Nei giorni scorsi, a Strongoli, si è tenuta una importante iniziativa del Simeup Crotone dedicata alle manovre anti-soffocamento negli adulti, bambini e lattanti.
Un incontro organizzato nell’ambito del progetto Bimbi sicuri, nato dalla volontà di diffondere la conoscenza e la pratica delle manovre di disostruzione respiratoria dei bambini . Chi di noi non ha mai temuto che al proprio piccolo il boccone “andasse di traverso”? Quante volte abbiamo provveduto a far sparire piccoli oggetti a rischio di inalazione trovati “per caso” dal nostro bimbo che con gran curiosità esplora il mondo “con la propria bocca”?
Il progetto si concretizza in un corso teorico-pratico durante il quale un team di istruttori Simeup Crotone ha insegnato le manovre di disostruzione respiratoria ed alcuni basilari elementi di primo soccorso attraverso prove pratiche su appositi manichini da addestramento. Il tutto si è svolto seguendo un iter didattico volutamente semplificato, accessibile a laici, e coerente con le più aggiornate linee guida internazionali per la rianimazione (International Liaison Committe on Resuscitation – ILCOR 2020).
«Circa 50 bambini l’anno in Italia – viene spiegato – perdono la vita per soffocamento dovuto ad inalazione di cibo, giocattoli o altri piccoli oggetti. Il tutto in genere avviene in poco tempo: tutti questi bimbi potrebbero essere salvati se solo chi è con loro fosse addestrato ad eseguire semplici manovre “anti-soffocamento”».
«Purtroppo, ad oggi – continua la nota – in Italia circa 50 famiglie l’anno vivono la tragedia di veder improvvisamente strappato alla vita il proprio bimbo per soffocamento: che si tratti di cibo, giochi poco adatti, o a volte anche semplicemente il tappo di una penna trovato per caso, un bottone accidentalmente staccatosi da una camicia o un chiodino caduto da una parete».
«Secondo dati Istat – viene riportato – e della Società Italiana di Pediatria l’ostruzione da corpo estraneo è responsabile di circa il 27% delle morti accidentali in bambini di età inferiore a 4 anni, l’11,5% in età compresa tra 5-9 anni ed il 4,7% tra i 10-14 anni. Titoli di cronaca quali “deceduto a 18 mesi per soffocamento mentre mangiava una carota” o ancora “soffocato da una biglia a 4 anni” presentano purtroppo un notevole impatto psicologico per ognuno di noi. Una cosa è certa: chiunque assista ad un bimbo che soffoca ha l’obbligo di intervenire e non può certo starsene a guardare. Purtroppo però il panico vuole che tale intervento si traduca il più delle volte in una serie di gesti inconsulti e poco coordinati che poco giovano a risolvere la situazione e che talora possono addirittura peggiorarla, come scuotere il bambino a testa in giù o mettergli le dita in bocca». (rkr)
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