La brava giornalista calabrese Concetta Schiariti, sempre attenta alle realtà imprenditoriali della regione, propone oggi sull’inserto Economia del Corriere del Mezzogiorno un bel servizio sui ragazzi di San Floro (Catanzaro) e la loro fortunata e felice intuizione sui bachi da seta.Da Berlino a San Floro, la Schiariti racconta la storia di Miriam Pugliese, a capo della cooperativa agricola Nido di Seta, e di Domenico Vivino e Giovanna Bagnato.
«Animati di forte entusiasmo, con in mano un progetto d’impresa e di valorizzazione del territorio, si sono presentati in Municipio per richiedere, in concessione, la gestione di un gelseto in un terreno abbandonato di cinque ettari e dello storico Museo della Seta, posto in un antico palazzo del Quattrocento»
«Iniziata l’attività nel 2014 – scrive la Schiariti – senza alcun finanziamento pubblico, oggi gestiscono diverse realtà aziendali, che ruotano intorno alla loro preziosa seta. Con 200mila bachi in attività, seguono l’intera filiera: dall’allevamento alla estrazione del filo e alla sua lavorazione e quindi alla tessitura e alla colorazione naturale fino alle creazioni di alta moda».
Un’attività che mostra anche un interessante ritorno turistico, fatto – scrive la giornalista – «di escursioni dentro un mondo dove la ricchezza ha il sapore della sostenibile lentezza».
La conferma che i giovani calabresi hanno capacità, talento e una forte carica che li guida, anche quando le istituzioni (leggi la Regione) trascurano di aiutare lo spirito imprenditoriale e d’iniziativa che potrebbe veramente segnare il cambiamento di passo nell’occupazione giovanile. (s)