La Festa della Repubblica in Calabria

Anche in Calabria si è celebrata la Festa della Repubblica. Per l’occasione, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha evidenziato come «2 giugno, come ogni anno, ci ricorda quanto sia fondamentale per tutti i livelli istituzionali, politici, economici, sociali e culturali, intensificare l’impegno per irrobustire l’unità nazionale attorno ai simboli della Repubblica e i valori costituzionali».

«Abbiamo urgenza – ha ribadito – di concretizzare quei processi di sviluppo che diano opportunità ai nostri giovani e ne valorizzino le competenze, restituendogli il diritto al futuro. In questa fase geopolitica di grandi trasformazioni e con una drammatica guerra in corso, è decisivo, per il Paese e l’Europa, affrontare uniti le sfide della pace nel mondo, della lotta al cambiamento climatico, della transizione ecologica e digitale e dell’inclusione sociale, per ridurre povertà e diseguaglianze che vanificano più diritti costituzionali».

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, attualmente a Vienna per degli incontri istituzionali, ha celebrato il 2 giugno a una cerimonia organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Vienna presso l’Istiuto Italiano di cultura della capitale austriaca.

«Sono onorato di poter festeggiare la ricorrenza della festa della Repubblica italiana qui a Vienna – ha detto –. Un saluto a tutte le autorità, agli esponenti del corpo diplomatico, e all’ambasciatore italiano a Vienna, Stefano Beltrame, che mi ha riservato un’accoglienza straordinaria. Io governo la Regione più periferica, più a Sud, insieme alla Sicilia, dell’Italia. Sarei felice se si consolidasse un forte rapporto di amicizia tra la Calabria e l’Austria, che possa avvicinare ulteriormente l’Italia al vostro Paese».

«Sono felice – ha proseguito – di partecipare oggi alla festa del 2 giugno qui a Vienna e di festeggiare il compleanno dell’Italia che oggi compie 77 anni: era infatti il 2 giugno del 1946 quando per la prima volta gli italiani furono chiamati a scegliere tra la Repubblica e la Monarchia».

«Da lì in poi – ha concluso – abbiamo consolidato negli anni valori e tradizioni. Questi valori devono essere difesi ogni giorno da noi italiani attraverso il lavoro e la partecipazione civile. Cerco di far questo nella mia straordinaria Calabria e sono contento di aver avuto l’opportunità di presentarla qui a Vienna, ieri e anche oggi, in occasione della festa della Repubblica italiana. Grazie a chi mi ha consentito ciò. Viva l’Italia, viva la Calabria, amiche dell’Austria; viva l’Austria amica dell’Italia e io spero anche della Calabria».

A Reggio Calabria, i sindaci f.f. del Comune di Reggio e della Metrocity, rispettivamente Paolo Brunetti e Carmelo Versace, hanno partecipato, insieme al prefetto Massimo Mariani, alla consueta cerimonia di fronte al Monumento dei Caduti.

«Un momento di alto valore civico – hanno commentato a margine della manifestazione cui ha preso parte il Prefetto Massimo Mariani insieme alle più alte cariche civili e militari della Città – che non vuole essere una semplice celebrazione, ma che ci richiama ai valori alti dell’attività che migliaia di uomini e donne compiono ogni giorno al servizio della comunità nazionale, nel segno dei valori che stanno alla base della nostra Carta costituzionale».

«Celebrare la Repubblica oggi – hanno aggiunto – significa anzitutto celebrare la democrazia ed i valori della Costituzione: la pace, la fratellanza tra i popoli, la difesa degli ultimi, il rispetto delle istituzioni e la sicurezza della comunità nazionale. Valori cui ci ha richiamato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in questa giornata che è simbolo della nostra Repubblica e che deve essere la festa di tutti gli italiani».

«I valori della democrazia, della libertà, della pace e della solidarietà si concentrano, simbolicamente nella giornata odierna che dobbiamo celebrare con orgoglio perché la Festa della Repubblica è uno dei simboli patri italiani. Buona festa a tutti!», ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. (rrm)

In copertina, le celebrazioni a Crotone

2 giugno, Brunetti e Versace: Porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere la pace

I sindaci f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, hanno partecipato alla tradizionale cerimonia svoltasi presso il Monumento ai Caduti sul Lungomare Falcomatà.

«Oggi – hanno detto – è una giornata molto importante per il nostro Paese che, 76 anni fa, scelse la Repubblica, aprendo le porte alla libertà ed alla democrazia dopo una sanguinosa e feroce dittatura ed al culmine di una guerra catastrofica».

«L’Italia che conosciamo – hanno aggiunto Versace e Brunetti – è frutto del sacrificio di quanti hanno combattuto per la libertà e la giustizia, ma soprattutto del coraggio e della forza di un popolo capace di rialzarsi e reagire, di dimostrarsi realmente unito e di risorgere con uno slancio d’orgoglio che portò ad una moderna e rinnovata forma di governo».
«La nostra Costituzione – hanno proseguito i sindaci – bussola per ognuno di noi, ci ricorda come la Repubblica non può essere oggetto di revisione. Da quel 2 giugno 1946, dunque, non si torna più indietro ed è questo una delle più grandi conquiste che dobbiamo ai Padri costituenti».

«La festa che celebriamo oggi – hanno continuato – è la festa della democrazia, contro i fascismi e i revisionismi, per la pace, l’uguaglianza, la libertà, la fratellanza ed il rispetto fra i popoli, per la memoria ed il ricordo. È necessario, quindi, conoscere la storia per scongiurare ogni pericolo di ricaduta negli errori che portarono a morte e distruzione l’Italia intera».

«Purtroppo – hanno concluso i sindaci Versace e Brunetti – quello che pensavamo non potesse più accadere, sta sconvolgendo i confini dell’Europa e distruggendo un’intera popolazione. Il conflitto russo-ucraino è un abominio novecentesco che il mondo intero non può accettare. Facciamo, dunque, nostre le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, quando dice che, con lucidità e coraggio, occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere la pace. Una pace che la nostra Penisola ha conosciuto poco meno di 80 anni fa e che deve tutto a uomini e donne dal grande coraggio che l’hanno resa un Paese migliore. Viva la Costituzione! Viva l’Italia! Viva la Repubblica!». (rrc)

Il 2 giugno come impegno per ridurre differenze Nord-Sud

di FILIPPO MANCUSOIl 2 giugno è la Festa dell’Italia unita che sollecita tutti i livelli istituzionali, in questa fase difficile per il Paese e l’Occidente, a intensificare l’impegno per irrobustire l’unità nazionale attorno ai simboli della Repubblica. Il Sud, in particolare, vista la recrudescenza dei divari territoriali, di genere e generazionali, ha urgenza che si utilizzino le risorse del Pnrr, per alimentare la coesione e l’inclusione sociale, ridurre le povertà incalzanti e le diseguaglianze che vanificano più diritti costituzionali.

Ma soprattutto, ha urgenza di innescare, assieme alla solidarietà delle Istituzioni nazionali e del sistema imprenditoriale pubblico e privato, processi di sviluppo che diano opportunità ai nostri giovani e ne valorizzino le competenze, restituendogli il diritto al futuro. (fm)

A Casali del Manco un evento per la Festa della Repubblica

Per celebrare i 76 anni della Repubblica Italiana e ricordare i Padri e le Madri Costituenti, l’Associazione culturale AIParC Cosenza, in collaborazione con l‘Amministrazione Comunale di Casali del Manco e la Biblioteca Gullo, ha organizzato un importante evento, che si è svolto mercoledì 1 giugno 2022. Erano presenti le scuole del territorio di Casali del Manco con numerosi alunni e Insegnanti.

Non hanno fatto mancare la loro presenza i Dirigenti scolastici Andrea Codispoti e Agatina Giudiceandrea

La cerimonia è iniziata alle 10:30 al suono dei Tamburi di Sant’Andrea, in piazza Vittorio Veneto a Serra Pedace. Qui ha aperto i lavori l’Assessore Francesca Pisani, sottolineando l’importanza storica della nascita della Repubblica e il contributo dei Padri e delle Madri Costituenti alla stesura della Carta costituzionale. Dopo i saluti del Sindaco Stanislao Martire, sono intervenuti i ragazzi delle scuole, che hanno letto i lavori preparati su Fausto Gullo, Teresa Mattei e Laura Bianchini. Ha poi porto i saluti la Presidente AIParC Cosenza Tania Frisone.

Al termine del suo intervento è stata scoperta la targa dedicata alle Madri Costituenti Teresa Mattei e Laura Bianchini. Il teatro della cerimonia si è spostato poi a Pedace, dove in Piazza Jurij Gagarin, si sono ritrovati alunni, Insegnanti e Dirigenti scolastici. A prendere la parola è stato Luigi Gullo, in rappresentanza della Biblioteca Gullo e della famiglia Gullo. Ha parlato della figura del grande Bisnonno e della Biblioteca Gullo, vera ricchezza bibliografica, ma soprattutto storica, per i preziosi libri e documenti che contiene. Visibilmente commosso ha assistito alla scoperta della targa dedicata a Fausto Gullo, Padre Costituente e Ministro dei contadini.

Sono seguiti gli interventi dei dirigenti scolastici e di altri alunni. La parola è andata poi al Professor Romeo Bufalo, che con oratoria chiara ed efficace ha tenuto una lezione sulla Costituzione e i suoi valori, in primis quelli dell’uguaglianza e della giustizia sociale ed economica, al di là delle differenze di razza e di genere, valori per i quali si sono battuti i Padri e le Madri Costituenti. Si è soffermato sulle figure di Teresa Mattei e Laura Bianchini.

Poi, in particolar modo, su Fausto Gullo, sulla portata della sua figura politica e di Ministro, sui Decreti che hanno segnato l’inizio della fine del latifondismo. A Macchia di Casali Del Manco, Gullo ha vissuto grandissima parte della sua vita e lì è morto. Ora la sua casa è diventata Museo ed è sede della Biblioteca Gullo.

Con i ringraziamenti e i saluti di commiato del Sindaco è terminata una giornata emozionante. I veri protagonisti sono stati i giovanissimi studenti, con il loro entusiasmo, la loro serietà e partecipazione sentita. Questo il vero successo della manifestazione. AIParC ha raggiunto un atro traguardo nella sua opera di coinvolgimento del mondo della scuola e delle giovani generazioni. (Anna Maria Ventura)

Grande partecipazione in Calabria alle celebrazioni dei 75 anni della Repubblica

Grande partecipazione in tutta la Calabria alle celebrazioni pubbliche per festeggiare i 75 anni della Repubblica. Un 2 giugno segnato da una giornata quasi estiva che ha visto nelle varie città capoluogo, ma anche nei piccoli centri, un momento di intensa commozione nella solennità della memoria storica. Il Paese sceglieva 75 anni celebrava la libertà e col referendum del 2 giugno sceglieva la forma repubblicana che la Costituzione qualche anno dopo avrebbe sancito, al primo articolo: «L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro». In tutte le manifestazioni è stata data lettura del messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

A Catanzaro, tutte le istituzioni erano presenti a piazza Matteotti davanti al Monumenti ai Caditi: dopo l’alzabandiera, la prefetta Maria Teresa Cucinotta ha deposto una corona. «Una giornata importante – ha detto la rappresentante del Governo – perché festeggiamo la nostra fondazione lasciando dietro il fascismo ma festeggiamo anche la nostra nuova fondazione con la speranza di stare fuori dalla pandemia, come ha detto il Presidente della Repubblica Italiana nel suo discorso. Questo festeggiamento quest’anno ha un valore più importante rispetto a quello degli altri anni. La libertà è un valore che abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più dopo le restrizioni a cui non eravamo abituati. Abbiamo capito quanto è importante combattere per la libertà».

A Reggio il sindaco Giuseppe Falcomatà che ha consegnato insieme con il  prefetto Masismo Mariani le Onorificenze al merito della Repubblica a due sovrintenenti della Polizia metropolitana Paola Surace e Rosaria Amaretti, ha detto che «il 2 giugno non è mai banale e soprattutto non va mai dato per scontato, come ha evidenziato opportunamente sua eccellenza il Prefetto, Massimo Mariani. Specie alla luce delle vicende che abbiamo vissuto in questo anno così difficile per tutti.

«È proprio in giornate come queste – ha detto il primo cittadino di Reggio – che bisogna ribadire, ancora una volta, i sentimenti di gratitudine che tutti noi esprimiamo nei confronti di quanti, questa battaglia, la stanno combattendo in prima linea. E dunque agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, alle forze armate della nostra Repubblica e ai volontari. Il virus solo ora e grazie agli incredibili progressi della scienza sta allentando la sua morsa e quella di oggi rappresenta anche una giornata di speranza e di ricongiungimento con la città dopo tanti mesi di sofferenza. Un momento reso ancor più significativo dalle benemerenze della Repubblica con cui è stato reso il giusto omaggio a quelle persone, militari e civili, che quotidianamente si distinguono nel loro campo di azione, nelle loro attività lavorative e professionali al servizio del prossimo e della comunità. Ad ulteriore riprova – ha poi concluso il Sindaco di Reggio Calabria – che i valori del coraggio, del dovere e del senso d’appartenenza, sono da sempre il motore che ci spinge fuori dai momenti più bui e che oggi rappresentano il pilastro della ripartenza».

Simpatica partecipazione, sempre a Reggio, della fanfara dei bersaglieri a S. Caterina, grazie anche all’interessamento dell’associazione Incontriamoci Sempre.

A Crotone, cerimonia sobria e senza pubblico per rispettare le indicazioni  per contenere i rischi per la pandemia. La prefetta Maria Carolina Ippolito ha ricordato le  manifestazioni degli anni passati di grande emozione e suggestione, con il coinvolgimento della popolazione e soprattutto degli studenti. Dopo la deposizione della corona, sono state consegnate due onorificenze a due nuovi cavalieri della Repubblica.  (rrm)

1946-2020: LA FESTA DELLA REPUBBLICA di Pasquale Amato
Una esemplare videolezione di storia da guardare

Vono (IV): 2 giugno giornata di dignità e orgoglio

La senatrice di Italia VivaSilvia Vono, ha ricordato come «il 2 giugno di 75 anni fa il popolo unito si recava alle urne per “conquistare” la nostra Repubblica».

«Con lo stesso impegno collettivo e l’entusiasmo della ripartenza – ha aggiunto – oggi celebriamo questa giornata con la dignità e l’orgoglio dell’Italia che crede nei valori della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia. Un grande onore, per me, partecipare insieme al prefetto Maria Teresa Cucinotta, al sindaco Sergio Abramo, al vescovo Mons. Vincenzo Bertolone e a tutte le autorità civili e militari, alla cerimonia celebrativa di questa mattina a Catanzaro». (rp)

REGGIO – Il MArRC sarà aperto anche il 2 giugno

«Invito tutti i calabresi, e i turisti che iniziano a giungere nell’area dello Stretto a visitare il Museo, soprattutto in una giornata festiva così carica di significati per l’Italia» ha dichiarato Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che sarà aperto anche domani, 2 giugno, dalle 9 alle 20.

«Sarà – ha spiegato – un’opportunità straordinaria per “riabbracciarvi” dopo i lunghi mesi di chiusura e contenimento imposti dalla pandemia, e offrirvi le meravigliose testimonianze archeologiche della Calabria antica».

Tra le tante novità di questi giorni, già da martedì 1° giugno la magnifica Testa del Filosofo tornerà ad essere esposta nella Sala dei Bronzi di Riace e di Porticello. L’opera è stata oggetto di un delicato intervento di restauro, nell’ambito dell’iniziativa Art Bonus voluta dal ministro Dario Franceschini per incentivare il mecenatismo privato a favore del patrimonio culturale. Si conclude così il progetto che, come si ricorderà, nel 2019 ha ottenuto il terzo podio al concorso nazionale “Progetto Art Bonus dell’anno 2019”, promosso dalla società Ales Spa e dalla Fondazione Promo Pa, finalizzato a premiare le migliori idee, scelte da pubblico, per valorizzare e conservare il patrimonio culturale italiano con il sostegno dei privati.

«Un reperto incantevole, capolavoro della bronzistica di età classica, tornerà a essere ammirato dai visitatori – ha commentato Malacrino –. Nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19, non ci siamo fermati e, nel cantiere allestito in Piazza Orsi, la Testa del Filosofo è stata al centro dell’attenzione di un’èquipe multidisciplinare di ricerca e d’intervento. Il restauro, affidato alla professionalità di Giuseppe Mantella e del suo staff, si è svolto sotto la supervisione dei funzionari restauratori e archeologi del MArRC, che ringrazio per il continuo impegno».

«Sono certo – ha concluso il direttore – che la Testa del Filosofo assumerà ora una rinnovata forza attrattiva per il grande pubblico, al pari dei Bronzi di Riace e di altri prestigiosi capolavori che costituiscono il cuore della collezione permanente del Museo».

Particolarmente soddisfatti dei tanti risultati del progetto i restauratori e gli archeologi dello staff del Museo.

«La Testa del Filosofo – ha dichiarato Barbara Fazzari, funzionario restauratore – torna a essere esposta dopo un minuzioso restauro, che ha evidenziato come la collaborazione multidisciplinare di varie professionalità possa condurre a risultati tecnici e approfondimenti scientifici di notevole interesse. Attraverso queste iniziative operate nei “cantieri aperti” al pubblico si creano le opportunità per mostrare anche il dietro le quinte del funzionamento del Museo, in particolare le attività di catalogazione, studio e conservazione delle collezioni».

Il Museo da qualche giorno ha ripreso il normale orario di apertura, dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30), senza prenotazione. È tornata attiva, inoltre, la promozione del #mercoledìalMArRC, con la riduzione infrasettimanale del biglietto di ingresso. (rrc)

CARA REPUBBLICA, FONDATA SUL LAVORO
E NON SULLE RACCOMANDAZIONI: SVEGLIA!

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – Se su base costituzionale, il paese viene sancito come una Repubblica democratica fondata sul lavoro, in realtà l’Italia non è che una Repubblica dispotica fondata sul “cugno“.

Una genialata la cui invenzione pare abbia carattere addirittura anacronistico. E che fa irruenza nell’articolo uno della Costituzione, parafrasando ogni forma democratica di meritocrazia. Il 2 giugno l’almanacco dei giorni, da diversi anni ormai, porta rosso. Il calendario recita festivo. Lo stesso giorno del 1946, gli italiani vennero chiamati alle urne per  un referendum istituzionale con il quale v’era da decidere la forma di stato da dare al paese: monarchia o repubblica. 

Da allora, che Repubblica fu, ogni anno, nel giorno che ne ricorda la nascita, una corona d’alloro viene deposta all’Altare della Patria, dal Presidente della Repubblica, in onore al Milite Ignoto. Ma che è costui? Un Milite e pure ignoto!

Il suo nome e il suo volto nessuno li sa. Ma quel che conta, e che gli attribuisce ogni titolo e ogni riconoscenza, sono i suoi meriti. Il sacrificio, il coraggio, la determinazione. Atti che scrivono al Milite il suo più brillante curriculum vitae. Le vere rimostranze di cui l’Italia tiene conto, facendogli omaggio. Il Milite ha fatto, si dice, e va omaggiato; il Milite, merita, e va premiato. 

Il Milite non aveva cugni, e forse per questo è deceduto. L’Italia al di là del 2 giugno, istituito in onore della Patria, in cui si scappella alla bandiera, colorandosi dei tre bei suoi colori il cielo, il 3 già ripone il drappo e pure il merito. E da fondata sul lavoro, avanza come la nuova Repubblica del cugno.

Chi porta un cugno in dote, passa, chi no, agogna. E si fa Milite, ma senza corona di alloro, e senza un due giugno da celebrare. Ma veniamo al cugno, alla parola e al suo significato.

Il cugno non è che un rialzo di legno utilizzato a sostegno di qualcosa. Per fermare una porta, rialzare un mobile. Ma il significato è soggetto di immediate variabili. Il cugno, in dialetto, equivale al santo in paradiso in italiano. Che si fa immediato consiglio ‘amichevole’ dato con tono di sorta. 

E se in falegnameria ferma le porte, in Italia le apre. E si fa merito, laurea, master, intelligenza, carta che canta ‘ncannolu. Pure per ciucci e per scecchi. 

In Calabria poi, la celebrazione del cugno, è un fatto decisamente serio. 

“Si mi ncugni ti votu, si non mi ncugni no”.

E parte uno scambio assiduo di visite, appuntamenti e baratti vari, affinché il cugno vada a buon fine. Eserciti la sua potenza, e si trasformi nell’incarico sospirato o nel tanto ambito posto di lavoro. La politica del cugno, tanto è diffusa, e soprattutto praticata, che anche i poeti, seppur con sarcasmo, rimandano al concetto nelle proprie opere.

Ecco cosa scriveva nella sua celebre lirica dialettale ‘La Suppressata”, il maestro Francesco Mazzè, di San Nicola da Crissa:

Lu zziu ‘Ntone avìa na figghia,
all’esami la mandau:
succedìu nu parapigghia,
propio nente cumbinau.
Ma la figghja u fu approvata
rigalau na suppressata!

Pemmu ottegnu nu progettu,
mi dannai, no sacciu quantu!
Setti ott’anni eppi m’aspetto;
alla fini eru già stancu.
Ma la carta u fu firmata
‘nci portai na soppressata!

Una pratica abusiva, che per certo rompe la grammatica del sistema, ma con ancor più certezza, rischia di ‘scugnare’ definitivamente l’Italia della Repubblica, indebolendole la struttura.

La Repubblica del cugno, non arretra, anzi, perentoriamente avanza. Sgomita! E nella logica del favore, occupa posti di rilievo nella cosa pubblica, e si insedia tra i banchi della classe dirigente, accovacciandosi nelle università, nei templi massonici della politica, nell’eremo pubblico della sanità, occupando le migliori poltrone istituzionali. Con il figlio dell’amico, ca eni beju assai, l’amico del parente chi esti troppu educatu. E poi l’amicu dell’amicu ca eni unu chi merita, e il parente del mio compare, ca a unu comu a diju ‘nci attocca. Popolando così anche la Repubblica del 2 giugno, la sola fondata sul lavoro, di un esercito di ‘ncugnati che, grazie ai santi in paradiso, si aggiudicano il posto, con ‘nduja e salame, pecorino e vino, e al prezzo della sfioritura completa dell’Italia. Dove il cugno è preciso alla raccomandazione.

Cara Repubblica Italiana, che ti fondammo sul lavoro e non sull’assistenza, né sul cugno, né sui favori, in questo due giugno, questa volta, o ti ribelli, o muori. E il cazzo è che se muori, noi moriamo con te. Senza altare, né Patria. Con un Milite che non potrà mai più risorgere.

Buona Festa della Repubblica italiana, fondata sul lavoro! (gsc)

Sangregorio (Misto): Ai giovani va ricordata l’importanza del 2 giugno

L’on. Eugenio Sangregorio del Misto, ha ribadito che è importante ricordare e sottolineare ai giovani l’importanza rappresentata dal 2 giugno.

Non solo per il significato, «ma, soprattutto – ha spiegato Sangregorio – perché solo da allora esiste la libertà di cui talvolta neppure ci accorgiamo: la libertà che oggi ci appare negata a causa del virus che continua a perversare; ma proprio a causa di questo ci rendiamo conto di quanto importante sia, e sia stata così importante inserirla nella Carta costituzionale».

«Sono molti gli avvenimenti storici – ha spiegato – che ricordano le date gloriose o importanti nella vita della nostra penisola, ma certamente la data del 2 giugno rappresenta la più significativa. Non solo per l’avvenuto passaggio dalla monarchia alla repubblica, ma anche per altri tre motivi : la votazione a suffragio universale, la prima volta del voto alle donne e in ultimo la scelta delle persone che avrebbero predisposto la Costituzione, ovvero i costituzionalisti, eccellenti uomini e donne tramite i quali l’attuale Costituzione, pur con qualche modifica avvenuta nel corso degli anni, é ancora attuale. Oggi i padri costituzionalisti non ci sono più, l’ultimo fu Emilio Colombo, allora il più giovane tra i 556 eletti. Per la precisione, la prima occasione del voto alle donne non fu però il referendum del 2 giugno 1946, bensì le amministrative di qualche mese prima che videro una affluenza femminile alle urne di oltre l’89%».

«Fino a due anni fa – ha proseguito – a Roma si celebrava la ricorrenza con una grandiosa sfilata di bande musicali che accompagnavano i vari componenti delle forze armate in presenza del Capo dello Stato e dei principali personaggi del Corpo parlamentare, oltre all’affascinante passaggio delle Frecce Tricolori. La pandemia, purtroppo, non ha più consentito questa celebrazione, ma nella mente e nel cuore di tutti rimane pur sempre presente il significato di questa festa».

«Ai giovani e alle donne, soprattutto – ha concluso – va il mio pensiero e il mio impegno a proseguire nel lavoro parlamentare per un totale equilibrio nella partecipazione e nella presenza in tutti i settori della vita sociale.  Che sia un 2 di giugno di totale ripresa». (rp)