L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Su Alta velocità si continua a disinformare i cittadini

di GIACOMO SACCOMANNOSi continuano a leggere sui giornali cartacei ed online notizie inverosimili rispetto al progetto dell’Alta Velocità, creando disinformazione ed anche possibili reazioni dei territori interessati. Nel mio intervento del 13 settembre 2024 ho riportato i dati ufficiali del progetto, ma sembra che pochi lo abbiano letto o, comunque, continuato a mescolare nel torbido. Ritorno sull’argomento al solo fine di evitare, ancora, ce si possano mandare in giro notizie non vere.

Si ribadisce che la nuova linea AV/AC Salerno – Reggio Calabria costituisce la continuità di un itinerario strategico passeggeri e merci per la connessione tra il sud della penisola e il nord attraverso il corridoio dorsale, asse principale del Paese. Il nuovo collegamento consentirà di incrementare i livelli di accessibilità alla rete AV per diverse zone ad elevata valenza territoriale quali il Cilento e il Vallo di Diano, la costa ionica, l’alto e il basso Cosentino, l’area del Porto di Gioia Tauro e il Reggino, oltre che velocizzare anche relazioni di traffico verso Potenza, verso la Sicilia, verso diverse aree della Calabria e, allo stesso tempo, contribuirà in maniera significativa al potenziamento dell’itinerario merci da/per Gioia Tauro.  

L’intero itinerario da Salerno a Reggio Calabria è stato suddiviso in lotti funzionali. Considerando la consistenza e il costo dell’intera opera, lo studio effettuato ha previsto la realizzazione di scenari temporali intermedi, individuando tra i vari lotti quelli prioritari che consentono un maggior ritorno in termini di benefici. In particolare:

Lotto 1 Battipaglia-Praia: è suddiviso in diversi sotto lotti, ma è possibile affermare che il primo “Lotto 1a Battipaglia-Romagnano” è in corso di realizzazione, nel mentre per il “Lotto 1b e 1c Romagnano-Praia” si prevede di avviare entro l’anno corrente la fase negoziale per il lotto 1b, a seguito del completamento dell’iter autorizzativo ad oggi in corso. A seguire, acquisita la completa copertura finanziaria, potrà essere avviata la fase negoziale anche per il lotto 1c. 

A completa realizzazione dell’intero Lotto 1 si avrà un beneficio significativo fino a 30 minuti sui tempi di percorrenza complessivi tra Roma e Reggio Calabria.

Per i Lotti 2-6,  Praia-Reggio Calabria sono in corso le attività per avere un quadro aggiornato del tracciato per il successivo opportuno confronto con gli Enti interessati. Per le attività di progettazione relative allo sviluppo del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali bisognerà attendere i passaggi sopra indicati.

Questa la situazione attuale e si spera che non ci siano altre Fake News! (gs)

A Salerno arriva la prima BTM di Webuild: Avanti coi lavori sul primo lotto dell’AV Sa-RC

Al Porto di Salerno è arrivata la prima delle 4 TBM (Tunnel Boring Machine) destinate allo scavo delle gallerie previste sul tracciato del lotto 1A Battipaglia-Romagnano dell’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, su cui è impegnato il Consorzio Xenia guidato da Webuild per conto di RFI (Gruppo FS Italiane). 

I lavori del Lotto 1A, affidati al Consorzio Xenia composto da Webuild (leader del consorzio), Pizzarotti, Ghella e Tunnel Pro, sono parte integrante del progetto per la realizzazione della nuova linea ferroviaria alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Il tracciato prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione di 35 chilometri di nuova linea ferroviaria tra le città di Battipaglia e Romagnano, su cui i treni viaggeranno fino a 300 chilometri orari. Fanno parte del progetto complessivamente la costruzione di 20 gallerie (di cui 8 da scavare con l’impiego di quattro TBM), 19 viadotti e a Romagnano è prevista la realizzazione di un bivio per l’interconnessione della nuova linea con la linea esistente che da Battipaglia va verso Metaponto e Potenza.

Il Lotto 1A della nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria rientra tra i progetti strategici per la mobilità sostenibile del Paese, anche in un’ottica di transizione energetica, che contribuiranno ad unire il Nord al Sud del Paese, supportando lo sviluppo e la crescita dei territori e favorendo la competitività dell’Italia, rendendola sempre più interconnessa all’Europa.

La gigantesca TBM sarà trasportata nel luogo in cui saranno realizzate le attività di assemblaggio che dureranno dai due ai tre mesi. La fresa sarà poi impiegata per scavare 3 chilometri della galleria Saginara, tra i Comuni di Campagna e Contursi Terme (SA), lavorando h24, sette giorni su sette. Per il suo funzionamento e per la manutenzione saranno impiegate complessivamente oltre 100 persone altamente specializzate.

Lunga circa 130 metri e dal peso di circa 4.000 tonnellate, la TBM arrivata a Salerno è dotata di 18 motori che generano una potenza di 10 Megawatt. Con una testa fresante dal diametro di 13,46 metri, questa TBM è la più grande utilizzata in Italia ed Europa da Webuild, Gruppo leader mondiale dello scavo in sotterraneo che vanta ad oggi un parco di circa 60 talpe tra quelle in funzione, in montaggio, ordinate e da ordinare per i progetti in corso.

Dopo essere giunta a Salerno oggi la prima talpa, seguirà nei prossimi mesi l’arrivo anche delle altre tre TBM che consentiranno di entrare nel vivo delle lavorazioni previste sul cantiere della linea ferroviaria, finanziato con i fondi del PNRR. 

Tra le TBM in arrivo, quella proveniente dai cantieri del Grand Paris Express di Parigi, la prima ad essere stata “ricondizionata” direttamente nella innovativa fabbrica di Webuild a Terni, nuovo polo industriale ad alta specializzazione nella rigenerazione di TBM e di altri macchinari. Webuild, con la controllata WEM (Webuild Equipment & Machinery) fondata nel 2024, è il primo general contractor a rigenerare TBM e Multi Service Vehicle (MSV) ad uso civile, infrastrutturale e marino, in un’ottica di economia circolare nelle catene di fornitura del settore in Italia e nel mondo. Obiettivo del Gruppo è l’allungamento della vita utile di macchinari ad alto tasso di innovazione.  

In Italia sono circa 40 le TBM previste complessivamente per i progetti in corso, di cui 30 al Sud, area del Paese in cui Webuild sta portando avanti 19 progetti che prevedono la costruzione di oltre 300 chilometri di nuova linea ferroviaria ad alta velocità ed alta capacità e che già oggi vedono impiegate 6.800 persone, tra diretti e di terzi, con il coinvolgimento di circa 4.300 aziende della filiera da inizio lavori. (rrm)

AV, IL TRACCIATO TIRRENICO COSTA DI PIÙ
E AUMENTA LA “DIVISIONE” TRA TERRITORI

di ROBERTO DI MARIA – Le vicende legate alla scelta del tracciato per la linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria ad AV pongono all’attenzione dell’opinione pubblica interrogativi inquietanti sul ruolo della tecnica in scelte fondamentali per lo sviluppo dei territori e dell’intero Paese. Senza dimenticare che il tracciato da scegliere, ricadendo nella Rete Ten-T, riveste importanza su scala continentale.

Già la scelta del tracciato per la tratta più settentrionale, da Battipaglia-a Praia a Mare, aveva suscitato le proteste, non certo ingiustificate, degli abitanti del Cilento, che da almeno 150 anni ospita il principale corridoio di collegamento tra l’estremo Sud d’Italia, Sicilia inclusa, e l’Europa. Come sappiamo, ha prevalso l’itinerario che percorre il Vallo di Diano, e già si lavora, anche se le polemiche non sono ancora del tutto sopite, su uno dei tre lotti che lo compongono.

Continua, invece a tenere banco la scelta del tracciato che da Praia condurrà a Reggio Calabria, dividendo chi preferirebbe un percorso “a monte”, lungo la valle del Crati fino a Cosenza per poi riscendere sulla costa, verso Lamezia Terme, e chi vuole percorrere la costa tirrenica, in prossimità della vecchia linea. Soluzione, quest’ultima, che sembra prevalere, e che, peraltro, non taglia completamente fuori la città di Cosenza: prevede infatti il completo rifacimento e raddoppio della linea che la collega a Paola, attraverso la lunga galleria Santomarco, rendendo accessibile la futura linea costiera AV in pochi minuti.

A costo di essere impopolari, bisogna ammettere che è difficile, con ragionamenti squisitamente tecnici, preferire il tracciato “cosentino”, più lungo di ben 40 km e che implica maggiori costi e tempi di percorrenza. Oltre a incontrare rilevanti problemi geomorfologici quali il doppio attraversamento della catena costiera calabrese che si frappone tra la valle del Crati e il Tirreno.

Perché questo percorso fosse stato preferito ai tempi della ministra De Micheli e fino a un anno fa è un mistero. È impossibile, infatti, che non fossero già noti i gravi inconvenienti geomorfologici messi in evidenza, dal Sottosegretario Ferrante lo scorso anno, quando venne ufficializzata la preferenza per il corridoio costiero; d’altronde ogni scelta porta inevitabilmente con sé inconvenienti, anche dolorosi.

Come è altrettanto vero che ognuno dei due percorsi è sostenuto dai cittadini e dai politici che ne trarrebbero giovamento in quanto rispondente ad interessi concreti comprensibilissimi. Preoccupa non poco, però, che tale diversa visione divenga causa di contrapposizioni partitiche a livello nazionale, in quanto sottintende una subordinazione del modello di sviluppo complessivo a particolarismi che mal si conciliano con lo sviluppo equilibrato di un Paese. Se è vero che la tecnica non può sostituirsi alla politica, è altrettanto vero che la seconda non può ignorare la prima, correndo il rischio non solo di sprecare le risorse dei cittadini ma, soprattutto, di imporre soluzioni impraticabili

In questa polemica può essere d’aiuto la visione emersa dal Libro Bianco dei Trasporti europei del 2011, nel quale si spiegava come i grandi Assi di collegamento (Core Network) dovessero “accorciare” il più possibile le distanze tra i territori, riservando alle connessioni successiva (Comprehensive Network)  il compito di “avvicinare” i centri che non ricadono sull’Asse. Non per niente la prima andrebbe completata entro il 2030 e la seconda entro il 2050. Indicazioni che derivano da scelte improvvisate ma da approfonditi studi di Economia dei Trasporti, stante anche il fatto che i singoli collegamenti secondari “secondari” costano molto meno dei grandi Assi e vengono alimentati da questi ultimi.

In altre parole, allungare il percorso dell’AV Sa-Rc e renderlo molto più costoso per passare da Cosenza favorisce certamente i cosentini ma tradisce la visione europea. Le linee guida suggerite dall’Ue sono chiare, derogare è certamente nella facoltà dei governi ma finisce per tradire i criteri ispiratori.

L’importante è, però, non perdere tempo ed evitare di prolungare ancora per chissà quanti anni l’agonia di territori che non possono più permettersi di aspettare i ritardi della politica. (rdm)

[Roberto Di Maria è dottore di ricerca in Infrastrutture dei Trasporti e amministratore di “Sicilia in Progress”]

L’AV IN CALABRIA COSTA PIÙ DEL PONTE
MA IL REALE IMPORTO È UNA INCOGNITA

di MASSIMO CLAUSI – La commissione Via (Valutazione di Impatto Ambientale) del ministero dell’Ambiente ha approvato il primo lotto del raddoppio ad alta velocità della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Il primo tratto (1a), va da Battipaglia a Romagnano, 35 km. i due lotti successivi, 1b e 1c da Romagnano a Praia. I costi di questo lotto sono passati da 7 a 9 miliardi, prima ancora di cominciare i lavori (chissà a lavori finiti…).

È questo, è tutto quello che si sa dell’alta velocità in Calabria che rimane un vero e proprio rebus, nonostante il fiume di parole che si è speso sulla centralità di quest’opera. Opera che qualcuno ha definito “regina” del Pnrr visto che è il progetto più importante anche se nessuno sa con esattezza i costi precisi: le previsioni ufficiali per l’intero collegamento sono vaghe, variando da 22,5 a 29 miliardi, cioè fino al doppio del Ponte sullo Stretto di Messina.

Che l’opera, così come pensata, sia davvero così centrale per il Meridione è anch’essa una incognita. Basti pensare che il risparmio di tempo del primo lotto fra Roma e Reggio Calabria è di soli 30 minuti. D’altronde del progetto intero non risulta essere mai stata fatta un’analisi costi-benefici (Acb), nonostante sia prevista dalla normativa vigente.

Il vero problema è che cosa succederà dopo Praia a Mare, nell’alto tirreno cosentino, nessuno sa dirlo con esattezza, nonostante sia stato espletato il dibattito pubblico per permettere a cittadini, imprese ed associazioni di esprimere pareri sul tracciato. Circa un anno fa in un brevissimo comunicato alla Commissione Trasporti della Camera, un sottosegretario del ministero ha dichiarato che il secondo lotto del progetto, quello centrale destinato a collegare le città calabresi di Cosenza e Catanzaro, non era fattibile per insormontabili problemi di costi e di tempi dovuti alla situazione geologica e alle falde idriche del tracciato.

Si è deciso così di scegliere un tracciato alternativo, parallelo alla vecchia linea storica che passa dalla dorsale tirrenica, tagliando fuori di fatto tutta la zona jonica che giorni fa ha festeggiato i cinque anni del Frecciarossa Sibari-Bolzano nemmeno fossimo nel dopoguerra.

Il Pd sta provando con una serie di interventi sui media a chiedere chiarezza sull’opera. Soprattutto sui finanziamenti che dovrebbero, condizionale quanto mai d’obbligo, rinvenire dal fondo nazionale complementare. L’ex deputata, nonché membra della commissione trasporti della Camera, Enza Bruno Bossio ha parlato di dieci miliardi messi dal Governo Draghi sull’opera cancellati dall’attuale governo Meloni. «Né la Regione, né il Governo nazionale hanno mai dato una spiegazione sul perché per consentire la realizzazione dell’Alta Velocità in Calabria siano stati cancellati dal ministro Salvini circa 10 miliardi di euro che la ministra del Pd, on. Paola De Micheli, ha proposto nel bilancio dello Stato – e che il Parlamento su espressa volontà del presidente Mario Draghi ha confermato».

Sia lei sia la responsabile infrastrutture del Pd, Franca Sposato, hanno chiesto al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto di pretendere chiarezza dal Ministro Salvini al di là della retorica propagandista che nella Lega calabrese ha trovato una gran cassa. Arriveranno i treni in Calabria? (mc)

[Courtesy LaCNews24]

L’OPINIONE / Franca Sposato: L’Alta Velocità in Calabria rischia di essere sempre più un miraggio

di FRANCA SPOSATO – L’alta velocità in Calabria, opera strategica che rappresenta per la nostra regione e l’intero Sud una necessità, per colmare il divario infrastrutturale esistente rispetto alle regioni del Nord, per rilanciare l’economia, per migliorare la mobilità e con essa la qualità di vita dei calabresi, rischia di diventare sempre più un miraggio.

Nel crono programma che si è dato Ferrovie dello Stato la mega opera, con un costo complessivo stimato in circa 30 miliardi di euro,  nei lotti che riguardano il nostro territorio, non partirà prima del 2030. Per il momento, il governo nazionale ed il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che tanto si prodiga ad annunciare miliardi di euro di investimenti per il sud, ha ritenuto prioritario realizzare l’integrazione tra le regioni Campania, Basilicata e Puglia che verrà attivata nel 2027, concentrando l’attenzione sul quadrilatero Napoli – Battipaglia – Taranto e Bari, dove viene destinata la maggior parte delle risorse.

Si annuncia in pompa magna un investimento che coinvolge le regioni Campania, Basilicata, Calabria, salvo omettere di dire  che, in realtà, il territorio calabrese sarà interessato solo per pochi chilometri fino a Praia. Dopo Praia, con inizio -ribadiamo- solo nel 2030, non è dato sapere che fine farà il progetto dell’Alta Velocità, se ci sarà una prosecuzione e attraverso quale tracciato o se, invece, tutto, come è plausibile a questo punto pensare, si fermerà ai piedi della Calabria. E, allora, ancora una volta, la nostra regione sarà condannata a rimanere a guardare alla finestra. E noi calabresi, ancora una volta, saremo stati illusi e disillusi da un governo e da un Ministro che annuncia con toni trionfalistici lo sblocco definitivo di una infrastruttura strategica e nevralgica per il sud, con il via libera della Commissione del Mase, per poi omettere di dire che sud significa solo Campania e Basilicata, perché la Calabria di fatto rimane esclusa.

Tra studi di fattibilità, progettazione, discussioni sul tracciato migliore, di tempo sulla realizzazione dell’Alta Velocità ne è trascorso fin troppo. E allora in questa prospettiva, anche aspettare per un solo lotto, il 2030 rappresenta inevitabilmente un tempo infinito, inaccettabile per una regione che da troppi anni sta pagando un caro prezzo in termini di mancanza di una rete di trasporti moderna ed efficiente.

È necessario allora che il Presidente Roberto Occhiuto dimostri davvero di tutelare la regione che governa, non consentendo che continui a rimanere isolata e che sia destinataria di un’Alta Velocità che si paventa farlocca e che a conti fatti, risorse alla mano, sembra non si voglia concretamente realizzare. La Calabria ha bisogno di risposte concrete e di progetti realizzabili. Non possiamo più permetterci di rimanere tagliati fuori da quelli che sono i principali corridoi di mobilità, accettando in un silenzio assordante che l’alta velocità si fermi a Praia.

È necessario, allora, che venga convocato un tavolo tecnico con Ferrovie dello Stato e Trenitalia, che si spieghi ai calabresi perché un ingente somma di risorse Pnrr destinate alla Calabria sono state dirottate ad altre regioni, e che si faccia quanto più possibile per difendere un opera necessaria a ridare dignità e prospettiva di futuro ad un territorio vessato da un tempo ormai non più accettabile. (fs)

[Franca Sposato è delegata alle Infrastrutture per la Segreteria regionale del PD della Calabria]

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Su linea AV SA-RC tante fake news

di GIACOMO SACCOMANNOÈ seriamente incomprensibile di come si possa dare notizie non veritiere per cercare di disinformare i lettori costringendo ad una rincorsa per tentare di ripristinare la verità, che non sempre, poi, raggiunge tutti coloro che hanno letto fake news. Qui di seguito, pertanto, si forniscono notizie ufficiali di come stiano effettivamente le cose rispetto all’alta velocità. Affermare che non si è fatto nulla vuol dire che i soggetti che hanno declinato ciò non hanno letto nulla oppure tendono, cosa maggiormente credibile, a screditare chi sta cercando di fornire infrastrutture alla Calabria ed al Sud, che la sinistra in 50 anni di gestione ha, totalmente, dimenticato e fortemente danneggiato questi territori.

La nuova linea AV/AC Salerno – Reggio Calabria costituisce la continuità di un itinerario strategico passeggeri e merci per la connessione tra il sud della penisola e il nord attraverso il corridoio dorsale, asse principale del Paese. Il nuovo collegamento consentirà di incrementare i livelli di accessibilità alla rete AV per diverse zone ad elevata valenza territoriale quali il Cilento e il Vallo di Diano, la costa ionica, l’alto e il basso Cosentino, l’area del Porto di Gioia Tauro e il Reggino, oltre che velocizzare anche relazioni di traffico verso Potenza, verso la Sicilia, verso diverse aree della Calabria e, allo stesso tempo, contribuirà in maniera significativa al potenziamento dell’itinerario merci da/per Gioia Tauro.  

L’intero itinerario da Salerno a Reggio Calabria è stato suddiviso in lotti funzionali. Considerando la consistenza e il costo dell’intera opera, lo studio effettuato ha previsto la realizzazione di scenari temporali intermedi, individuando tra i vari lotti quelli prioritari che consentono un maggior ritorno in termini di benefici.

Lotto 1 Battipaglia – Praia e Lotto 1a Battipaglia-Romagnano

La nuova linea AV parte dalla stazione di Battipaglia, si estende per circa 33 km in doppio binario e termina con l’innesto sulla linea storica Battipaglia – Potenza. Il tracciato si sviluppa prevalentemente in galleria/viadotto, ottimizzando l’inserimento dell’opera sul territorio e attraversando i Comuni di Battipaglia, Eboli, Campagna, Contursi Terme, Sicignano degli Alburni e Buccino, in Provincia di Salerno.

Ad oggi, è in corso di corso la fase realizzativa delle opere. 

Lotto 1b e 1c Romagnano-Praia

Il Lotto 1b (Romagnano – Buonabitacolo) realizza una seconda tratta nell’ambito del lotto 1 Battipaglia – Praia. Il tracciato da Romagnano prosegue attraverso il Vallo di Diano, dove è prevista la realizzazione di una nuova stazione. In particolare, a partire dalla zona di interconnessione con la linea Battipaglia-Potenza in prossimità di Romagnano dove è prevista la realizzazione del ramo pari, il tracciato del Lotto 1b prosegue sviluppandosi fino alla nuova stazione nel Vallo di Diano e attraversando i territori di Buccino, Auletta, Caggiano, Polla, Sant’Arsenio, Atena Lucana, Sala Consilina, Padula (Provincia di Salerno), con una lunghezza complessiva di circa 49 km.

Il Lotto 1c (Buonabitacolo – Praia) rappresenta la terza tratta che conclude il Lotto 1 in prossimità di Praia riconnettendo l’itinerario con linea tirrenica esistente a nord di Praia. Il tracciato del Lotto 1c si sviluppa dalla nuova stazione nel Vallo di Diano e si estende fino all’interconnessione di Praia con la linea esistente. Il nuovo tracciato interessa i territori di: Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Casaletto Spartano (Provincia di Salerno), Lagonegro, Rivello, Trecchina, Nemoli e Maratea (Provincia di Potenza), Tortora e Praia a Mare (Provincia di Cosenza), con una lunghezza complessiva di circa 45 km. 

Si prevede di avviare entro l’anno corrente la fase negoziale per il lotto 1b, a seguito del completamento dell’iter autorizzativo ad oggi in corso. A seguire, acquisita la completa copertura finanziaria, potrà essere avviata la fase negoziale anche per il lotto 1c.  A completa realizzazione dell’intero Lotto 1 si avrà un beneficio significativo fino a 30 minuti sui tempi di percorrenza complessivi tra Roma e Reggio Calabria.

Raddoppio Cosenza-Paola/S. Lucido (Galleria Santomarco)

L’intervento realizza una nuova connessione a doppio binario a standard AV fra Paola e Cosenza e si sviluppa per una estensione di circa 22 km, di cui circa 17 km in sotterraneo (galleria Santomarco) mentre i restanti 5 km sono relativi a tratte all’aperto, interessando i Comuni di Paola, San Lucido, Rende, Montalto Uffugo, San Vincenzo la Costa e San Fili, nella Provincia di Cosenza. In prossimità dell’imbocco della galleria lato Cosenza è prevista la nuova fermata, a servizio del territorio e del polo universitario di Rende.

Si prevede di avviare entro l’anno corrente la fase negoziale, a seguito del completamento dell’iter autorizzativo ad oggi in corso. 

Lotto 2 – Praia-Paola

L’intervento presente nel Documento di Fattibilità della Alternative Progettuali (Docfap) ha previsto originariamente un tracciato con uno sviluppo di circa 58 Km con inizio dalla stazione di Praia e termine sulla linea attuale Sibari – Cosenza in prossimità di Tarsia (Itinerario Autostradale). Lo sviluppo del Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (Pfte) ha evidenziato significative criticità connesse alla realizzazione delle opere. Pertanto, in relazione al particolare contesto geologico, geomorfologico, idrogeologico e geotecnico, si è reso necessario approfondire anche il corridoio più costiero (cd. itinerario tirrenico), al fine di individuare un tracciato avente una maggiore sostenibilità ambientale e che consenta un miglioramento in termini di: contesto geomorfologico e idrogeologico, possibilità di connessione con la Linea Storica, possibilità di realizzazione dell’intervento per fasi, difficoltà realizzative con minori tempi di realizzazione, tempo di percorrenza fra Praia e Paola dovuto ad una riduzione della lunghezza del tracciato. 

Ad oggi, è in corso di sviluppo il Docfap.

Gli altri Lotti a completamento

Analogamente al lotto 2, in merito agli ulteriori lotti (Lotto 4 Paola-Lamezia Terme, Lotto 5 Lamezia T.-Gioia Tauro, Lotto 6 Gioia Tauro-Villa San Giovanni/Reggio Calabria) per il completamento dell’itinerario Salerno-Reggio Calabria sono in corso le attività di progettazione relative allo sviluppo del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali che permetteranno di avere un quadro aggiornato del tracciato per il successivo opportuno confronto con gli Enti interessati. (gs)

 

 

Sasso (Lega): Il Ministro Salvini procede spedito per lo sviluppo infrastrutturale della Calabria

Rossano Sasso, commissario regionale della Lega, ha evidenziato come «è motivo di grande orgoglio sottolineare il lavoro eccezionale che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sta portando avanti per il nostro territorio».

«Negli ultimi mesi – ha spiegato – grazie alla sua leadership, stiamo assistendo a progressi concreti e tangibili in progetti infrastrutturali strategici per la Calabria, che renderanno la nostra regione più accessibile, moderna e competitiva. Uno degli interventi più significativi riguarda la Statale 106 Jonica, un’arteria fondamentale per il nord-est della Calabria. Il cantiere del Terzo Megalotto Sibari-Roseto, il più grande attualmente attivo in Italia, continua a ritmo serrato. Grazie all’impegno delle istituzioni e delle aziende coinvolte, stiamo rispettando il cronoprogramma stabilito».
«Entro il 2025, saranno pronti i primi 18 chilometri – ha proseguito – che rappresenteranno un importante passo avanti per la viabilità della regione, collegando finalmente in modo più rapido e sicuro il nord-est calabrese con l’autostrada A2 del Mediterraneo e la dorsale adriatica. Questi tratti, realizzati con tecnologie di avanguardia, includono opere di straordinaria ingegneria come i viadotti sui torrenti Pagliaro e Avena, che con i loro piloni in acciaio rappresenteranno un simbolo dell’innovazione e della modernità».
«Il ministro Salvini – ha aggiunto – ha dimostrato ancora una volta la sua concretezza, non solo accelerando i lavori già in corso, ma anche dando il via a nuovi progetti che rispondono a necessità urgenti per la Calabria. Un esempio lampante è l’annuncio dell’avvio dei lavori di elettrificazione della linea ferroviaria Sibari-Crotone, che partiranno il prossimo 16 settembre. Questo progetto, che la Lega aveva presentato già a maggio con la presenza dei nostri parlamentari e consiglieri regionali, diventerà finalmente realtà, dimostrando il passaggio dalle parole ai fatti. Grazie al grande impegno del Ministro Salvini, la Calabria potrà presto contare su una rete ferroviaria più efficiente, sostenibile e moderna. Questo rappresenterà non solo un beneficio per i pendolari e per chi vive nel nostro territorio, ma avrà un impatto positivo anche sul turismo e l’economia locale, attirando nuovi investimenti e migliorando la qualità della vita per i calabresi. Il percorso di sviluppo infrastrutturale intrapreso dal nostro Ministro delle Infrastrutture rappresenta una vera svolta per la Calabria».
«È solo grazie alla dedizione e alla visione di Salvini – ha concluso – che progetti come la Statale 106, l’elettrificazione delle ferrovie ioniche e dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, approvata da pochi giorni dal Mase, possono finalmente essere completati con successo. Insieme, stiamo costruendo una Calabria più forte e connessa. Grazie, Matteo Salvini!». (rcz)

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Alta velocità, fare chiarezza su manovre che penalizzano il territorio

di GIUSY IEMMA – Ancora una volta l’alta velocità in Calabria rischia di correre su un binario morto se saranno confermate le indiscrezioni secondo cui ad essere finanziati, in via prioritaria, saranno solo i lotti che riguardano Campania e Basilicata, interessando la nostra regione solo parzialmente.

Il sogno di un collegamento ferroviario Salerno-Reggio moderno e funzionale, evidentemente, è destinato a rimanere tale se a livello governativo, nella programmazione dei fondi Pnrr, si assumono decisioni contraddittorie rispetto ai proclami. Sull’altare del famigerato Ponte sullo stretto, su cui continuano a concentrarsi tutte le attenzioni, rischiano di venire sacrificati progetti ben più importanti e sostenibili da cui passa la sfida di colmare i divari infrastrutturali che separano la Calabria dal resto d’Italia.

Il treno del Pnrr avrebbe dovuto privilegiare le regioni più in difficoltà, ma si prospettano ancora una volta scenari che non lasciano ben sperare e, anzi, vedono la Calabria come la vittima predestinata quando si tratta di operare tagli o deviare fondi verso altri lidi. E’ emerso, infatti, che per finanziare l’aumento della dotazione per il credito d’imposta legato alla Zes unica, sarebbero stati dirottati 750 milioni di euro destinati invece alla progettazione del tracciato per l’alta velocità. Si tira la coperta da una parte all’altra, ma sempre troppo corta resta quando si parla di Calabria.

E, mentre i gruppi di centrodestra sulla questione fanno solo a botte tra di loro, mostrando evidenti segni di frattura, a pagarne le conseguenze saranno i territori, le aree interne, sempre più a rischio isolamento e privati di servizi e di collegamenti primari. Cosa ne pensa il presidente Occhiuto di questa visione divisiva e discriminatoria per la Calabria calata dall’alto? Sull’autonomia differenziata ha assunto finora un atteggiamento attendista, ma la nostra regione non può continuare ad assistere passivamente a nuove manovre finalizzate ad impoverirla ulteriormente. (gi)

[Giusy Iemma è vicesindaca di Catanzaro]

IN CALABRIA È URGENTE REALIZZARE L’AV
MA IMPIEGANDO TECNOLOGIE INNOVATIVE

di GIOVANNI MACCARRONENegli ultimi giorni è circolata sulle testate giornalistiche la notizia del via libera della Commissione Tecnica Pniec-Pnrr del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) al progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica relativo alla realizzazione dell’Alta velocità sulla linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria; Sulla base dell’approvazione del citato progetto (di cui agli articoli 44 e 48 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito nella legge 29 luglio 2021, n. 108) è ora in facoltà per la stazione appaltante (Rfi Rete Ferroviaria Italiana S.p.A) di affidare congiuntamente la progettazione ed esecuzione dei relativi lavori in relazione alle procedure di affidamento a valere sui fondi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) concernenti alcuni tratti della AV citata.

In particolare, il progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica proposto da Rfi riguarda il Lotto funzionale 1b Romagnano – Buonabitacolo, comprensivo dell’interconnessione pari con la linea Battipaglia-Potenza, e il Lotto funzionale 1c Buonabitacolo – Praia della nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria. 

Come molti sapranno, inizialmente la predetta linea AV era lunga 445 chilometri ed era suddivisa da Rfi in nove lotti, con le seguenti denominazioni: Lotto 0: Salerno-Battipaglia 40 km costo 2,5 miliardi (non finanziato) Lotto 1.1: Battipaglia-Romagnano 33 km costo 1,8 miliardi finanziato Pnrr Lotto 1.2: Romagnano-Praia Lotto 2: Praia-Tarsia Lotto 3: Tarsia-Cosenza 94 km costo 4,3 miliardi; Nuova Galleria Santomarco Paola-Cosenza 15 km costo 1,2 mld; Lotto 4: Cosenza-Lamezia; Lotto 5: Lamezia-Gioia Tauro; Lotto 6: Gioia Tauro-Reggio Calabria.

Successivamente, in data 19 dicembre 2022, è stato sottoscritto il nuovo Contratto di Programma 2022-2026, parte investimenti, tra Mit e Rfi Spa Nella tabella “A” -Portafoglio investimenti in corso e programmatici – Classe b – interventi in esecuzione è riportato l’intervento “AV-AC Salerno – Reggio Calabria” articolato solo in quattro sub interventi – Lotto 1 Sub lotto Battipaglia – Romagnano, Lotto 1 Sub lotti Romagnano – Praia e progettazione di fattibilità tecnico-economia intero itinerario, Lotto 2 Praia – Paola e raddoppio galleria Santomarco con classe DPP “intervento invariante”.

In considerazione della complessità dell’intero intervento, quindi, il progetto dell’Alta velocità è stato definitivamente sviluppato sostituendo il Lotto 3 Praia-Tarsia con il Lotto 2 Praia – Paola. A seguito di quanto sopra, la Commissione presieduta da Germana Panzironi giorno 29 agosto 2024 ha espresso – come si è già potuto notare – parere favorevole, all’unanimità, all’intervento di Rfi su due parti della nuova linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria.

La qual cosa non ci lascia perplessi. E non ci lascia nemmeno perplessi il fatto che sia stato approvato la parte della linea citata Buonabitacolo – Praia, mentre nulla è stato previsto per la tratta Praia – Paola.

A tal proposito abbiamo la sensazione che in questo momento nessuno degli interlocutori vuole prendere posizione sull’accantonamento dell’ipotesi del lotto Praia-Tarsia, giudicato da molti irrealizzabile (per difficoltà di costruzione) e diretto ad aumentare notevolmente i tempi di viaggio, nonché dei costi (che diventerebbero veramente eccessivi).

Sta di fatto, però, che così facendo si allungano di parecchio i tempi di realizzazione dell’intero intervento. Doveva essere pronto prima del 30 giugno 2026 (data di scadenza del Pnrr), ma invece andando avanti con questa velocità, con molta probabilità, si supererà questa data. Da quanto è dato sapere, questo non è sicuramente un problema visto che il copioso e articolato materiale esibito in rete asserisce che quasi certamente il nuovo tracciato ferroviario tra Campania e Calabria potrà essere realizzato con i Fondi di Sviluppo e Coesione che hanno un vincolo di destinazione al Sud pari all’80 per cento (contro il 40 per cento del Pnrr) del totale.

A ben vedere, però, non si tratta solo di risolvere un problema legato alla ricerca della  finanziarie da investire nella realizzazione degli interventi, ma anche e soprattutto quello – già evidenziato in altro articolo – di “produttivizzare” il territorio calabrese in senso logistico per promuovere un aumento dell’occupazione e delle esportazioni.

Non è dubbio, infatti, che investire anche nell’alta velocità significa sfruttare meglio la posizione poco privilegiata del nostro territorio.

Senza dimenticare, poi, che la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, è in grado di contribuire al raggiungimento dei target europei di riduzione delle emissioni e di progressiva decarbonizzazione della mobilità.

Si consideri, infatti, che attualmente il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada, mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri (rispetto al 7,9% in Europa), con la conseguenza che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra (è stato evidenziato che “i principali scali italiani, e quindi quello di Gioia Tauro, sono collegati a una rete ferroviaria con caratteristiche P/C 80 (autostrada viaggiante) ovvero con la possibilità di caricare direttamente i Tir con container sul treno merci, in modo da combinare nave per i collegamenti transoceanici, treno per quelli continentali e Tir per l’ultimo miglio, con un drastico abbattimento delle emissioni inquinanti rispetto al trasporto su gomma lungo le arterie stradali”.

Quindi, ai fini della transizione energetica e dell’efficientamento logistico della nostra regione, è indispensabile che l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria venga realizzata il prima possibile. Non abbiamo molto tempo, non possiamo più aspettare. È veramente urgente.

Solo che a questo punto viene spontaneo porsi una domanda: insistere nella costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità senza utilizzare la tecnologia molto innovativa che è stata da tempo studiata e realizzata in altre parti del mondo non doterà il Mezzogiorno e il resto d’Italia di una rete di trasporto che, nonostante l’impiego di rilevanti risorse finanziarie, nasce già superata e obsoleta?

È un dato oramai acquisito, infatti, che, per consentire ai convogli velocità elevate, occorre che le linee ferroviarie abbiano un tracciato plano-altimetrico estremamente regolare, cioè dovrebbero svilupparsi su territori pianeggianti. Considerato, però, che la stragrande maggioranza della penisola, come delle due grandi isole, ha una conformazione molto irregolare e che, per giunta, la natura geologica dei terreni è normalmente poco favorevole ai fini della stabilità dei manufatti, è ovvio che l’adeguamento delle linee costruite a suo tempo per i convogli non può assolutamente avvenire con qualche intervento localizzato, ma richiede estesi o completi rifacimenti ex novo. In territori come quelli della nostra regione (collinosi, e peggio ancora montuosi) le problematiche esecutive diventano vieppiù complesse e onerose.

Stando a quanto sopra, sarà quindi necessario ristrutturare le vecchie linee per adattarle alle esigenze dell’Alta Velocità. Il che, come è evidente, equivale alla costruzione di nuove.

Ma se la ristrutturazione delle vecchie linee per adattarle alle esigenze dell’Alta Velocità equivale alla costruzione di nuove, sembra razionale chiedersi se per ottenere economie nella costruzione della linea ferroviaria Av sia già il caso di utilizzare le qualità positive del tipo di trazione impiegato nel treno a lievitazione magnetica denominato “Maglev”.

Questo treno, già utilizzato da diverso tempo sulla rete ferroviaria giapponese di treni ad alta velocità (la Shinkansen) è un treno che viaggia su monorotaia, sospeso a pochi centimetri dal binario grazie a un campo magnetico (uno simile è stato di recente sperimentato dall’azienda hitech di Treviso IronLev).

Esso, sostanzialmente, «elimina la resistenza di rotolamento delle ruote e permette di superare pendenza di una certa entità nella scelta dei tracciati; inoltre la uniformazione dei diagrammi di velocità dei convogli lungo le linee consentirebbe di adottare nelle curve inclinazioni trasversali della sede maggiori di quelle usate nelle ferrovie e quindi di contenere la ampiezza dei loro raggi. In pratica i criteri di progettazione di questo tipo di linee godono di un maggior margine di scelta rispetto alle linee ferroviarie AV».

Pertanto, non credo sia proprio opportuno, visto anche i tempi ristretti di realizzazione dell’investimento di cui sopra, di proseguire nella trasformazione delle linee principali della rete ferroviaria italiana in linee idonee a essere percorse da convogli capaci di raggiungere velocità dell’ordine di 250-300km/h (Treni ad Alta Velocità), mentre altrove si stanno già utilizzando sistemi di trasporto, molto più evoluti, che utilizzano una sede e tecniche di sostentamento e di trazione diversi da quello ferroviario, e consentono ai nuovi tipi di convogli di viaggiare a velocità sino a 600 km/h.

Invece, a nostro modesto avviso, appare più razionale sotto ogni aspetto e, quanto meno, conveniente prendersi una breve pausa di riflessione per poter valutare con piena consapevolezza e con ponderatezza quale sia la tecnologia da adottare nel futuro per evitare di impegnare cospicue risorse nella esecuzione di opere oramai già ampiamente superate.

Ma bisogna darsi da fare, perché – come disse Charles Darwin – «il lavoro nobilita l’uomo».

Speriamo bene. (gm)

Il ministro Salvini soddisfatto per via libera a interventi su AV SA-RC

Il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso soddisfazione per il via libera agli interventi sull’Alta Velocità Sa-RC, che coinvolgerà non solo la Calabria, ma anche la Campania e la Basilicata.

Rossano Sasso, Commissario della Lega in Calabria, accogliendo con soddisfazione la notizia, ha sottolineato come «questo importante  avanti dimostra ancora una volta l’impegno incessante del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel promuovere e migliorare le infrastrutture in Calabria e nelle regioni meridionali».

«Il progetto dell’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria – ha ricordato – rappresenta un’opera strategica non solo per la Calabria, ma per tutto il Sud Italia. Con il via libera definitivo, viene sbloccato un intervento cruciale che coinvolgerà tre regioni: Campania, Basilicata e, naturalmente, Calabria. Questo intervento si tradurrà in una riduzione dei tempi di viaggio, un miglioramento della mobilità e un incremento della competitività economica di un’area che per troppo tempo è stata penalizzata da infrastrutture inadeguate».

«Il Ministro Salvini ha dimostrato, ancora una volta – ha proseguito – la sua attenzione concreta e tangibile verso le esigenze del nostro territorio, perseguendo un’azione di governo che punta a colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. La Calabria ha bisogno di opere di questa portata, capaci di rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità della vita dei cittadini”, continua l’Onorevole Sasso. L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria non è solo un progetto infrastrutturale, ma un segnale chiaro della volontà di questo governo di investire sul futuro del Mezzogiorno».

«Un futuro – ha aggiunto – che vede la Calabria al centro di una rete di trasporti moderna ed efficiente, collegata in maniera più stretta al resto del Paese e dell’Europa. “Ringrazio il Ministro Salvini per la determinazione con cui ha portato avanti questo progetto e per l’attenzione che continua a riservare alla nostra regione. Il suo lavoro testimonia una visione di sviluppo che punta a trasformare la Calabria in un hub strategico per i trasporti e la logistica del Sud Italia»,

«La Lega, grazie all’impegno del Ministro Salvini, continua a lavorare per un’Italia più unita e per un Sud finalmente protagonista del proprio destino. Il nostro impegno non si fermerà qui, ma proseguirà con la stessa determinazione per portare avanti tutte quelle opere necessarie a ridare dignità e prospettive al territorio calabrese.

Tullio Ferrante, Sottosegretario al Mit, ha evidenziato come «il parere favorevole espresso ieri dal Mase nell’ambito dell’iter che porterà presto alla chiusura della procedura di Via e più in generale dell’iter approvativo dei Lotti 1b e 1c della nuova linea AV/AC Salerno-Reggio C. è un ulteriore ed importante tassello lungo la strada che vede il nostro Governo adoperarsi con determinazione e concretezza al fine di consentire al Mezzogiorno di prendere finalmente velocità».

«Quello di ieri – ha continuato Ferrante – può considerarsi un passaggio significativo per l’avanzamento del procedimento amministrativo propedeutico alla realizzazione di una grande opera infrastrutturale che cambierà il volto del nostro Sud». (rrm)