Amadeus testimonial della Calabria: «Ha una bellezza particolare»

Un testimonial straordinario per promuovere la Calabria. Amadeus ha conquistato i crotonesi ed è rimasto particolarmente colpito dalla città e dai calabresi (peraltro è stato spesso spesso protagonista di fortunate serate nella regione).

«Siamo qui – ha detto –, nella città di Rino Gaetano, uno dei grandi geni della musica italiana scomparso troppo presto. Qui c’è un’atmosfera bellissima, un’accoglienza fantastica, l’energia di questa città, della Calabria, del Sud».

«Un evento che scombussola una città, lo so bene – ha aggiunto – ma è un evento importante e la Rai, come d’abitudine, li organizza sempre al meglio, basta vedere l’immagine del palco, con questa piazza che quasi lo abbraccia».

«È un’immagine che tutto il mondo vedrà da casa, immagini che saranno perfette, meravigliose, straordinarie proprio come il claim di questa regione».

Un nuovo fan della Calabria di Crotone, Amadeus: «La gente, il pubblico che non per forza sono di Crotone avranno voglia di organizzare una vacanza, sono sicuro che già dalla prossima estate verranno qui. Io consiglio a tutti di venire qui perché c’è un’accoglienza fantastica».

«Mi auguro che questa terra possa raddoppiare i visitatori. La vostra è una gran bella città».
Durante la conduzione de l’Anno che verrà Amadeus ha esaltato la città: «Crotone stasera è come se si sia trasformata in Capitale D’Italia, d’Europa e del mondo con questo Capodanno spettacolare che non dimenticherò mai, come non dimenticherò mai l’accoglienza del popolo crotonese».

Lasciando Crotone, ieri mattina, Amadeus ha lasciato un ulteriore entusiasta messaggio sulla sua permanenza nella città di Pitagora: «Con tutta la mia famiglia volevo ringraziare la città di Crotone per tutto l’affetto che ci dimostrato e per averci regalato un evento bellissimo. Viva Crotone!». (rkr)

DALLA NOTTE SHOW DI CROTONE RIPARTE
L’IMMAGINE BELLA DELLA VERA CALABRIA

di SANTO STRATI – Non bisogna sottovalutare l’impatto mediatico che l’addio al 2023 e il saluto al nuovo anno da Crotone, via Rai, porterà in termini di immagine e reputazione. È stata una scelta intelligente questa del Presidente Occhiuto  (e nessuno, per favore chieda cosa è costata) che ha lanciato nell’universo mediatico non solo la bella cittadina della Jonio, già patria di Pitagora e fulgida testimonianza della civiltà magnogreca, ma tutta la regione.

La Calabria deve recuperare la sua reputazione macchiata da pregiudizi e stupidi preconcetti che i media nazionali e internazionali le hanno riversato addosso da tempo immemorabile. La Calabria, all’estero, fino a una decina di anni fa, suscitava una sgraditissima domanda: “mafia?”. Ma la mafia, la ‘ndrangheta non è solo in Calabria e quindi c’è già un difetto di attribuzione certamente non piacevole. La Calabria, i calabresi, sono ben altra cosa.

Esprimono sentimenti di fraternità e di accoglienza che non trovano eguali, sono generosi, appassionati e innamorati persi della propria terra. Costretti da una crudele diaspora a lasciare la terra amata in cerca di lavoro e della possibilità di costruirsi un futuro. All’inizio dello scorso secolo partivano i capi famiglia verso le Americhe, con povere cose, qualche valigia di cartone, tanti fagotti e il cuore a pezzi, ma con la segreta speranza di poter emergere, garantire il pane alla famiglia lontana e magari farsi raggiungere dai familiari. Senza per questo dimenticare le origini e l’amore unico per una terra matrigna, amatissima che, però, lascia andar via i suoi figli.

Lo scenario è cambiato, ma in peggio. Adesso vanno via i giovani, in gran parte laureati e formati nelle nostre Università d’eccellenza che cercano – senza trovare – opportunità di impiego, per offrire alla Calabria le proprie capacità, competenze e intuito, che altri, in tutto il mondo, furbescamente valutano subito e mettono a profitto, senza avere investito un soldo per la formazione. AiI nostri giovani – lo diciamo da sempre – abbiamo rubato il futuro, è ora di cominciare a restituirglielo, offrendo occasioni di occupazione e lavoro nella propria terra. Dove ci sono gli odori e i sapori che hanno accompagnato la loro crescita, dove ci sono amici, genitori, parenti, affetti.

Perché non possono lavorare dove sono nati i giovani calabresi? A questa domanda deve rispondere la nostra classe politica locale che, se solo sfogliasse le pagine del nostro libro-memoria del 2023, troverebbe gli argomenti che richiedono non più vaghe promesse ma impegni precisi.

Il bilancio di un anno che se ne va comporta, generalmente, qualche rimpianto e molta rabbia per le cose non fatte, per impossibilità materiale (in primo luogo per la mancanza di un lavoro stabile, con uno stipendio decoroso e adeguato) o per colpevole trascuranza di chi governa: amministratori pubblici, nazionali, regionali, locali. I sindaci, per la verità, hanno fatto tantissimo e continuano ogni giorno a mediare con le forze politiche le necessità del territorio (chi meglio di loro lo conosce e sa di cosa c’è bisogno?), trovando spesso poca udienza o addirittura insofferenza.

Il 2024 richiede allora l’impegno di tutti perché questo stato di cose trovi la via del cambiamento: non servono rivoluzioni, ma decise prese di posizione a sostegno degli amministratori locali che hanno veramente a cuore il futuro dei giovani dei loro borghi, città, capoluoghi. Ci vuole un impegno comune e, diciamolo senza riserve, anche trasversale, dove non si guardi all’interesse partitico o delle proprie “parrocchie politiche”, bensì si punti al raggiungimento del bene comune.

La Calabria ha i numeri per ritagliarsi un ruolo da protagonista in questo nascente 2024, per una serie di motivi: prima di tutto perché ci sono le risorse finanziarie (i soldi del PNRR vanno spesi presto e bene) e c’è la sua posizione, unica e straordinariamente strategica, nel Mediterraneo. Il mare nostrum è diventato di interesse primario nello scenario geopolitico di un mondo sempre più bellicoso e litigioso. Il Mediterraneo rappresenta il futuro del Continente europeo e diventa l’elemento coagulante del grande (utopico) progetto di una sorta di Stati Uniti d’Europa.

La Calabria non più Sud del Sud, ma volano di innovazione e di tecnologia. La ricerca scientifica, la genialità dei nostri ingegneri, le competenze nell’intelligenza artificiale (L’Unical è un faro per tutto il mondo in questo campo), sono le chiavi che aprono, anzi spalancano le porte del mondo. Bisogna crederci e non fare sconti agli incantatori di serpenti o ai no-a-tutto che non vogliono progresso e sviluppo per questa terra. Sembra buffo che sia un milanese (Salvini) a scommettere sul Ponte il suo futuro politico, ma non dimentichiamoci che la Cassa per il Mezzogiorno (quella vera che ha fatto rinascere il Sud) l’hanno voluta visionari settentrionali. E la storia, spesso, si ripete. Buon 2024. ν

VI RICORDATE DI LISA? HA VINTO IL TALENT RAI “ORA O MAI PIÚ”

Della cantante calabrese Lisa (al secolo Annalisa Panetta, di Siderno) da molti anni si erano perse le tracce, complice anche una brutta malattia fortunatamente sconfitta. L’aveva lanciata il Festival di Sanremo del 1998 con il brano “Sempre” e da lì era partita alla grande, alla conquista di spazi anche internazionali. Trapiantata a Torino, era tornata poi a Gioiosa Ionica, per stabilirsi definitivamente a Roma. Per una decina di anni era stata sulla cresta dell’onda, poi, come purtroppo spesso succede nel mondo dello spettacolo, la fortuna le aveva girato le spalle.
Il talent di Rai 1 “Ora o mai più”, dedicato ai cantanti caduti nel dimenticatoio, ma ancora in grado di conquistare pubblico e simpatia, l’ha premiata. È bella, è brava e ha una voce niente male.
Qualcuno a Gioiosa Ionica ricorda ancora il mitico concerto di piazza del 1998, promosso dal sindaco che offrì alla cantante le chiavi della città. E chissà che quest’estate non torni a riempire le piazze. Auguri. (rrm)

Il video del brano con cui ha vinto il talent di Amadeus “Gli uomini non cambiano”: https://www.youtube.com/watch?v=AFJrEevaeBk