Obiettivo Calabria. Una nuova porta per l’Europa. Ma lo sarà davvero? Sicuramente, se ci sarà l’impegno effettivo del Governo e la volontà di rilanciare la nostra regione che, come più volte detto, è fondamentale per la ripartenza. Se rinasce il Sud rinasce l’Italia, avevano detto non troppi mesi addietro. Un claim che ormai sembra un disco rotto, ma che dovrebbe essere, invece, il manifesto del Governo per una nuova primavera del Sud e, soprattutto, della Calabria.
Non a caso, è all’Expo di Dubai che si è deciso di parlare di Calabria, con una giornata dedicata interamente alla nostra regione, con ospiti illustri come i ministri Mara Carfagna ed Enrico Giovannini, figure chiave per il rilancio e la rinascita della nostra regione.
Ma andiamo in ordine. Il dibattito, aperto dal giornalista del Corriere della Sera, Francesco Verderami, si è aperto con il Porto di Gioia Tauro. Ai presenti è stato illustrato, tramite un video suggestivo, l’importante infrastruttura e le sue navi. Presente, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.
La ministra per il Sud, Mara Carfagna, nel suo intervento ha presentato le Zes, sottolineando che «le nuove Zone Economiche Speciali saranno gli snodi di un sistema altamente efficiente di collegamenti ferroviari, portuali e stradali. Grazie alle risorse nazionali ed europee, nei prossimi anni puntiamo a costruire nei prossimi cinque anni veri hub intermodali, affinché le rotte commerciali che provengono dall’Estremo Oriente e dall’Atlantico possano trovare una porta d’ingresso verso l’Europa e un link privilegiato con le aree a più alto tasso di sviluppo del Nord Africa».
«Siamo convinti – ha spiegato il ministro Carfagna – che il prossimo decennio vedrà una crescente centralità del Mediterraneo, nella sua dimensione allargata alla Penisola Arabica, negli scenari economici, energetici, culturali e politici. L’ampliamento del Canale di Suez, la crescita degli scambi commerciali tra le due sponde del Mare Nostrum, l’emergere dell’Africa come grande e crescente mercato di produttori e consumatori, la costruzione di nuove infrastrutture energetiche tra Medio Oriente e Europa e tra Africa e Europa: è indubitabile che dal Mediterraneo allargato passerà una parte rilevante della riconfigurazione degli equilibri geopolitici del pianeta».
«L’Italia si candida, con il suo Sud, a diventare un vero e proprio hub logistico, energetico e produttivo dell’intera regione mediterranea. È una scelta strategica e lungimirante, fortemente voluta dal governo Draghi con il PNRR» ha annunciato la ministra.
È un progetto che vede le ZES tra le principali protagoniste: «Sono aree portuali, retroportuali e industriali dove puntiamo ad attrarre imprese e nuovi investimenti grazie a un nuovo modello a burocrazia zero e tassazione ridotta, oltre a ingenti investimenti infrastrutturali nei porti, nelle reti ad alta velocità e nel sistema stradale».
«La Calabria – ha detto la ministra – è una regione troppo a lungo giudicata marginale in Italia: oggi all’Expo di Dubai abbiamo avuto l’occasione di raccontarla come merita, a cominciare dal valore della sua portualità e delle prospettive che si aprono nel futuro. Gioia Tauro è già oggi il primo porto italiano, il sesto del Mediterraneo allargato e l’ottavo in Europa».
«Sono certa che con l’imponente piano di infrastrutturazione previsto dal Pnrr e il nuovo impulso per la Zes calabrese questa performance potrà essere ulteriormente migliorata» ha detto ancora, spiegando che «la Zes Calabria potrà contare su 111,7 milioni di euro, che andranno a modernizzare e rafforzare il porto e l’area industriale di Gioia Tauro (43,5 milioni di euro per il potenziamento del raccordo stradale con i corridoi europei, il primo lotto di collegamento con la SS18 e il completamento della banchina di ponente) e altre importanti aree industriali, come quelle di Rosarno e Sibari. I porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni avranno a disposizione rispettivamente 6,5 e 4 milioni per opere infrastrutturali».
«Tra il PNRR e il Fondo Complementare – ha spiegato – ci sono 11,2 miliardi di euro per completare la linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, con l’abbattimento dei tempi di percorrenza di 80 minuti e un consistente aumento del numero dei treni. Insomma, i cittadini calabresi, le aziende che già ci sono, e gli investitori che vorranno scommettere su questa terra, saranno nell’arco di cinque anni protagonisti dello sviluppo di una grande piattaforma logistica e produttiva al centro del Mediterraneo e collegata al resto d’Europa».
Importante, l’intervento, in videoconferenza, del Procuratore Nicola Gratteri, che ha ribadito come «il porto di Gioia Tauro è una grande opportunità non solo per la Calabria ma per l’Italia ma secondo me è sfruttato al 20% del suo potenziale. Non vogliamo un porto di Gioia Tauro che serva solo perché le grandi navi scarichino i container e dopo tre giorni gli stessi container in una nave più piccola vengono portati al porto di Genova».
«Non è questo che vogliamo per la Calabria o l’Italia – ha ribadito –. Dietro il porto di Gioia Tauro ci sono ettari ed ettari di terreno mai utilizzato messo a disposizione delle aziende, perché in queste vicende non c’è stata programmazione, perché c’è stato un totale abbandono soprattutto da parte della politica calabrese e della politica meridionale, perché noi non possiamo pensare che i problemi del Sud li possano risolvere i parlamentari del Nord».
«Io come ogni calabrese – ha proseguito – spesso parlo male della mia terra perché la amo e proprio perché la amo ne posso parlare male. Ma io sogno per la Calabria le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Emilia Romagna, di questo abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di assistenzialismo, siamo stanchi di questo assistenzialismo, siamo stanchi di queste mance che ciclicamente i vari governi ci propinano. Non abbiamo bisogno di questo. L’assistenzialismo porta solo al vagabondaggio e al lavoro nero, non alla produzione».
«Voglio un porto di Gioia Tauro – ha detto – dove ci sia una ferrovia in modo che il container possa arrivare velocemente al Nord e in Europa, di una ferrovia che porti le merci sotto la pancia dell’aereo all’aeroporto di Lamezia, ho bisogno dell’Alta Velocità. Ho avuto il piacere di incontrare il professore Giovannini, il ministro delle Infrastrutture, e abbiamo parlato proprio di questo. Ho detto al ministro “voi pensate alle opere pubbliche, alla ‘ndrangheta ci pensiamo noi”. Ho esagerato nel senso che ho usato un parolone, ma non volevo che fosse un’occasione persa per la Calabria».
«Noi – ha rilevato Gratteri – abbiamo bisogno dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, poi ho visto scientificamente, dopo 20 giorni, uno studio privato che diceva che non era conveniente l’alta velocità. Ma ancora stiamo a parlare se infrastrutture così sono convenienti? Ogni mattina partono dalla Calabria 20 autobus per il Nord: se ci fosse l’alta velocità certamente la gente non andrebbe a mettersi come sardine e stare dicdici ore per arrivare a Milano o Torino. Abbiamo bisogno come il pane dell’infrastruttura dalla Salerno-Reggio Calabria, della Reggio Calabria-Taranto, finalmente una strada a due corsie tutta intera e non a spezzatino. Io ancora non ho visto soldi stanziati per l’intera rete».
Mi auguro – ha concluso Gratteri – che i ministri che oggi avete invitato vi stiano vicini e abbiano a cuore del infrastrutture di cui il Sud ha bisogno più del pane».
Nel suo intervento, sempre in video conferenza, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha ringraziato «i ministri Carfagna, che è sempre disponibile con la Calabria, e Giovannini, col quale ci stiamo sentendo spesso nelle ultime settimane per discutere dell’Alta velocità, sulla quale non indietreggiamo di un millimetro, e anche per le altre infrastrutture strategiche per la Regione, come la Statale 106».
«Con il ministro Carfagna – ha spiegato – abbiamo condiviso l’idea di presentare il porto di Gioia Tauro e la Zona economica speciale del porto nella stessa giornata in cui il governo presentava il sistema delle Zes in Italia. La mia idea è che la Zes di Gioia Tauro sia la più importante per il Paese, proprio perché è a ridosso di un porto che è il più strategico d’Italia come hanno detto gli ospiti presenti oggi a Dubai».
«Ho voluto dedicare questa giornata al porto di Gioia Tauro – ha proseguito – perché l’Italia si è dimentica del Mediterraneo nel corso degli anni e soprattutto si è dimenticata di avere nel cuore del Mediterraneo un porto straordinario, quello di Gioia Tauro, che si è sviluppato più per inerzia che per volontà politica, ma che è diventato una delle principali infrastrutture del sistema europeo e mondiale».
«Parliamo di un porto – ha spiegato – nel quale i terminalisti stanno investendo centinaia di milioni di euro negli ultimi anni, con guadagni molto rilevanti nel transhipment. È un peccato che tutto ciò non riverberi sviluppo in Calabria, nel Mezzogiorno e nel Paese, attraverso la crescita di attività industriali in quell’area. Sono molto felice dell’intervento del procuratore Gratteri, perché un altro luogo comune che dobbiamo sfatare è quello per il quale in Calabria non si possa investire perché c’è la ‘ndrangheta. Non deve essere così. La ‘ndrangheta fa schifo, ma non deve diventare un alibi per non fare gli investimenti».
«Ho voluto presentare il porto di Gioia Tauro – ha detto ancora – a Dubai perché credo che una Regione si sviluppa solo creando opportunità, affinché gli imprenditori locali possano avere occasioni e lavorare meglio».
Inoltre, il Governatore ha ribadito che «il porto di Gioia Tauro si sviluppa se riesce ad attrarre investimenti. Sorgenia, ad esempio, ha in pancia un investimento per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro, con tutte le autorizzazioni già pronte, anche se da aggiornare. Su questo progetto chiederemo al governo di accelerare l’iter, perché Gioia Tauro si doti di questa importante opera nel settore energetico».
«Tra l’altro – ha detto – anche il presidente Draghi ha rimarcato recentemente l’intenzione di voler investire sui rigassificatori nel nostro Paese. Noi vorremmo collegare al rigassificatore anche la piastra del freddo. Gioia Tauro in questo modo potrebbe produrre surgelati per metà Europa, una possibilità incredibile per tutto il territorio. Ad esempio Msc, il principale terminalista del porto, è anche il maggior distributore di generi alimentari via nave. Appena faremo questo investimento, la Zes di Gioia Tauro potrebbe diventare un grande distretto dell’agroalimentare che valorizza anche l’agricoltura calabrese».
«Credo che la Calabria – ha concluso – possa essere una terra di grandi opportunità. Il presidente della Regione deve occuparsi di emergenze, ma deve avere anche la capacità di pensare al futuro».
La sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, ha evidenziato come «la Calabria, con le sue risorse naturali e produttive e le sue opportunità di sviluppo e di competitività, è protagonista a Expo Dubai».
«La giornata dedicata alla nostra regione – ha aggiunto – è una vetrina importante per mostrare a livello internazionale quanto abbiamo da offrire a livello ambientale, economico e turistico. Grazie anche alla straordinaria attenzione riservata dal Governo, la Calabria è pronta a svelare la sua bellezza al mondo».
«Al nostro territorio – ha illustrato – sono destinati ben 7 miliardi di euro per le infrastrutture nel periodo 2022-2026: risorse che saranno destinate all’Alta velocità e al rafforzamento delle ferrovie regionali, all’edilizia residenziale e alla rigenerazione urbana, oltre che al potenziamento della Zona Economica Speciale e dei porti, a iniziare da quello di Gioia Tauro che deve diventare l’hub logistico, produttivo e commerciale del Mediterraneo».
«Nello specifico – ha spiegato ancora – sono stati stanziati 111 per la Zes Calabria che consentiranno di realizzare collegamenti più efficaci tra le zone industriali e la rete infrastrutturale. Abbiamo stanziato anche 1,4 miliardi di euro per la transizione ecologica del territorio, con l’obiettivo di promuovere la crescita compatibile con l’ambiente nella nostra regione. Accanto alle misure di politica industriale, infatti, abbiamo messo in campo interventi a favore delle aree interne, dei Comuni e delle realtà locali. Con il Contratto Istituzionale di Sviluppo per la Calabria, ‘Svelare Bellezza’, abbiamo adottato un piano straordinario per la crescita e la valorizzazione delle risorse ambientali, turistiche e culturali del territorio».
«Stiamo investendo risorse senza precedenti – ha concluso – per favorire il rilancio della nostra regione, che si candida a diventare il motore dello sviluppo del Mezzogiorno e il centro e di attrazione di nuovi investimenti». (rrm)