I giovani non scelgono di diventare artigiani

di VINCENZO CASTELLANOL’artigianato in Italia, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno, affronta una sfida significativa nell’attrarre giovani talenti verso questa antica e venerata professione. In un’epoca dominata dall’ascesa dell’istruzione superiore e dall’attrazione delle opportunità all’estero, molti giovani tendono a deviare dalla tradizionale via dell’artigianato, generando una preoccupante carenza di manodopera in questo settore.

Questa tendenza solleva interrogativi fondamentali sul ruolo che la famiglia e il sistema educativo possono giocare nel riconoscere e valorizzare l’artigianato come percorso professionale valido e ricco di potenzialità.

Per contrastare questa dinamica e rivitalizzare il settore, è imperativo adottare un approccio innovativo, che potremmo definire “Artigianato 5.0”. Questo modello si propone di modernizzare l’artigianato attraverso l’integrazione di tecnologie avanzate, pratiche sostenibili e un forte orientamento verso l’innovazione. L’adozione di tale strategia non solo potrebbe rendere l’artigianato più appetibile alle nuove generazioni ma promuoverebbe anche la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle aree più depresse, stimolando al contempo la conservazione delle tradizioni locali.

È fondamentale che le piccole e medie imprese (Pmi) artigianali si impegnino attivamente nell’investire sui giovani, offrendo loro non solo formazione qualificata ma anche prospettive di carriera a lungo termine all’interno del tessuto economico locale. Iniziative quali agevolazioni fiscali per le aziende che favoriscono l’assunzione di giovani apprendisti, unitamente a finanziamenti agevolati per l’avvio di nuove attività artigianali, possono giocare un ruolo decisivo in questo contesto. È inoltre essenziale rafforzare e ampliare i programmi di supporto all’imprenditorialità già esistenti, come il ben noto “Resto al Sud”, incentivando ulteriormente i giovani a scegliere e valorizzare le professioni artigianali come vie di sviluppo professionale valide e stimolanti.

Promuovere un’immagine rinnovata e dinamica dell’artigianato è altrettanto cruciale. Questo implica sottolineare come l’artigianato riesca a coniugare armoniosamente bellezza, tradizione e innovazione, presentandosi come un campo ricco di opportunità creative e professionali. Le istituzioni educative dovrebbero giocare un ruolo centrale in questo processo di rinnovamento, integrando nei loro programmi di studio moduli specifici che illustrino l’artigianato sotto una nuova luce, evidenziando le sue potenzialità in termini di innovazione, creatività e sostenibilità.

La strategia di rilancio dell’artigianato richiede quindi un impegno congiunto e sinergico tra istituzioni governative, realtà imprenditoriali e comunità educative. L’obiettivo è creare un ecosistema fertile che valorizzi le competenze artigianali e le tradizioni locali in chiave contemporanea e sostenibile. Attraverso questa sinergia, sarà possibile non solo preservare ma anche far prosperare il settore artigianale, rendendolo una scelta professionale desiderabile e gratificante per le nuove generazioni, che cercano un futuro professionale non solo promettente ma anche profondamente radicato nelle competenze manuali e nella creatività. (vc)

[Vincenzo Castellano è segretario Federale di Italia del Meridione]

Cugliari (Cna): Con autonomia rischio che discrepanze nell’artigianato si amplifichino

«Il nostro timore è che con l’autonomia differenziatale discrepanze possano amplificarsi. Come Cna ribadiamo ancora una volta il nostro no ad una scelta scellerata che andrebbe a mortificare il Sud». È l’allarme lanciato da Giovanni Cugliari, presidente di Cna Calabria, commentando l’indagine del Quinto Osservatorio Burocrazia della Cna che entra nel dedalo dei rapporti tra Stato e Regioni evidenziando diverse incongruenze e criticità che rendono spesso più farraginoso e meno semplice e attrattivo il lavoro degli imprenditori artigiani.

«La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 – ha spiegato – nel caso dell’artigianato, anziché semplificare i processi e il contesto burocratico, ha creato la coesistenza di diversi livelli istituzionali di riferimento e l’applicazione di differenti istituti normativi per la stessa tipologia professionale da regione a regione. Bisogna intervenire per sanare differenze e vuoti che rendono difficoltoso l’esercizio della professione oltre che avvantaggiare alcune regioni a discapito di altri».

«Come Cna – ha proseguito – riteniamo che sia necessario livellare le discrepanze e prevedere corsi professionali pubbliciche si sommino a quelli su igiene e sicurezza, togliendo spazio ai privati. Riteniamo che si debba lavorare per allineare e raccordare le specificità territoriali; semplificare e razionalizzare il quadro normativo e regolamentare; aggiornare e riordinare le leggi di settore, a partire dal coordinamento dei percorsi formativi; assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche; dare risposte ai nuovi mestieri attraverso standard omogenei, valorizzare le best practice locali in un contesto nazionale».

«Le imprese artigiane hanno bisogno di uno snellimento – ha ribadito Cugliari – che consenta loro di essere sempre più performanti e competitive sul mercato. Non è possibile che le aziende calabresi vengano penalizzate rispetto ad altre».

L’Osservatorio spiega come per poter consumare un prodotto gastronomico all’interno di un’attività artigiana le norme  impongano sedute scomode e vietino l’uso di piatti di ceramica e posate in metallo. E se l’artigiano ha l’ardire di offrire una bibita per accompagnare un trancio di pizza, o un caffè espresso dopo un cornetto di propria produzione, deve addentrarsi in un infernale labirinto burocratico e normativo.

Nel caso dell’installazione di impianti la normativa prevede, oltre alla qualifica, un corso di aggiornamento obbligatorio che non tutte le Regioni hanno ancora attivato, la Calabria non è tra queste. I corsi hanno diverse specificità con particolare riferimento al numero di ore che in alcune regioni sono il doppio di altre. La Cna sottolinea, inoltre, che l’aggiornamento è previsto ogni tre anni e propone che possa essere evitato nel caso in cui non ci siano variazioni tecnologiche e, quindi, il programma oggetto di studio sia invariato. Osserviamo poi che non risultano sanzioni o sospensioni per chi non ottemperi all’obbligo, con conseguente aumento del proliferare di operatori abusivi.

Nel caso dell’estetica e acconciatura le principali differenze riguardano il titolo d’istruzione richiesto per accedere ai corsi e la durata di questi. La Calabria richiede un diploma di scuola secondaria di secondo grado e corsi di 1000 ore l’anno per la durata di quattro anni. Mancano per Cna Calabria leggi in materia che definiscano standard omogenei a livello nazionale e risorse adeguate all’attivazione dei corsi.

Altro caso a sé è quello delle attività di tatuaggio e piercing. Non esiste una normativa nazionale, ma solo delle linee guida del ministero della Salute. La formazione rimane uno dei principali elementi di criticità, basti pensare che il corso standard di sicurezza e igiene è di 90 ore, è il caso della Calabria, ma può arrivare fino a 1000 ore così come ci sono regioni che non prevedono attività formativa. Anche per i titoli di studio e i titoli abilitativi le richieste sono differenti. La Calabria richiede per l’avvio delle attività la Scia al Suap (Sportello unico per le attività produttive) ma c’è anche chi richiede altri adempimenti.

Infine, la tolettatura di animali non ha una disciplina ad hoc di carattere nazionale, ma rientra nel “commercio di animali da compagnia”. La quasi totalità delle Regioni non ha una disciplina regionale, come la Calabria, ma esistono in tutta Italia diverse delibere regionali e numerosi regolamenti comunali. Manca sostanzialmente una disciplina di riferimento sia per formazione che per l’avvio dell’attività. Si sente la mancanza di un quadro normativo nazionale e di standard formativi. (rcz)

La calabrese Rosa Pulerà all’importante mostra parigina di design e artigianato

Rosa Pulerà è la calabrese che partecipa all’importante fiera parigina di design e artigianato. Da giovedì scorso e fino al 24 gennaio, Parigi ospita una tra le più importanti esposizioni internazionali B2B dedicata al mondo della decorazione, dell’arredamento e dell’artigianato d’eccezione, il Maison & Objet che quest’anno è giunta alla sua trentesima edizione. Tra gli espositori selezionati a partecipare, c’è anche Rosecut Lab, il laboratorio artigiano dell’orafa e gemmologa calabrese Rosa Pulerà.

Nato nel 2016, il laboratorio realizza collezioni di prodotti con il proprio marchio, studiando e proponendo concept originali, realizzando anche pezzi su disegno del cliente e oltre che pezzi unici, dal disegno alla produzione. Coniugando l’arte orafa con uno spirito giovane e dinamico, la giovane azienda sperimenta di continuo il rapporto tra lo stato dell’arte del know-how artigianale e i nuovi linguaggi del design e della comunicazione. Tutte competenze che Rosa Pulerà ha maturato nel suo percorso di studi tra l’accademia d’arte orafa “E.G. Ghirardi” di Torino e la specializzazione all’International Gemological Institute di Roma, esperienze che si sono condensate nel periodo di formazione all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove ha conseguito il diploma triennale in Design del Gioiello a cui sta dando seguito con la specializzazione in Graphic Design.

«È un’emozione straordinaria essere stata selezionata per partecipare ad un evento così importante – spiega con entusiasmo l’orafa e gemmologa calabrese -. Il Maison & Objet è un’occasione molto importante per far conoscere ad un pubblico di professionisti del settore quello che realizziamo nel laboratorio di Decollatura e come lavoriamo. Gli studi dell’Accademia Belle Arti di Catanzaro mi hanno aperto gli occhi sul mondo del design e dato una nuova visione sulle prospettive per la mia giovane azienda. Lo studio della Storia dell’Arte, della Storia della Moda e della Comunicazione visiva mi ha dato gli strumenti per sentirmi capace di poter affrontare nuovi scenari».

«Il percorso di studi in Fashion Design e Design del Gioiello intende fornire agli studenti una conoscenza specifica degli aspetti metodologico-operativi delle discipline professionalizzanti nel settore della moda e delle altre materie di base, così da renderlo capace di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere i problemi tipici del settore, in chiave contemporanea – spiega Maria Saveria Ruga, coordinatrice della Scuola – E sebbene la “chiave contemporanea” faccia la differenza nel tipo di competenze sviluppate durante il corso, a rendere solide le basi della formazione sono le materie più “tradizionali” a cui si aggiungono elementi di organizzazione d’impresa, così da completare gli aspetti necessari a dare in mano agli studenti tutti gli strumenti per approcciarsi al mondo del lavoro». (rcz)

Artigianato, da Vibo parte il tour dell’Ente Bilaterale “La tua sicurezza non è uno yoyo”

È partito da Vibo Valentia il tour promosso dall’Ente Bilaterale Artigianato Calabria e Organismo Paritetico (Opra) nell’ambito della campagna La tua sicurezza non è uno yoyo! Dopo un infortunio sul lavoro non si può tornare indietro.

Funzionari e operatori degli organismi bilaterali in 14 tappe divulgheranno le prestazioni economiche ed i servizi erogati dagli enti nati dalla contrattazione collettiva nazionale dell’artigianato.

In un periodo difficile come quello attuale, dove il calo del potere d’acquisto e il marginale adeguamento degli stipendi la fanno da padrone e il dibattito sul salario minimo scalda la scena politica, le parti sociali regionali Confartigianato, CNA, Casartigiani e CGIL, CISL, UIL, passano al pragmatismo del rafforzamento delle prestazioni economiche erogate dalla Bilateralità. Tante le misure messe in campo da EBAC, Sanarti, Fondo FSBA, Fondartigianato e OPRA Calabria e altrettante le risorse stanziate ma occorre promuovere e divulgare di più gli stessi strumenti che rischiano di rimanere parzialmente inutilizzati dai destinatari diretti, ovvero lavoratori e titolari artigiani.

Di tutto questo si è discusso a Vibo nel convegno organizzato nei giorni scorsi dall’ Ordine dei dottori Commercialisti guidato da Antonino Daffinà e da quello dei Consulenti del Lavoro guidato Francesco La Piana, i quali hanno ringraziato i massimi vertici degli Enti della Bilateralità per l’opportunità di essere i primi a ricevere informazione da riportare al territorio e hanno rimarcato la necessità di una stretta collaborazione, al fine di diffondere tra professionisti e imprese le opportunità di sviluppo prospettate.

Durante il convegno il presidente EBAC Calabria Paolo D’Errico ha snocciolato alcuni dati, da cui si evince che lì dove la concentrazione di imprese artigiane è più corposa, la qualità di vita e di sviluppo di quel territorio è migliore rispetto ad altre realtà, con un rapporto tra imprese artigiane e prodotto interno lordo direttamente proporzionale.

«L’artigianato produce ricchezza e questo dato deve arrivare alle imprese come valore aggiunto – ha affermato D’Errico – facendo nascere un vero e proprio orgoglio dell’artigianato».

Luigi Veraldi, vice presidente di EBAC Calabria, ha ricordato l’importanza dei rappresentanti di bacino e dei rappresentanti di lavoro per la Sicurezza Territoriali, proponendo un patto sociale con tutti i soggetti coinvolti in grado di favorire risposte alle necessità produttive artigianali e alle relative maestranze, attraverso la contrattazione di secondo livello, con la definizione tra le parti costituenti la Bilateralità artigiana dell’Accordo Contrattuale Regionale, con miglioramenti del Welfare contrattuale e, in particolare, delle condizioni di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

A seguire l’intervento del presidente di Opra Calabria, Michele Gigliotti, che ha spiegato come, oltre alle norme, ci sia bisogno di impegno umano che deve essere anteposto a qualsiasi profitto, per costruire una vera e proprio cultura della sicurezza. Dell’importanza di fare formazione continua anche nell’artigianato, settore legato spesso alle tradizioni ma che attinge anche all’evoluzione tecnologica, ha parlato il referente datoriale di Fondartigianato Calabria Carlo Malfarà Sacchini, seguito dal referente sindacale di Fondartigianato Calabria Benedetto Cassala che ha evidenziato come molti dei fondi per la formazione rimangano inutilizzati.

Il direttore di EBAC Calabria, Andrea Monteleone, ha presentato invece le misure, ovvero il Fondo infortuni che interviene in caso di incidenti gravi finanche mortali, i sei bonus da mille euro erogati da Ebac, le prestazioni in ambito sanitario erogate da Sanarti a datori di lavoro, lavoratori, e loro familiari, mentre il direttore Ebna (Ente Bilaterale Nazionale Artigianato) Stefano Di Niola ha approfondito le opportunità del Fondo di Solidarietà Bilaterale Artigiano evidenziando le norme giuridiche che lo disciplinano e il duro lavoro a monte realizzato dalle parti sociali dell’artigianato per dotare il comparto di un proprio ammortizzatore sociale in costanza di rapporto di lavoro che interviene evitando licenziamenti in caso di crisi congiunturali.

A chiudere l’intervento, il Capo della Direzione Interregionale del Sud Ispettorato Nazionale del Lavoro, Giuseppe Patania, il quale ha sottolineato all’assemblea presente, l’importanza di applicare correttamente ai lavoratori i Contratti collettivi nazionali siglati dalle parti sociali maggiormente rappresentative, che spesso vuol dire non solo prestazione economica migliore ma anche maggiori diritti e opportunità accessori frutto di contrattazione vera tra le parti datoriali e sindacali. (rvv)

A Locri successo per Calabria Nòva

Grande successo, a Locri, per la prima edizione di Calabria Nòva, l’expo agricola del patrimonio enogastronomico artigianale della Calabria, che valorizza le eccellenze produttive, artistiche e turistiche del territorio organizzato da Planteria Orto Urbano grazie a Pasquale Giurleo e Davide Monteleone, e promossa e sostenuta da Regione Calabria-Assessorato all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo, Comune di Locri e Gal Terre Locridee-

La manifestazione, che si è svolta sul Lungomare, lato sud, area pineta e orto urbano, ha dato vita a una grande esposizione agroalimentare, enogastronomica e di artigianato artistico, con street food, beverage, degustazioni, mostre, workshop, tavole tematiche e presentazioni di libri, che hanno richiamato un pubblico vasto, entusiasta di tutta la bellezza che la Locride offre.

Con grande professionalità e capacità comunicativa, i funzionari dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria (Arsac), con il contributo dei docenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Dipartimento Agricoltura, hanno curato workshop tematici sui cambiamenti climatici e le criticità per le produzioni, sull’olio calabrese e le sue enormi potenzialità, sugli allevamenti della capra dell’Aspromonte e del suino nero Apulo calabrese e la podolica calabrese.

Con l’Arsac, professori universitari e rappresentanti istituzionali sono stati affrontati temi importanti per il comparto agricolo, descrivendo un settore vitale, dotato di prodotti unici per qualità e gusto, che può e deve proiettarsi verso il mercato nazionale e internazionale. Sono intervenuti, per l’Arsac Vincenzo Maione, Roberto Oppedisano, Concetta Leto, Alessandro Cuteri, Martino Convertini, Pietro Audino, i professori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria Rocco Zappia, Antonio Lauro, Francesco Foti, da remoto Maurizio Pescari autore del libro L’olio e gli altri ingredienti della nostra vita (Rubbettino).

Presenti agli incontri, condotti dai giornalisti Maria Teresa D’Agostino e Jacopo Giuca, anche l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Arone, l’assessore alla Cultura Domenica Bumbaca e l’assessore al Turismo Ornella Monteleone.

Si è parlato inoltre delle prospettive delle coltivazioni di frutta tropicale nella Locride con Carlo De Blasio Azienda Agricola Scopelliti, Mariateresa Russo Food Chemistry, Authentication, Safety and sensoromic Laboratory FoCUSS LAB, Università Mediterranea di Reggio Calabria.

“Homo faber” è stato lo spazio, ricco di fascinazione, dedicato alla tradizione artigiana calabrese e al mondo della creatività e del design, curato da Pasquale Giurleo, in cui sono intervenuti giovani artigiani che fanno della tradizione un moderno strumento di espressione artistica, sfruttando anche tutti i vantaggi offerti dalla tecnologia. Un tema su cui è costante l’impegno dell’Assessore al lavoro e alla formazione professionale Giovanni Calabrese. Sono intervenuti, il cestaio Andrea Perrotta, Tina Macrì, la stilista di moda sostenibile e presidente Aracne la ceramista Susanna Campiti, il liutaio Paolo Papandrea.

Il Gal Terre Locridee ha curato, poi, con il direttore Guido Mignolli, lo spazio “Fra tradizione e innovazione: agricoltura 4.0”, attività di informazione e animazione per la partecipazione all’Avviso Pubblico “Intervento Leader” sulla costruzione condivisa del nuovo Piano di Azione locale, con l’intervento degli imprenditori del territorio, per una Locride da valorizzare e anche da costruire con il contributo di tutti.

Un tuffo nel passato, sul filo della memoria, poi, grazie a Bruno Palamara, autore del libro Gli antichi mestieri. Viaggio nella tradizione, per non dimenticare (Laruffa).

I giovani medici giunti da Cuba a supporto dell’Ospedale di Locri, grazie al presidente della Regione Roberto Occhiuto, hanno condiviso, nella grande serata conclusiva, un gioioso momento musicale della serata finale, con la partecipazione del sindaco Giuseppe Fontana, che ha elogiato il lavoro e la dedizione dei medici cubani e italiani, professionisti impegnati in un settore fondamentale come quello del benessere. Lo spazio ha rappresentato l’anteprima di una grande festa che sarà tutta dedicata a loro, per condividere la bellezza della cultura artistica, musicale e gastronomica di Cuba.

“Calabria Nòva” è stata anche solidarietà e beneficenza con le melagrane della salute, a sostegno del progetto “Nole” dell’Angela Serra Locride con le “Amiche in rosa”, per la riqualificazione del reparto oncologico dell’Ospedale di Locri, offerte dall’azienda Pizzata, acquistate durante l’evento per contribuire alla causa.

A vincere il contest artistico di Calabria Nòva, “Dalla tradizione al futuro. La Calabria, tra storia, culture e bellezza”, il disegno di Caterina Micale, giovanissima studentessa della terza B del plesso “De Amicis” di Locri.

La musica popolare ha fatto da colonna sonora alla manifestazione con i ritmi travolgenti dei Dipende di Te, le radici etno di Mimmo Cavallaro, e il raffinato duo Massimo Cusato e Aldo Gurnari(rrc)

Fondo per l’artigianato, Varì soddisfatto: «Stanziati 8 milioni per le aziende in un anno e mezzo»

«Le imprese artigiane rappresentano un settore essenziale del nostro tessuto produttivo e questo Governo regionale ha inteso sostenerle e incentivarle sin dall’inizio, consentendo così loro di aumentare la propria competitività e affermarsi sui mercati nazionali ed internazionali. A tal fine, oltre a sostenere gli artigiani nella partecipazione alle fiere nazionali ed internazionali per far conoscere e commercializzare le eccellenti produzioni calabresi, la Giunta Occhiuto ha stanziato, su mia proposta, in appena un anno e mezzo, più di 8 mln di euro a favore del Fondo per l’artigianato, consentendo in tal modo ai nostri imprenditori del settore di poter usufruire di consistenti incentivi economici per effettuare interventi di ampliamento e ammodernamento aziendale in ottica di innovazione e sostenibilità».

Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico e attrattori culturali, Rosario Varì, ricordando anche che, con delibera di qualche giorno fa, la Giunta regionale della Calabria ha incrementato di 3.3 mln di euro la dotazione finanziaria del Fondo per l’artigianato.

«Il Fondo – ha rimarcato Varì – è uno strumento che, essendo sempre operativo, si è dimostrato particolarmente efficace: grazie a questo intervento incrementale, auspicato anche dalle associazioni di categoria, continuerà ad esserlo e gli artigiani calabresi potranno farvi affidamento per ottenere gli incentivi necessari per ogni esigenza di crescita delle proprie aziende».

Lo strumento, la cui dotazione sarà ulteriormente incrementata, offre la possibilità alle imprese artigiane aventi sede operativa in Calabria di fruire di una serie di agevolazioni volte all’ammodernamento, ristrutturazione e ampliamento dei locali aziendali, ad interventi di riqualificazione e sostenibilità ambientale, all’acquisto di beni materiali e immateriali per lo svolgimento dell’attività.

Le agevolazioni consistono nella concessione di un contributo in conto capitale nel limite del 65% calcolato sulle spese di investimento previste dal Regolamento, di un contributo in conto interessi, da riconoscere in forma attualizzata per tutta la durata del finanziamento concesso da istituti bancari e nel parziale rimborso del costo della garanzia rilasciata dai Confidi. (rcz)

Artigianato, Opra visita le aziende del ramo per parlare di sicurezza e distribuire dpi

Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata internazionale della sicurezza sui luoghi di Lavoro, l’organismo paritetico artigianato Calabria (Opra) ha visitato le aziende iscritte all’Ente Bilaterlale e distribuendo ai lavoratori dispositivi di protezione per la salute e la prevenzione degli infortuni.

L’iniziativa si è svolta su tutto il territorio regionale con grande soddisfazione di Michele Gigliotti, presidente di Opra Calabria, che insieme al delegato Cgil Antonio Calà incassa la fiducia e la stima degli artigiani e lavoratori protagonisti di questa lodevole campagna di sensibilizzazione. Analogo positivo risultato anche per il vice presidente Silvano Barbalace che, insieme al delegato UIL Giovanni Villella, si è recato in alcune aziende della Sila, mentre nel Reggino è stato presente il direttore di Ebac Calabria Andrea Monteleone che, insieme al delegato Cisl Rocco Pisano, ha fatto visita alle piccole imprese artigiane del territorio della Piana.

«Quest’anno – ha detto Gigliotti – abbiamo scelto di incontrare di persona i lavoratori proprio nei luoghi in cui quotidianamente svolgono la loro attività lavorativa e attraverso la consegna dei dpi di porre attenzione concreta sull’importanza che rivestono i temi della sicurezza dei luoghi di lavoro. Sono convinto che esperienze come quella di oggi siano sicuramente più formative rispetto ai convegni per addetti ai lavori che troppo spesso, nonostante l’importanza dei temi affrontati, non trovano sempre riscontro ‘pratico’ nella realtà lavorativa di ogni giorno».

«Diceva il grande scrittore calabrese Corrado Alvaro – ha concluso – ‘il calabrese vuole essere parlato’ noi oggi abbiamo cercato di farlo e la partecipazione attiva e il riconoscimento della bontà dell’iniziativa da parte dei titolari e dei lavoratori delle aziende coinvolte ci spronano ad andare avanti e a proseguire in questa direzione». (rcz)

Fondo di Solidarietà Bilaterale Alternativo dell’Artigianato: Erogate le prime prestazioni del 2023

Il Fondo di Solidarietà Bilaterale Alternativo dell’Artigianato, ha appena provveduto ad erogare i primi pagamenti del 2023.

Per quanto riguarda la gestione dell’assegno ordinario per l’anno 2022, Fsba ha erogato complessivamente oltre 48 milioni di euro a favore di 128.474 lavoratrici e lavoratori dipendenti di 27.983 imprese.

Fsba è stato tra i primi Fondi di Solidarietà a adeguarsi, nei tempi stabiliti, alle disposizioni della Legge di Bilancio 2022, in materia di riforma degli ammortizzatori sociali. Determinante è stato il lavoro svolto, nei mesi scorsi, dalle Parti Sociali, dagli Amministratori e dalla tecnostruttura per far sì che il Fondo, azzerati i contatori, potesse partire dal 1° gennaio 2023 con le nuove regole. Il percorso è stato complesso ma grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti e a una proficua interlocuzione con il Ministero del Lavoro, FSBA ha continuato a rispondere ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori di comparto in difficoltà.

Dal 1° gennaio di quest’anno, il Fondo può erogare una cassa integrazione per 26 settimane nell’arco del biennio mobile, per eventi ordinari o straordinari e per tutte le imprese fino a 15 dipendenti; al di sopra di questo parametro è prevista anche la cassa integrazione straordinaria della durata di 12, 24 o 36 mesi per specifiche causali.

Tutte le aziende artigiane sono tenute al versamento di una somma pari allo 0.60% della retribuzione (un quarto della somma a carico del dipendente), a cui si aggiunge lo 0.40% a carico delle imprese con più di 15 dipendenti. Aderire a FSBA e versare la specifica contribuzione è un obbligo di Legge. Con il nuovo Regolamento è stata prevista una procedura per facilitare la regolarizzazione delle aziende ancora non in regola. D’altro canto, Fsba si sta dotando di appositi strumenti per procedere alla riscossione di quanto dovuto da parte delle aziende che hanno evaso l’obbligo contributivo.

Se si guarda ai dati relativi alla Calabria, nel 2022 Fsba ha erogato quasi 321 mila euro per l’assegno ordinario a favore di 503 lavoratori dipendenti di 135 aziende. Dai primi dati relativi alla gestione dell’AIS si evince che FSBA ha erogato quasi 18 mila euro a favore di 42 lavoratrici e lavoratori dipendenti di almeno 6 aziende di comparto.

In generale, il settore alimentare, il tessile, quello della lavorazione dei metalli e dei servizi sono stati quelli che hanno richiesto un maggiore sostegno al reddito.

«“In Calabria stiamo lavorando proprio al fine di favorire la regolarizzazione delle aziende. Ci sono ancora molti lavoratori che non sono iscritti alla bilateralità. È necessario far conoscere le tutele derivanti dall’utilizzo di questo importante strumento e in tal direzione, determinante è il ruolo svolto dai nostri delegati di bacino. Un dato è certo: Fsba continua a svolgere un ruolo imprescindibile a sostegno di moltissime lavoratrici, lavoratori e imprese, visto anche il periodo di grande incertezza economica del nostro Paese e ciò viene confermato dall’andamento delle prime prestazioni erogate nel mese di gennaio con le nuove modalità», ha dichiarato il responsabile Regionale Uil Artigianato Calabria, Benedetto Cassala.

Si apre, dunque, per il Fondo una nuova stagione. Terminata l’emergenza Covid e dopo essersi adeguato alla riforma di Legge, parte la fase attuativa del nuovo Fsba.

Fsba e gli altri Enti/Fondi della bilateralità artigiana sono stati sempre in grado di garantire prestazioni di welfare integrativo a lavoratori e imprese. Questo viene sottolineato dal Segretario Generale Uil Calabria Santo Biondo: «La bilateralità artigiana ha saputo dare risposte a lavoratrici, lavoratori e imprese in momenti critici, come durante il diffondersi della pandemia Covid. Oggi, continua l’impegno da parte della bilateralità regionale nell’erogare prestazioni specifiche a contrasto dell’aumento del costo dell’energia e del caro vita. FSBA è uno dei pilastri della bilateralità di comparto».

«La Uil ha dato un forte contributo – ha continuato – affinché il Fondo potesse essere pronto, tempestivamente, ad operare secondo le nuove disposizioni di legge. Altrettanto importante è il lavoro che verrà svolto, soprattutto in questa fase, dalle parti sociali regionali e dagli enti bilaterali territoriali proprio nell’ottica di potenziamento dell’intero sistema. Come anche sarà necessaria una proficua collaborazione con i consulenti del lavoro e un maggior dialogo per diffondere sul territorio informazioni chiare e utili sul tema della cassa integrazione e sull’applicazione dei contratti collettivi di lavoro. Sarà, inoltre, fondamentale il ruolo della contrattazione collettiva di secondo livello nel rafforzare i diritti e le tutele a disposizione dei lavoratori del comparto artigiano». (rcz)

Artigianato, Cugliari (Cna): Molte opportunità nella manovra finanziaria, ma non bastano

Il presidente di Cna Calabria, Giovanni Cugliari, ha evidenziato come «nella manovra finanziaria recentemente approvata dal nuovo Consiglio dei ministri ci sono molte opportunità ma non bastano. La crescita passa dal Pnrr e dai Por. Va aperta subito una linea di programmazione seria».

Il presidente, infatti, ha partecipato al convegno promosso da Cna e svoltosi nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro dal titolo Gli strumenti pubblici per lo sviluppo delle imprese e il welfare aziendale nell’attuale contesto di crisi, in cui si è fatto il punto sui diversi fattori di attrito e difficoltà per le realtà artigiane, ripercorrendo quanto messo in campo dal pubblico e dal privato oltre che le prospettive future. Elemento cardine è stato il Pnrr, dalle cui risorse e soprattutto capacità di spesa e operatività dipende molto.

Ad intervenire alla discussione anche il presidente di Cna Catanzaro Paolo D’Errico, il presidente della Camera di Commercio Calabria Centrale Pietro Falbo, il segretario della Camera di Commercio Catanzaro – Crotone – Vibo Bruno Calvetta. A moderare la serata la giornalista Tiziana Bagnato.

Presente all’incontro anche l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì il quale ha rimarcato l’impegno della giunta nell’ «incentivare e sostenere le imprese artigiane per fare in modo che aumentino la loro produttività e competitività sui mercati nazionali e internazionali».

«Quest’anno – ha poi anticipato – accompagneremo cento aziende artigiane a “Artigiani in Fiera” e nello stand regionale avverrà la cerimonia inaugurale dell’intera manifestazione. Stiano inoltre costituendo un fondo, operativo entro la fine di dicembre, a cui gli artigiani potranno accedere per l’autoproduzione di energia. Fondamentale sarà la collaborazione con le associazioni di categoria».

Un argomento, quello dell’autoproduzione di energia, caro anche al Comune di Catanzaro. L’assessore comunale alle Attività Economiche Antonio Borelli lo ha fatto presente illustrando durante il convegno il progetto di fare diventare il capoluogo una comunità energetica con 30mila metri quadrati, ai quali poi dovrebbero aggiungersi altri produttori per fare diventare sempre più autonomo il capoluogo.

Ampio spazio è stato dedicato ad Artigiancassa. Il direttore regionale Vincenzo Cicione ha ricordato che durante la pandemia sono stati concessi 26 milioni di euro finanziamento e che ogni anno vengono accompagnate nell’accesso al credito circa mille imprese. Dal 2022 è stato poi lanciato il servizio di advisory che, ha spiegato Carlo Vavalà, manager Area Sud Artigiancassa, sta permettendo di intercettare un numero sempre più elevato di soggetti. La referente territoriale dell’area centro-sud del servizi di advisory di Artigiancassa Sabina Barbalace ha anticipato l’importante misura di sostegno a chi ha intenzione di avviare un’attività di ristorazione. Si tratta di un bonus a fondo perduto per il 70 per cento fino ad un massimo di 30mila euro.

A proposito poi degli strumenti di welfare aziendale,  il direttore di Ebac Calabria Andrea Monteleone ha ricordato il ruolo decisivo della Bilateralità artigiana che ha speso  60milioni di euro in cassa integrazione  in pandemia aumentando il numero delle ore da 13 a 20, mentre è attualmente in discussione un ulteriore aumento a 26.

A chiudere la discussione il direttore della divisione economica e sociale Cna Nazionale Claudio Giovine che ha ricordato il ruolo della Cna quale pungolo al governo nel sostegno all’innovazione delle imprese. Allo stesso tempo il direttore ha chiesto di non esasperare i toni parlando di crisi, esprimendo un cauto ottimismo sulla ripresa, specie a partire dal periodo primaverile. (rcz)

 

Alla Calabria 1 mln per l’artigianato dai 56 mln di cassa integrazione

Sono oltre 1 milione di euro e 100 mila euro la somma di cui è destinataria al Calabria, grazie allo sblocco a saldo delle prestazioni di cassa integrazione Covid ai lavoratori dell’artigianato operata dal Fondo FSBA dell’Ente Bilaterale Artigianato Ebac.

Grazie alla mediazione e all’intervento dei referenti nazionali, i ministeri dell’Economia e del Lavoro hanno siglato i decreti e Banca D’Italia nella giornata di ieri ha provveduto ad effettuare i bonifici al Fondo che nella serata stessa ha provveduto a pagare i dipendenti calabresi.

Il Presidente Paolo D’Errico si dice soddisfatto per una vicenda che si chiude dopo mesi di ritardi burocratici che non consentivano a Fsba, unico Fondo competente per gli ammortizzatori sociali nell’artigianato, il pagamento puntuale delle prestazioni.

Le risorse elargite sull’intero territorio della Calabria sono di oltre un milione e cento mila euro, dei quali 658 mila euro relativi a dicembre 2021, quasi 300 mila euro alle prestazioni di novembre 2021, mentre la differenza è stata utilizzata per saldare i mesi precedenti al 2021 che per errori, mancate integrazioni, o comunicazioni tardive, non erano state ancora pagate.

Anche il vice Presidente dell’Ebac Calabria, Gigi Veraldi, ritiene quanto avvenuto un passaggio importante che finalmente consente un sospiro di sollievo ai lavoratori ridotti ormai all’esasperazione dopo mesi di attesa.

Il numero due di Ebac Calabria aggiunge che «anche la contribuzione correlata per i mesi di cassa integrazione è fondamentale per completare le prestazioni di integrazione salariale, ma che purtroppo in diversi casi il Fondo Fsba non riesce a pagare in quanto risultano tantissime le segnalazioni di errore a cui non viene dato riscontro da parte di chi ha seguito le domande di Cig per conto delle imprese e dei loro collaboratori».

«È importante che ogni dipendente del comparto artigianato – sottolinea il vice presidente – che sia stato in cassa Covid nel 2020 e nel 2021, si rechi al più presto in un sindacato per verificare il suo estratto contributivo affinché non trovi brutte sorprese tra qualche anno magari in fase di pensionamento. Capita spesso infatti che vengano inviate richieste di rettifiche per la sistemazione della situazione contributiva ma che nessuno dia riscontro. Altrettanto spesso ci si sofferma sulla mera prestazione di cassa integrazione, ma non ci si interroga anche sul versamento dei relativi contributi previdenziali, se effettuato o meno».

La presidenza auspica che nel giro di poche settimane, il Governo ascolti le richieste di Confartigianato, CNA, Casartigiani e di CGIL CISL UIL, mettendo mano ad un nuovo strumento straordinario di sostegno per fronteggiare l’emergenza produttiva innescata dalla crisi ad Est dell’Europa. Le materie prime necessarie a migliaia di imprese artigiane non arrivano, o arrivano a costi spropositati, causando mancate lavorazioni, disdette di appalti e preventivi a cui non si può dare seguito a causa dell’elevata volatilità giornaliera dei prezzi delle materie.

 Di certo le 13 settimane di cassa integrazione ordinaria previste dalla normativa attuale non possono bastare a fronteggiare l’emergenza e un intervento governativo si rende necessario per salvaguardare un comparto che nella sola Calabria occupa oltre 25 mila lavoratori. (rcz)