Martorano (Onmic): L’Asp di Reggio applichi dl per abbattere le liste d’attesa

Giuseppe Martorano, presidente ONMiC, Opera Nazionale Mutilati e Invalidi Civili Reggio Calabria, ha inviato una missiva a Lucia Di Furia, direttore generale dell’Asp di Reggio per sollecitare l’applicazione del decreto legislativo 124 del 1998, che prevede misure mirate all’abbattimento delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, «obiettivo cruciale per garantire l’accesso tempestivo ed equo ai servizi sanitari per tutti i cittadini»

«Uno stato di fatto, quello dei tempi di attesa della sanità pubblica che transita sulla via del non ritorno – si legge in una nota –. Invalidi civili al 100% che pur avendo diritto e urgenza di effettuare visita diagnostica entro i regolamentari 10 giorni hanno come data utile mesi a seguire.

«Un diritto alla sanità – prosegue la nora – che viene “dis-atteso” puntualmente e di ironico non troviamo nulla se non l’amarezza di pazienti che versando in grave stato di bisogno rinunciano a curarsi e pazienti che per avvalersi di un diritto, il diritto alla salute riconosciuto dalla costituzione della Repubblica Italiana devono ” migrare verso altri lidi” ovvero andare al nord presso altre strutture e ospedali pur avendo nella propria regione dottori, professionisti e strutture adeguate».

«L’ Art.32 della Costituzione Italiana – viene ricordato –  proclama che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti… ne segue che la legge di riferimento 124 del 1998 sopra  citata  stabilisce il diritto all’ accesso immediato ai servizi sanitari, consentendo la possibilità di richiedere prestazioni di turno a pagamento al quale però provvede il servizio pubblico nel caso in cui , la prestazione sanitaria da ricevere non rientri nel termine indicato a partire dalla data di emissione dell’ impegnativa».

«”Dis-attendere” questo diritto del cittadino e del cittadino- invalido sottolineiamo – prosegue la nota – va a ledere il principio del diritto alla salute ed alla assistenza sanitaria che fa del nostro paese la Repubblica con l’assistenza del servizio sanitario nazionale gratuito, il paese dove infatti è possibile (?), (era?) curarsi senza avere assicurazione sanitaria richiesta in altri generando sfiducia e malcontento che sfociano anche in gravissimi gesti di rinuncia alla Cura».

«In una società che sta proponendo fortemente e letteralmente al cittadino-persona eventi e incontri e testi letterari e convegni a carattere religioso, politico e sociale che toccano livelli apicali anche del Terzo Settore sull’ importanza della Cura con tutti i mezzi disponibili è basilare per civiltà, consapevolezza e diritto attenzionare – conclude la nota – la situazione affinché alla nostre parole seguano sempre le azioni  a tutela e difesa dei più vulnerabili ricordando che #glialtrisiamonoiconvoi». (rrc)

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Strutture psichiatrice, Falcomatà, Delfino: Si deve riaprire tavolo tecnico

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e l’assessore alle Politiche Sociali, Demetrio Delfino, sostengono la battaglia delle Onlus per l’accreditamento delle Strutture psichiatriche dell’Asp 5 e si uniscono alla richiesta di riconvocazione di un tavolo tecnico con il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, col Commissario straordinario alla Sanità, Guido Longo, e con gli stessi rappresentanti legali delle cooperative e strutture psichiatriche.

«Condividiamo l’appello lanciato dalle onlus – hanno sostenuto Falcomatà e Delfino in una nota – facendo nostre le loro istanze in merito all’assegnazione contestuale dei 192 posti in Servizi di Residenzialità Psichiatrica 1 e 2 ed Rsa allestese onlus istanti. Inoltre, ci auguriamo che, a breve, vengano previste le modalità di assegnazione dei posti in Servizi di Residenzialità Psichiatrica 3; l’attivazione dei centri diurni; la rimodulazione dei parametri di funzionamento delle strutture, in particolare numero e qualifiche degli operatori, con la rideterminazione della retta sulla base di analisi dei costi attualizzato, oltre alle modalità di adeguamento periodico delle rette».

«È ora di mettere la parola fine – hanno aggiunto –  ad una vicenda che perdura dal 1990.  Per questo ci uniamo al coro e alla richiesta nelle strutture psichiatriche e delle cooperative onlus che si occupano di circa 200 pazienti sul territorio di Reggio Calabria. Il grido d’aiuto rivolto alle istituzioni, in particolare al presidente facente funzioni Spirlì ed al Commissario per la Sanità Longo, deve essere ascoltato e valutato perché si tratta di garantire un servizio essenziale a persone che, purtroppo, vivono una condizione di particolare disagio, ma si tratta anche di dare certezze per il futuro alle tante cooperative impegnate in un settore molto delicato». 

Un pensiero lo rivolgono, soprattutto, «ai tanti lavoratori ed alle lavoratrici che, negli ultimi anni, hanno operato in condizioni di assoluta precarietà e senza certezza dello stipendio o di un contratto».

«È di questi ultimi giorni – hanno ricordato il sindaco ed il delegato al Welfare – la protesta estrema culminata con l’occupazione della sede dell’Asp da parte del Colap, il sindacato delle cooperative psichiatriche che rappresenta uomini e donne ai quali bisogna dare atto di aver sempre svolto ottimamente il loro dovere ed il loro servizio al fianco di persone deboli e fragili».

«A questi lavoratori – hanno concluso – va la nostra stima più profonda ed una solidarietà incondizionata. Per questo rivolgiamo un appello al commissario Longo e al presidente Spirlì affinché venga accolta questa richiesta che è una proposta di risoluzione di questa annosa vicenda». (rrc)

 

“Pur non essendo un tema di pertinenza strettamente Comunale o Metropolitano – concludono gli amministratori reggini – da sindaco e da delegato alle Politiche sociali ci sentiamo in dovere di avallare una soluzione che, al momento, appare l’unica praticabile e la sola messa in campo”.