Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo sul provvedimento di scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, ha auspicato che, «oltre alla necessaria e indifferibile opera di bonifica, si possa iniziare da qui per scrivere una nuova pagina di storia per la sanità vibonese, improntata alla legalità, alla trasparenza e all’efficienza».
«Per avviare un’opera di ricostruzione dalle quelle macerie che anni di malgoverno del sistema, di ingerenze indebite, di gestione politico-clientelare, hanno lasciato sul terreno. È quello che tutti i cittadini si aspettano al di là delle frasi di circostanza», ha detto il consigliere, sottolineando come «le evidenze emerse in alcune importanti inchieste antimafia e i tanti fatti di cronaca che negli anni hanno mostrato tutta la fragilità del sistema e la sua permeabilità ad interessi opachi, lasciavano facilmente presagire un simile esito all’indomani dell’insediamento della Commissione di accesso agli atti disposto dalla Prefettura il 22 novembre scorso».
«D’altra parte – ha aggiunto Lo Schiavo – il frutto di un sistema corroso dalle radici non poteva che essere viziato da difformità e storture e quelle, non da oggi, sono sotto gli occhi di tutti coloro che quotidianamente fanno i conti con un’offerta sanitaria che si mostra inadatta ad assolvere pienamente ai bisogni della collettività. È questa la conseguenza più evidente e dolorosa di quelle “scorie radioattive”, come le ha definite il presidente Occhiuto, che hanno contaminato per anni il sistema. Ma questo non può e non deve diventare un alibi. Altra cosa, infatti, è il livello politico-decisionale, e ciò che ci saremmo aspettati dal presidente della Giunta in questi ormai tre anni di commissariamento della sanità calabrese, sarebbe stata proprio un’azione più incisiva sulla sanità vibonese».
«Mentre oggi Occhiuto si affretta a specificare che i fatti presi in esame riguardano gli anni precedenti alla sua gestione – ha proseguito – avrebbe anche potuto esporre quali risultati il nuovo corso abbia effettivamente conseguito. Andando oltre la semplice enunciazione di quei provvedimenti assunti su questioni (ricordo solo la Farmacia territoriale e la Neuropsichiatria infantile) che sono state affrontate anche a seguito di nostre sollecitazioni. Avremmo voluto sapere, ad esempio, quali reali passi in avanti sono stati compiuti nel rafforzamento del sistema sanitario nel suo complesso, nella realizzazione delle Case della salute e di comunità, nella riqualificazione delle strutture esistenti, nel potenziamento dei reparti e nell’assunzione di nuovi medici e specializzandi, nella rete dell’emergenza urgenza e della medicina territoriale e, non per ultimo, nella realizzazione del nuovo ospedale atteso dalla città da un ventennio». (rvv)
Il consigliere regionale di De Magistris Presidente, Antonio Lo Schiavo, ha reso noto che da lunedì 13 giugno nell’ospedale di Soriano Calabro saranno attivati i servizi ambulatoriali di Endocrinologia, Diabetologia, Oculistica e Radiologia.
«L’impegno – ha spiegato Lo Schiavo, dopo aver incontrato il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano – arriva direttamente dal commissario Giuliano, che ho incontrato nel pomeriggio di oggi proprio per fare il punto sulla struttura di Soriano Calabro a distanza di alcune settimane da un precedente confronto al quale ho partecipato unitamente al Comitato per l’ospedale dell’Alto Mesima. Il commissario ha dunque rispettato gli impegni presi in quella circostanza e io non posso che ringraziarlo per l’attenzione che ha dimostrato rispetto alla necessità di potenziare la struttura sanitaria, che mi era stata rappresentata da numerosi cittadini e dallo stesso Comitato».
«L’ospedale di Soriano, strategico per un’ampia porzione di territorio dell’entroterra vibonese – ha proseguito – si dota così di nuovi servizi che gli restituiscono dignità e funzionalità, in attesa della realizzazione in quella sede dell’Ospedale di Comunità. Un passo in avanti, quello che si realizzerà a partire da lunedì, verso una maggiore garanzia del diritto alla salute e dell’accesso alle cure dei cittadini del Vibonese».
«Continuerò a portare avanti queste battaglie per una sanità più efficiente e per servizi più rispondenti alle necessità del territorio – ha concluso Lo Schiavo –, nell’esclusivo interesse di tutti i calabresi». (rrc)
di GIUSEPPE IERACE – Presidente, le scrivo a nome di tutti i candidati che, dal 2019, abbiamo superato il concorso di O.s.s dell’Azienda Sanitaria Vibonese.
Siamo 282 in totale parte di questi sono stati assorbiti nel corso del biennio 2019-2020 nell’azienda sanitaria madre, un’altra parte lavora con tempi determinati nelle diverse aziende sanitarie del territorio regionale calabrese per urgenza di ricoprire molti posti vacanti nell’ avvento della pandemia che ancora perdura.
Un’ altra piccola fetta è stata assorbita da Asp CZ , Pugliese Ciaccio e il Gom di Reggio C.
Ora, da qualche mese si hanno notizie di un graduale e definitivo scorrimento per farla assorbire tutta, dato che c’è un fabbisogno innumerevole di personale sanitario. In lei vedo la persona giusta insieme al suo staff appena nominato di sub commissario, un colonnello che ha risanato asp di Salerno.
Il nostro appello è semplice: prima che scadi la graduatoria in essere – si parla di giugno o settembre 2022 – la ferma volontà di ognuno di noi è quella di rientrare nella nostra terra a lavorare presso i nostri ospedali, abbiamo una storia dietro con sacrifici che ancora facciamo solo per il fatto di essere obbligati a lasciare moglie o marito con figli per poter lavorare dignitosamente e sperare in un futuro migliore, cosa dobbiamo attendere… ?
I requisiti li abbiamo; siamo in stasi da parecchio tempo e dall’ altro in Calabria i reparti sono spogliati delle figure di base, “NOI-OSS”e non solo. Pensiamo che lei, con la figura che ricopre attualmente, e la situazione che si è venuta a formare da un anno e mezzo a questa parte con una proposta anche di legge che credo a fine anno passi al governo per le stabilizzazioni e le assunzioni degli idonei nelle graduatorie, possa essere il fulcro insieme ai vari dirigenti e commissari Asl di dare attenzione a questa piccola, ma grande per noi, causa che ci vede in bilico.
Negli anni passati ho visto il disgregarsi della Sanità pubblica con la chiusura di tanti ospedali, ci dia un motivo per credere che sia arrivato il momento di poter cambiare, volendo si può. Attendiamo fiduciosi da parte sua e tutto lo staff regionale un atto di forza per tutti noi Calabresi che crediamo che si può ancora vivere nella nostra regione e non andare via. (rvv)
Il sindaco di Vibo Valentia, e presidente della Conferenza dei Sindaci sulla Sanità per la Provincia di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha plaudito il lavoro dell’Asp di Vibo svolto nei giorni di Pasqua e Pasquetta: sono state vaccinate, infatti, 1500 persone, anche provenienti da fuori Provincia.
«Il lavoro della commissaria Bernardi – ha detto il primo cittadino – lungi dall’essere biasimato, è meritevole di plauso e sostegno. Vanno riconosciuti l‘impegno e lo spirito di abnegazione per quanti, personale medico, paramedico e volontari, nei giorni di Pasqua e Pasquetta, hanno sacrificato gli affetti familiari per servire la popolazione».
«Siamo alle porte – ha aggiunto – di una stagione turistica che rischia di avere risvolti drammatici sulle attività produttive, già pesantemente provate da un anno di stasi, ed è indispensabile mettere in campo tutti gli strumenti necessari al fine di contrastare la pandemia. Bene ha fatto la dott.ssa Bernardi ad assicurare lo smaltimento delle dosi in deposito, scongiurando la perdita dei vaccini in dotazione e mettendo in campo un serio piano vaccinale anche per la popolazione degli over 60. Il tutto senza intaccare il programma di vaccinazione delle categorie fragili, degli over 80 e di quanti altri individuati a livello ministeriale».
«Il risultato di questi due giorni di straordinario impegno – ha proseguito – è stato quello di consentire la vaccinazione di circa 1500 persone, anche provenienti da fuori Provincia. Siamo di fronte ad un successo straordinario,che merita di essere replicato in ogni Asp e che mette a tacere ogni pretestuosa polemica.
«Ètempo – ha concluso – di abbandonare ogni polemica sterile e lavorare insieme per il bene comune». (rvv)
È gravissima la decisione del commissario ad acta Guido Longo, che ha notificato al commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Maria Pompea Bernardi, di restituire tutti i vaccini che ha in dotazione.
Una scelta che non ha lasciato indifferente il sindaco di Vibo, Maria Limardo che, informata della situazione, ha convocato «con fascia tricolore, in via d’urgenza per un’Assemblea dei Sindaci da tenersi, innanzi alla sede dell’azienda Sanitaria Provinciale».
Il primo cittadino, inoltre, ha reso noto che ha già «dato informazione e comunicazione al Prefetto» e che si sarebbe recata in Regione per richiedere «una revoca di autotutela del provvedimento».
«Trovo assurda – ha dichiarato il primo cittadino – questa decisione da parte del Commissario straordinario per la sanità che ,invece, di accelerare nella campagna di vaccinazione in questo territorio ha pensato di sottrarre i vaccini a beneficio delle altre province calabresi».
«A tutto questo mi opporrò con determinazione e fermezza – ha concluso – perché i cittadini di questa provincia hanno uguali diritti degli altri calabresi e sino ad oggi hanno pagato un prezzo altissimo in tema di disservizi sul fronte sanitario».
Il consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro, ha dichiarato che «è urgente, prima che la polemica s’inasprisca, un incontro tra la presidente della Conferenza dei sindaci del Vibonese Maria Limardo, il Presidente della Regione e il Commissario per la sanità».
«Nessuno s’illudeva che, di punto di in bianco – ha aggiunto – la lacunosa sanità calabrese, di fronte all’emergenza Covid-19, potesse recuperare efficienza e razionalità nell’assumere provvedimenti incidenti sulla vita delle persone. Ma giungere a scatenare una polemica al calor bianco tra territori, come sta accadendo con le mille dosi (prima e altre in itinere) di vaccino trasferite o da trasferire da Vibo Valentia in altri territori, è davvero troppo».
«Mentre sorprende l’esecuzione di un provvedimento così discutibile da parte del Commissario dell’Asp di Vibo – ha aggiunto – si chiede che il Commissario Longo riveda tempestivamente la sua decisione e riscontri positivamente, in base a semplici considerazioni di buon senso ed equità, le legittime istanze dei sindaci del Vibonese alla cui riunione di oggi pomeriggio convocata dal presidente della Conferenza dei sindaci Maria Limardo, non potrò esserci perché impegnato a Catanzaro a sostegno della vertenza del Sant’Anna-Hospital».
«Il nemico è il virus – ha concluso Pitaro – a cui non dobbiamo offrire varchi di alcun genere. Anzi, dobbiamo sconfiggerlo tutti assieme e con una programmazione vaccinale intelligente e aliena da scelte approssimative e al limite della discriminazione che mortificano i territori». (rvv)
Il consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro, chiede le dimissioni dei vertici dell’Asp di Vibo Valentia per l’inefficienza dimostrata in questa situazione di emergenza sanitaria.
La richiesta avviene a seguito di un episodio avvenuta a Vibo, dove «un anziano – ha spiegato Pitaro – risultato prima positivo al covid-19 con il test antigenico, si è sottoposto a tampone, ma non ha avuto più notizie sull’esito del suo screening. Sono situazioni, visto che non è la sola che si registra nel territorio dell’Asp di Vibo Valentia che non possono restare senza conseguenze».
«Non è concepibile – ha commentato Pitaro – come ha raccontato l’anziano, protagonista di questa deplorevole storia, che al recapito telefonico dell’Asp non risponda nessuno per giorni, e chi ha necessità di notizie urgenti, fondamentali, come quella dell’esito di un tampone, sia costretto a rivolgersi al Comando provinciale dei carabinieri. I quali – a quanto pare – sono stati costretti, da giorni, ad abbandonare le loro normali attività di servizio, per dedicarsi a risolvere le inefficienze di un’Azienda Sanitaria Provinciale che non riesce a dare risposte nemmeno sull’emergenza covid-19, la cui gestione, evidentemente è tutta da rivedere».
Conclude Pitaro: «Le cronache di questi giorni riportano storie inconcepibili, di persone, positive al covid-19, costrette a restare a casa, che non ricevono cure e nessun tipo di attenzione da parte delle autorità sanitarie. Conosciamo bene i problemi della sanità calabrese, ma a tutto c’è un limite, soprattutto nell’affrontare un’emergenza che ha messo in crisi tutti gli altri servizi, prestazioni e visita ambulatoriali. E non si capisce perché un problema così importante per la salute pubblica, che è la principale emergenza del momento, non venga affrontato con le dovute attenzioni e con una organizzazione che dovrebbe essere, sotto ogni profilo, ineccepibile». (rrm)
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