FONDI RETE IDRICHE, CALABRIA ESCLUSA
COSÍ SI PERDONO I PRIMI 105 MLN DAL PNRR

La Calabria ha perso i primi 105 milioni previsti dal Pnrr per le condotte idriche. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, infatti, ha ritenuto non ammissibile il progetto presentato dall’Autorità Idrica Calabrese, per il bando  da 313 milioni di euro – divenuti 482 – del Mims volto a ridurre le dispersioni di acqua e migliorare la qualità del  servizio erogato ai cittadini.

Una notizia che crea sconcerto, considerata la gravissima situazione in cui si trova il sistema idrico calabrese, dove si è perso, ormai, il conto di quante volte, nel corso delle settimane e dei mesi, viene sospesa l’erogazione dell’acqua in diversi Comuni. Ancora più grave, forse, è che tale esclusione è dovuta «a causa di un mero errore materiale», come si legge nella notta dell’Aic, dove riferisce di assumersi le proprie responsabilità e di aver presentato il ricorso al Tar.

Nella nota, l’Aic ha spiegato che «la decisione del Ministero di escludere la Calabria dalla linea di finanziamento è basata esclusivamente su un aspetto burocratico, ossia la mancanza di un allegato di complemento, relazionato alla capacità dell’investimento di generare entrate, dunque una questione puramente amministrativa e non tecnica. Tuttavia, è necessario precisare la genesi dell’errore materiale che ha portato a questo inaccettabile risultato per il quale è stato già dato mandato ad un legale specializzato di produrre formale ricorso alla graduatoria emanata dal Ministero».

In pratica, l’esclusione del finanziamento del ministero è stata determinata dal fatto che, per accedere al bando – la cui scadenza era per il 23 dicembre 2021 – era necessaria la presenza di un operatore “industriale, in grado di realizzare gli investimenti programmati. Figura di cui la Calabria non era dotata, «ad esclusione della Sorical Spa – spiega la nota di Aic – che, tuttavia, non avrebbe potuto partecipare poiché in stato di liquidazione e non operante sulle reti di distribuzione urbana ma solo sulla grande adduzione».

Tale situazione, dunque, ha portato l’Assemblea dei sindaci dell’Autorità a cercare una soluzione, «riqualificando la Società Cosenza Acque S.p.A. alla quale, nel 2010 era stato affidato il servizio per la provincia di Cosenza ma che, tuttavia, era rimasta cristallizzata, in termini operativi, a quell’anno. In meno di un mese e grazie al senso di responsabilità dei Sindaci Soci di Cosenza Acque, la società è stata trasformata in Azienda Speciale Consortile, la quale ha preso il nome di Acque Pubbliche della Calabria. La costituzione della stessa Azienda è arrivata in data 22 dicembre 2021, ossia un giorno prima della scadenza del Bando».

«La costituzione dell’Azienda – viene spiegato – ha generato la possibilità dell’accesso ai fondi ma i tempi contingentati e le dinamiche burocratiche di base ha prodotto una enorme mole di attività documentali, tra le quali il rogito notarile, l’iscrizione della stessa alla Camera di Commercio, le cui dinamiche hanno generato una corsa all’ultimo respiro. Realizzata la trasformazione e affidato per Decreto Dirigenziale dell’Autorità Idrica, il servizio alla nuova Azienda, si è stati in grado di avanzare la proposta di finanziamento al Ministero».

Ma qualcosa è andato storto: «Nell’invio della documentazione tecnica richiesta dal Bando in data 23 dicembre – viene spiegato ancora dall’«Aic – ultimo giorno utile, si è mancato di accludere l’allegato 4, ossia un allegato di complemento il cui contenuto, tra l’altro, è del tutto inapplicabile al contesto gestionale Calabrese».

«Lo stesso allegato è comunque stato trasmesso – viene assicurato – di propria iniziativa, dall’Autorità nei giorni successivi e dunque in tempi ampiamente compatibili con la conclusione dell’istruttoria dello stesso bando, ma il Ministero ha comunque deciso sia di escludere la proposta tecnica sia di negare all’Autorità l’istituto del Soccorso Istruttorio, sebbene lo stesso sia normato dalla legge».

«Benché all’orizzonte più prossimo – si legge – vi siano ulteriori e sostanziali possibilità di accesso alle dotazioni finanziarie per il settore legate alle iniziative del P.N.R.R. è necessario perseguire tutte le iniziative utili alla ricalibrazione, da parte del Ministero, della graduatoria emanata. Infatti l’Avviso del PNRR “reti idriche”, pubblicato ieri dallo stesso Ministero, analogo, se non addirittura identico, per impostazione, finalità, interventi ammissibili e modalità di partecipazione a quello del ReAct-EU, non ricomprende, tra la documentazione da allegare alla proposta, nessun allegato relazionato alla capacità dell’iniziativa di generare entrate (cfr. Allegato 4 ReAct – EU), quasi a confermare la ridondanza dell’Allegato 4 al bando ReAct».

«Il dato vero, comunque, che ci preme sottolineare – viene evidenziato – non è l’esclusione da questo Bando della proposta dell’Autorità , ma la mancata coesione politico-istituzionale del territorio in grado di generare la fiducia istituzionale degli Enti sovraordinati (Ministero, ARERA) nel percorso intrapreso dalla Calabria per maturare le caratteristiche necessarie a realizzare gli investimenti. Rimane, infine, censurabile l’appiglio alla burocrazia scelto dal Ministero per escludere la Calabria, che ha fatto, dunque, prevalere al reale scopo dell’iniziativa, ossia il miglioramento dell’obsoleto stato di consistenza del sistema infrastrutturale di distribuzione idrica, aspetti puramente formali».

«Il nostro lavoro procede comunque – viene assicurato – per questo, già nei prossimi giorni è in programma una seduta Assembleare: la riorganizzazione del servizio idrico regionale, l’adesione da parte delle amministrazioni comunali, peraltro obbligatoria, al gestore Acque Pubbliche della Calabria, il quale, ad oggi, rappresenta il solo strumento per la partecipazione alle prossime iniziative economiche di settore, è l’obiettivo che ci siamo prefissati e che, grazie alla coesione e all’impegno dei sindaci calabresi, presto raggiungeremo».

Nonostante sia lodevole l’impresa titanica da parte dell’Aic di cercare una soluzione per poter accedere all’importante bando, lascia comunque basiti la superficialità con cui è stata affrontata la situazione. Che Sorical non fosse il soggetto ideale per realizzare gli investimenti, a causa del suo stato di liquidazione, di sicuro non era una notizia dell’ultima ora, perciò, viene da chiedersi come mai l’Assemblea abbia atteso così tanto prima di costituire l’operatore industriale adatto a gestire i finanziamenti del Pnrr, tema che da più di un anno occupa la mente di Governo, amministrazioni ed Enti locali.

Quella del bando del Mims, dunque, è un’occasione persa, sprecata, e la preoccupazione di correre il rischio di perdere questa prima somma di finanziamento era già stata espressa dalla Uiltec Calabria, tanto da sollecitare la Regione Calabria e l’Autorità Idrica Calabrese ad assumere  atti concreti e risolutivi, come ha ricordato il segretario generale, Vincenzo Celi.

«La determinazione assunta dal Ministero – ha evidenziato – palesa inequivocabilmente come non sia bastevole il  coraggio nell’ individuare, in piena zona Cesarini, un soggetto gestore del SII se non si ha la  capacità amministrativa per fare in modo che quei fondi possano essere intercettati. I ritardi ed il gap infrastrutturale che registrano le infrastrutture idriche in Calabria non  ammettono ulteriori passi falsi. Non possiamo accettare, come rappresentanti dei lavoratori e  dei cittadini Calabresi, che il gap qualitativo tra il servizio idrico del Mezzogiorno rispetto al  resto del Paese ed all’interno di questo tra quello Calabrese ed il Mezzogiorno, possa  accrescere il suo valore». 

«Lo sforzo che la Regione Calabria sta producendo – ha proseguito – per risolvere la questione che attiene al  futuro di Sorical, non distragga dal concreto rischio che la rete idrica Calabrese sta correndo  nel perdere gli ultimi carichi per poter ripartire. Occorre produrre il massimo sforzo, con una visione condivisa, sinergica e strategica, che  superi la logica del protagonismo, per mettere in campo azioni che definire coraggiose  potrebbe non essere più rappresentativo del compito che aspetta alla Regione Calabria e  all’ente di Governo d’ambito». 

«L’ulteriore bando da 900 milioni di euro, pubblicato dal MIMS nelle scorse ore, dei quali il 40%,  pari a 360 milioni di euro è destinato alle Regioni del Mezzogiorno, è un’occasione irripetibile  ed imperdibile» ha ricoredato Celi, aggiungendo che «non vorremmo continuare a dover denunciare il mancato accesso a doti finanziarie  fondamentali per lo sviluppo della nostra regione. Non ci sfugge come il piano di coesione  europeo rischia di configurarsi, per incapacità amministrativa di questa regione, come un  ulteriore occasione persa». 

«È necessario un colpo di reni – ha rilanciato –. La breve scadenza della prima finestra temporale prevista dal  bando appena pubblicato, che prevede per i progetti presentati entro Aprile la destinazione del  70% delle risorse totali, impone solerzia e pragmaticità.  Al Presidente Occhiuto, al quale riconosciamo una certa sensibilità ai temi legati allo sviluppo  ambientale e sociale della nostra Regione, chiediamo che si faccia garante, anche attraverso la disponibilità delle strutture Regionali, se necessario, affinché non si corra il rischio di  disperdere l’ulteriore importante dote di risorse». 

«Siamo ancora convinti, oggi più di ieri – ha detto ancora – che è necessario che si apra, con urgenza, un tavolo  che coinvolga tutti i soggetti interessati, con il coinvolgimento delle parti sociali, sul futuro del  Servizio Idrico regionale. Un confronto ad ampio spettro, che si faccia carico dei problemi della rete idrica Calabrese, e che si assuma la responsabilità di ricercare quelle risposte che il servizio idrico integrato  calabrese non può più attendere. Noi siamo, come sempre, pronti a fare la nostra parte». 

Una reazione meno moderata arriva dal Movimento 5 Stelle, dove il deputato Giuseppe d’Ippolito ha chiesto le dimissioni del presidente dell’Aic, Marcello Manna, «dopo l’imperdonabile errore della stessa Autorità, che per la mancanza di una semplice firma digitale si è fatta respingere dal ministero delle Infrastrutture un progetto da quasi 105 milioni di euro, nell’ambito del Pon, volto a ridurre le perdite d’acqua nella rete idrica regionale».

«L’episodio – ha incalzato il parlamentare – è di una gravità inaudita. Significa che l’Autorità idrica calabrese ha trasmesso il progetto in questione in fretta e in furia, senza averne contezza e mandando in aria la possibilità, per i calabresi, di avere un servizio idrico di qualità. Da anni i cittadini pagano a peso d’oro un servizio indecente e sopportano pesantissime carenze d’acqua, ingiustificabili e indicative di un sistema pubblico impreparato e inadeguato, direi bollito».

«Quando sul finire del 2021 uscì il bando ministeriale, segnalai – ha ricordato l’esponente del Movimento 5 Stelle – il rischio, per l’Autorità idrica calabrese, di perdere i cospicui finanziamenti disponibili, visti i ritardi organizzativi e gli ostacoli tecnici persistenti rispetto all’accesso alla montagna di soldi stanziati al fine di ammodernare il servizio idrico. Purtroppo, quella mia facile profezia, allora inascoltata, è divenuta amara realtà. Adesso vedremo se qualcuno pagherà per questo torto ai due milioni di residenti in Calabria».

«Al ministero – ha concluso D’Ippolito – chiederò subito, ma senza illusioni, se sia in qualche modo possibile che la Calabria rientri in ballo per ottenere quei circa 105 milioni, indispensabili come il pane». (rrm)

Partono da Reggio le Conferenze territoriali di Zona dell’Autorità Idrica Calabra

Parte da Reggio Calabria la serie di incontri che l’Autorità Idrica Calabra ha programmato per informare i sindaci calabresi sul processo di creazione dell’Azienda Unica Regionale per la gestione del servizio idrico.

Il primo incontro, ospitato nella Sala “Leonida Repaci” del Consiglio Metropolitano, si incentrerà sul tema dell’affidamento del servizio idrico integrato e sul percorso che porterà alla nascita dell’Azienda Unica Regionale. Un momento di confronto che ha registrato una larghissima partecipazione da parte dei sindaci e degli amministratori del territorio metropolitano reggino, che hanno preso parte ad un dibattito che si è sviluppato per oltre due ore sui tanti aspetti e sulle criticità che stanno caratterizzando questa nuova fase del settore idrico.

La riunione, coordinata dal Sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, ha visto la partecipazione, fra gli altri, del Sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, del presidente dell’Autorità Idrica Calabria, Marcello Manna e del direttore generale dell’Autorità Idrica calabrese, Francesco Viscomi.

Un incontro molto partecipato, «nel quale, in maniera condivisa e sinergica, abbiamo individuato le criticità da affrontare in questo percorso comune. Le Conferenze Territoriali di Zona –ha spiegato il presidente Marcello Manna – sono lo strumento più utile per rendere partecipato e trasparente il passaggio dei comuni in Acque Pubbliche della Calabria».
«La costituzione dell’Azienda Speciale Consortile – ha proseguito – voluta dall’assemblea dei sindaci ha innescato l’importante processo di riorganizzazione del servizio che, tuttavia, necessita di un’azione collettiva da parte degli stakeholder e delle amministrazioni comunali nel rispetto dell’interesse della collettività».
«In Acque Pubbliche della Calabria – ha detto ancora Manna – dovranno confluire tutti i comuni della regione in fasi successive e rapide: l’ente si candida a gestire, a nome e per conto dei Comuni che la detengono, i segmenti del Servizio Idrico Integrato a valle della grande adduzione, condotto da So.Ri.Cal. S.p.A., in attesa che quest’ultima sia resa completamente pubblica, da parte della Regione, così da concludere il processo di creazione dell’Azienda Unica Regionale attraverso la fusione per incorporazione dei due enti. Per questo invitiamo i 404 sindaci calabresi ad aderire ad A.P.C.».
«L’AIC – ha concluso – proseguirà nelle prossime settimane con un programma serrato che permetta di arrivare ad informare le comunità presenti sul territorio regionale così da poter meglio conoscere le peculiarità dei territori. Accelerare tale percorso significa per la Calabria avere finalmente, attraverso un Gestore Unico, un servizio idrico integrato regionale moderno, sostenibile, oltre che poter finalmente pianificare gli interventi necessari grazie ai fondi del Pnrr, nazionali ed europei».
«Crediamo sia fondamentale, in questa fase, accompagnare e guidare il cammino di avvicinamento delle comunità al nuovo modello di governance del sistema idrico regionale – ha detto nel corso del dibattito il Sindaco f.f Versace – utilizzando un metodo di lavoro ragionato e aperto al dialogo, così come stiamo facendo, del resto, anche sul fronte del Pnrr».
«Come amministrazione metropolitana – ha aggiunto – siamo certi che sia necessario attuare un profondo cambiamento, anche culturale, nell’approccio a queste problematiche, affrontando i nuovi scenari senza timori, ma con la consapevolezza dell’esperienza pregressa e delle numerose difficoltà che hanno interessato molti comuni del territorio, a fronte di poche realtà virtuose in materia di gestione del sistema idrico».
«La gestione unica – ha poi evidenziato l’inquilino di Palazzo “Alvaro” – può determinare benefici, ma è chiaro che il confronto con le comunità è imprescindibile e non si esaurisce certamente oggi. Contiamo da qui a breve, infatti, di pianificare una serie di momenti di approfondimento tematico e di area, per mettere sul tavolo tutti gli argomenti e gli aspetti ancora critici, che i sindaci hanno opportunamente evidenziato nel corso di questo tavolo istituzionale. Fa estremamente piacere poter sviluppare questo percorso così complesso con il conforto di un’ampia e convinta partecipazione, come quella registrata in questo incontro».
«Abbiamo al nostro fianco – ha detto ancora – i vertici dell’Autorità Idrica della Calabria che a più riprese hanno ribadito la loro disponibilità a supportarci, con l’obiettivo di scrivere insieme questa nuova pagina nella gestione del settore idrico per riuscire a superare le ataviche emergenze che da decenni si trascinano irrisolte nei vari territori».
«Siamo perfettamente consapevoli – ha poi concluso il Sindaco f.f. metropolitano – che non è possibile andare in deroga alle normative nazionali e agli indirizzi comunitari, ma non c’è, da parte nostra, la volontà di imposizioni dall’alto. Al contrario, attraverso la concertazione, la partecipazione ed uno sforzo unitario di comunità ed amministratori, sarà possibile giocare un ruolo rilevante, incidendo positivamente nel nuovo orizzonte del sistema di governance del settore idrico». (rrc)

Risorse idriche, sottoscritto accordo tra Unical e Autorità Idrica Calabeia

È stato sottoscritto, tra l’Autorità Idrica Calabria e il Dipartimento d’Ingegneria dell’Ambiente, un protocollo d’intesa per ampliare e consolidare le relazioni tra AIC e il sistema della ricerca e dell’innovazione con specifico riferimento alle tematiche di pianificazione, sostenibilità, recupero, gestione e ottimizzazione delle risorse idriche integrate.

«Il binomio tra ricerca e Autorità Idrica – ha spiegato il direttore generale Francesco Viscomi – favorisce un dialogo sinergico tra i due enti che, attraverso una stretta collaborazione, potranno sviluppare un percorso comune a carattere tecnico scientifico teso ad una programmazione su attività di analisi, studio e ricerca, promozione e valorizzazione dei risultati delle ricerche stesse e del sistema legato alle politiche della gestione sostenibile del servizio idrico integrato».

«Attraverso una pianificazione e partecipazione a programmi e progetti a carattere regionale, nazionale, europeo o internazionale – ha continuato – assistenza tecnica e scientifica nell’ambito della gestione delle risorse idriche integrate si punta alla gestione sostenibile delle risorse idriche, dei sistemi idrici semplici e complessi, mediante la valutazione degli impatti idraulico-ambientali, energetici e dei costi economici e finanziari».

«Dopo la costituzione dell’Azienda Speciale Consortile Acque Pubbliche di Calabria – ha spiegato il presidente Marcello Manna – alla quale è in fase di affidamento il servizio idrico, si sono generate le condizioni per l’accesso alle risorse messe a disposizione dal Programma React-Eu. Raggiungere gli standard europei è obiettivo che, ne siamo certi, raggiungeremo al più presto grazie anche alla collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dell’Università di Arcavacata».

«Responsabile scientifico dell’Accordo Quadro  – ha concluso – per conto del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dell’Università della Calabria sarà il professore Mario Maiolo, figura di rilievo che coordinerà le attività di ricerca e monitoraggio. La Calabria ha bisogno di un servizio idrico efficiente e serve una pianificazione territoriale sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico. La riorganizzazione del servizio idrico può da oggi contare su una partnership che porterà la nostra regione a raggiungere traguardi sempre più prestigiosi». (rcs)

I sindaci Aic scrivono a Occhiuto: Serve incontro per scongiurare pericolo di perdere i finanziamenti Eu

I sindaci dell’Autorità Idrica della Calabria, guidata da Marcello Manna, ha scritto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché convochi un incontro per impedire che siano persi i finanziamenti europei per rendere il servizio idrico efficiente.

Con il voto unanime dell’assemblea dei Sindaci, la Cosenza Acque S.p.A. è divenuta Azienda Speciale Consortile alla quale è stato dato il nome di Acque Pubbliche della Calabria (A.P.C. a.s.c.). Grazie alla sua istituzione, infatti, la Calabria ha potuto accedere ai finanziamenti messi a disposizione dal Programma React-Eu.

«La Calabria, dunque – ha reso noto Manna – si candida, oggi, non solo a ricevere la consistente mole di finanziamenti dedicati alla distribuzione della risorsa idrica, ma a rendersi parte attiva e proattiva del generale processo europeo di transizione ecologica e ambientale».

Acque Pubbliche della Calabria, partecipata, ad oggi, dai Soci della ex Cosenza Acque S.p.A. e nella quale dovranno confluire tutti i Comuni della Calabria in fasi successive e rapide, si candida a gestire, a nome e per conto dei Comuni che la detengono, i segmenti del Servizio Idrico Integrato a valle della grande adduzione, condotto da So.Ri.Cal. S.p.A., in attesa che quest’ultima sia resa completamente pubblica, da parte della Regione, così da concludere il processo di creazione dell’Azienda Unica Regionale attraverso la fusione per incorporazione dei due enti.

«Nelle prossime settimane – ha informato il presidente Aic – partirà una capillare campagna di informazione territoriale attraverso la quale il complesso processo appena innescato sarà dettagliatamente comunicato a tutti gli stakeholder e alla popolazione calabrese. Per questo abbiamo inviato i 404 sindaci calabresi ad aderire ad A.P.C. così da accelerare il percorso che porterà la nostra regione ad avere finalmente un Gestore Unico per il servizio idrico integrato regionale moderno, sostenibile».

Il presidente AIC ha poi sottolineato come: «il processo non può dirsi concluso finché tutti i segmenti del servizio saranno gestiti da un solo soggetto, che inglobi ogni singola attività relazionata alla gestione del servizio, compreso il segmento della grande adduzione gestito da So.Ri.Cal. S.p.A. il cui compimento è allo studio degli uffici regionali. Nonostante gli sforzi profusi, però, continua a perdurare la criticità connessa allo stato di liquidazione della So.Ri.Cal. S.p.A., in capo alla quale rimane la conduzione del segmento di captazione e grande adduzione che, se non revocato in tempi brevi, potrebbe generare il mancato accesso alla dotazione finanziaria».

«Sebbene la gestione del processo di ripubblicizzazione della So.Ri.Cal. S.p.A. – ha aggiunto – sia appannaggio del solo Ente Regione e del Socio privato, noi sindaci AIC abbiamo manifestato al presidente della Regione la completa disponibilità della struttura tecnica dell’Autorità Idrica della Calabria, per pianificare ed attuare la strategia finalizzata alla fusione della So.Ri.Cal. S.p.A., una volta resa pubblica, con Acque Pubbliche della Calabria in modo da scongiurare definitivamente il mancato accesso alla dotazione finanziaria disponibile e di implementare la capacità tecnica di A.P.C con il preziosissimo know-how maturato da So.Ri.Cal. S.p.A. negli anni».

«Il Governo Centrale, i Ministeri competenti e tutti i player coinvolti nella gestione delle risorse idriche a livello nazionale – ha detto ancora – guardano alla Calabria con rinnovata fiducia in relazione allo storico processo di riorganizzazione del servizio che sta avvenendo, il quale, tuttavia, necessita di un’azione collettiva e trasparente tra tutti i Comuni e l’Ente regionale finalizzata a concorrere al rinnovamento generale che la politica deve attivare nel rispetto dell’interesse della collettività».

«Inoltre – ha concluso – la possibilità di accesso alle dotazioni finanziarie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, circa 2 miliardi di euro, è possibilità che i sindaci non vogliono farsi certamente sfuggire». (rcs)

Autorità Idrica Calabria, incontro con Anea e il Commissario unico Giugni

Il presidente dell’Autorità Idrica Calabria, Marcello Manna, ha incontrato il Commissario Unico per la Depurazione, Maurizio Giugni e il sub commissario Fabio Trezzini.

Nel corso dell’assemblea nazionale di Anea, è stato, inoltre, approvato il bilancio dell’Associazione Nazionale degli Enti di Governo d’Ambito per l’idrico e i rifiuti.

«Porre a confronto – ha dichiarato Marcello Manna, presidente dell’Autorità Idrica Calabria – le proprie esperienze con quelle di altri sistemi e di altre regioni, ci permette di relazionarci con gli altri enti dandoci così la possibilità di valutare le migliori opportunità di pianificazione del servizio idrico integrato».

«Il processo di riorganizzazione del servizio idrico integrato regionale – ha proseguito Manna – ha subito una netta accelerazione, attraverso cui si è voluto recuperare i ritardi strutturali accumulati negli anni passati. La grande prova di maturità dimostrata dai sindaci dell’Assemblea attraverso le scelte definitive inerenti la forma di gestione per il futuro gestore unico del servizio, il consolidamento della governance e l’approvazione del Piano d’Ambito, sottolineano la stringente necessità di ottenere i risultati prefissati, in ordine alla definitiva organizzazione del servizio, in tempi certi e contingentati con l’obiettivo di rendere agevole il percorso aperto e condiviso di sviluppo definitivo del servizio integrato».

Nel pomeriggio, poi, l’incontro con il Commissario Unico per la Depurazione, Maurizio Giugni e il sub commissario Fabio Trezzini: «in relazione alle attività pianificate, ci siamo posti l’obiettivo di colmare la differenza tra i livelli di servizio futuri e quelli attualmente in essere, per quel che attiene i segmenti acquedotto, fognatura e depurazione, in modo da individuare gli interventi sul territorio: dobbiamo essere sempre più veloci ed efficienti per uscire dalle procedure di infrazione comunitarie e salvaguardare l’ambiente».

«Per questo – ha concluso Manna – c’è bisogno di una rete di strutture di supporto solida e ben organizzata, che possa garantire efficienza in ogni fase del percorso intrapreso. La fattiva collaborazione con il professore Giugni ci consentirà di affermare la centralità di una corretta gestione della risorsa idrica per la crescita di tale servizio in tutta la nostra regione». (rcs)

Molinaro (Lega): Verificare requisiti e procedura per nomina del direttore dell’Autorità Idrica della Calabria

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, in una lettera inviata al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito alla nomina del direttore generale dell’Autorità Idrica della Calabria, ha sottolineato la necessità di verificare i requisiti e la procedura della nomina del direttore generale dell’Ente.

Molinaro, infatti, ha fatto riferimento ai rilievi formulati dall’ing. Fernando Bafaro, che avendo svolto un accesso agli atti della procedura, ha inviato alle istituzioni interessate una lettera di contestazione diffusa anche dalla stampa.

«Alla luce delle contestazioni formulate dall’ing. Bafaro – si legge nella lettera – credo sia doveroso ed urgente riesaminare la vicenda per chiarire se l’attuale Direttore Generale di Aic possiede i requisiti previsti dalla legge regionale 18/2017 e dallo Statuto dell’Aic, e se la delibera di nomina è stata assunta in modo regolare. L’impegno dell’Amministrazione regionale per avviare le nuove procedure di funzionamento del sistema idrico, non può essere vanificato da eventuali comportamenti irregolari di Aic».

«Dobbiamo vederci chiaro – si legge ancora – sui metodi e sui sistemi di gestione che si adottano in seno all’Aic. Non possiamo tollerare che ci siano dubbi sulle competenze di chi svolge il delicato ruolo di Direttore Generale, né sulla procedura che ha condotto alla sua nomina. Anche perché si tratta della figura nevralgica a cui è affidata la gestione dell’ente. Il direttore generale ha la rappresentanza legale dell’Aic e non ha contrappesi nella gestione».

«Per tutto quanto sopra richiamato – ha concluso – considerami al tuo fianco per sostenere un’operazione verità su Aic, che non può essere in alcun modo rinviata». (rcz)