Balneari, Occhiuto: Intervenuti per evitare stagione estiva compromessa

«Siamo intervenuti perché, altrimenti, avremmo compromesso la stagione balneare in quanto sia i sindaci sia i gestori dei lidi non sapevano come muoversi». È quanto ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista esclusiva a LaCNews nel corso della trasmissione Dentro la Notizia,condotta da Pier Paolo Cambareri, in cui ha spiegato i due problemi legati alla Bolkestein: «è stata scritta da uno che non ha mai visto il mare» e «nessuno l’ha letta».

Alla domanda del motivo per cui «tantissimi hanno guardato il dito anziché la luna?», Occhiuto ha risposto: «Forse perché Veneto, Toscana, Liguria, Emilia Romagna non hanno nemmeno dieci metri di spiaggia libera e vogliono, grazie alle spiagge calabresi, risolvere il loro problema. Mi stupisce il fatto che quando è il Nord a tutelare i propri interessi nessuno protesta, quando lo fa il Sud c’è sempre una levata di scudi».

Il Governatore, tuttavia, ha riconosciuto «a Salvini che, negli ultimi 30 mesi, ha assegnato alla Calabria più risorse di quanto la nostra regione ha avuto negli ultimi 30 anni: 3,5 miliardi per la Ss 106, 900 milioni per l’autostrada, fondi per la trasversale delle Serre. Rispetto alla presunta polemica ho solo detto che non aveva letto la delibera e l’ho invitato a farlo».

«Del resto – ha detto ancora – aveva anche detto che non potevo fare la legge sugli Ncc e l’ha impugnata, ma abbiamo vinto dinanzi la Corte Costituzionale. Forse ho sbagliato ad utilizzare uno slogan coniato dal fondatore della Lega, Umberto Bossi, che diceva padroni a casa nostra dicendo, sommessamente, padroni a casa nostra sulle spiagge».

Il Governatore, poi, parlando di autonomia, ha ribadito che non ha mai avuto pregiudizi, spiegando tuttavia come «il Ddl Calderoli è strutturato in due parti, una sull’autonomia e una seconda sul superamento della spesa storica e la definizione dei Lep. Mi pare che si sia molto accelerato sulla prima e poco sulla seconda. Allora ho chiesto anche al mio partito di avviare una riflessione su questo». (rcz)

 

Baldino (M5S): Scontro Salvini-Occhiuto su balneari dimostra già il disastro dell’autonomia

La deputata del M5s, Vittoria Baldino, ha evidenziato come «lo scontro tra il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Salvini sulla direttiva Bolkenstein è un’anteprima del caos che ci aspetta con l’autonomia differenziata».

«Da un lato, Salvini, fanatico promotore della riforma – ha detto – tenta disperatamente di promuovere una gestione unitaria delle concessioni balneari. Dall’altro, Occhiuto, cheerleader della riforma per puro interesse di partito, si nasconde dietro il paravento dell’autonomia, dichiarando apertamente che ignorerà i bandi per le spiagge e rifiutandosi di cedere quote di litorale alle regioni che ne sono prive».

«Questa contraddizione grottesca – ha proseguito – all’interno della stessa coalizione di governo è una chiara dimostrazione delle falle di un sistema che, invece di promuovere l’efficienza e l’equità, rischia di distruggere il nostro Paese. Se Salvini, autoproclamato paladino dell’autonomia, è costretto a supplicare i governatori di non agire autonomamente, è evidente che la riforma proposta da Calderoli è una farsa. Non solo è tutt’altro che solida e ben pensata, ma è un autentico disastro».

«Stanno trasformando il Paese in una nave alla deriva – ha concluso – priva di timone, che si dirige verso una tempesta. Senza una direzione chiara e una guida stabile, stiamo per affondare in un mare di disuguaglianze e inefficienze. La vicenda delle concessioni balneari, con migliaia di operatori economici lasciati nell’incertezza totale alle porte della stagione estiva, dimostra chiaramente che la situazione è completamente fuori controllo». (rp)

Balneari, Cannizzaro (FI): Con delibera Occhiuto proroghe reali

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha evidenziato come «la delibera sui balneari voluta dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto – e convintamente votata in Giunta anche dalla Lega –, è una misura estremamente concreta, dalla parte della Calabria e delle imprese», e che non si tratta di una «iniziativa elettorale o un atto simbolico».

«Dopo mesi di incertezze, nella nostra Regione – ha spiegato – le proroghe delle concessioni saranno realtà. Ciò vorrà dire certezze per gli imprenditori che hanno investito per anni nelle proprie attività, salvaguardia dei posti di lavoro, una migliore ricettività per i turisti che arriveranno nelle prossime settimane».

«Gli amici della Lega, dopo aver accolto con dichiarazioni e messaggi di giubilo l’approvazione della delibera – ha proseguito – adesso provano a sminuirle la portata. Capiamo le esigenze dettate dalla campagna elettorale e dalle direttive che arrivano dai vertici nazionali, ma sarebbe gradito anche un pizzico di onestà intellettuale».

«Il presidente Occhiuto poteva stare con le mani in mano  – ha concluso – in attesa di interventi normativi calati dall’alto, ha invece deciso di agire a ridosso della stagione estiva e per il bene esclusivo della Calabria». (rp)

L’OPINIONE / Roberto Marti: Il Sud non ha bisogno della Bolkestein, c’è la risorsa spiagge

di ROBERTO MARTI – È assurdo constatare come le diverse interpretazioni che in sede giudiziaria stanno emergendo, in questi giorni e ancora in queste ore, sull’applicazione della Direttiva Bolkestein rischiano di far saltare la stagione turistico-balneare alle porte. Non è ammissibile. È improcrastinabile che il Governo e il Parlamento si riappropriano della dignità del proprio ruolo, nel caso sollevando anche la questione del conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale.

In Italia e particolarmente nel meridione l’applicazione della disposizione europea non è necessaria e sicuramente non è urgente dal momento che la risorsa spiagge non è scarsa. C’è e ci sarà tempo e modo per rivedere le geometrie delle concessioni e quel tempo non è sicuramente adesso con l’estate imminente.

In un contesto contraddistinto da un quadro giurisprudenziale del tutto incerto e a tratti incompleto, appare chiaro quanto logico che il riordino del settore debba essere preceduto dal completamento dell’attività istruttoria sulla reale scarsità della risorsa spiaggia.

Si tratta di una necessità ritenuta fondamentale dal legislatore italiano che, approvando l’emendamento a mia prima firma, presentato al Decreto Milleproroghe, ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un tavolo tecnico che si è  occupato proprio di effettuare questa ricognizione partendo dai dati in possesso del Ministero Infrastrutture e Trasporti e affinando le modalità che porteranno alla definizione dei criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e che ad oggi dall’esito lapalissiano: l’Italia non ha bisogno di applicare la Bolkestein.

Ecco perché oggi è quanto mai necessario ed urgente intervenire con una norma che garantisca la continuità delle aziende che operano nel settore turistico ricreativo sulle coste demaniali marittime e metta al riparo i sindaci da eventuali responsabilità legate ad una oggettiva situazione di incertezza, permettendo così di continuare l’interlocuzione avviata con la Commissione Europea per giungere finalmente al riordino del settore.

La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo, assumendosi le responsabilità delle proprie scelte. E in questo la Lega ha sempre affrontato le vertenze, nate dalle giuste rivendicazioni degli operatori economici italiani, a testa alta e senza paura. La difesa dell’interesse nazionale di un settore strategico, come quello del turismo balneare che vale circa 6 punti percentuali del Pil, può spingere il legislatore – conclude Marti – a disciplinare la materia e a difendere la propria scelta di diritto, fino anche alla Corte di Giustizia europea, organo super partes rispetto agli interessi legittimi dei singoli Stati membri che fanno parte dell’Ue. (rm)

Grant (Lega): Occorrono risposte concrete e soluzioni mirate per settore balneare

L’europarlamentare della Lega, Valentino Grant, ha ribadito come «il turismo balneare è un settore trainante dell’economia locale», per questo «la priorità, soprattutto ora che siamo alle porte della stagione estiva, deve essere quella di tutelare il lavoro di migliaia di lavoratori ed imprenditori del settore. Se questo non avviene in tempi rapidi, si rischia di mettere in ginocchio l’intera categoria».

«A tal proposito continuiamo a portare avanti la battaglia della Lega contro la Direttiva Bolkestein – ribadisce – in quanto, quest’ultima, non si adatta alla complessa e specifica situazione italiana. E’ necessario individuare delle soluzioni mirate e delle linee guida da seguire a tutela degli operatori del settore balneare e del futuro di migliaia di famiglie”.

Sulla questione è intervenuto anche Roberto Incoronato, presidente di Asso Demaniali Italia e Fenailp Regione Calabria, che ricordando come «l’articolo 12 della Direttiva Bolkestein impone la necessità di una procedura di gara per l’assegnazione delle concessioni degli stabilimenti balneari, laddove le risorse siano scarse o limitate».

«In Calabria abbiamo 800 km di costa – ha continuato – per cui c’è spazio a sufficienza per chiunque voglia investire. Stando alle attuali impostazioni, invece si va a creare un danno non indifferente nei confronti dei piccoli gestori di stabilimenti balneari, che hanno risorse ben differenti rispetto alle multinazionali. Auspichiamo un intervento del Governo per chiarire quanto prima questa situazione di caos ed incertezza, che crea un danno all’intero comparto».

Il presidente provinciale SibSindacato Italiano Balneari di Vibo Valentia, Mino De Pinto, ha sottolineato la necessità «di una legge che dia garanzie alla categoria per affrontare la stagione estiva in arrivo, ma anche per il futuro. In caso contrario, sarebbe un rischio investire nel settore senza sapere come poter portare avanti la propria attività nei prossimi anni. È importante ripristinare la legge 145 del 2018 (detta legge “Centinaio”), che disponeva le linee guida per il riordino delle concessioni balneari». (rrm) 

 

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Sui balneari bisogna intervenire subito

di GIACOMO SACCOMANNOLa stagione estiva è alle porte ed ancora la questione dei balneari non è stata risolta, anche solo temporaneamente. La situazione di indecisione non consente a questi imprenditori, spesso composti da soli nuclei familiari, di poter programmare l’attività dei prossimi mesi. Una condizione che deve essere sbloccata al più presto.

E le conseguenti determinazioni non si possono lasciare ai singoli funzionari dei Comuni oppure alle decisioni dei Giudici amministrativi, che spesso sono in disaccordo tra loro. È vero che esiste una direttiva europea che penalizza solo i paesi del mediterraneo e, in particolare, l’Italia, ma le determinazioni amministrative, se eque, non possono, sicuramente, essere contrastate in danno di migliaia di soggetti.

Ecco, allora, l’indispensabile necessità di assumere un provvedimento amministrativo di proroga delle scadenze attuali e contemporaneamente fissare i termini per i bandi di gara per dopo l’estate, che non devono e non possono essere ulteriormente ritardati. In tale contesto, bisogna cominciare a valutare ed emettere le norme per una corretta valutazione degli indennizzi, in modo tale che si possa uscire da questo limbo nel migliore dei modi. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

Catanzaro ha delineato in anticipo strada per difendere concessionari balneari

di IGEA VAVIANO, DANIELA PALAIA E FRANCESCO SCARPINO – C’erano partecipanti anche da Catanzaro e dalla Calabria ieri a Roma per la manifestazione di protesta dei titolari dei lidi per la controversa vicenda delle concessioni sul demanio marittimo.

Una questione che interessa da vicino tutti i territori costieri e che ha visto l’amministrazione comunale impegnata, negli scorsi mesi, a delineare un percorso operativo che potesse contemperare le legittime aspettative dei gestori con il più complesso e articolato panorama di disposizioni nazionali e comunitarie che si intrecciano sulla materia determinando, purtroppo, incertezze e confusione. Catanzaro in questa storia ha deciso di optare per una concessione provvisoria fino al termine dell’anno, aprendo nelle more la strada verso la procedura ad evidenza pubblica per il rilascio definitivo delle licenze.

Anche le pronunce giudiziarie in controversie di questo genere, come quelle del Tar Calabria, hanno dato ragione alle scelte dell’amministrazione comunale di Catanzaro, perché una proroga automatica ed indiscriminata delle concessioni avrebbe potuto mettere a rischio gli interessi di tutte le parti in causa.

Per questo motivo, nel manifestare la nostra solidarietà agli esercenti degli stabilimenti balneari che chiedono risposte concrete da parte del Governo, al tempo stesso possiamo guardare con più certezze alla situazione locale, avendo aggredito il problema con anticipo e determinato i necessari provvedimenti da adottare per il futuro. Non è successa la stessa cosa in diversi altri comuni, da Nord a Sud, dove ogni ente ha deciso autonomamente, chi per le proroghe tout court, chi per le gare da bandire fin da subito, gettando nello sconforto e nella paura migliaia di piccole imprese su cui si basa questo settore.

Ribadiamo, quindi, con fermezza che la strada aperta da Catanzaro è quella più opportuna ed equilibrata e che la volontà è quella di affiancare e supportare gli operatori negli adempimenti che si renderanno necessari, per difendere un pezzo importante di economia e mettersi al riparo dal rischio di sanzioni, ricorsi e contenziosi per l’Ente. (ic,dp,fs)

[Igea Caviano, Daniela Palaia e Francesco Scarpino sono consiglieri comunali di Catanzaro]

A Roma la manifestazione dei balneari: È urgente una nuova legge di tutela per comparto

Serve «urgentemente una nuova legge di tutela della balneazione attrezzata italiana». È l’appello lanciato dal Sindacato Italiano Balnerari, aderente alla Fipe Confcommercio, insieme alla FibaFederazione Italiana Imprese Balneari di Confesercenti al Governo e che, domani, saranno a Roma per sollecitare tutte le forze politiche, il Parlamento e soprattutto il Governo ad intervenire in modo chiaro per dare stabilità all’intero comparto.

La manifestazione, dal titolo Tutti a Roma. Salviamo la balneazione attrezzata italiana, è aperta a tutti gli operatori turistici sul demanio marittimo, ma anche a tutti i sindaci e consiglieri dei comuni interessati dal momento che l’attuale situazione di stallo, senza una legislazione chiara e certa, è penalizzante sia per gli imprenditori che per i territori che li ospitano.

«Serve un’alleanza fra imprenditori balneari, Comuni e Regioni – ha dichiarato il Presidente Sib Calabria, Antonio Giannotti – per un inderogabile e urgente intervento legislativo che metta in sicurezza giuridica la balneazione attrezzata italiana e faccia ripartire il settore».

«Gli imprenditori balneari con i Comuni e le Regioni – ha aggiunto – sono le parti lese di uno Stato che non legifera. Bisogna, quindi, affrontare e risolvere il problema della ‘morte annunciata’ di decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che in Calabria come in tutte le coste italiane hanno costruito un modello di balneazione attrezzata che il mondo ci invidia».

«Viviamo un momento di incertezza normativa in cui la giustizia amministrativa ha preso il posto del governo, creando un caos in cui alcuni concessionari hanno la proroga ed altri no», ha dichiarato il presidente Sib Confcommercio Crotone, Luca Manica.

«Il governo – ha proseguito – ha tutti gli strumenti per fare una legge che dia chiarezza e certezza ad un settore strategico per il paese che ci consenta di operare con la consapevolezza che tutto quello che abbiamo sviluppato per il territorio l’abbiamo sudato con professionalità e serietà».

La balneazione organizzata rappresenta un fiore all’occhiello del settore turistico italiano ed è stata costruita con amore e passione da migliaia di piccole imprese familiari. L’attuale situazione tende a creare illusioni: basta volgere lo sguardo ai per ora pochi esempi in cui le gare sono state espletate. Nello specifico   in Friuli è stato creato un villaggio Red Bull di migliaia di metri quadrati e in Veneto tre concessioni unite sono state assegnate alla nota marca di scarpe Geox.

I due esempi citati sono sufficienti a far capire, anche ai fornitori della filiera del km zero, che i danni economici derivanti dalla rimodulazione dell’attuale modello sono infiniti.

«Quanto programmato in Europa – si legge in una nota – sta avendo effetti devastanti in molti Stati e in molti settori, partendo dall’agricoltura, all’informazione per finire con il turismo. In Calabria, ad esempio, gravi danni potrebbero ripercuotersi sulle vendite delle nostre meravigliose acque oligominerali oppure dei prodotti tipici come la provola, e ancora, delle bevande analcoliche locali o degli amari calabresi: tutte tipicità che raccontano la storia dei sapori della nostra Terra». (rrm)

Alfano (Idm): È necessario dare risposte ai balneari

La segretaria provincia di Italia del Meridione, Annalisa Alfano, ha ribadito la necessità di «dare risposte ai balneari», che lo scorso 31 dicembre «hanno visto scadere le loro concessioni e che ora versano nell’incertezza più totale».

«La situazione è molto seria – ha evidenziato – se si pensa che solo in Calabria sono in gioco quasi 5mila concessioni demaniali, 1.500 delle quali per stabilimenti balneari, circa 15mila posti di lavoro e un giro d’affari annuo di mezzo miliardo di euro».

«La Commissione Europea – ha ricordato – ha ricevuto la lettera dell’Italia in cui il governo risponde al parere motivato di novembre scorso, dove Bruxelles aveva sancito un passo avanti nella procedura di infrazione per il mancato adeguamento dell’Italia alla direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari. Il nodo cruciale, su cui il nostro governo ha focalizzato la propria attenzione, è la non scarsità delle risorse».

«Il tavolo tecnico interministeriale  – ha detto ancora – che ha visto il coinvolgimento dei Ministeri Affari Europei e Infrastrutture e di esponenti della maggioranza di governo, ha evidenziato che in Italia solo il 33% delle aree demaniali disponibili è occupato da concessioni. E dal momento che non c’è scarsità della risorsa naturale, non si applicherebbe l’articolo 12 della direttiva Bolkestein sul divieto di rinnovo automatico e obbligo di procedure di gara».
«Nelle sue conclusioni il governo italiano dice testualmente: “In un contesto tuttora in divenire, si ritiene pertanto che sussistano i

presupposti per l’esercizio da parte degli enti concedenti della valutazione discrezionale connessa alla cosiddetta “proroga tecnica” di cui all’articolo 3, comma 3 della legge n. 118/2022 (Legge Draghi)”», ha detto ancora Alfano, sottolineando come «un indirizzo ai comuni sul da farsi da parte delle Regioni – immediatamente dopo la lettera inviata all’Europa dal nostro governo – oltre che opportuno, sarebbe stato rassicurante e avrebbe garantito omogeneità nelle soluzioni, evitando sull’intero territorio nazionale il marasma di decisioni autonome e diversificate sulla medesima questione».
«Ancora una volta, gli enti comunali si ritrovano a prendere decisioni importanti in solitudine – ha proseguito – ma stavolta è necessario agire presto e con  buon senso per tutelare, anche sotto il profilo penale, tanto i concessionari quanto le strutture comunali, dato che in mancanza del provvedimento di proroga, potrebbe configurarsi, addirittura, il reato previsto dall’art 1161 del Codice della Navigazione, ovvero “Abusiva occupazione di spazio demaniale”. In ragione di quanto finora esposto, Italia del Meridione esorta gli  amministratori comunali a promuovere presso gli uffici competenti l’estensione delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024 ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, comma 3, L. n. 118/2022, in attesa che venga approvata una disciplina normativa nazionale che, nel caso in cui la risorsa naturale risulti non scarsa, stabilisca che, nel pieno rispetto del diritto eurounitario, non sussiste l’obbligo di assegnazione delle concessioni mediante procedure ad evidenza pubblica oppure, nel caso in cui la risorsa naturale risulti scarsa, fissi criteri e direttive uniformi che i comuni dovranno seguire nelle conseguenti procedure selettive ad evidenza pubblica».

«Onde evitare di ritrovarsi tra meno di un anno nelle medesime condizioni – ha detto ancora – estendere le concessioni al 31.12.2025 consentirebbe una maggiore e opportuna garanzia. Non sarebbe affatto un azzardo vista la richiesta di maggiore tempo inviata all’Europa da parte di palazzo Chigi. La proroga delle concessioni demaniali, in questo momento, rappresenta un sostegno vitale per la stabilità economica della Calabria. Le attività commerciali legate alle spiagge costiere generano occupazione, stimolano l’indotto turistico e contribuiscono al reddito delle famiglie locali. La stagione turistica è alle porte e una regione come la nostra non può permettersi tentennamenti nella gestione di servizi fondamentali».
«La politica ha il dovere di sostenere i comuni e i territori di riferimento – ha concluso –. Italia del Meridione continua, con il coraggio e la determinazione di sempre, la propria azione politica costruendo e indicando, concretamente, soluzioni sulle questioni vitali per la valorizzazione della nostra regione». (rcz)