REGGIO – L’incontro sulla “Storia ragionevole dei Bronzi di Riace”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17, nella Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è in programma l’incontro sul tema Storia ‘ragionevole’ dei Bronzi di Riace, promosso dall’Associazione “Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria” in collaborazione con la Direzione del Museo.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative per promuovere il patrimonio archeologico conservato nel Museo e nel 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Relazionano il prof. Francesco Arillotta e il dr. Fulvio Rizzo.

Arillotta si intratterrà su due dei tanti misteri legati al ritrovamento delle statue bronzee greche: come mai esse si trovavano ‘affiancate’ in quel punto del mare davanti la costa di Riace, e se e dove possa essere ancora presente la nave che le trasportava. Rizzo rievocherà il momento del loro recupero dal fondale marino nel quale giacevano, attraverso una serie veramente significativa di immagini fotografiche da lui stesso realizzate in diretta subacquea, nel preciso momento in cui i Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri distanza a Messina, provvedevano a riportarle in superficie.

Si intende, così, contribuire alla migliore definizione dei termini di quella che, certamente, è stata la più importante scoperta archeologica del XX secolo.

Una scoperta, inoltre, che ha lanciato la città di Reggio Calabria a livello internazionale. (rrc)

La Calabria protagonista della Festa del Cinema di Roma con Gratteri, La Ruina e altri

La Calabria giusta e contemporanea sfila alla Festa del Cinema di Roma sotto l’egida dei Bronzi di Riace, che quest’anno festeggiano i 50 anni dal loro ritrovamento.

Dal 21 al 22 ottobre, infatti, tantissime le personalità calabresi che animeranno la kermesse: il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, l’attore Saverio La Ruina, la performer di danza/teatro Maria Luigia Gioffrè e i musicisti-compositori Remo De Vico, Dario Della Rossa, Massimo Palermo, Alessandro Rizzo del MIAI (Museo Interattivo di Arte Informatica di Cosenza), sono tra gli ospiti più attesi del Cube Stage, l’ipertecnologico palco cubico interattivo con audio e video mapping 3D, voluto dalla Regione Calabria per la stagione di grandi eventi nazionali e internazionali nel cinquantenario del ritrovamento dei due guerrieri di bronzo.

A una settimana esatta dal successo dell’inaugurazione con il lancio di ‘Calabria Straordinaria’, la nuova campagna cinematografica della Regione Calabria Dipartimento Turismo – Marketing territoriale e Fondazione Calabria Film Commission con Elisabetta Gregoraci diretta da Giacomo Triglia, avvenuta alla presenza di Anton Giulio Grande, Commissario Straordinario della Fondazione Calabria Film Commission, il Cube Stage torna nel weekend di chiusura della Festa della Cinema. Show immersivi che aumentano la realtà delle performance live di artisti calabresi contemporanei tra i più apprezzati e innovativi, con gli echi classici della Magna Grecia e con i Bronzi stessi, autentiche meta-celebrity della Festa del Cinema di Roma con l’emozionante virtual-documentary proiettato all’interno del Cube Stage.

A 30 anni dalle terribili stragi che uccisero i giudici Falcone e Borsellino, il 21 ottobre alle 18.00, il Cube Stage diventa un luogo di riflessione sul tema delle mafie con il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. Da trent’anni in prima linea contro la ‘ndrangheta e coordinatore di indagini internazionali, il magistrato calabrese in dialogo con la giornalista Eva Giovannini (Rainews24) interviene con il suo libro Complici e Colpevoli (Mondadori). Un saggio che indaga nei meccanismi della criminalità organizzata contemporanea capace d’infiltrarsi nel Nord Italia e in Europa, passando inosservata con l’avallo delle nuove tecnologie e della solita complicità di politica e imprenditori.

A seguire, alle ore 19.00, The Finding of Memory performance dell’artista Ehab Halabi Abo Kher, presentata da Mudiac, il Museo Diffuso d’Arte Contemporanea di Catanzaro.

Intense le letture di Saverio La Ruina, fine attore, drammaturgo e regista teatrale italiano nato a Castrovillari, che sarà accompagnato nelle sue performance dalle installazioni audio video del Cube Stage, il 22 ottobre a partire dalle ore 19.15, mentre in apertura il Live set del Laboratorio Elettroacustico del Miai (Museo Interattivo di Arte Informatica di Cosenza) formato dai musicisti  e compositori Remo De Vico, Dario Della Rossa, Massimo Palermo, Alessandro Rizzo; a chiudere la serata, il dj set a cura di DJ Miniera, duo formato da Giuseppe Armogida (Catanzaro, 1985), filosofo e docente di Estetica, e Marco Folco (Roma, 1989), collezionista di suoni e divulgatore di musiche rare.

Con il Cube Stage – promosso da Regione Calabria per Bronzi50, in collaborazione con Fondazione Calabria Film Commission e Fondazione Cinema per Roma – prosegue la nuova narrazione contemporanea della Magna Grecia e della Calabria che ha visto nell’estate 2022 la rinascita dell’intero territorio calabrese, attraverso nuove visioni e valorizzazioni.

È così che, da ottobre a dicembre 2022 e ancora per tutto il 2023, la Calabria “viaggerà” in Italia e nel mondo, raccontandosi attraverso interventi artistici dal linguaggio contemporaneo che ne presenteranno la bellezza e la ricchezza nelle grandi città. (rrc)

I Bronzi di Riace protagonisti alla Festa del Cinema di Roma

I Bronzi di Riace sono protagonisti alla Festa del Cinema di Roma, con una serie di eventi artistici iper-tecnologici, sintesi phygital (fisica e digitale) di echi classici della Magna Grecia e presenze illustri della Calabria contemporanea.

L’iniziativa si colloca all’interno degli eventi nazionali ed internazionali promossi dalla Regione per celebrare questo importante anniversario.

Fino al 22 ottobre, dunque, musica, arte, danza, videoarte, cultura, food, installazioni e performance multimediali si alterneranno all’interno di Cube Stage: un luminoso palco cubico interattivo, che richiamerà i bronzi e la Magna Grecia circondato da schermi cinematografici semitrasparenti con audio e video mapping 3D. È un luogo dove virtuale e reale s’incontranoper creare show immersivi che aumentano la realtà delle performance live di artisti calabresi contemporanei tra i più apprezzati e innovativi.

I Bronzi di Riace saranno dunque protagonisti della Festa del Cinema di Roma con un emozionante virtual-documentary proiettato all’interno del Cube Stage, autentica installazione multimediale nel cuore di Villa Borghese, di fianco alla Casa del Cinema, ai confini del Metaverso. Assieme ai due eroi di bronzo, insieme alla vice presidente Giusi Princi e al Presidente della Film Commission Anton Giulio Grande,  si alterneranno sul palco nomi illustri della Calabria, tra cui: Aiello, Nicola Gratteri, Elisabetta Gregoracci, Naip, il pluripremiato chef Nino Rossi, l’artigiano della pizza Daniele Campana e molti altri.

Si comincia il 14 ottobre alle ore 18.30 con l’anteprima assoluta del cortometraggio con Elisabetta Gregoraci, per la regia di Giacomo Triglia, realizzato nell’ambito del progetto Calabria Straordinaria Regione Calabria Dipartimento Turismo – Marketing territoriale e Fondazione Calabria Film CommissionL’attrice e il regista intervengono sul Cube Stage per un talk-live di presentazione dell’ultima campagna cinematografica ‘Calabria Straordinaria’. L’incontro è moderato da NAIP, il versatile artista di XFactor nato a Lamezia Terme, oggi tra i protagonisti più cerativi della scena musicale contemporanea, capace di sorprendere sia nelle vesti di presentatore che di performer con una sua esclusiva Cube Session musicale in programma il 16 ottobre. Anche Aiello, l’apprezzato cantautore di origine cosentina tra i big sanremesi, si esibisce nel Cube Stage con una sua produzione esclusiva, realizzata per l’occasione in collaborazione con i video-artisti di Studio Clichè.

A 30 anni dalle terribili stragi che uccisero i giudici Falcone e Borsellino, il 21 ottobre il Cube Stage diventa un luogo di riflessione sul tema delle mafie con il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. Da trent’anni in prima linea contro la ‘ndrangheta e coordinatore di indagini internazionali, il magistrato calabrese in dialogo con la giornalista Eva Giovannini (Rainews24) interviene con il suo libro ‘Complici e Colpevoli’ (Mondadori). Un saggio che indaga nei meccanismi della criminalità organizzata contemporanea capace d’infiltrarsi nel Nord Italia e in Europa, passando inosservata con l’avvallo delle nuove tecnologie e della solita complicità di politica e imprenditori.

Il 15 ottobre, a partire dalle 18.30, spazio al food con la presenza sul palco di due eccellenze tra le più innovative della cucina regionale calabrese. Introdotti da Lorenza Fumelli, foodwriter italiana, fondatrice ed editrice di agrodolce.it, il Cube Stage ospita Daniele Campana, baluardo della gastronomia cosentina di Corigliano Calabro con la sua ‘Pizza Evocativa’ dell’identità calabrese e lo Chef stellato Nino Rossi, cuoco pluripremiato con il suo ristorante a Santa Cristina d’Aspromonte con cui ha portato la cucina calabrese negli ambiti più alti della sperimentazione e del fine dining.

Il programma giornaliero del Cube Stage prevede inoltre: le letture di Saverio La Ruina, fine attore, drammaturgo e regista teatrale italiano nato a Castrovillari, che sarà accompagnato nelle sue performance dalle installazioni audio video del Cube Stage; show di danza con lo spettacolo Parcae, a cura di Armonie d’Arte Festival; performance di live painting digitale a cura di MUDIAC in collaborazione con gli  artisti dell’Altrove Festival; Live set del Laboratorio Elettroacustico del Miai (Museo Interattivo di Arte Informatica di Cosenza) composto dai musicisti Remo De Vico, Dario Della Rossa, Massimo Palermo; infine dj set a cura di DJ Miniera, duo formato da Giuseppe Armogida (Catanzaro, 1985), filosofo e docente di Estetica, e Marco Folco (Roma, 1989), collezionista di suoni e divulgatore di musiche rare.

Con il Cube Stage – promosso da Regione Calabria per Bronzi50, in collaborazione con Fondazione Calabria Film Commission e Fondazione Cinema per Roma – prosegue la nuova narrazione contemporanea della Magna Grecia e della Calabria, voluta dal Presidente Occhiuto e da tutta la Giunta, che ha visto nell’estate 2022 la rinascita dell’intero territorio calabrese, attraverso nuove visioni e valorizzazioni.

«La presenza della Calabria in un contenitore di prestigio come la Festa del Cinema di Roma – ha dichiarato Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria – segna il via della stagione dei grandi eventi nazionali ed internazionali che ripercorrendo il cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace raccontano una Calabria contemporanea e innovativa, in grado di raggiungere i giovani. Attraverso il Cubo Stage e le sue suggestioni artistiche, infatti, raccontiamo un territorio che ritrova – attraverso i Bronzi di Riace – una Magna Grecia contemporanea e al tempo stesso simbolo delle radici storiche e culturali che caratterizzano l’area metropolitana di Reggio Calabria e l’intera regione».

È così che, da ottobre a dicembre 2022 e ancora per tutto il 2023, la Calabria “viaggerà” in Italia e nel mondo, raccontandosi attraverso interventi artistici dal linguaggio contemporaneo che ne presenteranno la bellezza e la ricchezza nelle grandi città. (rrm)

I The Kolors in visita ai Bronzi di Riace

Questa volta sono stati i The Kolors a visitare i Bronzi di Riace. La band, guidata da Stash, prima di esibirsi a San Giovanni di Gerace, è stata accompagnata dal sindaco f.f. della Città Metropolitana, Carmelo Versace, al Museo dove hanno potuto ammirare i due Bronzi.

«Fantastico essere qui. Invito tutti a visitare i Bronzi. Sono due opere straordinarie, è stato davvero emozionante vederle dal vivo. Ho avuto la pelle d’oca quando ce le avevo di fronte. Invito chiunque passi da qui a vivere questo momento di emozione intensa», ha dichiarato il frontman dei The Kolors.

«Personalmente – ha affermato ancora Stash – sono abbastanza fissato e guardando tutti i dettagli di come i Bronzi sono stati realizzati e la loro sconvolgente precisione devo dire che sono davvero due opere straordinarie. Ringrazio chi ci ha permesso di essere qui. È bellissimo esibirsi in un contesto cosi ricco di cultura, di conoscenza e curiosità. È quella la scintilla che ho notato arrivando qui, la curiosità delle persone, che rendono questa terra ancora più bella».

«Siamo lieti di poter accogliere questi artisti – ha affermato Versace – e di poter arricchire il cinquantesimo anniversario attraverso queste visite che rendono omaggio ai Bronzi e alle tante ricchezze custodite dal nostro territorio. Anche oggi un’importante iniziativa che rende il giusto valore a questo momento fondamentale per la crescita del nostro territorio».

«Siamo felici che anche i The Kolors abbiano apprezzato la bellezza dei Bronzi – ha proseguito – e che abbiano avuto la possibilità di visitarli in questo che rappresenta certamente il momento di massimo splendore per il nostro Museo. Il nostro compito – ha concluso Versace – è fare in modo che i riflettori continuino a rimanere accesi sui Bronzi e sul nostro territorio, affinchè si proceda in maniera spedita in questo cammino di crescita che abbiamo intrapreso». (rrc)

Versace e Brunetti: Bronzi e Bergamotto di Reggio Calabria unicità da valorizzare

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti e il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, hanno rivolto un plauso dal sesto incontro tra Bergamotto di Reggio Calabria e i Bronzi Riace, evidenziando che si tratta di un «connubio vincente di unicità da valorizzare».

«Il Bergamotto di Reggio Calabria ed i Bronzi di Riace – hanno affermato – sono due eccellenze che devono necessariamente camminare a braccetto. Lo fanno già idealmente, nelle iniziative di promozione territoriale che quotidianamente organizziamo per dare risalto alle nostre eccellenze, ma attraverso questa iniziativa, brillantemente promossa dal professor Pasquale Amato insieme al direttore Carmelo Malacrino e alle altre organizzazioni coinvolte, il connubio tra queste due unicità sarà ancora più concreto ed efficace».

«Un’impostazione assolutamente vincente, frutto della rinnovata sinergia tra il Museo e la comunità cittadina – hanno concluso – sempre più entusiasta e partecipe, ancor più in questo anno che celebra l’anniversario dei Bronzi, nel promuovere le tante bellezze storiche, culturali, naturalistiche e culinarie che il nostro territorio può offrire». (rrc)

REGGIO – L’incontro su “il Bergamotto di Reggio e i Bronzi di Riace”

Domani sera, a Reggio, alle 21, nella terrazza del Museo Archeologico Nazionale, è in programma la conversazione del docente e storico Pasquale Amato sul tema Bergamotto di Reggio Calabria e i Bronzi di Riace.

L’evento rientra nell’ambito delle Notti d’Estate ed è stato organizzato dalla Direzione del Museo, dal Cis della Calabria, dal Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria e dal Conpait.

Nel corso della serata, inoltre, è prevista la consegna del 3° Premio Bergamotto di Reggio Calabria e la degustazione di dolci e gelati al Bergamotto di Reggio Calabria a cura del Conpait (Confederazione Nazionale Pasticceri Italiani).

Intervengono Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis Calabria, Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, Angelo Musolino, presidente nazionale Conpait e i rappresentanti delle istituzioni.

Il prof. Amato ha ricordato le ragioni e le fasi salienti dell’Evento giunto alla Sesta Edizione: «l’idea dell’Incontro tra i nostri due tesori è frutto di un colloquio tra me e il Direttore del Museo Carmelo G. Malacrino – ha spiegato –. Immaginammo che il Bergamotto di Reggio Calabria, prodotto unico nel mondo della Città Metropolitana di Reggio Calabria, andasse a fare visita nel loro splendido Museo ai magnifici Bronzi di Riace, anch’essi impareggiabilmente unici».

«Ne è scaturito questo incontro ideale tra le nostre due Eccellenze Mondiali – ha proseguito – che ha riscosso subito consensi e si è arricchito della collaborazione del Cis Calabria, del Maestro Angelo Musolino (oggi Presidente Nazionale dei pasticceri Conpait) e del maestro Davide Destefano (oggi Responsabile nazionale Gelato del Conpait). Dal 2019 fa parte dell’Evento, ormai stabilmente presente nell’ultimo sabato di agosto nella favolosa Terrazza del nostro splendido Museo, il Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria con i suoi riconoscimenti annuali giunti quest’anno alla terza edizione». (rrc)

Bronzi: quando il presidente Pertini li volle al Museo di Reggio

di PASQUALE AMATO – Sandro Pertini, il migliore e più amato Presidente della Repubblica Italiana, quando venne a sapere delle manovre dei fiorentini per tenersi i Bronzi,  intervenne col suo stile schietto e il suo linguaggio asciutto. Sicuramente valutò che fosse un atto di ingordigia da parte dei fiorentini tentare di impossessarsi anche dei due magnifici Bronzi, nonostante gli immensi beni artistici che legittimamente posseggono. Quindi difese l’appartenenza dei Bronzi al Museo di Reggio con una dichiarazione che affossò la cupidigia dei fiorentini: «I Bronzi di Riace devono tornare nella loro casa: il Museo di Reggio. Durante il viaggio di ritorno  desidero ospitarli al Quirinale.  E poi andrò a Reggio ad inaugurare la Sala che stanno allestendo per esporli».

La breve dichiarazione fu un capolavoro di comunicazione politica, di alto profilo come in tanti atti del suo indimenticabile settennato. Senza offendere e ingiuriare nessuno,  tagliò ogni velleità con quel semplice “durante il viaggio di ritorno da Firenze a Reggio li voglio ospiti al Quirinale”. E chiuse con l’impegno personale di andare a omaggiarli nel Museo di Reggio Mantenne la parola,  come sempre nella sua vita. Venne a Reggio nel 1982 per l’inaugurazione della Sala chiedendo espressamente all’attrice Melina Mercouri, Ministro della Cultura del Governo greco, di affiancarlo per rispetto alla poliedrica cultura ellenica (per intenderci quella che, con una miriade di città-Stato indipendenti, si estese dal Mar Nero al Mediterraneo sino alla città di Mainake,  odierna Málaga) di cui i due capolavori costituiscono un’altissima espressione. 

Fu un giorno memorabile,  denso di commozione e di orgoglio. Io c’ero e lo vissi con particolare intensità assieme a tanti reggini. Pertini era un personaggio genuino,  capace di essere in sintonia con i sentimenti del popolo. 

Ricordo un aneddoto di quel giorno.  Eravamo al primo piano ed io mi ero venuto a trovare a poco più di un metro da lui.  

Chiese al suo capo-scorta: “perché stiamo tornando indietro?  Vedo che c è un’altra Sala”.  

Il capo-scorta: “Presidente,  motivi di sicurezza”. 

E lui col suo solito piglio: “Ma quale sicurezza.  Sono venuto apposta da Roma per questo bellissimo Museo e voglio vederlo tutto. E voglio che lo veda interamente anche la nostra ospite”. E virò deciso verso quella Sala non prevista nell’itinerario,  provocando ingorghi ma anche una scia di simpatia. Di lui sì che è gradevole parlare. (pa)

Nell’immagine di copertina, Pertini al Quirinale durante l’esposizione dei Bronzi nel 1981 

(Foto courtesy Quirinale)

L’OPINIONE / Eduardo Lamberti Castronuovo: tra impudenza e falsa cultura

di EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO – Non sono un vittimista né tantomeno mi innamoro delle mie tesi. Le discuto e se, quelle opposte , sono razionali, mi adeguo.

Le dichiarazioni di Sgarbi, rilasciate al Corriere Fiorentino, non solo non mi convincono per nulla, ma alimentano fortemente quello che è stato il pieno convincimento del Comitato per la tutela dei Bronzi, costituito nel 2009, e mai disciolto. Appunto. L’operazione ordita da un certo numero di “mercanti d’arte” sotto le mentite spoglie di studiosi, è sin troppo evidente: appropriarsi dei nostri Bronzi per farli girovagare per il mondo al fine solo di essere invitati come testimonial e lucrare prebende alla faccia dei calabresi! Meglio dei Reggini!

Le dichiarazioni di Daverio, oggi scomparso e mi spiace, andavano in questo senso e, allorquando  disse che la Città non meritava di detenere le statue di 2500 anni orsono, fu contestato dall’allora assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria in diretta Rai.  La stampa nazionale il giorno dopo titolò’ : La Caporetto di Daverio”

Oggi, ma non è il solo, riprende il tema Vittorio Sgarbi, lasciandosi andare a dichiarazioni non solo risibili ma destituite d’ogni fondamento tecnico, oltre che sociale. Insiste, il maestro di turpiloquio, col dire che i Bronzi sarebbero sequestrati nel Museo di Reggio Calabria e che, addirittura, dovrebbero essere esposti sempre, nella Città Capitale d’Italia. Non solo, ma dovrebbero fare i commessi viaggiatori dell’arte e della cultura italiana, trasportandoli in ogni parte del mondo. Addirittura in Russia, ora, magari, visto che regna la pace!

Il Vittorio del vaf ignora o finge di ignorare, due cose: la prima è che i Bronzi sono magistralmente esposti nel Museo della Magna Grecia di Reggio e sono liberi di essere ammirati da ogni cittadino del mondo, con un costo simbolico quasi ridicolo. Basti pensare che vedere Tiziano a Milano, costa cifre astronomiche ed in Romania ti chiedono cinquanta euro per visitare il castello nientemeno che di…. Dracula. La seconda è che il Comitato Scientifico Nazionale designato dal ministero, si è espresso a chiare lettere, circa l’assoluta inamovibilità dei Bronzi dal luogo dove si trovano!

Perché insistere?

Perché fa scena. Perché maramaldeggiare su una Città priva di spina dorsale, è facile: e direi anche redditizio. Chiediamo di sapere quanto sia stato pagato il grande esperto per essersi recato in Versilia a far da padrino al nulla! Due copie immerse in mare per studiare che? Beh, forse fra 2500 anni lo sapremo! Ma allora ne saranno passati 5000 dalla scoperta degli originali… e sarà difficile fare un paragone! Anzi impossibile.

Quella di Sgarbi, che definisce l’operazione di Marina di Pietrasanta, intelligente, è un’offesa alla logica, alla città di Reggio, al Museo ed al suo direttore, che non lo merita, e soprattutto all’intelligenza di tutti. Forse vorrebbe passare alla storia quale distruttore dei Bronzi, così come dice Francesco Alì del comitato, o probabilmente è in bolletta e cerca risorse sparandole grosse.

Caro Sgarbi, non sono i Bronzi che devono girovagare, ma sono qui a Reggio ad attendere milioni di visitatori da tutte le parti del mondo: con voli di linea a basso costo, con una città accogliente, pulita, organizzata, con navi da crociera attraccate al porto e visite guidate perché lei sa bene che il Museo della Magna Grecia non contiene solo i bronzi, come elemento rilevante, ma è pieno di reperti archeologici di interesse internazionale: o vuole far girare anche quelli !?.

Allora, abbattiamo i musei e inventiamo il giromuseo alla Sgarbi : guadagno sicuro per  le sue panzane!

Sia serio, almeno una volta, se ci riesce. Noi del Comitato non abbiamo fatto polemiche, abbiamo protestato a chiare lettere contro una spoliazione. Reazione non campanilistica ma altamente culturale: rispetti le nostre rimostranze.

Su una cosa ha ragione e gliela diamo malvolentieri. La città istituzionale, a caccia di poltrone parlamentari, tace. Non hanno una idea di Città e non possono capire cosa significhi una volgare manifestazione, meramente pubblicitaria, non certo per il nostro museo, come qualche miope ha affermato anche dalle nostre parti, ma per la città della Versilia, che non ha certo chiesto il gemellaggio con Reggio, ma ha solo approfittato, questo si, della locale insipienza. 

Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

Reggio dorme perché addormentata da una inefficienza soporifera e non sa neppure che può vantarsi di avere quadri di De Chirico, Migneco, Salvator D’alì, Fontana,  e addirittura due capolavori di Ligabue. Forse non lo sa neppure Sgarbi, altrimenti chiederebbe che girassero per le pinacoteche del mondo (e questo sarebbe bello, in cambio di altre opere da esporre temporaneamente) ma se passi dal Palazzo della Cultura, pensi subito che è stato come mettere la cravatta al collo del maiale! 

Il tutto perché è bello distruggere ciò che è stato fatto da chi ti ha preceduto: è la regola che vige nella città di Giufà, non a caso, così appellata. Ed è facile intuire perché Sgarbi e Compagni si permettono di rilasciare dichiarazioni oscene culturalmente.

Reggio riprenditi quel che ti spetta : il rispetto delle genti. (elc)

La scrittrice Staropoli Calafati: la scoperta delle meraviglie 50 anni fa

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – La mattina del 16 agosto 1972, lo Jonio, bacino del Mediterraneo orientale, restituisce alla storia contemporanea la vecchia storia. Il volto iconico e il corpo statuario. La lingua greco antica.

Dal ventre ionico del mare di Riace, a Porto Forticchio, riemergono il petto e la schiena della Magna Grecia. La massa del tricipite, il volume della coscia e la caviglia snella.

Supini, occhi fissi in superficie, spalle atletiche, braccia vigorosamente pronunciate, cosce elaborate secondo la forza umana, zigomi pungenti, e bocca bruna da baciare. Due guerrieri nel mare nostrum. 

Il sub Stefano Mariottini, a 300 metri dalla costa del mare di Riace, e a 8 metri di profondità, rinviene, depositati sul fondale, ricoperti da pugni massicci di sabbia, due statue bronzee.

Chi è la?

Lo Ionio, sempre clemente e mai avaro, fa l’omaggio più bello che un mare del Sud avrebbe potuto fare al suo Meridione di terra, offrendo ciò che per ben 2500 anni circa ha custodito. Guerrieri bronzei di manifattura ellenica, con cui la spuma greca del mare di Calabria, ha visibilmente giocato per secoli, elaborando ricami, miriade di piccinissime incrostazioni, stratificazioni di sale e chiazze di ossido.

Sulla via degli antichi greci, il mare ritorna ai postumi i suoi Grandi Padri. Il bronzo B e il bronzo A, il vecchio e il giovane. Tenuti a pubblico battesimo come “I bronzi di Riace”. 

Un’offerta degli Dei al nuovo mondo. Un complesso di meraviglia stravagante e spettacolo puro, piacere della carne e sublimazione dello spirito. Stato umano di sbalordimento.

Alti rispettivamente 1,98 e 1,97 m, per un peso di 160 kg. Risalenti alla metà del V secolo a.C., con un carico di mistero che li rende praticamente bellissimi. E li fa oggetto di grande ammirazione, di pubblica lode.

I bronzi diventano immediato emblema di una storia unica, sempiterna, rivelata dal gaudio, il lume, il dolore e la gloria, ma velata da un mistero straordinario, irraggiungibile nella normale contemplazione, vivo al di là di ogni ragionevole orientamento, pervaso di reazioni cariche di fascino, in grado di donare ai due guerrieri ulteriore valore storico, artistico e culturale. In una misura che ovviamente non è comune in termini di doti e capacità.

I bronzi di Riace hanno una ritmica impossibile da riprodurre, l’immenso che riflettono li sottopone alla cadenza di un tempo illimitato e indefinito. Indistruttibile e interminabile.

Senza uguali e senza simili, affermato e indiscusso marcatore distintivo identitario della Regione Calabria, seppur patrimonio dell’umanità intera, nel 50° del loro ritrovamento in mare, di cui oggi, 16 agosto 2022 si celebra la grande festa, ancora una volta raccontano l’immortalità del loro tempo, la durevolezza della storia, l’indistruttibilità dell’arte.

Dal 1972, imponenti e fieri, i bronzi di Riace, si offrono nella loro interezza, nudi e abbaglianti, al Museo di Reggio Calabria. Da ogni parte del mondo, per questo compleanno della storia di cui essi sono la goduria e il piacere, è verso il MARRC di Reggio che invito a organizzare processioni di aerei, macchine, pullman. Colonie di giovani. Ciò che sarà visibile ai vostri occhi è di sconcertante bellezza. Verrà naturale prostrarsi innanzi ai Bronzi come coi Santi, che mentre i Santi sono nicchie sacre a custodirli, i Bronzi li custodisce la Calabria. La culla della Magna Grecia. 

Percorrendo il chilometro più bello d’Italia, come lo definì il D’Annunzio, arriverete nella casa in cui I bronzi di Riace, carichi di vigore e bellezza, vi incanteranno. Qui comprenderete che la Calabria, con il suo carico di Magna Grecia, non è una trovata qualunque, ma una verità assoluta. 

Poi dirigendovi verso la costa Ionica, sostate a Riace, immergetevi nello Ionio, i Bronzi laggiù fanno sempre magie, raccontano cose che non si sono mai dette.

Buon compleanno ragazzi, buon cinquantesimo miei eroi. Buona festa, Bronzi, e che la bellezza vi accompagni sempre. Anzi, porti innanzi a voi il mondo intero a stupirsi. (gsc)

IL FERRAGOSTO DEI BRONZI: È L’ANNO ZERO
DOPO 50 ANNI DI ASSURDA NONCURANZA

di SANTO STRATI – Buon anniversario, Bronzi. Se per voi, eroi venuti dal mare, è un compleanno in fondo modesto (cosa sono 50 anni contro i 2500 portati splendidamente?), per i nostri amministratori locali e regionali è forse l’occasione giusta per rimediare a cinque decenni di noncuranza e trascuratezza. Per carità non parliamo dei restauri che vi hanno fatto più belli e più affascinanti che mai, bensì dell’opportunità che sin dal vostro primo giorno sulla spiaggia di Riace avrebbe dovuto essere colta per trasformarvi in testimonial eccezionali, non solo della cultura magnogreca e della grecità mediterranea, ma di una terra che trasuda cultura in ogni angolo, ma non riesce a farlo sapere.

Anche quest’anniversario risulta maldestramente organizzato (pur con le dovute eccezioni): si aspettava da anni la ricorrenza, si è aspettato l’ultimo momento per non-organizzare qualcosa di importante e di significativo. Che facesse da traino. Alcuni forestieri in fila al Museo per vedere i Bronzi (sotto un sole cocente perché nessuno provvede a mettere una tenda provvisoria che offra riparo dalla calura) hanno osservato con mestizia: «sembra che la città non sappia di avere questi tesori: altrove avrebbero riempito le strade di colore, di nastri, avrebbero creato un clima di festa, ma a parte la meravigliosa offerta del Museo, non si avverte nessun coinvolgimento». Parole sante, che non hanno necessità di commenti.

E allora, questo anniversario deve costituire il punto di ripartenza per utilizzare, anzi sfruttare (è il termine più adatto) la propulsione mondiale che i bronzi possono costituire come attrattori di quel turismo culturale (non d’élite) che riempie i musei, i luoghi d’arte, i siti archeologici, le chiese, i conventi, i castelli, etc. Quel turismo che dovrebbe diventare l’industria numero uno per la nostra terra. L’industria dell’accoglienza, quel modo di essere che è dentro il DNA dei calabresi che sentono innata l’ospitalità e il riguardo verso il forestiero. Qui, però, non si tratta di nobilitare (perché non ce n’è bisogno) la passionale capacità di accoglienza del popolo calabrese, bensì di trasformare un’affinità in un business che porti prima di tutto occupazione per le giovani generazioni e quindi benessere e prosperità al territorio.

La Calabria mai come in questo momento, sta vivendo una particolare condizione di meta preferita per i vacanzieri non del tipo “mordi e fuggi”, bensì luogo ideale per chi vuole scoprire luoghi, genti e ricchezze del territorio. Questa terra è ricca di tutto ma sono i calabresi, per primi a ignorarlo, quando non – peggio ancora – fanno in modo di non farlo sapere agli altri. C’è un patrimonio artistico e culturale splendido e invidiabilissimo: i Bronzi costituiscono un attrattore unico e formidabile per chiunque. E chi arriva a far visita ai Bronzi nella loro bellissima casa che è il Museo archeologico di Reggio, sarà tentato di scoprire le tante altre meraviglie di questa terra: tre parchi nazionali, una ricchezza paesaggistica senza eguali, siti archeologici pieni di sorprese (pensate ai magnifici mosaici della Villa Romana di Casignana pressoché sconosciuti) e, non ultima, un’offerta eno-gastronomica da incanto.

La Calabria è una terra ricchissima, ma i calabresi continuano a non saperlo: ci sono opportunità da cogliere in tutti i campi, a cominciare da quello del turismo. Gli attrattori del turismo sono la cultura, il tema religioso, le vie del vino e della buona tavola: tanti eccellenti motivi per far scoprire la Calabria e far innamorare chiunque venga per curiosità, vacanze, lavoro. Non si può continuare a pensare che bastino sole, mare e pesce fresco. Scusatemi la citazione, lo scrivevo esattamente 50 anni fa, quando ho cominciato fare il giornalista: non è cambiato nulla, purtroppo.

Da quel 21 agosto, quando i carabinieri sommozzatori portarono a riva le due statue, dono dello Jonio e ricompensa inaspettata per i calabresi dimenticati e abbandonati da tutti, in 50 anni non c’è stata alcuna iniziativa seria per valorizzare questo straordinario e unico tesoro che il mondo ci invidia. Non è necessario attendere il riconoscimento ufficiale dell’Unesco, i Bronzi sono di fatto patrimonio dell’umanità e la loro incomparabile bellezza rappresenta il pretesto per cambiare radicalmente la politica del turismo in questa regione.

Certo, non basta saper “vendere” abilmente a livello di marketing i Bronzi: non ci può essere turismo se mancano le infrastrutture, i trasporti, i collegamenti, la formazione del personale in ambito ricettivo. Gli ospiti vanno accolti, curati e tenuti nella massima considerazione, cosa che avviene nella quasi totalità delle strutture esistenti, ma non basta: servono i servizi, le strade, opportunità di spostamenti per chi non utilizza l’auto, per chi vuol venire a passare un week end per un bagno di cultura (e un’ottima cena, perché no?). Occorre pensare ai due aeroporti di Reggio e Crotone, sottoutilizzati, che potrebbero servire migliaia di potenziali visitatori, occorre valorizzare i porti turistici, rimettere in sesto stazioni ferroviarie abbandonate e proporre percorsi originali alla scoperta del territorio. Altro che le navette dagli aeroporti inventate dall’attuale assessore regionale al Turismo, che non servono a nessuno se non ai titolari di pullman e corriere.

Dunque, buon compleanno Bronzi, ma gli auguri preferiamo farli ai calabresi e a questa nostra terra: che finalmente trovi amministratori illuminati che sappiano utilizzare ciò che già c’è (e con i Bronzi si parte largamente avvantaggiati) ma siano in grado di avere una visione strategica per il futuro. Per il bene dei nostri ragazzi e per la riconoscenza (spesso anonima, ma ottimo passa-parola) che verrà loro da quanti scopriranno questa terra e le sue meraviglie. È un sogno, speriamo non diventi illusione. (s)