Vibo premia Bruno Nardo, Maria Francesca Marino e i Vigili del Fuoco

di PINO NANOEccellenze Italiane, in questo caso è meglio dire “Eccellenze tutte calabresi”.

È tutto pronto a Vibo Marina per la decima edizione del “Premio Porto Santa Venere 2023” che, per le previsioni meteo non ottimali, si terrà nell’Auditorium dell’Istituto “Amerigo Vespucci in via Stazione dalle ore 19 in poi di sabato 9 settembre, e non più al porto come previsto in un primo momento.

«Anche questa decima edizione – dice il Presidente della Pro Loco di Vibo, Enzo De Maria – sarà presentata nella piacevole formula del talk-show che comprende la testimonianza di tre belle storie legate alla Calabria, e in particolare alla realtà di Vibo Marina, alla sua identità, e a quanto di bello vi è di positivo da queste parti, dal lavoro allo sviluppo, dalla conoscenza e dalla promozione del territorio alle prospettive di questo mondo. Ci sarà anche tanta buona musica dal vivo offerta da tre giovani talenti, ed un momento di convivialità finale».

Questi i riconoscimenti assegnati: a Maria Francesca Marino tornata dopo 16 anni in Calabria per dirigere lo stabilimento di Vibo di “Baker Hugesun”, importante stabilimento che guarda allo sviluppo ed all’innovazione; a Bruno Nardo, professore universitario a cui rimarrà legata per sempre la nascita della nuova facoltà di Medicina all’università della Calabria, ma soprattutto straordinario chirurgo generale e dei trapianti, anche lui rientrato dagli Stati Uniti in Italia per servire la sua gente, al Distaccamento Portuale dei Vigili del Fuoco di Vibo Marina, un Servizio specialistico di prevenzione e soccorso di altissimo livello, vitale per l’attività del porto vibonese, attivo ormai da quasi quarant’anni, e ritenuto indispensabile dopo la tragedia della petroliera “Soreghina” (1962), dunque un presidio da salvaguardare e da promuovere al meglio.

«Il premio – aggiunge il dr. Enzo De Maria – consiste in una significativa opera d’arte legata all’identità di Vibo Marina, un bassorilievo creato in esclusiva per il Premio dal geniale artista vibonese Antonio La Gamba. La serata sarà invece condotta da una giornalista molto brava, Patrizia De Napoli, inviata speciale de La C News TV; emittente – sottolinea il Presidente della Pro Loco – sempre molto attenta alle vicende legate al territorio di Vibo Marina».

Gli spazi musicali, previsti in programma, vedranno protagonisti i giovani talenti musicali Simon Stanganello al pianoforte, Andrea Mignolo alla chitarra e violino, Rita Cannavivo, violino e pianoforte, coordinati dal prof Andrea Mamone dell’Istituto comprensivo “A. Vespucci” di Vibo Marina, scuola ad indirizzo musicale diretta dal prof. Giuseppe Sanginiti. Collabora alla manifestazione anche Ilenia Iannello del Gruppo giovane della Pro Loco.

«Speriamo – dice ancora Enzo De Maria – che vengano in molti ad applaudire queste storie di eccellenza che sono un pezzo importante della vita e della storia stessa dell’intera Calabria».

L’estate, dunque, dalle nostre parti non è ancora conclusa. (pn)

Il gotha della medicina moderna, Bruno Nardo, all’Università della Calabria

di PINO NANOBruno Nardo, professore di Chirurgia alla nuova facoltà di medicina dell’Università della Calabria, questa volta ha fatto le cose in grande, e per due giorni il Campus di Arcavacata sarà il cuore dell’Intelligenza Artificiale, nel senso che il meglio della medicina moderna italiana discuterà di un tema di grande attualità e anche di grande fascino quale è appunto il rapporto tra Medicina e Intelligenza Artificiale

Una vera e propria provocazione culturale per il grande chirurgo calabrese, ma lui questa volta deve essere stato così convincente da essere riuscito a portare in Calabria, e questo per la prima volta nella storia della Società, il Congresso Nazionale della Sipad, che è la “Società delle patologie dell’apparato digerente”.

«Sarà – anticipa lo studioso – un evento di rilevante interesse scientifico non solo nazionale. Uno dei principali argomenti che verranno infatti affrontati dal Congresso– sottolinea il professore Bruno Nardo, nella sua veste di Presidente del Congresso- è l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e la chirurgia robotica. Si tratta di una tecnica chirurgica innovativa che, grazie anche al supporto dell’Unical, si potrà utilizzare ora anche in Calabria all’Annunziata, dove, da qualche giorno, sono iniziati i primi interventi di chirurgia nel campo dell’urologia e che presto verrà impiegata anche nella chirurgia generale dell’apparato digerente, chirurgia avanzata mininvasiva che viene applicata per la prima volta in Calabria all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza».

Accanto a Bruno Nardo questa mattina sul palco dell’Unical ci sarà però un altro grande maestro della chirurgia italiana e internazionale, il prof. Antonio Cavallari, già Direttore della Clinica Chirugica II e del Centro Trapianti di Fegato del Policlinico Sant‘Orsola dell‘Università di Bologna, presidente onorario del congresso, e che di Bruno Nardo è stato uno dei suoi primi maestri a Bologna. Per Cavallari”Si tratta di un appuntamento scientifico che guarda al futuro”.

Accademici e professionisti di tutta Italia discuteranno dunque i temi più attuali del momento sulle “Innovazioni e soluzioni tecnologiche nell’era dell’intelligenza artificiale” in sessioni ricche di contenuti con esperti di fama e valenza nazionale ed internazionale.

«È la prima volta – sottolinea Bruno Nardo – che l’incontro annuale della Sipad si svolge in Calabria. Una scelta che vuole essere un riconoscimento alla neonata facoltà di medicina, chirurgia e tecnologie digitali che partirà all’Unical. Si tratta di un congresso in cui si disserterà intorno all’intelligenza artificiale applicata a vari campi delle patologie dell’apparato digerente: patologie delle vie biliari, neoplastiche dello stomaco e del colon, di patologie legate anche alle infezioni ospedaliere nel campo della chirurgia».

Al centro del dibattito, dunque, l’Intelligenza Artificiale, una branca dell’informatica che ha come obiettivo la progettazione di software, ma soprattutto di programmi capaci di fornire prestazioni fino ad oggi di esclusiva pertinenza umana. «È il motivo per cui – aggiunge il presidente onorario del congresso, il professore Angelo Benevento, ordinario di chirurgia all’Università degli studi dell’Insubria-Varese e Presidente Nazionale Sipad – il tema dell’Intelligenza Artificiale in Medicina è oggi oggetto di discussione e di analisi da parte delle società mediche scientifiche di tutto il mondo».

Il congresso, la cui apertura è fissata per il pomeriggio di oggi nell’Aula Beniamino Andreatta, avrà un prodromo, nella mattinata, alle 10,30, in un “Incontro sulle donazioni di organi e tessuti” con studenti delle scuole medie superiori e dei corsi di laurea della branca medica.

«Un evento scientifico – promette Bruno Nardo – di grande valore accademico e sociale per questa regione».

Chairman dell’assise di questa mattina, il giornalista Mario Tursi Prato(pn)

 

MEDICINA ALL’UNICAL È DIVENTATA REALTÀ
I PRIMI 8 DOCENTI DOMANI ALL’ANNUNZIATA

di PINO NANO – Medicina all’Unical, è finalmente una realtà. La notizia è di quelle storiche, a cui nessuno fino a qualche mese fa ci avrebbe mai creduto, eppure tutto diventa possibile, anche i sogni più inimmaginabili. Quando mesi fa il professore Bruno Nardo – grande chirurgo calabrese per lunghi anni impegnato all’Università di Bologna– ce lo aveva anticipato, francamente non gli avevamo creduto.E invece, da domani, 16 febbraio, diventerà ufficiale la presa di servizio del primo gruppo di professori e ricercatori universitari nei reparti ospedalieri dell’Ospedale dell’Annunziata.

«Si tratta – spiega il rettore Nicola Leone ripercorrendo l’iter burocratico delle ultime settimane di un ulteriore passo in avanti, volto a creare gradualmente le condizioni per l’avvio del corso di Medicina e Chirurgia in Tecnologie digitali all’Unical, in tutta la sua specificità clinica, e a rafforzare ulteriormente le sinergie tra Università e Ospedale»

Il Rettore del Campus ripercorre le tappe fondamentali di questo percorso, non sempre per la verità agevole e facile: «Tra Natale e Capodanno – sottolinea Nicola Leone – abbiamo firmato il protocollo con la Regione, a seguire l’accordo con l’Azienda ospedaliera al quale oggi, dopo poche settimane, diamo finalmente concretezza. È un primo contributo concreto che l’Unical offre alla sanità territoriale, al quale ne seguirà, a breve, uno altrettanto importante: la condivisione di strumentazione di avanguardia per formazione, ricerca e assistenza».

Una nota ufficiale dell’Unical appena diffusa dal sito del campus calabrese precisa i dettagli di questa “operazione” chiarendo che “sono stati firmati, nella mattinata di oggi, nella Direzione dell’Azienda Ospedaliera i contratti di lavoro del primo gruppo di professori e ricercatori dell’Università della Calabria per lo svolgimento di attività di tipo assistenziale. Si stringe, così, la collaborazione tra Azienda ospedaliera e Unical, che fa parte dell’iter che in futuro porterà alla clinicizzazione dell’Annunziata”.

A sottoscrivere questo “documento che negli anni che verranno avrà portata storica” sono stati il Rettore dell’ Unical, Nicola Leone e il Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Annunziata, Vitaliano De Salazar. Sono loro che  hanno  siglato le  Convenzioni che riguardano Chirurgia, Ematologia,  Cardiologia interventistica, Laboratorio di Analisi e SITRA , il Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo Aziendale. Presenti all’incontro anche  il personale universitario in convenzione: il prof Bruno Nardo e il dr Francesco Pata per la Chirurgia; il dr Massimo Gentile per l’Ematologia e le professoresse Stefania Catalano, Cinzia Giordano e il dr Rocco Malivindi per il Laboratorio di Analisi, il dr Alberto Polimeni per Cardiologia interventistica e il dr Nicola Ramacciati per il Sitra.

Un evento nell’evento, perché a parte i toni retorici del nostro modo di raccontare questo San Valentino all’Unical, da questo momento in poi si realizza nei fatti il sogno di chi come il professore Sebastiano Andò, storico Preside del dipartimento di Farmacia, ha sempre creduto nella facoltà di Medicina all’Unical e che a questo sogno ha speso e  dedicato tutta la sua vita. Forse non ci credeva più neanche lui, ma la giornata di oggi al Campus è per lui il coronamento ideale e più solenne per il lavoro svolto tra studenti laboratori e ricerche di ogni genere. Uno scienziato al servizio del futuro. Nessuno se lo dimentichi per favore.

«Oggi abbiamo formalmente avviato – ha dichiarato il Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Vitaliano De Salazar – un processo di trasformazione che porterà il miglioramento della qualità delle cure, ma sarà anche foriero di innovazione in ambito assistenziale e un’opportunità concreta per il rilancio dei servizi, la razionalizzazione dell’organizzazione e l’aggiornamento tecnologico».

Buon lavoro a tutti, e che sia l’inizio di una grande nuova avventura scientifica per questa terra. (pn)

C’È ANCHE LA BUONA SANITÀ IN CALABRIA
“MIRACOLO” ALL’ANNUNZIATA DI COSENZA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – È una «Calabria straordinaria e che non ti aspetti», quella dove, molto spesso, si scrivono bellissime storie di una sanità che funziona. All’Annunziata di Cosenza, è stato asportato un tumore da 7,5 kg. Un vero e proprio record per la nostra regione, considerando che ci sono pochi precedenti in Italia.

Questa, dunque, è una storia che il marito della paziente, della provincia di Cosenza, ha voluto raccontare perché «non si deve sempre e solo parlare di malasanità in Calabria». Nella nostra regione, infatti, ci sono tante, troppe eccellenze a livello medico che non vengono abbastanza valorizzate e che meriterebbero di più, oltre al diritto di rimanere nella loro terra per poter esercitare la propria professione e offrire ai calabresi una sanità come si deve.
Immaginiamo quanto potrebbe essere fondamentale il ritorno o la presenza in Calabria di tante eccellenze nella sanità diffuse nei più prestigiosi atenei e degli ospedali di tutt’Italia, che potrebbe essere un freno per le cosiddette migrazioni sanitarie. Molti pazienti sono costretti a viaggiare per prestazioni non disponibili nella regione, ma spesso anche per interventi semplicissimi sembra più “chic” farsi operare fuori. Ignorando le qualità non certo nascoste dei nostri medici e specialisti che sono rimasti in Calabria e e che lavorano oltre che con assoluta competenza, con impegno e dedizioni senza pari.
Ma non sono solo i pazienti a migrare: secondo uno studio condotto dal Sindacato dei medici dirigenti Anaao Assomed, nel 2021 c’è stata una “grande fuga” dei medici dagli ospedali pubblici: 2886 medici ospedalieri, il 39% in più rispetto al 2020, hanno infatti deciso di lasciare la dipendenza dal Servizio sanitario nazionale e proseguire la propria attività professionale altrove.

In Calabria, il 3,8% dei medici ha deciso di licenziarsi per cercare – secondo quanto riportato dallo studio – orari più flessibili, maggiore autonomia professionale, minore burocrazia.
Insomma, quello che si cerca è «un sistema – si legge – che valorizzi le loro competenze, un lavoro che permetta di dedicare più tempo ai pazienti e poter avere a disposizione più tempo anche per la propria vita privata. Raramente la motivazione principale è la maggiore remunerazione».
Come dichiarato dal dott. Gianfranco Scarpelli, direttore primario del Reparto di Neonatologia all’Annunziata di Cosenza al Corriere della Calabria, «sono necessari continui sforzi ed investimenti in nuove tecnologie, è un campo in continua evoluzione e bisogna stare al passo con le innovazioni per dare risposte costanti ai pazienti e per pareggiare l’offerta sanitaria delle altre grandi realtà» e l’operazione di chirurgia avanzata all’Annunziata di Cosenza, condotta dal prof. Bruno Nardo, primario di Chirurgia e dalla sua equipe, composta dal dr Marco Doni e dal dr Daniele Paglione, anche il primario della Urologia Dr Michele Di Dio, è la dimostrazione di come curarsi in Calabria è possibile.

Un intervento frutto della collaborazione multidisciplinare di diversi professionisti, medici e chirurghi che lavorano nell’Azienda e che ha dimostrato, ancora una volta, come in Calabria è possibile curarsi.
Mia moglie sembrava incinta ma non era possibile, e a fare aumentare la sua pancia, da diversi mesi un tumore maligno che ora è stato asportato» e continua «ancora non riesco a crederci, anche dopo aver visto le foto dell’intervento, e voglio raccontare a tutti questa incredibile storia. Mi è stato detto che si trattava di un tumore maligno a partenza dal retroperitoneo che aveva invaso il rene destro e parte dell’intestino».

Per questo, ha spiegato il marito della paziente, «abbiamo voluto fare una visita con il Primario della Chirurgia Generale dell’Annunziata di Cosenza, che conoscevamo per la sua fama, e dopo tale incontro, ci siamo affidati totalmente a Lui ed alla sua equipe, e devo dire che la fiducia è stata ripagata». Il professore è stato onesto e ci ha detto subito che doveva valutare la fattibilità dell’intervento studiando il caso di mia moglie anche ad un «tavolo anatomico tridimensionale disponibile all’Università della Calabria» nel Dipartimento di Farmacia, Scienza della Salute e della Nutrizione.

Dopo altri esami effettuati ci ha informati che «l’aereo poteva decollare, ma che il viaggio poteva essere molto pericoloso perché, anche se l’intervento era tecnicamente fattibile, il rischio di mortalità era alto. Ci ha anche detto che per offrire il massimo delle possibilità avrebbe richiesto la partecipazione di più professionisti in sala operatoria e così è stato».

Preziosa la collaborazione del personale infermieristico, in particolare della strumentista Francesca Esposito e del referente del blocco operatorio Giuseppe Marano. A condurre e gestire la delicata fase dell’anestesia, per circa 8 ore di intervento, la Dott.ssa Brunelli. Anche se non ci sono stati problemi chirurgici e anestesiologici, in considerazione dell’entità dell’intervento, la paziente ha trascorso la prima notte in Rianimazione, sotto stretto monitoraggio ed il mattino dopo è stata riportata nel reparto della Chirurgia Generale “Falcone” non avendo più necessità della terapia intensiva.
Da pochi giorni ha lasciato l’ospedale, sta bene e sta avendo un decorso regolare.
«Siamo rimasti meravigliati dal decorso normale dopo un intervento così complesso – continua il marito – ringrazio per l’assistenza che hanno dato a mia moglie, tutti quanti i medici del reparto della Chirurgia Generale Falcone, e non solo i medici, ma anche gli infermieri e gli ausiliari, che sono stati sempre attenti e vigili, giorno e notte, e che sotto la guida del caposala Nicola Benedetto, l’hanno aiutata ad alzarsi dal letto ed a farla camminare dopo pochi giorni dall’operazione».

È stata una bella pagina di buona sanità, resa possibile grazie alla sinergia, non solo esistente tra i medici ed infermieri dell’ospedale Annunziata, ma anche grazie alla collaborazione dei professori e ricercatori del nuovo Corso di Medicina e Tecnologie Digitali dell’Università della Calabria, in primis del Rettore Nicola Leone, oltre che dei Professori Sebastiano Andò, Marcello Maggiolini e Maria Luisa Panno.
Ancora una volta il tavolo anatomico tridimensionale, che da pochi mesi viene impiegato dall’equipe del prof. Nardo con il supporto del Dr Rocco Malivindi, nella pianificazione preoperatoria dei casi clinici più complessi, si è rivelato molto utile. Le competenze e le tecnologie dell’Università della Calabria sono un valore aggiunto che la sanità calabrese, ed in particolare quella della provincia di Cosenza, devono necessariamente tenere in considerazione, per la lotta ai tumori e per dare risposte concrete ai pazienti calabresi, al fine di evitare i viaggi della speranza verso gli ospedali del Nord. (ams)