Fp Cgil contraria a trasformazione di Calabria Verde in ente economico

In una lettera indirizzata al direttore generale dell’Azienda Calabria Verde, Giuseppe Oliva, la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e il Segretario Fp Cgil Calabria, Ferdinando Schipano, hanno espresso la propria contrarietà alla modifica della natura giuridica di Calabria Verde in ente economico.

Una modifica, per i sindacalisti, «dannosa non soltanto per i dipendenti dell’azienda, comparto forestazione e funzioni locali, in quanto gli stessi sarebbero trasferiti in un contesto aziendale passibile di ulteriore trasformazione che non potrebbe garantire gli stessi diritti contrattuali e li esporrebbe al rischio di perdita del posto di lavoro in caso di fallimento aziendale, esponendo, altresì, l’Ente ad un dispendio di risorse economiche a fronte delle certe azioni giudiziarie che saranno promosse dai lavoratori affiancati dalla FP Cgil Calabria».

«Inoltre – hanno sottolineato – la trasformazione sarebbe pericolosa nell’ottica dei servizi erogati alla collettività, in quanto certamente collocherebbe in secondo piano la valorizzazione e la salvaguardia dei boschi e dell’ambiente, ed esporrebbe ai rischi connessi al dissesto idrogeologico e a tanto altro, dovendo prioritariamente assicurare l’equilibrio di bilancio».

«L’Ente Pubblico non economico, atteso il servizio pubblico alla collettività che questi lavoratori erogano – hanno proseguito Baldari e Schipano – rappresenta una garanzia anche in termini di trasparenza, garantendo delle procedure amministrative attuate in osservanza delle norme che, in un territorio come la Calabria ed in un settore quale quello della forestazione, dovrebbero essere ben attenzionate dal governo regionale».

Per questo «non può che destare perplessità la decisione di snaturare l’azienda dopo il graduale processo di risanamento e la ormai prossima risoluzione delle problematiche finanziarie che hanno attanagliato l’azienda per diversi anni».

«È bene ricordare –hanno detto ancora – che le difficoltà finanziarie dell’azienda sono scaturite dal mancato trasferimento del Trattamento di Fine Rapporto maturato dagli operai forestali presso il precedente ente, Afor, nonché dal mancato finanziamento dell’attività lavorativa, svolta da parte degli stessi, per via di un improprio decreto della Regione Calabria con il quale ha chiesto la restituzione delle somme dovute».

«Riteniamo che la fine del commissariamento e la positiva gestione aziendale in essere avrebbero dovuto indurre i vertici regionali ad una maggiore prudenza – hanno rilevato – ricercando un confronto aziendale, con l’obiettivo di creare le basi per garantire una rinnovata e produttiva forestazione adeguata ai tempi».

«Contrariamente a quanto immaginabile – hanno detto ancora i sindacalisti –, per motivazioni a noi oscure, si avvia l’iter per una modifica alla legge istitutiva di Calabria Verde trasformando la sua natura giuridica. Ci auguriamo che il prossimo Consiglio regionale non riservi brutte sorprese, e che, nel silenzio generale, non si attui l’infelice obiettivo, sostenendo una Legge omnibus che andrebbe ad introdurre modifiche alla legge 25/2013».

«Poco convincenti, certamente, a nostro avviso – hanno aggiunto – sono le ragioni addotte secondo le quali i fondi Fas assegnati al settore forestazione, grazie alla Legge 197/2022, non possano facilmente impiegarsi, anche alla luce delle modifiche introdotte al DDL di bilancio 2023, art.1 c. 697. Le risorse disponibili, a quanto pare, anche grazie all’interessamento del presidente Occhiuto, dovrebbero essere disponibili sia per il 2025 che per l’annualità 2026, o dovremmo forse – chiedono i due sindacalisti – dare ascolto a quei componenti della giunta regionale che ritengono le risorse non utilizzabili smentendo quanto fatto dal presidente? Si vuole forse destinare impropriamente queste risorse ad altri usi?». (rcz)

Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil Calabria: Cambiare natura giuridica di Calabria Verde non rilancerà il settore

I segretari Generali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, hanno espresso la loro contrarietà «all’idea di modificare la natura giuridica dell’Azienda Calabria Verde».

«Quanto comunicatoci ufficialmente dalla Regione Calabria – ha no sostenuto – durante l’incontro sindacale svoltosi presso la Cittadella Regionale lo scorso 4 novembre, di voler mutare la natura giuridica dell’Azienda regionale Calabria Verde, da ente pubblico non economico a ente pubblico economico, rappresenta una scelta politica che non ci convince. Un tema già discusso nel lontano 2012 in occasione della definizione normativa regionale che istituiva l’azienda Calabria Verde e che scatenò varie e importanti iniziative sindacali».

«All’assessore all’Ambiente, Marcello Minenna, all’assessore alla Forestazione Gianluca Gallo, al dirigente dell’UOA Forestazione, Domenico Pallaria e al direttore Generale di Calabria Verde Giuseppe Oliva, abbiamo ribadito le nostre perplessità – hanno spiegato – e sostenuto che, ad una impostazione basata su logiche esclusivamente di mercato, per rilanciare ulteriormente l’azienda Calabria Verde si dovrebbe innanzitutto concludere la procedura per l’attuazione dell’atto aziendale predisposto dalla 6’ Commissione consiliare regionale, dare seguito al piano per il fabbisogno del personale, e proseguire nell’importante lavoro svolto sino ad ora dall’attuale direzione aziendale, esaltando ulteriormente il valore multidimensionale del settore forestale».

«In una regione morfologicamente e idrogeologicamente fragile non servono ulteriori norme, ma un nuovo approccio – hanno ribadito – attraverso una programmazione di lungo periodo, ponendo al centro il tema del presidio umano e del lavoro».

«Il settore della forestazione, non può essere considerato un semplice costo – hanno detto – ma un investimento per prevenire nuove tragedie e mitigare effetti dei cambiamenti climatici. Il comparto forestale-ambientale è un comparto strategico per fare prevenzione, messa in sicurezza del territorio, attività di rimboschimento e vivaistica, recupero delle aree interne, tutela della biodiversità, fissazione del carbonio, contrasto alla crisi climatica e demografica».

«È necessario un piano di investimenti – hanno rilanciato – per riprendere quelle esperienze virtuose che, dalla metà degli anni Cinquanta, hanno consentito alla Calabria, tramite il lavoro dei forestali, di essere un territorio più sicuro, meno fragile e con un importante patrimonio ambientale e di biodiversità. Oggi, però, serve una nuova forestazione in chiave moderna e proiettata al futuro. Le modifiche normative prospettate dalla Regione non garantiscono né un cambio di passo né serenità tra i lavoratori». 

«La vera strategia – hanno proseguito – passa da una appropriata considerazione del valore del lavoro forestale, dalla formazione di nuove professionalità, lotta al dissesto idrogeologico, aggiornamento delle competenze e, in particolare, dall’urgente quanto necessario ricambio generazionale che non può essere subordinato al cambio della natura giuridica dell’azienda regionale Calabria Verde».

«Ci auguriamo – hanno concluso i sindacalisti – che le nostre riflessioni e perplessità non diventino lettera morta e che siano considerate e valutate dalla Giunta regionale e in particolare dal Governatore, Roberto Occhiuto, al quale chiediamo di continuare a sostenere l’importante azienda regionale Calabria Verde, per come già fatto con il superamento del commissariamento, tramite un vero rilancio che passa necessariamente dal varo definitivo dell’atto aziendale e da un immediato ricambio generazionale».

Calabria Verde, eletti assemblea iscritti Fp Cgil e coordinatore

Calabria Verde, eletti assemblea iscritti Fp Cgil e coordinatore. Si è tenuta nei giorni scorsi, alla presenza della segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, il segretario regionale Fp Cgil Calabria, Ferdinando Bruno Schipano e Nicola Belcastro, coordinatore funzioni locali Fp Cgil Area Vasta KR – CZ – VV, l’assemblea degli iscritti alla Funzione pubblica Cgil in Calabria Verde per l’elezione del comitato degli iscritti e del coordinatore.

All’unanimità l’assemblea ha eletto nel comitato: Massimo Malvaso, Antonio Maletta, Concetta De Simone, Luca Amodio, Sonia Nucci, Guglielmo Avolio, Antonio Sergi, Salvatore Grosso, Giuseppe Pitisano, Ferdinando De Luca. Il comitato ha poi eletto quale coordinatore Massimo Malvaso.

Il neo eletto coordinatore Massimo Malvaso, nel suo intervento, si è dichiara onorato della fiducia dei colleghi e della segreteria regionale della Fp Cgil: «In un momento in cui la politica del qualunquismo ha generato l’allontanamento di moltissimi lavoratori dalle associazioni di categoria, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di crescita all’interno della Cgil, il sindacato che non ha mai perso di vista il vero patrimonio da tutelare, il lavoratore. Calabria Verde può dare tanto al territorio calabrese e tanto c’è da fare per i dipendenti dell’ente, per questo si è cercato di unire competenze, capacità, passione ed esperienza, coinvolgendo, oltre che i compagni che lavorano nella sede centrale di Catanzaro, anche altri compagni presenti nei vari distretti della Calabria». (rcz)

LE AMMINISTRAZIONI CALABRESI AGISCANO
PER UNA MAGGIORE TUTELA DELLA NATURA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Oggi, più che mai, è fondamentale «agire per tutelare l’ambiente muovendosi nel quadro legislativo vigente nell’interesse della collettività», oltre che «è indispensabile uno stop deciso delle capitozzature, delle potature drastiche e dei tagli ingiustificati delle alberature».  È imperativo l’appello lanciato da Legambiente Calabria, chiedendo alle amministrazioni una «maggiore tutela e rispetto della natura».

«Nell’epoca dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorici estremi –  ha spiegato l’Associazione – è ancora più doveroso e sensato che le amministrazioni comunali effettuino la gestione del verde urbano ed in particolare le potature degli alberi  in maniera corretta. Il rispetto della Natura dovrebbe essere la base della civiltà umana e dovrebbe anche apparire evidente che solo un albero ben curato fornisce adeguati servizi ecosistemici ed è in grado di resistere a situazioni climatiche estreme, evitando ad esempio le rotture delle ramificazioni a seguito di forti venti, nevicate o violenti temporali. Purtroppo assistiamo ogni anno ad una devastazione del verde pubblico che, in molti comuni calabresi, sembra essere gestito con superficialità e incompetenza».

«Negli ultimi giorni – viene spiegato – i circoli di Legambiente Calabria hanno ricevuto diverse segnalazioni, l’ultima in ordine di arrivo da parte della minoranza consiliare del Comune di Jacurso (Cz), in merito alla capitozzatura ed alla potatura drastica delle alberature. Riteniamo quindi necessario ribadire la necessità ed importanza dell’adozione, da parte delle amministrazioni, delle giuste regole di potatura e gestione degli alberi, così come importante è “la comunicazione mediatica e l’educazione di amministratori e residenti per ridare dignità all’albero e al suo valore ambientale e sociale” da inserire nei regolamenti del verde pubblico e privato e da far osservare in maniera rigorosa».

«Troppo spesso, infatti – continua la nota – anche nei Comuni che hanno adottato regolamenti ad hoc, stiamo assistendo a tagli radicali di piante non giustificati da impellenti rischi per le persone e le cose come è accaduto di recente a San Giovanni in Fiore (CS). Molto grave il caso di Rende (CS) dove, con la netta opposizione di diverse associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, prosegue da mesi l’abbattimento di alberi ad alto fusto con la motivazione paradossale di “riqualificare” i luoghi».

Legambiente Calabria «ricorda a tutte le amministrazioni calabresi – viene evidenziato – che la redazione dei regolamenti del verde pubblico e privato in ambito urbano è obbligatoria sin dal 2010 e che in caso di taglio per motivi di sicurezza pubblica le relative motivazioni devono essere stabilite da una relazione tecnica che ne attesti l’effettiva necessità».

«La recente Legge regionale 7 febbraio 2024, n. 7 “Norme in materia di valorizzazione delle aree verdi e delle formazioni vegetali in ambito urbano, all’ Art. 6 (Linee operative per gli enti locali. Obblighi e divieti) – ha ricordato l’Associazione – afferma testualmente: “I Comuni sono tenuti ad osservare i seguenti divieti: capitozzare, abbattere, eradicare, danneggiare alberi e siepi”. Il decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare del 10 marzo 2020 contiene, invece, i criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde (Cam)».

«È necessario, in base alla vigente normativa – ha proseguito l’Associazione – “evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione” intendendosi per “capitozzatura” il “drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino ad arrivare in prossimità di questi ultimi (Fonte linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile a cura del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare-Comitato per lo sviluppo del verde urbano)».

«A tal fine – ha concluso Legambiente – appare opportuno prevedere requisiti minimi di competenza posseduti dal personale che svolge il servizio e di formazione continuativa degli operatori che garantisca la qualità del servizio nel tempo. Tutti i criteri ambientali minimi, poi, sono improntati alla salvaguardia della fauna selvatica: “Le attività di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani e di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il minore disturbo e danno alla fauna presente nell’area”».

Un’attenzione che tutti gli amministratori dovrebbero avere, considerando il vasto patrimonio ambientale che la Calabria possiede e le numerose attività di pulizia e tutela operate dalle Associazioni che, tuttavia, da sole non bastano. Sicuramente, il protocollo siglato tra Assocultura, Arpacal e Sigea per la tutela dell’ambiente e della Cultura, è un passo avanti, oltre che il primo del suo genere, dato che unendo le competenze di un’associazione culturale, un’agenzia ambientale e una piattaforma tecnologica, andrà a creare un quadro completo e sinergico per affrontare le sfide attuali legate alla sostenibilità.

Non meno importante, il recente protocollo d’intesa sottoscritto tra Calabria Verde e Arpacal, volto alle verifiche di balneazione e corsi d’acqua.

Un protocollo che vedrà i due Enti impegnati «in un monitoraggio sui tratti costieri calabresi – ha spiegato il dirigente del settore Ambiente, Salvatore Siviglia – per individuare gli elementi di criticità e, contestualmente, affrontare e risolvere le situazioni di inquinamento. Questo esperimento proseguirà ora su tutti i 106 Comuni costieri consentendo al Dipartimento ambiente, all’Arpacal e a Calabria Verde di mettere in piedi un sistema di osservazione e controllo dei potenziali carichi inquinanti che si riversano in mare».

«Grazie all’interazione tra questi organismi regionali ci sarà la possibilità di effettuare un monitoraggio puntuale di tutte le aree costiere balneabili della Calabria», ha spiegato il commissario di Arpacal, Michelangelo Iannone.

Un protocollo necessario – ha spiegato il direttore generale di Calabria Verde, Giuseppe Oliva – per proseguire nel processo di riqualificazione del comparto della sorveglianza idraulica. Con il supporto della Regione e di Arpacal lavoreremo per un migliore e più proficuo impiego del nostri lavoratori che, grazie alla delibera di Giunta regionale numero 668, hanno acquisito ulteriori funzionalità all’interno del servizio di sorveglianza idraulica». (ams)

La Lettera/ Italia del Meridione: Presidente Occhiuto, sblocchi il turnover nell’Ente Calabria Verde

Caro Presidente Occhiuto, tante volte abbiamo sentito esaltare le bellezze del nostro territorio regionale, dove si può sciare guardando il mare, tante volte abbiamo avuto riconoscimenti sulle bellezze dei nostri Borghi, delle nostre coste e tante altre caratteristiche peculiari della nostra Regione. Tante volte si è avuta la sensazione di voler far passare queste bellezze come fossero merito nostro, mentre ne siamo solo dei fortunati fruitori, in molti casi del tutto immeritatamente.

La nostra Regione ha tre Parchi Nazionali, con tante aree decretate patrimonio dell’Unesco, riconoscimenti di cui dovremmo essere non solo orgogliosi ma soprattutto custodi gelosi e responsabili nel mantenerle e tramandarle alle future generazioni. Tutto ciò attraverso la cura del territorio, facendo propria la necessità di agire sulla prevenzione tesa ad arginare le sempre più frequenti intemperanze naturali dovute ai cambiamenti climatici e, fenomeni ancor più gravi, oltre che odiosi ed inconcepibili, degli incendi.

Proteggere la bellezza e la particolarità più unica che rara del nostro territorio, dunque, è un dovere morale oltre che materiale.

Questa auspicata necessaria consapevolezza, tra le altre cose, porterebbe benefici economici, occupazionali, turistici, ambientali e, tema molto importante e altrettanto triste, frenerebbe lo spopolamento incessante dei nostri Borghi, soprattutto quelli situati nelle aree interne del nostro territorio, attraverso interventi strutturali e non più una tantum.

La chiave di tutto ciò, passa, a nostro avviso, dallo sblocco del turnover nell’Ente Calabria Verde, forse l’unica “industria” che possediamo e che, dopo le necessarie riforme ed i necessari accorgimenti al sistema generale – in verità già in atto attraverso l’eliminazione dei consorzi di bonifica e la più equa ridistribuzione sul territorio degli operai rimasti – produrrebbe tutti i benefici sopra illustrati.

C’è un dato che dovrebbe farci riflettere, ed è l’età media degli operai rimasti che non consentirà, tra non più di due anni, di avere ancora risorse umane da impegnare nel servizio antincendio, dal momento che il turnover bloccato crea movimenti solo in uscita, con circa 350/400 operai che ogni anno vanno in pensione ed il fisiologico aumento di età tra quelli, sempre di meno, rimasti.

Ci vorrebbe, quindi, un vero atto d’amore verso la nostra terra, manifestato concretamente nel coraggio di intervenire sullo sblocco del turnover in questo comparto, strategico oltre che vitale per tutto il nostro territorio regionale. Per quanto esposto, ci rivolgiamo, dunque, a lei,  Presidente Occhiuto, certi di incontrare la sua sensibilità sulla questione e l’amore per la nostra Regione e le sue infinite, quanto fragili, bellezze. Dobbiamo esserne degni e gelosi custodi attraverso una rinnovata sensibilità ed una più coraggiosa volontà politica, fatta di atti concreti e non di sole buone intenzioni. (Italia del Meridione)

Sorveglianza idraulica, i sindacati: Calabria Verde convoca tavolo con chi non ha firmato il contratto

Fp Cgil Calabria, Cisl Fp Calabria, UIl Fpl Calabria, Cisal Csa hanno denunciato e trovato «incomprensibile» come Calabria Verde ha convocato un tavolo tecnico sulla retribuzione dei lavoratori della sorveglianza idraulica del comparto del pubblico impiego «con una organizzazione sindacale non firmataria di Contratto, quindi, non legittimata a sedersi a quel tavolo» e di come, invece, siano state escluse le sigle firmatarie.

«Si rimane sconcertati –  hanno evidenziato Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil Calabria, Luciana Giordano, segretaria generale Cisl Fp Calabria, Walter Bloise, segretario Uil Fp Calabria e i dirigenti sindacali Cisal-Csa, Gianluca Tedesco e Giuseppe Campanaro – dalla violazione delle elementari regole del confronto sindacale e dei rapporti tra datore di lavoro e legittimi rappresentanti dei lavoratori. Pertanto, le scriventi O.S., uniche legittimate alla contrattazione decentrata nell’ambito del Ccnl Funzioni Locali, chiedono la convocazione entro cinque giorni di un tavolo di confronto sulla vertenza del personale addetto alla sorveglianza idraulica».

«In caso di mancata convocazione nei termini di cui sopra – hanno concluso – si provvederà a tutelare le ragioni dei propri iscritti nelle opportune sedi giudiziarie, proponendo, se del caso, apposito ricorso ex art. 28 L. 300/1970». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Cosenza: Riconoscere quanto dovuto ai lavoratori forestali

«I lavoratori meritano il giusto riconoscimento per la fondamentale attività che svolgono a presidio del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico», per cui si chiede «un immediato cambio di passo, risposte ed atti concreti da politica, istituzioni ed enti competenti». È quanto hanno chiesto Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil della provincia di Cosenza, nel corso dell’assemblea unitaria a San Giovanni in Fiore, a cui hanno partecipato oltre 300 lavoratori di Calabria Verde, per discutere sull’andamento del confronto con Regione Calabria e Calabria Verde su tematiche fondamentali per il settore forestale.

«Non chiediamo altro che veder riconosciuti i nostri diritti», hanno sottolineato i lavoratori, ribadendo come  «la certezza è che non è più possibile attendere oltre, in caso contrario saremo pronti a mobilitarci con rivendicazioni e azioni di protesta».

Un esempio è l’attesa del rinnovo del Contratto integrativo regionale, scaduto da 12 anni, «un vero e proprio diritto negato, che continua a causare una progressiva perdita di reddito in considerazione dell’aumento del costo della vita».

Altro tema fortemente discusso è stato quello della riqualificazione del personale che «continua ad andare a rilento e si annuncia contingentata, così come sono rimaste disattese altre questioni di carattere economico, previste invece dal Contratto Collettivo Nazionale, aspetti di natura organizzativa, che non possono essere oltremisura sopportati, come la gestione del riconoscimento di quanto previsto dall’art.9 del Contatto Integrativo».

«Il lavoro forestale, in un territorio a forte rischio idraulico come il nostro è essenziale – hanno ribadito i sindacati – pertanto dovrebbe essere rinvigorito e rinnovato. Il cantiere forestale di San Giovanni, pur essendo il più grande del territorio calabrese, si sta progressivamente svuotando di personale. Una emergenza che si concretizza in una minore salvaguardia del patrimonio boschivo e difesa del territorio».

«La sola immissione di un contingente di lavoratori ex L.R. n.15/2008, a tempo determinato – hanno concluso –, seppur apprezzabile, certamente è cosa insufficiente, così come è necessario l’immediato avvio dei lavoratori della cosiddetta legge 15 per migliorare efficienza e programmazione degli interventi». (rcs)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Servono tempi certi per riqualificazione del personale di Calabria Verde

«Registriamo che, seppur sono stati posti in essere alcuni adempimenti, le procedure aziendali per la riqualificazione del personale dipendente dell’azienda regionale Calabria Verde, ad oggi, procedono a rilento e senza alcuna certezza in termini di tempistica». È quanto hanno dichiarato i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria, rispettivamente Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, a margine della riunione con la dirigenza di Calabria Verde.

«Inoltre, in considerazione della nuova organizzazione dei cantieri – hanno aggiunto – a seguito della recente legge regionale con cui è stato approvato il trasferimento a Calabria Verde dei lavoratori forestali dei consorzi di bonifica e passaggio del personale rientrante nel bacino delle leggi regionali n. 40 e n. 15, ci saremmo aspettati dalla dirigenza aziendale la piena attuazione di quanto previsto dalle norme contrattuali di settore, compresa l’applicazione dell’indennità chilometrica, tema previsto dalla contrattazione vigente in materia e peraltro discusso in varie occasioni e riunioni regionali ma senza alcuna definizione».

«Riteniamo, inoltre – hanno proseguito – fondamentale avviare un immediato ricambio generazionale nel settore, e riprendere e concludere in tempi ristetti la trattativa del contratto integrativo regionale, non recepito dal 2019 e praticamente fermo al testo del lontano 2011. Un vero e proprio vulnus per i diritti dei lavoratori idraulico-forestali calabresi».

«Non è più possibile attendere – hanno ribadito Sapia, Vaiti e Barbalaco – se si vuole per davvero realizzare una forestazione produttiva, protettiva e preventiva, efficiente e virtuosa, mettendo al centro il lavoro e le professionalità degli addetti. Servono investimenti nel presidio umano, confronto e contrattazione. Ora è tempo di praticare, con atti e fatti concreti, quel percorso condiviso e sottoscritto a seguito della mobilitazione regionale unitaria di Fai, Flai, Uila dello scorso maggio 2023. Non è più procrastinabile un confronto regionale che dia realmente tempi e modalità certe su quelle questioni che interessano l’intero settore forestale calabrese».

«Pertanto, a seguito della riunione presso Calabria Verde – hanno concluso i sindacalisti –  riteniamo urgente un incontro con la Regione, sui temi, tra cui il contratto integrativo regionale, la riqualificazione, indennità chilometrica dei lavoratori forestali e della sorveglianza idraulica, su cui ci aspettiamo un tangibile cambio di marcia, risposte immediate e soddisfacenti. In caso contrario, valuteremo tutte le possibili azioni sindacali a tutela degli interessi dei lavoratori». (rcz)

Stabilizzazioni a Calabria Verde grazie a sinergia tra gli assessori Gallo e Calabrese

L’assessore regionale alle politiche per il lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese, ha evidenziato come «è la fine di una lunga fase di precariato ed il raggiungimento di un obiettivo atteso da 15 anni per i soggetti lavoratori della legge 15/2008 del 13 giugno 2008».

«Il ridimensionamento del bacino dei precari – ha aggiunto – è frutto di un’azione sinergica con l’assessore Gianluca Gallo, e tra i Dipartimenti lavoro e welfare e Agricoltura, anche a seguito di confronto con i sindacati con cui si è ragionato per raggiungere questa  soluzione».

All’avviso di stabilizzazione con contratto stagionale nell’azienda Calabria Verde hanno aderito 304 unità e a loro verrà applicato il Ccnl per attività di cantieristica forestale, lotta agli incendi boschivi, contrasto idrogeologico. Un’operazione che non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, in quanto finalizzata alla mera costituzione dell’elenco dei lavoratori ammessi alla contrattualizzazione.

«Un traguardo importante – ha rimarcato Calabrese – indice del modus operandi che sta caratterizzando l’agire della Regione Calabria, con misure dirette a ‘svuotare’ il bacino del precariato, fenomeno che è ancora oggi una piaga dolente, causata da scelte politiche errate che non hanno prodotto occupazione ma incertezze ed instabilità e che ora si sta cercando di superare attraverso l’azione del Governo Occhiuto».

L’assessore Calabrese, che sta affrontando anche la difficile partita del precariato storico, esprime inoltre soddisfazione per l’importante risultato raggiunto, che aveva già visto all’inizio dello scorso anno il ridimensionamento di questo bacino, con la stabilizzazione di altri 67 precari presso Azienda Calabria lavoro con contratto part time a tempo indeterminato.

Per l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo «si è restituita dignità a centinaia di lavoratori, dando nuova linfa al settore della forestazione, senza spendere un euro in più. Il personale passato alle dipendenze di Calabria Verde, fino ad oggi in servizio in alcuni Comuni e presso il Parco nazionale del Pollino, si occuperà di cantieristica forestale, lotta agli incendi boschivi e contrasto al dissesto idrogeologico».

«Insomma – ha concluso Gallo – si sanano ingiustizie ataviche, si offrono soluzioni occupazionali, si tutela il grande patrimonio della forestazione calabrese: un modello virtuoso da replicare, per garantire giustizia sociale e sviluppo sostenibile». (rcz)

Sorveglianza idrauilica, presentata l’App di Calabria Verde per segnalazioni georiferite

È stata presentata in Cittadella regionale l’app Calabria Verde per le segnalazioni georiferite. L’app è stata presentata nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente. Salvatore Siviglia, ha presieduto, oggi, alla Cittadella regionale, un incontro con il direttore generale di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, e gli ufficiali della sorveglianza idraulica.

In seguito alla delibera di Giunta 668 del 2023 sulle attività e le competenze della sorveglianza idraulica, al fine di semplificare e snellire l’iter delle segnalazioni idrauliche, è stata predisposta da Calabria Verde un’apposita app denominata “Calabria Verde” che permette alle squadre di sorveglianza idraulica di effettuare le segnalazioni georiferite.

Attraverso l’utilizzo dell’app – è stato spiegato – tutte le informazioni rilevate dalla sorveglianza idraulica andranno a finire in un apposito webgis che permetterà al personale di Azienda Calabria Verde, ed al personale di Regione Calabria, di esaminarle e catalogarle ed effettuare le necessarie statistiche.

L’utilizzo dell’app avvia un processo di dematerializzazione dei processi anche nell’ambito della sorveglianza idraulica.

Il progetto si inserisce nella più vasta operazione “Mare pulito” avviata lo scorso anno dal presidente della regione, Roberto Occhiuto.

Al termine dell’incontro, per consentire l’utilizzo dell’app, è stato consegnato un tablet ad ogni squadra di sorveglianti idraulici. (rcz)