Calabria Verde a lavoro per ripristinare il Parco Li Comuni di Catanzaro

L’Azienda Calabria Verde, guidata dal commissario straordinario Giuseppe Oliva, è a lavoro per ripristinare il Parco Li Comuni di Catanzaro, compromesso dagli incendi dello scorso mese di agosto attraverso una attività di monitoraggio costante e adeguata messa in sicurezza propedeutica ad ogni attività necessaria alla successiva fruibilità degli spazi, garantendo la massima collaborazione al Comune di Catanzaro.

È quanto ha annunciato il commissario Oliva, infatti, nel corso di una riunione operativa, a Palazzo De Nobili, con il sindaco Sergio Abramo e l’ing. Raffaele Mangiardi.

Il commissario straordinario ha sottolineato che dei 350 ettari di superficie boschiva di competenza dell’Azienda in seguito ad una convenzione stilata con l’Amministrazione di Catanzaro negli anni passati, poco più del 10% è stato distrutto dalle fiamme, gran parte dei quali erano comunque spazi non fruibili. Anche la maggioranza delle zone colpite dai roghi, non regolamentate dalla convenzione siglata da Comune e Calabria verde per la gestione dell’area, non sono normalmente raggiungibili dagli utenti.

«Abbiamo già messo in atto un’attività ricognitiva del territorio interessato dagli incendi dello scorso mese di agosto attraverso un monitoraggio delle specie forestali interessate al fuoco. I nostri interventi – ha spiegato il commissario straordinario Oliva – sono prima di tutto finalizzati alla messa in sicurezza di questa area. Il ripristino sarà commisurato sulla base degli effetti causati dall’incendio sulle specie forestali: la parte dell’ingresso del Parco di Siano è caratterizzata da un rimboschimento fatto con il pino domestico a salvaguardia delle opere idrauliche, e ancora dobbiamo valutare i danni causati dal fuoco in termini di sicurezza e di stabilità delle stesse».

«In questa area – ha spiegato ancora – dobbiamo rimuovere le piante instabili e favorire alla ripresa l’insediamento della specie indigena della macchia mediterranea. Mentre per quanto riguarda le specie più a monte, dovrà essere favorito l’insediamento della macchia mediterranea, come ad esempio la sughera, l’erica, il corbezzolo, il leccio che alla ripresa vegetativa – con lo sviluppo di nuovi polloni -garantiranno una nuova copertura vegetazionale».

Calabria Verde”, quindi, procede ricognizione puntuale del territorio in merito alle specie presenti sin dai giorni immediatamente successivi agli incendi che hanno interessato la pineta.

«Al termine del monitoraggio avremo modo di osservare l’effetto del passaggio del fuoco alla vegetazione e su questo potremmo programmare le attività di risistemazione, ovviamente in questo periodo non è una fase stagionale appropriata né per fare una operazione – ha sottolineato ancora il commissario Oliva –. Dobbiamo velocizzare la ricognizione sugli interventi da progettare, ma ricordo che la Legge quadro dello Stato, la numero 350, pone un limite di cinque anni per le opere di rimboschimento, fatti salvi interventi eccezionali, da autorizzare in deroga, nel caso di eventuali riflessi per la pubblica incolumità».

Il commissario straordinario ha risposto anche alle domande in merito alla presenza degli operai idraulico-forestali nel territorio della provincia di Catanzaro specificando che al momento sono in forze 19 unità impiegate in particolare tra il Parco della Biodiversità Mediterranea, il Parco “Li Comuni” e la Cittadella regionale.

«Attualmente sono 3.000 gli operai che dipendono dall’Azienda, ai quali si aggiungono 1.627 uomini che lavorano per i Consorzi di bonifica e i 30 del Parco delle Serre. Noi – ha spiegato Oliva – ne avevamo in gestione 3.300 all’inizio dell’anno. Nel prossimo triennio andranno in pensione 1.000 persone. Ho presentato un piano del fabbisogno al Consiglio regionale. Considerato che andranno in pensione circa 1.000 persone, il famoso “esercito” degli operai idraulico-forestali calabresi scomparirà».

«L’età media degli operai – ha concluso – è superiore ai 60 anni. Presto la figura dell’operaio forestale si estinguerà. La legge 442 del 1984 vieta alla Regione Calabria di assumere altra manodopera. Ma la nostra attenzione nel capoluogo resta massima, così come siamo pronti a dare il nostro contributo nella salvaguardia e il potenziamento della pineta di Giovino». (rcz)

Incendi, Calabria Verde: Dal 1° gennaio al 18 agosto in Calabria 5.867 incendi

Sono numeri preoccupanti, quelli resi noti da Calabria Verde, che, nel periodo compreso tra il 20 luglio ed il 20 agosto, si sono verificati circa 3.640 incendi boschivi, ovvero quasi il doppio rispetto a quelli originatisi nel periodo che va dal 15 giugno al 19 luglio 2021. In particolare, l’11 agosto le sale operative hanno gestito 242 incendi. Gli interventi dei mezzi aerei sono oltre 400 – solo mezzi regionali – di cui 263 nel mese di agosto.

Ben 395 comuni calabresi sono stati interessati da almeno un incendio censito dalle sale operative antincendio, 7 comuni hanno registrato nell’ambito comunale oltre 100 roghi: ma gli incendi boschivi hanno una incidenza di circa il 14% sul numero di incendi complessivi gestiti.

Numeri importanti quelli registrati e resi noti dall’Azienda “Calabria Verde” che raccontano in maniera drammatica di centinaia di incendi che hanno coinvolto ettari di patrimonio boschivo, storie millenarie, e purtroppo anche vite umane, andate perdute.

Incendi boschivi e di interfaccia (vale a dire quelli che interessano i centri urbani) che hanno provocato ingenti danni all’intero ecosistema regionale, alle colture agricole, gli allevamenti, agli insediamenti civili, rurali ed industriali. La maggiore incidenza, quindi, arriva da “incendi al suolo” – circa l’80% sul totale degli incendi –  che sono quelli originati da incolti agricoli, scarpate stradali, margini ferroviari ed altre pertinenze non riconducibili ad aree boschive.

La superficie bruciata è in via di definizione, ma dalle prime stime eseguite dall’interpretazione delle immagini satellitari la superficie interessata potrebbe superare i 35.000 ettari, comprensive anche delle foreste biogenetiche statali.

Contro la furia delle fiamme l’impegno di “Calabria Verde” è stato il massimo, imponente in termini di uomini e mezzi: 60 squadre munite di mezzi per lo spegnimento, n. 25 associazioni di volontariato convenzionate, 7/13 squadre boschive dei vigili del fuoco. Inoltre personale per l’avvistamento incendi dislocato su tutto il territorio.

A questi ultimi, nei giorni più critici si sono aggiunti gli operai forestali di cantiere generalmente non impegnati nella lotta attiva che hanno prestato attività a supporto nella bonifica e messa in sicurezza dei luoghi.

Gli incendi hanno colpito duramente vaste aree delle province di Cosenza e Catanzaro e della Città metropolitana di Reggio Calabria e più localmente le provincie di Crotone e Vibo Valentia, causando, gravi danni a decine di edifici e l’evacuazione di centinaia di persone oltre a ingenti danni al sistema agricolo e zootecnico regionale.

Secondo alcuni dati statistici, desunti in modo speditivo dal WebSOR (software per la gestione regionale degli incendi utilizzato delle sale operative AIB, coordinate da Azienda Calabria Verde) relativi agli incendi verificatisi nella Regione Calabria dal 1 gennaio alla data del 18 agosto per le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria, ed alla data del 19 agosto per la provincia di Vibo Valentia, il numero complessivo di incendi che hanno interessato la Regione Calabria è di 5.867.

Tra gli incendi più impegnativi del periodo di massima pericolosità si registrano:

Provincia di Reggio Calabria: Roccaforte del Greco del 5 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 78 interventi da parte delle squadre di terra, 20 DOS e 35 richieste di mezzi aerei); San Luca del 6 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 22 interventi da parte delle squadre di terra, 12 DOS e 23 richieste di mezzi aerei); Bagaladi del 4 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 20 interventi da parte delle squadre di terra, 4 DOS e 9 richieste di mezzi aerei); Reggio Calabria del 29 luglio (durato più giorni, ha fatto registrare 14 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 16 richieste di mezzi aerei); Roghudi del 18 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 13 interventi da parte delle squadre di terra, 10 DOS e 20 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di San Lorenzo, Africo, Cardeto, San Roberto, Calanna, Montebello Ionico, Mammola, Grotteria, Martone, Gioiosa Ionica, Caulonia, Camini, Bivongi, Cittanova-Delianova (loc. Zomaro).

 Provincia di Catanzaro: Isca sullo Ionio dell’11 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 14 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 11 richieste di mezzi aerei); Badolato dell’1 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 15 interventi da parte delle squadre di terra, 5 DOS e 9 richieste di mezzi aerei) e del 6 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 20 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 6 richieste di mezzi aerei); Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (durato più giorni ha fatto registrare 10 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS ed 6 richieste di mezzi aerei) e Catanzaro loc. “Siano” (durato più giorni ha fatto registrare 9 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 8 interventi di mezzi aerei. Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Gagliato/Satriano, Gizzeria/Lamezia, Martirano Lombardo, Platania/Conflenti/Decollatura, Zagarise, Stalettì, San Floro/Borgia.

Provincia di Cosenza: Longobucco dell’8 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 44 interventi da parte delle squadre di terra, 12 DOS e 23 richieste di mezzi aerei); Acri del 3 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 29 interventi da parte delle squadre di terra, 14 DOS e 28 richieste di mezzi aerei); Bocchigliero dell’1 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 15 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS e 2 richieste di mezzi aerei); Corigliano-Rossano del 17 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 10 interventi da parte delle squadre di terra, 3 DOS e 9 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Bisignano, Pietrapaola, Paludi-Scala Coeli, Oriolo, Roseto Capo-Spulico, San Basile, Morano Calabro, Castrovillari, Cassano allo Ionio, Acquaformosa, Lungro, Orsomarso, Tortora, Belvedere, Buonvicino, Grisolia, Maierà, Cetraro, Belmonte Calabro, Paola, Amantea, Aiello Calabro, Rende, Castiglione Cosentino, Casali del Manco, Mendicino, Carolei.

Provincia di Crotone: Petilia Policastro del 5 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 12 interventi da parte delle squadre di terra, 3 DOS e 8 richieste di mezzi aerei) e del 9 luglio (durato più giorni, ha fatto registrare 5 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS e 8 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Crotone e Mesoraca.

Provincia di Vibo Valentia: Il numero complessivo di incendi che hanno interessato la provincia di Vibo Valentia per l’anno 2021 alla data del 18 agosto è di 924, dei quali 920 (pari al 99%) nel periodo di massima criticità. Le attività di spegnimento hanno fatto registrare 1.053 interventi da parte delle squadre di terra, 119 interventi dei DOS con circa50 interventi con mezzi aerei. Incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Vibo Valentia, Briatico. Joppolo, Maierato, Mileto, Pizzo, Nardodipace, Filogaso, Fabrizia. Le maggiori criticità sono state registrate nei giorni 9, 11, e 16 agosto con numero di incendi pari a superiore a 30. (rcz)

Calabria Verde, il commissario Oliva: Legge 442 impedisce alla Regione di assumere operai forestali

Giuseppe Oliva, commissario straordinario di Calabria Verde, nel corso dell’incontro con il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ha denunciato come «presto la figura dell’operaio forestale si estinguerà», in quanto «la legge 442 del 1984 vieta alla Regione Calabria di assumere altra manodopera».

Per il commissario Oliva, infatti, «se non si supererà questa norma, nel momento in cui il personale raggiungerà quota zero saremo in grosse difficoltà. Il personale e le convenzioni costano, come costa la gestione dei mezzi aerei regionali. Su quest’ultimo fronte c’è stato un contenimento della spesa che è scesa da 1 milione 800.000 euro l’anno a 1 milione 300.000».

Soldi che potrebbero essere impiegati almeno in parte per assumere personale giovane. «L’obiettivo che ho indicato nel mio piano – ha aggiunto Oliva – è di 1.100 persone da integrare con personale stagionale nelle fasi d’emergenza. A questo lavoriamo in prospettiva. Intanto, pur tra sacrifici e difficoltà, andiamo avanti con dignità e determinazione: ringrazio, a tal riguardo, tutti i nostri dipendenti per gli sforzi profusi, essenziali e decisivi».

Qualche giorno fa, era stato già il commissario straordinario dell’Azienda per la Forestazione, Giuseppe Oliva, a tratteggiare nel dettaglio la situazione degli operai idraulico-forestale e del Personale in forze a “Calabria Verde”: «Attualmente – aveva ricordato in quell’occasione Oliva – sono 3.000 gli operai che dipendono dall’Azienda, ai quali si aggiungono 1.627 uomini che lavorano per i Consorzi di bonifica e i 30 del Parco delle Serre».

«Noi – aggiungeva Oliva – ne avevamo in gestione 3.300 all’inizio dell’anno. Considerato che ne vanno in pensione 300 all’anno, ne sono rimasti 3.000, distribuiti in maniera eterogenea sul territorio regionale dal Pollino all’Aspromonte in ragione dell’età e dell’anno di reclutamento. Nel prossimo triennio andranno in pensione 1.000 persone. Ho presentato un piano del fabbisogno al Consiglio regionale. Mi sono insediato a novembre e ho rilevato che l’azienda era disarticolata dal punto di vista organizzativo. Ho un solo dirigente di settore perché non era stato neanche approvato l’atto aziendale. Considerato che andranno in pensione circa 1.000 persone, il famoso “esercito” degli operai idraulico-forestali calabresi scomparirà. L’età media degli operai è superiore ai 60 anni».

Spiegava ancora Oliva: «Per le attività antincendio, data l’età avanzata del personale, abbiamo potuto selezionare appena 450 forestali idonei dal punto di vista psico-fisico per le attività di spegnimento del fuoco. Sono pochi, per cui abbiamo dovuto firmare delle convenzioni con i Vigili del Fuoco per avere il loro supporto con uomini e mezzi. Questo ci costa 1 milione 300.000 euro all’anno. Vanno poi calcolati altri 200.000 euro per le convenzioni con le associazioni di volontariato. Si tratta di 25 associazioni di con 300 uomini e 30 mezzi e altre 17 associazioni con 150 uomini con il compito specifico di dare l’allarme appena si alzano le fiamme».

«In questi giorni – ha aggiunto il commissario – in seguito all’attacco che il territorio ha subito con gli incendi, abbiamo utilizzato il personale rimanente in funzione di presidio del territorio. Calabria Verde – continua Oliva – ha il compito istituzionale di gestire 60.000 ettari di terreno demaniale. Si tratta di boschi in alta quota, ma gli incendi, per la gran parte, hanno origine a basse quote, intorno ai Comuni e lungo le strade e le ferrovie o partono da fondi agricoli incolti. Da qui parte il 90% degli incendi. I Comuni sono obbligati per legge a emettere e fare rispettare le ordinanze sulle norme comportamentali da rispettare per evitare l’insorgere di incendi, ma spesso non lo fanno».

«Conseguentemente – ha concluso – il fuoco si propaga raggiungendo le aree montane e vanificando le opere antincendio che noi realizziamo durante l’anno».

Inoltre, la visita del ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, in Cittadella regionale, è stata l’occasione per mettere in luce il grande lavoro svolto dagli operai idraulico-forestali e dal personale dell’Azienda “Calabria Verde” per contrastare gli incendi, che hanno devastato la Calabria nelle scorse settimane. Il fuoco ha divorato migliaia di ettari di bosco, ma gli uomini di “Calabria Verde”, come riconosciuto dai tanti sindaci provenienti delle aree più colpite che vanno dal Pollino all’Aspromonte all’area Grecanica reggina, con gli amministratori locali che hanno messo in rilievo come l’Azienda abbia garantito un contributo importante nel limitare ulteriori conseguenze negative per un patrimonio naturale unico per varietà ed estensione.

Tra i rilievi ed i suggerimenti avanzati dai sindaci sicuramente la necessità di un migliore e più adeguato coordinamento: ma proprio nella giornata di ieri, segnata da oltre 100 incendi in contemporanea e poche forze a disposizione, fondamentale è stato proprio il coordinamento degli interventi per limitare i danni.

A fare chiarezza davanti al ministro Patuanelli sul ruolo e sull’impegno dei Forestali negli incendi delle scorse settimane è stato l’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo, che non ha mancato di sottolineare come gli operai di “Calabria Verde” siano stati destinati tutti ad azioni di contrasto al diffondersi ed espandersi degli incendi.

«Oggi la forestazione calabrese – ha spiegato Gallo – costa oltre 150 milioni euro, stanno andando in pensione tra 300 e 400 operai l’anno. Una ri-opera con una misura di salvaguardia legislativa della forestazione che riguardi il tempo determinato senza la possibilità del passaggio a tempo indeterminato, sia per l’antincendio per le azioni di forestazione, andrà ragionata».

«È in atto una riflessione per modificare la mission di “Calabria Verde”, destinandola anche alla prevenzione e la mitigazione del dissestato idrogeologico» ha aggiunto Gallo, che, in merito alla legge 442, ha parlato di modifica. (rcz)

Incendi, Legambiente Calabria: Occorre fare chiarezza sulle responsabilità

Legambiente Calabria ha ribadito la necessità di fare chiarezza sulle responsabilità su «un’emergenza infinita che ha mietuto vittime e danni, colpendo zone agricole e aree boscate di pregio come ha ripreso a fare in Aspromonte e da ultimo nell’Area marina protetta di Capo Rizzuto dov’è stato ridotto in cenere il bosco di Sovereto».

«Sull’origine dolosa degli incendi non ci sono dubbi – ha aggiunto –. E non ci sono dubbi sulla inadeguatezza del sistema di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi della Calabria basato su un Piano regionale Aib che non previene nulla e costa tantissimo alle casse pubbliche».

«La situazione è fuori controllo in ogni parte della regione – ha proseguito – dove gli incendiari, braccio operativo degli interessi criminali, agiscono praticamente indisturbati costringendo i vigili del fuoco a rincorrere gli incendi senza nessuna possibilità di prevenire i danni. Dovrebbe essere chiaro che quando si arriva a dover contare sui canadair e sui mezzi aerei per contrastare gli incendi la partita è in gran parte già persa e si può’ solo fare la conta dei danni. Nonostante questo, non possiamo lasciare il campo alla disperazione perché si può e si deve agire di più e meglio di quanto visto nella nostra Calabria: esistono metodi di prevenzione suggeriti dalla scienza e Piani Aib ben strutturati in altre Regioni che si possono prendere a modello ed adattare facilmente  alla nostra realtà».

«L’esperienza insegna – ha spiegato Legambiente Calabria – che la lotta ai roghi si può fare e si può anche vincere, utilizzando strumenti e strategie già sperimentati con successo in altri contesti. L’anomalia calabrese è quella di non avere un Piano Aibadeguato, di non avere una Pubblica Amministrazione che risponde pienamente ai principi di efficacia ed efficienza  e pubblici funzionari  a partire dalla Regione, che rispondano delle proprie azioni».
«L’anomalia calabrese, ancora più che italiana – ha proseguito ancora – è  quella di non avere una classe politica che si assuma le proprie responsabilità. Dopo la stagione degli incendi occorrerà fare chiarezza sulle responsabilità della Regione e di Calabria Verde e di tutta la filiera attivata per prevenire  la fallimentare stagione di fuoco a cui stiamo assistendo».
«Sicuramente – ha aggiunto – sarà necessario indagare e chiarire alcuni episodi ancora più eclatanti di altri come l’incendio che ha devastato il Bosco di Sovereto su cui da anni incombe la minaccia dei roghi e le mire degli interessi criminali. Il bosco in questione è nell’Area marina protetta Capo Rizzuto nel comune di Isola Capo Rizzuto, è un’area pubblica di proprietà dell’Arsac su cui gli interventi di gestione e prevenzione dagli incendi boschivi avrebbero dovuto realizzarli Calabria Verde. Un’area di grande pregio ambientale ma ad altissimo rischio per la quale Legambiente e altre associazioni locali hanno chiesto interventi di tutela e di prevenzione degli incendi che non sono stati realizzati. Mancata realizzazione che costituisce il motivo per cui oggi subiamo la dolorosa perdita di un bosco la cui responsabilità è dei vertici della Regione e degli Enti strumentali Calabria Verde e Arsac».
«Stiamo assistendo a tanti, troppi errori ed inadempienze – ha concluso – su cui riflettere per invertire radicalmente la direzione. Occorre prevenzione  programmazione e controllo del territorio. A partire da ora e sui temi ambientali più urgenti per la nostra regione. Dopo la stagione degli incendi non vogliamo dover piangere  ed indignarci anche per i mancati interventi in materia di dissesto idrogeologico e per i disastri delle imminenti  piogge autunnali». (rcz)

Curcio (ProCiv) visita la sala operativa di Calabria Verde

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha visitato la Sala operativa unica permanente di Calabria Verde per rendersi conto dell’impegno richiesto alla struttura. E stata una settimana terribile per il sistema antincendio boschivo in Calabria che alla vigilia di ferragosto 2021 deve fare già i conti con un bilancio pesantissimo.

Nel riepilogo incendi del coordinamento aereo SOUP, Sala operativa unica permanente, “Calabria Verde” ha registrato nella giornata campale di mercoledì 11 agosto interventi su ben 242 incendi, 148 quelli di giovedì 12.  In due giorni insomma richieste su 390 roghi, gran parte dei quali (309) non boschivi. Un concentramento quanto meno strano di inneschi e focolai in breve lasso di tempo che delinea un quadro molto inquietante di sospetti. Ma non mancano diversi segnali confortanti capaci di infondere speranza e fiducia. Intanto l’emergenza non è più cosa ristretta in ambito regionale ma ufficialmente caso nazionale nell’agenda del premier Draghi. Lo dimostra un impegno aereo mai registrato con ben 12 canadair giovedì in azione (di cui 3 francesi) ed anche la doppia visita del capo della protezione civile Fabrizio Curcio il quale prima a Reggio Calabria in prefettura e poi ieri alla Cittadella di Catanzaro ha fatto un punto tecnico-operativo con le strutture di soccorso (Calabria Verde in primo piano, Prociv, Vigili del fuoco, Volontari e Comuni) ed istituzionale con i soggetti responsabili (presidente Spirlì, commissario  Calabria Verde Oliva, sindaci Falcomatà e Abramo, prefetti).

«Riporto al Governo questa situazione delicata che ha determinato già lo stato di mobilitazione – ha detto l’ingegnere Curcio – la filiera del bosco è lunga, e va dalla prevenzione agli interventi aerei. Vedremo se la norma, che risale al 2000, dovrà essere rivista.” Curcio ha visitato anche la SUOP, a Germaneto di Catanzaro, dove ha verificato l’estremo sforzo che sta facendo il sistema regionale e la dinamica delle priorità delle emergenze dovuta alla necessità di garantire l’incolumità pubblica».

Oltre ai danni incalcolabili, proprio dalla provincia reggina arriva una grandissima soddisfazione: la salvezza della Faggeta Vetusta, patrimonio Unesco, con la quercia millenaria Demetra ed altre due antichissime. Un risultato ottenuto anche grazie al fondamentale impiego di uomini e mezzi di Calabria Verde che assieme ai Carabinieri ambientali di Reggio, vigili del fuoco, Comune di Samo e l’Ente Parco Aspromonte hanno faticosamente ottenuto fino ad ora l’obiettivo, anche se la guardia rimane sempre alta e la concentrazione massima. Altro importante segnale di rinascita quello all’interno della pineta catanzarese di Siano. Anche qui, a fronte di una quasi completa distruzione del patrimonio, la scoperta che nel cuore del Bosco Li Comuni le fiamme hanno risparmiato la zona dell’orto botanico e quanto attorno esistente su cui ricostruire uno dei polmoni verdi cittadini. Una circostanza che non è sfuggita al primo cittadino del capoluogo di regione il quale ha telefonato al commissario per avviare le prime operazioni di un ripristino. Lo stesso Oliva ha assicurato ad Abramo che già lunedì mattina una squadra di operai comincerà con la pulizia dell’ingresso del Parco Li Comuni. (rcz)

Calabria Verde: le condizioni meteo rischiano di aggravare la situazione incendi

Allarme da Calabria Verde per l’eccezionale situazione meteo-climatica in atto e prevista nella nostra regione nei prossimi giorni che rischia di peggiorare ulteriormente il quadro critico che si è venuto a delineare in tutto il territorio a causa degli incendi. «Tutto il personale di “Calabria Verde” – ha detto il commissario straordinario Giuseppe Oliva – ha battuto il territorio con un supplemento d’animo e di impegno per impedire che il nostro immenso e straordinario patrimonio boschivo andasse in fumo. È una lotta impari, drammatica, contro il tempo e contro la mano dell’uomo che in maniera indegna e prepotente cerca di distruggere il bene comune. Una situazione talmente grave che ha determinato la decisione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri di decretare lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile. E rispetto a cui intendiamo potenziare ulteriormente il nostro contributo professionale e umano«.

Olivapreannuncia un ulteriore provvedimento a supporto delle misure di contrasto agli incendi già in atto. Il commissario straordinario dà notizia, infatti, del fatto che «a supporto della decisione del Governo visto il perdurare dell’attuale situazione di criticità emergenziale, questa mattina, d’intesa con l’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo, ho disposto che gli operai idraulico-forestali in forze all’Azienda – parliamo di circa 2.500 uomini – siano tutti mobilitati in servizio per presidiare il territorio forestale in aggiunta alle vedette». 

Nella lettera inviata questa mattina ai responsabili rup, ai direttori dei lavori dei distretti territoriali, oltre che alla Soup (Sala operativa permanente) e alle sale operative (e per conoscenza ad una serie di autorità istituzionali tra cui le Prefetture e il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì), il commissario straordinario Oliva richiama le determinazioni assunte lo scorso 5 agosto e «in aggiunta dispone che, da oggi e sino a revoca, il personale di cantiere impegnato in attività ordinarie di forestazione, secondo specifica idoneità sanitaria, venga adibito oltre che a supporto nelle attività di bonifica degli incendi, altresì a presidio e pattugliamento delle aree boscate regionali, anche al fine di dare pronte segnalazioni ai preposti organi d’intervento (Sale operative antincendio e Forze dell’Ordine)».

Il personale che svolgerà tali mansioni, al pari dei colleghi già in attività, sarà dotato dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) e delle attrezzature minime per svolgere il proprio lavoro in sicurezza, così come potrà contare sul parco-mezzi antincendio ulteriormente potenziato grazie alla flotta aerea di Calabria Verde: grazie alla solerzia degli uffici è stata aggiudicata in tempi brevi la gara con cui il nuovo soggetto affidatario ha potuto dislocare sul territorio calabrese 4 elicotteri, tutti già impegnati quotidianamente in varie operazioni antincendio. (rcz)

EMERGENZA INCENDI, LA CALABRIA BRUCIA
LA REGIONE DICHIARI STATO DI CALAMITÀ

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Si deve salvare la Calabria dagli incendi. E, per farlo, serve dichiarare lo stato di emergenza, esattamente «come è stato fatto per la Sardegna». È questa la richiesta avanzata non solo dai sindacati, ma anche dal sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, che ha chiesto formalmente «lo stato d’emergenza per tutti i Comuni colpiti dai roghi, c’è da risarcire chi nelle fiamme ha perso tutto».

Ma lo stato di emergenza non è abbastanza. Serve un Patto per il Clima contro le devastazioni degli incendi, che stanno interessando il Sud, in particolare la Sardegna, l’Abruzzo, la Sicilia e la Calabria. È la proposta lanciata da Legambiente e a cui hanno aderito, al momento, 40 sindaci, di cui 5 calabresi. Ma non basta: infatti, durante le tappe di Appennino Bike Tour, l’Associazione sta chiedendo ai primi cittadini di firmare per realizzare una Rete per il Clima dei sindaci della Ciclovia dell’Appennino, fatta di impegni concreti e obiettivi misurabili.

«Biodiversità e ricchezza paesaggistica vanno a fuoco, mentre si continua a disinvestire nella prevenzione e se non si interviene in maniera repentina, nei prossimi anni, a causa del cambiamento climatico, la situazione può solo che peggiorare», per questo «c’è bisogno di prevenzione puntando sulla pianificazione forestale a tutti i livelli, eseguendo l’analisi della previsione dei rischi e valutando le azioni necessarie per ridurre la vulnerabilità delle foreste. Serve inoltre il presidio e la cura del territorio e il contrasto all’abbandono del bosco. Infine, è necessario un decisivo e determinante impegno per la lotta al cambiamento climatico che è la sfida di tutte le sfide che avremo avanti in un futuro che è ormai prossimo» ha detto Antonio Nicoletti, responsabile Nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente, evidenziando come «eventi di questo tipo si ripresentano negli ultimi anni con frequenza e intensità crescente, per questo non possono essere affrontati in un’ottica emergenziale».

«Gli incendi che stanno devastando la nostra Regione – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – sono il frutto dell’assenza di prevenzione, programmazione e controllo sui territori particolarmente importante, in connessione al fenomeno dei cambiamenti climatici, ma anche conseguenza di comportamenti criminali. Sono necessari interventi urgenti ed incisivi da parte delle Amministrazioni preposte per evitare i gravissimi danni alla collettività ed all’ambiente che si stanno purtroppo verificando».

A ribadire la necessità di «un lavoro più efficace per la prevenzione» degli incendi è stato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, che ha sottolineato il bisogno di «programmare interventi immediati per ripristinare la sicurezza dei luoghi, c’è da organizzare una risposta efficace per evitare che alle prime piogge le montagne, senza la protezione di alberi e piante, vengano giù in fiumi di fango. Le istituzioni nazionali e regionali si attivino immediatamente. La Regione Calabria deliberi lo stato d’emergenza, come avvenuto in Sardegna».

«Siamo di fronte ad un disastro ambientale di proporzioni gigantesche» ha concluso Falcomatà, sottolineando come «il territorio della nostra Città Metropolitana è devastato dagli incendi. Anche ieri montagne e colline hanno continuato a bruciare. L’area grecanica è in ginocchio, centinaia di ettari di verde sono andati in fumo, alcune abitazioni sono state evacuate, alcune aziende danneggiate, le comunità sono allo stremo, i sindaci stanno lottando in prima linea rischiando anche fisicamente per contrastare l’emergenza».

A chiedere che la Regione Calabria dichiari lo stato di emergenza «per i territori che hanno subito, e che tutt’ora stanno subendo ingenti danni, a causa delle fiamme, che ancora stentano ad affievolirsi» sono stati Rosy Perrone, segretario generale Cisl Reggio CalabriaRomolo Piscionieri, segretario generale Fai Cisl Reggio Calabria, affinché «si attivino  con celerità tutte le procedure atte a risarcire e ristorare cittadini e aziende che hanno subito danneggiamenti e perdite».

«Ciò detto – hanno proseguito – occorrerebbe aprire una riflessione sul tema della prevenzione e di una politica di promozione delle aree interne e collinari dei territori della Città Metropolitana, anche con l’intuizione di una sinergia istituzionale da attivare con l’Ente Parco d’Aspromonte, oggi da guardare con particolare attenzione avendo avuto il riconoscimento patrimonio Unesco anche per le faggete Aspromontane, parco dentro al quale ricadono molti comuni soprattutto dell’area grecanica».

«Avviare percorsi di attività di valorizzazione – hanno detto ancora – prevenzione e tutela del paesaggio con gli operai forestali sarebbe una soluzione concreta per mitigare e contenere il dissesto idrogeologico; attraverso piani di protezione civile, il cui indirizzo deve essere comunemente indicato da Regione Calabria e Città Metropolitana, le cui deleghe all’agricoltura dovrebbero servire anche alla programmazione e gestione del patrimonio naturalistico».

«Chiediamo dunque, con forza e immediatezza, come Cisl – hanno concluso – un tavolo permanente in Metrocity che possa prevedere anche azioni e progetti strategici da inserire nella programmazione Recovery e, comunque, complessivamente nella progettazione finanziata, che lavori in sinergia con le altre istituzioni preposte alla soluzione immediata delle emergenze oltre che alla programmazione per il futuro. Il Sud è attenzionato dal governo ma noi dobbiamo fare la nostra parte, interagendo con programmi e progetti che concretizzino azioni reali».

Anche Denis Nesci, commissario a Reggio Calabria di Fratelli d’Italia, ha chiesto che la «Regione Calabria dichiari lo stato d’emergenza per i comuni e i territori devastati dalle fiamme, e per cittadini, imprese e attività che hanno subito ingenti danni. Soprattutto per ripristinare nel limite del possibile e lenire i danneggiamenti al patrimonio ambientale dei comuni colpiti, anche perché sono frazioni comunali che ricadono nel Parco d’Aspromonte, e nel quale risiedono alcuni tra i siti naturalistici o architettonici che costituiscono una fondamentale attrazione per il comparto turistico».

Massimo Misiti, coordinatore della campagna elettorali per le regionali in Calabria e deputato del Movimento 5 Stelle, ha criticato duramente la politica regionale, che «non sembra rendersene conto» della Calabria che brucia «dal Pollino allo Stretto, muore divorata dalle fiamme».

«Nessuna attività di prevenzione, controllo e programmazione – ha proseguito Misiti – per la tutela del patrimonio ambientale è stata posta in essere dalla Regione Calabria in questi mesi. Solo annunci non seguiti da fatti conseguenti. La normativa di pianificazione antincendio è rimasta alla prova dei fatti lettera morta. Una latitanza imperdonabile che ha comportato l’annientamento di interi boschi di inestimabile valore, che causerà in futuro, al presentarsi delle prime piogge, inevitabili fenomeni di dissesto idrogeologico, smottamenti e frane».

«È tempo – ha concluso – che qualcuno all’interno della Regione Calabria faccia mea culpa, prepari le valigie e torni a casa, di certa sciatteria e noncuranza i calabresi ne hanno piene le tasche e lo dimostreranno alle regionali d’autunno scegliendo di cambiare con Amalia Bruni presidente».

Ma non è solo Legambiente a essere impegnata sul tema incendi: il Polo Net di Crotone, che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione Non bruciare il tuo futuro, che mette in condivisione poche ma importanti informazioni che possono contribuire a salvare la vita delle persone e dei boschi.

Le foto utilizzate per l’attività social consegnano, visivamente all’utente, la misura della possibile tragedia: sono accompagnati da testi semplici ma esplicativi ed attraverso lo slogan Non bruciare il tuo futuro, indicano a tutti la responsabilità verso la nostra terra.

«La cronaca – ha dichiarato Luigi Borrelli, presidente del Polo Net – ci sta consegnando un agosto caldo ed ogni giorno le Tv ci offrono dei veri bollettini di guerra con immagini forti di un Italia che sta bruciando; Sardegna, Sicilia e Calabria sono in pole position. Da qui, l’esigenza del Polo Net di lanciare una campagna che attraverso un vademecum ricordi i comportamenti da evitare. L’imperativo per tutti è quello di telefonare immediatamente e di avvertire le autorità preposte, ai primi avvistamenti di fumo, e di non pensare mai che qualcun altro lo abbia già fatto, perché in queste tragedie la tempestività può fare la differenza. – Non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba e le sterpaglie».

«Se avvisti del fumo o un incendio chiama subito il 115 – ha aggiunto –. Mai dare per scontata l’avvenuta segnalazione: Chiama tu. – questi sono alcuni claim che accompagneranno la nostra campagna social. Quello che si auspica con questa attività social è la massima collaborazione di tutti per contrastare gli incendi. Tutto dipende da Noi». (ams)

In copertina foto dell’incendio boschivo ad Acri del 4 agosto, fotografato da Calabria Verde

 

Emergenza incendi, il commissario di Calabria Verde attiva il personale di cantiere per le attività di bonifica

il commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, ha disposto con decorrenza immediata che «il personale di cantiere impegnato in attività ordinarie di forestazione sia adibito, all’occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi».

Tale decisione è stata assunta a seguito dei numeri forniti dal Servizio Antincendio di Calabria Verde, che ha rilevato che, dall’inizio dell’anno fino alla fine del mese di luglio, sono stati censiti 3.438 incendi, di cui 520 che hanno interessato il bosco, confermando la drammaticità della situazione in atto nella nostra regione come nel resto del Mezzogiorno.

«Le attività – si legge ancora nella lettere che è indirizzata tra gli altri anche all’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, al Dipartimento Agricoltura, guidato da Giacomo Giovinazzo, all’Uoa Politiche della Montagna, guidato da Salvatore Siviglia – saranno individuate dalle sale operative, che indicheranno ai direttori dei Lavori dove dislocare gli operai per le predette attività di bonifiche, finalizzate alla realizzazione di una fascia perimetrale di sicurezza esterna all’area percorsa dal fuoco».

«Qualora persista l’attuale situazione di criticità emergenziale – spiega ancora il commissario straordinario – il personale posto in ferie potrà essere richiamato in servizio». (rcz)

La Commissione Agricoltura del Consiglio regionale favorevole all’atto aziendale di Calabria Verde

La Commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Calabria, presieduta da Pietro Molinaro, ha espresso parere favorevole sul nuovo Atto Aziendale di Calabria Verde, che potrà diventare esecutivo.

Si è giunti a questo risultato dopo un’approfondita istruttoria sull’Atto predisposto dal Commissario straordinario dell’ente, il dott. Giuseppe Oliva, a cui è stato allegato anche il Piano del fabbisogno di personale 2021/2023.

I componenti della Commissione presenti alla seduta, Molinaro, Crinò, Giannetta, V. Pitaro e Tassone, hanno espresso il parere favorevole all’unanimità, prendendo atto con vivo compiacimento che l’iter ha coinvolto tutti i sindacati rappresentati in azienda (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal), i quali hanno approvato e condiviso i nuovi atti predisposti dal Commissario Oliva.

Il presidente Molinaro, al termine dei lavori ha dichiarato che «con il nuovo Atto aziendale, il nuovo corso di Calabria Verde può avere inizio concretamente, e grazie anche alle  innovazioni organizzative che sono state introdotte, ci attendiamo che l’azienda sia in grado di corrispondere alle aspettative dei calabresi.»

I lavori della Commissione hanno riguardato anche la nuova legge sull’apicoltura e sulla pesca, il cui esame proseguirà nel corso della prossima seduta, convocata per il prossimo 6 agosto. (rrc)

Calabria Verde in prima linea per il contrasto degli incendi

Nella giornata di domenica 1° agosto, Calabria Verde ha reso noto che ci sono stati quasi un centinaio i fronti di fuoco su cui lavorano, dall’alto, 4 Canadair, un Ericsson, un elicottero dell’Esercito e 4 regionali.

Nell’aggiornamento delle ore 15 erano 76 le squadre impegnate nelle operazioni di spegnimento di cui 45 quelle di Calabria Verde (compresi volontari ed associazioni convenzionate) e 31 dei Vigili del fuoco. Gli interventi registrati nel rapporto domenicale fino a quell’ora hanno segnato 98 incendi di cui 37 eventi chiusi con l’estinzione completa.

A preoccupare, sono state anche le previsioni meteorologiche. Già da un paio di settimane, le forti ondate di afa spesso miste a forte vento favoriscono la diffusione delle fiamme. Situazione che non sembra migliorare per i prossimi tre giorni e che tiene sempre in stato di allerta la struttura regionale diretta dal commissario straordinario dott. Giuseppe Oliva.

«È vero – si legge in una nota – che nella vicina Sicilia l’exploit del fuoco fuori controllo ha avuto bisogno di un intervento eccezionale da parte del Governo; ma anche la nostra regione considerando la vasta estensione e la variegata orografia calabrese necessita della massima collaborazione da parte degli organi preposti in loco e della medesima sensibilità di quelli centrali. All’inizio di un mese da bollino rosso continuato il patrimonio boschivo calabrese non può consentire alcun calo di concentrazione». (rcz)