Nel weekend in Calabria raccolte 12,3 tonnellate di plastica e rifiuti

Fiumi e mari d’Italia tirano un sospiro di sollievo e tornano un po’ a respirare. L’onda blu dei volontari Plastic Free, la onlus impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, in questo fine settimana ha liberato il Belpaese da oltre 132mila chili di plastica e rifiuti abbandonati. L’evento nazionale “Sea & Rivers” ha visto la partecipazione di oltre 13.400 volontari in ben 259 appuntamenti di pulizia ambientale tenutisi su tutto il territorio nazionale. La Calabria ha contribuito con 15 appuntamenti dove sono stati raccolti 12.323 chilogrammi grazie all’impegno di 584 volontari.

«L’entusiasmo e la determinazione dei nostri volontari mi inorgoglisce sempre più e dà speranza a tutti noi per un futuro differente – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – Registriamo sempre una imponente partecipazione, anche di scuole e università, ma soprattutto una grande attenzione da parte dei cittadini sensibilizzati sul tema della plastica che pervade l’ambiente e compromette la nostra salute. Se nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nei nostri mari, tracce di nanoplastiche sono state ritrovate nel nostro organismo, dal latte materno ai tessuti del cuore. Pertanto – prosegue – è importante agire subito e tanti italiani lo hanno già compreso. Naturalmente gli appuntamenti di Plastic Free non finiscono con questo evento nazionale: per chiunque voglia saperne di più, sarà sufficiente registrarsi su www.plasticfreeonlus.it per avere aggiornamenti e notifiche sulle attività nella città di interesse».

A Plastic Free è giunto il messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha ringraziato i volontari per “il duplice merito di agire sulla sensibilizzazione dei cittadini, liberando e pulendo al contempo gli spazi naturali dai rifiuti plastici”, con un’azione “a tutto campo, nella quale si rigenerano gli ecosistemi, si diminuisce il rischio di inquinamento e si agisce sensibilizzando e coinvolgendo nei processi di sostenibilità”. Nella sua missiva, il ministro ha ricordato le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con “progetti faro” di economia circolare e una linea di intervento dedicata al “marine litter”: 115 milioni di euro che hanno finanziato 75 nuove progettualità. Un ulteriore passo verso l’obiettivo di proteggere almeno il 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030. (rcz)

CONFINDUSTRIA PUNTA SULLA CALABRIA
MA SENZA INVESTIMENTI È TUTTO INUTILE

di FRANCESCO CANGEMI – «La Calabria è nel mio cuore, ecco perché vengo spesso. E sono vicino all’intero Mezzogiorno, perché soffre di più. Fare l’imprenditore al Nord è più facile, voi avete grande capacità e vi ammiro perché fate impresa in condizioni molto complicate a partire dalle infrastrutture». Lo ha detto il presidente di Confindustria nazionale Carlo Bonomi intervenendo all’assemblea pubblica degli industriali della provincia di Cosenza che ha eletto nuovo presidente Giovan Battista Perciaccante, già presidente provinciale e regionale di Ance che subentra all’uscente Fortunato Amarelli.

All’assemblea, sul tema “Innovazione sostenibilità. Imprese protagoniste del cambiamento”, hanno partecipato anche Federica Brancaccio, presidente nazionale dell’associazione dei costruttori edili, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara.

Il numero uno di Confindustria, quindi, torna prepotentemente a mettere al centro del dibattito il tema dello sviluppo della Calabria e degli investimenti necessari. La Calabria, infatti, ha un costante e continuo bisogno di investimenti sulle infrastrutture per ottenere, finalmente, quello sviluppo di cui tutti parlano. L’investimento, oltre che dal governo centrale, può e deve arrivare anche dal mondo dell’imprenditoria.

A parlare di questo tema anche gli altri ospiti della sezione locale cosentina dell’associazione degli industriali.

«In questo momento – ha aggiunto Bonomi – il Governo non ha a disposizione risorse infinite e preparare una legge di bilancio quando ci sono ancora partite molto grosse aperte, diventa complicato. Siamo stati chiari, ci sono tre obiettivi: gli investimenti che vanno stimolati, le riforme e abbassare le tasse sul lavoro».

«La priorità – ha sostenuto dal canto suo Brancaccio – è fare un lavoro di qualificazione delle nostre imprese. Le nostre imprese devono e fare un grande percorso di innovazione per farsi trovare pronte alla sfida del futuro. Al Governo chiediamo coraggio». Il presidente della giunta regionale della Calabria Occhiuto nel suo intervento ha messo in evidenza l’attenzione che Regione rivolge a innovazione e sostenibilità sottolineando che «vanno incentivati gli sforzi» e «il nostro compito è sempre incentivare».

«Se crediamo nella Calabria, e noi ci crediamo – ha sostenuto il neo presidente di Confindustria Cosenza, Perciaccante – dobbiamo cambiare approccio. Un occhio particolare alla criminalità, è necessario che la Calabria si liberi di questo macigno che la tiene bloccata».

Ma quindi quali sono gli investimenti primari per la Calabria di cui tutti parlano? Sicuramente bisognerebbe fare un lavoro concreto sulle infrastrutture viarie. Basti pensare alle ultime vicende legate ai lavori di ammodernamento della galleria della Limina nel reggino. Tutti hanno, comprensibilmente, gran paura che una eventuale chiusura, qualunque essa sia, possa compromettere le attività del territorio.

Se si fossero potenziate le altre strade, a quest’ora non ci sarebbe bisogno di tutto questo dibattito. Ma tutte le grandi strade calabresi non possono essere lasciate allo sbando senza investimenti concreti che le migliorino. Su tutte l’A2 Salerno-Reggio Calabria che è un continuo cantiere che non conosce una fine ma lo stesso si può dire della Statale 106 che attraversa tutta la fascia jonica e che, per la sua pericolosità, viene chiamata la “strada della morte”.

Ma la fascia jonica calabrese aspetta da tanti anni, troppi, un altro ammodernamento che sembra essere difficoltoso ma che, allo stesso tempo, è assolutamente necessario: l’elettrificazione della rete ferroviaria. Come si può pensare, ad oggi, che ci possa essere sviluppo se in quella grande parte di Calabria i treni sono ancora a gasolio e il traffico merci praticamente non esiste? L’unica nota positiva di quel territorio arriva dal treno Sibari-Bolzano ma, anche qui, si tratta di una tantum troppo sola.

Va detto, però, che qualcosa, proprio in questi giorni, sembra muoversi per la ferrovia jonica. È stato approvato, con ordinanza del Commissario straordinario di Rfi Roberto Pagone, il progetto definitivo del potenziamento del collegamento Lamezia Terme–Catanzaro Lido–Dorsale Jonica.

Il progetto di Rete ferroviaria italiana, società capofila del Polo infrastrutture del Gruppo Fs, sarà realizzato in tre lotti funzionali: Velocizzazione, mediante rettifiche di tracciato, della tratta Lamezia Terme–Settingiano, ed elettrificazione della tratta Lamezia Terme–Catanzaro Lido; Elettrificazione della tratta Sibari–Crotone ed Elettrificazione della tratta Crotone–Catanzaro Lido.

A conclusione del primo lotto, sarà realizzata una velocizzazione di circa 29 km nel tratto Lamezia Terme–Settingiano, grazie a varianti di tipo plano-altimetrico e di sopraelevazione dell’attuale linea, che consentiranno un innalzamento della velocità di percorrenza dagli attuali 80/90 km/h fino a 140 km/h. A tali interventi si aggiunge l’elettrificazione dei 43 km della tratta Lamezia Terme–Catanzaro Lido.

Il secondo lotto prevede la realizzazione di circa 112 km di elettrificazione della tratta Sibari–Crotone, mediante la realizzazione di otto Sottostazioni elettriche e il completamento dei lavori di allestimento di pali e fili di contatto lungo linea, già in corso di esecuzione a partire dal 2018.

Anche il terzo lotto prevede la realizzazione di circa 60 km di elettrificazione della tratta Crotone–Catanzaro Lido, con la realizzazione di tre Sottostazioni elettriche e il completamento della posa di sostegni e filo di contatto avviata nel 2018.

Gli interventi di elettrificazione permetteranno di incrementare la sostenibilità ambientale e acustica del trasporto ferroviario calabrese, oltre a migliorare il servizio offerto in termini di comfort e prestazioni; grazie ai nuovi treni elettrici sarà anche garantita la continuità del servizio. Gli interventi di velocizzazione renderanno inoltre possibile una riduzione dei tempi di percorrenza lungo la direttrice Lamezia Terme–Catanzaro Lido.

Il progetto permetterà quindi una migliore interconnessione tra i centri urbani di Lamezia Terme, Crotone, Catanzaro Lido e le aree del litorale ionico a forte vocazione turistica, creando le condizioni per nuove opportunità di servizio con le dorsali Tirrenica, Jonica e Adriatica.

Nello sviluppo della progettazione, grande attenzione è stata posta alla gestione dei cantieri, in particolar modo alle misure da adottare per il contenimento del rumore, della polvere e del traffico, per ridurre al minimo gli effetti dei lavori sul territorio.

L’intervento complessivo, dal valore di circa 438 milioni di euro, è finanziato anche con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con attivazione prevista entro il 2026.

«In soli 80 giorni siamo riusciti ad ottenere tutti i nulla osta e i pareri necessari a Rfi per giungere nella giornata di ieri all’approvazione del progetto definitivo relativo all’elettrificazione della dorsale jonica, e quindi del collegamento Sibari-Catanzaro Lido-Lamezia Terme che oggi è stato pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Adesso si procederà con l’appalto integrato». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani, che in questi mesi tanto impegno ha profuso affinché si centrasse l’obiettivo con un’opera di mediazione tra enti e ministeri.

«L’approvazione del progetto definitivo – sottolinea il parlamentare – è l’ultima tessera di un puzzle tra filiera istituzionale, collaborazione tra enti e istituzioni, e quell’impegno che sin dall’inizio del mio mandato non sto lesinando. Un progetto che ha superato un percorso ad ostacoli grazie alla collaborazione costante e continua con il commissario straordinario dell’opera, l’ing. Roberto Pagone. Sento il dovere di ringraziare quanti si sono resi disponibili adoperandosi per il superamento delle difficoltà burocratiche, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano per aver sollecitato le Sovrintendenze di Crotone, Catanzaro e Cosenza ed al viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami; il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per la celerità con la quale ha deliberato in giunta il parere di competenza; l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo e il direttore generale del dipartimento Giacomo Giovinazzo per aver inteso, attraverso i poteri sostitutivi previsti dalla legge, sostituirsi ai comuni inadempienti per il rilascio dei pareri sugli usi civici».

«Questa è una risposta agli allarmismi infondati di Pd e Movimento 5 Stelle: i fondi ci sono, non sono stati mai dirottati in altre aree del Paese e l’iter sta seguendo il suo corso con l’obiettivo di giungere all’appalto integrato che prevede l’approvazione del progetto esecutivo e l’avvio dei lavori nel secondo semestre del 2024 con la previsione di concluderli nel primo trimestre del 2026. Quello sarà l’anno della svolta che consentirà alla fascia jonica di uscire dall’isolamento alla quale è stata segregata colpevolmente per decenni e collegarsi col resto del Paese e del continente in tempi “europei”. Con la conclusione dell’opera di elettrificazione potrebbe iniziare a trasformarsi in realtà un’infrastruttura che sto suggerendo e prospettando da molti anni: la metropolitana leggera di superficie tra Sibari e Crotone-Sant’Anna».

Dall’altro lato della costa abbiamo il porto di Gioia Tauro che troneggia sul mar Tirreno come un eterno monumento allo sviluppo che potrebbe essere ma che ha difficoltà a prendere il volo. Si parla da sempre di nuovi investimenti sul porto per renderlo una “fermata” imprescindibile del Mediterraneo ma, anche qui, poco si fa. (fc)

Caffè Mauro crea una limited edition dedicata alle località iconiche della Calabria

Dal 1949 Caffè Mauro racconta con le sue miscele la passione e la lunga tradizione fatta di esperienza, impegno e qualità del caffè. L’arte di creare blend unici, così come il quieto ritmo della tostatura lenta e l’autenticità dei sapori mediterranei, esprimono da generazioni l’identità dell’azienda, rendendo le sue miscele dal carattere avvolgente, intenso e deciso. Per promuovere le profonde radici calabresi e l’amore per il caffè, Caffè Mauro ha ideato un’edizione limitata di caffè in cialde compostabili ispirata ad alcune località simbolo della Regione: la gamma, disponibile da settembre e abbinata al concorso “Vinci la Calabria”, dedica le quattro miscele alle città di Diamante, Tropea, Riace e Scilla, testimonianza del legame tra Caffè Mauro e il territorio d’appartenenza con il quale l’azienda ha sempre sviluppato un fecondo rapporto.

I nuovi packaging, da 18 e 50 cialde, compongono una linea totalmente sostenibile, con cialde compostabili e l’involucro esterno che può essere riciclato nella carta: distribuiti nei supermercati e sull’e-commerce caffemauro.com fino a fine dicembre 2023, celebrano la bellezza della Calabria da nord a sud, rendendo omaggio a rinomate località costiere del versante ionico e tirrenico.

La miscela Forte prende il nome di Diamante, il rinomato borgo della Riviera dei Cedri noto per le sue ampie spiagge e i murales che colorano i vicoli e le piazze del centro storico.

A Tropea, meta simbolo del turismo italiano e internazionale in Calabria, è dedicata la miscela Deca, un caffè senza caffeina dal sapore avvolgente, caratterizzato da una punta di acidità in perfetta armonia con il suo retrogusto fruttato.

Riace, località marina che deve la sua fama anche al ritrovamento degli omonimi bronzi, capolavori di epoca ellenistica, darà il nome alla linea di cialde Intenso, per chi desidera un caffè cremoso dal gusto ricco e vigoroso, connotato da note di cioccolato amaro e da un retrogusto marcato e persistente.

Infine a Scilla, pittoresco borgo di pescatori che deve il suo nome all’omerica leggenda di Scilla e Cariddi, Caffè Mauro ha pensato di intitolare la miscela Cremoso, un caffè dal gusto pieno e corposo che unisce una leggera acidità a un profumo armonico, che risalta le note di tabacco.

La limited edition di Caffè Mauro sarà abbinata al concorso a premi “Vinci la Calabria”, che dal 1/09/2023 al 31/12/2023 mette in palio una macchina per caffè in cialde alla settimana e un super premio finale di 4 weekend, per 2 persone, in una delle località scelte da Caffè Mauro per questa iniziativa. La partecipazione al concorso è legata all’acquisto di una confezione di caffè in cialde e la registrazione dello scontrino di acquisto.

Maggiori informazioni sono disponibili al sito vincilacalabria.caffemauro.com. (rrc)

ALLARME SU PNRR, LA CALABRIA RISCHIA
DI PERDERE I FONDI: MANCANO I TECNICI

di ETTORE JORIOIl Pnrr arranca ovunque. In Calabria, è persino difficile individuarne traccia. Nella sanità il quasi nulla, con conseguente rovinosa realtà. Negli enti locali va peggio.
Se ne vedranno delle belle sul piano realizzativo.
L’affanno si trasformerà in apnea, sino ad arrivare alla morte per soffocamento di una occasione stupenda ma sprecata. Con tantissime risorse europee mandate in fumo. Andrà peggio nel Paese nella fase di controllo sulle realizzazioni secondo la regola degli stati di avanzamento, sarà meno tollerante di quanto sta avvenendo riguardo alle modifiche programmatiche in itinere.

Nella Calabria dei Comuni vuoti di personale e di competenze tecniche, il Pnrr passerà come le rondini. Da primavera ad autunno senza che nessuno le consideri.
Il Recovery Fund è stato generato come strumento seguendo le logiche di oltremanica, ove la scadenza è tale sempre e comunque.
Ove l’opera finanziata deve essere usufruibile.
Non venduta sul piano del marketing illusorio o peggio ancora fatta passare come piena piuttosto che dannosamente vuota.

Fin quando in tempo, occorre correre ai ripari, prima concettuali che operativi. Il distacco tra vis politica governativa e quella realizzativa di Regioni ed enti locali è notevole. Gli enti territoriali sono ben lontani dalle logiche degli adempimenti puntuali.

Così come il Governo è ben lungi dal considerare la conformazione del Paese e la distribuzione della Nazione.

Ha come idea la Città, prioritariamente quelle metropolitane.
Viaggia tenendo in conto la loro immagine aerofotogrammetrica, i loro servizi diffusi, le loro economie, le loro infrastrutture, le loro banche e tutto quanto fa realtà urbana di buon livello europeo. Simbolo per eccellenza Milano.
Questo è il grande limite italiano che ha come conseguenza gli errori vitali che si registrano nel Paese, quello vero.
Quello fatto di tantissimi comuni, molti dei quali in spoliazione demografica e da tempo denudati dei servizi che avevano: poste in primis, sportelli bancari, uffici pubblici. Presidi sanitari e di assistenza sociale neppure a parlarne.

La foto della distribuzione demografica presenta: 2025 comuni da 0/1000; 2427 da 1001/3000; 2250 da 3001/10mila.
Quanti dei più piccoli nella nostra regione? La maggioranza!

La domanda nasce spontanea, come nota esplicativa agli adempimenti per mettere a terra le opere del Pnrr.
Con quali supporti tecnici questi piccoli comuni dovrebbero rispondere all’appello, atteso che molti di loro sono oramai ridotti con quasi la metà del fabbisogno del personale e tantissimi sono in condizione di dissesto?

Una risposta pretesa, cui dovrebbe in primis proporsi l’Anci che francamente sta agendo anch’essa secondo la foto sbagliata della maggior parte dei comuni rappresentati. Pensa infatti di parlare in nome e per conto delle Città metropolitane e di quelle che non sono tali ma che costituiscono, secondo l’immaginario collettivo, i siti istituzionali destinatari delle opere del Pnrr.
Non è così e bisogna correggere il tiro.

Necessita ridare anche ad una siffatta importante organizzazione associativa del Paese un criterio diverso di rappresentatività, ma non di secondo, terzo o quarto piano.

Sono infatti circa 24 anni che a rappresentarla, fatta eccezione della presidenza ad interim di Osvaldo Napoli (sindaco di Valgioie), sono i primi cittadini di grandi e importanti città, aventi fotografie ben diverse dai piccoli centri dei quali si compone il Bel Paese.

Riconoscendo a quello attuale (Decaro) un impegno improbo in tal senso, forse sarebbe il caso che si tenesse in considerazione, in questo particolare momento, l’album fotografico di quella periferia che il sindaco di Bari conosce ampiamente, nei suoi pregi ma soprattutto nei suoi difetti strutturali.

Per non parlare di ciò che occorre in Calabria, ove la presidenza dell’Anci è stata mantenuta irresponsabilmente vuota per anni.

Necessita che la nuova presidente, proprio perché espressione di una periferia, amabile ma difficile, ponga sul tappeto della fruibilità delle risorse Pnrr un ineludibile impegno a rinforzare i ruoli operativi dei comuni, magari prendendoli in prestito dal sistema universitario e da quegli organismi che sbraitano statistiche senza dare nulla di concreto al Mezzogiorno. (ej)

Saccomanno (Lega): La Calabria di fronte a sfide che chiedono soluzioni concrete e innovative

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha ribadito come «la Calabria, come molte altre regioni italiane, si trova di fronte a sfide significative che richiedono soluzioni concrete e innovative».

Dal palco di Pontida, infatti, Saccomanno ha evidenziato come «la presenza di numerosi giovani ha dato un segnale di vitalità e impegno per il futuro della Calabria. Il vice premier Matteo Salvini ha tenuto un discorso incentrato sulle prossime elezioni europee e sull’importanza di cambiare la politica europea. Questo tema sarà al centro della nostra battaglia politica. La principale linea d’azione che intendiamo seguire è affrontare i molteplici problemi che affliggono la Calabria, tra cui la famiglia, l’occupazione e, in particolare, la riorganizzazione della politica sociale e europea».

«L’occupazione è un’altra priorità, poiché la disoccupazione giovanile – ha proseguito – e la mancanza di opportunità lavorative rappresentano una grave minaccia per il futuro dei nostri giovani. Inoltre, la riorganizzazione della politica sociale e europea è essenziale per affrontare le disuguaglianze e promuovere lo sviluppo sostenibile della Calabria. Dobbiamo lavorare per ottenere fondi e risorse adeguate per investire in infrastrutture, istruzione, sanità e servizi sociali, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini calabresi».

«La nostra battaglia politica sarà guidata da una visione di rinnovamento e cambiamento, con l’obiettivo di costruire una Calabria più forte e prospera. Siamo consapevoli che non sarà un percorso facile, ma con determinazione e impegno possiamo fare la differenza. In conclusione, la riunione di oggi a Pontida ha rappresentato un momento importante per la Calabria – ha concluso – con la partecipazione di numerosi rappresentanti politici e l’energia dei giovani. Siamo pronti a lottare per un futuro migliore per la nostra regione, affrontando i problemi della famiglia, dell’occupazione e della politica sociale ed europea». (rrm)

 

L’OPINIONE / Giusi Princi: Superati test di medicina grazie a percorso ideato in Calabria

di GIUSI PRINCI – L’eccellente risultato ottenuto da Arianna Vicari, la studentessa di Vicenza che ha realizzato il punteggio più alto, la prima in graduatoria su 80mila candidati nei test nazionali, per l’ingresso alla Facoltà di Medicina, inorgoglisce la Calabria tutta. Arianna venuta a conoscenza del suo primato nazionale, ha dichiarato che deve il risultato al corso di “Biologia con curvatura biomedica” frequentato nel liceo della sua città.

Sono felice per Arianna, ma sono anche orgogliosa perché un progetto partito da Reggio Calabria ha unito l’Italia diventandone un modello. Il corso, infatti, è stato da me ideato e sperimentato al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, insieme al presidente dell’Ordine dei Medici Pasquale Veneziano, quando rivestivo l’incarico di dirigente scolastico.

Da allora, dopo la prima sperimentazione reggina, il percorso è stato sposato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Federazione Nazionale dei Medici e trasferito, tramite avvisi pubblici, a tutti i licei italiani, con il da Vinci capofila. Attualmente sono 300 i licei nazionali che sperimentano il corso di biomedicina, di cui 17 quelli calabresi, 106 gli Ordini provinciali dei medici, 60mila gli studenti che lo frequentano. Un’idea di successo quella partita dalla Calabria ricordata e riconosciuta anche dal segretario generale di FNOMceO, Roberto Monaco, in un video-messaggio youtube di congratulazioni ad Arianna.

Proprio il prossimo 19 settembre  con gli altri componenti della cabina di regia nazionale saremo al Ministero dal Capo Dipartimento e dai direttori generali degli Ordinamenti scolastici e della valutazione per ultimare la proposta di istituzionalizzazione del liceo biomedico, un nuovo indirizzo (attualmente è una sperimentazione) che prevedrà, nel piano di studi la materia specifica della biomedicina con docenze affidate ai docenti di scienze e ai medici e attività laboratoriali presso strutture sanitarie.

Orgoglio condiviso anche dal presidente Roberto Occhiuto che complimentandosi per la felice intuizione calabrese, anche in qualità di commissario ad acta della sanità, auspica che i tanti giovani medici che si formeranno grazie al percorso biomedico, diventino una risorsa per la Calabria.

Il presidente Mancuso: Aperta una pagina nuova con l’Unione Europa

Per il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, la missione a Bruxelles del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha aperto una «pagina nuova con l’Unione Europa, avviando utili canali di interlocuzione da cui dipendono le  soluzioni di molte delle nostre annose criticità».

«E di cui potranno giovarsi la Giunta – ha aggiunto – ma anche il Consiglio regionale e tutti gli attori dello sviluppo economico e sociale della Calabria. L’appena conclusa missione del presidente Occhiuto a Bruxelles, e gli importanti incontri che ha avuto, (in particolare con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola), dimostrano che, grazie al suo dinamismo, la Calabria si sta lasciando alle spalle decenni di disattenzione verso le Istituzioni di Bruxelles e Strasburgo».

Per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, l’esito degli incontri del presidente Occhiuto a Bruxelles costituisce  «un sostanziale passo avanti, per superare l’isolamento della Calabria e porla all’attenzione dell’Europa. Con l’obiettivo di internazionalizzare i suoi punti di forza e il suo patrimonio millenario di cultura e natura».

«A Bruxelles abbiamo, finalmente – ha proseguito – una sede della Regione, operativa e funzionale, che ci potrà consentire scambi di informazione e approfondimenti sui tanti dossier aperti, cui sono legate le speranze di rilancio del nostro sistema imprenditoriale e i  progetti di vita di tantissimi calabresi. In più,  va dato atto al presidente Occhiuto di avere inserito le progettualità della Calabria in una visione ampia. Che include  l’obiettivo ambizioso di trasformare i flussi migratori del Mediterraneo in piattaforme di relazionalità, in una logica di riequilibrio e di multipolarità degli assi verso l’Oriente e verso il Sud del mondo».

«La Calabria, per la sua strategica posizione geopolitica – ha proseguito – offre la propria disponibilità a cooperare nelle sfide del  Mediterraneo, inteso anche come un’ opportunità per la crescita del Paese in un’Europa a cui è richiesto di svolgere, nei sommovimenti geopolitici globali, un ruolo più incisivo».

«Anche per queste ragioni – ha concluso il presidente Mancuso – è  condivisibile e va sostenuta, la proposta di una Macroregione del Mediterraneo, contenuta nel  documento programmatico redatto dalla  ‘Commissione Intermediterranea delle Regioni Marittime Periferiche’ che raggruppa 40 Regioni e di cui l’on. Occhiuto è presidente». (rrc)

Saccomanno (Lega): In 10 anni spariti 400 mila giovani, Ponte sullo Stretto ultima speranza

Secondo il politico della Lega, Giacomo Saccomanno, ben 400.000 giovani sono “spariti” da queste regioni, lasciando un vuoto demografico che rappresenta una sfida per il futuro. In questo contesto, il ponte sullo Stretto di Messina viene considerato come l’ultima opportunità per invertire questa tendenza negativa.
Saccomanno sostiene che il Ponte potrebbe rappresentare una svolta per il ripopolamento demografico della Sicilia e della Calabria, offrendo nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico. Tuttavia, Saccomanno critica coloro che si oppongono al progresso e al ponte sullo Stretto, accusandoli di volere solo il male delle proprie comunità meridionali. Secondo il politico, questa opposizione al progresso è disastrosa e antidemocratica, poiché impedisce lo sviluppo e la crescita delle regioni del Sud.
Il ministro Matteo Salvini viene elogiato per la sua visione lungimirante, in grado di comprendere l’importanza di investire nel progresso e nel collegamento tra le due regioni.
Il ponte sullo Stretto, secondo Saccomanno, potrebbe rappresentare un’opportunità unica per rilanciare l’economia e attrarre nuove risorse e investimenti nelle regioni meridionali. In conclusione, il ponte sullo Stretto di Messina viene considerato come l’ultima speranza per invertire la tendenza alla diminuzione della popolazione giovanile in Calabria e Sicilia. Saccomanno sostiene che coloro che si oppongono al progresso stanno danneggiando le proprie comunità, mentre il ponte potrebbe rappresentare una svolta per il ripopolamento e lo sviluppo economico delle regioni meridionali. (rcz)

La nota influencer brasiliana Jake Leal in tour in Calabria

Arriverà oggi in Calabria per un tour di sei giorni Jake Leal, giornalista, travel blogger ed influencer, molto conosciuta in Brasile, per la collaborazione con importanti riviste e giornali brasiliani, la partecipazione al Grande Fratello edizione Brasile, testimonial di noti brand tra cui Msc Crociere Brasile.

Jake curerà un programma tv sul turismo per i brasiliani che vogliono scoprire mete europee, tra cui l’Italia e in particolare il sud Italia. Il programma di viaggio nella nostra regione è stato curato da Ana Patricia Da Silva, promoter turistica italo-brasiliana e autrice del blogger Viajandoparaitalia.com.br, e Tiziana Nicotera, consulente di marketing turistico e territoriale, founder di “Radici Calabresi” insieme ad altri professionisti specializzati in viaggi per oriundi calabresi nel mondo. Tre le principali tappe previste per il blog tour dell’influencer brasiliana grazie all’ospitalità e all’accoglienza di operatori ed amministratori locali, coniugando mare e termalismo, con la montagna e i borghi dell’entroterra, intrecciando i temi della vacanza attiva e sportiva, con il benessere, l’enogastronomia, l’arte, la cultura e le tradizioni. Il soggiorno ha inizio alle Terme Luigiane di Acquappesa (Cs) presso il Grand Hotel delle Terme, a cui sono annessi gli stabilimenti termali noti per le eccezionali proprietà terapeutiche e l’oasi del parco termale all’aperto.

Nei giorni successivi la blogger esplorerà e racconterà ai numerosissimi followers le bellezze di Tropea, Pizzo e Zungri (in provincia di Vibo Valentia), accompagnata in loco da Vincenzo Scordo di Visit Mediterraneo e Radici Calabresi e ospitata da Infinity Resort Tropea e La Dolce Vita di Tropea. Dalla costa degli Dei Jacke Leal potrà poi respirare l’aria più pulita d’Europa nella verde cornice di Lorica, nella Sila Grande. Oltre al soggiorno presso l’Hotel Park 108 con una meravigliosa vista sul lago Argo, saranno tante le esperienze attive che potrà vivere e consigliare ai tanti brasiliani, come il canottaggio, il trekking, le passeggiate a cavallo e tanto altro, grazie alla disponibilità di Cammina Sila di Antonello Martino, il Centro Sportivo Lorica e l’accoglienza istituzionale del Comune di San Giovanni in Fiore. Per seguire il viaggio di Jake Leal sono a disposizione diversi canali social, tra cui l’account Instagram @jakelealoficial. (rcz)

Gattuso (First Cisl): Ritmo di chiusura delle filiali bancarie in Calabria è divenuto insostenibile

«Il ritmo di chiusura delle filiali bancarie in Calabria è divenuto insostenibile, e mette seriamente a rischio l’economia della nostra regione, in un momento decisivo rappresentato dalla messa a terra degli investimenti previsti dal Pnrr che richiedono la presenza sui territori degli intermediari bancari». È quanto ha denunciato Giovanni Gattuso, responsabile di First Cisl Calabria, commentando i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, che riporta le analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba, basate sui dati trimestrali di Banca d’Italia, Istat ed Eurostat, sia a livello nazionale che regionale, mediante tabelle e grafici interattivi.

La nostra regione, infatti, è in fondo alla graduatoria con appena 18 sportelli ogni 100mila abitanti: Vibo Valentia è all’ultimo posto, preceduta dalla provincia di Cosenza, a poca distanza Catanzaro e Reggio Calabria, entrambe tra le ultime 10; solo la provincia di Crotone sta un po’ meglio.

Comuni molto popolosi come Casali del Manco, Cetraro o Mendicino in provincia di Cosenza, Cutro o Strongoli in provincia di Crotone, Mileto in provincia di Vibo, Gioiosa Ionica o Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria, Chiaravalle o Gizzeria in provincia di Catanzaro, sono del tutto privi di sportelli bancari. Il 73% dei comuni in Calabria non ha sportelli bancari sul suo territorio. 11 comuni sono stati abbandonati negli ultimi 12 mesi. Il fenomeno di desertificazione potrebbe ulteriormente aggravarsi, raggiungendo rapidamente il 90% del territorio: i comuni con un solo sportello sono infatti il 17% del totale. 

La desertificazione bancaria in Calabria riguarda una popolazione di 546mila persone che risiedono in comuni che non registrano la presenza di alcuna banca (56mila in più negli ultimi 12 mesi), mentre 316mila persone risiedono in comuni che hanno un solo sportello. 

Dato negativo anche per le imprese a rischio senza uno sportello bancario. Ad oggi sono 27mila le imprese calabresi che hanno sede in comuni che non vedono la presenza di alcuna banca: 3.100 in più negli ultimi 12 mesi; 18mila imprese hanno sede in comuni con un solo sportello bancario. I calabresi utilizzano poco anche l’home banking: appena il 27% contro una media nazionale del 48%.

«La fuga dai territori, inoltre – ha proseguito Gattuso – non presenta in Calabria differenze marcate fra i grandi gruppi bancari ed il credito cooperativo, un aspetto che ci preoccupa ulteriormente in quanto cancella la grande ricchezza della biodiversità bancaria nel nostro Paese e nella nostra regione. Crediamo – conclude Giovanni Gattuso – che la situazione sia ormai così drammatica da richiedere la discesa in campo di tutti i soggetti coinvolti, anzitutto la Regione Calabria, per mettere fine alla spoliazione dei nostri già martoriati territori».

«Tutta la Cisl – ha dichiarato Tonino Russo, Segretario generale Cisl Calabria – esprime grande apprezzamento per il lavoro qualificato della categoria che mette a fuoco una situazione gravissima non solo per i lavoratori del settore bancario. C’è, infatti, forte condivisione delle preoccupazioni per un contesto che condiziona negativamente l’economia e l’imprenditoria locale. Pieno sostegno, dunque, all’azione della First». (rcz)