CAMINI – La mostra “Non dista” di Fabio Adani

S’inaugura oggi, a Camini, in via Dante Alighieri 28, la mostra personale “Non disti” di Fabio Adani.

’esposizione presenta una serie di dittici acquerellati e interventi fotografici che offrono una visione poetica e stratificata del paesaggio e della storia di Camini, piccolo borgo della Locride diventato simbolo di accoglienza, rigenerazione e rinascita. Attraverso lo sguardo di Adani, il paese si trasforma in orizzonte metaforico: punto d’incontro tra partenze e approdi, tra memorie antiche e nuove convivenze, tra identità individuali e collettive.

Il titolo Non Dista evoca la prossimità spirituale e simbolica tra luoghi geograficamente lontani ma connessi da traiettorie umane comuni. Le opere in mostra, caratterizzate da una tecnica acquerellata che privilegia il vuoto come spazio generativo, sono accompagnate da fotografie rielaborate e da pagine di diario visivo, che uniscono grafite, calligrafia, acrilico e poesia.

La mostra sarà inoltre l’occasione per la presentazione ufficiale del catalogo, che raccoglie la prima biografia approfondita dell’artista, a cura di Chiara Scolastica Mosciatti, e un testo critico di Bianca Basile, da cui emerge la lettura curatoriale dell’intero progetto: un viaggio tra le immagini e i simboli del territorio, dagli scorci marini agli edifici sacri, fino al punto più alto del paese, il Calvario.

Le opere di Adani non raccontano semplicemente un luogo, ma offrono una grammatica visiva dell’altrove, dove ogni paesaggio è anche uno spazio di possibilità, una chiamata al dialogo tra chi osserva e ciò che viene osservato. (rrc)

A Camini si celebra “L’Europa dei popoli”

Domani, a Camini, si celebra “L’Europa dei Popoli”, una manifestazione promossa dal Comune di Camini e dalla Rete di Trieste in occasione della Giornata dell’Europa.

Giunta alla 75esimo anniversario la Giornata ricorda la storica proposta presentata nel 1950 dal ministro degli Esteri francese Robert Schuman e che ha gettato le basi per la costruzione dell’Unione europea. In un contesto internazionale segnato dai conflitti, sarà un’occasione per promuovere un appello alla pace e all’integrazione proprio dove la solidarietà è diventata un motore di crescita e rinascita.

L’evento si articolerà in due momenti: nel pomeriggio sarà promossa una visita al borgo e alle attività di integrazione culturale messe in campo; subito a seguire, si darà vita ad un dibattito dedicato al tema dell’integrazione multietnica in Europa. Parteciperanno alla giornata decine di amministratori locali provenienti da tutta la Calabria e associazioni ed enti di Terzo Settore.

«In un contesto internazionale così complesso, dove prolificano idee nazionalistiche divisive – spiega Giuseppe Marino, coordinatore regionale della Rete di Trieste – abbiamo scelto di celebrare l’Europa in un luogo che racconta la sua storia più bella: quella di un’Europa che si apre alla ricchezza della diversità perché, come ci ha insegnato Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli Tutti”, siamo tutti figli dello stesso mondo».

«La Calabria – ha aggiunto – è terra di arrivo e di partenze, è il Sud che aiuta e sostiene il Sud del mondo ricevendo qualcosa in cambio: Camini non esisterebbe più se non ci fosse stato un movimento in entrata che ha contribuito a renderlo ciò che è oggi, un paese ricco di vita e con una nuova storia da raccontare. Amministratori, Terzo Settore e operatori sociali insieme possono fare la differenza, in Calabria così come in altri territori».

«L’Europa vive anche qui, a Camini, dove abbiamo imparato a camminare insieme nel rispetto delle differenze culturali, con l’obiettivo comune di costruire la pace tra i popoli». Così il sindaco Giuseppe Alfarano sintetizza l’esperienza amministrativa di Camini.

«Il nostro paese, all’inizio degli anni Duemila – ha proseguito – ha attraversato una delle fasi più difficili della sua storia recente. L’emigrazione, il calo delle nascite e la mancanza di opportunità hanno portato alla chiusura di servizi fondamentali per la vita della comunità, dalla guardia medica, alle scuole, all’ufficio postale. Abbiamo scelto di credere nel futuro e di affrontare con coraggio e determinazione la crisi. Camini è oggi l’esempio di come con impegno e spirito di collaborazione si possano realizzare anche piccoli miracoli». 

«La Rete di Trieste nasce come network trasversale e conta oggi più di 1.000 amministratori aderenti da tutta Italia. – ha spiegato il coordinatore nazionale Francesco Russo –. Abbiamo deciso di lavorare insieme e di scambiarci le migliori esperienze realizzate negli ultimi anni nei nostri territori di riferimento. Ci siamo concentrati soprattutto su alcuni temi specifici, tra cui il welfare dei territori».

«Dalla Calabria – ha concluso – è emersa subito una realtà vivacissima di giovani amministratori e amministratrici che testimoniano come la buona politica, di concerto con il mondo sociale, possa davvero risolvere i problemi delle persone. A Camini proveremo a raccontare tutto questo e di come le nostre comunità possano rinascere se imparano ad aprirsi al mondo».

A Camini la Cgil presenta l’indagine sui migranti anziani

Sono state le voci degli stranieri accolti a Camini ad aprire, nel borgo della Locride, la discussione che ha accompagnato la presentazione del libro “Mi fermo qui. I migranti parlano di sé e dell’Italia che cambia”, edito da Liberetà e frutto della ricerca “Migranti e anziani: il cambiamento dell’immigrazione e le sfide per il sindacato”, promossa dallo Spi Cgil Nazionale e dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio con il sostegno della Cgil Nazionale.

Lo Spi Cgil Calabria ha affiancato lo scorso anno l’equipe di ricerca conducendola in alcune delle aree interne in cui maggiormente si trovano immigrati in età avanzata e che spesso proprio nei caf e nei patronati trovano sostegno. L’indagine si è svolta a Camini, Acquaformosa, Firmo, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Altomonte.

A discuterne, in un luogo diventato simbolo delle buone pratiche dell’accoglienza e di come i migranti possano riportare in vita piccoli centri destinati allo spopolamento, sono stati il curatore della ricerca per Spi Cgil Nazionale Giovanni Carapella, il sindaco di Camini, Pino Alfarano,  il presidente della Cooperativa JungiMundu, Rosario Zurzolo, il Segretario Generale Spi Cgil Calabria, Carmelo Gullì, la Segretaria Cgil Calabria Celeste Logiacco, la Segretaria Spi Cgil Nazionale, Claudia Carlino, la Segretaria Generale Spi Area Metropolitana, Mimma Pacifici, il Segretario Generale Cgil Area Metropolitana, Gregorio Pititto.

«127 le interviste registrate in tutto il Paese – ha spiegato Carapella –. Le testimonianze ci restituiscono la fotografia di un’immigrazione in continua evoluzione, della comune ricerca di un lavoro sicuro e dignitoso, di un percorso ad ostacoli per avere la cittadinanza, di un sindacato spesso conosciuto a causa di situazioni di sfruttamento».

«Una società che cambia – ha affermato la Segretaria Spi Cgil Nazionale Claudia Carlino –, sempre più multiculturale, impone anche al sindacato di rivendicare giuste politiche di integrazione per i tantissimi arrivati in Italia, inseriti appieno nel contesto economico e sociale e che oggi chiedono uno Stato sociale che riconosca a loro, come a tutti, diritti e tutele. L’attuale momento politico non aiuta, la narrazione del governo vuole i migranti legati ad un problema di sicurezza. Ma non è così e il referendum è un’occasione per rivendicare per loro maggiori diritti, come la cittadinanza».

«I migranti, prima di essere tali sono persone – ha affermato Carmelo Gullì, Segretario Generale Spi Cgil Calabria –, le storie raccontate in questo libro fanno toccare con mano quante cose andrebbero cambiate e quanto possiamo fare per loro aprendo una discussione nel Paese».

«Come Cgil Calabria – ha aggiunto la Segretaria Confederale Cgil Calabria Celeste Logiacco – ci batteremo affinché le politiche immigratorie siano volte all’accoglienza e all’integrazione». (rrc)

SCUOLA, IL CASO AGNANA: MANCANO I BIMBI
«AIUTATECI A POTER AVERE UN FUTURO»

di VINCENZO IMPERITURA – Da una parte Agnana, un micropaese dell’interno prosciugato dallo spopolamento e che lotta, come ogni anno, per tenere aperta almeno la scuola primaria. Dall’altra, pochi chilometri più a nord, Camini, un altro paesino appollaiato sulle colline della Locride, che di bambini, grazie ai progetti di accoglienza attivi da più di dieci anni, ne ha talmente tanti che vorrebbe attivare il tempo pieno (e non può) e potrebbe permettersi di riaprire anche le scuole medie, se solo ci fosse una struttura adatta ad accogliere gli studenti.

Nella Locride dei paesini con meno di mille abitanti, l’apertura ufficiale delle iscrizioni per i bimbi che dovranno iniziare il loro percorso scolastico dal prossimo settembre, mette a nudo autentici paradossi e evidenzia i problemi di sempre: carenza di servizi e spopolamento su tutti.

Il caso Agnana: «Iscrivete qui i vostri figli»

Poco meno di 450 abitanti e una percentuale di nuove nascite da prefisso telefonico, l’amministrazione della piccola Agnana lotta come ogni anno per convincere i pochi genitori residenti a iscrivere nella scuola primaria del paese i propri figli. Una lotta spesso impari in un centro che negli anni ha perso molti servizi essenziali, ma che tra alti e bassi, è comunque riuscita a garantire l’esistenza delle elementari adottando il sistema della multiclassi. Attualmente sono in sette i bambini che frequentano la primaria, tutti riuniti in un’unica classe che abbraccia l’intero percorso dalla prima alla quinta. E a settembre, dovrebbero essere due i nuovi piccoli studenti che siederanno sui banchi delle elementari. Numeri più che risicati e che potrebbero mettere a rischio l’esistenza stessa della scuola (anche se il fatto di trovarsi a più di 10 chilometri dal paese più vicino dovrebbe agire da scudo contro l’ipotesi chiusura). Numeri che hanno portato il primo cittadino Pino Cusato, a lanciare un appello rivolto anche alle famiglie dei paesini del circondario: «Vi invito a un gesto di grande valore per il nostro territorio – scrive il sindaco – sostenete l’istituzione scuola nella nostra comunità. Vi chiedo di considerare con attenzione la possibilità di iscrivere i vostri bambini nella scuola di Agnana. È un modo per dare forza e futuro al nostro paese, preservando un luogo educativo e formativo vicino a casa».

Un appello accorato che si scontra però con le esigenze dei genitori, che spesso trovano più conveniente portare i piccoli sulla costa, a Siderno (circa mezz’ora di tragitto su una provinciale da brividi) facendoli così continuare un percorso iniziato già nella scuola dell’infanzia.

«Da anni la nostra scuola per l’infanzia è chiusa per mancanza di bambini. Nel 2024 ci sono state solo due nuove nascite – dice a LaC News24 il primo cittadino – ma sarebbe bello poterla riaprire. Anche perché molti genitori, a causa di questa mancanza, sono costretti a portare i loro bimbi a Siderno e poi sono gli stessi piccoli a volere continuare lì il percorso iniziato assieme ai loro compagni. Spero che l’appello porti i suoi frutti, la scuola rappresenta un presidio che non possiamo permetterci di perdere. Noi siamo disposti anche a riprenderci lo scuolabus per andare a prenderli a casa. Attualmente lo abbiamo dato in concessione al comune di Gerace perché non eravamo più in grado di sostenerne le spese».

Il paradosso Camini: i bimbi ci sono ma non si può attivare il tempo pieno

E se ad Agnana il rischio di chiudere uno dei pochi servizi ai cittadini rimasto ancora in piedi è concreto, pochi chilometri più a nord le cose hanno preso decisamente un’altra piega. Meno di 800 abitanti tra Caminesi e migranti inclusi nei tanti progetti di accoglienza attivati in paese (più una cinquantina di persone che dai progetti sono ormai usciti ma che a Camini hanno deciso di rimanere), nel piccolo centro appollaiato sulle colline della Locride i bambini non mancano per niente, anzi: due le sezioni aperte nella scuola dell’infanzia presente in paese (per un totale di circa 30 piccoli studenti) e un percorso nella primaria che prevede una multi classe solo per i bimbi del quarto e del quinto anno.

«Per la verità vorremmo potere effettuare anche il tempo pieno – racconta a LaC News24 il sindaco di Camini Giuseppe Alfarano – ed eravamo anche riusciti ad ottenere un buon finanziamento per costruire, accanto alla scuola, una piccola mensa che ci avrebbe consentito di tenere aperti i corsi anche nel primo pomeriggio. Ma di traverso si è messa l’autorità di bacino con le nuove disposizioni dettate dal rischio idraulico. Noi, dopo l’alluvione del 2000, abbiamo investito tanto per sanare il dissesto ma loro hanno ignorato tutti i nostri sforzi e ora, con questi nuovi vincoli, non possiamo andare avanti. Quasi certamente perderemo il finanziamento. E, temo, anche l’ipotesi del tempo pieno: nessuna azienda è disposta ad arrampicarsi fino a Camini per garantire pochi pasti. I bambini non mancano, è il resto che non funziona. Noi avremmo i numeri anche per riaprire le scuole medie, chiuse oramai da quaranta anni, ma non abbiamo più una struttura adeguata. Quella vecchia ora ospita la biblioteca, il centro anziani e un ambulatorio medico». (vi)

[Courtesy LaCNews24]

Presenta l’intesa per far studiare i giovani stranieri accolti a Camini

A Camini, nei giorni scorsi, è stato presentato il protocollo d’intesa tra Pina Calabrò, responsabile Coordinamento Donne Spi Cgil Area Vasta e autrice del libro “Il buon Bondje” e la Cooperativa sociale Jungi Mundu, con il patrocinio dello Spi Cgil Area Metropolitana guidato dalla Segretaria Generale Mimma Pacifici.

“Buon Bondje” nasce proprio con lo scopo di creare un ponte tra lo Spi (gli anziani) e le nuove generazioni di stranieri, permettendo loro di costruire quel futuro in cerca del quale sono fuggiti dalle loro terre, ma anche un futuro per il nostro paese e le nostre aree interne.

Se ne è parlato nell’ambito dell’iniziativa “Ponti tra generazioni”, un evento di cultura e solidarietà per una società giusta” promosso dallo Spi Cgil Area Metropolitana Reggio Calabria, la Cooperativa sociale Jungi Mundu, il Comune di Camini, il Sistema di Accoglienza e Integrazione (Sai) del ministero dell’Interno, la Rosa nel Pozzo Edizione.

All’incontro hanno partecipato la Segretaria Nazionale Spi Cgil Carla Mastrantonio, il Segretario Generale Spi Cgil Calabria, Carmelo Gullì, il presidente della cooperativa Jungi Mundu, Rosario Antonio Zurzolo, il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano e l’assessore alla Cultura del Comune di Roccella Jonica, Rossella Scherl, con la moderazione della giornalista Maria Teresa D’Agostino.

Durante la manifestazione il Segretario Generale Spi Cgil Calabria Gullì ha annunciato che il sindacato pensionati contribuirà alla costituzione del fondo per gli studenti e la Segretaria Nazionale Spi Cgil Carla Mastrantonio che l’esperienza di Camini verrà studiata a livello nazionale inserendola in un più ampio studio sulle aree interne con l’obiettivo di esportarla.

Esperienze quali quella di Camini incidono infatti positivamente e concretamente sulle aree interne contrastando spopolamento e desertificazione e rimettendo in moto il senso di comunità e l’economia. Ma, hanno sottolineato più volte i relatori, le aree interne vanno sostenute con interventi su infrastrutture, viabilità e servizi per permettere agli immigrati di rimanere anche al di là dei termini dei progetti di accoglienza. (rrc)

CAMINI (RC) – La mostra “Eleison”

Fino al 17 agosto, a Camini, si può visitare, negli spazi della Galleria Duçi Contemporanea, la mostra personale Eleison di Eva Fruci.

Questo evento si inserisce nella stagione di esposizioni dedicata alla ricerca femminile, curata da Chiara Scolastica Mosciatti

Eva Fruci, giovanissima artista calabrese nata a Lamezia Terme nel 2002, presenta opere materiche,  fotografiche e installative. La sua ricerca artistica esplora la dimensione femminile, attraverso un  dialogo con la metafora delle tre Moire, le antiche dee tessitrici del destino nella mitologia greca. I  concetti centrali delle sue opere emergono dai racconti delle rovine delle vecchie case, considerate  come l’Atropo dei nostri giorni, mescolandosi con l’invocazione di pietà insita nel termine “eleison”. 

In ogni tessuto delle opere si riflettono inevitabilmente gli stati legati alle tre Muse. Le stoffe, logorate e  sgualcite, portano con sé la storia impressa e registrata nelle loro fibre. Dopo decenni trascorsi tra le  macerie delle case cadute, conservano intrinsecamente polvere, umidità e muffa, testimoni silenti  degli eventi passati. Questi materiali, impiegati nelle opere, diventano paesaggi temporali che ispirano  un sentimento di pietà e rispetto verso la sacralità intrinseca di ogni storia e cosa. 

Infine, il legame tra “eleison” e abbandono diventa indissolubile, poiché la pietà si piega all’incessante  decadimento. Le case cadute, un tempo rifugi e dimore, ora giacciono in rovina, testimonianze del  passare del tempo e dell’incuria umana. (rrc)

A Camini la Festa dei Popoli della Diocesi Locri-Gerace

Al via domani, a Camini, la prima edizione della Festa dei Popoli, promossa dalla Diocesi di Locri-Gerace e organizzata dall’Ufficio Diocesano Migrantes e Caritas Diocesana, in collaborazione con il Comune di Camini e la Eurocoop “Jungi Mundu”.

L’evento, dedicato al dialogo interculturale e alla promozione della pace, avrà inizio alle 16.30 con il raduno in Via Fontana per proseguire con la visita nella splendida realtà inclusiva rappresentata dai laboratori artigianali di Camini.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, e del vescovo, Mons. Francesco Oliva, migranti e rifugiati, beneficiari del progetto di accoglienza della Eurocoop Jungi Mundu, testimonieranno con le loro storie come Camini sia oggi esempio concreto di incontro tra popoli. Interverranno operatori diocesani, rappresentanti delle cooperative sociali “Jungi Mundu” e “Pathos”.

Stand multiculturali ed enogastronomici, dalle 20, arricchiranno la serata che avrà come colonna sonora la coinvolgente musica di Armando Quattrone, autore del brano “Tocca te”, nato proprio a Camini.

La Festa dei Popoli rappresenta un messaggio di pace e di speranza e l’occasione per riaffermare il valore dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto reciproco per costruire la vera fratellanza tra i popoli, al di là di ogni confine. (rrc)

A Camini il laboratorio didattico “Salviamo il Pianeta”

Si chiama Salviamo il pianeta – La cura dei luoghi e della biodioversità il lavoratorio didattico di educazione all’ambiente promosso dall’Amministrazione comunale di Camini e dal Gal Terre Locridee.

Protagonisti di questo laboratorio, gli alunni della Scuola Primaria T. Rigitano” di Camini, impegnati da tempo in percorsi formativi sull’ambiente e la salvaguardia del territorio, che grazie alla responsabile di plesso, la professoressa Rosa Maria Carnà, e tutto il corpo docente, hanno seguito l’incontro dimostrando passione e coinvolgimento.

“Cura il mondo in cui abitiamo”, inno sul tema, intonato in coro dai bambini, ha fatto da colonna sonora di apertura, e a dare il benvenuto ai presenti è stato il baby sindaco, Maicol Malizia, 10 anni, con tanto di fascia tricolore: «Amo vivere a Camini perché ci abitano persone venute da paesi lontani e ci sono sempre iniziative divertenti e interessanti» ha detto il primo cittadino dei più piccoli. Insieme a lui Alokla Ghaidaa Mohamed, 10 anni, arrivata otto anni fa dalla Siria con la famiglia grazie al progetto di accoglienza gestito dalla Eurocoop “Jungi Mundu”, che ha ribadito: «Camini è un paese speciale perché ci sono persone che hanno lingue e abitudini diverse ma vivono unite».

L’importanza di ogni forma di vita sulla terra e le piccole azioni quotidiane per limitare l’impatto ambientale sono state oggetto di approfondimento con gli specialisti del Gal Terre Locridee, che portano nelle scuole il progetto “ReMon” (il Respiro del Mondo), sulla salvaguardia della biodiversità, pilastro progettuale e impegno programmatico per l’educazione all’ambiente del Gal Terre Locridee. La coordinatrice Maria Elena Filippone, la responsabile della cooperazione Monica Mollo e il legale Vincenzo Galluccio, coordinati dalla responsabile comunicazione Maria Teresa D’Agostino, con un linguaggio semplice e l’ausilio di una presentazione realizzata per i bambini, hanno sottolineato l’importanza della diversità e molteplicità in natura come valore essenziale per il benessere del pianeta.

«La salvaguardia del pianeta è urgente per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni; la cura dell’ambiente e della biodiversità è un imperativo morale per tutti noi. Per questo è importante che la sensibilizzazione inizi sin da piccoli e per questo abbiamo chiesto al Gal Terre Locridee di portare il proprio contributo come agenzia impegnata nello sviluppo eco-sostenibile del territorio», ha detto il sindaco Pino Alfarano.

«I nostri piccoli studenti sanno che la casa che abitiamo, il pianeta terra, deve essere mantenuta pulita e bella per vivere in salute e in armonia con le piante e gli animali che la abitano insieme a noi. Sanno che ogni oggetto può essere idoneo al riciclo e trovare nuova vita invece di essere gettato via. Tutto ciò genera una maggiore consapevolezza nei bambini riguardo alla cura delle cose e dell’ambiente, per questo l’educazione all’ambiente è prioritaria nella nostra scuola», ha detto la professoressa Carnà.

«È fondamentale proteggere la varietà di forme di vita presenti sulla terra – hanno detto i responsabili del Gal Terre Locridee –. La stabilità degli ecosistemi deriva proprio dalla biodiversità e per questo è necessario un impegno collettivo. Ciascuno di noi può fare la sua parte, adottando comportamenti più sostenibili. Insieme possiamo proteggere il nostro pianeta e garantire un futuro migliore per tutti. Iniziando proprio dai più piccoli».

«Ringraziamo, perciò – hanno proseguito – il sindaco Alfarano e tutta l’amministrazione comunale, il dottore Domenico Vestito dello staff del sindaco, la dirigente scolastica Gioconda Saraco e la professoressa Carnà, per avere promosso questo laboratorio in linea con i nostri principi guida per lo sviluppo della Locride».

«Camini è una realtà multiculturale – hanno concluso – dove si incontrano popoli e culture da tutto il mondo, grazie al prezioso lavoro della Eurocoop Jungi Mundu e dell’amministrazione comunale, in questo contesto l’attenzione ai temi dell’ambiente è un importante valore aggiunto». (rrc)

CAMINI (RC) – Il libro verità di Douaa emoziona tutti e il sindaco Alfarano annuncia la cittadinanza onoraria

Una storia che emoziona tutti i presenti. La testimonianza di Douaa Alokla è un messaggio di amore, resilienza e speranza. Una testimonianza di dolore ma pure di gioia, il racconto emblematico della forza e bellezza della solidarietà, dell’integrazione e della multiculturalità. La giovanissima rifugiata siriana, di 20 anni, ha ripercorso la sua storia di emigrazione dalla Siria in guerra fino all’accoglienza di Camini, nel 2015, grazie a Eurocoop Jungi Mundu e all’amministrazione comunale, in un libro dal titolo significativo, “Damasco è dove sono”, a sottolineare come oggi il borgo della Locride sia diventato per lei rifugio, sicurezza, casa, presentato nella sala Polifunzionale di Camini.

Una serata di emozioni, aperta dal sindaco Giuseppe Alfarano che, dopo avere ricordato i primi incontri con Douaa e la sua famiglia e le difficoltà iniziali, ha annunciato per lei e la sua famiglia la cittadinanza onoraria. «La prima fase nel nostro paese non è stata facile per Douaa e per i genitori e i fratelli, non è stato facile lasciarsi tutto alle spalle e ritrovarsi in un luogo straniero, ma grazie a Eurocoop e a tutti noi la strada poi si è fatta più facile e oggi per loro Camini è casa. Per questo, nel prossimo consiglio comunale, delibereremo la cittadinanza onoraria» ha detto Alfarano. Notizia accolta dalla ragazza con lacrime di gioia e il lungo applauso dei presenti.

Il presidente della Eurocoop Jungi Mundu, Rosario Zurzolo, che insieme al sindaco ha aperto Camini ai popoli del mondo, costruendo una società multiculturale, modello e caso di studio a livello internazionale, ha poi ricordato il percorso della famiglia Alokla verso la fiducia e la scelta di progettare il proprio futuro in Calabria.

«L’accoglienza è un dovere morale alto e, al tempo stesso, un’opportunità, una condivisione che fa crescere tutti. Vorremmo che questo fosse compreso e tenuto sempre presente, soprattutto a livello istituzionale, soprattutto in territori ai margini come i nostri. Camini era stata svuotata dall’emigrazione ed è ora ripopolata dall’immigrazione, è un fatto importante, fondamentale per la vita dei piccoli paesi. L’accoglienza è anche una missione. Ed è con questo spirito, di attenzione e amore, che ogni giorno, io e tutti gli operatori, affrontiamo le mille problematiche che portano con sé quanti lasciano il proprio paese per una terra straniera. E siamo felici poi di vedere che i nostri sforzi vengono ripagati, con migranti e rifugiati che trovano finalmente la serenità per andare verso il futuro, come è avvenuto con Douaa che ci ha fatto dono della sua storia» ha detto Zurzolo.

Una storia simbolo, appunto, che per l’incontro culturale condotto da Maria Teresa D’agostino, ha portato a Camini rappresentanti istituzionali, del mondo della scuola e dell’impegno sociale che hanno elogiato Douaa per la determinazione e la forza con cui ha affrontato i cambiamenti della sua vita, insieme alla famiglia, con la salda guida di Rosario Zurzolo e di Giusy Carnà, coordinatrice del progetto, e hanno sottolineato il valore dell’accoglienza.

La dirigente dell’Istituto Comprensivo Monasterace-Stilo-Riace-Bivongi, Gioconda Saraco, ha spiegato: «Entriamo quotidianamente in contatto con storie di migranti e la scuola diventa la seconda famiglia. La sinergia con Eurocoop e con il comune di Camini è quindi fondamentale per l’inserimento dei ragazzi che arrivano da noi, con tante difficoltà da superare, a partire dalla lingua, ed è poi motivo di grande soddisfazione vedere che il loro percorso trova sbocchi importanti come è avvenuta con Douaa»; la direttrice della Caritas diocesana Locri-Gerace, Carmen Bagalà, in prima linea nelle situazioni più delicate riguardanti l’accoglienza, ha evidenziato il valore umano della multiculturalità: «È importante mettersi sempre al fianco degli altri, al di là di confini e steccati, comprendersi, capirsi. Abbiamo percepito come vicina a noi la guerra in Ucraina ma non le tante guerre del mondo che hanno vissuto molte delle persone che sono qui questa sera. Dobbiamo imparare ad ascoltarci di più. Solo così possiamo davvero dare corpo a una società migliore, a un’idea alta di solidarietà tra i popoli»; il consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Marino, ha ribadito il sostegno dell’ente per tutto ciò che necessita l’accoglienza: «Camini rappresenta l’eccellenza nel campo dell’integrazione, della creazione di una società in cui persone da luoghi distanti si incontrano per dare vita a un mondo nuovo. Questo è un esempio mirabile di ciò che può e deve essere fatto in Calabria e che per la Città Metropolitana è un impegno prioritario»; infine, il senatore della Repubblica Nicola Irto, dopo aver invitato la giovane autrice a presentare il suo libro in Senato, ha concluso che, per una Calabria “diversa e migliore”, dal titolo di un suo interessante saggio, «la dimensione multiculturale è la strada da seguire, con determinazione, per uscire dall’impoverimento sociale e culturale cui la nostra regione sembra storicamente condannata; Camini è in controtendenza rispetto ai dati catastrofici sullo spopolamento, quindi dobbiamo percorrere questa via e, personalmente, porterò tutto questo all’attenzione del Parlamento».

Dall’assessorato regionale alle Politiche per il lavoro e formazione professionale, guidato da Giovanni Calabrese, la cui struttura doveva essere rappresentata da Domenica Bumbaca, assente per motivi di famiglia, un messaggio di saluto e di impegno nella direzione dell’accoglienza, in cui è stato brevemente illustrato il progetto Oikos per il lavoro e l’inclusione, attraverso corsi di formazione finalizzati a creare figure specializzate e, perciò, con maggiori possibilità di inserimento.

«Ho realizzato tanti desideri, qui a Camini, e tanti ancora spero di realizzare. Sono grata per tutto questo alla mia famiglia, che mi sostiene sempre, in ogni cosa, al sindaco, a Rosario, a Giusy e a tutti gli operatori della Eurocoop, che sin dall’inizio ci hanno fatto sentire al sicuro e, oggi, ci fanno sentire a casa. Per questo ho scelto come titolo del mio libro “Damasco è dove sono”, perché Damasco è la mia terra e ora la mia terra è anche qui, è anche Camini, con la Siria sempre nel cuore. E quello che spero con tutto il cuore è che la parola guerra scompaia subito da tutti i vocabolari. Non dobbiamo parlare di pace, pace è una parola vuota perché non c’è pace, dobbiamo farla, dobbiamo costruirla. Questo è il mio desiderio più grande» ha concluso Douaa. (rrc)

Innesti contemporanei: un viaggio itinerante nel teatro contemporaneo tra le province della Calabria

Proseguono gli appuntamenti di Innesti Contemporanei, il Festival di teatro e arti performative ideato dall’associazione Nastro di Möbius con la direzione artistica di Saverio Tavano, che per la sua VIII edizione ha animato i borghi di Borgia, Brognaturo, Squillace e Badolato.

Un viaggio itinerante sulla nuova drammaturgia pensato nelle province della Calabria per portare il teatro nei piccoli centri.

Lunedì 9 in doppia replica nella Sala Polifunzionale di Camini si metterà in scena l’anteprima reading de “L’Animale” una Storia di dovere, desiderio e riscatto, ultima produzione di Confine Incerto.

Lo spettacolo per 10 spettatori la volta, debutterà poi sul palcoscenico da lunedì 16 a domenica 22 ottobre nella sala Microteatro di Soverato, in doppia replica ore 19:00 e 21:00.

Lo lavoro, prodotto da Confine Incerto, che offre un’immersione in un mondo rurale dove gli uomini si confrontano con la natura e il proprio destino.

Nella storia, un gruppo di donne vive in una comunità dove gli uomini partono regolarmente per cacciare un misterioso animale. Le donne svolgono il loro dovere, preparando la carne dell’animale ucciso e mantenendo la tradizione. Tuttavia, l’arrivo di uno straniero sconvolge la routine, portando una storia di passione e sacrificio.

Lo spettacolo pensato sarà un’esperienza immersiva in cui gli spettatori verranno trasportati in un mondo di segreti, doveri e desideri nascosti. La narrazione catturerà l’attenzione degli spettatori trasportati nell’intimità di una cena, opportunità per immergersi in una storia avvincente.

“L’Animale” è parte del progetto di produzione “Non SoStare Ri(E)mozione forzata” co-finanziato con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’ “Avviso Pubblico Per Il Finanziamento Di Produzione Teatrale Per Lo Sviluppo Dell’attività Teatrale Per Il Triennio 2022-2024” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Innesti Contemporanei è un progetto co-finanziato dal Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

La rassegna nasce per innestare sul territorio buone pratiche culturali, partendo dalla circuitazione di spettacoli teatrali dedicati alla nuova drammaturgia, per proporre una programmazione culturale di spessore anche ai centri più piccoli. (rcz)