CARISSIMA PASQUA: TORNARE IN CALABRIA
È DIVENTATO DAVVERO LUSSO PER POCHI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Pasqua, quanto sei cara! Negli ultimi 20 giornI, infatti, si registra un aumento del 190% per i prezzi dei treni e di quasi 200 euro per gli aerei.Un fatto insostenibile e denunciato da Federconsumatori Calabria attraverso l’indagine sui costi di voli e treni verso la regione.

Quest’anno è stata simulata la partenza da alcune delle principali città, alla vigilia della Pasqua: sabato 19.04.2025. La ricognizione delle offerte di viaggio si è concentrata sulle offerte Italo e Trenitalia e sulle compagnie aeree che garantiscono i collegamenti verso la Calabria per la data del 19 aprile ed ha misurato gli aumenti delle offerte a distanza di 20 giorni.

Aumenti che per Mimma Iannello, presidente di Fedefconsumatori Calabria, «sono inaccettabili».

«Non possiamo assistere – ha sottolineato – come se fosse una pratica del tutto corretta a rincari sino a 219,00 euro sullo stesso treno e per lo stesso tragitto ed a percentuali di aumento sino al 190%. È una vergogna che si consuma impunemente da anni ma che non ci stancheremo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e a denunciare».

«Le politiche tariffarie slegate da ogni elemento di trasparenza e di sostenibilità sociale – ha proseguito – sono un meccanismo speculativo che come Federconsumatori continueremo a sottoporre all’attenzione delle Autorità dei Trasporti e della politica affinché assumano la gravità e gli effetti del fenomeno che si scarica in termini di grave iniquità e di limitazione del diritto alla mobilità per tante famiglie di studenti, lavoratori e villeggianti che ritornano o scelgono la nostra regione ed in molti casi sono costretti a rinunciare di raggiungere per l’insostenibilità dei costi».

Andando nello specifico, per quanto riguarda i treni, sono stati esaminati ti i costi massimi delle frecce senza alcun cambio.

Dai dati elaborati si confermano le speculazioni sulle offerte di viaggio che denunciamo da anni: prenotando la stessa freccia per la stessa destinazione di arrivo e per lo stesso giorno, a distanza di 20 giorni, con Trenitalia si registrano aumenti che variano dal +190% (Milano C. – Paola), + 158% (Torino – Lamezia T.), + 155% (Torino – Paola), + 154% (Torino – Lamezia), + 174% (Milano -Reggio Cal.), + 140% (Torino -Reggio Cal.). Quasi stabili le offerte di Italo fra le due date di rilevamento con aumenti sino a 28,00 euro nelle partenze da Milano per le fermate regionali di Paola, Vibo Pizzo, Rosarno, Villa S. Giovanni e Reggio Calabria.

Per quanto riguarda i voli, invece, si registrano aumenti medi sino a 192,34 euro Torino – Reggio Cal., +184,71 € Torino- Lamezia T.; +132,00 € Bergamo – Lamezia T., in alcuni casi sempre più competitivi alle frecce (es. Milano – Lamezia T. e e Reggio Cal. o Torino – Reggio Cal.). Verso l’aeroporto di Crotone, con Ryanair, si registra come unica data di arrivo più prossima alla Pasqua il 18 aprile ed aumenti di 160,05 euro.

Si conferma così l’allarme sul progressivo e incessante aumento dei prezzi dei viaggi e ciò alza denuncia di Federconsumatori sulle politiche tariffarie applicate dai principali vettori verso la Calabria e che devono essere ben scandagliate dall’Autorità dei trasporti perché superano ogni plausibile meccanismo di mercato per divenire delle vere speculazioni sulla pelle dei consumatori e dei calabresi. Ciò dimostra ancora una volta che le pratiche tariffe sono in balìa di logiche di profitto che continuano a scaricarsi sulle tasche dei consumatori che per raggiungere la nostra regione devono sopportare costi davvero elevati e molte volte con non pochi sacrifici pur di ritrovarsi con i propri cari. (ams)

Caro voli, Orrico e Tavernise (M5S): Servono interventi urgenti per calmierare i prezzi

«Chiediamo misure urgenti e strutturali per calmierare i prezzi dei trasporti da e per la Calabria nei periodi di alta domanda». È quanto hanno chiesto la deputata Anna Laura Orrico e il consigliere regionale Davide Tavernise del M5S, ribadendo la necessità di «un monitoraggio serrato da parte dell’Antitrust e dell’Enac per verificare se vi siano pratiche speculative, ma soprattutto è necessario un piano nazionale che garantisca la continuità territoriale anche per la nostra regione».

«Tornare a casa non può essere un privilegio per pochi. È una questione di giustizia sociale, di equità territoriale e di dignità per migliaia di calabresi», hanno aggiunto, sottolineando come «ancora una volta, in occasione delle festività, tornare in Calabria per migliaia di fuorisede diventa un miraggio. Una situazione ormai cronica che si ripresenta puntualmente a ogni Natale, Pasqua o ponte festivo: voli introvabili, tariffe esorbitanti, e una terra sempre più isolata dal resto del Paese».

«Le segnalazioni che arrivano da studenti e lavoratori calabresi fuori sede – hanno proseguito – sono a dir poco allarmanti: per volare da Milano a Lamezia Terme e ritorno si superano abbondantemente i 600 euro, con picchi che toccano i 728 euro anche con compagnie cosiddette low cost. Ma non è tutto. Dalla stampa apprendiamo che per tornare da Bologna a Crotone, in autobus, servono fino a 550 euro. Un rincaro che sfiora il 300% rispetto ai prezzi standard. È inaccettabile che chi vuole tornare nella propria terra per riabbracciare la famiglia debba spendere cifre da capogiro, quando spesso si tratta di giovani precari, studenti, lavoratori con stipendi bassi».

«Siamo di fronte a una distorsione del mercato che penalizza ancora una volta il Sud e in particolare la Calabria. Il diritto alla mobilità – hanno concluso – non può essere soggetto alle sole regole del profitto, soprattutto in regioni come la nostra dove l’alternativa ferroviaria è inadeguata e il trasporto su gomma non è sostenibile per tempi e costi. Questo sistema non fa che aggravare lo spopolamento e l’emigrazione giovanile, isolando ulteriormente il nostro territorio». (rrm)