di MARTINA POLIMENI – L’estate reggina si accende grazie alla magia del teatro e il clima inusuale, fatto di termometri per misurare la temperatura, firme su registri di presenza e ingresso con mascherine non ne hanno sminuito la forza. Nel contesto della rassegna ‘Le grandi notti del teatro’ la compagnia del teatro Belli di Roma diretta da Antonio Salines ha portato in scena a Piazza Castello, lo spettacolo ‘Cattivi e Cattivissimi nel teatro Shakespeariano’ di Luigi Lunari. Un palcoscenico piccolo, una scenografia essenziale e poche sedie dal posizionamento sfalsato per assecondare il distanziamento sociale sono svanite nel corso della performance del bravissimo Antonio Salines. Tutta l’attenzione è stata catalizzata dalla recitazione, vivificata dagli affascinanti scorci del Castello Aragonese.
I ‘Cattivi e Cattivissimi nel teatro Shakespeariano’ è una raccolta dei monologhi più suggestivi fatti dai ‘cattivi’ e dai ‘bastardi’ creati dalla penna di Shakespeare, curata da Luigi Lunari, uno dei più importanti autori nazionali, critico, drammaturgo, traduttore e saggista, scomparso lo scorso agosto. Si va da Enrico V a Re Lear, da Coriolano a Giulio Cesare, da Riccardo III a Macbeth, ma non è solo un modo per elogiare il teatro del grande Shakespeare. Ogni bastardo porta con sé delle tematiche, dei punti chiave su cui si gioca e si esplica la cattiveria, dei momenti di riflessione su ciò che renderà la tragedia tale, dei discorsi forti ed eloquenti, che forse proprio in quanto voce degli antagonisti risultano davvero accattivanti. Ogni monologo presentato è frutto di un’accurata e attenta scelta e, nel complesso della raccolta, sembra essere stato posizionato lì proprio per dirci qualcosa.
Tra le tante cose raccontate nello spettacolo, il monologo finale, tratto da La Tempesta, è una metafora su quelle che saranno le sorti del teatro in questo momento nuovo fatto di distanze e di invivibilità di posti piccoli, come i piccoli teatri sparsi in giro per il mondo: ‘Il nostro spettacolo è finito, questi nostri attori, come ti avevo detto, erano tutti spiriti, e si sono dissolti nell’aria, nell’aria sottile. E, come l’edificio senza fondamenta di questa visione, le torri ricoperte dalle nubi, i palazzi sontuosi, i templi solenni, questo stesso vasto globo, sì, e quello che contiene, tutto si dissolverà, come la scena priva di sostanza ora svanita, tutto svanirà senza lasciare traccia. Noi siamo della materia di cui son fatti i sogni e la nostra piccola vita è circondata da un sonno’.
Non serve capirci qualcosa di teatro per poter riconoscere e apprezzare il talento di Antonio Salines, direttore artistico del Teatro Gentile di Cittanova e vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano, oltre che Maschera d’oro come miglior attore protagonista del 2019. Antonio Salines è capace di trasformarsi in personaggi molto diversi tra loro rimanendo credibile in ognuno di essi, anche in ruoli femminili come Lady Macbeth, e senza l’ausilio di alcun costume o trucco scenico. Una vera fortuna per le persone che hanno assistito all’evento! La magia del teatro a Reggio è anche questa, permettere a chi non conosce e non frequenta teatri di appassionarsi a Shakespeare e ai suoi cattivi, grazie al talento di un attore con la A maiuscola e alla organizzazione di un evento gratuito. (mp)