CATANZARO – Conclusi gli incontri di Liber@estate 2023

Con la presentazione del libro “Cercando Jolanda” di Titti Preta, a cui ha fatto seguito un’apprezzata degustazione culinaria offerta dalla Fondazione Vincenzo Scoppa, organizzatrice, si è chiuso il ciclo degli Incontri d’autore di Liber@estate 2023, la prestigiosa e apprezzata manifestazione culturale, che coniuga in modo innovativo vacanza e cultura realizzando ormai da tempo un piacevole binomio in un momento di lontananza dalle ordinarie occupazioni. 

La kermesse letteraria, che ha celebrato la sua VIII edizione, si è snodata attraverso sei incontri, con la partecipazione degli autori delle opere. Ad aprire il ciclo, la presentazione, il 3 agosto 2023, nell’ampio giardino attrezzato del bar gelateria “La Pergola” in Marina di Santa Caterina dello Ionio, del volume collettaneo “La proprietà e i suoi nemici. Dalla direttiva Ue “case green” alla libertà”, curato da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione Vincenzo Scoppa e di Confedilizia Calabria.

È proseguita poi al Diving Center Capitan Antonio sul lungomare della medesima cittadina, con la presentazione del libro “Terra Santissima” di Giusy Staropoli Calafati, cui ha fatto seguito quella del romanzo “L’illusione del melograno” di Marcostefano Gallo e, quindi, la nuova opera di Daniela Rabia “Il lato sbagliato della porta”. La rassegna ha poi ospitato Giorgio Metastasio con il suo: “Rina. Il sorriso e il dolore” e, infine, come detto, Titti Preta, con l’opera già indicata.

Le serate, tutte di elevato livello culturale, hanno sempre registrato la presenza di un folto pubblico, la cui presenza ha arricchito l’iniziativa.

Al tavolo delle presentazioni, accanto a Maria Antonietta De Francesco, direttore artistico della rassegna, si sono avvicendati Maria Loscrì, presidente del Club Unesco di Vibo Valentia, Franco Schipani, giornalista, Daniela Trapasso, insegnante e componente del Capo di Catanzaro, Domenico Bilotti, docente dell’Umg di Catanzaro, Salvatore Passafaro, presidente dell’Unione dei Giovani Commercialisti di Catanzaro, Antonio Riccio, ingegnere ambientale, e lo stesso Sandro Scoppa.

Liber@estate si chiuderà il 26 agosto 2023, ore 21.30, con la cerimonia per il conferimento del Premio Internazionale Liber@mente 2023 – XV Edizione, ad Anton Giulio Grande, stilista e presidente della Calabria Film Commission, a Dario Fertilio, giornalista e scrittore, già responsabile cultura del Corriere della Sera, a Michele Silenzi, scrittore ed editore, e ad Andrea Porciello, ordinario dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. La serata sarà condotta da Rossella Galati, giornalista de LaC e direttore di Liber@mente, e Daniela Rabia, giornalista e scrittrice, ed arricchita da momenti musicali lirici e sinfonici e teatrali di cabaret.

Interverranno Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, e Gianvito Casadonte, presidente e direttore artistico del Magna Graecia Film Festival, insieme ad altri ospiti.

Liber@estate 2023 è un’iniziativa della Fondazione Vincenzo Scoppa, Confedilizia Calabria e della rivista Liber@mente in collaborazione con i Comuni di Montepaone e di Santa Caterina dello Ionio, la Bcc Calabria Ulteriore, l’agenzia nazionale di stampa Italpress, il quotidiano nazionale L’Opinione della Libertà, il network LaC, Radio Ciak, Tecnocasa Montepaone, la Liberilibri editore, l’Uipi – International Union of Property Owners, e l’Università Pedagogica di Cracovia – Gruppo di ricerca “Italian studies”. (rrc)

LAMEZIA TERME (CZ) – Grande successo per il Karate lametino sotto le stelle

Domenica 19 agosto, in una suggestiva cornice di natura e socialità, si è svolta la grande festa del “Karate Lametino Sotto Le Stelle”. Un puntuale e pittoresco tramonto ha dato spazio ad una incantevole luna che, insieme alle stelle, hanno acceso i riflettori su una serata di sport, straordinaria cartolina del “Festival del Turismo Sostenibile – Un’Estaste di Gusto”, organizzato dal comune di Lamezia Terme con il contributo della Regione Calabria (Promozione Della Calabria E Dei Suoi Asset Strategici – Spettacolo E Grandi Eventi – Marketing Territoriale) in partnership con la Pro Loco cittadina ed in collaborazione con numerose associazioni del territorio.

Il Teatro “Emanuela Loi” del Lungomare Falcone e Borsellino, è stato allegramente invaso dai diversi colori delle “cinture”, simbolo proprio della disciplina del Karate, protagonista indiscusso.

Un sold out di pubblico ed una grande partecipazione di atleti ha dato il via ad un perfetto equilibrio di tecnica e spettacolo.

Protagoniste della serata diverse associazioni del lametino iscritte alla Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) che hanno incantato i presenti, con dimostrazioni di Kata (forma), combattimento con avversari immaginari e Kumite (combattimento).

Schierati sui tatami, piccoli e grandi allievi, insieme ai loro maestri (Vincenzo Ruberto, Asd Sporting Center e Delegato Provinciale; Antonio Ruberto, Asd Sporting Center; Mario Amendola, Asd Centro Sport Karate; Enrico De Pace, Asd Scuola Karate Curinga; Veltri Francesco, Asd Accademia Karate Lamezia; Emanuel Lestingi, Asd Accademia Karate Lamezia; Antonella Martino, Accademia Karate Lamezia; Vincenzo Martino, Accademia Karate Lamezia; Michele Torcasio, Asd Sporting Life Karate).

La voce maestra del “Karate Lametino sotto le Stelle” è stata quella di Giuseppe Notarianni, Arbitro Mondiale e Presidente della Commissione Nazionale Ufficiali di Gara. Egli ha spiegato le diverse dimostrazioni, sottolineando la grande valenza di una disciplina che si pone come arte sportiva e grande palestra di formazione umana.

Le diverse dimostrazioni hanno infatti, messo l’accento su una disciplina sportiva che educa gli atleti al controllo delle emozioni, connettendo la propria corporeità con la mente, divenendo padroni di sé e del proprio spazio nel mondo.

La serata si è poi sviluppata con musica di sottofondo e diversi circuiti didattici costruiti per far esercitare gli atleti con percorsi ad ostacoli, capriole verso l’alto ed il basso, e diversi tipologie di salti, puntando anche dunque, sul necessario coordinamento.

«Siamo davvero felici ed orgogliosi – ha dichiarato Sergio Servidone, Vicepresidente Csen Prov. Cz – per il grande coinvolgimento delle associazioni che, grazie all’intensa attività della Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) hanno dimostrato la grande vivacità che ruota intorno alla disciplina sportiva del Karate nella città di Lamezia Terme. Poter vedere il 20 agosto oltre 60 atleti ed un pubblico numerosissimo di famiglie ed appassionati, sottolinea come il linguaggio dello sport sia divenuto universale e di grande valenza civile, fisica e ludica. Un saluto dei direttori sportivi, maestri e allievi, tutti schierati alle spalle del mare lametino, ha concluso la serata, con grande gioia dell’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme rappresentata durante la manifestazione dall’Assessore allo Sport, Luisa Vaccaro e della Pro Loco cittadina, partener del progetto del Turismo Sostenibile, sottolineando come il lungomare possa concretamente divenire perfetto crocevia di scambi artistici, sportivi, umani». (rcz)

TAVERNA (CZ) – Conclusa la trentaduesima edizione del Premio Sila ’90

La suggestiva location del teatro verde del Centro visita Antonio Garcea di Villaggio Mancuso nel Comune di Taverna, ha ospitato la trentaduesima edizione della cerimonia di consegna del prestigioso Premio Sila ’90, encomio materialmente realizzato dal noto orafo di fama internazionale Michele Affidato.

L’evento organizzato dal promoter Giuseppe Pipicelli e da Angolo 12, col supporto del Parco nazionale della Sila, dell’Uncem, della Sadel, dell’Unpli, e dei Comuni silani di Spezzano della Sila, San Giovanni in Fiore, Cotronei, Savelli, Sersale, e Taverna, anche per questa edizione ha registrato la presenza tra premiati e personalità presenti, di eccellenze della nostra terra.

A portare il saluto della cittadina di Taverna è stato il primo cittadino Sebastiano Tarantino, che ha premiato il Funzionario del Parco Nazionale della Sila, Domenico Cerminara.

Il Presidente regionale dell’Uncem, Vincenzo Mazzei, ha premiato Domenico Gareri, autore, produttore e conduttore televisivo con diverse esperienze in Rai.

L’Assessore al turismo di Cotronei, Antonio Bevilacqua, ha premiato l’imprenditore e presidente del Catanzaro Calcio, Floriano Noto, intervenuto telefonicamente per sopraggiunti impegni sportivi in terra di Lombardia, e che avrà l’opportunità di ricevere il premio dalle mani di Pippo Capellupo, Presidente regionale dell’Unpli.

Il promoter e organizzatore del premio, Giuseppe Pipicelli, ha consegnato il premio del sottosegretario di Stato, Wanda Ferro, (assente a causa di un incidente domestico che la terrà a riposo per ancora diversi giorni) al colonnello Nicola Cucci, padrone di casa e comandante del Reparto Biodiversità Carabinieri di Catanzaro che avrà modo di consegnarlo all’on. Ferro nei prossimi giorni.

Il Premio Sila per il settore turistico, quest’anno, ha riconosciuto sul campo, l’impegno e la professionalità di 2 realtà che da diversi anni sono considerate delle eccellenze nel settore del turismo enogastronomico. Stiamo parlando del Brillo di Lorica e del Semaforo di Villaggio Mancuso.

A premiare questi fiori all’occhiello sono stati il Direttore del Parco nazionale della Sila, Ilario Treccosti e il presidente dell’Unpli, Filippo Capellupo.

Nel corso della serata, particolarmente apprezzate sono state le performance musicali del duo Jure Novo con Francesca Loria e Domenico Stumpo, ma anche le uscite di moda con abiti dedicati al pittore Mattia Preti, realizzati dalle studentesse dell’Accademia di Moda New Style di Cosenza diretta da Franca Trozzo e dipinte dalla pittrice Wilma Pipicelli, che ha pure omaggiato gli ospiti con alcune litografie a numero limitato dedicate sempre al noto pittore di Taverna.

Presente anche la stilista locale Maria Concetta Vizza che ha vestito le Vallette dell’iniziativa.
La manifestazione, magistralmente condotta da Antonella Pezzetta, ha registrato la presenza di turisti, operatori turistici, giornalisti e amministratori pubblici del territorio.

A partire dal 2024 il Premio Sila ’90 si terrà in pianta stabile presso il teatro comunale di Cotronei. (rkr)

CATANZARO – Caso Scalise, Capellupo e Serò: «Clamorosa gaffe della Lega. L’assessore non ha alcun incarico con Sorical»

«La Lega sconfessa la Lega. Si potrebbe sintetizzare così la clamorosa gaffe del gruppo consiliare del Carroccio che, nella smania di attaccare l’amministrazione, ha letteralmente inventato un inesistente “caso Scalise”. Il nostro apprezzato assessore ai lavori pubblici, come ha ufficialmente confermato la Sorical (guidata dall’avvocato Cataldo Calabretta, molto vicino a Salvini), non ha alcun incarico professionale in atto con la Società che si occupa del sistema idrico calabrese. Aggiungiamo noi, prima che il gruppo leghista faccia un ulteriore autogol, che l’ingegnere Scalise si è occupato, ben prima di essere nominato assessore dal sindaco Fiorita, della progettazione del nuovo serbatoio di Lido. Non esiste, dunque, la presunta e inventata incompatibilità dell’assessore Scalise che, peraltro, si è sempre distinto per la sua alta professionalità, per il suo rigore e per la sua autonomia». A dirlo sono i consiglieri comunali Vincenzo Capellupo e Raffaele Serò

«Il gruppo leghista, ormai ossessionato dall’idea di restare nella nicchia di una sterile opposizione per i prossimi quattro anni (e probabilmente per i prossimi dieci) – dicono i due consiglieri – non si è fatto scrupolo di attaccare anche la Sorical a guida leghista. Noi possiamo dire, con onestà, che l’avvocato Calabretta, al di là delle differenze ideologiche e di schieramento, è persona di grande competenza e disponibilità, non si fa condizionare dal colore delle Amministrazioni e cerca di fare il possibile per mettere in ordine un sistema idrico vetusto e molto complesso come quello calabrese. La crisi idrica di quest’anno è sicuramente figlia di una politica sbagliata degli ultimi venti anni, una fase da cui gli esponenti comunali della Lega non possono certo tirarsi fuori per avere avuto ruoli di altissima responsabilità anche nel settore in questione. L’estate più calda degli ultimi cento anni e l’aumento dei consumi dovuto ad una ripresa anche turistica del quartiere Lido hanno determinato le criticità che saranno superate non appena il serbatoio sarà completato».

«Non vorremmo – e ce ne dispiacerebbe per l’avvocato Calabretta – che la nota del gruppo leghista al Comune – concludono – fosse un grave e minaccioso segnale ai cittadini liberi di questa città oltre che un indizio di una lotta intestina alla Lega che alla città non interessa per nulla. In ogni caso, non è l’assessore Scalise che dovrebbe dimettersi, ma i quattro consiglieri della Lega, autori del più clamoroso degli autogol. Abbiano almeno la decenza e l’onestà di chiedere scusa all’assessore Scalise e alla città per questa squallida operazione, ben degna della “Bestia” di Salvini”». (rcz)

CATANZARO – Giovedì “La Notte del mare”

Giovedì 24 agosto, a Catanzaro, al Parco Gaslini, si terrà La Notte del Mare, promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito del programma di attività di Catanzaro Città Bandiera blu con il sostegno della Regione Calabria. A darne notizia la vicesindaco, con delega alle politiche del mare, Giusy Iemma.

Musica, canto e danza saranno al centro della serata – condotta da Domenico Gareri – che vedrà declinare, attraverso le diverse forme artistiche, i valori della tutela e della sostenibilità ambientale, attraverso la valorizzazione del patrimonio del mare. Ospiti speciali saranno uno degli autori più noti del panorama nazionale, Franco Fasano, e il cantautore Pierdavide Carone. Significativa anche la presenza di realtà importanti in campo sociale, come il coro dell’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Catanzaro e l’Ente Nazionale Sordi, che arricchiranno l’evento oggetto di produzione televisiva mirata ad esportare il Capoluogo a livello nazionale.

«In occasione della manifestazione – evidenzia Giusy Iemma – sarà consegnato un riconoscimento alla Capitaneria di Porto di Catanzaro Lido, per le attività di presidio e di soccorso operativo a mare, e ad associazioni che ricoprono un ruolo fondamentale nella salvaguardia e nella promozione ambientale e nell’inclusione sociale: Kalabrian H20, Kalabrian Kayak Scolacium, Aps Dune di Giovino, Cooperativa Zarapoti con il Valentino Beach Club».

«Il Premio La notte del mare nasce, per l’appunto – ha concluso – per celebrare e ringraziare quanti sono impegnati sul territorio per proteggere il nostro bene più prezioso, con l’obiettivo di continuare, attraverso la sinergia, quel percorso virtuoso iniziato con il conseguimento dell’eco-label Bandiera blu». (rcz)

 

CATANZARO – Gli ultimi appuntamenti della rassegna “Porto a Sud”

La città di Catanzaro si prepara ad accogliere gli ultimi quattro appuntamenti della rassegna letteraria Porto a Sud, un evento culturale di grande rilievo voluto dall’Associazione culturale “La Masnada” e patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Catanzaro, nell’ambito del cartellone estivo Vento d’Estate.
La rassegna letteraria “Porto a Sud” ha saputo conquistare il cuore dei cittadini e degli amanti della cultura, offrendo un’opportunità unica di confronto e dibattito su tematiche di grande attualità e interesse nazionale. Durante queste settimane, la rassegna ha ospitato le presentazioni di Nando dalla Chiesa (24 luglio), Viviana Verbaro (25 luglio), Piero Bevilacqua (03 agosto), Domenico Dara (05 agosto), Elvira Fratto (18 agosto).
Tutto questo fermento, stimolato dall’Amministrazione Comunale e inserito nel contesto del suggestivo cartellone estivo “Vento d’Estate”, rende evidente come questa rassegna sia diventata una piattaforma di dialogo che pone il dibattito del nostro Paese a disposizione di Catanzaro. (rcz)

CATANZARO – I consiglieri Donato, Parisi e Veraldi sul tema delle Partecipate

I consiglieri comunali di Catanzaro, Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi sono tornati a parlare del tema delle Partecipate, dopo ave registrato «nessun segnale di reale cambio di passo è stato registrato».

«Scarsa trasparenza (siamo ancora in attesa di ricevere i verbali di assemblea di nomina degli amministratori unici e del collegio sindacale delle società seppure richiesti con formale accesso agli atti oltre un mese fa) – hanno spiegato – assenza di progettualità, gestione pessima dell’ordinario! L’AMC, ad esempio, ad oggi non ha ancora pubblicato l’avviso per la nomina del Direttore Generale nonostante il D.G. in carica sia già scaduto a maggio 2023 mettendo così a rischio l’operatività aziendale».

«Le bike, del tanto pubblicizzato servizio di bike-sharing che avrebbe portato milioni di turisti a Catanzaro lido – hanno continuato – sono già belle e stipate nei depositi e siamo ancora a metà agosto. I bus elettrici, presentati in pompa magna alla presenza dei sindaci Fiorita-Talerico, sono anch’essi a fare bella mostra nei depositi aziendali, il personale amministrativo continua a “soffocare” per la mancanza di un funzionante impianto di climatizzazione, le corse continuamente saltate, almeno un bus al giorno fermo per strada e stato delle pensiline da terzo mondo».

«È passato oltre un anno dall’insediamento del governo Fiorita-Talerico – hanno detto ancora – e le prospettive di cambiamento, anche nelle modalità di gestione e rilancio dell’Azienda di trasporti cittadina, sembrano ormai una chimera. Si pensa davvero, con questo approccio del tutto approssimativo di poter rendere l’AMC un’azienda moderna, snella, pronta alle sfide dell’innovazione tecnologica, pronta ad inevitabili processi aziendali aggregativi e soprattutto pronta alla sfida rappresentata dalla gestione della nuova metropolitana di superficie?».

«La certezza è che, un po’ come per tutto il resto, si vada in perfetta e “maldestra” continuità con le passate amministrazioni», hanno concluso i consiglieri comunali. (rcz)

Auguri a Massimo Palanca, splendido 70enne e domani cittadino onorario di CZ

Massimo Palanca compie oggi 70 anni e domani gli sarà conferita solennemente la cittadinanza onoraria di Catanzaro. Sergio Dragone, giornalista e scrittore, gli ha dedicato uno dei più bei capitoli del suo libro “La leggenda del Catanzaro” (Media&Books) che vogliamo riproporre come tributo al più iconico calciatore giallorosso di tutti i tempi.

di SERGIO DRAGONE – Quando Emidio Lazzarini, figlio di un calzolaio di Ascoli Piceno, confeziona nei primi anni Cinquanta un paio di scarpe da calcio speciali per un suo amico, non immagina lontanamente che le sue “pantofole” sarebbero state indossate da campioni come Lev Jascin, Johan Cruiff, Marco Van Basten, Garrincha, Ferenc Puskas, Luisito Suarez, Gigi Riva, Gianni Rivera e Sandro Mazzola.

La leggenda assegna a John Charles, il gigante buono della Juventus, il merito di avere coniato il fortunato nome di “pantofola d’oro” dopo avere indossato gli scarpini su misura creati appositamente per lui da Emidio: scarpe in morbidissime pelli di vitello che fasciano il piede e permettono di accarezzare il pallone.

E sicuramente Lazzarini non immagina che la sua produzione sarebbe stata messa in crisi a metà degli anni Settanta da un campione di periferia, con un 37 di numero forse più adatto ad una ballerina che non a un calciatore. Con l’aggravante di essere un conterraneo. Si perché, nonostante la leggenda narri che le “pantofole d’oro” siano realizzate tutte su misura, in realtà il grosso della produzione prevede misure standard.

Come nella favola di Cenerentola, nessuna misura standard si adatta al piedino di Massimo Palanca, attaccante del Catanzaro, da poco affacciatosi alla vetrina del calcio italiano. Pippo Lupini, l’uomo di fiducia di Lazzarini, non sa che pesci prendere.

Usare uno scarpino della linea bambini è davvero troppo. Bisogna lavorare su un prototipo originale. «Se Palanca – che lui chiama affettuosamente “Topolino” – ha un “piedino di fata”, vuol dire che costruiremo per lui uno scarpino degno di una fata».

Lui con uno scarpino da favola. Lui che da ragazzino era costretto a usare per le partite le stesse scarpe con cui andava a scuola. Lui che sul campo dell’oratorio di Porto Recanati aveva indossato di nascosto le scarpe del fratello Gianni, tre numeri più grandi e chiodi per tenere fermi i tacchetti, procurandosi piaghe e sanguinamenti.

In quel piede numero 37, fasciato dalla creazione di Emidio, è racchiusa la fantastica favola del ragazzo marchigiano che volle farsi re, il monarca del calcio di provincia. In quel piede numero 37, protetto dalla “pantofola d’oro”, c’è il segreto di tredici gol realizzati direttamente dalla bandierina, record assoluto a livello europeo. Palloni micidiali, calciati alla perfezione, che si abbattono come gli uccelli di Alfred Hitchcock – l’immagine suggestiva è di Federico Buffa – sui malcapitati portieri. “El gol olimpico”, come lo chiamano in Sudamerica, è prerogativa di pochi geni. In Europa solo il serbo Dejan Petkovic riesce a contendere, inutilmente, il primato all’attaccante giallorosso che così entra nella storia del football internazionale.

Una bella storia che inizia a Porto Recanati, non lontano dal promontorio del Conero, nell’agosto del 1953, anche se Massimo “deve” nascere a Loreto, dove c’è l’ospedale più vicino. Quinto di otto figli, cresce a contatto diretto con il calcio perché il padre, custode del campo sportivo, occupa una modesta abitazione ricavata fra i due spogliatoi. Il rumore del pallone che batte sul campo sterrato è la sua prima ninna nanna. E poi papà Renato è stato un onesto giocatore del Porto Recanati e il fratello Gianni avviato ad una significativa carriera di difensore tosto nel Pescara, poi nel Palermo e nel Taranto.

Massimo è magro da fare paura. Il pallone di cuoio con cui gioca in cortile è talmente pesante che quasi non riesce a trascinarlo. Inventa con la fantasia partite fantastiche in cui sogna di essere l’ala sinistra della Juventus, la sua squadra del cuore. Qualche volta costringe una delle sorelle a piazzarsi tra improvvisati pali e fare finta di essere il portiere avversario, sorbendosi terrificanti cannonate. Così piccolo e inafferrabile, così piccolo ma dotato di un sinistro terribile, che fa male. Inevitabile che quel ragazzino passi dall’oratorio di don Ennio Borgogna ad una delle squadre dilettantistiche locali, l’Adriatica, e che presto si segnali tra i più bravi.

Con la scuola e con i libri le cose non vanno tanto bene. Strappa con i denti la licenza media e per fare contenti i genitori si iscrive al Centro di Avviamento Professionale di Recanati. Fa furore nell’Adriatica, ma c’è sempre l’oratorio nel suo destino. In estate sul campetto dei salesiani si disputano infuocate sfide. Ad una di queste assiste, quasi per caso, il presidente del Passamonti, la squadra di calcio di Camerino che milita in serie D. Si chiama Eligio Santacchi e passa le sue vacanze a Porto Recanati. Quel ragazzino minuto gioca da dio e lo incanta. Il mattino dopo è già a colloquio con Renato Palanca per trattare il cartellino del figlio. A settembre del 1970, uno spaurito Massimo arriva a Camerino dove l’accoglie, quasi come un figlio, l’intera famiglia Santacchi. Eligio lo coccola, cerca di non fargli sentire la nostalgia di casa, ma soprattutto è attento al peso del ragazzo. Davvero troppo leggero per giocare al calcio a livelli superiori. E così Santacchi, appena può, porta il giovane Palanca in montagna per stimolargli l’appetito.

Massimo esordisce a diciassette anni in serie D con il Passamonti che però retrocede in Promozione. Tra i dilettanti diventa titolare inamovibile e si afferma come attaccante dotatissimo, capace di numeri straordinari, tanto da guadagnarsi l’interesse del Frosinone, in serie C. A “raccomandare” il ventenne Palanca è Gabriele Guizzo, esperto attaccante del Frosinone e grande estimatore del talento di Porto Recanati. Il primo provino non funziona molto e l’allenatore frusinate, Umberto Mannocci, alza le spalle. Mannocci ha grande esperienza, ha allenato in serie A il Messina e la Lazio, finisce col fidarsi di Guizzo. Massimo viene acquistato per quattordici milioni di lire. Un azzardo. Che sarà ripagato a suon di gol. Ben diciotto che lo consacrano capocannoniere del torneo. In una sola partita, contro la Casertana, ne fa quattro davanti agli occhi emozionati di papà Renato. È nata una stella.

È a questo punto che nel destino di Massimo spunta la Calabria. Ma non quella giallorossa, quella amaranto. A metà del girone di ritorno, il presidente del Frosinone, Domenico Franceschi, annusato l’affare, stipula con la Reggina un accordo di massima che prevede il passaggio di Palanca al club dello Stretto. Siamo nell’aprile del 1974. Il giocatore non ne sa nulla e quando apprende del precontratto salta su tutte le furie. Dirà si alla Reggina, ma solo se gli amaranto manterranno la serie B. Nessuna preclusione, ovviamente, per la società, ma solo il forte desiderio di approdare al calcio professionistico. Anche il Catanzaro ha adocchiato il capocannoniere della serie C, ma Ceravolo preferisce il profilo basso, è informato dell’accordo con la Reggina e decide di stare alla finestra.

È il destino che sceglie per Massimo la strada giusta. La Reggina retrocede per differenza reti e il patto tra Franceschi e Oreste Granillo diventa carta straccia. Ceravolo come un falco s’inserisce nella trattiva e chiude l’affare per centoventi milioni di lire. In un solo anno, il valore di Palanca è aumentato di dieci volte. Catanzaro lo tenta. È un club che ha già assaporato la serie A, una tifoseria appassionata, un tecnico giovane e ambizioso come Gianni Di Marzio. E poi l’ingaggio non è male per quei tempi, un milione di lire al mese.

Fine luglio 1974. Il primo approccio con la nuova realtà non è esaltante. A cominciare dal rocambolesco viaggio in treno da Roma Termini a Lamezia Terme, su un treno da terzo mondo e un caldo bestiale. Ancora peggio il primo incontro con Di Marzio, nella villa a mare del direttore generale Gaetano Scuderi. Massimo gli si presenta con una cascata di riccioli e una barba incolta. Non sembra un calciatore, semmai un componente di un gruppo beat. Tende la mano al mister, ma questi la ritira sdegnato: «Ti saluterò quando avrai tagliato barba e capelli». Il ragazzo ha un carattere orgoglioso, non gli piace quella intromissione nella sua vita privata e gioca per tutto il campionato con barba e capelli lunghi. Di Marzio dimentica presto quella strana presentazione. Massimo Palanca disputa undici campionati con il Catanzaro tra A, B e C, segna 115 gol, a cui bisogna aggiungere 21 reti in Coppa Italia, conquista tre titoli di capocannoniere (in B, in C e in Coppa Italia), uno di vicecapocannoniere in A, due promozioni nella massima serie, una in B. Con un cameo indimenticabile: la tripletta rifilata all’Olimpico alla Roma, il 4 marzo del 1979.

Un campionario infinito di prodezze balistiche, magistrali punizioni e calci d’angolo, rovesciate spettacolari, assist strabilianti per i compagni, perfino colpi di testa vincenti. Per Massimo si sprecano i soprannomi altisonanti: O Rey, come Pelè. O il Cruyff dei poveri. O l’Imperatore della Ovest. Per Sandro Ciotti, mitica voce di Tutto il calcio minuto per minuto, è «uno dei migliori sinistri d’Europa». Il segreto in quel piede numero 37 fasciato di pelle. È la leggenda del ragazzo che volle farsi re. (sd)

(Courtesy Media&Books)

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Unire le forze per riportare il PD a primo partito

di GIUSY IEMMA – Nel cammino politico, è imperativo riconoscere quando è giunto il momento di riflettere, rigenerarsi e prepararsi per le sfide che ci attendono. È quello che deve fare ora il Partito Democratico, pilastro fondamentale del centrosinistra.

Guardando alla scena politica, è evidente che la destra rappresenta il nostro avversario. In questa competizione politica, l’ obiettivo deve essere quello di creare le condizioni necessarie per riportare il Partito Democratico al ruolo di primo partito nelle prossime elezioni europee e per ottenere vittorie decisive nelle elezioni amministrative.
Questo compito richiede coesione e spirito d’appartenenza, il partito ha sofferto abbastanza a causa delle divisioni e delle contese interne.
E’ il momento di unire le nostre forze e tenere saldamente insieme il partito, soprattutto per coloro che occupano ruoli a livello nazionale. È ciò che gli iscritti del Partito Democratico si aspettano da noi. È quello che si aspettano quanti “osservano” il PD dall’esterno prima di tesserarsi.

Un passo fondamentale in questa direzione è unirsi per contribuire al bene del nostro Paese. Servono grandi iniziative di mobilitazione a sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), vista l’iniqua rimodulazione dei fondi da parte del governo nazionale ai danni della Calabria, focalizzandoci sulla lotta contro l’autonomia di Calderoli, sul rafforzamento delle regioni del Mezzogiorno e sulla promozione di un salario minimo dignitoso. È il momento di tornare nelle piazze, nei circoli, nei bar, e di comunicare in modo accessibile e comprensibile. Dobbiamo raggiungere le periferie dimenticate delle città, dove insistono diseguaglianze e povertà, che vanno affrontate e risolte da noi, che siamo una forza politica con una storia collettiva.

Un elemento chiave di questa rinnovazione è definire chiaramente il nostro profilo politico, partendo dal nostro passato. La segretaria Nazionale ha inaugurato un nuovo corso, un segnale che dobbiamo seguire con spirito costruttivo. Siamo un partito, e non un movimento, plurale si, ma con regole statutarie ben definite, strutture dirigenziali e organi decisionali. Questi elementi devono essere rispettati, così come dobbiamo riconoscere e rispettare il lavoro svolto finora da coloro che hanno contribuito al nostro percorso.

Le dimissioni del segretario cittadino Celia hanno inevitabilmente creato un vuoto politico, che la sinistra dovrà impegnarsi a colmare con contenuti politici concreti. Onestà intellettuale deve portare tutti a riconoscere pubblicamente l’arduo lavoro svolto da Celia durante il suo anno e mezzo di guida del Partito Democratico della città capoluogo. Ha dedicato impegno costante e lavoro onesto per restituire visibilità e rappresentanza a un partito che era stato emarginato dalla scena politica cittadina per troppo tempo.

Durante il mandato di Fabio Celia come segretario, il PD ha ottenuto un successo elettorale non scontato, portando all’elezione del sindaco Nicola Fiorita e al rafforzamento della presenza del partito all’interno del consesso cittadino, che ha eletto due consiglieri comunali già al primo turno. La lista dei candidati messa in campo con grande sacrificio, soprattutto da parte di chi si è immolato per il bene della città, e’ stata autorevole e dignitosa.
Nessuno dica il contrario.
Io stessa ho accettato di candidarmi, ultima dei 32 eroi, rispondendo ad un’esplicita richiesta del partito nazionale, regionale e locale. Per il bene della città, per il bene del partito.

Questa fase politica, da qualcuno ingiustamente denigrata, è stata caratterizzata da un impegno intenso, mirato a rimettere in moto l’azione politica dei circoli e delle varie anime che costituiscono il Partito Democratico. Non si possono dire cose diverse, non può dirle soprattutto chi non c’era.
Celia ha ricostruito dalle macerie, il partito andava incontro ad un’emorragia, che non accennava ad arrestarsi.

Oggi, in questa particolare situazione politica, è essenziale mantenere a livello locale equilibrio e serenità di giudizio tra tutti i dirigenti e gli iscritti, inclusi quelli con una lunga storia nel partito, da cui ci aspettiamo, nel rispetto di un patto generazionale, un contributo alla crescita di una nuova classe dirigente. Le nostre esperienze devono essere messe al servizio di un progetto politico ambizioso, integrando anche le critiche, ma solo se costruttive.

Sono fiduciosa che il progresso fino ad oggi realizzato da chi ci ha messo la faccia all’interno del partito non andrà disperso, ma troverà nuovi impulsi e strumenti per crescere e progredire. La nostra principale aspirazione è rafforzare l’azione politica del Partito Democratico nella città. Per questo motivo, chiediamo a Celia di coadiuvare questa complessa fase di transizione, che auspichiamo culmini in un congresso unitario, in grado di valorizzare le diverse sensibilità che animano il nostro partito.

Dobbiamo collaborare, rimetterci in contatto con la base, rinnovare il nostro profilo e prepararci per le sfide future. Con impegno e unità, rispettando il lavoro fatto finora, possiamo costruire un Partito Democratico forte e coeso, in grado di rappresentare al meglio gli interessi dei cittadini e del nostro Paese. C’è bisogno di tutti. (gi)

[Giusy Iemma è presidente dell’Assemblea regionale del PD]

SANT’ILARIO DELLO IONIO (RC) – Arte, cultura, professioni e sport al Premio Sant’Ilario

Si è svolta sul lungomare di Sant’Ilario dello Ionio la cerimonia per il Premio Sant’Ilario, riconoscimento a quanti, con il loro operato, si distinguono nel campo delle professioni, dell’arte, della cultura e dello sport, dando lustro alla cittadina jonica in cui sono nati o hanno le loro origini.

La serata, condotta dalla presidente del Consiglio comunale Claudia Cinelli, si è aperta con i saluti del sindaco, Giuseppe Monteleone, che ha ricordato l’importanza del Premio per il territorio, per la possibilità di raccontarne la bellezza, e si è complimentato con tutti i premiati. A consegnare le targhe, oltre al sindaco Monteleone, il vicesindaco Enzo D’Agostino, l’assessore Federico Managò e l’ing. Pasquale Brizzi, già sindaco di Sant’Ilario.

Sono stati premiati per meriti sportivi: gli arcieri dell’Asd. Black Phoenix, presieduta da Ettore Mollica, vicepresidente Francesco Romeo, consigliere Carlo Scarfò, tutti specialisti del settore, che primeggiano, come singoli o a squadra, nei campionati regionali e nazionali delle discipline con l’arco; Ivana Femia, del Kines Sporting Club di Ardore, che dal 2012 pratica il nuoto agonistico, gareggiando nei circuiti Asi e Aics, vincendo 290 medaglie, di cui più di 180 d’oro; Davide D’Agostino, atleta Special Olympics da circa sei anni, da più di un anno fa parte del Team Asd Andromeda di Reggio Calabria, vincitore di medaglie d’oro e d’argento nel nuoto, nel basket, nell’atletica e sulla neve, sui principali circuiti nazionali, tra cui i XXXIV Giochi invernali special olympics; Lelia Margherita Calabrese, del Tennis Club Garden Riccio di Locri, atleta under 12, premiata dalla Federazione italiana tennis, sezione Calabria, per i tanti e importanti risultati raggiunti, ha rappresentato la Regione Calabria nelle due edizioni della Coppa Belardinelli e la provincia di Reggio Calabria alla Coppa delle province, di recente ha vinto il tabellone di quarta categoria nel torneo Open Città di Siderno per il Sud Italia; Domenico Sgambellone, appassionato di sport sin da bambino, con una solida carriera nel mondo del calcio, è stato difensore dell’Ardore Calcio, ha militato in Eccellenza, poi in serie D con Reggio Gallina e dal 2019 è collaboratore tecnico del mister dell’Ardore in Promozione; l’Asd Pallavolo Sant’Ilario, nata da appena un anno, ha già un vivaio ricco di entusiasmo e passione per cui, grazie al presidente della società Giuseppe Pelle, ai dirigenti e alle istruttrici Federica Molinaro, Elvira Managò e Daniela Molinaro, sono nate la squadra e i settori minivolley e superminivolley e il corso multisport.

Per alti meriti professionali ha ricevuto il Premio, alla memoria, Nicola Preteroti, prematuramente scomparso nel pieno di una fulgida carriera in magistratura; laureato in Legge con il massimo dei voti all’Università di Roma “La Sapienza”, autentico servitore dello Stato, dopo essere stato ufficiale della Guardia di Finanza e Commissario Capo alla Questura di Milano, nel 2009 è divenuto Sostituto Procuratore della Repubblica, dapprima presso la Procura di Milano, poi di Lecco e infine di Bergamo, dove approda per le sue eccezionali competenze in materia di diritto penale dell’economia. Per lui il ricordo, commosso, del sindaco Monteleone.

Per i successi nel settore pasticceria, ha ricevuto il Premio Sant’Ilario Alessandro Saccomando, diplomato all’istituto Alberghiero di Locri, reclutato per la sua abilità dal maestro pasticcere Paolo Caridi, entrando a far parte della rinomata pasticceria “Casa Mastroianni” di Lamezia Terme; pur giovanissimo, ha già vinto numerosi premi: il più recente, quello per il miglior panettone decorato alla prima edizione della Coppa del Mondo del Panettone Summer Edition.

A Renato Mollica, ideatore della Casa degli Artisti, è stata consegnata la “mattonella Premio Sant’Ilario”, realizzata da Alberto Trifoglio, omaggio per il nascente Museo delle mattonelle dipinte, all’interno della stessa; un riconoscimento anche per il luogo, nato dal restauro della casa dei nonni di Renato Mollica, grazie alla sua tenacia e a tanti artisti che lì hanno fatto convergere diverse espressioni creative.

Per meriti culturali e artistici, sono stati premiati: Giuseppe Sgambellone, giovane e talentuoso attore, allievo di Bernardo Migliaccio Spina, si è formato LocriTeatro e Scuola Cinematografica della Calabria; a teatro lo abbiamo visto in “Medea”, “Natale in casa Cupiello”, “Edipo re” ed è ora in scena nel nuovissimo spettacolo “La padrona di casa”, sempre per la regia di Migliaccio Spina; sul grande schermo ha preso parte a “Regina” di Alessandro Grande e, tra le serie tv, “Zero zero zero”, “The good mothers”, “Monterossi”. Per l’occasione si è esibito in un’applauditissima performance tratta da “I cento passi”.

“EnergieCondivise, movimento creativo”, associazione presieduta da Antonio Pezzano, che dal 2008 mette in rete la bellezza artistica della Locride e ha dato vita ai progetti “Musica e Cuore”, “Paese in posa” e poi ancora “Castelli a fuoco” e “Statale 106 e dintorni”, ha inoltre prodotto il docu-film “Memorie incantate”, sulla figura del legislatore magnogreco Zaleuco, di cui è stato protagonista il compianto Mimì Brancatisano, santilariese, scomparso nei mesi scorsi e ricordato nel corso della serata.

Antonio Ciano, produttore e regista, vincitore del Nastro d’argento 1988 come miglior produttore, Premio Alfredo Laurentiis 1999 ancora come miglior produttore, ha prodotto “Tutta la conoscenza del mondo” di Eros Puglielli con Giovanna Mezzogiorno e Giorgio Albertazzi, ha diretto, tra gli altri, “Il Naso Storto”, proiettato al Rotterdam International Film Festival 2003, e “Memorie incantate”, proiettato al Magna Graecia Film Festival. Nel 2004 ha dato vita a una serie di progetti di Video Terapia, che hanno originato docufilm come “Il Matrimonio Negato” e “Amleto, l’occhio e lo specchio”, realizzati con l’Università di Ferrara. Nel 2006 ha ideato SelfCinema, prototipo di diffusione culturale nato per promuovere opere cinematografiche di qualità e ha portato così “L’estate di mio fratello” nelle sale di oltre 50 città italiane, raggiungendo 60mila spettatori.

Una serata molto partecipata, densa di emozioni, per il racconto della bellezza del territorio attraverso storie che lo illuminano. (rrc)