CATANZARO – Successo per la rassegna “da Margherita”

Si è conclusa, con successo a Catanzaro, la sesta edizione da Margherita, un’iniziativa nata dieci anni fa per riscoprire lo spazio urbano di Villa Margherita e promossa dall’Associazione Culturale da Margherita.

Villa Margherita, infatti, è stata «un luogo del cuore che, purtroppo – ha spiegato l’Associazione – la crisi commerciale e sociale del centro storico e il mutamento delle abitudini avevano nel tempo relegato nella sola memoria dei più anziani, cancellandolo di fatto dal vissuto presente della città. Oggi la Villa è tornata ad essere luogo di eventi e manifestazioni e, molto presto, grazie alla continuità amministrativa tra la vecchia amministrazione che ha intercettato i fondi e l’attuale che ha messo in piedi un progetto finalmente sensato e funzionale, sarà interessata da importanti lavori di riqualificazione per un investimento totale di circa un milione di euro. Quando questo progetto è nato non avremmo potuto sperare e desiderare di più».

«Nel corso del tempo – ha continuato l’Associazione –  la rassegna è cresciuta, senza perdere la propria autenticità e ha maturato, passo dopo passo, nuovi obiettivi. Pensiamo, infatti, che la riscoperta della partecipazione collettiva e dell’identità locale possa passare dal rilancio dei nostri beni comuni e per questo, offrendo il nostro contributo in questa direzione, crediamo che chi amministra la cosa pubblica debba impegnarsi in uno sforzo ancora maggiore di organizzazione e di valorizzazione del nostro patrimonio materiale e immateriale. In questo percorso, auspichiamo che, come avvenuto in questa edizione, Regione Calabria, Comune di Catanzaro e Camera di Commercio stiano sempre al nostro fianco».

«Pensiamo che il centro storico della città possa diventare un attrattore culturale per tutta Catanzaro – hanno proseguito – e crediamo che le iniziative culturali e sociali possano, specialmente nei confronti dei giovanissimi, essere stimolo ed ispirazione per nuove forme di partecipazione e condivisione pubblica e responsabile.

«Forte di queste convinzioni, “da Margherita” continuerà a crescere nel prossimo futuro – si legge nella nota – solo se troverà una condivisione, privata e pubblica, tanto sentita, quanto programmata e pensata, e se allo stesso tempo, continuerà a trovare forza nel lavoro appassionato di tanti volontari.

«L’edizione di quest’anno ha segnato, senza dubbio – ha spiegato l’Associazione – un upgrade del format della manifestazione: i dieci giorni trascorsi in Villa Margherita hanno visto la partecipazione di importanti ospiti nazionali, che hanno dato vita a momenti di confronto di alto profilo, e il succedersi di momenti musicali, di intrattenimento e di leggerezza. Tanta attenzione dunque ai temi di attualità, ma anche la missione culturale della riscoperta di autori e opere. La sesta edizione di da Margherita è stata questo ed è stata, ancor più semplicemente, la volontà di fare incontrare le persone con ciò che ancora non hanno scoperto e con chi condivide le stesse passioni e gli stessi interessi».

«La risposta del pubblico, per tutta la durata della rassegna – conclude la nota – ci riempie di soddisfazione sincera e soddisfa anche tutti i partners che hanno partecipato alla rassegna e nei confronti dei quali vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine. Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno preso parte a questa esperienza, ripartiamo con il coraggio e la voglia immutata di percorrere sempre nuove prospettive». (rcz)

 

L’OPINIONE / Tommaso Serraino: Premesse registrate fanno ben sperare per Catanzaro Città che studia

di TOMMASO FERRAINO – Un altro passo in avanti verso quella dimensione di Catanzaro città universitaria che può rappresentare, per davvero, un volano di crescita per tutto il territorio e su cui l’Amministrazione comunale deve puntare con scelte e politiche coraggiose.

Le premesse registrate in questi ultimi giorni fanno ben sperare: da una parte l’intesa “Catanzaro città che studia” che vede riuniti, allo stesso tavolo, tutti gli enti e le realtà attive nel campo della formazione nell’assunzione di un impegno condiviso, volto ad offrire più servizi ed opportunità ai nostri studenti e a farli sentire, veramente, integrati nella città. Dall’altra, l’apertura dell’immobile, nel centro del quartiere Lido, che ospiterà la prima aula studio universitaria in città, pensata per diventare un punto di riferimento e di aggregazione per la comunità studentesca. Su questo ultimo punto, con il movimento che rappresento, ci siamo battuti per tanto tempo, portando avanti un’istanza che rappresenta la voce e i bisogni dei più giovani che hanno scelto Catanzaro per studiare e che costituiscono una fetta ormai consolidata del nostro tessuto sociale ed economico.

Siamo contenti che l’Amministrazione guidata dal sindaco Nicola Fiorita abbia permesso di raggiungere questo primo tassello, che ora occorre alimentare con una strategia pensata a misura di studenti, favorendo nuovi insediamenti abitativi, rafforzando i servizi legati ai trasporti e facendoli sentire protagonisti attivi dei processi decisionali per il futuro del Capoluogo. (ts)

[Tommaso Serraino è consigliere comunale di Catanzaro]

A Catanzaro c’è Mimmo Lucano

di FRANCO CIMINO – Oggi Mimmo Lucano sarà a Catanzaro, la Città che forse ha visto di meno. Probabilmente, perché gli appare la più lontana, come Reggio, Cosenza, Lamezia, Vibo, dalla Calabria greca e cristiana dalla sua Calabria. Quella lontana nel tempo, che ha rinnovato la cultura dell’accoglienza e mantenuto vivo lo spirito di carità, in un’idea della democrazia che sia costruita sul valore della Pace e in esso dell’eguaglianza, della giustizia, della libertà.

I diritti conseguenti, come quelli, in particolare, al pane, alla casa, al lavoro, alla terra, in ogni terra che è inoppugnabilmente la propria, sono i codici che la Politica vara, per garantirne il perseguimento e la loro concreta attuazione. In tutti. Nel mondo. In tutti, in Italia. In tutti, in Calabria. In quel tutti della Pace universale, che guarda all’essere umano prima che al cittadino. Ai nati nel mondo, prima che ai nati anagrafici. I tutti, che significa che vi è una sola Terra. Ed è di ogni persona che la abita, perché la Terra non ha confini. I tutti, che significa che chiunque arrivi, per scelta o per bisogno, in un luogo, quello è il suo luogo. Non lo occupa come i pirati, i colonialisti, i mafiosi. Lo incontra. Lo carezza. Lo ringrazia. Lo serve. Lo ama. Non dimenticando e non odiando quello da cui è stato costretto a lasciare, ivi lasciandovi quasi sempre moglie e figli piccoli. Questa è la Calabria di Mimmo Lucano.

E questa egli ha ricostruito da quella che in Riace c’era già da più di due millenni. È questa la Terra, che egli desidera sia il mondo. La Terra dei suoi beni preziosi, da difendere a ogni costo, ché ciò che chiamiamo Natura o ambiente e la loro difesa ecologia, è solo la casa dell’uomo. Il completamento della Bellezza, di cui l’uomo e la natura sono in egual modo la sostanza, il fine e il mezzo della loro esistenza, insieme indissolubilmente. Che Dio o il caso o altro che io non so e lui non conosce, hanno creato da chissà cosa. Sta qui, quel tutti, che è la Pace. Mimmo Lucano è fisicamente, simbolicamente, la figura che, insieme ai grandi della Terra, meglio rappresenta questa idea della Vita. Un’idea, che proprio perché sta in mezzo tra il sogno e il progetto, tra l’Utopia e la Democrazia, tra il desiderio e la realtà, è rivoluzionaria. E vincente. Ai più ancora sfugge la vera grandezza di quest’uomo semplice e umile, che, più grande ancora perché semplice e umile, ha fatto cose grandissime.

Ha messo in un’idea tante piccole idee, in un progetto universale tanti progetti particolari, tanti campanili in un’unica chiesa. Tanti municipi in uno solo. Il locale nel globale. Ha fatto anche di più, ha riunito le diversità in una sola idealità. Religioni e politiche, fazioni e nazioni. Persone e popoli. Laicità e religiosità. Atei e credenti. Ragione e fede. Il tutto, e quel tutti, in un nuovo concetto di laicità. Quello che libera dai lacci delle ideologie, dei fanatismi, delle diffuse ignoranze. E aiuta gli uomini, tutti, a liberarsi e a liberare. Aiuta la stessa Libertà a liberare sé stessa. Ha fatto, MimmoLucano, nome tutto unito come la sua persona indivisibile, una cosa che tante volte mons Antonio Cantisani, oggi tre anni e un giorno dalla sua scomparsa, ci ha sollecitato a essere. Ha dimostrato che la santità esiste. Per tutti. Credenti e non. Che si è santi, qui, in questo mondo.

Per quella santità che si raggiunge donando la propria vita per la vita degli altri. Tutta la propria fatica per costruire la felicità di tutti. In quel tutti in cui vi fosse anche una sola persona. Da aiutare. Da salvare. Cantisani, e con lui Francesco il Papa, direbbero di questo sacerdote laico, che sotto quella maglietta del colore bordeaux prevalente, c’è il saio di tutti i Francesco che sono stati santi, vivendo. Mimmo, il deputato dell’Europa che noi vogliamo, sarà oggi, alle diciassette, nella nostra Città. Ci viene per merito esclusivo, purtroppo, di quel pazzo visionario e artista di Francesco Mazza, che l’ha invitato a vedere, nella sua galleria d’arte, al centro di Corso Mazzini scendendo verso Bellavista, la mostra fotografica di Nino Bertuccio su una bambina brasiliana, che ha vissuto nella povertà estrema delle Favelas. Farò di tutto per esserci. Per salutarlo.

E constatare, vedendolo accostato a quella “fotoquadro”che mi ha colpito molto, come Nega, questo è il suo nome, gli somigli in modo impressionante. Un miracolo per quest’uomo bello, che è padre di tutti i figli del mondo povero e abbandonato. (fc)

Domani Mimmo Lucano a Catanzaro

Domani Mimmo Lucano, sindaco di Riace ed europarlamentare, sarà a Catanzaro, alle 17, per visitare la mostra fotografica Nega di Nino Bartuccio, attualmente allestita nello spazio “Coriolano Paparazzo” al civico 189 di Corso Mazzini.

L’esposizione rientra nell’ambito della rassegna Le grandi mostra di fotografia dell’umano, organizzata dalla Cine Sud di Francesco Mazza e patrocinata dall’Amministrazione comunale del capoluogo.

Lucano sarà a Catanzaro su iniziativa del presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, che ha commentato affermando che «l’invito a Lucano è sembrato del tutto naturale, visto il taglio dato alla rassegna dagli organizzatori e che Palazzo De Nobili ha condiviso sin da subito concedendole il suo patrocinio».

«Un taglio che è sicuramente anche nelle corde di Mimmo – ha concluso – che in tutta la sua vita ha sempre guardato all’elemento “umano” dal punto di vista degli ultimi, dei più deboli, delle vittime di ogni ingiustizia e di ogni guerra, spendendosi concretamente per la difesa dei loro diritti. Un messaggio che si sovrappone perfettamente a quello che lancia la rassegna invitando ciascuno a mettere da parte fretta e frenesie per fermarsi a riflettere per cercare di costruire una coscienza nuova». (rcz)

CATANZARO – Il Comune incontra Aterp Calabria

Si è fatta una ricognizione sulle politiche abitative pubbliche nel Capoluogo di Regione, nel corso dell’incontro tra il commissario straordinario di Aterp Calabria, Grazia Maria Carmela Iannini, e il sindaco Nicola Fiorita, accompagnato dal consigliere regionale Antonello Talerico.

Sono state affrontate alcune problematiche di natura amministrativa come la riscossione del tributo Imu da parte del Comune che costituisce un rilevante ostacolo finanziario per Aterp Calabria e che compromette la possibilità di utilizzare importanti risorse per interventi manutentivi ordinari e straordinari proprio nei confronti dei Comuni. La problematica, di rilievo nazionale, è al centro del dibattito e di iniziative parlamentari anche attraverso l’impegno di Federcasa, con l’intento di cancellare totalmente il gravame tributario in capo agli enti specializzati di edilizia residenziale pubblica, stante il valore e la destinazione  “sociale” del patrimonio edilizio pubblico gestito dalle Aziende Casa;  nel frattempo, l’azione intrapresa da Aterp è finalizzata ad ottenere sgravi/ricalcoli del tributo allargando la platea delle esenzioni a cominciare dal pagamento del tributo in presenza di occupazioni abusive. Le due Amministrazioni, in sede tecnica, approfondiranno la tematica per gestire il procedimento amministrativo nel quadro di un rafforzamento della collaborazione istituzionale.
Nel corso del colloquio sono state affrontate particolari problematiche legate a provvedimenti urgenti di emergenza alloggiativa, in corso di soluzione definitiva e si è riconosciuta la necessità di un forte contrasto alle occupazioni abusive ed è stata ribadita la comune volontà di coinvolgere tutte le Istituzioni  per innalzare la qualità e l’efficienza dei servizi negli insediamenti di edilizia residenziale pubblica nella Città di Catanzaro con una particolare attenzione ai quartieri maggiormente esposti alle infiltrazioni criminali.
A tal proposito, è stato espresso vivo compiacimento per la concessione definitiva, con apposito decreto, del finanziamento di oltre 4 milioni di euro, ottenuto da Aterp Calabria attraverso il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa (Pnea), e che riguarderanno interventi nella zona di viale Isonzo, a cui si aggiungeranno successivamente altre consistenti risorse sempre per la zona sud di Catanzaro.
«La collaborazione con il Comune di Catanzaro ha trovato, anche oggi, una positiva conferma – ha dichiarato il commissario straordinario di Aterp al termine dell’incontro – e avrà ulteriori momenti di sviluppo con il coinvolgimento delle strutture amministrative e tecniche delle due Amministrazioni».
Il sindaco Fiorita, dal canto suo, ha evidenziato «la disponibilità istituzionale di Aterp Calabria con la quale si è quotidianamente in contatto per la soluzione di problematiche non sempre facili e che richiedono, assai spesso, il concorso di altre Istituzioni. Anche per questo i miei sforzi sono stati, fin dal mio insediamento, indirizzati al rafforzamento di intese interistituzionali come strumento indispensabile e permanente per la soluzione dei problemi riguardanti i quartieri di edilizia residenziale pubblica nella nostra Città». (rcz)

L’OPINIONE / Franco Cimino: Vittorio Feltri, padano, te la do io Catanzaro, ma il problema non sei tu!

di FRANCO CIMINO – In rete corre da ieri (sabato 29 giugno ndr) alla velocità della luce, un video dell’ineffabile Vittorio Feltri. Dura venti secondi e perciò tutti l’hanno divorato. È sempre lui, dietro la stessa scrivania, lo stesso studio, la stessa casa, dalla quale, passando di sera al divano del suo elegante salotto, pontifica a reti unificate. Tutti lo chiamano, nonostante dica grandi scemenze ingessato nei suoi abiti sempre uguali pur se ne ha molti e di qualità di alta sartoria. Ne ha dette tante. E non da ieri. Tante che non sai se ci è o ci fa. Io sinceramente penso, come il tale di “Quelli della notte”, la prima. Per aver iniziato e lavorato a lungo con Indro Montanelli, su Il Giornale da lui fondato per opporsi al predominio editoriale di Berlusconi, il nostro è stato sempre super valutato. Un semplice giornalista alla corte dell’affermato maestro, è stato considerato un suo allievo, quando i fatti dicono, purtroppo, che, forse anche per colpa sua, il mitico direttore di allievi non ne abbia avuti e di eredi neppure l’ombra.

Tra l’altro, anche per eccesso di considerazione del suo Io gigante, non ne ha designato neanche uno. Forse perché uno dei primi, ironizzo evidentemente, criteri di valutazione era l’altezza fisica, in rapporto a quella considerevole dell’uomo alto e magrissimo dagli occhi celesti. Per la vicinanza quotidiana a Montanelli, ex fascista di adozione “politica”, ma liberale di formazione culturale, l’idea che il giovane Veltri ha saputo abilmente dare di sé stesso era che fosse un liberale convinto, anche se il suo anticomunismo e anti tutto ciò che poi non fosse berlusconismo, più di qualche sospetto del contrario l’avesse prodotto, se pur non colto dai più. Per il suo scrivere netto e asciutto, come imponeva il fondatore de Il Giornale, fu considerato esageratamente ottima penna. E per qualche articolo, magari in qualche modo interessante, pure un grande giornalista. Per il suo stile apparentemente elegante e il suo eloquio fine, in quella erudizione ostentata, è stato considerato un intellettuale profondo.

La fotografia che ne è stata fatta, è quella, pertanto, riassumiamo, di un giovane elegante, brillante, giornalista libero, pensatore profondo dalla più profonda culturale liberale. Quanto di più assurdo si potesse già lontanamente immaginare. Aggiungiamo “democratico”, la parola più rappresentativa di quel suo tutto, e già da quel tempo lontano, non sai se piangere o ridere. Com’è potuto verificarsi tutto ciò é, oggi, pur se tardivamente, facile capirlo. Va intanto ricordato che era da tempo iniziata l’era dell’indebolimento progressivo di tutte le forme espressive del più alto pensiero. Sia nell’ambito degli studi e delle accademie diverse, sia in quello della Politica, sia in quello dell’economia. Ambiti tutti nei quali via via, per strade e meccanismi diversi, scompariva la migliore, pur con le contraddizioni e i limiti ben noti, classe dirigente della storia del nostro Paese.

Il resto l’ha fatto il “nuovo” sistema del berlusconismo, mutuato da fuori per quello interno, il sistema democratico, che aveva ormai perso ogni qualità e sostanza. L’unica struttura rimasta, nel Paese del post Tangentopoli, strumentalmente utilizzato per la più ingannevoli delle “rivoluzioni”, è la Democrazia e la sua Costituzione, le due entità “sovrane”, non a caso da tempo attaccate dal “nostro”, quale guerriero di una battaglia dai grandi poteri nascosti portata nell’Italia delle volute fragilità. Una persona così non può essere presa sul serio se negli anni che sul suo equilibrio mentale pesano come una pietruzza sulla formica, afferma una stupidaggine. Siccome non è la prima volta che dice di noi e del Sud le peggiori parole, come ben noto è che lui sia rozzamente nordista e antimeridionalista, razzista e anti immigrati (lo sanno pure le formiche), io ripeterei l’invito già rivolto in passato, non dategli retta. Ogni reazione, pur legittimamente dura, a questo poveretto suonerà come un complimento.

La prova provata della sua esistenza in vita. Non facciamogli questo favore. Questa volta, però, è non perché mi ha toccato nel vivo della carne – l’insulto alla “cameriera di Catanzaro, la cosa più bassa che si possa immaginare” – ma perché sia chiamato, almeno una volta, a pagare per l’uso, questo sì veramente offensivo, della libertà di parola. La parola è bella, la libertà è sacra. Non vanno abusate. Non vanno sfregiate. Trovo, pertanto, giusto che il Capoluogo lo quereli e lo chiami, senza condizione riparatrice alcuna, a pagare per le offese alla Città. E in solido, ché questi volgarotti falsamente borghesi se li tocchi nella tasca piangeranno davvero.

Poi, c’è il terreno squisitamente politico, che, oltre alla indignazione, deve sollevare un caso politico. Un caso che va aggiunto non alla legge sull’Autonomia, che, al di là dei propagandismo di maniera, non passerà per la volontà popolare che la spazzerà via come il vento fa con le foglie d’autunno. Va aggiunto alla questione, che, volutamente inosservata, sta prendendo corpo nella società e forma delle istituzioni. È, questa, prettamente culturale prima che politica, democratica prima che morale. Personale, mi azzardo a dire, prima che sociale. È la stessa che riguarda i silenzi dell’attuale classe di governo del Paese, quando ministri e militanti della destra storica fanno dichiarazioni strane sulla parità sociale, sull’eguaglianza tra cittadini e sugli immigrati. E dichiarazioni reticenti sull’antifascismo o molto striminzite, quando non ambigue, sulla natura antifascista della nostra Costituzione.

E sulla Democrazia, la nostra particolare perché nata dalla Resistenza! Questo silenzio oggi non vale. Sull’insulto grave perpetrato nei confronti di Catanzaro il silenzio di(li elenco tutti), Giorgia Meloni e del suo partito, di Tajani e del suo partito, dei ministri dell’interno e di quello della Cultura, il silenzio dei gruppi parlamentari di quei partiti e del Governo in generale, non è tollerabile, perché, aggiungendosi a quelli di cui sopra, confermerebbe il sospetto che il percorso di revisione ideologica della destra italiana non sia per nulla avvenuto. Confermerebbe pure che l’uso delle istituzioni democratiche, cui si è costretti momentaneamente dai ruoli istituzionali ricoperti, potrebbe apparire, se non del tutto essere, strumentale alla conquista piena del potere, dalla quale la successiva progressiva, indolore, modificazione del nostro sistema democratico.

Dei due presidenti della Calabria, Giunta e Consiglio, Roberto OcchiutoFilippo Mancuso, come del Sottosegretario calabrese all’Interno, Wanda Ferro, non sollecito alcunché, immaginando che essi, intanto informalmente, avranno già fatto sentire la loro vice di protesta. E, allora, onorevole presidente del Consiglio, dica all’Italia la sua indignazione per le dichiarazioni di quel giornalista di Milano. Lo inviti a tacere. E rifiuti il suo personale sostegno politico.

Ne va della sua dignità politica e della sua credibilità di persona. Soprattutto della sua bellezza di donna, ché le donne sono tutte belle. Quelle del Sud di più. Le donne di Catanzaro, poi, come la loro Città, le più belle del mondo. (fc)

CATANZARO – Lunedì la sottoscrizione dell’accordo “Catanzaro città che studia”

Lunedì 1° luglio, alle 15.15, a Palazzo De Nobili di Catanzaro, sarà sottoscritto l’accordo quadro Catanzaro città che studia.

Un accordo che sarà firmato tra il Comune di Catanzaro, rappresentato dal sindaco Nicola Fiorita, l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, rappresentata dal rettore Giovanni Cuda, la Fondazione Università “Magna Graecia”, rappresentata dal presidente Geremia Romano, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, rappresentata dal direttore Virgilio Piccari, il Conservatorio Statale di Musica “Pyotr Ilyich Tchaikovsky”, rappresentata dalla direttrice Valentina Currenti, la Camera di Commercio di Catanzaro Crotone Vibo Valentia, rappresentata dal presidente Pietro Falbo.

Alla base dell’accordo che verrà sottoscritto, c’è la visione di una città che consenta ai giovani impegnati nei percorsi universitari e dell’alta formazione di svolgere le loro attività nelle migliori condizioni possibili, divenendo nei fatti una realtà urbana attrattiva per un numero sempre maggiore di studenti. Secondo le motivazioni dell’intesa, lo sviluppo di una sempre più profonda collaborazione fra le Istituzioni coinvolte è la strada maestra per accrescere la proiezione internazionale del “Sistema Catanzaro”, per la crescita di una società della conoscenza, per la valorizzazione della ricerca e del trasferimento tecnologico, per l’attrazione di capitali e talenti. (rcz)

CATANZARO – Disturbi alimentari, gli eventi formativi della Camera di Commercio proseguiranno

È con un bilancio positivo che si sono conclusi gli eventi informativi avviati dal comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia con l’obiettivo di sensibilizzare le imprese turistico-ricettive sul tema dei disturbi alimentari.

I corsi, organizzati sui territori di competenza dell’Ente camerale, allo scopo di offrire un servizio innovativo per gli utenti hanno destato vivo interesse tra i partecipanti che hanno intravisto opportunità di miglioramento nell’accoglienza alla clientela, attraverso la predisposizione di appositi menù che integrano anche alimenti senza glutine.

Esattamente questo lo scopo che il comitato per l’imprenditorialità femminile si era prefissato di raggiungere per creare un modello maggiormente inclusivo d’ospitalità e non solo durante la stagione estiva e in vista, dunque, di un aumento delle presenze turistiche in Calabria. I corsi continueranno, infatti, anche nei mesi invernali per offrire agli imprenditori i giusti strumenti per renderle competitive sul mercato e per incrementare i livelli di conoscenza sui temi dell’alimentazione.

La formazione è stata assicurata da professioniste esperte della patologia e della gestione della dieta senza glutine in ambito ristorativo e ricettivo. I corsi sono stati appositamente organizzati per offrire ogni informazione utile alla preparazione di piatti senza glutine e ad una più efficace gestione del servizio.

Al termine degli incontri è emerso un reale apprezzamento da parte dei partecipanti, alcuni dei quali decisi a creare un menù integrato realizzato con farine gluten free ma potenzialmente gradite anche a chi non è affetto da disturbi dell’alimentazione. In conclusione, pietanze uniche e a tutti accessibili.

«Si tratta di iniziative, al di là degli aspetti etici e connessi all’inclusione di persone con disturbi alimentari, che hanno anche un risvolto concreto – ha chiarito la presidente del comitato per l’imprenditorialità femminile, Antonella Mancuso –. Dai dati emerge un aumento dell’incidenza della celiachia nella popolazione. Se prima il rapporto era di 1 a 120 abitanti, adesso è passato da 1 a 80. In sostanza, si va verso la necessità di accontentare una sempre più ampia fetta di mercato che altrimenti resterebbe esclusa.

«L’apprezzamento espresso dai partecipanti ai corsi – ha concluso – indica l’esigenza di proseguire su questa strada. Per questa ragione, come comitato, abbiamo deciso di estendere le iniziative anche al periodo invernale per dare l’opportunità a quanti non hanno avuto modo di partecipare di poterlo fare nei prossimi mesi». (rcz)

CATANZARO – Il Comune supera la procedura di iscrizione nell’elenco delle Stazioni Appaltanti Qualificate

Il Comune di Catanzaro ha superato  la procedura di iscrizione nell’elenco delle Stazioni Appaltanti Qualificate, istituito dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.

Palazzo De Nobili ha infatti ottenuto la qualificazione “a regime” per i livelli L1 ed SF1, riguardanti rispettivamente i “lavori” e i “servizi e forniture”. Ciò significa, concretamente, poter gestire in autonomia gare di appalto senza alcun limite di importo e, soprattutto, senza doversi appoggiare ad altre stazioni appaltanti, il cui supporto sarebbe oneroso e quindi con aggravio di spesa sulle casse dell’Ente.
In realtà questa ipotesi non si è mai verificata in passato, da quando cioè, lo scorso anno, il nuovo Codice degli Appalti ha introdotto il meccanismo della qualificazione.
Catanzaro, infatti, in quanto capoluogo si era vista attribuire d’ufficio la qualificazione “con riserva” ma con scadenza al 30 giugno di quest’anno e quindi con l’obbligo inderogabile di sottoporsi alla procedura formale di iscrizione nell’elenco delle Stazioni Appaltanti Qualificate presso l’Anac.
Ed è quello che è avvenuto con il risultato lusinghiero citato in precedenza e che riguarda le due istanze presentate: quella per i lavori e quella i servizi e le forniture.
Oltre che per le importanti conseguenze operative che derivano dall’ottenimento dell’iscrizione, a Palazzo De Nobili c’è soddisfazione anche per il riscontrato possesso di tutti i rigorosi requisiti, necessari ad ottenerla e previsti dalla normativa. Il personale della Struttura Organizzativa Stabile è infatti dedicato per almeno il 50% dell’attività lavorativa e, soprattutto, è caratterizzato da specifiche competenze, esperienza e responsabilità in tema di progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori, forniture e servizi. (rcz)

 

CATANZARO – Il 4 luglio si presenta il libro “L’arcolaio delle fiabe”

Giovedì 4 luglio, a Catanzaro, alle 19, al Complesso Monumentale del San Giovanni, sarà presentato il libro L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari di Paolo Battistel, edito da Oligo Editore.

L’evento è a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Astarte con il patrocinio della Scuola Alta Formazione Umg.

L’autore sarà introdotto dalla presidente dell’Associazione Astarte, Maria Grazia Muri e dal ricercatore universitario in Sociologia Emilio Gardini. Modera l’evento la docente in Letteratura Italiana Raimonda Bruno.

Scrittore e profondo conoscitore del mito e del folklore europeo, Paolo Battistel ci conduce nei recessi più profondi di quelle antiche narrazioni che noi siamo soliti chiamare “fiabe”. Storie sacre e arcaiche generate all’alba dell’umanità e apparentemente tanto semplici da sembrare a molti soltanto delle “storie per bambini”.
Dietro al velo di moralità e censura, il canto della fiaba risveglia l’essenza più profonda dell’essere umano (dal bambino all’anziano) riscuotendolo dalla sua grigia opacità e facendolo rinascere a nuova vita.
In questo testo l’autore si concentra sulla figura della donna – nei suoi infiniti volti e funzioni – all’interno delle fiabe. Si viaggerà dalla dolce Rosaspina dal sonno incantato, verso principesse viziate, in fuga da un brutto ranocchio, fino a giungere a oscure dee e streghe come Baba-Jaga. Le fiabe ci incantano perché ritroviamo in esse i frammenti della nostra stessa anima, che prendono vita al suono magico delle parole “C’era una volta…”.
Paolo Battistel, docente e scrittore torinese, è laureato in filosofia e specializzato nello studio del mito e del folklore. Vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche e trasmissioni televisive nazionali (Mediaset) e locali. Tra le molte pubblicazioni, ricordiamo la raccolta di fiabe “Lu Barban, il diavolo e le streghe”, i saggi di storia e mitologia “Il sangue di Caino”, “I figli di Lucifero” e “Il dio cornuto”; il bestseller sullo studio della fiaba “La vera origine delle fiabe. Gli ultimi frammenti di un mondo perduto”; infine, “L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari”, uscito con Oligo Editore, è la sua ultima pubblicazione uscita nel giugno 2023 e appena andata in ristampa. (rcz)