CATANZARO – Il Tar Calabria fa chiarezza sulle concessioni balneari. Soddisfatti Carpino e Celia

Il Tar Calabria fa chiarezza sulle concessioni balneari, soddisfatti i consiglieri comunali Alberto Carpino e Fabio Celia.

«”La proroga ex legge alle concessioni marittime demaniali dev’essere disapplicata in quanto perché in contrasto con l’art. 12 della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006″ – riportano i due consiglieri comunali di maggioranza – A dirlo sono i giudici amministrativi del Tar Calabria in una sentenza che, a tutti gli effetti, certifica la correttezza della strada seguita dal Comune di Catanzaro nell’attivare, per come previsto dal Regolamento di attuazione del Codice della Navigazione, le concessioni demaniali marittime provvisorie fino al 31 dicembre prossimo, o comunque fino alla conclusione dell’iter di affidamento delle nuove concessioni».

Continuano i due: «I giudici amministrativi, pronunciandosi su una vicenda che vede coinvolto un operatore balneare e il Comune di Cassano all’Ionio, ricalcano esattamente la posizione tenuta dal comune di Catanzaro nella gestione dell’intera vicenda: “Le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-icreative sono in contrasto con il diritto eurounitario, segnatamente con l’art. 49 Tfue e con l’art. 12 della direttiva 2006/123/CE; tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai giudici né dalla pubblica amministrazione”, si legge nel pronunciamento».

«Ne consegue che – concludono Carpino e Celia – se anche il Comune di Catanzaro avesse seguito la strada della proroga delle concessioni fino al 31 dicembre, come qualcuno con una visione miope e populista suggeriva, la decisione sarebbe stata evidentemente a rischio annullamento e avrebbe gettato nel caos più totale l’intero comparto: centinaia tra operatori e lavoratori catanzaresi avrebbero così perso la stagione estiva 2024, con gravissimi danni all’economia locale e alle famiglie coinvolte. Il Comune di Catanzaro, lontano dal sensazionalismo e dal cavalcare le difficoltà di un settore di cui né il Governo, né la Regione Calabria vogliono occuparsi, ha scritto con serietà e impegno una pagina di buona amministrazione, ha fornito una soluzione concreta tracciando la strada giusta che tutte le amministrazioni locali d’Italia potranno ora seguire». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – La Diocesi incontra gli studenti della IV superiore

La Diocesi di Lamezia incontrerà gli studenti delle classi IV superiore martedì 6 e mercoledì 7 febbraio. A renderlo noto è don Luca Gigliotti, direttore dell’Ufficio pastorale giovanile.

L’incontro coordinato dal servizio per la pastorale giovanile si terrà presso il complesso San Benedetto.
Saranno presenti don Francesco Fiorillo fondatore della fraternità-monastero San Magno che orami da diversi anni porta avanti esperienze e corsi rivolti a giovani e adulti e l’accoglienza di svariate persone, specie con storie ferite.

Romilda Cozzolino, giovane cantautrice cosentina e Ilaria Badolato, responsabile del servizio per la pastorale giovanile di Catanzaro e ballerina. (rcz)

CATANZARO – All’Aba il film documentario “Alik Cavaliere” di Nino Cannatà

Sabato 3 febbraio, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, alle 10.30, sarà proiettato il film documentario Alik cavaliere, l’universo verde di Nino Cannatà.

L’evento rientra nell’ambito degli incontri dedicati all’arte contemporanea, dal titolo Art Talks dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Il workshop, occasione di confronto e approfondimento per gli studenti dell’Accademia, sarà introdotto dai docenti Simona Caramia e Giuseppe Guerrisi e vedrà la partecipazione del maestro fonditore Franco Cimino che insieme a Nuccio Schepis partecipò al restauro, presente nel film documentario, del monumento ad Alberto Cavaliere, opera del figlio Alik presso la Villa Comunale “C. Ruggiero” di Cittanova (RC).
Il Film, prodotto da Lyriks in collaborazione con Centro Artistico Alik Cavaliere, ha già visto una prima presentazione di anteprima a Palazzo Reale di Milano nello scorso settembre e la partecipazione alla rassegna Film screening, documentari d’autore del Maxxi L’Aquila. Il film è stato inoltre ospitato in rassegne come nel ciclo di seminari “Natura. Intimità/Alterità”, promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e il seminario permanente 3E “Evoluzione, Etica ed Ecologia” del corso di dottorato in Filosofia della Sapienza Università di Roma.
Il lungometraggio si addentra nell’opera di uno dei maggiori protagonisti della scultura del ‘900 europeo partendo dalle riprese dello storico allestimento dell’omonima mostra curata da Elena Pontiggia (giugno-settembre 2018)  e promossa dal Comune di Milano e Palazzo Reale per celebrare il ventennale dalla scomparsa dell’artista. Una mostra che ha visto l’epicentro nella prestigiosa sala delle Cariatidi di Palazzo Reale e in diverse altre sedi nella città di Milano come Museo del Novecento, Gallerie d’Italia, Palazzo Litta, Università Bocconi e Centro Artistico Alik Cavaliere.
Il documentario riprende inoltre il “Monumento ad Alberto Cavaliere” presso la rigogliosa Villa Comunale “C. Ruggiero” di Cittanova (RC) che nel 1973 l’artista dedica al padre Alberto (poeta, giornalista e parlamentare di origine cittanovese), il cui restauro nel 2018 è stato promosso da Lyriks in occasione del 400° anniversario della nascita della cittadina calabrese. Si tratta dell’unica opera di Alik Cavaliere fruibile in un parco pubblico all’aperto.
Il film, con la fotografia e la regia di Nino Cannatà, le musiche originali del maestro Roberto Andreoni e le voci del soprano Maria Elena Romanazzi, raccoglie anche importanti testimonianze intorno allo scultore, come quella di Elena Pontiggia, curatrice della mostra; Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale Milano e del Polo Mostre e Musei Scientifici; Fania e Adriana Cavaliere, rispettivamente figlia e moglie dello scultore e di Piero Marabelli, a lungo collaboratore del maestro Cavaliere.
“L’universo verde” dello scultore Alik Cavaliere viene esplorato con una poetica sperimentale a partire dalle importanti opere esposte nella mostra, raccontando il rapporto tra Arte e Natura e le tante fonti di ispirazione artistica dalle suggestioni poetiche e filosofiche, con riferimenti a LucrezioCampanellaPetrarcaLeopardiGiordano BrunoSpinozaShakespeareRousseau e Ariosto.
«Il gioco dada, la precisione della forma di ascendenza surrealista alternata alla libertà della materia di derivazione informale, il senso artigianale della scultura che convive con l’operazione concettuale, generano opere tra le più singolari e le meno inquadrabili del nostro panorama espressivo», questa una delle sintesi espresse dalla curatrice Elena Pontiggia sul catalogo della mostra.
Questo nuovo documentario del regista Nino Cannatà, interamente prodotto dalla calabrese casa di produzione Lyriks, offre allo spettatore un punto di vista privilegiato sull’arte e la vita di Alik Cavaliere, con il risultato di una visione rarefatta che indaga l’uomo oltre che l’artista, cogliendo i segni, le forme e gli elementi del linguaggio innovativo di uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea del secondo Novecento. (rcz)

CATANZARO – Calabria in armi ricorda la Tragedia del piroscafo Petrella

L’associazione culturale Calabria in armi terrà un incontro, l’8 febbraio alle 17.30 nella sala conferenze Musmi del Parco della biodiversità di Catanzaro, sulla Tragedia del piroscafo Petrella. Ne discuteranno Giulio Grilletta e il colonnello Michele Barile, modera il generale Pasquale Martinello.

«Il giorno 4 febbraio 1944 – è scritto in un comunicato che presenta l’evento – 3173 soldati italiani prigionieri dei tedeschi furono imbarcati nel piroscafo imbarcati nel piroscafo Petrella. Essi erano colpevoli solo di una cosa: di aver tenuto fede al giuramento di fedeltà alla Patria».

«La mattina dell’8 febbraio – scrivono ancora gli organizzatori – il “Petrella” salpò dal porto di Suda (Creta). Tra le ore 8.30/9.00, mentre raggiungeva il largo dell’omonima baia, emerse il sommergibile inglese “Sportsman”, che lanciò quattro siluri, di cui due colpirono il “Petrella”, sebbene nei suoi fianchi fosse scritto ben in evidenza Pow, ovvero “Prisoners of war”. Più tardi, intorno alle ore 11.00 lo “Sportsman” riemerse ancora, lanciò un altro siluro, stavolta colpì le caldaie del “Petrella”, che esplose, spezzandosi in due tronconi. Si inabissò nel giro di pochi istanti. “Quando ero in mare, le motovedette tedesche passavano tra noi naufraghi con le mitragliatrici puntate e se i soldati si accorgevano che eravamo vivi, ci sparavano addosso” (Patrizia Larese, Accadde a Creta 1941-45, ed. Infinito)».

«Si salvarono solo 527, di cui 24 morirono in seguito alle ferite riportate (Fabio Capitanucci, Lettere da Rodi, ed. Futura) – conclude la nota – Nell’ottantesimo anniversario della immane tragedia, Calabria in armi vuole rendere loro un devoto pensiero». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Per la stagione teatrale de I Vacantusi arriva Carlo Buccirosso

Per la stagione teatrale de I Vacantusi lunedì 5 febbraio alle 21 andrà in scena “Il vedovo allegro”. Si tratta della nuova commedia di Carlo Buccirosso che regala, ancora una volta, risate e riflessioni. Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco stabilmente affetto da ansie e paure, è inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli. Persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento.

La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.

Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta.

Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!

Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro in cui è piombato ormai da tre anni? Lo si scoprirà solo andando a teatro.

Intanto l’ultimo sipario si è alzato su una spiaggia di Porto Ercole del 1610. Disteso, stanco e delirante, Michelangelo Merisi in arte Caravaggio, magistralmente interpretato da Primo Reggiani. A soccorrerlo una coppia di pescatori (Fabrizio Bordignon e Francesca Valtorta) che ai suoi occhi acquisiscono le forme delle persone più importanti della sua vita, come il Cardinal Del Monte, suo mecenate, e Maddalena Antognetti, che darà il volto alle sue Madonne.

La scenografia è fatta da stracci e brandelli che si trasformano nei quadri più importanti di Caravaggio. Centrale è l’uso della luce, che “investe” i corpi degli attori in un palpabile chiaro scuro. Del cast sorprende l’incredibile capacità interpretativa: Reggiani mantiene sempre alta la tensione e l’intensità recitativa dall’inizio alla fine, allo stesso modo Bordignon e Valtorta passano repentinamente da un ruolo all’altro senza mai lasciare il palco. (rcz)

Col Centro Calabrese di Solidarietà si è parlato di uomini autori di violenza

Uomini autori di violenza, il comportamento cambia? è stato il titolo del convegno, svoltosi nei giorni scorsi a Catanzaro, organizzato dal Centro Calabrese di Solidarietà.

Uno spazio di ascolto e trattamento psico-educativo rivolto a uomini maltrattanti, è un servizio di cui non si parla molto, in cui gli uomini, consapevoli di mettere in atto comportamenti di prevaricazione ed abuso nelle relazioni d’intimità, hanno l’opportunità, attraverso strategie mirate e specifiche, di modificare i loro stili comportamentali violenti.

Nel 2016, ci ha pensato il Centro Calabrese di solidarietà Ets a creare uno “spazio” dove sviluppare un servizio che da un primo impatto può sembrare scomodo, ma che in realtà vuole dare la possibilità agli autori di violenza di seguire un programma di trattamento, non come alternativa alla sentenza di condanna, ma come misura aggiuntiva volta a prevenire futura violenza.

Si è parlato di questo nel corso dell’incontro, arricchito dagli interventi di Giusy Pino, assessore alle Politiche sociali – Comune di Catanzaro, Vincenzo Agosto, Presidente Ordine degli Avvocati; Francesco Iacopino, presidente Camera Penale “A. Cantafora”, Laura Antonini, Presidente Tribunale di Sorveglianza, Carmela Tedesco, consigliere Corte d’Appello Catanzaro.

Ad aprire i lavori la presidente del Centro Calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli che questo servizio ha fortemente voluto, anche vincendo qualche resistenza.

«Si può ‘guarire’ dalla violenza? – si chiede la presidente Mantelli –. Quella dell’istituzione del servizio per uomini maltrattanti è stata davvero una sfida, perché abbiamo anche dovuto affrontare il rifiuto iniziale degli operatori e la repulsione generalizzata nella società verso coloro che commettono atti di violenza domestica. La difficoltà di istituire tale servizio è accentuata dalla mancanza di supporto regionale e dalla necessità di formazione esterna».

«Non potevamo non affrontare questa sfida – ha aggiunto – visto che siamo votati a lavorare con varie forme di fragilità, inclusa la tossicodipendenza, nonostante la difficoltà derivante dalla repulsione sociale associata a tali situazioni. Sono certa che  supereremo tutte le difficoltà: aiutare gli uomini maltrattanti richiede una profonda introspezione per comprendere la vera radice della violenza».

L’assessore al Welfare del Comune di Catanzaro, Giusy Pino, ha posto l’accento prima di tutto sull’importanza della collaborazione e dell’approccio integrato nella lotta contro la violenza di genere.

«Il Centro calabrese di solidarietà svolge un ruolo fondamentale in questo contesto, parliamo di un fenomeno complesso sia dal punto di vista sociale che strutturale – ha detto ancora Pino – è necessario affrontare le radici culturali della violenza. La legislazione che, in passato, giustificava alcuni comportamenti violenti degli uomini nei confronti delle donne: l’evoluzione culturale e legislativa che ha portato a interventi più mirati, non solo dopo la comunicazione della violenza, ma anche intervenendo preventivamente».

«Si deve intervenire nella matrice della violenza e il Centro calabrese di solidarietà ha gli strumenti essenziali per bloccare il ciclo di abuso. Solo il 10% degli uomini che frequentano questi centri – ha spiegato – lo fa spontaneamente, mentre il resto viene indirizzato da professionisti o autorità. È fondamentale sostenere questi Centro per portare avanti politiche integrate e nel contribuire a un cambiamento culturale nella società».

Dopo i saluti del presidente dell’Ordine degli avvocati, Vincenzo Agosto è toccato alla responsabile del Centro Uomini Autori di Violenza entrare nel vivo della “mission”. Cristina Marino, pedagogista e responsabile del CUAV (Centro Uomini Autori di Violenza) ha spiegato nel dettaglio gli aspetti del servizio gestito dal Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro. Il CUAV, in precedenza sotto altri acronimi ma con lo stesso intento, si occupa da sempre di creare relazioni sane e sostenere la genitorialità lavorando con i maltrattanti, persone che scelgono consapevolmente di modificare le proprie modalità comportamentali, fornendo loro l’opportunità di andare incontro alle relazioni interpersonali in ambito familiare in modo sano.

Il percorso presso il CUAV si sostanzia in più step: si comincia con la valutazione di idoneità alla partecipazione al gruppo e con l’analisi di come si presenta l’uomo. Si prosegue, se ce ne sono i presupposti, con il contatto al partner, ed un’azione mirata ad informare la donna lesa da violenza dei sostegni a suo favore. Infine gli uomini vengono inseriti in un percorso psicoeducativo, della durata di almeno un anno.

All’interno di questo percorso, è presente anche un supporto di tipo legale, offerto dall’avvocato Pietro Marino, presente al dibattito con una personale testimonianza circa un caso vinto, da un caso di violenza familiare ad un percorso virtuoso. Marino parla di una “bugia bianca” con cui ha “spinto” un proprio cliente – un “maltrattante” – lungo questo percorso. Si parte da un successo professionale dell’avvocato che al termine del dibattimento imperniato su un’accusa di maltrattamenti familiari ottiene l’assoluzione dell’assistito. In coscienza sa che sentenza e verità non collimano esattamente.

E si chiede cosa sarebbe successo da lì in avanti in quel rapporto di coppia, in quella famiglia. Combattuto, si rivolge dapprima all’assistente spirituale e quindi al Centro calabrese di solidarietà: un lento ma costante progredire verso la presa in carico della violenza di genere ha portato ad un lieto fine nel rapporto familiare, anche se non è sempre così.

Sul tavolo, quindi, spunti e riflessioni che hanno animato confronto a più voci, arricchito da autorevoli interventi, a partire da quello del presidente della Camera Penale, a Francesco Iacopino.

«La sensazione è che il legislatore stia “lavorando a metà” – ha detto –. Non basta, a mio avviso, il solo atteggiamento repressivo, ma urge anche intervenire sul piano culturale e sociale. Non è, insomma, la sola penalità ciò di cui abbiamo bisogno», ha esordito sottolineando l’approccio “amputato” della legge. Iacopino, infatti,  ha criticato il sovradosaggio penale come soluzione inefficace al problema complesso della violenza domestica, evidenziando il rischio di “falsi positivi” e l’uso strumentale della legge, con il potenziale smarrimento di situazioni reali tra le denunce.

«La legge ha ampliato le misure di prevenzione e rafforzato l’arsenale repressivo, specialmente nella fase cautelare – ha detto ancora – mancano indicazioni chiare e risorse nella fase esecutiva e nella prevenzione culturale: servono investimenti economici in queste aree».

Il presidente della Camera penale ha, quindi, concluso con l’auspicio che la riforma consideri il cambio di paradigma necessario per affrontare il problema della violenza domestica in modo più efficace, promuovendo non solo l’aspetto punitivo ma anche interventi culturali e preventivi.

La Consigliera della Corte d’Appello, Carmela Tedesco, ha espresso preoccupazione per l’escalation quotidiana di violenza, sottolineando che il problema non riguarda solo la violenza contro le donne, ma coinvolge anche bambini e anziani. Pur riconoscendo la serietà del problema, sottolinea la necessità di un approccio basato sul cambiamento e sulla rieducazione degli autori di violenza.

Tedesco ha enfatizzato «l’importanza delle parole e del cambiamento di prospettiva, il punto di partenza deve essere considerare l’uomo non come intrinsecamente violento, ma come qualcuno che usa la violenza. Come operatrice del diritto, suggerisce che il focus non dovrebbe limitarsi solo a una sentenza di condanna, ma dovrebbe includere anche percorsi di cambiamento per gli autori di violenza. Critica l’ipertrofia penale e suggerisce l’importanza di intervenire sulla prevenzione e sulla rieducazione».

Serve, insomma, «un approccio maschile nella discussione sulla violenza contro le donne; è necessario trattare gli autori di violenza per ridurre il rischio di recidiva». Riflettendo sulla Convenzione di Istanbul, Tedesco sottolinea che il legislatore italiano si è concentrato principalmente sulla repressione, ma riconosce un cambiamento positivo nella legge 168 del 2023, che considera la prevenzione e il trattamento degli autori di reati maltrattanti. Sperando che la legge non rimanga inapplicata a causa della causa di invarianza finanziaria.

Infine, la presidente del tribunale di sorveglianza, Laura Antonini, ha evidenziato un aumento delle procedure legate a maltrattamenti in famiglia e ha discusso dell’importanza delle relazioni sociali e psicologiche nel valutare i casi, sottolineando la complessità della situazione quando si tratta di individui condannati per violenza di genere, con pene significative.

«Nonostante relazioni sociali dettagliate e approfondite, la proposta finale è spesso difficile da formulare, poiché molti di questi soggetti appaiono ancora pericolosi – ha detto ancora –. Il punto è che mancano le risorse a disposizione dello Stato, specialmente nei centri antiviolenza in Calabria, ma anche per la realizzazione di progetti: è importante agire con la formazione nelle scuole per creare individui maturi e consapevoli, famiglia e la scuola in questo processo hanno precise responsabilità».

E nell’esprimere preoccupazione per il periodo difficile che la società sta attraversando, la presidente Antonini ha concluso con sentito ringraziamento al Centro Calabrese di Solidarietà, considerandolo un segno di speranza. (rcz)

 

CATANZARO – Prorogata al 1° marzo la mostra “Luce e colore tra le pieghe”

È stata prorogata, al 1° marzo, la mostra Luce e colore tra le pieghe di Cesare Berlingeri e a cura di Teodolinda Coltellaro, visitabile negli spazi BCC Montepaone di Catanzaro.

Promossa dalla Fondazione Banca di Montepaone, d’intesa con la Fondazione e l’Archivio Cesare Berlingeri, l’esposizione rientra nell’ambito delle iniziative più qualificate proposte dal Progetto ArtCube, spazio per la Cultura, voluto dal Presidente della Fondazione Giovanni Caridi, che ha motivato il prolungamento dell’apertura espositiva affermando che essa costituisce «un’ulteriore possibilità di scoprire e vivere negli spazi lavorativi del quotidiano le espressioni creative del maestro Berlingeri, permettendo inoltre di avvicinarsi ai linguaggi dell’arte contemporanea».

In un raffinato allestimento che ne esalta i valori estetici e formali, sarà, quindi, ancora possibile prendere visione della selezione di opere esposte, di cui alcune inedite, con cui il maestro Berlingeri, noto a livello internazionale per la sua “pittura piegata”, dispiega il suo universo creativo, le infinite verità del colore proponendole nella magica geometria delle pieghe.

«Ogni opera – sottolinea la curatrice Teodolinda Coltellaro – tra luce e ombra, è colore sospeso tra le pieghe; colore che promette accensione e si accende tra i bordi, tra i lembi stratificati, sui margini delle pieghe, sulla trama della tela, sul suo tessuto percettivo».

L’artista, nel richiamare l’essenza linguistica della mostra, spiega: «il mio è stato sempre un dialogo tra luce e ombra che costruiscono il segno. Non un segno tirato di carbone. È importante che scompaiano le pieghe e che esse diventino segni: segni di luce, di ombra. Se io le avessi disegnate non sarebbe stata la stessa cosa. La cosa che mi piace di più è il suono del colore, il suono puro. Io ne ho scelti tre: i primari, le tre madri che danno tutti gli altri colori, il cui suono è purissimo». (rcz)

CATANZARO – Il Comune rilancia il progetto “Adotta un’aiuola”

Il Comune di Catanzaro ha rilanciato Adotta un’aiuola, il progetto curata dal Settore Igiene Ambientale con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella cura delle aree verdi ubicate sul territorio comunale attraverso l’affidamento in gestione di aiuole, spazi a verde e rotonde della città.

Al progetto “Adotta un’Aiuola” può aderire chiunque: singoli cittadini, aziende, banche, associazioni, enti, studi privati. L’onere per gli affidatari sarà quello di garantire appunto la manutenzione completa delle aree loro assegnate. I termini per la presentazione della domanda sono già aperti. La domanda stessa potrà essere inviata via mail all’indirizzo igieneambientale@comune.catanzaro.it o consegnata brevi manu presso gli uffici preposti. Questi ultimi accompagneranno i cittadini che aderiranno al progetto, condividendo con loro la pianificazione del verde comunale nell’area assegnata.

La proposta, come detto, mira a migliorare la manutenzione delle numerose piccole aree a verde presenti sull’intero territorio comunale, attraverso l’affidamento in gestione di alcune di esse al fine di  valorizzare e promuovere la qualità dello spazio urbano. Nell’area “adottata” vi sarà la possibilità di posizionare un cartello recante il logo del Comune, l’eventuale logo e l’indirizzo del soggetto assegnatario e la dicitura “spazio a verde realizzato e curato da…”. La posa dei cartelli informativi sarà comunque vincolata al rilascio del parere favorevole da parte dell’Ente. La durata dell’adozione delle aree verdi ha un arco temporale minimo di tre anni, rinnovabili con una procedura semplificata.

«L’Amministrazione – hanno commentato il sindaco Nicola Fiorita e l’assessore all’Ambiente Giorgio Arcuri – vuole incentivare l’idea della partecipazione attiva dei cittadini, in questo caso nella cura del verde pubblico, per rendere ancora più solido il legame con il territorio in cui vivono. Prendersi cura della propria città è indice di amore verso i beni comuni e pertanto l’Amministrazione intende incentivare le forme di collaborazione con chi vi risiede affinché tutti insieme si lavori per una città migliore». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Tre giorni dedicati al genio artistico di Ligabue

Dal 29 al 31 gennaio ci sarà a Lamezia Terme, nella sede dell’Associazione Samarcanda, una tre giorni dedicata al genio artistico di Ligabue con l’evento Tra arte e follia, il genio di Antonio Ligabue.

Saranno esposti preziosi cimeli appartenuti al grande pittore del Novecento. Ad illustrare il materiale storico di inestimabile valore sarà Giuseppe Caleffi direttore della Casa Museo “Antonio Ligabue” di Gualtieri (Reggio Emilia).

Gli studenti, inoltre, potranno seguire gli interventi della psichiatra Rosina Manfredi e del critico d’arte Silvio Gatto.

Main sponsor dell’evento destinato in modo particolare alle scuole lametine è la Bcc Banca Calabria Ulteriore. (rcz)

CATANZARO – Programmi di coesione, il Comune aderisce all’avviso per assumere personale

Il Comune di Catanzaro, con una delibera di Giunta, ha dato adesione all’avviso pubblico, pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione, finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni di interesse per l’assunzione di personale a tempo indeterminato. A darne notizia è l’assessore al Personale della città capoluogo, Marinella Giordano.

«Questa iniziativa si colloca nell’ambito del Programma Nazionale di Assistenza Tecnica Capacità per la Coesione 2021-2027 (CapCoe), e testimonia l’impegno dell’Amministrazione nel potenziare la propria struttura organizzativa per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze del territorio e alla realizzazione di progetti di coesione sociale ed economica – ha spiegato l’assessore –. Grazie alla partecipazione a questo avviso, il Comune di Catanzaro mira a integrare nel proprio organico 30 nuove professionalità attraverso contratti a tempo indeterminato, come previsto nel Piano del Fabbisogno approvato con una delibera di Giunta nella data odierna. Queste risorse saranno impiegate per la gestione, attuazione, monitoraggio e rendicontazione dei progetti finanziati dalle risorse delle politiche di coesione europea, in linea con i requisiti e gli obiettivi delineati nell’Avviso».

«La decisione di aderire a questa opportunità – continua l’assessore Giordano – rispecchia la volontà dell’Ente di contribuire attivamente al rafforzamento della capacità amministrativa locale e di promuovere lo sviluppo sostenibile della comunità. Il personale selezionato sarà destinato a supportare iniziative cruciali per il progresso economico e sociale del territorio, garantendo al contempo una gestione ottimale dei fondi europei e nazionali».

«Il Comune di Catanzaro si impegna, così – ha concluso – a mantenere un ruolo di primo piano nell’attuazione delle politiche di coesione, assicurando l’efficace impiego delle risorse umane e finanziarie a disposizione. Con l’adesione all’Avviso Pubblico, il Comune conferma il proprio impegno verso la promozione di un’amministrazione efficiente e al servizio dei cittadini, contribuendo al contempo agli obiettivi di coesione e sviluppo sostenibile promossi a livello nazionale e europeo». (rcz)