LO SCENARIO INEDITO DELLE CITTÀ ROSSE
IN UNA REGIONE GUIDATA DA FORZA ITALIA

DI SERGIO DRAGONE – La Calabria come la Francia di Mitterrand e Catanzaro come Parigi. Se il presidente socialista francese dovette subire la coabitazione con il primo ministro neogollista Chirac, più modestamente il presidente di centrodestra della Regione Calabria Roberto Occhiuto è da oggi costretto a coabitare con i cinque sindaci progressisti dei Capoluoghi di Provincia (a cui aggiungerei anche quello della popolosa Corigliano-Rossano). Uno scenario totalmente inedito, anche se non sorprendente, visto che anche a livello nazionale il “campo largo” progressista ha conquistato quasi tutte le grandi Città, a dispetto del risultato rassicurante per il centrodestra alle Europee.

La “coabitazione” in salsa calabrese si presta a più di una riflessione.

La prima. Come è possibile che un consenso elettorale molto largo a livello regionale non si trasferisca automaticamente nelle Città? Un interrogativo che diventa ancora più intrigante se si pensa che tre candidati sconfitti, rispettivamente a Cosenza, Corigliano-Rossano e Vibo Valentia, sono ascrivibili alla categoria del cerchio magico del presidente della Regione. Eppure, Occhiuto resta più o meno saldamente nelle prime posizioni come gradimento nelle varie rilevazioni sui Governatori delle Regioni italiane. Si pone dunque un problema di classe dirigente sul territorio del centrodestra e in particolare di Forza Italia?

Una seconda riflessione riguarda la futura “contendibilità” della Regione Calabria alle elezioni del 2026. Se ci fermassimo ai risultati delle Europee, dove comunque il centrodestra fa registrare una flessione rispetto alle regionali, non ci sarebbe partita, anche per via della legge elettorale calabrese che non ammette il voto disgiunto ed è ovviamente a turno unico. Vince chi prende un voto in più. Oggi il vantaggio del centrodestra è abbastanza consolidato e rassicurante.

Ma siamo sicuri che lo scenario tra due anni sarà identico a quello attuale? Siamo sicuri che non ci saranno scomposizioni negli schieramenti e, soprattutto, siamo sicuri che questa volta il fronte progressista non indovini il candidato giusto, dopo i flop di due personalità sicuramente eccellenti, ma digiune di politica, come Pippo Callipo e Amalia Bruni? Dal bouquet dei cinque (sei) sindaci potrebbe scaturire un temibile competitor per Occhiuto se deciderà di ricandidarsi. Li cito in rigoroso ordine alfabetico: Franz Caruso, Giuseppe Falcomatà, Nicola Fiorita, Enzo Romeo, Flavio Stasi e Vincenzo Voce. In realtà, il bouquet si restringe ai soli Falcomatà, Fiorita e Caruso, ognuno con le sue caratteristiche e i suoi stadi di gradimento all’interno delle forze politiche di centrosinistra. Iscritto al PD ma in continuo attrito con il suo partito Falcomatà, rigorosamente socialista Franz Caruso, movimentista con buoni rapporti con PD e Cinquestelle Fiorita. Stasi difficilmente abbandonerebbe Corigliano-Rossano dopo appena due anni, mentre il sindaco Voce sembra più concentrato sulla sua Città.

L’idea che il “partito dei Sindaci” voglia dire la sua, è confermata dall’iniziativa, sollecitata da Fiorita, ma sottoscritta da tutti i sindaci delle grandi città,  di incalzare il presidente Occhiuto sull’Autonomia differenziata con un appello a impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge Calderoli, scavalcando a sinistra PD e Cinquestelle (ma anche Adv) e a destra la fin troppo moderata presidente dell’Anci Rosaria Succurro.

La terza riflessione riguarda l’atteggiamento che il presidente Occhiuto e i cinque (sei) Sindaci avranno vicendevolmente nei rapporti tra la Regione e le loro Amministrazioni. Troveranno una coabitazione tranquilla, nell’interesse della popolazione calabrese, oppure inizieranno una sorta di Vietnam istituzionale, fatto di sgambetti e rancori? È del tutto evidente che la prima opzione è quella che ci aspettiamo perché gli interessi personali e di bottega non possono venire prima di quelli delle comunità che si governano.

In ogni caso, lo scenario calabrese è assolutamente inedito e non è difficile prevedere sviluppi anche inattesi nello scacchiere politico della regione più periferica e inquieta d’Italia. (sd)

Pd Calabria: Occhiuto in difficoltà nelle comunali di Corigliano Rossano

Il Partito Democratico calabrese ha evidenziato come «Roberto Occhiuto è in forte difficoltà, visto che, per lanciare il suo candidato sindaco di Corigliano-Rossano, ha sentito la necessità di attaccare il Pd in maniera inopportuna e scomposta».

«Significa – hanno spiegato i dem –che Occhiuto e l’intero centrodestra non hanno argomenti né proposte e che il tempo delle loro favole è finito, perché i cittadini non ci credono più». Non usa mezzi termini il Partito democratico calabrese per replicare al presidente della Regione Calabria. I dem della Calabria, che al presidente rimproverano da tempo «il vizio della propaganda e della doppiezza politica sfacciate», ironizzano: «Stavolta l’Occhiuto A, quello dell’ottimismo recitato, posticcio e ossessivo, è uscito allo scoperto, mostrando le proprie debolezze. Il presidente della Regione è andato in tilt perché avverte il peso dell’imminente sconfitta elettorale del centrodestra alle Comunali di Corigliano-Rossano. Per questo, si è dato allo sproloquio nervoso, rifiutando il confronto e omettendo di dire che la sua coalizione governa la Regione da quattro anni e mezzo, durante i quali tutti gli indicatori economici e sociali mostrano un forte peggioramento delle condizioni di vita dei calabresi».

«Inutile, dunque, che Occhiuto – hanno concluso – i dem calabresi – ripari nell’accusa delle minoranze. Oggi è lui che ha la responsabilità e il dovere di governare la Regione. Pertanto, scaricare le proprie responsabilità sugli altri non gli servirà a nascondere le proprie né a vincere le Comunali a Corigliano-Rossano, che il centrodestra perderà come è già successo a Cosenza e a Catanzaro». (rcz)

Braga (PD): Calabria tra le regioni che rischia di più con l’autonomia differenziata

«La Calabria è una di quelle regioni che rischia di essere più colpita da questo disegno pericoloso voluto dalla destra che spacca il Paese, che aumenta le disuguaglianze e che rischia di condannare dei territori a una situazione di fragilità, soprattutto le persone più in difficoltà». È l’allarme lanciato da Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, nel corso dell’iniziativa a Cosenza.

«Questo disegno non prevede nessuna risorsa per garantire i livelli essenziali delle prestazioni e non prevede risorse per assicurare a tutti i cittadini l’accesso a servizi fondamentali, a partire dalla sanità pubblica, il diritto all’istruzione e il trasporto pubblico», ha aggiunto Braga nel corso del dibattito, a cui hanno preso parte anche i parlamentari Nico Stumpo e Nicola Irto.

Sono stati, poi, affrontati anche i temi legati al collegamento delle aree interne, alla transizione ecologica e al potenziamento delle funzioni degli enti locali che devono costituire le vere sfide per il Pd e per il rilancio del Sud.

«Le aree interne rappresentano in Calabria la stragrande maggioranza dei territori e il punto sul quale fare leva per impostare una ripresa autentica – ha detto il consigliere regionale del PD, Mimmo Bevacqua –. Il Pnrr è centrato sulla transizione ecologica e sull’economia sostenibile, ma sarà impossibile calarlo nelle nostre realtà finché non ci saranno infrastrutture e servizi adeguati per queste aree che l’autonomia differenziata vuole invece spazzare via per sempre».

Quella cosentina è stata l’ultima tappa di una doppia iniziativa dei dem: la mattina, infatti, a Lamezia Terme, si è tenuto un dibattito incentrati sul Libro Bianco del Pd e sulla costruzione dell’alternativa del Centrodestra. Nell’occasione, la parlamentare era stata accompagnata da Bevacqua, Franco Iacucci, Amalia Bruni, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca. Presenti anche gli altri capigruppo di minoranza in Consiglio Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto), proprio nell’ottica dell’allargamento della coalizione. 

Braga che ha sottolineato il lavoro “prezioso” messo insieme dal gruppo dei consiglieri regionali e racchiuso nel Libro Bianco ha indicato la rotta: «Dobbiamo cominciare a costruire l’alternativa a questa destra che governa il paese e anche in Calabria sta producendo una serie di danni». (rcs)

I capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale: Il libro bianco sintesi delle occasioni mancate del PD

I capigruppo del centrodestra in Consiglio regionale, Michele ComitoGiuseppe NeriGiuseppe GelardiGiacomo CrinòGiuseppe GrazianoGiuseppe De Nisi e il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, hanno evidenziato come il libro bianco del Partito Democratico «è la sintesi delle occasioni mancate dal partito per stare dalla parte dei calabresi».

«Il Pd calabrese – hanno spiegato – insiste nella protesta tout court, anziché confrontarsi, nelle sedi istituzionali, sul merito delle proposte del centrodestra utili a rendere la Calabria moderna e attrattiva, come è stato fatto, in due anni di legislatura, approvando molte leggi importanti e persino tante riforme di sistema attese da decenni. I ‘Libri bianchi’ (specie quelli della Commissione europea) sono documenti finalizzati ad aprire una discussione su proposte organiche e puntuali, mentre quello del Pd calabrese, è privo della benché minima proposta».

«Se questa posizione immobilista del Pd – hanno proseguito – sia dovuta all’incapacità di adeguarsi alle grandi trasformazioni in atto in Italia e nel mondo o all’esigenza di radicalizzare la protesta per competere con i 5Stelle, non è chiaro. Fatto è che anche con questo ‘Libro bianco’ si avverte la perdita di visione riformista di un partito in preda a pulsioni giacobine».

«All’on. Nicola Irto, per il quale ‘la Calabria sta vivendo il momento più buio della sua storia’ – hanno concluso – suggeriamo una rinfrescata di memoria, perché è evidente che non ricorda la fallimentare legislatura che l’ha visto governare la Calabria per 5 anni». (rrc)

Dimensionamento scolastico, il centrodestra reggino replica a Nucera

Il Coordinamento Provinciale di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia a Reggio Calabria, risponde all’assessore comunale Lucia Anita Nucera, sottolineando come l’assessore «non è neppure lontanamente entrata nel merito della questione che ha portato il comune allo sbando, ha solo cercato di deviare l’attenzione, volendo coprire i suoi errori con illazioni e falsità».

«È di 48 ore fa– viene evidenziato – la nota a firma della Città Metropolitana con cui viene formalmente respinto il piano di dimensionamento scolastico presentato (oltre termine) dal Comune di Reggio Calabria. Basterebbe già solo questo a far capire il paradosso di una situazione il cui principale responsabile è l’Assessore al ramo; di conseguenza tutta la Giunta di Palazzo San Giorgio. Incredibile ma vero: la Città Metropolitana di Reggio Calabria (non la Regione o altro Ente sovraordinato) ha dovuto respingere quanto presentato dal Comune di Reggio Calabria, il comune capoluogo di provincia. Pazzesco».

«La Nucera si lamenta delle linee guida della Regione – continua la nota – ma dovrebbe sapere che la Regione intesa come Giunta non ha competenza sulla eventuale rivisitazione delle linee guida, prerogativa esclusiva invece del Consiglio regionale, che è l’organismo deliberante. Consiglio dove le linee guida sono passate prima dalla rispettiva Commissione e poi in Aula, senza alcun emendamento o evidenziazione da parte dell’opposizione, quella stessa opposizione di cui fa parte la Nucera. Senza dimenticare che le stesse linee guida erano state (ancor prima di questi passaggi) discusse e condivise con le Organizzazioni sindacali e con i Presidenti delle Province o loro delegati».

«E questo accadeva, per di più, mesi fa – hanno proseguito – non ieri o la settimana scorsa. Del resto, lo ribadiamo perché è davvero assurdo, il Comune di Reggio Calabria è l’unico di tutta l’Area metropolitana a non aver presentato un suo piano entro i termini previsti. L’assessore comunale lo ha fatto in ritardo, senza ascoltare le scuole, senza tener conto delle istanze delle famiglie, senza acquisire le delibere. E il dimensionamento è solo uno dei tanti problemi nel settore istruzione del Comune di Reggio… È stata garantita la mensa scolastica? No, lasciando privi di servizio migliaia di ragazzi e, di conseguenza, migliaia di famiglie. E perché non è partita l’assistenza specialistica ai ragazzi disabili che la Città Metropolitana ha avviato già da metà settembre, lasciando gli studenti senza supporto specialistico? O ancora, è stata garantita una valida alternativa alla Scuola Pytagoras, della quale i locali sono stati dichiarati inagibili ed i cui alunni a tutt’oggi non si sa dove andranno?».

«Alla luce di tutto questo, il nostro invito all’assessore Nucera – hanno concluso – è che si occupi e preoccupi di cosa fa l’Ente che rappresenta, perché è totalmente allo sbando, lasciando privi di servizi a tutela dei diritti degli studenti e delle rispettive famiglie. Contestualmente, ribadiamo con forza la necessità di uomini e donne competenti nello svolgimento di ruoli pubblici delicati». (rrc)

REGGIO CALABRIA – I consiglieri di centrodestra preoccupati per la strada di Concessa

«Nonostante le varie segnalazioni indirizzate al sindaco f.f., agli Amministratori, agli Uffici competenti e dopo aver portato l’argomento persino in Commissione, con apposita richiesta posta all’ordine del giorno, ci troviamo a dover nuovamente porre l’attenzione sullo stato di totale abbandono della strada che dal bivio di Concessa sale verso l’abitato di Santa Lucia e poi verso i Comuni di Fiumara e San Roberto». A dirlo sono i Consiglieri del gruppo di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria.

«Questo tratto di strada, pur essendo parte della SP, rientra nella piena competenza del Comune di Reggio Calabria in quanto ricadente nello stesso territorio urbano, cosi come discusso in una Commissione Consiliare appositamente convocata e richiesta dal Consigliere Vizzari. La condizione in cui è lasciata quest’importante arteria, oltre a rappresentare un freno allo sviluppo di questo territorio – denunciano i consiglieri azzurri – rappresenta anche un grande pericolo per l’incolumità di chi, quotidianamente, è costretto ad attraversarla. In particolar modo nel tratto compreso tra il bivio Santa Lucia ed il centro abitato di San Pietro di Fiumara, il restringimento della carreggiata dovuto alle sterpaglie, le buche divenute ormai veri e propri crateri, le pozze d’acqua che ristagnano per giorni e giorni dopo le piogge, il cedimento di tratti di sede stradale verso valle, pongono l’incolumità degli automobilisti a serio rischio. Oltre, ovviamente, a rendere inaccessibili alcune abitazioni ai residenti. C’è da considerare inoltre che nelle aree di cui parliamo insistono dei siti di interesse turistico come Borgo Croce e Telesia Museum a San Roberto, che attraggono visitatori provenienti anche da fuori Provincia, che rimangono sconvolti dalla situazione in cui versa il collegamento a questi luoghi. È una situazione inaccettabile. Urge pertanto che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria assuma i provvedimenti necessari per mettere in sicurezza il collegamento stradale così da garantire la sicurezza nella circolazione e scongiurare situazioni ben peggiori a quelle che stiamo denunciando». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Per il Bilancio il centrodestra si affida al viceprefetto Campolo

Mercoledì 3 maggio, una delegazione del centrodestra comunale di Reggio, composta dai consiglieri Massimo Ripepi, Federico Milia, Mario Cardia, ha incontrato il viceprefetto Campolo per affrontare il tema del bilancio di previsione, trattato nella lettera invitata nelle scorse ore, a firma di tutti i consiglieri, che riportiamo integralmente: «Si comunica che, a tutt’oggi , la giunta comunale di Reggio Calabria non ha provveduto ad approvare la bozza del rendiconto di gestione dell’anno 2022 e, di conseguenza, il presidente del Consiglio non ha potuto convocare il massimo consesso dell’ente per l’approvazione ,nei termini, del rendiconto. Invero, l’art. 151, comma 7, del Tuel stabilisce che “il rendiconto è deliberato dall’organo consiliare entro il 30 aprile dell’anno successivo”. E, nel caso di mancata approvazione del suddetto rendiconto di gestione nei termini previsti dalla legge, l’art. 227, comma 2 bis, del Tuel stabilisce che si applica la procedura prevista dall’art. 141, comma 2, del Tuel con assegnazione al Consiglio di un termine non superiore a 20 giorni. Le conseguenze stabilite dalle seguenti norme ordinamentali sono chiare e gravi. Tra queste citiamo quelle previste dal Tuel: l’art. 161, comma 3; l’art.187; l’art. 203, comma 1, l’art. 243, comma 6 ; e quella prevista dall’art.11 del D. Lgs n. 118 del 2011. La invitiamo, pertanto, a sollecitare il Comune di Reggio Calabria ad ottemperare a quanto previsto dalla legge assegnando all’amministrazione un termine per l’approvazione del suddetto rendiconto. Le rappresentiamo che alcuni nostri colleghi hanno chiesto più volte delucidazioni in merito al rendiconto 2022 sia in Commissione bilancio che in conferenza dei capigruppo senza ottenere, però, alcuna risposta. Senza risposta altre richieste sulle missive inviate dalla Corte dei Conti regionale sul piano di rientro. Come può ben capire non è possibile operare bene in un ente in cui i diritti dei consiglieri siano costantemente calpestati».

I consiglieri hanno sottolineato la loro preoccupazione per la vicenda, il dott. Campolo ha garantito che gli uffici territoriali del Governo seguono con molta attenzione gli sviluppi della vicenda, e che c’è un confronto quasi quotidiano con gli uffici comunali. Resta la preoccupazione di una fase emergenziale che sembra non avere tregua. (rrc)

Saccomanno (Lega): Si parla di presunta sconfitta, ma i dati dicono altro

Il commissario della LegaGiacomo Saccomanno, ha evidenziato come, nonostante nonostante si attacchi la Lega e il centrodestra di una presunta sconfitta, «i dati dicono altro».

«Risulta pacifico – ha spiegato – che il centrodestra passa da 54 Sindaci eletti a 58, nel mente il centrosinistra da 48 a 38! Se poi aggiungiamo anche il M5S il risultato non cambia da 56 a 53! Quindi, chi ha perduto è il centrosinistra. Queste amministrative, però, dimostrano di come i cittadini siano lontani dalla politica e come questa non sia più credibile».

«La riduzione ulteriore dell’affluenza, spesso al di sotto del 40-50% dei votanti – ha proseguito il commissario – è un indice di grande rilievo e deve far riflettere tutti. Non perde questa o quella coalizione, ma perdono tutti, perdono i partiti, perde la democrazia e perde la nazione. Su questo è indispensabile una profonda ed oggettiva riflessione. Ed allora tutti al lavoro, per come ha affermato Matteo Salvini, e cerchiamo di dare concrete risposte ai cittadini ed alle comunità. I problemi sono tanti: costi insopportabili per energia, famiglie ed imprese sull’orlo del fallimento, povertà in aumento, sbarchi non controllabili, ecc.».

«In Calabria – ha concluso – paghiamo la litigiosità di alcuni partiti, i contrasti esistenti, le scelte errate, la mancanza di vera politica e di indispensabile confronto. Una regione che potrebbe dare tanto, ma che per palesi presunzioni di pochi si mette a rischio un progetto di crescita e di sviluppo che potrebbe veramente trasformare la nostra regione. Anche qui è necessaria una profonda riflessione e, sicuramente, voltare pagina al più presto». (rrm)

A Reggio il centrodestra invita i consiglieri comunali a dimettersi

Forza Italia, Lega, Coraggio Italia e Reggio Attiva di Reggio Calabria, ha invitato tutti i Consiglieri comunali dell’opposizione a dimettersi dalla carica. «È un doveroso atto di responsabilità e di amore verso la Città, che siamo certi arriverà da ogni lista» si legge in una nota congiunta del centrodestra, che ha ribadito come dal processo Miramare, «ad uscirne veramente sconfitti sono i Cittadini, l’immagine di Reggio e l’andamento della cosa pubblica».

«Siamo consapevoli – si legge nella nota – dei rischi quotidiani che corre chi amministra, i sindaci in particolare, anche a causa di una legge, la Severino appunto, che di certo è da rivedere il prima possibile; malgrado ciò, va rispettata finché tale sarà. Ma il problema di Reggio Calabria e della sua Amministrazione non è la Severino in sé, né l’abuso d’ufficio contestato a mezza squadra Falcomatà, è piuttosto la mancanza di agibilità politica, nonché le condizioni pessime in cui versa ogni settore dell’Amministrazione comunale. Ecco perché ci saremmo aspettati le dimissioni del sindaco (anche prima della sentenza) e ancor di più di coloro rimasti a comporre la Maggioranza».

«Oltre a Giuseppe Falcomatà e agli altri membri della Maggioranza residua – prosegue la nota – sono venuti meno i valori propri della morale politica. Gravissimo, in tal senso, è stato l’atteggiamento assunto nei confronti del Vicesindaco, Prof. Tonino Perna, a cui è stato riservato un trattamento politicamente perverso: nominato per fiducia e poi (a sua insaputa) sollevato dall’incarico per convenienza. Rassegnando le dimissioni e prendendo una netta distanza dalla linea politica falcomatiana – cosa che avrebbe dovuto fare prima, proprio perché complice di questo disastro – Perna ha rappresentato un quadro allarmante delle dinamiche interne comunali. Inquietanti le sue affermazioni su Falcomatà, tanto sull’aspetto personale quanto politico».

«Un sindaco – scrive il centrodestra – che ha politicamente mentito a ripetizione, anche ai “suoi”, anche un minuto dopo la lettura della sentenza, quando ha detto che avrebbe discusso il da farsi con il Partito e con la “squadra” e che solo dopo avrebbe reso conto alla cittadinanza. Nulla di tutto ciò. In realtà cosa fare lo aveva già deciso da tempo, in totale autonomia, e predisposto ancor prima di entrare in aula bunker, come confermano le delibere pubblicate un istante dopo l’intervista, rilasciata con l’arroganza politica tipica della sua Amministrazione».

«Motivo per cui – si legge ancora – è stato scaricato anche dai vertici nazionali del PD, bocciato, perché indifendibile sotto ogni piano. Lo sanno anche a Roma che quella di Reggio è una Maggioranza già minata da lotte fratricide, e su cui pende – non dimentichiamolo! – pure la spada di Damocle dell’inchiesta sui brogli elettorali».

«Non ci sono i requisiti minimi di agibilità politica – conclude il centrodestra – non si può pensare di “andare avanti”, concetto invece più volte ribadito dal sindaco, nelle attuali condizioni politiche e soprattutto pubbliche. Reggio Calabria è allo sbando totale e di questo passo non può che peggiorare. Serve una presa di coscienza che manca solo alla Maggioranza, e che invece i cittadini hanno assunto ormai da un pezzo e che adesso il CentroDestra intende rendere concreta: dimissioni collettive e ritorno al voto a stretto giro. Non c’è altro modo per dare uno scossone e nuova prospettiva». 

I primi a rispondere all’appello sono stati i tre consiglieri comunali di Forza ItaliaFederico MiliaAntonino CaridiAntonino Maiolino, che hanno «messo nero su bianco le nostre dimissioni dinnanzi al notaio».

«La Legge Severino è senza dubbio da modificare. Lo ha ribadito anche ieri la Coalizione e Forza Italia è in prima linea su questo fronte. Anche per noi vale assolutamente la presunzione di innocenza. Infatti non è la sospensione degli amministratori il motivo fondante di questa nostra azione» hanno spiegato, sostenendo che «a Reggio non ci sono più i requisiti minimi di agibilità politica».

«Non intendiamo essere complici – hanno spiegato – di un governo cittadino pilotato, che ha fallito politicamente e amministrativamente e che ha la totale responsabilità del disastro senza precedenti nella storia della Nostra Città».

«Ad oggi, stando così le cose, la destinazione è il baratro – hanno concluso –. Vogliamo dare segnale forte non solo ad una Maggioranza sempre più traballante, ma soprattutto ai reggini, che ormai da giorni invocano a gran voce un’azione forte di contrasto alle nefandezze di cui l’Amministrazione Falcomatà è protagonista da oltre 7 anni.  Noi abbiamo fatto il primo passo. Attendiamo gli altri 7 amici e colleghi del CentroDestra  per dare immediata concretezza a quanto stabilito dalla Coalizione».

Sulla questione è intervenuto anche Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, rendendo noto che «i consiglieri comunali della Lega si sono già dimessi venerdì ed è stato incaricato un notaio per la raccolta delle altre firme».

«Oggi chi ha tanto parlato può, finalmente – ha proseguito – dimostrare la propria coerenza e posizione. Atti concreti e non un favore all’amministrazione di sinistra. Posizione netta assunta da tutto il partito e che dimostra quanto la Lega tenga a Reggio Calabria. Ora tutti coloro che tanto hanno gridato contro Falcomatà e la sua disastrosa amministrazione potranno attivarsi concretamente e liberarla da un sistema che ha dimostrato malaffare e interessi diversi rispetto a quelli generali». (rrc)

L’OPINIONE/ Filippo Veltri: La tragedia del centrosinistra in Calabria e a Cosenza

di FILIPPO VELTRI – Quello che in queste ore sta avvenendo nel campo del centro sinistra per le regionali e le comunali di Cosenza è un’autentica tragedia. Che ha un colpevole in primo luogo che si chiama Pd e nella fattispecie il suo segretario nazionale Enrico Letta.

I fatti sono arcinoti: tre candidati alla presidenza della Regione e un numero imprecisato a sindaco di Cosenza. Come dire: sconfitta già certa nel primo caso e assai probabile nel secondo. Ora alla presentazione delle liste mancano tre settimane, poco ma in tempo per cercare di arginare questa slavina annunciata. Ma il pallino è nelle mani di Letta che ha sin qui mostrato di non tenere molto in conto la Calabria.

Un cumulo di errori come se si giocasse per perdere già in partenza, ma in politica questo è un errore capitale. Ovviamente in questa tragedia politica ci sono anche altre responsabilità ma sono tutte riconducibili agli errori marchiani di Letta e dei suoi emissari in Calabria.

Che cosa si può ora fare? Un ultimo appello è quello lanciato da Jasmine Cristallo, che in tempi e condizioni normali non avrebbe fatto perdere altro tempo nell’essere raccolto: Amalia Bruni, Luigi De magistris e Mario Oliverio facciano un atto di generosità politica. Loro tre non portano alcuna responsabilità ma il popolo del centro sinistra (che ancora esiste) sarebbe loro grato sempre, se però da Roma (o da Pisa, non lo sappiamo) Letta dia un segnale chiaro e inequivocabile.

Il centrodestra insegna che alla fine il valore dell’unità paga. In Calabria in assenza di quel segnale Roberto Occhiuto può risparmiarsi anche i soldi per fare i manifesti elettorali di propaganda. Se ci sei caro segretario Letta batti un colpo. (fv)