L’obiettivo è uno solo, ovvero il rilancio dell’Aeroporto di Lamezia Terme. Ma, per arrivarci, è fondamentale mobilitarsi su una serie di criticità, che sono state esposte dalla Filt Cgil e dalla Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia nel corso di una conferenza stampa a Lamezia, che ha visto la partecipazione di Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria.
Per Enzo Scalese e Nino Costantino, rispettivamente segretari generali di Cgil Area Vasta e Filt Cgil Calabria, bisogna «ragionare su questioni nevralgiche per il futuro a partire dalla presunte e paventate difficoltà economiche di Sacal, oltre che il fondamentale ammodernamento dell’aeroporto di Lamezia Terme».
Sul tavolo, quindi, la mancanza di “dialogo” con Sacal soprattutto in merito alla risoluzione delle problematiche relative al futuro occupazionale dei tanti lavoratori, specialmente quelli stagionali. Una criticità emersa in tutta la propria consistenza soprattutto nelle ultime settimane: dopo l’annuncio, da parte della Regione, di una ricapitalizzazione di 10 milioni di euro e poi con l’accordo sindacale siglato per gli stagionali, la situazione resta ancora molto nebulosa.
I rappresentanti del sindacato di Landini in Calabria chiedono, anche certezze sui lavori relativi alla realizzazione della nuova aerostazione dopo il riavvio dell’iter azzerato dalla perdita del cofinanziamento europeo per l’impossibilità di copertura da parte della Sacal nell’ammontare dell’investimento richiesto, poiché l’aeroporto di Lamezia Terme «non può non essere centrale nel sistema dei trasporti regionali verso il resto di Italia e l’estero. Non abbiamo contezza di quale sia l’attuale fase di progettazione del collegamento tra aeroporto e stazione ferroviaria, che spetta attualmente alla parte burocratica della Regione.»
«Nel rilancio del progetto da finanziare e che riguarda la realizzazione dell’aerostazione – è emerso nel corso della conferenza stampa – devono essere coinvolti ancora di più le amministrazioni comunali e i sindaci, anche in maniera simbolica, per rafforzare la “forza pubblica” di Sacal e degli scali aeroportuali calabresi, a partire da quello internazionale di Lamezia Terme».
La Cgil chiede investimenti e maggiore attenzione anche per gli scali di Crotone e Reggio Calabria, sebbene la struttura di Lamezia «non può che essere pensato in maniera centrale», e risulti la più attiva e operosa: «non si può prescindere da un adeguato e moderno collegamento con il porto di Gioia Tauro (il settore cargo è l’unico in crescita per lo scalo lametino».
«In un momento così difficile, il tema della logistica è fondamentale per la ripresa – ha affermato segretario regionale di Cgil Calabria, Angelo Sposato – soprattutto per il valore che rappresenta quello che possiamo definire la porta d’ingresso della Calabria. In un momento così complicato anche il management dovrebbe essere così complicato per una situazione che non può non partire dal dare risposte rispetto alla missione che deve avere l’aeroporto, facendolo diventare davvero internazionale, e quindi nella gestione».
«Non si può dare a rilento – ha aggiunto – perché si teme il ritorno della pandemia ad ottobre: se si vuole dare l’idea della ripresa, la gestione deve ripartire subito con l’operatività, comprese le assunzioni. Con questa giunta regionale non c’è alcun margine di confronto. Erano già minimi con la compianta Jole Santelli, ma con l’attuale facente funzioni la situazione è peggiorata».
La pandemia ha avuto conseguenze negative su tutti gli aeroporti del mondo, ma quello di Lamezia fa registrare i numeri più alti di ripresa: parliamo del 75% a luglio, a cui si aggiungono l’85-90% di agosto.
«Presto sarà superato anche il 100% rispetto ai mesi di pandemia – ha spiegato Costantino –. Per questo chiediamo che il lavoro non sia mercificato, che non ci siano turni massacranti e che si rispettino gli utenti e i passeggeri affinché possano avere un aeroporto civile. Difendiamo le giuste ragioni dei lavoratori che devono comunque essere impiegati secondo i limiti del contratto, bisogna mettere gli stagionali nelle condizioni di poter lavorare e passare quelli part-time a full-time».
Costantino ha sottolineato, ancora, la difficoltà di alimentare un confronto produttivo con la Sacal: «L’azienda in questa fase ha dimostrato di non intraprendere sani rapporti con i sindacati, ma anche con i lavoratori che in blocco hanno respinto richieste ritenute non congrue, volendo derogare contratti nazionali anche sui piani ferie. Il prossimo 21 luglio proporremo le nostre questioni concrete. Se verranno accettate continueremo a fare accordi, altrimenti continueremo a non firmare nulla».
«Lo sviluppo della Calabria parte da questo aeroporto – ha spiegato Scalese – dal progetto di sviluppo futuro del sistema aeroportuale regionale che parte dall’aerostazione di Lamezia Terme. L’ammodernamento è uno dei punti su cui spingiamo con forza perché i finanziamenti sono fondamentali per rendere più consono alle nuove esigenze una struttura ormai obsoleta. Questa è una potenzialità non solo dell’area centrale della Calabria ma per tutta la Regione e il Mediterraneo». (rcz)