Chiusura Galleria Limina nel Reggino, Cisl Calabria: Ridurre disagi e completare interventi in tempi brevi

I segretari generali di Cisl Calabria e dell’Ust Cisl di Rc, rispettivamente Tonino RussoRomolo Piscioneri, hanno ribadito, in merito alla chiusura della Galleria Limina nel Reggino, che è «necessario ridurre i disagi per i cittadini e completare interventi in tempi brevi».

«Come Cisl – dicono i sindacalisti – riteniamo che la sicurezza di un’arteria stradale sia una priorità, ma che per raggiungere tale obiettivo non si possano privare due aree, il Tirreno e lo Ionio del Reggino, dell’unica strada di collegamento veloce. Per la realizzazione dell’opera vanno, dunque, individuate tutte le soluzioni tecniche che possano consentire di ridurre i disagi e completare gli interventi nei tempi più brevi, con turni h24, con l’impiego di mezzi e maestranze straordinari, sull’esempio di quanto avvenuto a Genova per la realizzazione del nuovo Ponte Morandi dopo il crollo della precedente struttura».

«Oltre alla velocizzazione dei tempi di realizzazione e rifacimento dell’opera – hanno aggiunto – occorre con una certa urgenza rivedere la viabilità e organizzare possibili lavori di messa in sicurezza sulla vecchia via di collegamento Mammola-Limina, ex strada statale 281, oggi provinciale 5, utile a non isolare le comunità sia della Locride sia della Tirrenica e mantenere per quanto possibile una certa vivacità economica e sociale delle comunità interessate».

«Inoltre, c’è l’esigenza di rafforzare i collegamenti con i treni sulla tratta ferroviaria Catanzaro/Reggio Calabria – hanno ricordato –. Nello stesso tempo, riteniamo urgente un incontro sul tema con il Governatore Occhiuto, al fine di trovare soluzioni che riducano i disagi per i cittadini e che non facciano tornare indietro, a 30 anni fa, le lancette dell’orologio per la mobilità di quel territorio». (rrc)

 

Russo (Cisl): È necessario riorganizzare profilo gratuito della sanità

«È necessario, e non più procastinabile, riorganizzare il profilo universalistico pubblico e gratuito della sanità». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ricordando come «da tempo la Cisl denuncia la crisi in cui versa la Sanità pubblica nel nostro Paese, sospinta da un progressivo taglio di risorse del Fondo Sanitario Nazionale».

«Come sempre – ha proseguito Russo, intervenendo al convegno Quale futuro per l’assistenza ospedaliera? organizzato a Catanzaro dalla Federazione Cisl Medici Magna Graecia –, il nostro sindacato alla denuncia accompagna la proposta, e in questo senso la Cisl Medici sta davvero facendo un buon lavoro, come testimonia anche il convegno di oggi. Perciò, ribadiamo che è necessario e non più procrastinabile riorganizzare il profilo universalistico pubblico e gratuito della Sanità, rafforzare i servizi di prevenzione e medicina del lavoro per implementare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro».

«È necessario riorganizzare la rete ospedaliera – ha ribadito – integrata alla rete di assistenza territoriale, per garantire i Lea e quella necessaria assistenza diffusa, evitando le tante ospedalizzazioni inappropriate. Per fare questo serve nuovo personale. Le circa 2000 assunzioni fatte, tra stabilizzazioni e nuovo reclutamento sono ottima cosa, ma rappresentano una goccia nel mare dei bisogni».

«In Calabria, la vera emergenza è la carenza di personale – ha ricordato –. In 11 anni abbiamo perso oltre 5000 tra medici, infermieri e altre figure professionali. Questo ha generato riduzione dei servizi, chiusura e accorpamento dei reparti, lunghissime liste d’attesa, mancanza di prevenzione, enormi ritardi negli screening oncologici, riduzione dei consultori, enorme carenza nell’organico dei pronto soccorso, mancanza di anestesisti, ortopedici, ginecologi, pediatri». 

«La fusione fra aziende sanitarie territoriali e ospedaliere – ha proseguito – anche universitarie, è un obiettivo che da decenni viene perseguito senza risultati soddisfacenti. Per la Cisl ogni processo di cambiamento deve alzare il livello dei servizi offerti nell’interesse dei cittadini. Per noi integrare le aziende, le reti, deve servire a migliorare la sanità territoriale e calabrese, a ridurre liste d’attesa, a ridurre l’emigrazione sanitaria, non certo a sostenere e rafforzare interessi personali, a recintare orti».

«Gli orti che noi difendiamo – ha concluso il segretario generale della Cisl Calabria – sono solo quelli che producono buoni frutti per i cittadini». (rcz)

 

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Abbandonare Vertenza Calabria errore inaccettabile

I segretari di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno lanciato un appello al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, affinché dichiarino le loro «reali intenzioni su una vertenza (Calabria ndr) sostenuta dai vertici nazionali dei Sindacati confederali e alla quale si era catalizzato il sostegno di un campo largo di istituzioni e politica».

Per i sindacalisti, infatti, «accantonare questa piattaforma sia un errore madornale, inaccettabile», soprattutto se, il 21 luglio 2020, «i Segretari generali Cgil, Cisl, Uil, dalla piazza di Siderno, hanno coralmente lanciato la vertenza Calabria – hanno ricordato Sposato, Russo e Biondo – mettendo un tratto di evidenziatore su quelle che sono le tante problematiche ancora aperte in questo territorio. L’appello di Bombardieri, Landini e Sbarra è stato raccolto e rilanciato dal Presidente della giunta regionale e dal Consiglio regionale ma, ad oggi, i temi contenuti nella Vertenza Calabria non sembrano essere più al centro dell’agenda politica di chi governa la cosa pubblica in questa regione».

Ma non è solo questo il tema che preme i sindacati. Nei giorni scorsi, infatti, si sono svolte le Segreterie unitarie di Cgil, Cisl, Uil Calabria con l’obiettivo di fare un’analisi di quella che è la situazione del quadro regionale e rilanciare l’azione del Sindacato Confederale  calabrese tenuto conto anche delle tre manifestazioni unitarie di piazza di Milano, Bologna e Napoli che hanno segnato un punto di svolta nell’azione di mobilitazione unitaria delle sigle confederali.

«Manifestazioni che, poi, hanno posto con chiarezza quali sono le proposte di Cgil, Cisl, Uil, nei confronti del governo sui temi del lavoro, del fisco, delle infrastrutture, della sanità, delle pensioni e dello stato sociale – hanno evidenziato –. Cgil, Cisl, Uil Calabria, hanno partecipato, in maniera propositiva e numericamente forte, alla manifestazione di piazza di Napoli, da dove sono stati rilanciati i temi dello sviluppo del Mezzogiorno e chiesto, con forza e determinazione, un deciso cambio di passo al governo nel merito del confronto e delle questioni ancora aperte».

«Durante i lavori delle Segreterie unitarie, ancora – viene spiegato nella nota unitaria – è stato affrontato in maniera specifica il momento in cui si trova lo stato del confronto con la regione Calabria e il contesto che si sta aprendo, alla luce del fatto che la Calabria avrà la possibilità di utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Europa attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e le politiche di coesione sociale. Tutte risorse che, è giusto evidenziarlo ancora una volta, dovranno essere canalizzate nella giusta direzione, puntando alla realizzazione di progetti ben definiti, per evitare che le stesse possano perdersi negli stessi rivoli nei quali è finita una grossa fetta della programmazione europea di questi ultimi anni».

«Il confronto avviato con la Regione Calabria nel 2022 è stato positivo – hanno ricordato –, sono state tante le problematiche affrontare con chi ha la responsabilità di governare questa regionale, ma tante sono ancora quelle da affrontare e portare a risoluzione. Adesso, dopo una prima fase di stabilizzazione dell’azione amministrativa che ha ricevuto la nostra ampia disponibilità all’analisi ed al confronto nel merito delle questioni sempre scevro da condizionamenti politici o di partito, è necessario un cambio di passo radicale che sia in grado di produrre, nell’anno in corso, quei risultati tanti attesi dalle calabresi e dai calabresi».

«Quello che ci preoccupa – hanno sottolineato – in questa fase storica sono i rallentamenti che si stanno registrando nella gestione, nella programmazione e nella trasformazione in opere concrete dei fondi messi a disposizione con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I rallentamenti a livello nazionale, purtroppo, si riflettono pesantemente anche in ambito regionale e locale, per questo è necessario dare operatività a quella cabina di regia che è stata istituita un anno e mezzo fa per la verifica di questi finanziamenti».

«Solo un’attenta ed informata azione di controllo, infatti – hanno rilanciato – può portare al corretto investimento di queste risorse che rappresentano l’ultima occasione per cambiare il volto di questa regione e rendere operativi e funzionali quei settori, a partire dalla sanità, che sono sempre stati i punti più dolenti per chi ha scelto di vivere in questo territorio. Lo strumento della sorveglianza sociale, lo ribadiamo ancora una volta, è di fondamentale importanza per verificare gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sue ricadute su comparti, quale quello sanitario, che aspetta di vedere realizzata la medicina del territorio, resi operativi i nuovi ospedali e aperte quelle case della comunità che, ad oggi, sono rappresentate solo nei documenti progettuali».

«Ma non solo. Applicare lo strumento della sorveglianza sociale all’investimento di questi fondi – hanno evidenziato Sposato, Russo e Sposato – vuole dire mettere al riparo gli stessi dalle attenzioni poco meritorie della criminalità organizzata. Purtroppo, poi, siamo stati costretti a registrare un rallentamento del confronto sul tema del lavoro. Ad oggi, fra le altre cose risultano trascurate le istanze provenienti dal bacino del precariato storico, nei confronti del quale il governo regionale aveva assunto una serie di impegni che, ancora oggi, risultano disattesi».

«Per noi vincere le sfide aperte sul lavoro – hanno proseguito i segretari generali – vuol dire sapere mettere insieme il piano Gol – sul quale purtroppo dobbiamo segnalare la totale assenza di confronto con la giunta regionale – al fine di evitare che le politiche attive si realizzino in contrasto con le reali necessità del territorio e con lo sviluppo delle attività produttive attraverso l’atteso potenziamento della Zes».

«Proprio sul futuro della Zona economica speciale, poi – hanno aggiunto –  non possiamo non segnalare l’incomprensibile rallentamento della marcia del governo sulla concreta applicazione di questo strumento indispensabile, insieme ad un corretto ripensamento sulla gestione delle politiche attive per il lavoro, come sostanziale leva di sviluppo per la Calabria. Per questo, ancora una volta ed unitariamente, chiediamo alla Regione Calabria di mettere mano ad un Piano per lavoro, per il lavoro di qualità ed in sicurezza, che riesca a dare concretezza a tutti gli investimenti messi a disposizione dall’Europa e dalla Nazione e, segnando un tratto di discontinuità reale con il passato, siano in grado di evidenziare impatti occupazionali positivi, mettendo al centro il merito, puntando sulle qualità dei giovani calabresi e ricercando quella parità di genere che, sino ad oggi, è stata troppo spesso accantonata».

«Adesso, poi – hanno continuato – sono maturi i tempi per avviare un confronto costruttivo e di merito sulla programmazione del Por 2021/2027 – strumento determinante per consentire alla nostra regione di agganciare senza ritardi le politiche di transizione che provengono dall’Europa – mettendo come solida base dello stesso la discussione con il partenariato economico e sociale. Transizioni, soprattutto quella ambientale, che non possono discostarsi da interventi urgenti e mirati al potenziamento del settore della forestazione, per il quale siamo scesi in piazza lo scorso dodici maggio, che necessita di un potenziamento assunzionale, rispetto al quale la Regione si è impegnata, indirizzato alla cura dell’ambiente, al contenimento del dissesto idrogeologico e, come sintesi di questi due interventi, al rilancio delle aree interne della nostra regione».

«Non possiamo, poi, dimenticare che in Calabria è ancora viva un’emergenza sanitaria fatta di ritardi, omissioni e inadempienze. Noi siamo convinti che, anche su questo settore, sia necessario e non più rinviabile un confronto serio ed approfondito, aperto ai responsabili di Aziende sanitarie provinciali e Aziende ospedaliere – hanno concluso – per stabilire quali debbano essere le linee di indirizzo applicabili per realizzare, finalmente, la medicina del territorio; procedere alla stabilizzazione del personale precario, individuare le risorse necessarie alla creazione di nuovi posti di lavoro e, in ultimo ma non per ultimo, realizzare un’attenta ricognizione, propedeutica ad un’azione di razionalizzazione, degli accreditamenti del settore privato». (rcz)

Russo (Cisl): Aprire tavolo di confronto per stabilizzare lavoratori Tis

«Riteniamo urgente l’apertura di un tavolo di confronto con Regioni e Amministrazioni per affrontare tali criticità e per costruire un piano di stabilizzazione per tutta la platea di lavoratori e lavoratrici impegnati nei Tis». È quanto ha dichiarato Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, commentando positivamente l’emendamento approvato a favore di 4mila tirocinanti calabresi.

«Esprimiamo apprezzamento – ha spiegato – per tale scelta che da tempo auspicavamo. Dopo anni di precariato e di lavoro non regolarizzato nelle pubbliche amministrazione è da tempo arrivato il momento di offrire a questi 4.000 lavoratori e lavoratrici, perché di questo si tratta, un contratto, uno stipendio, una dignità, la certezza di un futuro lavorativo, la possibilità di continuare ad offrire il proprio contributo professionale».

«L’emendamento – ha spiegato ancora – prevede il finanziamento di 2 milioni di euro per il 2023 e 5 milioni per il 2024 per l’assunzione dei lavoratori impegnati nei Tis strettamente necessari all’attuazione del PNRR e per il contrasto al dissesto idro-geologico. È certamente positivo il superamento dei vincoli sulla spesa del personale per le Amministrazioni locali che assumeranno anche con la possibilità di un inquadramento nelle piante organiche in sovrannumero».

«Ma di fronte a noi – ha concluso – c’è un percorso complesso che va costruito insieme alle Istituzioni e alle parti sociali, per dare concreta attuazione e per superare le difficoltà che si incontreranno. Ci sono problemi che devono essere affrontati: risorse non sufficienti e storicizzazione della spesa e del contributo statale». (rcz)

Verso le mobilitazioni, a Lamezia l’attivo regionale unitario con i tre sindacali confederali

In vita delle mobilitazioni nazionali in programma il 6, il 13 e 20 maggio, si è svolto a Lamezia Terme l’attivo regionale unitario dei quadri e delegati Filctem CGIL, Femca/Flaei CISL e Uiltec UIL.

Presenti i segretari confederali Angelo Sposato, Enzo Musolino e Santo Biondo, oltre che i segretari generali delle categorie Francesco Gatto (Filctem CGIL), Nicola Santoianni (Femca CISL), Antonino Mallone (Flaei CISL) e  Vincenzo Celi (Uiltec UIL).

Durante l’assemblea si è discusso con i lavoratori dei temi alla base del calendario di mobilitazioni nazionali indette contro il governo e il sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali.

«Senza provvedimenti strutturali il Paese rischia il default – ha affermato Sposato –, il decreto lavoro ha confermato la necessità di scendere in piazza. Quelli contenuti nel provvedimento, ad esempio, sono solo dei bonus sul fisco, non un taglio al cuneo fiscale. Si andrà ad aumentare la precarietà, specie nel Mezzogiorno della desertificazione economica e sociale. I calabresi hanno più ragioni per manifestare, nelle assemblee che stiamo facendo sta venendo fuori tanto disagio, tanto malessere, perché il lavoro è diventato povero. Bisogna individuare strumenti per far diventare questo Paese più giusto e solidale. Ecco perché noi saremo in piazza».

«L’azione del governo non è rispettosa di quelli che erano gli impegni assunti a suo tempo con Cgil, Cisl e Uil. Parlano di riduzione di cuneo fiscale enfatizzandone la cifra, ma secondo i nostri calcoli non è quella che il governo annuncia. Ma non solo, il beneficio per i redditi medio bassi da luglio a dicembre non può bastare, una reale riduzione del cuneo fiscale, delle imposizioni ai redditi da lavoro e da pensione, va resa strutturale», ha detto il segretario Musolino.

«Vogliamo chiedere al governo di legarsi al Paese reale, di sentire le nostre rivendicazioni. Chiediamo un lavoro più sicuro, più stabile, ben retribuito. Rivendichiamo investimenti sulla sanità perché possa essere finalmente pubblica e universale e investimenti sull’istruzione. C’è poi il tema previdenziale e del fisco: chiediamo da tempo – ha dichiarato Biondo– alla politica di allargare la tassa sugli extra profitti ma si continua a bastonare le persone in maggiore difficoltà e non si interviene sui poteri forti. È ora di lanciare un segnale forte, saremo il 6 maggio a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli in una grande manifestazione per il Sud».

Dalle categorie è emersa una particolare attenzione sui temi legati alla transizione ecologica e trasformazione digitale che possono diventare concrete opportunità di sviluppo per la Calabria facendo leva sugli investimenti pubblici e privati. La nostra regione è vocata a poter diventare Hub energetico, non solo per il transito dell’energia ma anche per lo sviluppo  di filiere industriali energetiche e ambientali. (rcz)

Unindustria e i sindacati a confronto col commissario Romano su Zes e aree industriali

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, e i segretari regionali dei sindacati confederali, Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil), si sono ritrovati per una riunione con il Commissario straordinario per la Zes in Calabria, Giosy Romano.

L’appuntamento è servito ad affrontare alcuni temi legati allo sviluppo della Zona economica speciale calabrese e dell’area su cui essa insiste. Tra questi è da segnalare la condivisa sensibilità sull’esigenza di stabilizzare le misure di vantaggio che rendono la Zes uno strumento competitivo capace di dare slancio alle politiche industriali calabresi. Tali misure, tra cui il credito d’imposta e gli sgravi fiscali per i nuovi insediamenti produttivi, sono infatti oggetto di proroga da parte del governo nazionale, una circostanza che impedisce la pianificazione di investimenti a medio e lungo termine e che dovrebbe quindi essere resa strutturale. Nella discussione si è anche trattato della riperimetrazione delle aree Zes in funzione di una maggiore funzionalità rispetto alle esigenze di insediamento delle imprese. 

Intanto, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Romano sul rischio di non riuscire a utilizzare i fondi del Pnrr a disposizione per le infrastrutture a supporto della Zes, la discussione non ha potuto che concentrarsi sulla necessità impellente di definire le strategie di finanziamento perché siano profondamente riqualificate le aree industriali: «Che si tratti di intervenire con i bandi a valere sui fondi Pnrr o si rimodulino i fondi Por 2014-20 ancora a disposizione – hanno spiegato Ferrara, Sposato, Russo e Biondo al termine dell’incontro –, riteniamo non sia più rinviabile in ogni caso un’azione di riqualificazione in termini di viabilità, accessibilità, ambiente  e sicurezza e di infrastrutturazione complessiva, tutti aspetti che costituiscono condizioni attrattive primarie per gli investitori interni ed esterni alla nostra regione».

L’attenzione di Unindustria Calabria e delle organizzazioni sindacali è rivolta a strutturare un fronte comune per il complessivo sviluppo economico regionale che passi dal consolidamento e dall’evoluzione del mercato del lavoro e delle imprese capaci di determinare tale sviluppo.

Dall’incontro è quindi emersa una forte uniformità di visione sulle potenzialità offerte dalle aree Zes, tanto da ritenere perseguibile, con un protocollo di relazioni industriali, l’introduzione di accordi di secondo livello specifici per le imprese che decideranno di investire nella Zes calabrese. Questi sono ritenuti, infatti, strumenti in grado di rafforzare il sistema produttivo e garantire stabilità alle imprese e ai lavoratori, costruendo e andando poi a consolidare sempre più il rapporto tra il territorio e le attività produttive che vi si insedieranno.

Sul tavolo, infine, nel novero degli strumenti individuati in maniera congiunta e finalizzati a migliorare la capacità attrattiva della Zes e delle aree industriali calabresi, Unindustria Calabria, Cgil, Cisl e Uil hanno messo anche l’esigenza di dare sostanza a protocolli di legalità condivisi che rafforzino il senso di sicurezza generale per imprese e lavoratori, così come la volontà di promuovere nei confronti dell’amministrazione regionale – e con la sua necessaria collaborazione – specifiche soluzioni nell’ambito delle politiche attive per il lavoro. Questa serie di azioni potrà servire da stimolo per rafforzare l’efficacia della Zes sul territorio e – questo è un forte auspicio emerso nel corso dell’incontro – all’insediamento in Calabria anche di importanti investitori pubblici. (rcz)

Russo (Cisl): Ci sono le condizioni per creare lavoro dignitoso con fondi del Pnrr

Il segretario generale di Cisl CalabriaTonino Russo, ha evidenziato come «ci sono le condizioni per creare lavoro dignitoso e sicuro grazie ai fondi del Pnrr e ad altre risorse europee e nazionali, che devono essere spese bene per qualificare il lavoro, modernizzare il Paese, e agganciare anche nel Sud e nella nostra regione crescita e ripresa».

La Cisl calabrese, infatti, è a Potenza con una nutrita rappresentanza di tutte le categorie di lavoratori e dei pensionati per partecipare alla manifestazione nazionale unitaria con Cgil e Uil sul tema Una Repubblica fondata sul lavoro, nel 75° anno della Costituzione.

«Vogliamo sottolineare – ha proseguito il sindacalista – la necessità di compiere uno sforzo ulteriore, tutti insieme, perché il significato della Festa dei Lavoratori possa essere condiviso e assaporato da tutti anche in Calabria, dove ancora l’occupazione scarseggia, è troppo spesso precaria, e dove ci si imbatte, in tante situazioni, nella mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro».

«Per la Cisl – ha ribadito – è particolarmente importante il richiamo della manifestazione di Potenza alla Costituzione della Repubblica nel 75° anno dalla sua entrata in vigore. È importante il richiamo all’art. 1, ma anche all’art. 5 che ci parla di una Repubblica “una e indivisibile” e ci fa ribadire che ogni ipotesi di regionalismo differenziato deve essere affrontata e discussa con le parti sociali, con i territori, nel Parlamento, senza forzature».

«E, ai fini dell’attuazione dell’art. 46 della Costituzione – ha annunciato – la Cisl avvierà nelle prossime settimane una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulla democrazia economica, perché sia finalmente concretizzato il “diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende».

«Il nostro Paese è in una fase delicata – ha concluso – in cui bisogna investire per il futuro delle nuove generazioni. Ciò – conclude Tonino Russo – dovrebbe spingere tutti, Governo, parti sociali, forze sane dei territori, alla responsabilità del confronto e del dialogo per individuare insieme le strade da percorrere. È l’appello che la Cisl lancia in questo Primo Maggio e che vuole testimoniare con la sua presenza in piazza». (rcz)

Unindustria e i sindacati insieme per lo sviluppo della Regione: «Fare presto e bene»

Unindustria Calabria, Cgil, Cisl e Uil insieme per stimolare il percorso di crescita economico e sociale della Calabria.

Un incontro che si basa sul presupposto che lo sviluppo della Calabria passa dalla sua capacità di sfruttare le opportunità offerte dalle risorse economiche della programmazione unitaria, ma anche e soprattutto dalla collaborazione tra le parti sociali che possono trasformare in valore e lavoro quelle opportunità. Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il direttore Dario Lamanna, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo si sono, dunque, confrontati sui temi dello sviluppo che Unindustria ha inserito nel suo programma “Agenda Calabria”, presentato nelle scorse settimane, e che sono alla base della piattaforma programmatica “Vertenza Calabria” lanciata dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso dell’incontro è emerso chiaramente come le due piattaforme convergano su molti punti. È stato quindi condiviso come sia evidente e necessario che ci si confronti con forte senso di responsabilità e di unità, proprio nel momento storico in cui la nostra regione si gioca una partita delicatissima per il suo futuro. 

«Bisogna fare in fretta e bisogna fare bene» è il concetto di fondo emerso nel corso dell’incontro e ampiamente condiviso da tutti i partecipanti, stante l’esigenza non più differibile di allocare in maniera efficace ed efficiente le risorse e guardando agli investimenti finalizzati a facilitare l’evoluzione del sistema economico locale: tra questi ci sono certamente quelli sulle reti di collegamento fisico, come il completamento dell’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, il finanziamento dei lavori per la SS106 in tempi molto più rapidi di quelli previsti, la realizzazione dell’Alta Velocità che non deve essere vincolata alla realizzazione di altre infrastrutture.

E, poi, occhi puntati sul rigassificatore e la connessa piastra del freddo di Gioia Tauro, sulle aree interne e la loro connessione fisica e digitale al resto della regione e del Paese, sulla messa in sicurezza del territorio rispetto al rischio idrogeologico e sui processi di digitalizzazione delle imprese e dei rapporti con la PA. Perché tutto possa essere realizzato e le risorse a disposizione trovino rapida ed efficace allocazione è necessario un piano delle assunzioni che rafforzi la Pubblica Amministrazione e in cui trovino spazio i giovani e le loro competenze. 

Le parti, nel condividere l’esigenza di programmare una serie di incontri operativi, hanno quindi manifestato accordo sulla volontà di lavorare insieme su specifiche priorità strategiche e sulla necessità di implementare al più presto le proposte condivise sul piano di investimenti produttivi per accelerare la crescita economica della regione. Da un lato, infatti, si guarda alle iniziative volte a sostenere la nascita di nuove imprese, la transizione energetica, le nuove tecnologie, alle industrie e alle filiere industriali del futuro, e dall’altro alle aree Zes, che oltre all’ottima attività di semplificazione delle procedure autorizzative fin qui messa in atto, devono prevedere che le misure di incentivazione siano stabili e non soggette a proroghe di pochi mesi. Imprescindibile, poi, la riqualificazione delle aree industriali. Tutto ciò può inoltre contribuire a rendere la Calabria una regione attrattiva per gli investimenti delle aziende pubbliche italiane. (rcz)

Russo e Larizza (Cisl): È necessario potenziare i collegamenti ferroviari e su gomma

Tonino RussoGiuseppe Larizza, rispettivamente segretari generali di Cisl Calabria e Fit Cisl Calabria, hanno evidenziato la necessità di potenziare i collegamenti ferroviari e su gomma.

«Il quartiere Germaneto di Catanzaro, situato al centro della Calabria tra linea ferroviaria tirrenica e ionica – hanno ricordato – è oggi un centro vitale e nevralgico con una altissima frequentazione di utenti.  Bene la scelta di concentrare la Cittadella Regionale il Policlinico Universitario e la facoltà di Giurisprudenza. Ma è quanto mai necessario accelerare la realizzazione del collegamento ferroviario sulla linea ionica fino a Catanzaro, facendo tappa a Germaneto, per un efficiente trasporto pubblico su rotaia al servizio di queste importantissime istituzioni. Così come è necessario il potenziamento della linea ionica con nuovi treni Pop».

«La Cisl e la Fit – hanno aggiunto – lamentano una carenza di mobilità che costringe al mezzo privato. L’attesa si prevede lunga per il completamento della trasversale ferroviaria Lamezia Catanzaro lido e per la realizzazione della metropolitana di superficie denominata Pendolo, che in 15 minuti collegherà il centro di Catanzaro al quartiere Germaneto. Non possiamo attendere il completamento delle infrastrutture e poi pensare ai servizi».

«Oggi dobbiamo affrontare con urgenza la grave carenza di mobilità ferroviaria e di integrazione con servizi su gomma – hanno proseguito –.  Confidiamo che la Regione riveda e integri sia il contratto di servizio con Trenitalia e del Tpl, prevedendo maggiori collegamenti ferroviari sulla costa ionica e una efficiente integrazione con i servizi su gomma a garanzia di un trasporto pubblico efficiente ecologico e conveniente per gli utenti». (rcz)

Russo (Cisl): Fare chiarezza e giustizia sulla tragedia di Cutro

«Fare chiarezza e giustizia per la tragedia di Cutro». È quanto ha dichiarato Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, aprendo i lavori del Comitato Esecutivo regionale dell’organizzazione sindacale.

«La tragedia di Cutro – ha spiegato Russo – ci ha lasciato sgomenti e inquieta in profondità le nostre coscienze di persone, di cittadini, di sindacalisti. Siamo grati al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con la sua presenza e il suo silenzio eloquente ha rappresentato in maniera esemplare il nostro Paese. Lasciamo ad altri il compito di fare chiarezza sulle cause di questa ennesima sciagura che ha travolto la vita di bambini e adulti».

«Per il nostro Paese e per l’Unione Europea – ha evidenziato – è il momento del confronto e di una riflessione responsabile: occorre scegliere e percorrere senza tattiche dilatorie le strade per affrontare le emergenze ed evitare nuovi drammi, progettando al tempo stesso un’azione a medio e lungo termine che dia a rifugiati e migranti la speranza di un futuro senza rischio per la vita”.

«Come ha chiesto ieri (domenica ndr) Papa Francesco all’Angelus, “i trafficanti di morte siano fermati, i viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte”.  Nelle prossime ore la Cisl – ha annunciato – valuterà l’adesione alla manifestazione nazionale indetta da alcune associazioni per l’11 marzo, a Crotone».

«Intorno a noi – ha sottolineato il Segretario della Cisl Calabria – vediamo che su troppi temi importanti viene alimentato da più parti un clima rissoso che non facilita il confronto e la soluzione dei problemi. Viene il sospetto che la confusione serva proprio ad occultare i nodi da sciogliere. Il dibattito politico e sociale non deve mai perdere di vista l’obiettivo del bene comune, che dovrebbe da tutti essere condiviso».

«Un tema caldo è l’autonomia regionale differenziata – ha ribadito –. La Cisl non è sfuggita al confronto con il Ministro Calderoli nell’incontro alla Regione Calabria. È stata un’occasione importante per ribadire il nostro punto di vista, per ripercorrere i passaggi che, dalla legge 42 del 2009, non hanno in alcun modo condotto a un federalismo efficiente e solidale, rispettoso della Costituzione. Non è stato superato il criterio della spesa storica, non sono stati fissati i livelli essenziali delle prestazioni, validi per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale e finanziati in riferimento alla previsione del fabbisogno standard. In quell’incontro abbiamo ribadito che non aver applicato i Lep ha portato meno risorse al Sud e impedito anche ad amministrazioni virtuose di creare lavoro, di offrire più servizi ai propri cittadini, più istruzione e cultura, più assistenza ai deboli. Bisogna dunque puntare anche a recuperare i ritardi accumulati nella spesa per la crescita del Mezzogiorno».

«Dunque, senza dimenticare ciò che venne fatto – ha continuato –  a partire dalla Bicamerale del 1997, con la modifica del titolo V della Costituzione nel 2001 e il referendum confermativo, non possiamo ora permetterci una riforma superficiale con un dibattito Nord-Sud che non ha senso nel quadro dello sviluppo complessivo del Paese. Perché non può esistere autonomia se non si stabiliscono Lep e fondo di perequazione. Nell’incontro con il Ministro abbiamo, inoltre, ribadito che l’iter legislativo in materia deve svolgersi in modo partecipato, coinvolgendo sindaci e parti sociali»

«Solo a queste condizioni – ha spiegato Russo – il regionalismo differenziato può rappresentare un’opportunità per la Calabria e il Sud. Non ci spaventa il regionalismo, ma una sua cattiva versione che può seriamente minare la coesione della Repubblica “una e indivisibile”, di cui parla l’articolo 5 della Costituzione. La Calabria ha le sue carte da giocare, con un patrimonio boschivo superiore a quello della Germania e 800 km di coste, la produzione di energia rinnovabile più di quanta ne consumi, la ricchezza di risorse idriche, una significativa imprenditoria agroalimentare».

«Occorre, però – ha proseguito Tonino Russo –, investire responsabilmente i fondi europei, valorizzare i talenti e le risorse umane e tecnologiche che nella nostra regione esistono. Alcuni esempi. Lo stabilimento Baker Hughes, ex Nuovo Pignone, di Vibo Valentia è centro di eccellenza per la progettazione e la costruzione di scambiatori ad aria per diverse applicazioni nel settore dell’energia».

«Negli ultimi anni – ha spiegato ancora – ha investito oltre 12 milioni di euro su una nuova linea produttiva che consente l’applicazione di processi avanzati di saldatura automatizzata e di lavorazioni meccaniche ad elevato livello tecnologico per la realizzazione di componenti strutturali per turbine a gas, con alte performance a livello mondiale, oggi utilizzate per estrazione di gas e petrolio. E, notizia ancora più positiva, in questa azienda irrompono le donne. C’è una significativa presenza di ragazze che si muovono attorno ai macchinari di produzione con efficienza e con un’alta professionalità acquisita attraverso specifici percorsi formativi. In una regione come la nostra questo fa la differenza. Ancora: la nostra Università della Calabria, regina delle start-up, è vertici delle classifiche italiane e internazionali nel campo dell’applicazione delle tecnologie alle scienze. Ci sono Istituti Tecnici che sfornano talenti nel campo della robotica e vengono premiati a livello mondiale. Basta con l’idea di una Calabria condannata ad essere periferia dell’Europa».

Grande attenzione la Cisl Calabria sta ponendo, ha detto ancora Russo, «all’accelerazione dei processi per l’utilizzo delle risorse comunitarie in ambiti fondamentali per lo sviluppo: forestazione e difesa del suolo, in un territorio la cui fragilità è proverbiale, anche per frenare lo spopolamento delle aree interne; collegamenti stradali e ferroviari per liberare la nostra regione dall’isolamento; valorizzare tutte le potenzialità che il porto di Gioia Tauro offre con la sua vasta area retroportuale, con l’area industriale, con la ZES, con il gateway ferroviario».

«Non è sufficiente denunciare quello che non va – ha sottolineato il Segretario generale della Cisl calabrese –, bisogna costruire il futuro. Bisogna creare e rendere utili, mediante un confronto costruttivo, tavoli intorno ai quali politica, istituzioni, forze sociali lavorino nell’ottica di un patto sociale per il superamento delle emergenze e per la ripartenza. È necessario, da parte di tutti un esercizio di responsabilità e di competenza per non far finire tutto in caciara. Se non ci sarà questo sforzo responsabile, non costruiremo un futuro per i giovani, spesso qualificati, che continueranno a lasciare la Calabria per andare a lavorare altrove».

Concludendo il suo intervento, Russo ha ricordato che «il 28 e 29 marzo si voterà per il rinnovo di RSU e RLS nel gruppo Poste Italiane: tutta la Cisl Calabria è impegnata nel sostegno delle proprie liste».

All’introduzione del Segretario Generale è seguito un dibattito partecipato in cui gli interventi delle federazioni di categoria e delle strutture CISL territoriali hanno ripreso e condiviso i contenuti della relazione. (rcz)