La proposta della Lega: Istituire Catanzaro come Città Metropolitana

Istituire Catanzaro Città Metropolitana «che raggruppi i territori delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo secondo le modalità e leggi vigenti affinché questi territori abbiano il giusto riconoscimento e ritorno socio economico». È la proposta avanzata alla Regione dalla Lega Catanzaro.

Inoltre, la Lega ha rivolto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché la Calabria venga inserita in tutti i programmi e progetti che il Governo intende avviare. Questo si potrà attuare solo a condizione che si crei una sinergia unica tra Regione e rappresentanti eletti dal popolo e consiglieri regionali seduti allo stesso tavolo con intenti condivisi e comuni».

«Nell’antica Roma – viene spiegato in una nota – il candidato era colui che andava in giro per la città chiedendo agli elettori di conferirgli l’onore di rappresentarli, indossava una tunica bianca simbolo del suo candore civile e morale. Siamo una regione che fa parte di uno Stato. Quello che ci hanno insegnato è che lo Stato si prende cura in egual misura di tutti i cittadini, ai quali vengono riconosciuti gli stessi diritti e gli stessi doveri. I parlamentari, eletti dal popolo, di fatto hanno l’obbligo, il dovere e l’onore di provvedere con il loro lavoro alla crescita e al benessere della Nazione. Come? La risposta è semplice: con le Leggi».

«In Calabria – viene ricordato – sono stati eletti dai calabresi,diciannove parlamentari tra Camera e Senato. Questi eletti hanno il loro peso rappresentativo politico che devono far valere con il loro voto, quando il parlamento propone una legge per l’approvazione. La Lega sezione territoriale di Catanzaro, propone al Governatore della Calabria di costituire un tavolo permanente di lavoro con tutti gli eletti al Parlamento per vedere di cosa ha bisogno questa terra per far sì che il cittadino della Calabria abbia lo stesso trattamento in tutto e per tutto del cittadino della Lombardia». (rcz)

Fondi per la viabilità sulla Piana, Conia: Da Metrocity rinnovata attenzione alle fragilità del territorio

Il consigliere metropolitano delegato e sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, ha plauditola scelta della Città Metropolitana di destinare alla manutenzione delle strade dell’area tirrenica una somma ulteriore di 1,3 milioni di euro.

«L’ultimo intervento sulla viabilità, solo in ordine di tempo, assegna oltre 1,3 milioni di euro all’area Tirrenica – ha spiegato – zona sulla quale la Città Metropolitana, in questi ultimi anni, ha concentrato sforzi e risorse per migliorare una situazione di particolare deficitarietà».

Il consigliere metropolitano Michele Conia interviene a pochi giorni dall’approvazione, in Consiglio metropolitano, della variazione di bilancio che recupera somme dei “Patti per il Sud” non spese dai Comuni per reinvestirle nella messa in sicurezza di numerose strade ed arterie del comprensorio.

«L’attenzione sulle fragilità del territorio – ha detto – si è alzata notevolmente e, rispetto al passato, si notano cambi di passo e strategia rivolti a tutelare e salvaguardare anche le zone più remote o, comunque, che necessitano di maggiori attenzioni. Se, un tempo, le risorse andavano perse senza quasi batter ciglio, adesso la Città Metropolitana dimostra tutta l’efficienza dei propri uffici attraverso il collante che lega l’azione amministrativa alla volontà politica proiettata, insieme, verso il bene della collettività. E’ il messaggio principale che arriva dall’ultimo atto approvato e che porta a recuperare risorse altrimenti precipitate nel buio dell’ennesima occasione mancata».

«Grazie al lavoro di ogni segmento di Palazzo Alvaro – ha aggiunto – tutto il territorio metropolitano ha acquisito pari dignità, rappresentando una risorsa sulla quale investire e programmare un futuro migliore secondo una logica che ribalta l’antico refrain del “Reggiocentrismo”. Oggi, un rinnovato modo di intendere la gestione della cosa pubblica, assegna un ruolo di tutto rispetto all’hinterland metropolitano che torna a contare ed a svolgere una parte decisiva nei programmi di sviluppo economico e sociale dell’intero comprensorio».

«Infatti – ha proseguito il consigliere – viene assegnata molta importanza alle singole comunità e l’investimento di oltre 1,3 milioni per l’efficientamento e la messa in sicurezza di ampi tratti delle strade provinciali nell’area Tirrenica ne è l’ennesima dimostrazione. Anzi, soltanto l’ultima perché, rivolgendo il pensiero a fatti e circostanze abbastanza recenti, scorgiamo il milione e mezzo di Fondi Mit ed i 600.000 mila euro di risorse del bilancio spesi per il ponte di Drosi, a Rizziconi, recentemente aperto al traffico. Un’opera attesa e che è andata a risolvere, finalmente, uno dei problemi atavici cui erano costretti numerosi cittadini».

«Nei mesi a venire – ha concluso Michele Conia – sono previste nuove ed importanti misure d’intervento attraverso fondi esterni e somme di bilancio. Dunque, è proprio il caso di dirlo, sul tema della viabilità ne è stata fatta di strada, anche se i traguardi da raggiungere sono ancora molti e avvincenti. I cittadini, comunque, sanno bene che potranno sempre contare su impegno mai venuto meno e che, ogni giorno, si rafforza per implementare servizi e dotare la Città Metropolitana di un asse viario all’altezza delle sfide future». (rrc)

Il sindaco Manna rilancia l’idea della Città Metropolitana

«Più di parlare di città unica, andrebbe piuttosto lanciata l’idea di realizzare una città metropolitana». È quanto ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna, in una intervista in una tv locale.

Per il primo cittadino, infatti, parlando della Città Unica, ritiene che «la questione vada affrontata in maniera più ampia possibile» e, per questo, ha parlato di Città Metropolitana, in quanto «significherebbe alimentare un indotto economico, di socialità e condivisione di cui può beneficiare un’intera comunità».

«Per questo – ha spiegato ancora – pensiamo che realizzare una città metropolitana significhi creare una rete tra enti pubblici e privati capace di programmare una serie di azioni strategiche che permetterebbero non solo all’intera area urbana, ma all’intera provincia di poter ripartire e crescere».

«In questo determinato momento storico – ha proseguito – troviamo la città capoluogo di provincia totalmente depotenziata: abbiamo perso le sedi strategiche della Banca d’Italia, dell’Anas, della Carime. Oggi ci troviamo dinanzi l’esempio di Corigliano-Rossano, città più popolosa che al momento accentra e ha assorbito tutti i servizi essenziali quali la sanità e presto anche idrico e rifiuti. Per questo riteniamo sia giunto il momento che la buona politica affronti tali tematiche per disegnare il volto futuro della città più importante della Calabria».

«Bisogna accelerare – ha evidenziato – per permettere non solo all’intera area urbana, ma all’intera provincia di poter meglio interagire, non solo a livello amministrativo, per costruire rete che possa offrire più servizi e opportunità in termini di crescita economica per i nostri comuni. Per attivare tale processo però c’è necessità di scelte condivise da tutti gli attori coinvolti. Vanno valutati gli eventuali vantaggi e capirne la portata con il supporto dei segretari comunali e i dirigenti del settore finanziario»

«. Penso al dissesto e al pre-dissesto che attanaglia le nostre municipalità e che richiederebbe un intervento del governo nazionale perché è questa una questione da porre a livello nazionale», ha sottolineato il sindaco di Rende, che ha annunciato che «da qui a breve incontrerò i sindaci di Cosenza, Montalto Uffugo e Castrolibero per pianificare gli interventi futuri».

«Abbiamo già avviato il discorso della mobilità smart – ha concluso – e partiremo a breve con la circolare veloce, abbiamo condiviso un cartellone unico di eventi, ma non basta. In vista del 2023, anno che vedrà Rende quale Città Europea dello Sport, stiamo pensando di condividere un percorso comune con le altre municipalità per realizzare progetti sinergici e importanti in tale settore così cruciale. Potrebbe essere questo un ulteriore passo verso la grande città, la città metropolitana». (rcs)

SE RIPARTE REGGIO, RIPARTE LA CALABRIA
LA SFIDA DI OCCHIUTO SULL’EX CAPOLUOGO

di SANTO STRATI – Più che la devozione poté l’obbligo di coerenza con i cittadini di Reggio, ultimi di una Calabria già ultima. Sabato era festa della Madonna del Pilerio a Cosenza, alla quale il presidente della Regione è particolarmente devoto, ma Roberto Occhiuto ha voluto essere di presenza a Reggio, unitamente alla sua vice Giusy Princi (che la delega per le Azioni straordinarie per la Città di Reggio) e l’assessore (ancora per poco) Tilde Minasi, per presentare un programma che rivela soprattutto un’inversione di tendenza.

Erano anni che la Città di Reggio era stata tenuta in disparte, “cenerentola” ed ex capoluogo di regione, da qualsiasi progettualità e piani di sviluppo. A partire dall’Aeroporto dello Stretto ridotto a scalo da terzo mondo, con orari di volo impossibili e incompatibili con le esigenze della clientela anche della dirimpettaia Messina. 

Si cambia registro e dopo i primi cento giorni, Occhiuto vuole mostrare anche ai reggini una Calabria che non ti aspetti, ovvero una Regione attenta a tutti i calabresi, senza distinzione di latitudine o colore politico.

E così i “magnifici” tre del rilancio della Città metropolitana e della città dello Stretto hanno snocciolato in una conferenza stampa abbastanza affollata di deputati, sindaci e amministratori locali, i numeri di quello che la Regione pensa di fare a Reggio. Con un assunto principale: se riparte Reggio può ripartire tutta la Calabria. Una sfida che Roberto Occhiuto vuole portare avanti con convinzione – bisogna riconoscerglielo – e una determinazione che piace molto ai calabresi, un po’ meno all’opposizione. Il punto è che qualsiasi progetto di crescita, sviluppo e rilancio della Regione, anche alla luce della ripartizione dei fondi Pnrr e dei progetti in essere, non può prescindere da una auspicata “collaborazione” anche da parte di quell’opposizione che al governo centrale fa parte della insolita maggioranza allargata che s’è inventato il premier Draghi per il suo governo.

Le dichiarazioni d’esordio sono sufficientemente propositive: «Oggi presentiamo i risultati del lavoro di squadra che la Giunta ha realizzato impegnandosi in maniera sinergica. Sono stati tre mesi intensi nei quali abbiamo cercato di dare un’idea della Calabria diversa dal passato. Non è semplice, ma noi ce la stiamo mettendo tutta». Già, quando presentò la sua Giunta, Occhiuto aveva mostrato una certa idea di attenzione nei confronti dei reggini, assegnando alla vicepresidente Giusy Princi una delega mai vista in 50 anni di Regione: “Azioni di sviluppo per la Città Metropolitana di Reggio Calabria”. Se si pensa che Falcomatà, nonostante fosse dello stesso partito di Oliverio, non è mai riuscito in cinque anni a farsi assegnare le deleghe esecutive dalla Regione, s’intuisce che siamo davvero a una svolta epocale. 

Insomma, si cambia, ma, soprattutto, sarebbe opportuno che si cominciasse a mettere da parte localismi e campanilismi ormai antistorici e si remasse tutti insieme verso obiettivi di crescita che abbiano protagonisti i giovani, le donne, tutti i cittadini. Offrendo una sanità degna di questo nome, una mobilità adeguata, il rilancio di infrastrutture, stazioni, aeroporti, strade. E incentivazioni che facciano da attrattore convincente per gli investitori che aspettano di avere condizioni “irripetibili” per realizzare piani industriali al Sud. C’è la Zes, la zona economica speciale, legata al Porto di Gioia Tauro, nel cui retroporto possono trovare centinaia di nuove attività manifatturiere e microindustriali di trasformazione dei prodotti che arrivano via container. Il Porto di Gioia è una risorsa non solo per la Città metropolitana, tampoco per la regione, bensì è un volano di sviluppo per tutto il Mezzogiorno e l’area del Mediterraneo, ben oltre i confini nazionali.

Sono tutti elementi ben chiari al presidente Occhiuto, adeguatamente supportato da un’ottimo vicepresidente che, pur non dimenticando di essere orgogliosamente reggina, ha mostrato un grande equilibrio nelle scelte operative senza favoritismi e senza obiettivi finalizzati a singole realtà. 

«Non è facile – ha fatto notare la vicepresidente – stare al passo del presidente Occhiuto che vuole con forza una Calabria diversa. In campagna elettorale aveva detto che avrebbe dato a Reggio una centralità assoluta e lo ha fatto: tutti gli interventi sono connotati da una linea di azione impongono due elementi imprescindibili: trasparenza e merito. Il Presidente, sin dall’inizio, ha affermato che il merito non ha colore politico ma competenze e su questo piano, Occhiuto ha fatto una vera rivoluzione. Siamo orgogliosi dei risultati che caratterizzano la Provincia».

Analoga dichiarazione “d’amore” da parte di Tilde Minasi, reggina anche lei, prossima a lasciare – a quanto sembra – la delega di assessore alle Politiche Sociali a favore del seggio del Senato che le spetta di diritto, ma è incompatibile con l’incarico di assessore regionale: «Il presidente Occhiuto – ha detto la Minasi – ha cementato lo spirito di squadra e non si è mai sottratto a tutti i dossier portati alla sua attenzione. Conosciamo bene le criticità e la genesi di una Regione messa a dura prova nell’ultimo decennio e da reggina, non posso che ringraziare il Presidente per l’attenzione data all’Area Metropolitana di Reggio Calabria. Mi fa piacere che siano presenti i sindaci che saranno interessati ai vari progetti, occasioni uniche che ci spronano a seguire questo modus operandi incisivo che cambierà il futuro della Regione».

Occhiuto ha ovviamente gradito gli elogi delle «bravissime donne al mio fianco che stanno dando un importante contributo alla Giunta» e poi ha elencato le azioni in programma: «Abbiamo riprogrammato i fondi del Psc e hanno trovato finanziamento per 65 milioni di euro la strada per Polsi, investimento necessario per contrastare la ‘ndrangheta, 20 milioni per la SSV Reggio-Cardeto e 20 milioni saranno spesi per  la strada Fiumara-San Roberto (3,5 Km che vanno a completare SSV Campo Calabro – San Roberto). Abbiamo pensato anche a Gambarie e stiamo valutando di integrare i finanziamenti per la seggiovia e per una cabinovia». Non minore importanza è stata data alla gravissima e insostenibile situazione dello scalo reggino: «Ci sono i 25 milioni di euro per rilanciare l’aeroporto “Tito Minniti” stanziati nella legge di bilancio (del 2019, ndr) grazie all’emendamento Cannizzaro che vanno spesi bene ed è necessario fare un piano industriale per lo sviluppo dell’aeroporto. Ita Airways sta riducendo i voli disponibili per Reggio e la prossima settimana, parlerò con il dg per rivedere la decisione. Stiamo valutando anche di acquisire il totale della partecipazione di Sacal, ci hanno risposto che sono pronti a cedere il 52%, certo se riuscissimo ad acquisire l’intero pacchetto risolveremmo tutti i problemi».

La vicenda Sacal, la società di gestione dei tre aeroporti regionali che ha vistosamente penalizzato lo scalo di Reggio e quello di Crotone a vantaggio di quello di Lamezia, non presenta una soluzione facile: il “colpo di mano” che ha privatizzato la società (scoperto dallo stesso Occhiuto) grazie alla colpevole “cecità” della Regione, non può risolversi in un ulteriore vantaggio a favore di azionisti privati “pronti a vendere anche tutto”. Sulla Sacal pesa l’ipotesi di revoca della concessione e questo dovrebbe indurre a più quieti atteggiamenti dell’attuale compagine societaria nei confronti della Regione. L’ideale sarebbe “regionalizzare” per intero la società che dovrà gestire i tre aeroporti (individuando figure apicali capaci, competenti e in grado di creare un vero rilancio di rete), aprendo successivamente alle amministrazioni locali, ma anche ai privati. Oppure, nel caso di acquisizione della Sacal prevedere, come ha suggerito la task force reggina guidata da Salvatore Chindemi, creare uno scorporo della società con una delega speciale per lo scalo dello Stretto.

Naturalmente, Occhiuto ha parlato anche di Sanità: «La Calabria ha delle vere eccellenze – ha rimarcato – ma vanno organizzate meglio. Abbiamo centri vaccinali che hanno funzionato bene e visto che tra qualche mese ci si vaccinerà di meno, ho pensato che questi centri non vanno smantellati ma trasformati in luoghi fisici per fare prevenzione, per eseguire gli screening per le varie malattie. Quando dico di essere preoccupato per il sistema sanità reggino è perché il Commissariamento c’è stato per una approssimazione della gestione regionale e ha portato a non investire sulle strutture e sul personale. Per questo, ho fatto un investimento di 86 milioni di euro per apparecchiature e farò un altro decreto per ulteriori 50 mln di euro, sempre per attrezzature sanitarie. Ho sbloccato le assunzioni con concorsi a tempo indeterminato e, visto che l’Asp di Reggio Calabria potrebbe assumere 500 persone e, da anni, non riesce a farlo per un deficit amministrativo, ho chiesto al Governo di essere autorizzato dall’Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari) per fare i concorsi al posto dell’azienda provinciale. Sulla sanità di Reggio Calabria c’è un grandissimo lavoro da fare e ci giochiamo tutto. Stiamo attivando con l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” un progetto importante ma ne parleremo tra qualche mese – conclude il Governatore -. Io guardo con attenzione la provincia di Reggio ma aiutatemi con idee e proposte anche se alla guida della Regione c’è un presidente di Cosenza».

Appunto, non importa il luogo di nascita del Presidente. Serve la voglia di realizzare un progetto comune, un ampio piano di sviluppo. 

Dopo i primi 100 giorni, tutto sommato di grande efficacia, i calabresi ora si aspettano qualche fuoco d’artificio. In riva allo Stretto hanno già cominciato. Ma non è una festa patronale: è in gioco il futuro dei nostri ragazzi, la qualità della vita dei cittadini, la risposta adeguata all’orgoglio di essere calabresi. (s)

REGGIO – Presentata estensione servizi Pon Metro e Agenda Digitale per Comuni Città Metropolitana

Ai sindaci della Città Metropolitana sono state presentate le nuove possibilità offerte dall’estensione dei servizi dell’Agenda digitale e del Portale Turismo, realizzati dalla Società comunale Hermes e frutto di una convenzione con la Camera di Commercio di Reggio Calabria, sostenuti grazie ai fondi Pon Metro – Asse 1.

Nella sala dei Lampadari, insieme al vicesindaco Tonino Perna, erano presenti la dirigente di settore, Carmela Stracuzza, il referente per l’attuazione del Pon Metro Tommaso Cotronei, il responsabile della “Smart City”, Filippo Moscato, Filippo D’Errigo di Hermes, soggetto attuatore dell’asse specifico dei Pon Metro, e Loredana Ierace, funzionaria della Camera di Commercio.

Per il vicesindaco Perna si è trattato di «un incontro molto importante» che ha posto all’attenzione dei primi cittadini la possibilità di usufruire di un unico portale per organizzare, presentare e divulgare la complessità dei servizi di un ente locale».

«Si tratta – ha aggiunto – di una grande sfida che consentirà di passare da una struttura burocratica lenta e farraginosa a tecnologie di ultima generazione, così da costruire e consolidare un rapporto diretto fra cittadini ed uffici comunali. Da parte dei sindaci ho notato molto interesse ed una forte volontà d’aderire ad una convenzione che rappresenta un patrimonio importantissimo per andare avanti sul percorso dei fondi europei, scongiurando il rischio di non riuscire a spendere le risorse in arrivo».

«Dal punto di vista turistico – ha concluso il vicesindaco di Reggio – abbiamo raccolto, dalla viva voce degli amministratori, la testimonianza di tanti casi in cui la piattaforma è risultata vincente per organizzazione e riscontro fattivo sui territori. Questo strumento, infatti, aiuta a raggiungere luoghi fino ad oggi tenuti ai margini e facilita visitatori e turisti nella scoperta di nuovi ed interessanti itinerari».

Sui servizi si è soffermato Tommaso Cotronei sottolineando gli «ottimi risultati portati a termine, nel 2021, a Reggio Calabria con servizi collaudati o in fase di collaudo, e che, dal 2022, saranno messi a disposizione di tutti i comuni metropolitani».

In particolare, il referente per l’attuazione del Pon Metro si è concentrato sullo Sportello unico virtuale per il cittadino che, «tramite Spid, aiuta il cittadino fra le diverse maglie dei servizi offerti dall’ente locale», oppure sul portale “Smart Tourism” che «rappresenta una vera e propria vetrina per il patrimonio culturale, turistico ed enogastronomico dei Comuni con tanto di realtà aumentata su siti di maggiore interesse».

Un focus, poi, è stato riservato al servizio di adesione alla rete “Pago PA” «obbligatoria per tutti i comuni». 

«In più – ha continuato Cotronei – esistono altri importanti servizi che prevedono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale quale mezzo fondamentale per seguire e velocizzare, grazie all’automatizzazione delle attività, diversi procedimenti amministrativi».

Loredana Ierace ha ricordato, invece, come «la Camera di Commercio sia parte attiva nel progetto Pon Metro, curato dal Comune, attraverso una convenzione che ci vede lavorare per mettere in piedi azioni di animazione territoriale e raccolta dei fabbisogni delle aree omogenee attraverso riunioni come quella odierna coi sindaci e con tutti gli altri stakeholder».

«Stiamo lavorando insieme – ha affermato la funzionaria dell’Ente camerale – par la valorizzazione del patrimonio culturale raccogliendo informazioni sulle risorse di ogni Comune e mettendo a sistema, anche attraverso una rete di operatori riuniti nell’associazione “Reggio Calabria Welcome”, le qualità dell’offerta di prodotti turistici nel nostro territorio».

«Tutto questo – ha concluso Ierace – si integra nel lavoro sul Pon Metro “Smart Tourism” e sui sistemi informativi per rendere sempre più fruibile il nostro patrimonio e più accattivante la proposta turistica. Quindi, si tratta di una proficua sinergia tra enti per dare risposte concrete di sviluppo economico del territorio metropolitano di Reggio Calabria». (rrc)

REGGIO – Dal Ministero 25 milioni per il rinnovo del parco autobus

Sono quasi 25 milioni di euro la somma stanziata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità per il rinnovo del parco autobus della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

L’Ente di Palazzo Alvaro in coerenza con il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile si è posta l’obiettivo di ampliare e rinnovare il parco mezzi disponibile per il trasporto pubblico locale in senso ecologico, promuovendo l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. 

Nell’ambito della costruzione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, è stata avviata e conclusa entro il termine previsto del 4 agosto la fase di ascolto e partecipazione dell’intero territorio metropolitano composto dai 97 Comuni, nonché è stata attuata tutta la procedura prevista per il rilascio della Valutazione Ambientale Strategica. 

L’avvio ed il perfezionamento del complesso iter procedurale della costruzione del Pums – strumento di pianificazione generale obbligatorio e fondamentale – curato dal Dirigente del Settore 11 Viabilità ing. Lorenzo Benestare e dal Responsabile dell’Ufficio Piano delle mobilità trasporti e Its ing. Giuseppe Amante, ha fatto si che la Città Metropolitana di Reggio Calabria fosse anche destinataria delle risorse finanziarie assegnate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per un importo di 24 milioni e 300 mila euro, finalizzate anche all’acquisto di 65 nuovi autobus urbani ed extraurbani con alimentazione a metano ed elettrici che andranno a sostituire le riserve a gasolio rimaste e a ringiovanire ulteriormente l’intero parco mezzi del Tpl circolante sul territorio della Città Metropolitana. 

Continua, pertanto, il percorso di rigenerazione del sistema di mobilità green che la Città Metropolitana, su indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà e con il Consigliere delegato Carmelo Versace, in piena sinergia con la Regione, ha da sempre promosso con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti a dimostrazione dell’impegno nei confronti della sostenibilità. 

Il gas al momento è sicuramente il combustibile più economico e garantisce ottime prestazioni ambientali. Fra l’altro il gas si presta ad essere utilizzato non solo come combustibile fossile ma anche come biometano, una soluzione che garantisce una neutralità dal punto di vista delle emissioni. 

In tale ottica sono state avviate anche tutte le procedure per l’individuazione delle aree da destinare alle infrastrutture a supporto dell’esercizio dei mezzi destinati al Tpl con quattro stazioni di rifornimento e ricarica per autobus alimentati a gas naturale ed elettrici. 

Detta azione si inserisce nel processo di rinnovo delle flotte pubbliche in ottica ecologica sostenuto dalla Città Metropolitana guidata dal Ssindaco Giuseppe Falcomatà. Con il completamento di questo primo progetto con 65 autobus urbani ed extraurbani con alimentazione a metano ed elettrici a regime prevedibilmente con il primo step entro il 2023.

«Siamo certi che attraverso un complesso di soluzioni integrate eco-compatibili ed economicamente sostenibili – hanno affermato in una nota congiunta il sindaco metropolitano e il consigliere delegato alla Mobilità e ai Trasporti Versace – con un importante impiego di risorse intercettate a livello nazionale e finalizzate all’ammodernamento dei mezzi, si otterrà un netto miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini sul fronte della mobilità pubblica, non solo nel senso di un generale efficientamento dei servizi di mobilità, con un impatto minimo sull’ambiente in tutti i contesti urbani ed extraurbani». (rrc)

REGGIO – Il consiglio metropolitano approva primo atto per stabilizzazione di 30 Lsu

Con l’approvazione della “modificazione del Dup 2021-2023 – Piano triennale Fabbisogno del Personale 2021-2023. Variazione al Bilancio di Previsione 2021-2023″, da parte del Consiglio metropolitano, si avvia la fase di stabilizzazione di 30 lavoratori socialmente utili.

«Grazie all’impegno politico del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’amministrazione metropolitana – ha detto il vicesindaco Armando Neri – 30 lavoratori, adesso, potranno guardare con fiducia al futuro. E’ la sfida della concretezza che trova attuazione in questi provvedimenti che, grazie ai consiglieri metropolitani e alla costante presenza sui territori, stiamo portando avanti fattivamente».

«È una questione importante – ha aggiunto – che consegna un risultato su temi centrali alle nostre latitudini: il lavoro e l’abolizione del precariato nelle pubbliche amministrazioni. Ringrazio il dirigente del settore Personale, Fabio Vincenzo Nicita ed i dipendenti che hanno operato per il raggiungimento di questo traguardo fondamentale che interessa, oggi, trenta madri e padri di famiglia che rischiavano di finire nel drammatico vortice della disoccupazione. Adesso, l’Ente potrà contare su nuovi dipendenti da utilizzare nelle mansioni coerenti col loro profilo di inquadramento per poi valorizzarli fino all’aumento del monte ore loro concesso, attualmente, dalla legge regionale. È un percorso di dignità e lavoro che compiremo».

«È necessario – ha concluso il vicesindaco Neri – adempiere a tutti gli atti propedeutici che ci consentiranno di bandire gli avvisi volti alla loro stabilizzazione entro il 31 luglio, termine ultimo oltre il quale i lavoratori rischiavano di trovarsi senza lavoro. Ribadisco il mio ringraziamento al sindaco Falcomatà che mi ha, da subito, indirizzo di agire in questo senso. Il lavoro è una questione tema che l’Amministrazione metropolitana ha particolarmente a cuore e, su questo fronte, non farà mai un passo indietro».

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Antonio Billari, capogruppo dei Democratici Progressisti in consiglio regionale, sottolineando che si tratta di «un passaggio  importante, che finalmente punta a chiudere un lunghissimo percorso di precariato e incertezza per 30 lavoratori socialmente utili della Città metropolitana di Reggio Calabria».

«Grazie all’azione politica portata avanti dal sindaco metropolitano Falcomatà e dal vicesindaco Neri, in sinergia con i dirigenti ed i lavoratori – ha spiegato – è stato possibile evitare che l’incubo della disoccupazione si trasformasse in realtà per trenta persone che da anni lavorano da precari all’interno della pubblica amministrazione. È fuori da ogni logica solo sapere che per lunghissimo tempo lo Stato ha permesso che dei suoi dipendenti non godessero delle tutele e dei diritti dei loro colleghi. Adesso la Regione Calabria deve dare continuità al percorso avviato, lavorando ad un sacrosanto aumento del monte ore disponibile».

«Per anni – ha aggiunto il consigliere regionale – molti Enti locali hanno erogato servizi grazie all’abnegazione dei lavoratori precari, che nonostante la evidente disparità di diritti rispetto ai colleghi, hanno continuato a lavorare per evitare che venissero chiusi sportelli e uffici».

«La prossima legislatura regionale – ha concluso – dovrà essere incentrata sui temi del lavoro. È ora di operare in maniera incisiva e di mettere in campo tutte le azioni necessarie sia per stabilizzare definitivamente chi ha un lavoro precario che per sostenere ogni progetto utile a creare nuova occupazione. Solo attraverso il lavoro la Calabria ha la possibilità di ripartire e di restituire dignità a tutti i suoi cittadini».

REGGIO – Approvato il rendiconto di gestione 2020

È stato approvato, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, il rendiconto di gestione 2020, con un avanzo di amministrazione di 125 milioni di euro e cospicui risparmi in ordine ai debiti fuori bilancio.

Il delegato alle Finanze, Giuseppe Ranuccio,  ha parlato di una gestione dell’Ente «migliorata con la progressiva e continua riduzione degli esborsi».

«Nel 2018 – ha detto – sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per 3,6 milioni, diventati 4,6 milioni nel 2019 e ridotti a 2,6 milioni nel 2020. Ciò è indicativo di come la gestione sia stata sempre più sana ed equilibrata soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di beni, servizi e forniture».

«Tanto c’è ancora da fare –ha aggiunto – ma la strada intrapresa è quella giusta. Positivo è pure l’indice di tempestività dei pagamenti, sintomo di una gestione oculata che ci consegna un avanzo di amministrazione di 125 milioni di euro, 52 milioni di avanzo accantonato, 67 di avanzo vincolato, 642 mila di avanzo destinato e 4 milioni di avanzo libero, ovvero della parte di somme che ci consentirà di poter investire sulle esigenze primarie dei territori come la messa in sicurezza delle scuole, dell’impiantistica sportiva, delle coste, della viabilità metropolitana». 

«Come dicevo, in occasione del bilancio di previsione – ha proseguito Ranuccio – la Città Metropolitana è un Ente strutturalmente sano che, puntando pure sui fondi esterni, è in grado di programmare una serie di interventi in ogni settore di nostra competenza». (rrc)

Recovery Fund: al via la cabina di regia della MetroCity di Reggio

Si è insediato, ufficialmente, a Palazzo Corrado Alvaro, la cabina di regia Reggio Metropolitana, l’organo collegiale che ha l’obiettivo di rendere protagonista il territorio, in tutte le sue componenti, dell’attività di programmazione e monitoraggio che riguarda i fondi del Recovery Fund, Next Generation Eu e Piano nazionale di ripresa e resilienza, misure straordinarie per sopperire ai danni causati dalla pandemia.

 Il varo ufficiale del nuovo strumento partecipativo è stato celebrato nell’aula consiliare “Leonida Repaci”, alla presenza di tutti gli attori istituzionali e rappresentanze sociali del territorio. Presenti al tavolo dei lavori, coordinati dal sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Benestare e consigliere metropolitano con delega al Coordinamento Cabina di Regia “Reggio Metropolitana” – Recovery Plan, Domenico Mantegna e il direttore generale di Palazzo “Alvaro”, Umberto Nucara.

«Oggi affermiamo, prima di tutto, un metodo di lavoro», ha detto in apertura dei lavori il sindaco Falcomatà, che ha poi parlato di “«una via nuova, che vuole andare oltre gli steccati e le divisioni politiche, ponendo al centro il senso di appartenenza, lo spirito identitario e l’impegno di tutti, nessuno escluso, per rendere questo cruciale momento storico un’opportunità autentica per il futuro del nostro territorio».

«La Città Metropolitana ha deciso di muoversi con largo anticipo – ha poi aggiunto il sindaco metropolitano – anche rispetto ad altri enti, nella piena consapevolezza che tale momento richieda presenza, partecipazione e protagonismo. Abbiamo voluto al nostro fianco Svimez che ci supporterà sotto i profili della sostenibilità economica e incisività delle azioni che proporremo. Ma, ciò che più conta, è il contributo di tutti gli attori coinvolti. La cabina di regia vede presenti tutti i rappresentanti istituzionali, le categorie, i sindacati, gli ordini professionali, l’università, i rappresentanti delle aree omogenee e di volta in volta si aprirà ai contributi di soggetti che hanno competenze specifiche su determinate materie o progetti».

La cabina di regia ha anche il compito di dare un’indicazione precisa a livello nazionale, ha rimarcato Falcomatà, «su come affrontare la sfida del Recovery Fund». In questa direzione, dall’aula consiliare di Palazzo Alvaro, è stata ribadita in modo unanime la necessità di rivedere le regole del gioco, «perché la quota del 37% non è adeguata e non risponde alle reali esigenze che il Mezzogiorno esprime e che, come anche Svimez ha rilevato, dovrebbe attestarsi al 60 circa. E, soprattutto – ha poi concluso il sindaco metropolitano – occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni mettendo da parte il criterio della spesa storica che rischia di penalizzare ulteriormente i nostri territori».

Quattro gli indirizzi che caratterizzeranno l’azione della cabina di regia, ha poi ricordato Mantegna, «con attenzione, in particolare, ai temi ambientali, delle risorse idriche e della viabilità. Ma anche guardando agli investimenti pubblici a sostegno della crescita e dello sviluppo economico, alla pianificazione e programmazione del Piano Sud 2030 e alle azioni che riguardano il Pnrr. Senza dimenticare, naturalmente, i grandi interventi strategici quali l’ammodernamento della Jonio-Tirreno, la Bovalino-Bagnara, l’alta velocità Salerno-Reggio e la Statale 106».   

Elaborare programmi di sviluppo per il territorio, che siano coerenti con le prescrizioni della Commissione europea. Questa la funzione principale della cabina metropolitana, ha poi spiegato Nucara, che ha, inoltre, evidenziato la centralità del ruolo della struttura tecnica composta da trenta esperti suddivisi in sei aree tematiche. La cabina, è stato spiegato, funzionerà come qualsiasi organo collegiale, quindi con apposite convocazioni e specifici ordini del giorno. Non sarà uno strumento pletorico, ma un luogo operativo che si muoverà nel quadro di regole rigorose e guardando agli obiettivi che si dovranno raggiungere. Sarà presieduta dal sindaco metropolitano e composta dai consiglieri di Palazzo “Alvaro” e da un rappresentante del Comune capoluogo a cui si aggiungono un sindaco per ognuna delle quattro aree omogenee. (rrc)