Coldiretti Calabria: Non sarà un’annata vitivinicola che entrerà nella storia

Coldiretti Calabria ha previsto che, purtroppo, quest’anno «non sarà un’annata vitivinicola che entrerà nella storia».

Dopo un’annata  caratterizzata dal clima,  da difficoltà legate allo sviluppo di malattie fungine e problematiche fitosanitarie (peronospora)  e, purtroppo – annota Coldiretti – da “una vendemmia” anticipata da parte dei cinghiali. Il semaforo verde per la vendemmia dovrebbe avvenire con 10-15 giorni di ritardo rispetto alle consuete date, a seconda delle cultivar più precoci o tardive.

Il report analitico della Calabria, per dati quanti/qualitativi,  che Coldiretti traccia seppur in estrema sintesi  è il seguente: la cacciata dei germogli è stata mediamente buona, cosi come la fioritura. Dall’osservazione in campo l’allegagione e l’invaiatura sono state  mediocri. L’incidenza delle  malattie del vigneto rispetto alla media stagionale ha registrato, a seconda delle zone produttive un 40-70% di perenospera e 30/50 % di oidio. Nell’ultima decade di Luglio a causa delle temperature elevate con punte di 48°C si sono verificate scottature sia sulle foglie che sulle uve. A fronte di tutto questo si registra  una perdita produttiva tra il 60/70% in pianura ed il 40/50% in collina. La qualità è mediocre in pianura in modo particolare nelle aziende in regime biologico.

«Certamente – commenta  Coldiretti Calabria – è stata un’annata che viene definita da più voci come “difficile”, anche se i vignaioli l’hanno affrontata con professionalità ed efficacia».

«Abbiamo però – dichiara Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – vignaioli e cantine all’altezza della situazione che operano al fianco di tecnici preparati, in grado cioè di cogliere le sempre nuove esigenze del vigneto, determinate anche dai cambiamenti climatici”. La produzione calabrese ha il suo potenziale sui vitigni autoctoni a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità, 19 tra Doc e Igt, una produzione del 75% di vini rossi e rosati (segmento in crescita) e il 25% di bianchi». (rcz)

Coldiretti Calabria: l’aumento del carburante un macigno sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori

L’aumento del carburante ha un effetto «valanga» sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. È quanto ha denunciato Coldiretti Calabria, sottolineando come «a subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura».

«Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia – spiega l’Associazione – a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, in Calabria viste le distanze ancora di più, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.  Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola – continua Coldiretti – lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale».

«In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – ha evidenziato Coldiretti – per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Le risorse per lo sviluppo e l’efficientamento delle infrastrutture di trasporto da sole non bastano – commenta Coldiretti – per garantirne la piena efficacia ed efficienza. L’impegno poi è che tali risorse siano trasformate in tempi quanto più possibile ragionevoli in opere e infrastrutture al servizio del sistema economico».

«Secondo quanto emerge dai dati Banca d’Italia e dell’Agenzia della Coesione Territoriale – continua Coldiretti – il tempo medio di attuazione delle opere infrastrutturali in Italia è pari a 4,5 anni, ma cresce progressivamente all’aumentare delle dimensioni progettuali. La durata di realizzazione sale a quasi 11 anni per le opere il cui valore supera i 5 milioni fino a raggiungere i 15,7 anni per progetti di oltre 100 milioni di euro».

«La segmentazione territoriale – ha concluso l’Associazione – evidenzia, inoltre, differenze apprezzabili tra aree del Centro Nord e Mezzogiorno. Al Sud si osservano durate maggiori e un’incidenza più significativa dei tempi dedicati alle attività accessorie». (rcz)

Coldiretti Calabria: gli agriturismi sempre di più meta ambita

Sono circa 10mila i vacanzieri che hanno scelto di trascorrere il Ferragosto 2023 in agriturismo all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni di Terranostra Campagna Amica Calabria sul numero dei turisti che hanno deciso di passare la giornata in una delle 595 strutture agrituristiche (dato Istat) presenti sul territorio calabrese. L’agriturismo, è un settore di crescente rilevanza socio-economica, che rappresenta uno dei migliori casi d’innovazione e multifunzionalità delle aziende agricole nell’ambito della rivalutazione delle aree rurali. Il Ferragosto – sottolinea la Coldiretti – resta il momento clou delle vacanze nonostante le preoccupazioni per la crescita dell’inflazione e la difficile situazione internazionale con la guerra in Ucraina.

E’ un bilancio comunque positivo quello che traccia Vincenzo Abbruzzese presidente di Terranostra Calabria, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti.

«A luglio – afferma – una presenza prevalentemente estera che non solo ha scelto la Calabria per le sue coste, ma inizia a conoscere ed apprezzare le sue aree interne, i suoi borghi legati ad un buon cibo portandosi via un souvenir di sapori autentici. Ad agosto– prosegue – sempre di più gli italiani scelgono gli agriturismi perché associano il km zer o ad un turismo sempre di più sostenibile, esperienziale ma soprattutto rigenerativo. Tanti ormai gli eventi culturali, musicali ed artistici che scelgono la ruralità e la nostra biodiversità come simbolo di rinascita , e i nostri agriturismi in questo sono i pionieri non solo del buon cibo e delle antiche tradizioni ma dell’autenticità dei territori facendosi ambasciatori degli stessi perché noi operatori agrituristici informiamo e stimoliamo il turista a vivere e visitare la Calabria in tutti i suoi aspetti e questo, ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness».

Il periodo di ferragosto, rappresenta l’appuntamento culinario più importante della stagione con la riscoperta dei piatti tipici e delle produzioni. E’ un’offerta agrituristica – conferma Coldiretti Calabria – che cresce con l’alloggio e la ristorazione che si confermano i due pilastri dell’agriturismo ma è in aumento anche la degustazione. Nella nostra regione, il cibo, il turismo enogastronomico è un valore aggiunto alle gite e vacanze con la Calabria che attira anche grazie ad una agricoltura green, “Ogm free” e “glifosato zero” e che può contare su 13 Dop, 9 Igp (Indicazioni Geografiche Protette), 270 specialità tradizionali garantite e 19 vini tra Doc e Igt con etichette di grande pregio. Tutti buoni motivi per confermare la Calabria tra le scelte turistiche. (rcz)

Franco Aceto confermato presidente di Coldiretti Calabria

Franco Aceto è stato confermato, all’unanimità, presidente di Coldiretti Calabria, per il prossimo quinquennio.

L’elezione è avvenuta durante l’assemblea Regionale che si è svolta al Popilia Country Resort dopo una intensa fase dei rinnovi che partiti dalle sezioni, hanno portato all’elezione dei dirigenti delle Federazioni Provinciali, movimenti e associazioni. È stato eletto, anche, il nuovo Consiglio della Coldiretti Calabria, formato dallo stesso Franco Aceto e da: Fabio Borrello vice Presidente Regionale e Presidente della Federazione Interprovinciale Catanzaro, Crotone -Vibo Valentia, Enrico Parisi Presidente Provinciale Cosenza nonché Delegato Regionale di Giovani Impresa Coldiretti, Federica Basile Presidente della Federazione Provinciale di Reggio Calabria, e i componenti eletti: Vincenzo AbbruzzeseAntonello FonsiAntonio GenovesePasquale RussoGiuseppe PorcelliDomenico LavorataMaria Clara Zagarella,Francesco FazioFilippo Maria Callipo, Michelangelo NotarianniSalvatore PrioloLuigi AdinolfiMaria Antonietta Mascaro (Donne Impresa), ed  Elvira Leuzzi (Federpensionati)

Il Presidente Franco Aceto, nel ringraziare tutti i dirigenti presenti, con una larga maggioranza di giovani, ha evidenziato la strategia lungimirante ed inclusiva di questi anni della maggiore organizzazione agricola nazionale e regionale che è cresciuta nei numeri, nell’appeal e nella reputazione verso le Istituzioni e la società civile.

«Una squadra di dirigenti determinata – ha continuato – che vuole raggiungere nuovi obiettivi».

Aceto, poi, ha ricordato il grande evento del Villaggio Contadino a Cosenza «dove abbiamo dato prova di essere una realtà solida e fondamentale per la nostra regione così come è accaduto durante la pandemia, in cui gli agricoltori non si sono mai fermati, per garantire le forniture alimentari, quando era tutto bloccato».

Il Presidente ha ulteriormente rimarcato il sempre più stretto rapporto tra l’etica delle convinzioni e l’etica della responsabilità e ha confermato l’impegno particolare per l’affermazione della verità e della legalità a tutto campo per sconfiggere preconcetti e assicurare il giusto reddito agli agricoltori. (rcz)

Coldiretti Calabria: Coltivazioni di Bergamotto sono a rischio

Si aggrava la perdita di produzione già denunciata da Coldiretti dovuta alla mancata allegagione e cascola dovuta prima alle piogge insistenti e venti forti dei mesi scorsi, con la scottatura dei frutti del bergamotto che si sta evidenziando in tutta la sua drammaticità sulle colture a seguito del vento caldo e delle elevate temperature di questi giorni, che inevitabilmente comporterà la perdita totale delle produzioni. Gli eventi calamitosi che si sono abbattuti sulla provincia reggina nel corso del 2023 hanno provocato ingenti danni del Bergamotto e in genere su tutta l’agricoltura del territorio interessando il kiwi, gli agrumi e i vigneti.

Immediatamente la presidente della Coldiretti reggina Federica Basile ha attivato subito le segnalazioni allertando la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria affinché si eseguano i sopralluoghi del caso per la stima dei danni e vengano attuate tutte le procedure previste e necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità a favore delle imprese agricole danneggiate.

La descrizione che fa la Coldiretti reggina è puntuale e circostanziata. Dalle piogge insistenti nel periodo che va dal 15/03/2023 al 30/06/2023, dai venti impetuosi del 20/05/2023 e infine l’ondata di caldo torrido del mese di luglio 2023 con temperature estreme, che hanno superato la media di 40 gradi con picchi anche di 45 gradi, in tutta l’area della Città Metropolitana di Reggio Calabria, hanno già provocato notevoli e considerevoli danni sulle produzioni, di bergamotto.

«Gli uffici tecnici della Coldiretti hanno effettuato sopralluoghi sul territorio reggino stimando una perdita rilevante di gran lunga superiore al 50%  -comunica il direttore Pietro Sirianni – e la stima riguarda i frutti rimasti dalla cascola causata dal vento e dalla mancata allegagione delle piogge primaverili che già avevano ridotto di oltre l’80% la produzione lorda vendibile, pertanto del 20% rimasto solo il 10% rimarrà forse intatto».

Le temperature elevate dell’ultimo periodo stanno mettendo in sofferenza le piante di Bergamotto provocando una scottatura e lessatura dei frutti. Dalle previsioni metereologiche pare che la situazione andrà soltanto a peggiorare, in quanto la presenza di caldo eccessivo accompagnata ad alti tassi di umidità ed assenza di brezza che fanno percepire temperature più elevate rispetto a quelle reali innalzando l’evapotraspirazione e  inducono le piante in fotorespirazione.

Coldiretti ha messo a disposizione degli associati attraverso il portale del socio il programma Demetra che consente di verificare l’irradiamento solare e le previsioni in merito all’evapotraspirazione e al fabbisogno idrico delle colture per intervenire con i giusti quantitativi irrigui e monitorare lo stato delle colture con previsioni che si attestano ad oltre dieci giorni, e le previsioni per i prossimi giorni non ci fanno certo ben sperare, anzi prevedono un peggioramento delle condizioni climatiche e di risorse idriche potenziali del terreno che porteranno inevitabilmente ad uno stadio di debilitazione anche permanente delle piante.

Gli strumenti messi a disposizione da Coldiretti a tutti gli associati attraverso rilevamenti satellitari  con monitoraggio giornaliero garantiscono e attestano le temperature manifestate in tutti gli appezzamenti di ogni singola azienda e su ogni singola coltura, nonché la disponibilità idrica del terreno e la stato di stress delle stesse colture che oltre ad certificare i fenomeni che hanno causato il danno consente alle aziende di intervenire in modo puntuale sulle colture riducendo l’evapotraspirazione e programmando i corretti interventi irrigui. (rcz)

Emergenza caldo, Coldiretti Calabria ha chiesto il riconoscimento per stato di calamità

Coldiretti Calabria, a seguito dell’emergenza caldo, ha chiesto al Dipartimento Regionale Agricoltura di attivare le procedure per verificare se esistono le condizioni per riconoscimento della calamità per la riduzione dei contributi previdenziali per le imprese agricole e i loro lavoratori.

«Il caldo torrido sta “bruciando” la frutta e la verdura nei campi con vere e proprie ustioni che provocano la perdita del raccolto dai peperoni, alle angurie, dai pomodori alle melanzane al bergamotto. Per le produzioni assicurabili, le aziende agricole hanno già aperto il sinistro presso il Consorzio di Difesa dalle calamità. Aumenta la cascola delle olive, in un annata peraltro già difficile per le conseguenze di altri eventi estremi», ha denunciato Coldiretti, ricordando che «l’ondata di afa ha letteralmente investito con conseguenze sulle persone, ma anche sugli allevamenti e appunto sulle coltivazioni».

«Lungo tutta la penisola calabrese, la morsa del caldo – sottolinea la Coldiretti – sta facendo danni con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari con enormi difficoltà.  Le scottature da caldo – spiega la Coldiretti – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o  si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Nel crotonese, il caldo torrido – rileva la Coldiretti – ha letteralmente “scottato” angurie, peperoni e pomodori, ma anche in altri areali la situazione è analoga».

«“Caronte” ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che, con la responsabilità che contraddistingue gli imprenditori agricoli, vengono sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre – ha aggiunto –. Negli allevamenti zootecnici da latte la produzione è calata del 30% a causa del caldo».

«Come se non bastasse i cinghiali imperversano nelle campagne e non si percepisce affatto sul territorio l’azione dei selecontrollori, in un periodo in cui, peraltro, la Calabria risulta interessata dalla peste suina proprio su questi selvatici. I cinghiali – ha concluso Coldiretti – arrivano finanche a scavare sotto le piante arboree di fatto determinandone la morte e possono essere veicolo di malattie per gli animali domestici». (rcz)

Discarica Scala Coeli, Aceto (Coldiretti): Superare concezione di mega-impianti per i rifiuti

Per Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, la discarica di Scala Coeli è «una vera e propria bomba ecologica».

Adesso, dopo la bonifica totale del percolato che, si è riversato sul suolo e sottosuolo, nel fiume Nicà e nel mare, ordinata dalla regione alla ditta gestore dell’impianto, è l’occasione giusta per fare il punto sulla gestione dei rifiuti in Calabria per compiere un salto di qualità ed eventualmente decidere fino a che punto si può e si deve sostenere il principio dell’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti.

«Sono già visibili e riscontrabili – ha commentato – gli elevati costi economici, sociali ed ambientali che colpiscono il sistema integrato agricoltura –agroalimentare-turismo, e, visto che la vicenda ha ormai assunto un rilievo nazionale, anche la reputazione e la credibilità della “ Calabria Straordinaria” che stiamo proponendo al grande pubblico. Non c’è bisogno in questo momento, però, di provvedimenti tampone bensì strutturali duraturi nel tempo e che devono rappresentare una soluzione che a dire la verità sembra ancora lontana».

«Siamo nella stagione estiva e, ho il grande timore – ha continuato il presidente di Coldiretti Calabria – che vada in crisi il ciclo dei rifiuti, che potrebbe portarci malauguratamente a farlo diventare calamità naturale. Sui rifiuti la posizione di Coldiretti è chiara e lo abbiamo ribadito a più riprese sia nei confronti con i candidati presidenti che in altre occasioni ufficiali. È ormai giunto il tempo, anzi è scaduto, per superare  la concezione dei mega-impianti adibiti al trattamento dei rifiuti,che non offrono sicurezza e hanno un impatto terrificante sul territorio».

«Per questo – ha sottolineato – occorre indirizzarsi verso la realizzazione di una serie di mini impianti, eco-distretti, concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza non superiore a 60-70mila  abitanti. Questo, come più volte sostenuto da Coldiretti Calabria, – continua Aceto – significa indirizzare la pianificazione regionale (codificata nei Piani regionali di gestione dei rifiuti) che sono lo strumento con il quale ogni regione misura i propri fabbisogni e verifica di essere o meno autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti urbani. Realizzazioni di questo tipo, permettono controlli efficaci e, parallelamente i microimpianti non impattanti, favoriscono la fortemente la raccolta differenziata, facilitando la valorizzazione economica e i ricavi della vendita che potrebbero andare a ridurre gli oneri di raccolta posti a carico di cittadini e imprese».

«Anche sul piano economico – ha detto ancora Aceto – gli impianti più impattanti per l’ambiente invece, hanno tariffe di accesso più elevate. Più volte tra l’altro l’autorevole “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promosso da Coldiretti ha certificato che i megaimpianti si prestano ad azioni non conformi alle buone pratiche di salvaguardia dell’ambiente con il ricorso in diverse occasioni ad azioni illegali».

«Rinnoviamo, quindi – ha concluso – la nostra contrarietà a mega impianti sul territorio ed esortiamo l’amministrazione regionale, ad intensificare i controlli  e sostenere processi di economia circolare con accordi con le imprese, comuni, province e organizzazioni per impianti utili a riciclare tutte le materie prime contenute nei rifiuti. È un compito arduo, difficile ma non impossibile!». (rcz)

Coldiretti Calabria: All’Unical nasce corso di Alta Formazione in fiscalità agricola

Sul sito dell’Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche è stato pubblicato il bando del  Corso di Alta Formazione Fiscalità Agricola.

Il nuovo corso fa seguito al protocollo di intesa tra Coldiretti e il Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche, che ha l’obiettivo, visto il rilievo economico e sociale del settore agricolo ed agroindustriale di realizzare insieme un percorso di studi per la valorizzazione di competenze sempre di più avanzate e aggiornate nella fiscalità agricola. Il corso, si rivolge alla formazione del management di aziende agricole e  stakeholders del settore, oltre che laureati per ottime prospettive di  placement.

La scadenza per l’iscrizione al bando  è fissata al  10 luglio 2023.  Il corso terrà conto di tutte le innovazioni fiscali e consulenziali   che sono essenziali nel settore agricolo ed agroindustriale.  Oltre alle tematiche tradizionali della formazione professionale, saranno previste anche discipline che vengono incontro ai cambiamenti sempre in atto, tramite nuovi insegnamenti che nascono dall’interesse e dalle esigenze del  settore agricolo. Il direttore del corso è il prof. Salvatore Muleo e significativa per gli aspetti didattici sarà la partecipazione di docenti esperti del settore, provenienti dall’area legislativa di Coldiretti, che per tale progetto ha istituito un comitato scientifico, nel quale è presente il dott. Attilio Salerno,  responsabile dell’area fiscale di Coldiretti Calabria. Il corso prevede una formazione di 70 ore, con inizio Settembre e conclusione a Novembre 2023, con frequenza online e/o in presenza presso l’Unical.

Il presidente Coldiretti Calabria Franco Aceto ha  commentato «ringrazio il prof. Salvatore Muleo e il Direttore del Dipartimento prof. Alfio Cariola che hanno accettato e condiviso la nostra proposta mettendo in campo le professionalità dell’UniCal per realizzare il corso, molto importante per consolidare la crescita del settore agricolo, aggiornando la formazione e sviluppando le competenze e l’approccio professionale per offrire alle imprese servizi avanzati e innovativi».

Il prof. Salvatore Muleo ha dichiarato che «IlCorso, mediante il coinvolgimento di docenti ed esperti della materia tributaria, consente l’acquisizione di competenze specialistiche nel settore della fiscalità agricola, con particolare attenzione ai profili delle imposte dirette ed indirette, nonché ai connessi profili procedimentali e processuali. Lo stesso rappresenta, altresì, una concreta opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per professionisti, dipendenti pubblici, manager di aziende e società. Ringrazio sentitamente l’associazione Coldiretti, ed i partner coinvolti, ( Codifesa Calabria, Azienda Agricola Aceto, Assoproli Calabria, Società Agricola Terzeria, Giovanni Malavolta S.r.l., Asso.la.C., Nature med S.r.l e GAL Riviera dei Cedri)  della collaborazione e della richiesta di istituzione della Coldiretti  che rappresenterà, senza alcun dubbio, un’interessante occasione di confronto». (rcs)

Eccesso di pioggia, Coldiretti scrive a Gallo e Giovinazzo per avviare procedure per lo stato di calamità

Il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e al direttore del Dipartimento Giacomo Giovinazzo, affinché attivino le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità, a causa dell’eccesso di pioggia.

«Per intanto  – chiede Coldiretti – va fatta  un’accelerazione ulteriore  per la liquidazione dei contributi della PAC e del PSR (strutturali, premi a superfici e Uba), relativi all’annualità 2022 e precedenti»

Coldiretti nella lettera a sostegno delle richieste descrive l’attuale fase che si sta registrando nelle campagne della Calabria. «Il maltempo persistente che sta colpendo la Calabria –  pur senza conseguenze particolarmente catastrofiche – ha duramente danneggiato molte produzioni che sono state decisamente compromesse. La straordinaria fase meteorologica che stiamo vivendo, fa registrare svariati danni: il grano è molto spesso a terra, il fieno è ammuffito, la frutta è caduta in alcune località e gli ortaggi presenti in campo di fatto sono spesso coperti di acqua. Nelle colture ortofrutticole si riscontrano cascole e marciumi, per le cerealicole e le foraggere registriamo perdite significative di prodotto anche in termini di qualità commerciale».

«Per le produzioni orticole primaverili/estive – viene spiegato – i produttori risultano impossibilitati nel preparare i terreni per i trapianti con ritardi di oltre un mese e i fornitori di piantine, pronti da settimane, registrano la perdita delle piantine stesse che non sono più idonee al trapianto. Fra le ortive un particolare focus sulla patata; per questa produzione le piogge persistenti hanno impedito le lavorazioni dei terreni e la semina rischiando di compromettere irrevocabilmente la campagna di produzione che, negli areali montani, è l’unica coltura che produce reddito per l’impresa agricola. Le recenti straordinarie precipitazioni non hanno risparmiato il settore vitivinicolo creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende».

«Tutto – questo precisa ulteriormente Coldiretti – è particolarmente evidente nelle imprese vitivinicole in biologico che hanno, per definizione, una copertura fitosanitaria meno efficace. Anche l’olivo, in aree molto precoci, presenta già la totale cascola dei fiori e dei frutticini».

«A seguito di questa descrizione Coldiretti ribadisce la necessità di attivare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità. Il meteo – conclude Coldiretti – per le prossime ore non lascia presagire nulla di buono tant’è che la Calabria, insieme ad altre regioni, è stata dichiarata zona a gialla». (rcz)

Coldiretti Calabria: Crollati del 12,6% i consumi di frutta e verdura

In Calabria il consumo di frutta e verdura è crollato del 12,6%. È quanto ha denunciato Coldiretti Calabria, evidenziando come «le famiglie hanno ridotto del 18% le quantità di pere, del 8% le arance, dell’7% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 4% le mele mentre crollano  gli ortaggi con punte del 26% degli asparagi. Il risultato è che il consumo di frutta e verdura si è notevolmente ridotto, con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini».

«Il frutteto Calabria – ha ricordato Coldiretti – secondo i dati Istat è cosi composto almeno per le principali varietà: melo 1074 aziende per 453 ettari, pero 731 con 168 ha, pesco 774 e 1571 ha, nettarina 243 con 1016 ha, albicocco 560 e 734 ha, ciliegio 738 con 382 ha, susino 373 e 87ha, fico 1246 con 777 ha, actinidia 959 con 2.562 ha, arancio 8.385 e 10.790 ha, clementina 3827  con 9.792 ha. Il caro prezzi taglia quindi  le quantità di prodotti alimentari acquistate dai consumatori nel 2023 che sono però costretti però a spendere comunque il 7,7% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica».

«La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – ha sottolineato la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio.  Una situazione che evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità e facendo slalom alla ricerca dei prezzi più bassi. Volano gli alimentari con un balzo del +13,4% del fatturato».

«A spingere gli alimentari – ha proseguito la Coldiretti – sono sia i consumi interni trainati dalla ristorazione ma anche le esportazioni che nel primo trimestre dell’anno mettono a segno con un buon aumento anche in Calabria  grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, olio e ortofrutta fresca che salgono sul podio delle specialità più vendute all’estero. Un risultato che conferma il primato del nostro agroalimentare nella filiera allargata  che in Italia vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio e 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica».

«In Calabria – ha ricordato Coldiretti – ci sono oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi  con 32668 addetti e  i mercati coperti e all’aperto di Campagna Amica . La strada da seguire sono gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni nonché, aumentare le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sostenendo progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura che vedono più di 50 proposte che coinvolgono  migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca». (rcz)