REGGIO – In scena “La donna dal vestito rosso”

Domani, all’Agriturismo Rudì di Gallina (Reggio), alle 19.30, andrà in scena La donna dal vestito rosso, una nuova produzione della Compagnia Scena Nuda, guidata da Teresa Timpano.

Si tratta di una performance che avrà come sfondo, fonte di ispirazione, luogo simbolico della narrazione, proprio lo spazio naturale e, in particolare, uno splendido ulivo. Davanti a questo imponente albero si svolgerà lo spettacolo, su testo di Bruna Bonnano e per la regia di Matthieu Pastore: protagonista Ksenija Martinovic, che «trasporterà il pubblico in un viaggio in cui si cercherà “di far risuonare la metafora del circo con l’esperienza identitaria di una donna», come afferma il regista.

«La sensazione di attraversare la vita come una funambola sul filo teso – ha proseguito – osservata da centinaia di sguardi, costretta a guardare il pericolo con il sorriso stampato in faccia, con il peggior costume possibile per fare tutto ciò, è proprio quella di una generazione di donne, di rappresentanti delle minoranze tutte per i quali l’identità non è una scelta, non è una costruzione, bensì un pericolosissimo numero da circo». 

Il racconto, dunque, coincide con «la costruzione, tanto pericolosa quanto spettacolare, dell’identità di questa donna – la donna dal vestito rosso – che decide di non rimanere incastonata in un’immagine ma, al contrario, le prova tutte, con l’ingenuità del clown e l’eleganza della contorsionista, come solo un’attrice sa fare».

Un viaggio tra archetipi femminili e tanti ruoli circensi che, appunto, diventano metafore, e tra fantasia, immaginazione e realtà. 

Ancora un interessante percorso, proposto dalla Compagnia “Scena Nuda”, tra le novità narrative e teatrali che guardano al contemporaneo, ma che affondano le radici, come l’ulivo, nella storia, nella tradizione da analizzare e approfondire. (rrc)

 

REGGIO – Successo per la sezione estiva dei Festival Miti Contemporanei

Ha riscosso grande successo, a Reggio, la sezione estiva del Festival Miti Contemporanei, giunto all’11esima edizione ed organizzata dalla Compagnia Teatrale Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano.

Grande affluenza di pubblico, emozioni, consensi, per un’intera giornata dedicata al teatro, nello scenario della Villa Comunale, dedicata al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace e inserita nella programmazione dell’Estate reggina. Un succedersi di iniziative, dirette ai bambini e agli adulti, il tutto all’insegna del teatro, dell’incontro culturale, del fare rete tra associazioni.

Un’intensa giornata, iniziata alle 10, con il laboratorio teatrale, condotto da Teresa Timpano, con i ragazzi dell’associazione I Girasoli della Locride – Team Special Olympics Italia”. Grande coinvolgimento per questo momento che ha consentito ai giovani diversamente abili dell’associazione “I Girasoli” di avvicinarsi al mondo teatrale e della recitazione. 

Quindi, nel pomeriggio, due spazi riservati alla sensibilizzazione su ecologia ed etica ambientale, con la performance “Demetra”: la dea della Natura è stata al centro di un percorso in cui l’attrice Francesca Pica, partendo dal concetto di “Mito e ambiente”, ha condotto il pubblico – prima quello della fascia dei più piccoli, successivamente, in apertura di serata, quello degli adulti – tra i temi che riguardano la terra e la sua tutela.

E poi altri due momenti dedicati ai bambini: “Ipazia”, con Adriana Cuzzocrea, interprete di questa importante figura,  scienziata e filosofa greca, ancora oggi simbolo della libertà di pensiero, dell’amore per la verità, per la ragione, per la scienza; e poi il laboratorio artistico “Eteocle e Polinice”, realizzato dall’associazione Agapao di Luisa Malaspina,  che ha coinvolto i piccoli tra i 6 e i 10 anni nella realizzazione di una grande opera pittorica riguardante la Magna Grecia (elemento centrale di tutte le attività del Festival, in una contaminazione con il contemporaneo). 

Quindi, gli spettacoli che hanno regalato al pubblico una serata ancora ricca di grandi emozioni: a partire da quello che ha visto la presenza a Reggio di una delle più importanti realtà teatrali contemporanee, ovvero Nuovo Teatro Sanità, di Napoli, diretto da Mario Gelardi (nome di grande rilievo della scena italiana, è anche uno degli autori dello spettacolo Gomorra”). La Compagnia ha incantato gli spettatori con “Lettere d’amore”, offrendo un viaggio tra le parole scritte da grandi artisti: gli attori in scena hanno interpretato, incarnato gli autori di queste meravigliose lettere, restituendoci mondi e storie lontane nel tempo, ma in realtà universali. Le frasi scritte da Fernando Pessoa, Frida Khalo, Oscar Wilde, Eduardo De Filippo, Ovidio, Luigi Tenco, hanno preso vita, nell’atmosfera del parco al tramonto, grazie a Eleonora Fardella, Gennaro Maresca, Antonio Turco, e Carlo Vannini, che ha anche tratteggiato quelle storie con chitarra e voce, offrendo, tra l’altro, le originali ed emozionanti versioni de “Il nostro concerto”, di Umberto Bindi, e “Mi sono innamorato di te”, di Tenco.

E poi, grande chiusura con la nuova produzione della Compagnia “Scena Nuda”, “Questioni di Famiglia”: Teresa Timpano e Filippo Gessi – per la regia di Andrea Collavino – protagonisti dello spettacolo incentrato sul parallelo, sulla comparazione tra la vita di due personaggi storici, come Antonio e Cleopatra, descritti nell’opera shakespeariana, e una coppia contemporanea: i due Miti sono un’ispirazione, per poi affrontare la visione dell’oggi, del quotidiano di due persone, di due attori, dei due personaggi in scena che si raccontano, tra momenti di divertimento da cui emergono profonde riflessioni. Uno spettacolo che conquista il pubblico, unendo il Mito e il contemporaneo, evidenziando  perfettamente il tema del festival.

Festival che, con questa sezione estiva, ha entusiasmato gli spettatori, offrendo per un’intera giornata momenti di teatro e di cultura, in uno dei siti storico-paesaggistici più importanti della città. (rrc)

Al via il Reggio Fest con il talk dedicato a “Donne, lavoro, pari opportunità”

È con il talk live su Donne, lavoro, pari opportunità che ha preso il via il Reggio Fest, manifestazione sostenuta dal Comune di Reggio Calabria attraverso fondi Mic e dedicato alle periferie delle città metropolitane.

L’evento è stato promosso dalla Compagnia Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano, in collaborazione con la  Piccola opera Papa Giovanni – Centro Antiviolenza “Angela Morabito” e con la partnership della sezione reggina dell’Udi (Unione donne italiane), svoltosi nella piazza di uno dei più popolosi quartieri cittadini, Gebbione, piazza dedicata a Serenella Lucisano, dirigente sindacale della Fp Cgil, prematuramente scomparsa 17 anni fa.

Ripartire dal racconto delle donne, del loro impegno, e coinvolgere il territorio: dunque, non poteva che iniziare da qui la grande stagione culturale che coinvolgerà le periferie cittadine. Importanti storie di resilienza che riguardano il Sud e di cui è fondamentale parlare, come sottolineato da Teresa Timpano, in apertura della serata, moderata dalla giornalista Eva Giumbo.

E ad evidenziare questi aspetti, e anche il rilevante significato del progetto “Reggio Fest”, è stata lassessora comunale  alla Programmazione finanziaria e bilancio, Cultura e Turismo, Irene Calabrò, che ha rimarcato proprio l’aspetto della cultura come testimonianza, del portare la cultura ai cittadini, nelle periferie, dimostrando come anche «a Reggio si possa realizzare qualcosa di diverso», raccontando storie positive, come quelle delle ospiti della serata.

Le ha fatto eco Celeste Costantino, presidente dell’Osservatorio sulla parità di genere del Ministero della Cultura, che ha posto l’accento sul ruolo della cultura e sulla speranza che «la città che ho lasciato stia tirando fuori tutta questa energia e questa forza» che le storie proposte dimostrano, sottolineando come grazie all’azione di ognuno, in questa direzione, «si possa fare la differenza». 

Storie positive, di lotta per i diritti, di resilienza, quelle raccontate dalle protagoniste della serata: da Serena Sinigaglia, regista teatrale e d’opera lirica, all’avvocata Lucia Lipari, da Cinzia Nava, commercialista, a Luigia Barone, giudice onorario del Tribunale per i minori di Catanzaro, hanno portato all’attenzione del pubblico i loro percorsi, il loro impegno, ognuna nel proprio settore, la loro visione della cultura come elemento propulsivo per la società, come forza per condurre la propria azione. 

Storie di donne che hanno inciso nella società: come Adele Cambria e Dacia Maraini, di cui Teresa Timpano ha interpretato, nelle letture sceniche, le parole, le testimonianze impresse nei loro scritti; e come Maria Calvarano, ricordata dall’Udi, di cui è stata una delle fondatrici, nonchè ricercatrice scientifica. 

Un avvio intenso e partecipato, che ha coinvolto il territorio, dunque, per “Reggio Fest”: e anche per l’intesa stagione teatrale della Compagnia “Scena Nuda”, proseguita ieri con un importante appuntamento, che vede protagonista proprio Serena Sinigaglia, una delle più apprezzate e innovative registe del panorama teatrale contemporaneo.

Serena Sinigaglia, infatti, fino al 3 agosto, condurrà il laboratorio “Edipo’s family lab”, presso l’Istituto Comprensivo Maresca di Locri – Plesso di Portigliola. Un momento artistico e formativo, propedeutico alla costruzione di uno spettacolo che vedrà la luce nell’estate del 2023: con la regista, gli allievi si soffermeranno sulle figure principali del ciclo tebano, esplorando, con Letizia Russo che curerà la drammaturgia e la riscrittura dello spettacolo, quattro testi classici, “Edipo re”, “Edipo a Colono”, “Antigone” di Sofocle e “Le Fenicie” di Euripide, per poi tracciare un percorso drammaturgico e di messa in scena. (rrc)