di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria spinge sull’acceleratore per le Comunità energetiche. E lo fa riunendo sindacati, istituzioni e imprese in un confronto dedicato alle possibilità offerte dalla realizzazione di questi strumenti che, oggi più che mai, sono diventati fondamentali quanto attuali.
L’occasione è stata data nel corso del Forum di Cisl Magna Graecia, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra. Presenti, anche, il segretario regionale di Cisl, Tonino Russo, il segretario generale di Cisl Magna Graecia, Salvatore Mancuso, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il responsabile nazionale Enel per le Comunità Energetiche, Armando Fiumara, Antonio Mirante, ceo di Ormus Consulting, Amedeo Testa, segretario nazionale Cisl-Flaei) e dopo la significativa testimonianza del sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello.
«Parliamo di un tema, quello delle comunità energetiche, che riguarda da vicino anche i cittadini – ha detto Mancuso nell’introdurre il confronto –. C’è un grande interesse attorno all’argomento, come la stessa presenza del segretario generale Sbarra testimonia. Oggi abbiamo inteso mettere insieme i soggetti interessati al tema facendo da collante tra di essi perché siamo convinti che le comunità energetiche non solo possano produrre i risparmi di cui in questo momento abbiamo bisogno, ma anche rispondere alle necessità dell’ambiente attraverso le ricadute positive che il ricorso alle energie rinnovabili porta con sé. Le comunità energetiche, ovviamente, da sole non bastano, ma intanto partiamo da qui».
Varì, nel suo intervento, ha definito le Comunità Energetiche «uno degli strumenti che il governo regionale ha intenzione di mettere a punto per affrontare la crisi energetiche, sono uno strumento per lo sviluppo sostenibile che permetterà di ottenere vantaggi economici, sociali e ambientali».
«Le stiamo sostenendo tanto sia dal punto di vista finanziario – ha spiegato – nella programmazione 21-27 le risorse messe a disposizione sono imponenti, sia da un punto di vista pragmatico perché la Regione Calabria ha allestito un portale che si chiama Calabria Energia grazie al quale Enti locali, cittadini e imprese hanno a disposizione gli strumenti per mettere in piedi una comunità energetica».
«Quella di oggi è un’occasione propizia – ha detto il presidente di Unindustria, Ferrara – perché industrie e sindacati si trovano per affrontare un tema di assoluta attualità. È importante infatti che nell’incontro di oggi ci siano i diversi soggetti che hanno interesse e competenza nell’attivazione delle comunità energetiche. Certo, siamo all’inizio di un percorso che necessita ulteriori approfondimenti normativi, ma non ci deve sfuggire che le sfide del Pnrr e del Por che mettono a disposizione risorse ingenti per i Comuni su questo argomento. Credo che regione come la nostra, in tema di energie rinnovabili, possa svolgere un ruolo da protagonista nel contesto nazionale».
Luigi Sbarra, nelle conclusioni, ha dichiarato «Apprezziamo che la Premier Meloni abbia annunciato di voler rilanciare politiche e infrastrutture energetiche – ha detto -. Quella della transizione energetica è una delle più importanti sfide che ha di fronte il nuovo Governo. Ora è fondamentale procedere, mettendo finalmente in soffitta i tanti “no” ideologici che in questi anni hanno bloccato strategie e investimenti. Questo vuol dire aumentare l’estrazione nazionale di gas; realizzare termovalorizzatori; accelerare la realizzazione dei rigassificatori di Piombino, Ravenna e Gioia Tauro; far ripartire la ricerca; puntare su economie circolari e fonti rinnovabili».
«Il Sud si candida a grande hub euro-mediterraneo di questo nuovo corso – ha concluso – e invoca un colpo d’ali in particolare sul rigassificatore di Gioia Tauro e sulla piena capacità operativa del Tap».
Proprio sulla questione energia era intervenuto, nei giorni scorsi, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha lanciato l’idea di dare vantaggi a chi produce energia da fonti pulite.
«La mia Regione produce molta più energia rispetto a quella che consuma – ha spiegato Occhiuto a Mattino 5 – ma i miei cittadini pagano le bollette elettriche allo stesso modo dei cittadini di altre Regioni che producono meno energia. Eppure produciamo una percentuale molto più alta di energia da fonti rinnovabili e dall’idroelettrico».
«Perché la mia Regione non può, dunque, tenere per sé i maggiori introiti fiscali derivanti da una maggiore produzione di energia alternativa?», ha chiesto Occhiuto, sottolineando che «se non si interviene in questo modo, dando appunto dei vantaggi ai territori che investono sulle rinnovabili, non ci può essere un reale incentivo allo sviluppo dell’energia pulita».
Anche Confindustria Cosenza ha parlato del tema delle Comunità Energetiche, organizzando un seminario, nel mese di ottobre, dal titolo Comunità energetiche: una strategia per contrastare la crisi energetica, opportunità di lavoro e di sviluppo. In quest’occasione, Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, ha evidenziato come «le comunità energetiche, quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresentano una strategia rilevante».
«Siamo consapevoli dei ritardi accumulati – ha aggiunto il presidente Perciaccante – ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale».
Il Presidente Cts Energia Calabria, Nicola De Nardi, ha specificato che con l’avvio delle Comunità Energetiche si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del vivere civile e del sistema produttivo. (ams