Il leader de La Calabria che vogliamo, Giuseppe Nucera, ha chiesto alla Regione Calabria di intervenire su quei Comuni calabresi che non hanno esteso, fino al 2033, secondo quanto stabilito dalla legge dello Stato, le concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari.
Allo stesso tempo, Nucera si auspica che gli stabilimenti balneari in difficoltà economica causa Covid-19, grazie ad un apposito intervento della Regione Calabria, possano mantenere gratuitamente le strutture sulla spiaggia in previsione della prossima estate (atteso che già dall’1 aprile sarà possibile avviare i lavori) evitando così costi per smontare e rimontare gli stabilimenti.
«Il Movimento La Calabria che vogliamo – ha detto Nucera – da me presieduto, in più di una circostanza ha sottolineato in passato che si sarebbe fatto promotore e garante in relazione alla situazione degli stabilimenti balneari calabresi. In Calabria ci sono quasi 800 chilometri di coste e centinaia di stabilimenti balneari, gestiti da imprenditori del nostro territorio che meritano certezze e garanzie cosi come previsto dalla legge 145\98 dello Stato. Con la sicurezza di avere la concessione sino al 2033, i titolari degli stabilimenti hanno così la possibilità di investire sulle loro strutture, aumentare e migliorarne i servizi».
«Diversi comuni in Calabria – ha spiegato – non hanno dato seguito finora a quanto previsto dalle leggi e anche delle direttive emanate dal Consiglio Regionale. Mi rivolgo, dunque, al presidente f.f. Nino Spirlì, sollecitandolo ad intervenire sulla vicenda attraverso una nuova direttiva verso i comuni ‘distratti’, che ancora non hanno provveduto all’estensione delle concessioni. Non esiste alcun ostacolo o problematica che impedisca ai titolari degli stabilimenti balneari di operare con tranquillità e programmare i prossimi anni, fattore fondamentale ancor più alla luce delle difficoltà che stiamo vivendo in questa fase storica, di pandemia ed emergenza socio-economica».
«I comuni che continueranno ad ignorare quanto previsto dalla legge – ha sottolineato l’ex Ppresidente di Confindustria Reggio Calabria – possono essere perseguiti dagli imprenditori del settore balneare per abuso di potere. Bisogna aiutare e non ostacolare chi opera in mezzo a tante problematiche in un settore di fondamentale importanza per il nostro territorio. La Calabria non può permettersi di vedere disperso questo patrimonio. C’è la necessità di favorire in tutti i modi gli investimenti e di conseguenza lo sviluppo della nostra regione, così da renderla ancora più appetibile e competitiva».
«La Calabria che vogliamo – ha concluso – proseguirà la sua battaglia e seguirà con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, supportando in ogni modo gli imprenditori del settore balneare». (rrc)