Roberto Matragrano confermato presidente di Confartigianato Imprese Calabria

Roberto Matragrano è stato confermato presidente di Confartigianato Imprese Calabria per il prossimo quadriennio.

A riconfermarlo alla guida dell’Associazione – la prima organizzazione di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese calabresi e dell’artigianato –  l’assemblea regionale composta dai delegati delle cinque associazioni territoriali, che si è svolta questa mattina nella sede regionale di Confartigianato Calabria, nel rispetto delle norme anti-covid, in presenza e in collegamento in remoto.

Il presidente Matragrano sarà affiancato dal vicepresidente Salvatore Ascioti (vicario, proveniente dalla associazione di Reggio Calabria) e Liberata Soriano (proveniente dall’associazione di Vibo Valentia). Segretario regionale sempre Silvano Barbalace.

Nel ringraziare gli associati per il rinnovo della fiducia, Matragrano ha sottolineato come «insieme dovremo fronteggiare la crisi, convogliando le nostre energie verso una mission associativa prioritaria: costruire opportunità, sostenere la trasformazione della nostra società e progettare il futuro».

Tra gli importanti traguardi raggiunti nel corso del mandato appena concluso, il presidente regionale riconfermato ha voluto ricordare il trasferimento della sede della federazione regionale in una nuova e funzionale struttura, quella attuale, per dare «una nuova casa agli artigiani e agli imprenditori calabresi nostri associati».

Ma anche la costituzione di una società regionale di servizi per la formazione, partecipata dalle associazioni territoriali, «con l’obiettivo di accrescere le competenze e le professionalità dei collaboratori e dei titolari delle imprese associate, a supporto degli enti di formazione territoriali. Siamo stati tra i promotori e abbiamo contribuito alla stesura della legge regionale di riordino della materia dell’artigianato, la L.r. 5 del 2018, mettendo un po’ di ordine nel settore – ricorda ancora –. E siamo stati tra i fautori del fondo regionale esclusivo per le imprese artigiane, denominato Fondo regionale per lo sviluppo e la competitività delle imprese artigiane, contribuendo alla stesura del regolamento operativo che come sapete sostiene, con un importante riconoscimento a fondo perduto, gli investimenti delle imprese artigiane calabresi. Unico comparto del mondo produttivo regionale ad avere un proprio ed esclusivo fondo di intervento».

L’elenco delle cose fatte continua con la partecipazione e sponsorizzazione a diverse manifestazioni, sia regionali che nazionali ed internazionali a supporto dell’export.

«In particolare – ha detto il presidente Matragrano – ricordo la presenza alla fiera internazionale “Artigiano in Fiera” e le partnership con Ice Agenzia. Siamo stati promotori di due importanti accordi sindacali di II livello sul tema della produttività e del welfare aziendale e abbiamo gestito, attraverso il nostro Ente Bilaterale, la cassa integrazione per gli artigiani in questo difficile 2020, riuscendo a fornire una rapida e tempestiva risposta a tutti i nostri associati e non solo».

E per il futuro prossimo «questa Federazione si candida, con rinnovata energia, a recitare il ruolo di struttura di coordinamento e di guida delle migliori energie di sostegno imprenditoriale per i nostri territori, in un quadro sinergico con al vertice Confartigianato Imprese Calabria, in linea con le più avanzate realtà regionali ed a supporto di quelle strutturalmente meno dotate».

«Il nostro compito principale – ha detto ancora – è affiancare e sostenere le imprese associate nella loro quotidiana missione per innovarsi, per non farsi trovare impreparate dai mutamenti dei mercati e per essere competitive nella crescita. Un obiettivo, il nostro, perseguito mediante l’erogazione da parte delle nostre associazioni territoriali di servizi innovativi in grado di dare ai nostri assistiti strumenti diversamente non attivabili per le loro dimensioni, allo scopo di svilupparne la capacità produttiva, orientandola anche verso circuiti esteri, e le opportunità di crescita dimensionale».

«Sarà il nostro ruolo – ha detto ancora il presidente Matragrano – e quindi la nostra politica locale a decidere le opzioni più opportune, anche in vista dell’utilizzo delle prossime risorse del Recovery fund che dovranno puntare sul rilancio e la promozione del territorio anche in chiave turistica, migliorando e rafforzando la rete viaria e ferroviaria, potenziando e diffondendo la banda larga, favorendo l’organizzazione di eventi che possano vedere protagonista la nostra regione, al fine di decretare il successo e lo sviluppo delle nostre imprese».

«Su questi temi – ha concluso – dovremo continuare, come primaria organizzazione di categoria sul nostro territorio di riferimento, ad esprimere le nostre valutazioni, fare le nostre proposte ed attivare le nostre migliori energie, che tengano conto dei percorsi già intrapresi, individuando soluzioni e strategie di ampio respiro». (rcz)

Confartigianato Imprese Calabria: Chiusura Terme Luigiane danneggia famiglie e attività dell’indotto

Roberto Matragrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria, ha espresso la propria vicinanza ai lavoratori delle Terme Luigiane mobilitati da settimane per scongiurare la chiusura dell’impianto, sottolineando il danno che la sospensione delle attività comporta per migliaia di utenti, vale a dire sospendere le prestazioni sanitarie erogate, con tutte le conseguenza.

«Le terme italiane – ha detto – rappresentano un patrimonio naturale ed imprenditoriale unico e specifico dei territori che andrebbe preservato in maniera integrata, per la salute ed il benessere delle persone. Invece nella nostra regione succede che anziché valorizzare stabilimenti di grande storia e prestigio per riprendere la strada della crescita, dopo troppi mesi di sofferenze dovute all’emergenza sanitaria diventata problema economico, si arriva alla chiusura delle Terme Luigiane, con quello che comporta per il livello occupazionale e l’indotto».

«Una situazione complicata dall’atteggiamento dei due sindaci del territorio su cui l’impianto termale insiste – ha detto ancora Matragrano con preoccupazione – che pretendono dalla Sateca la riconsegna di tutti i beni del compendio termale non ancora  restituiti, senza tener conto di quello che significa questo atteggiamento conflittuale. Lo stop alle attività delle terme significa mettere per strada lavoratori, e famiglie, danneggiare le attività commerciali del comprensorio, che già sono messe in ginocchio dalla pandemia, per non parlare delle difficoltà che saranno create ai ristoranti, agli alberghi, agli affitta-camere già penalizzati dalle stagioni turistiche cancellate dal covid 19».

«Non resta – ha concluso – che appellarsi al buon senso delle istituzioni che hanno il potere di intervenire, mediare e sicuramente trovare una soluzione. La Calabria non si può permettere di perdere un solo posto di lavoro né di vedere una sola serranda abbassata». (rcs)

Allarme Confartigianato Imprese Calabria: Mancano tecnici e operai specializzati

Aumenta la difficoltà di reperire manodopera specializzata. È questo il dato allarmante rilevato dall’Osservatorio di Confartigianato Imprese Calabria nell’indagine Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19, svolta tra il 23 ottobre e il 16 novembre 2020 a cui fa riferimento il report sui primi bilanci delle Mpi calabresi e prospettive 2021 a cura dell’Osservatorio Mmpi Confartigianato Calabria che fa il punto anche sulla situazione occupazionale.

L’Osservatorio, infatti, mostra come la quota di entrate per cui le imprese lamentano difficoltà di reperimento sale di 5,2 punti nel 2020 rispetto al 2019, passando dal 19,8% al 25,0%. La difficoltà di reperimento ad inizio anno (gennaio 2021) è molto elevata non solo per le professioni legate alla gestione della pandemia, ma anche per figure tecniche e operai specializzati. Queste le figure: Specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa (72,7%), Operatori della cura estetica (56,5%), Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (50,6%), Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (50,0%), Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (44,4%), Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (43,8%), Conduttori di macchinari mobili (40,5%) e Conduttori di mezzi di trasporto (40,1%).

Un altro dato rilevato, sono gli effetti di cui risentiranno le imprese calabresi fino a metà 2021 a causa dell’emergenza sanitaria in corso: seri problemi di liquidità (44,4%), la riduzione della domanda a seguito delle restrizioni dovute all’attuazione dei protocolli sanitari (44,0%), seri rischi operativi e di sostenibilità dell’impresa (40,3%) e la riduzione della domanda nazionale causa minore capacità di acquisto e crollo domanda turistica (33,4%).

«La pandemia ha comportato uno shock al fabbisogno di liquidità delle imprese – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano –. Lo strumento a cui hanno fatto maggiore ricorso le imprese per soddisfare tale fabbisogno causato dall’emergenza è il debito bancario (36,8%), sostenuto da strumenti come la garanzia pubblica».

«La crisi della domanda sul mercato interno, e man mano sui mercati esteri causata dal blocco a singhiozzo delle attività – ha aggiunto – e dopo lo stop di due mesi del lockdown di marzo aprile che ha portato ad una dannosa frenata produttiva, ha creato una diffusa incertezza che continua a sentirsi, legata anche ai ritardi nel tempo di recupero e alle criticità nei mercati globali. Le imprese non riescono a generare i flussi di cassa necessari a garantire l’ordinaria operatività aziendale, da qui la necessità di ricorrere a strumenti che possano garantire una liquidità sempre più difficile da reperire».

Gli altri strumenti a cui hanno fatto maggior ricorso da giugno a novembre 2020 sono: attività liquide presenti in bilancio (25,3%), modifica delle condizioni e dei termini di pagamento con i fornitori (24,7%) e ricorso a margini disponibili sulle linee di credito (15,2%).

Sul fronte dei finanziamenti, la richiesta di garanzia pubblica è stata avanzata da giugno a novembre 2020 dal 40,9% delle imprese, quota maggiore rispetto alla media nazionale, pari al 37,7%. Quelle che non l’hanno richiesta per difficoltà ad accedere alle misure si attesta al 21,7%, di molto superiore all’11,3% nazionale.

Sul fronte occupazionale, nonostante siano ancora attive misure di sostegno (blocco licenziamenti e ammortizzatori sociali), al III trimestre del 2020 si contano 531 mila occupati, 42 mila in meno (- 7,3%) rispetto al III trimestre 2019.

«La perdita più elevata rispetto a quella rilevata durante la Grande Recessione (2008-2010), dove furono 23 mila gli occupati persi, e di poco inferiore alla perdita registrata durante la Crisi del debito sovrano (2011-2013), quando furono 46 mila gli occupati persi», fa notare ancora il presidente di Confartigianato Imprese Calabria.

Il clima di incertezza che ha caratterizzato l’intero anno ha comportato effetti negativi anche sulle nuove assunzioni, che nei primi 9 mesi dell’anno sono scese del 10,5% rispetto ai primi 9 mesi del 2019; si tratta di 29 mila avviamenti in meno. Trend negativo fortemente influenzato dalla drastica riduzione di nuovi avviamenti nel trimestre nero dell’anno (II trimestre 2020).

«Ma se da un lato ci troviamo di fronte ad una situazione difficile sul fronte occupazionale – ha concluso il presidente Matragrano – dall’altro rileviamo il paradosso che si manifesta nel momento in cui a fronte di un mercato del lavoro in difficoltà, con la platea di occupati in costante contrazione e le nuove assunzioni ridotte al limite, aumenta la difficoltà di reperire manodopera specializzate». (rcz)

IMPRESE CALABRESI, SFIDA AL POST-COVID
TIMIDI SEGNALI DI UNA RIPRESA IN ARRIVO

Si fanno avanti, timidamente, segnali positivi nella grave situazione economica provocata dalla pandemia: secondo i dati forniti dal primo studio del 2021 dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria sulle imprese nel nuovo anno, ci sono indicatori che lasciano ben sperare sull’economia del post-covid. Nascono più imprese di quelle che muoiono e questo dato è decisamente significativo a fronte delle chiusure paventate di aziende ed esercizi commerciali non in grado di sostenere la mancanza di liquidità, la riduzione delle commesse, la fortissima contrazione del fatturato.

«Nel 2020 – si legge nel documento – in Calabria le imprese totali iscritte sono state 8.373 e quelle che hanno chiuso sono state 7.007; ciò ha determinato un saldo positivo di 1.296 realtà» riferisce l’Osservatorio, che ha analizzato i dati di Movimprese-UnionCamere, aggiungendo che «per l’Artigianato, le imprese iscritte sono state 1.764 e quelle che hanno chiuso sono state 1.689; ciò ha determinato un saldo positivo di 75 unità, portando il numero complessivo di imprese artigiane registrate nel 2020 pari a 32.512, in crescita di poco rispetto alle 32.456 registrate nel 2019».

Un dato positivo, quindi, che «fa sperare – ha dichiarato Roberto Matragrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria – per il futuro, anche se occorre essere cauti nelle valutazioni, perché i ristori del Governo nazionale e regionale hanno certamente influito frenando le chiusure delle imprese, dovendo dunque attendere la fine dell’emergenza per tirare le somme. E, se da un lato i dati mostrano una tenuta del sistema imprese calabrese e dell’artigianato in particolare, dall’altro però non dobbiamo distrarci dalla realtà che vede un comparto in difficoltà».

E, se da una parte si registra un dato che fa ben sperare, dall’altro si fa largo l’ombra del calo del Pil, che l’Osservatorio ha individuato, per la Calabria, in calo dell’8,9%, di poco più contenuta di quella prevista per la media nazionale (-9,6%). Per il 2021 è previsto un lieve recupero del Pil del +0,6%, non sufficiente, però, a recuperare quanto perso nel 2020 e meno dinamico rispetto al recupero previsto a livello nazionale (+3,8%)

Rispetto ai livelli pre crisi Covid-19 (2019), il Pil nel 2021 resta ancora sotto di 8,4 punti. Una quota maggiore di imprese dislocate sul territorio calabrese (42,7%) segnala nel periodo giugno-ottobre 2020, un calo del fatturato tra il 10% e il 50%. Per l’inizio dell’anno in corso e la fine di quello precedente (dicembre 2020-febbraio 2021) una quota più elevata di imprese (38,7%) segnala anch’essa una perdita compresa nello stesso range (tra -10% e -50%). Ma l’analisi dei dati di Unioncamere-Anpal evidenzia che le micro e piccole imprese calabresi, nonostante le maggiori difficoltà (il 64,3% a fine 2020 ha un attività a regime ridotto, contro il 51,4% delle medie imprese e il 48,1% delle grandi), prevedono secondo le conoscenze del mercato di riferimento il recupero di un livello accettabile di attività entro la prima metà del 2021 nel 35,0% dei casi ed entro il secondo semestre 2021 nel 65,0% dei casi.

Si osserva, dunque, una maggiore resilienza della Mpi, che prevedono di recuperare più velocemente rispetto a medie imprese (di cui il 22,5% recupera entro la prima metà 2021) e grandi imprese (di cui il 29,6% entro la prima metà 2021). Secondo lo studio dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria, il Google mobility permette di monitorare le tendenze dei movimenti delle persone negli esercizi commerciali da febbraio 2020 alla fine di gennaio 2021; nell’osservare l’intera serie le principali evidenze sono: la forte riduzione degli spostamenti in concomitanza con il lockdown di primavera e il costante recupero nei mesi successivi – di molto più intenso nella nostra regione rispetto a quello medio nazionale – e il secondo crollo, più contenuto di quello di primavera, in concomitanza delle limitazioni introdotte a partire dall’autunno.

Discesa che, dopo una breve interruzione nel periodo pre festivo del mese di dicembre, riprende in corrispondenza del periodo 24 dicembre- 6 gennaio, con l’introduzione di misure che hanno nuovamente limitato gli spostamenti delle persone.

«Ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile e negativo sotto vari aspetti – ha concluso Matragrano – ma ora non possiamo lasciare sole le nostre imprese ed i nostri artigiani che i dati confermano essere il motore trainante della nostra economia. Dobbiamo lavorare con determinazione per politiche di sostegno e incentivazione creando le migliori condizioni perché possano lavorare ed essere competitive sui mercati». (rrm)

Confartigianato Imprese Calabria: Sbloccare e rifinanziato Fondo per sviluppo e competitività delle imprese calabresi

Confartigianato Imprese Calabria, in una lettera indirizzata al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fausto Orsomarso e al direttore del Dipartimento Roberto Cosentino e al presidente di Fincalabra, Carmelo Savino, ha chiesto che il Fondo regionale per lo sviluppo e la competitività delle imprese artigiane calabresi «sia sbloccato e rifinanziato per non interrompere le possibilità di crescita del comparto».

«Sono, ormai  – si legge nella lettera – diversi mesi che segnaliamo l’estrema difficoltà nella quale si stanno venendo a trovare le tante imprese artigiane calabresi per i gravi ritardi registrati sul fondo regionale a loro riservato. Ad oggi, nonostante le tante rassicurazioni verbali ricevute, nessun concreto risultato è stato prodotto. Sono circa un centinaio le aziende che attendono, ormai da tempo, l’erogazione del contributo al quale, è bene ricordare, si può accedere solo dopo aver integralmente realizzato l’investimento attraverso il ricorso ad un finanziamento bancario. Stiamo parlando di un contributo in conto capitale a fondo perduto nella misura del 65% dell’investimento realizzato ed ammissibile».

«Un fondo pensato – continua la lettera – per essere snello ed efficace e rispondere in tempi celeri – 60 giorni dalla richiesta, così prevede il regolamento del fondo – alle esigenze di liquidità e di investimento delle imprese artigiane, ma che nella realtà è stato disattenzionato, con ritardi nelle erogazioni da parte della regione Calabria che oggi sfiorano i 12 mesi. Alcune imprese sono in attesa di ricevere il contributo dal mese di giugno dello scorso anno perché il riesame dell’esito istruttorio svolto dal soggetto gestore Fincalabra non è stato ancora preso in esame dalla regione Calabria; per altre, addirittura, vengono fatti scadere i termini di validità delle verifiche di regolarità contributiva ed antimafia – ripetute anche tre volte sulla stessa azienda – obbligatorie per poter procedere alla successiva erogazione del contributo».

Per Confartigianato Imprese Calabria si tratta di «una situazione assurda ed incomprensibile per le imprese. Eppure, quando la politica ha voluto, la macchina burocratica regionale ha dato risposte in tempi anche ragionevolmente veloci. Ed in questo particolare momento storico ci rendiamo conto di quanto sia importante una risposta immediata, che sul fondo è mancata.  Sono moltissime le telefonate che in questi giorni la nostra associazione sta ricevendo da parte degli operatori del settore, preoccupati per il loro futuro (a breve riprenderanno i rimborsi dei finanziamenti sospesi), con la richiesta di chiarimenti sull’operatività del fondo che oggi rischia di avere un effetto boomerang, trovandosi nella pratica fortemente limitato da una erogazione a singhiozzo. È per questo che le imprese stanno anche valutando, permanendo l’attuale stato di inerzia, eventuali azioni di risarcimento danni che speriamo siano evitate».

«Chiediamo, dunque, alla Regione – continua la lettera – una immediata e chiara risposta, con tempi certi di definizione delle procedure. Vogliamo, infine, ricordare che questo fondo – che rappresenta l’unico strumento finanziario messo a disposizione delle imprese artigiane negli ultimi 11 anni – sostiene i programmi di crescita reali tanto auspicati da questa giunta regionale, consentendo alle imprese di poter avviare un rinnovamento aziendale per competere sui mercati. Lo strumento esiste, non dobbiamo inventare nulla. Occorre solo farlo funzionare».

«A conferma, vi sono i dati – conclude la lettera –. L’80% delle risorse disponibili (complessivamente 5 milioni di euro) sono già impegnati (non erogati) dalle richieste delle aziende per investimenti realizzati, concreti e tangibili.  E’ per questo che ribadiamo, come già fatto, l’importanza che il fondo sia rifinanziato per non interrompere le possibilità di crescita del comparto». (rcz)

Confartigianato Imprese Calabria sollecita la Regione per erogazione di contributi per le imprese artigiane

Confartigianato Imprese Calabria ha sollecitato la Regione Calabria a intervenire in merito ai ritardi nell’erogazione dei contributi sul fondo regionale per le imprese artigiane, che sta lasciando un centinaio di aziende in attesa.

«L’emergenza sanitaria – si legge in una nota – diventata drammaticamente, sempre più economica, ha messo in ginocchio le micro e piccole imprese, soprattutto di tipo familiare. Alla luce di questa insostenibile realtà, l’immobilismo della Regione Calabria rispetto all’erogazione dei contributi in conto capitale a fondo perduto in favore delle imprese artigiane afferenti al Fondo regionale per la competitività e lo sviluppo, non può essere sottaciuto e tollerato».

«Parliamo – continua la nota – di un fondo destinato alle imprese artigiane per sostenere gli acquisti di scorte ed investimenti in attrezzature la cui erogazione continua a registrare ritardi: si tratta di risorse che in questo momento rappresenterebbero davvero una boccata d’ossigeno per le nostre imprese».

«Quel bando – prosegue la nota – che era stato pensato per essere snello e garantire rapidità di risposte alle imprese artigiane è diventato l’ennesima trappola della burocrazia regionale, tanto che per arrivare alla erogazione dei contributi ci sono ben tre passaggi formali da adempiere prima di arrivare alla liquidazione. E se il precedente ritardo, accumulato nella fase iniziale, era stato in parte recuperato nel periodo estivo grazie anche all’intervento del presidente facente funzione, Nino Spirlì – all’epoca vice presidente con delega all’Artigianato -, dal 15 settembre (data dell’ultimo decreto)nulla, o quasi, è stato fatto».

«Quattro mesi – continua la nota – di ulteriore stop dovuti alla rotazione dei dirigenti regionali, decisa con provvedimento del 29 settembre scorso, che ha visto la sostituzione del responsabile del settore e nessuno ha pensato bene di nominare il sostituto, se non poche settimane fa. Oggi, siamo di fronte ad una situazione insostenibile in cui addirittura le verifiche amministrative sulle aziende, necessarie per l’erogazione dei contributi, vengono ripetute più volte perché fatte scadere nella loro validità, perché non c’è un dirigente pronto a firmare i decreti».

«Abbiamo inoltrato – spiega la nota di Confartigianato Calabria – diverse sollecitazioni alla Regione e, nonostante le rassicurazioni, nelle scorse settimane è stato pubblicato solo un decreto di ammissione al beneficio con 9 aziende ed ovviamente nessuna erogazione di contributo. Ci aspettavamo qualcosa di diverso: tra le oltre 100 aziende in attesa, alcune aspettano il contributo da quasi un anno».

«Apprezziamo certo – continua la nota – gli sforzi messi in campo dalla Regione a sostegno delle diverse categorie produttive maggiormente colpite dalla pandemia; comprendiamo la difficoltà di lavorare in situazioni costantemente emergenziali, ma accelerare l’erogazione di questi contributi oggi è fondamentale. Auspichiamo dunque che ci sia da subito un riscontro concreto alle richieste degli artigiani calabresi».

«Ed al presidente Spirlì – conclude la nota – rinnoviamo l’invito ad assumere l’impegno di rifinanziare il bando che oggi rischia di dover essere chiuso per esaurimento delle risorse, atteso che l’80% di quelle disponibili sono già impegnate. Non dimentichiamo che questo bando sta aiutando gli investimenti di centinaia di imprese artigiane per rinnovarsi ed affrontare le nuove sfide che il mercato impone e la chiusura di questa misura non sarebbe auspicabile in questo momento». (rcz)

 

In Calabria 8 milioni di euro per 245 Comuni delle aree interne

In Calabria, sono 245 i Comuni delle aree interne sotto i 5 mila abitanti beneficiari di 8 milioni di euro che il Governo ha stanziato per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.

Lo stabilisce il Dpcm  varato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 dicembre che ripartisce le risorse tra 3.101 Comuni. I 210 milioni – cui si aggiungeranno altri 90 milioni nel triennio 2021-2023 previsti dalla legge di bilancio in discussione alla Camera – sono spalmati sul triennio 2020-2022, ma i fondi del 2020 saranno da spendere subito.

«Un’altra buona notizia per le nostre piccole imprese ubicate nei piccoli centri della nostra regione; risorse importanti per sostenere il difficile momento economico, legato alla seconda ondata della pandemia, che le aziende artigiane e commerciali, micro e piccole dei nostri comuni calabresi, stanno attraversando» ha sostenuto Confartigianato Imprese Calabria che, attraverso le proprie organizzazioni territoriali, ha già inviato ai sindaci dei comuni calabresi una nota ufficiale «per sensibilizzarli sulla necessità di avviare rapidamente ogni atto amministrativo conseguente al fine di poter procedere in tempi brevi alla pubblicazione delle manifestazioni di interesse rivolte alle imprese e quindi all’erogazione dei contributi».

Dei 245 comuni: 23 rientrano nella provincia di Vibo Valentia (a cui sono destinati complessivamente 683 mila euro); 59 nella provincia di Reggio Calabria (a cui sono destinati complessivamente 1.900 mila euro); 17 Comuni nella provincia di Crotone (a cui sono destinati circa 800 mila euro); 56 Comuni nella provincia di Catanzaro (per 1.800 mila euro) ed infine 90 Comuni nella provincia di Cosenza (per quasi 3 milioni di euro).

Il Dpcm stabilisce la ripartizione, i termini e le modalità di accesso e rendicontazione dei contributi ai Comuni che possono usarli per la realizzazione di azioni a sostegno economico in favore delle micro e piccole imprese, anche con l’obiettivo di contenere l’impatto dell’epidemia Covid-19.

«Le risorse stanziate per l’annualità 2020 – ha sottolineato Confartigianato Imprese Calabria – devono essere rendicontate entro la prima metà del 2021. Tempi brevi che richiedono rapidità di azione da parte dei sindaci ai quali, per agevolarne il lavoro, abbiamo inviato una bozza di manifestazione di interesse da poter utilizzare».

Le iniziative a sostegno possono ricomprendere: l’erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione (utenze, canoni di locazione, spese sostenute per l’adeguamento ai protocolli sicurezza COVId-19 ecc. ecc.); iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza (contributi in conto capitale).

«Un’altra forma di sostegno alle imprese dei comuni delle aree interne – si legge in una nota di Confartigianato – che si somma a quelli eventualmente già ricevuti a livello centrale e/o regionale. È fondamentale, però, il rispetto della tempistica non solo per non perdere le risorse del 2020, ma soprattutto per poter accedere a quelle previste per le successive annualità. Si tratta di una occasione che siamo certi non sarà sciupata».

Confartigianato Imprese Calabria invita, dunque, i Comuni a non perdere tempo e ai sindaci offre la più ampia collaborazione per rendere questa attività la più efficace possibile in favore delle imprese. (rcz)

Al via la campagna di Confartigianato Imprese Calabria: “Io Compro Artigiano”

Si intitola Io Compro Artigiano la campagna promossa da Confartigianato Imprese Calabria per sostenere le attività artigiane, commerciali e produttori che sono penalizzate in questa fase della pandemia.

In Calabria – secondo i dati dell’Osservatorio Mpi della Confartigianato Imprese Calabria – sono 7 mila le imprese artigiane – per lo più imprese famigliari – attive in 43 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale.

«Scegliere i prodotti e servizi artigiani offerti sul proprio territorio – si legge in una nota – non vuol dire solo sostenere l’impresa, l’imprenditore e i 14 mila addetti e le loro famiglie, ma anche il benessere della comunità, dato che il 41,9% delle micro e piccole (3-49 addetti) imprese del territorio sostengono o realizzano iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa – per lo più iniziative sportive, umanitarie, culturali e divulgative generali (non collegate all’attività dell’impresa), di contrasto alla povertà e al disagio sociale e socio- assistenziali. Si tratta del 98,6% delle imprese totali impegnate in attività di interesse collettivo».

«L’acquisto di prodotti e servizi – hanno dichiarato il presidente e il segretario regionale di Confartigianato, rispettivamente Roberto Matragrano e Silvano Barbalace – realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali, è una scelta etica a sostegno del territorio, in occasione delle festività natalizie così come nella quotidianità, che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità. Un altro motivo per sostenere lo shopping natalizio di prossimità, è l’iniziativa lanciata ieri 7 dicembre dal Governo con il Piano Italia Cashless, un programma volontario che consente di avere un rimborso a chi effettua acquisti con carte di debito o prepagate».

«Fino al 31 dicembre  – hanno aggiunto Matragrano e Barbalace – chi paga con carte e app – la misura non sarà valida per gli acquisti online – avrà un rimborso del 10% su tutti gli acquisti che effettuerà fino ad un massimo di 150 euro».

«Regalare una selezione di prodotti alimentari tipici – si legge ancora nella nota – realizzati da produttori locali o birre e distillati artigianali per un’esperienza di gusto unica. Oppure decidere di imbandire la tavola nelle giornate di festa con prodotti dolciari di qualità realizzati da imprese artigiane. Ancora, scegliere per sé o da regalare un mobile o un accessorio per la casa, con un contenuto unico di design, cura del dettaglio, materiali selezionati, o realizzato su misura per le nostre esigenze».

«O un capo di abbigliamento – conclude la nota – un accessorio – dalla scarpa su misura al foulard in seta – un gioiello fatto a mano o un altro prodotto di artigianato artistico. Un gesto che Confartigianato Imprese Calabria si augura possa entrare nella quotidianità di ciascuno, perché permette di sostenere le imprese e i loro lavoratori insieme al benessere dell’intera comunità e a contribuire al made in Italy di qualità che ci rende unici al mondo». (rcz)

Giannuzzi (Confartigianato Turismo CZ): Lo Stato ha il dovere di risolvere situazione sanità

La presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro, Innocenza Giannuzzi, si è chiesta come sia possibile «che, nonostante la situazione drammatica della Calabria, il Governo nazionale stia ancora prendendo alla leggera il delicatissimo stato in cui versa la nostra regione».

«Mentre ieri – ha dichiarato – si è registrato il drammatico picco di 680 nuovi contagi in Calabria, la nostra regione continua a essere lo zimbello non solo dei social e delle varie trasmissioni televisive, che ormai ne parlano solo per raccontare i paradossi che noi calabresi invece siamo costretti a subire costantemente, ma anche del Governo nazionale. Il tempo scorre intrepido, la situazione emergenziale si aggrava sempre più e ancora la Calabria non ha una guida sanitaria».

«Economia al collasso, paura dilagante – ha aggiunto – e chi dovrebbe avere la responsabilità di tutelare i calabresi, non fa altro che continuare a giocare al toto-nome. Siamo diventati ormai un caso nazionale: una schedina sarebbe stata molto più facile da giocare e vincere. Non si risparmiano i meme, le freddure e gli stati ridicoli rivolti alla vicenda e ci sarebbe davvero da ridere se non si trattasse della nostra assurda e cruda realtà».


«Ma perché la Sanità e la nostra terra fanno così paura? – si è chiesta la presidente Giannuzzi –. Perché professionisti di spessore non vogliono trasferirsi qui e aiutare la nostra terra? Perché è talmente difficile trovare un manager sanitario qualificato? Eppure l’Italia ne è piena… dove si sta sbagliando? Dove non si sta cercando? Possibile che, nonostante la situazione drammatica, i vertici stiano ancora prendendo alla leggera il delicatissimo stato in cui versa la nostra regione?».

«Una cosa è certa – ha sottolineato la presidente di Confartigianato Turismo Catanzaro – non meritiamo tutto questo, ma abbiamo bisogno di risposte celeri e certe, che non possono essere i campi militari Covid disseminati nelle nostre città. Noi abbiamo il diritto e lo Stato ha il dovere, dopo 11 anni di commissariamento, di risolvere la situazione, che come fuoco sotto cenere ormai divampa ogni giorno di più».

«Tra ironia e drammi – ha concluso – la Calabria arranca e l’immagine di una regione ridotta in queste condizioni non è sicuramente una bandiera nazionale di cui andare fieri». (rrm)

Riapri Calabria 2, Confartigianato Calabria: necessario superamento dei codici Ateco

Interessante e ricco di spunti il webinar organizzato da Confartigianato Calabria sul bando Riapri Calabria 2, che prevede uno stanziamento di 65 milioni di euro a favore di professionisti e imprese colpiti dagli effetti economici della seconda ondata della pandemia da Coronavirus.

Sul tavolo un contributo di 1.500 euro per le imprese che, nel 2019, hanno fatturato dai 3mila ai 300mila euro e per i titolari di partita Iva (che hanno esercitato la professione in via esclusiva) con un fatturato da 0 a 60mila euro.

E proprio queste caratteristiche hanno sollevato i primi dubbi di chi sollecitava spiegazioni sul fatto che le imprese nate a fine 2019 o nel primo semestre del 2020 non hanno possibilità di accedere al bando in quanto molte non rispettano il requisito del calo del fatturato.

Ne hanno discusso, con la moderazione di Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Calabria, con l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, che ha ricordato la procedura per l’inoltro delle richieste che si articola tre momenti, verificando la tenuta del sistema per evitare inconvenienti. Grazie a una rimodulazione complessiva dei fondi comunitari, ci stiamo lavorando da settembre, abbiamo stanziato un totale di 110 milioni di euro e deliberato nuove misure di aiuto per il tessuto economico calabrese.

Quelli di “Riapri Calabria 2” sono i primi 65 milioni, cui poi seguiranno, nei prossimi giorni, le risorse per il fondo di rotazione per i prestiti, a tasso zero, a favore delle imprese. 

«Com’è noto – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico – non è compito delle Regioni stanziare fondi per ristorare le imprese, ma la Giunta della Calabria ha, ancora una volta, deciso di aggiungere risorse proprie ai ristori già previsti dal Governo nazionale, al fine di contribuire al superamento di questa difficile fase sanitaria, economica e sociale».

Sollecitato dal segretario Barbalace sull’annoso problema del Durc, Orsomarso ha riferito di aver fatto richiesta di sospensione, ma ci vuole il nullaosta del Governo. «Spero di avere risposte chiare entro il 19 novembre – ha detto – quando si aprono i termini per la presentazione della domanda, che scadranno il 24 novembre».

Ancora, Barbalace ha ribadito i dubbi sulla previsione dei codici Ateco sollecitandone il superamento.

«Considerato che tutte le imprese calabresi – ha dichiarato Barbalace – stanno incolpevolmente subendo gli effetti negativi di questa drammatica situazione, è necessario il superamento dei codici Ateco, non solo perché in molti casi non corrispondenti alla realtà dei fatti, ma perché tale previsione esclude a priori le imprese calabresi dell’opportunità di poter concorrere, al pari delle altre, all’ottenimento di un contributo, che seppur di piccola entità, oggi è vitale».

«Ricordando che – ha aggiunto – nel caso di specie si tratta sempre di un bando a sportello le cui domande saranno finanziate in ordine cronologico di presentazione –  anticipando così i contenuti di una lettera in merito inoltrata sia al presidente facente funzioni che allo stesso Orsomarso -. Allo stesso modo, anche l’esclusione prevista dall’avviso per le imprese che hanno già ottenuto il contributo di cui al ‘Riparti Calabria 1’, in questa fase è eccessiva. Siamo consapevoli che la coperta è corta e che le risorse stanziate, nonostante il grande sforzo compiuto, non siano sufficienti per tutti, ma vorremmo ricordare che le imprese che hanno partecipato alla prima edizione, ottenendo il beneficio, sono sempre quelle che oggi sono state purtroppo chiuse per la dichiarata zona rossa della Calabria; crediamo risulterà difficile riuscire a spiegare loro la logica sottesa alla scelta fatta».

L’assessore allo Sviluppo economico, in chiusura del webinar, ha anticipato l’arrivo di diverse altre misure a sostegno degli under 30, ad esempio, così come per le imprese che intendono investire sulla digitalizzazione: Orsomarso ha parlato di un investimento di cento milioni di euro di risorse per politiche attive e di un fondo di rotazione di liquidità per dare un valido sostegno alla ripresa. Misure queste su cui, ha rimarcato Barbalace, auspica un confronto. (rrm)