C’era anche la Calabria, con una sua delegazione di 40 tra dirigenti e associati calabresi delle cinque organizzazioni territoriali, guidati dal presidente e dal segretario regionali, Roberto Matragrano e Silvano Barbalace, all’assemblea nazionale di Confartigianato svoltasi nei giorni scorsi a Roma.
«Nei prossimi anni vorremmo considerarci come artigiani dell’Italia, occupandocene con la stessa meticolosità, dedizione, pazienza e amore con cui un artigiano si occupa dei suoi prodotti», ha detto il presidente Meloni raccogliendo apprezzamenti della platea e l’invito del presidente Nazionale Marco Granelli a costruire «un nuovo patto di fiducia tra lo Stato e le imprese, per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese».
«Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso alcuni concetti che sono stati molto apprezzati dalle centinaia di delegati del Sistema Confartigianato presenti e arrivati da tutta Italia – hanno dichiarato Matragrano e Barbalace – confermando il valore centrale dei corpi intermedi, la difesa del made in Italy».
Il premier ha anche avuto modo di illustrare le novità della legge di bilancio, soffermandosi in particolare sui temi più critici come quelli legati al “caro energia”, preannunciando inoltre la proroga dei crediti di imposta per le aziende aumentandoli dal 40 al 45% per le energivore e dal 30 al 35%.
L’Assemblea è stata l’occasione per chiedere al premier Giorgia Meloni attenzione all’artigianato e alle micro e piccole imprese, rimuovendo gli ostacoli «che – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato – troppo spesso mortificano il nostro talento e le nostre ambizioni».
Alle piccole imprese quest’anno il caro energia costa 24 miliardi in più rispetto al 2021.
«Un impatto enorme – ha proseguito Granelli -. Ma questo non impedisce alla micro-piccola impresa di essere motore dello sviluppo del Paese, nonostante sia addirittura considerata da alcuni la principale causa dei mali dell’economia italiana».
Sul fronte del lavoro, Confartigianato chiede di smetterla con gli approcci ideologici, rimettendolo al centro dell’azione politica, puntando sull’apprendistato «che deve diventare il principale canale di accesso dei giovani nel mondo del lavoro, perché non è un contratto come gli altri, ma consente al giovane di crescere e formarsi in contesti nei quali la trasmissione del sapere non avviene in maniera statica».
«A nostro parere – ha proseguito Granelli –, occorre: rendere più flessibile l’impiego dei crediti; aumentare la capacità fiscale delle banche, concedendola possibilità di utilizzare compensazioni; valutare la possibilità di prevedere un ‘compratore di ultima istanza’, a controllo pubblico. Ne va della sopravvivenza di molte imprese. Il tema dei bonus in edilizia è per noi centrale perché garantisce uno sviluppo duraturo del Paese, perciò condividiamo la necessità che si apra un confronto costruttivo sul futuro della misura. E come diceva mio nonno, saggio artigiano, ‘Quando girano le gru, gira il Paese’».
Tra i passaggi più apprezzati, sicuramente la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Rinnovare, rafforzare la competitività delle piccole imprese e dell’artigianato significa promuovere eccellenze del nostro Paese e, per quanto riguarda l’artigianato di produzione, integrare filiere, rilanciare economie delle aree interne anche con effetti perequativi di lungo termine».
È il riconoscimento del “valore artigiano”, della forza delle piccole imprese che riempie di orgoglio e responsabilità gli artigiani calabresi pronti a mettere a frutto nella propria regione le idee e l’entusiasmo incamerato nell’appuntamento romano.