Frodi agli anziani, Confcommercio Calabria centrale incontra polizia e associazioni

Phishing e truffe agli anziani. È stato questo l’argomento dell’incontro tra il presidente di Confcommercio Calabria Centrale Pietro Falbo, il Questore di Catanzaro, il dirigente della sezione Polizia Postale e la presidente provinciale dell’associazione 50&Più, Pina Berardinelli.

L’incontro si è reso necessario a causa del dilagare delle frodi che nel solo 2022, secondo dati del Viminale, sono state 25.825 a danno di over 65, con la fascia d’età compresa tra i 65 e i 70 anni che si conferma quella maggiormente colpita.

In particolare, durante l’incontro si è discusso del fenomeno del phishing con riferimento a quello bancario che vede l’invio di e mail e sms spacciati artatamente come inviati dal proprio istituto di credito e che, una volta fattisi consegnare le proprie credenziali, frodano il malcapitato con ingenti danni economici. Il confronto ha visto anche affrontare i casi e le modalità di truffe tramite telefono, whatsapp o presentandosi direttamente a casa di anziani, privilegiando quelli che vivono soli.

Confcommercio Calabria Centrale esprime massima attenzione verso l’argomento e con il fine di fare la propria parte per sensibilizzare informando e raggiungendo quante più persone possibili, ha ottenuto insieme all’associazione la disponibilità della Polizia di Stato all’organizzazione di incontri tematici formativi, anche di carattere convegnistico, che possano diffondere gli strumenti da adoperare per riconoscere le frodi e difendersi. (rcz)

Al via l’iniziativa “Compro sotto casa perché mi sento a casa” di Confcommercio Calabria Centrale

Confcommercio Calabria Centrale ha lanciato la quarta edizione di Compro sotto casa perché mi sento a casa, iniziativa che vuole valorizzare il ruolo di aggregatore sociale nelle città delle attività commerciali, negozi, bar, ristoranti, elementi fondamentali della costruzione del senso di comunità e della qualità di vita dei piccoli e grandi centri urbani.

I dati dell’ultimo studio Confcommercio Format sono incoraggianti e ci dicono che aumenta la percentuale di coloro che dedicheranno una fetta del loro budget (186 euro in media a testa) alle spese di Natale.

«Si attingerà poco dalla tredicesima – ha spiegato il direttore di Confcommercio Calabria Centrale, Giovanni Ferrarelli – solo una piccola parte sarà destinata ai regali (il 18,5%), mentre il grosso se ne andrà per pagare tasse e bollette (24,9%) e per le spese per la casa (23,7%), a pesare in modo decisivo ci sono l’inflazione e l’aumento dei costi energetici Ma a farla da padroni saranno i negozi on line con i piccoli esercizi “sotto casa” ancora sotto il giogo della crisi dei consumi e del corto circuito tra potere d’acquisto e inflazione».

I “negozi di prossimità” arricchiscono l’appeal, il decoro e la sicurezza dei centri e ne sono parte integrante. Sostenerli significa contribuire al benessere dell’economia del luogo e della comunità tutta, in particolare nell’area centrale della Calabria bisognosa di continue spinte propulsive. Difendere e riprogettare l’identità dei nostri comuni e delle nostre città è un progetto ambizioso ma che Confcommercio persegue con determinazione.

«L’accesso al credito – fa notare Pietro Falbo, presidente Confcommercio Calabria Centrale e presidente dell’area territoriale di Catanzaro – è, ad esempio, una delle leve di cui più hanno bisogno imprenditori e commercianti per potere investire e sostenere le loro attività. Ecco perché ritengo ci sia bisogno di misure che sblocchino il continuo aumento del costo del denaro e permettano di agevolare l’acquisizione di liquidità consentendo la nascita e la crescita delle piccole imprese e con loro del territorio tutto».

«La sinergia con le istituzioni, la programmazione di eventi nelle principali aree dello shopping e l’ascolto e il confronto con i commercianti sono asset fondamentali nel supporto del commercio di prossimità – ha dichiarato Salvatore Nusdeo, Presidente dell’Area Territoriale di Vibo Valentia –. Il nostro auspicio è che della necessità di dare una spinta propulsiva all’economia locale si tenga conto non solo nell’imminente campagna elettorale, ma anche nell’azione amministrativa che ne seguirà. Penso, ad esempio, a misure che permettano di migliorare la mobilità e il raggiungimento del centro e al supporto di modello di rigenerazione urbana che portino nuova linfa e attenzione nei contesti in cui il piccolo commercio è più presente».

«Crotone grazie alla serata “Anno che verrà” che vedrà la Rai impegnata nello show di Capodanno sta godendo di un’ottima visibilità che puntiamo a mantenere auspicando che le vie dello shopping e il centro storico siano obiettivo di politiche che guardino ad una loro valorizzazione – ha detto Antonio Casillo, presidente dell’area territoriale di Crotone –. Dall’aumento del numero di parcheggi al sostegno di progetti di rigenerazione urbana che vedono nel piccolo commercio un grande ruolo». (rcz)

Confcommercio Calabria: Aumento costo del denaro mette a rischio le imprese

L’aumento del costo del credito rischia di stritolare le piccole e piccolissime imprese, ovvero l’anima dell’economia calabrese. È l’allarme lanciato da Confcommercio Calabria Centrale, avvertendo come le difficoltà di accesso al credito vincolino gli investimenti andando a smorzare la crescita non solo delle imprese stesse, ma anche del circuito economico e lavorativo.

«La concessione di prestiti alle imprese da parte del mondo creditizio continua a rappresentare un grosso problema per il sistema del commercio, del turismo e dei servizi – ha dichiarato il direttore Confcommercio Calabria Centrale, Giovanni Ferrarelli –. L’erogazione avviene con il contagocce e a un costo molto elevato. Ciò comporta per le aziende un certo scetticismo nel realizzare progetti di crescita”.

«L’accesso al credito è un problema grave che sta rallentando nuovi investimenti anche nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia – ha aggiunto Ferrarelli –. I costanti aumenti dei tassi di interesse hanno appesantito in maniera molto grave il conto economico, in special modo di quelle aziende che a causa della pandemia Covid19 si sono dovute rivolgere proprio alle banche per poter restare in piedi in quel periodo di black-out. Sono stati concessi moltissimi mutui e prestiti a 5 e a 7 anni e i recenti aumenti dei tassi li stanno, di fatto, rendendo insostenibili. A soffrire di più sono le aziende di più piccole dimensioni che nel nostro territorio sono la stragrande maggioranza se non addirittura la totalità».

Secondo i dati dell’indagine sviluppata da Confcommercio avvalendosi del supporto di Format Research, nel 2023 sono 8 su 10 le imprese che hanno registrato un aumento del credito a causa dell’inasprimento dei tassi di interesse e il 40 per cento di quelle che hanno avuto accesso al credito hanno ottenuto meno di quanto richiesto. Ma non solo, secondo l’analisi, il rialzo del costo del denaro ha indotto il 40 per cento delle imprese a rinunciare, in tutto o in parte, agli investimenti programmati, in particolare per la crescita, la sicurezza e l’innovazione, e a nuove assunzioni nel corso del 2024.

A preoccupare è però anche il rischio usura dettato proprio dalle difficoltà di accesso al credito. Secondo lo studio condotto da Confcommercio, al Sud il timore di esposizione agli strozzini per le imprese del terziario è più che alto che nel resto d’Italia (29 per cento) con le conseguenze di un freno allo sviluppo, alla crescita e ad un vero e proprio scoraggiamento all’attività imprenditoriale.

In Calabria, i numeri estrapolati dal Report del Fondo di Garanzia per le Pmi sono inclementi. Le operazioni finanziate sono diminuite nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 39,3 per cento. Cala anche l’importo finanziato, che si riduce del 36, 8 per cento e quello garantito, del 40,2 per cento.

La conseguenza a breve e medio termine, secondo lo studio, sarà un peggioramento della situazione della propria liquidità per il 45% delle imprese con il rischio di un impatto negativo sulla domanda dei consumatori a causa di una minore capacità delle imprese di fare sviluppo commerciale presso i propri clienti e con una conseguente diminuzione dei ricavi e una minore capacità di fronteggiare l’aumento dei costi praticati dai propri fornitori.

Confcommercio Calabria centrale auspica che gli Enti pubblici, a tutti i livelli, intervengano attraverso gli strumenti deputati, per fornire un accesso al credito certo e congruo alle imprese permettendo loro di investire sul futuro e sull’economia dei territori dei quali sono ossatura portante. (rcz)

Contratti a tempo determinato, accordo territoriale tra Confcommercio Calabria centrale e i sindacati

Importante accordo territoriale è stato firmato tra  Confcommercio Calabria Centrale, rappresentata dal Presidente Pietro Falbo e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil, rappresentate, rispettivamente, da Pinuccia Cosmano, Antonio Bruno e Saverio Scarpino, per i contratti a tempo determinato nel terziario.

L’accordo, in continuità agli accordi stipulati negli anni scorsi dà attuazione a quanto stabilito dall’art. 75 del CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi e dall’art. 90 del Ccnl Turismo consente alle imprese delle province Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia che applicano il suddetto contratto, di beneficiare di una rilevante opportunità prevista a favore dei territori a vocazione turistica (i territori che costeggiano l’area lonica e Tirrenica delle tre province, ivi compresi i centri con fenomeni di picchi stagionali ed i territori montani della Sila e delle Serre). L’opportunità consiste in una specifica disciplina dei contratti a tempo determinato al fine di favorire quelle imprese che, pur non esercitando attività a carattere stagionale, necessitano di gestire al meglio i picchi di lavoro intensificati in determinati periodi dell’anno. Nello specifico l’accordo firmato consente la stipula di contratti a termine in deroga al numero massimo consentito dalla normativa vigente, evitando sanzioni e, soprattutto, incentivando l’occupazione regolare.

Grazie all’intesa, quindi, le imprese del commercio e dei servizi, nelle località a prevalente vocazione turistica, potranno usufruire di uno strumento di flessibilità che consenta loro di gestire al meglio i picchi di lavoro stagionali, garantendo, al contempo, continuità e qualità dei servizi offerti, potendo, dunque, continuare ad applicare la disciplina della stagionalità con le relative deroghe alla durata del rapporto (art. 19, co,2); alle limitazioni quantitative (art.23, co. 2, lett. C); agli intervalli da osservare tra un contratto a tempo determinato e il successivo (art. 2, co. 2); alle proroghe e rinnovi in assenza di causali (art.2, co.2).

È di fondamentale importanza che imprenditori e professionisti siano dovutamente sensibilizzati per contrastare il fenomeno dei “contratti pirata” stipulati da associazioni di categoria e sigle sindacali carenti in termini di rappresentanza. La carenza di opportune informazioni e l’applicazione di Contratti Collettivi che non siano espressione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative provoca seri problemi di carattere sanzionatorio alle imprese. L’invito, dunque, è di affidarsi alle organizzazioni titolate a garantire le tutele previste nei contratti, senza rischiare di commettere l’errore di adottare accordi che in sede giudiziaria non avrebbero alcuna valenza di tutela.

Si specifica che sono centinaia di migliaia le imprese e milioni i lavoratori che utilizzano i nostri contratti collettivi. Purtroppo, alle nostre latitudini ci sono organizzazioni che, per motivazioni che nulla hanno a che fare con la rappresentanza, provano ad entrare in un settore molto delicato, adottando logiche puramente commerciali. Nel particolare momento storico che stiamo vivendo vige la necessità di superare stereotipi rispetto ai rapporti intercorrenti tra imprese e lavoratori.

La contrattazione decentrata e, nello specifico, l’accordo stipulato, forniscono, dunque, uno strumento incisivo per fornire tutele e proporzione tra qualità e quantità di lavoro.

«Da evidenziare, inoltre – si legge nella nota – il fondamentale principio della pariteticità come elemento imprenscindibile che si manifesta nel contratto attraverso l’istituzione dell’Ente Bilaterale del Commercio, Terziario e Servizi, unico soggetto deputato ad erogare servizi in ottica di tutela di imprese e lavoratori Applicare il Ccnl di Confcommercio Calabria Centrale costituisce il riferimento per determinare migliori condizioni di lavoro, contrastando la proliferazione dei contratti sottoscritti con il criterio della sottrazione che tolgono dignità al lavoro ed impediscono la crescita delle competenze». (rcz)

Protocollo tra Confcommercio Calabria Centrale e Ministero della Giustizia

Costruire una rete territoriale per l’inclusione socio-formativa-lavorativa di minori e giovani adulti in carico ai servizi della giustizia minorile e di comunità. È l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra Confcommercio Calabria Centrale, il ministero della Giustizia, Centro per la Giustizia Minorile, il Centro Studi Opera Don Calabria di Verona, Farimpresa s.r.l. di Locri per la Calabria. nei giorni scorsi.

Oltre a Confcommercio Calabria Centrale hanno aderito al protocollo di intesa la Regione Calabria – Dipartimento Lavoro e Welfare, Anpal Servizi s.p.a., Confcommercio di Reggio Calabria, Confartigianato Imprese Calabria, Confagricoltura Calabria, Confindustria Catanzaro, Legacoop Calabria.

Nello specifico Confcommercio Calabria Centrale, insieme agli altri soggetti firmatari, fornirà il proprio contributo per promuovere, sostenere e implementare azioni, interventi e iniziative finalizzati a facilitare l’inserimento occupazionale e l’inclusione sociale dei minori e giovani adulti in carico alla Giustizia Minorile.

«Confcommercio Calabria Centrale – ha dichiarato Pietro Falbo – ha aderito con consapevolezza e convinzione a questo protocollo di intesa perché certa del suo elevato valore sociale. Per quanto nelle proprie possibilità Confcommercio continuerà a fornire il proprio contributo per tentare di incidere positivamente non solo sugli aspetti economici e imprenditoriali del territorio, ma anche negli ambiti sociali della nostra comunità».

«Questo importante protocollo di intesa – ha commentato il direttore di Confcommercio Calabria Centrale Giovanni Ferrarelli – rappresenta per la nostra associazione di categoria un altro momento di collaborazione e coesione con le istituzioni, oltre che di concreto impegno sociale. Sono tanti i protocolli d’intesa che si stipulano, ma quelli che impattano sull’aspetto sociale rivestono, senza dubbio, una valenza particolarmente rilevante». (rrm)

 

 

Lavoro, protocollo tra Confcommercio Calabria Centrale Sociale Kairos a supporto delle donne

Offrire supporto alle donne che vivono momenti di difficoltà per promuovere e coadiuvare il loro inserimento all’interno del mondo imprenditoriale o del mercato del lavoro. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto tra Confcommercio Calabria Centrale e l’Impresa Sociale Kairos.

Presenti alla sottoscrizione del protocollo, svoltosi nella sede di Confcommercio Crotone, oltre al Direttore di Confcommercio Calabria Centrale Giovanni Ferrarelli e al Presidente di Kairos Impresa Sociale Luca Greco, anche Antonio Casillo, Presidente di Confcommercio Crotone, Francesca Zimatore, vicepresidente di Kairos Impresa Sociale, Emilia Noce, Presidente FIPE di Confcommercio Crotone e Rosaria Pulvirenti, membro di giunta di Confcommercio Crotone.

Nello specifico Confcommercio Calabria Centrale fornirà, gratuitamente, alle donne ospiti della cooperativa sociale Kairos assistenza e consulenza propedeutiche all’avvio di iniziative di autoimprenditorialità, consulenza tecnica (in ambito giuridico, fiscale e amministrativo) e percorsi formativi professionali e laboratoriali. Si tratta, pertanto, di un protocollo d’intesa che mette in forte evidenza l’importante tema della responsabilità d’impresa che affida agli operatori economici non solo un ruolo economico, ma anche sociale.

«Si stipulano diversi protocolli d’intesa – ha commentato Giovanni Ferrarelli – ma quelli che impattano sull’aspetto sociale rivestono sicuramente un valore molto importante anche dal punto di vista umano, perché rivolti a migliorare le condizioni dei più deboli. Oggi, grazie al connubio tra Kairos e Confcommercio si concretizza un importante momento di coesione sociale».

«Il protocollo firmato – ha dichiarato Luca Greco Presidente di Kairos – dà continuità all’idea che sta alla base del progetto “DaMe” e si fonda sul comune intento di promuovere e valorizzare la creatività del capitale umano femminile, offrendo la possibilità di individuare un’opportunità di lavoro inteso, non solo come mezzo di sostentamento, ma, soprattutto, come momento di realizzazione personale».

«Anche questa volta – ha dichiarato Antonio Casillo – Confcommercio ha colto con entusiasmo l’occasione di dare il proprio contributo a chi opera attivamente nel sociale. Sappiamo quanto sia rilevante la figura femminile anche in ambito imprenditoriale e siamo felici di fornire sostegno e dare una nuova opportunità a donne che vivono una situazione estremamente difficile».

«Come donna e imprenditrice – ha dichiarato Emilia Noce – non posso che essere felice di questa nuova iniziativa di Confcommercio che valorizza le attività svolte con passione dalla cooperativa Kairos, offrendo un contributo concreto a donne che vivono una situazione di disagio».

«Si tratta di un’occasione importante – ha commentato Rosaria Pulvirenti – non solo per queste donne che si trovano in difficoltà, ma anche per noi imprenditori che abbiamo l’opportunità di dare il nostro apporto in questa lodevole iniziativa portata avanti da Confcommercio e dalla Cooperativa Kairos».

«Siamo particolarmente felici – ha concluso Francesca Zimatore – di dare vita, insieme a Confcommercio, a questo protocollo di intesa attraverso il quale si offre l’opportunità a donne in difficoltà di trovare una propria autonomia e una propria realizzazione contribuendo, così, ad una crescita sociale ed economica del territorio». (rkr)

Confcommercio Calabria: In crescita i costi della tassa dei rifiuti nonostante le attività chiuse

In Calabria – e in gran parte dei Comuni capoluogo di Provincia – si registra una spesa superiore sulla spesa dei rifiuti, nonostante le attività siano chiuse per la pandemia di covid-19. È l’allarme lanciato da Confcommercio Calabria Centrale, spiegando che «nel nostro territorio si continua a registrare una spesa superiore rispetto ai fabbisogni, dal momento che per Vibo Valentia lo scostamento tra l’importo richiesto ed il fabbisogno è pari al 21,07%, per Crotone è pari al 11,19% e per Catanzaro al 9,58%».

È quanto è emerso da una indagine condotta da Confcommercio, dove il peso eccessivo della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese nonostante l’emergenza da Covid-19 abbia obbligato molte attività a chiudere e nonostante si sia registrata nel 2020 una contrazione del Pil di quasi 9 punti percentuali, con conseguente riduzione di consumi e di rifiuti.

A livello nazionale, infatti, «è stato quantificato un calo di più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 15% in meno rispetto all’anno precedente, calo che, in ogni caso, assorbe anche la produzione di dispositivi anti Covid (sostanzialmente mascherine) trattati come rifiuti indifferenziati».

«Nonostante la pandemia, l’ammontare complessivo della Tari si è attestato, nel 2020, su valori analoghi a quelli del 2019 e ciò è preoccupante considerata la peculiarità del 2020, che avrebbe dovuto comportare una conseguente sensibile riduzione di tale imposta» ha dichiarato Giovanni Ferrarelli, direttore di Confcommercio Calabria Centrale, aggiungendo che «restano invariati anche i divari di costo tra medesime categorie economiche, ed è facile riscontrare come le attività quali ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, siano quelle più sofferenti».

«Nel rapporto tra euro/metri quadrati – ha aggiunto – a Crotone si attesta un costo di ben 27,4 euro, per Catanzaro il rapporto è di 16,7 euro/metro quadrato e per Vibo Valentia di 15,2 euro».

«Tutto ciò – si legge in una nota – è assolutamente incongruente con le richieste attuate dall’Arera, l’autorità che ha assunto funzioni di regolazione e controllo in materia di rifiuti urbani, di ridurre la parte variabile della tassa tenuto conto della minore produzione dei rifiuti legata alla sospensione delle attività produttive per il covid-19».

«L’obiettivo – continua la nota – era quello di indurre i Comuni al pieno ed integrale rispetto del principio europeo “chi inquina paga”: tale principio sarebbe dovuto essere il pilastro che avrebbe dovuto guidare l’azione degli enti locali, nel rideterminare le tariffe in considerazione del particolare periodo storico e degli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica sulle attività produttive. A dispetto della delibera dell’Autorità, i dati esaminati evidenziano come, nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia siano state mantenute le medesime tariffe del 2019».

«Poco o nulla – prosegue ancor la nota – è stato fatto rispetto a quelle attività che sono rimaste aperte ma che, a seguito degli orari di attività ristretti, dei contingentamenti e della minor propensione dei cittadini a uscire e consumare, hanno registrato cali di fatturato significativi».

«Auspichiamo – ha concluso Ferrarelli – che si possa intraprendere un dialogo costruttivo e che, da una parte, si attuino interventi strutturali affinché venga recepito il nuovo metodo tariffario determinato dall’Arera e, dall’altro, siano considerate misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-19, esentando dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario ed a quelle che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato e, quindi, dei rifiuti prodotti a causa della contrazione dei consumi». (rcz)