Mammoliti (PD): Nessuna novità e nessuna azione riformatrice per Enti strumentali

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come «dopo tre anni di governo di centro destra in Calabria sugli enti strumentali e fondazioni nessuna novità riformatrice».

«Si continua, semplicemente, con assoluta ordinarietà – ha spiegato – a prendere atto dell’attività dei vari enti e a sfornare Commissari senso nessun governo di sistema in grado apportare quella necessaria riorganizzazione funzionale auspicata da anni dai vari governi avvicendatesi e mai di fatto concretamente realizzata».

«Nonostante alcuni tiepidi segnali di novità, purtroppo ancora – ha aggiunto – registriamo scarsi risultati e non percepiamo nessuna volontà atta ad introdurre quel necessario ed imprescindibile cambio di passo. Continuare a mantenere lo status quo è un errore esiziale che i calabresi pagheranno in termini di ricadute inevitabili sulla qualità della vita, sulla esigibilità dei diritti e sullo sviluppo produttivo».

«Ieri (martedì ndr) nel mio intervento in Consiglio – ha proseguito – ho affrontato in modo puntuale i diversi punti all’odg su Calabria Verde, Arsac, Agea, Aterp, Parchi Marini,Azienda Calabria lavoro oggi Arpal, manovra assestamento di bilancio con la difficoltà di dovere affrontare le diverse problematiche in un’unica discussione. Anche questa una scelta anomale che mai nessun governo regionale aveva adottatoin precedenza».

«Per tale ragione promuoverò nei prossimi giorni un apposito Focus di approfondimento e informazione per i cittadini – ha annunciato –provando valutare quale effettivo contributo gli enti strumentali e le società di maggior rilievo effettivamente garantiscono per la realizzazione delle politiche regionali in materia di Agricoltura, Forestazione, Edilizia residenziale, ambiente, attività produttive, gestione delle acque, sviluppo sostenibile del territorio». (rrc)

Il Consiglio regionale approva il concorso “Ti sbullu” proposto dal Garante per la tutela delle vittime di reato

Il Consiglio regionale ha approvato il concorso Ti sbullu” contro il fenomeno del bullismo su proposta del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, avv. Antonio Lomonaco.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare, nello specifico, bambini e adolescenti, informandoli sulle conseguenze che possono riguardare la sfera delle loro relazioni, la loro emotività e i comportamenti sociali sia delle vittime che degli autori di atti di bullismo.

«Il bullismo ci riguarda da vicino perché condiziona la vita e lo sviluppo di migliaia di adolescenti», ha detto il presidente Filippo Mancuso, sottolineando come «per fronteggiarlo è necessario che i ragazzi vivano la loro socialità utilizzando le competenze e gli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni impegnate a prevenire e combattere questo fenomeno».

Da qui il concorso, «rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio regionale e prevede la realizzazione di un video spot – coerente con il tema scelto – corredato da una breve descrizione», ha spiegato il Garante Lomonaco.

«L’obiettivo – ha proseguito – è quello di comunicare attraverso le immagini, così realizzando un mezzo immediato di espressione, emozioni e sentimenti sull’importanza del valore di ogni persona, delle relazioni con l’altro e del saperne riconoscere e valutare gli aspetti emotivo- affettivi, al fine di sollecitare gli adolescenti a riappropriarsi della bellezza del dialogo off line, della complicità di un sorriso, di un abbraccio, di una stretta di mano, di una pacca sulla spalla».
Con la pubblicazione del concorso, gli studenti sono invitati a produrre un prodotto audiovisivo in armonia gli obiettivi indicati nel bando di concorso. Le scuole vincitrici riceveranno un contributo in denaro per l’acquisto di materiali o attrezzature didattiche.

Ad avviso del Garante «vogliamo di sensibilizzare soprattutto i giovani e i giovanissimi, riguardo ai rischi che si possono correre online, permettendo loro di imparare a difendersi dagli attacchi dei bulli. Informare sugli strumenti di difesa a disposizione dei ragazzi e delle famiglie per imparare a riconoscere le dinamiche e le relative conseguenze del fenomeno».
Infine, il presidente Mancuso ha sottolineato «quanto sia importante e necessario l’impegno delle istituzioni nel contrasto al fenomeno del bullismo e, contemporaneamente, l’interesse a non demonizzare l’uso dei mezzi social e del mondo digitale per i ragazzi. È fondamentale parlarne per aiutare i giovani a utilizzare il web e i social in modo responsabile.  La vera sfida si gioca sul piano culturale ed educativo e va affrontata insieme, ognuno per la propria parte».

Il consigliere Lo Schiavo: Consiglio regionale non resti indifferente su stabilizzazione docenti di sostegno

Il consigliere Antonio Lo Schiavo ha chiesto al Consiglio regionale di non rimanere «indifferente rispetto all’appello che proviene in questi giorni dal Comitato docenti di sostegno e dall’Associazione sociologi italiani, che chiedono in maniera accorata un confronto sulla stabilizzazione dei docenti e un’indagine sui reali bisogni del sistema scolastico calabrese».

«Si tratta di istanze – ha spiegato –  che si vogliono sottoporre al Consiglio regionale e che puntano soprattutto a mettere in evidenza le “anomalie” di un sistema di reclutamento che ha generato la mancata stabilizzazione dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e di merito nonché penalizzato gli insegnanti inseriti nelle graduatorie provinciali».

«È dunque, a mio avviso – ha concluso – opportuno che il Consiglio regionale si faccia carico della questione, accogliendo la proposta d’indagine, e che lo faccia in tempo utile affinché si possa introdurre un miglioramento del sistema di reclutamento dei docenti di sostegno già a partire dal prossimo anno scolastico». (rrc)

Rinnovati gli Uffici delle Commissioni del Consiglio regionale

Sono stati rinnovati gli Uffici di Presidenza delle Commissioni in Consiglio regionale.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, sottolineando come «non dubito che le Commissioni permanenti e speciali, con gli Uffici di Presidenza rinnovati, continueranno ad adoperarsi, come è avvenuto fin qui, per avvalorare la loro delicata funzione di sedi istituzionali in cui, oltre alla ricerca delle convergenze politiche, il dibattito entra nel merito delle questioni prima di consegnare all’Aula i provvedimenti da approvare».

«La qualità dell’impegno profuso nelle Commissioni è estremamente importante – ha evidenziato – perché condiziona, quasi automaticamente, la qualità della produzione legislativa dell’Assemblea, nella consapevolezza che il miglioramento della tecnica normativa è la premessa basilare per ridurre la distanza tra istituzioni e società».

«Tutto ciò – ha aggiunto Mancuso – senza trascurare che le Commissioni, attraverso le audizioni delle istanze più rappresentative, garantiscono il diritto, riconosciuto dallo Statuto regionale, alla partecipazione della comunità calabrese sulle scelte legislative. Non c’è dubbio, pertanto, che l’impegno di tutti, specie in una fase che esige dinamismo e rapidità per fronteggiare le nuove sfide, continuerà ad essere serio e rigoroso».

1° Commissione ‘Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale’

Presidente Luciana De Francesco; Vicepresidente Ernesto Francesco Alecci; Segretario Giuseppe Mattiani.

2° Commissione ‘Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero’

Presidente Antonio Montuoro; Vicepresidente Raffaele Mammoliti; Segretario Francesco De Nisi.

3^ Commissione ‘Sanità, Attività sociali, culturali e formative’

Presidente Pasqualina Straface; Vicepresidente Ferdinando Laghi; Segretario Pietro Raso.

4° Commissione ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente’

Presidente Pietro Raso; Vicepresidente Ferdinando Laghi; Segretario Pasqualina Straface.

5° Commissione ‘Riforme’

Presidente Giuseppe Mattiani; Vicepresidente Francesco Antonio Iacucci; Segretario Giacomo Pietro Crinò.

6° Commissione  ‘Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili’

Presidente Katya Gentile; Vicepresidente Davide Tavernise; Segretario Giuseppe Graziano.

Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa’

Presidente Pietro Molinaro; Vicepresidente Amalia Bruni; Segretario Antonio Montuoro.

Commissione speciale di Vigilanza

Presidente Domenico Giannetta; Segretario Luciana De Francesco.

Giannetta, eletto presidente della Commissione Speciale di Sorveglianza, ha dichiarato come «la mia presenza sarà obiettiva e super partes – dichiara Giannetta – riprendo un percorso già efficacemente avviato nella precedente legislatura, con lo stesso spirito di imparzialità che contraddistingue il mio agire politico».

«Forza Italia – ha aggiunto – ha un ruolo di grande equilibrio e slancio all’interno ed all’esterno della maggioranza e rappresenta un imprescindibile punto di riferimento dell’azione politica regionale. Ringrazio il Coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, che ha sostenuto questo processo di protagonismo del partito nel rinnovo delle presidenze consiliari e i componenti per la fiducia».

«Da domani  saremo già al lavoro e ci impegneremo senza riserve – conclude Giannetta – a garanzia delle funzioni di controllo e vigilanza propri della Commissione».

Soddisfazione è stata espressa, anche, dal Coordinamento di Forza Italia di Corigliano Rossano, per la riconferma della Straface alla guida della Terza Commissione: «è un risultato ampiamento meritato e frutto dell’ottimo lavoro portato avanti in questi due anni».

«Continueremo a sostenere le azioni e le iniziative della presidente della terza commissione – hanno concluso  – facendo da pungolo alle diverse istanze al fine di ottenere sempre maggiori risposte a garanzia del diritto alla salute e, in modo particolare, alla sanità locale».

Il gruppo del PD, invece, punta il dito contro il centrodestra che «calpesta anche i più elementari diritti delle opposizioni, come dimostrato dall’ennesimo scippo».

«La presidenza della Commissione speciale di vigilanza – hanno spiegato i dem – che, per prassi e funzioni spetta all’opposizione, va a Forza Italia nella persona di Domenico Giannetta. Evidentemente non sono bastate al centrodestra le poltrone disponibili per placare gli appetiti dei partiti e si è dovuto ricorrere a uno scranno in più, sottraendolo alla minoranza».

«E – hanno aggiunto i consiglieri – per operare l’ennesimo atto di presunzione, arroganza e scarso rispetto delle regole democratiche, il centrodestra è andato anche fuori dai termini previsti per il rinnovo degli organismi consiliari. Essendo stato l’Ufficio di presidenza del Consiglio rinnovato lo scorso 7 febbraio, il termine ultimo per il rinnovo delle Commissioni era scaduto definitivamente lo scorso 7 agosto. Non una mera scadenza formale, ma una previsione normativa esplicita che il centrodestra, in maniera arrogante e inspiegabile, non ha tenuto in alcuna considerazione».

«Evidentemente, come avevamo avuto modo di sottolineare – continua la nota dei dem – si trattava di un escamotage per prendere tempo e trovare un accordo di spartizione tra i partiti. Neanche le regole del manuale Cencelli sono bastate per soddisfare il desiderio di poltrona dei partiti di maggioranza e si è dovuto optare per avere una presidenza in più sottraendola all’opposizione e facendo in modo che il controllore “vigili” sul controllato. Per questo abbiamo concordato con il collega Lo Schiavo che abbandonasse i lavori della Commissione di Vigilanza, rimasta anche priva del vicepresidente, per manifestare il nostro dissenso rispetto a questo modo di operare. Anche sulla presidenza della Commissione di Vigilanza siamo poi costretti a registrare la totale inaffidabilità del governatore Occhiuto che aveva pubblicamente annunciato l’importanza di affidarla alla minoranza per il rispetto delle regole della democrazia per poi essere, puntualmente, smentito dai fatti».  

«Nella penosa pagina di storia regionale appena scritta – hanno spiegato ancora i consiglieri dem – merita, infine, un cenno la scorrettezza di Ferdinando Laghi il quale, nonostante sia stato eletto nelle fila dell’opposizione, fin dall’inizio fa la sponda al centrodestra ed è stato capace di votarsi da solo in Commissione “Sanità” per prendersi la vicepresidenza in quanto consigliere più anziano. Vicepresidenza che fin qui è stata occupata, con grande merito e competenza, da Amalia Bruni. Laghi ha mantenuto altresì la vicepresidenza della Commissione Ambiente».

«Il gesto di Laghi è di una piccolezza tale da fare un ottimo paio con l’atteggiamento dell’intero centrodestra – hanno concluso – che continua a calpestare la dignità dell’opposizione e dello stesso Consiglio regionale, svilendo le Istituzioni e ogni regola di agibilità democratica preposta al funzionamento delle stesse». (rrc)

Tavernise (M5S): Il turismo itinerante è legge

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha reso noto che è stata approvata la sua proposta di legge sul “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e Garden sharing”.

Si tratta di «una opportunità che consentirà di dotare la nostra terra di nuovi spazi attrezzati in grado di ospitare un tipo di turismo che fa del contatto con la natura e dell’autonomia il suo punto di forza. Finalmente sia i Comuni che i privati potranno creare una nuova rete ricettiva in grado di contribuire allo sviluppo tanto dei grandi centri che di quelli più piccoli,  senza tralasciare le aree interne della Regione che offrono uno scenario naturalistico, paesaggistico, storico, culturale ed enogastronomico difficilmente ripetibile attraverso altre soluzioni di viaggio tradizionali».

«Altre aree del nostro territorio – ha aggiunto – potranno ambire ad entrare nel circuito turistico, favorendo la delocalizzazione e la destagionalizzazione dei flussi turistici, consentendo anche la permanenza notturna nei piccoli comuni, molte volte distanti dai circuiti turistici maggiormente frequentati e che ad oggi non presentato dati sul  turismo».
«Era una legge molto attesa dagli operatori del settore e dagli amministratori più attenti– ha concluso –  e dopo trent’anni siamo riusciti come Consiglio regionale a colmare questo gap e a contribuire al futuro sviluppo turistico della Calabria».

Provvedimento Omnibus, il Pd Calabria: Maggioranza continua a calpestare regole democratiche

«Se questa maggioranza più volte rivendica la capacità di iniziativa, di pari passo dovrebbe almeno chiedere scusa ai calabresi per la qualità di una produzione legislativa che mai, come in questa legislatura, ha dimostrato tanti limiti e superficialità, tanto da costringere più volte il governo a chiedere correttivi per evitare l’impugnazione». È quanto hanno detto i consiglieri regionali del Partito Democratico, sottolineando come sia «ancora più preoccupante per il ruolo del Consiglio il provvedimento omnibus che, tra l’altro, prevede di avocare in toto alla Giunta gli elenchi istruttori e periti demaniali in materia di usi civici e la relativa nomina dei membri della Commissione per la vigilanza oppure la proroga al 2025 per la conclusione delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il rinnovo dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie».

«Così come avrebbe meritato adeguato approfondimento – hanno proseguito i consiglieri dem – l’intervento avente ad oggetto la nuova Zes unica (art. 15). Premesso che il disegno confezionato dal governo Meloni per la Zes del Sud presenta lacune e incongruenze da tutte le parti, ma venendo all’art. 15 della PL oggi in esame, ci piacerebbe capire meglio la ratio della norma che introduce la possibilità di apportare varianti urbanistiche, per la realizzazione degli interventi, anche di iniziativa dei privati, da realizzare nelle aree Zes».

«Non vorremmo – hanno aggiunto i dem – che ci si muovesse per agevolare qualcosa o qualcuno. Un esame approfondito andrebbe fatto poi sulla Fondazione Mediterranea Terina Onlus, soppressa e posta in liquidazione. Possiamo essere d’accordo sulla norma che salvaguarda il trasferimento del personale in servizio presso altri enti di diritto privato in controllo regionale, ma i calabresi avrebbero il diritto di sapere e di capire perché scompare un centro di ricerca internazionale».

«Pare evidente – hanno concluso – la ferita che, per l’ennesima volta, è stata inflitta alla discussione democratica con questi provvedimenti contenenti misure disparate ed eterogenee senza un quadro di insieme». (rrc)

Il Consiglio regionale non discute dell’autonomia: Troppe assenze

di CLAUDIO LABATE – «C’è bisogno di assumere una posizione. Come è stato fatto in Basilicata. Il tempo del dibattito è maturo». Così il capogruppo del Partito democratico Domenico Bevacqua ad inizio seduta del Consiglio regionale, ha chiesto di inserire la proposta di provvedimento amministrativo sul referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Il presidente Filippo Mancuso che era stato anche uno dei più duri durante i lavori della Prima Commissione, ha ricordato al capogruppo l’iter ordinario assegnato alla proposta e che quindi dopo il voto in Commissione arriverà di certo in aula.

Consiglio regionale, rinviata l’istituzione di ReDigit

Tocca invece a Luciana De Francesco chiedere il rinvio della proposta di legge – «c’è qualche assenza tra i colleghi di maggioranza interessati al provvedimento», ha detto – che prevedeva l’istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e costituzione della società “ReDigit S.p.A., che doveva soddisfare, nel quadro degli accordi tra le forze politiche di maggioranza, gli appetiti di Fratelli d’Italia. In effetti per l’approvazione alla nascita del nuovo Ente serve il voto favorevole dei 2/3 dell’aula, cosa che ha suggerito il rinvio, anche se dopo – a ritiro avvenuto – l’opposizione si è detta disponibile a votare favorevolmente così come avvenuto in Commissione. «Lo potevano dire prima – ha chiosato il presidente Mancuso – invece così dimostrano la strumentalità della loro decisione».

E tuttavia, i dem provano ad affondare il dito nella piaga, ancora con Bevacqua, secondo cui l’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza «testimonia la difficoltà per l’approvazione del provvedimento. Chiedo a Pietropaolo di aprire anche con noi una discussione che può essere un buon punto di partenza, perché innovare la macchina burocratica della Regione è importante e fondamentale. Arriviamo ad una proposta condivisa» è l’invito dai banchi delle minoranze.

Ok al Rendiconto di Calabria Verde

Poi in rapida successione Antonio Montuoro illustra le pratiche di bilancio che ha impegnato l’aula nell’approvazione del Rendiconto 2022 e del Previsionale 2024/2026 di Azienda Calabria Verde.

Dai banchi delle opposizioni sono i dem Mammoliti e Bevacqua a dirsi contrari alla politica portata avanti dal governo regionale nell’ambito boschivo, lamentando una scarsa programmazione anche da parte dell’assessorato sul piano delle assunzioni. E proprio Gianluca Gallo difende l’operato della giunta Occhiuto, sottolineando che «approvare il Bilancio di previsione 2024/2026 significa tornare alla normalità, perché c’erano da ripianare circa 40 milioni di debiti certificati. Ogni anno è stato difficile far fronte agli impegni assunti nei confronti degli operai idraulico forestali». Gallo dà quindi merito ad Occhiuto che da parlamentare accelerò l’arrivo delle risorse per la forestazione per gli anni dal 2021 al 2023, sottolineando poi che l’assunzione di nuovi operai sarebbe possibile solo successivamente al pensionamento del personale in servizio. I provvedimenti passano con l’astensione annunciata da Mammoliti.

Occhiuto: «La Regione torna alla normalità»

Parere positivo anche sul Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2023, dopo il giudizio di parifica della Corte dei conti, il cui risultato di amministrazione dell’esercizio finanziario 2023 è pari a € 2.076.595.459,82. Per Mammoliti però non c’è da stare allegri rispetto alle conclusioni del giudizio di parifica, dove sono contenuti capitoli significativi con considerazioni che possono avere delle ricadute sul futuro della Regione, come l’autonomia differenziata o ancora una volta la sanità.

Montuoro da parte sua prova a ridimensionare le critiche affermando la necessità di «prendere atto delle criticità e migliorare le nostre performance di governo. Non ci accontentiamo, ma sono orgoglioso del lavoro che si sta portando avanti».

A mettere l’accento sull’anticipazione, rispetto al passato, del giudizio di parifica, che arriva comunque nei tempi stabilisti, è direttamente il presidente Occhiuto secondo cui questi, «segnali che vanno in direzione di una Regione che vuole tornare alla normalità». D’altra parte, è il ragionamento del presidente, se le segnalazioni della Corte vengono recepite a fine anno si vanifica l’effetto delle stesse, ma se avvengono nei tempi prestabiliti si può fare fronte ed intervenire.

«Queste ombre che permangono e che ci sono da decenni, negli ultimi anni stanno lasciando il posto a qualche luce nuova. Poi, l’effetto sui dati macroeconomici delle politiche di sviluppo non si traducono automaticamente in un aumento del Pil. Anzi in molti settori quello che si produce oggi si vedrà fra cinque o dieci anni».

«C’è ancora molto da fare nella sanità, come nella macchina amministrativa regionale – ha aggiunto Occhiuto – ci sono dirigenti e funzionari brillanti e altri dirigenti e funzionari che non tengono il passo. Pure nella valutazione dei dirigenti voglio imprimere un cambio di passo per cui ho chiesto ad un magistrato della Corte dei Conti (Lorelli) di fare il presidente del nostro organo di valutazione». (cl)

[Courtesy LaCNews24]

Domani si riunisce il Consiglio regionale

Domani mattina, alle 11, si riunisce il Consiglio regionale della Calabria. Otto i punti all’ordine del giorno: Proposta di legge n. 286/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Neri, De Francesco, Montuoro, Mannarino, recante: “Istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e costituzione della società “ReDigit S.p.A.” – (Relatore: consigliere De Francesco); Proposta di provvedimento amministrativo n. 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde” – (Relatore: consigliere Montuoro).

Proposta di provvedimento amministrativo n. 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde” – (Relatore: consigliere Montuoro); Proposta di legge n. 292/XII di iniziativa della Giunta regionale, recante: “ApprovazioneRendiconto Generale relativo all’esercizio finanziario 2023” – (Relatore: consigliereMontuoro); Proposta di legge n. 245/12^ di iniziativa del consigliere regionale Giannetta, recante: “Modifica della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private)” – (Relatore: consigliere Giannetta).

Proposta di legge n. 244/12^ di iniziativa dei Consiglieri regionali Tavernise, Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico, Cirillo, recante: “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e garden sharing” – (Relatore: consigliere Tavernise);

Proposta di legge n. 185/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Gallo, recante: “Disciplina dell’agricoltura sociale” – (Relatore: consigliere Gentile); Proposta di legge n. 306/12^ di iniziativa dei Consiglieri Comito, De Nisi, Gelardi, Crinò,Graziano, recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione e disposizioni normative” – (Relatore: consigliere De Francesco). (rrc)

I capigruppo di maggioranza: Consiglio regionale non ha mai avuto timore a parlare di autonomia

«Il Consiglio regionale della Calabria non ha mai avuto alcun timore a discutere dell’autonomia differenziata». È quanto hanno ribadito i capigruppo di maggioranza, ricordando come «in Aula lo ha già fatto due volte, in maniera estesa e approfondita e dal confronto sono emerse le posizioni dei gruppi politici e dei singoli consiglieri, senza dimenticare che, proprio nell’ultima seduta, il presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, ha risposto all’interrogazione posta da un esponente dell’opposizione e che nella seduta della prima Commissione di mercoledì l’argomento è stato affrontato con la partecipazione dei sindaci».

«Sul tema, va ricordato – prosegue la nota • il centrodestra calabrese ha approvato un documento che, senza le urla populiste degli ultimi mesi, tiene conto della tutela sostanziale  degli interessi della popolazione calabrese, cosicché, per dargli seguito, si è deciso di  coinvolgere le nostre Università, affinché sia effettuato un approfondimento concreto sulle ricadute in Calabria derivanti da eventuali intese Stato-Regioni sulle materie non Lep. Aspetto, quest’ultimo, poco trattato e che il Consiglio regionale della Calabria ha avuto il merito di porre all’attenzione generale».

«Sull’autonomia differenziata, inoltre – conclude la nota – le posizioni della maggioranza sono state  espresse sempre in maniera chiara, netta e responsabile. Dispiace che chi ha ricoperto importanti ruoli istituzionali nella nostra regione come l’on. Domenico Tallini, parta da valutazioni prive di fondamento per esprimere le proprie idee sull’autonomia differenziata». (rrc)

L’OPINIONE / Sergio Dragone: Il sì ad abrogare l’autonomia delegittimerebbe il Consiglio regionale

di SERGIO DRAGONE – Mentre scrivo questa nota, la richiesta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata (legge Calderoli) ha superato le 650.000 firme in appena dieci giorni e prima di Ferragosto arriverà vicina al milione. A settembre le firme potrebbero essere anche un milione e mezzo. E mentre tutto questo accade, con una mobilitazione popolare che nemmeno gli organizzatori si aspettavano, il Consiglio Regionale della Calabria ha deciso di rinviare a data da destinarsi il dibattito e quindi la decisione se chiedere, come già hanno fatto Campania, Puglia, Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna, l’indizione del referendum.

La sensazione che se ne ricava è che il Consiglio Regionale della Calabria non abbia alcuna intenzione di contrastare la legge sull’autonomia, ma semplicemente attendere gli eventi. Non vale la pena di chiedere il referendum, tanto sarà respinto dalla Corte Costituzionale, così si sono giustificati alcuni esponenti della maggioranza. Altri hanno escogitato i più fantasiosi sistemi per prendere tempo: istituzione di un osservatorio sulla legge, richiesta alle Università di “studiare” la Calderoli, inutilità della richiesta perché il quorum delle firme è stato già raggiunto.

Mi ha molto colpito una frase del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che si era rivolto alla presidente della Prima Commissione-Affari Istituzionali di Palazzo Campanella, Luciana De Francesco, per chiedere di calendarizzare la discussione sulla Calderoli: «Il Consiglio Regionale della Calabria non volti le spalle al suo popolo».

È più o meno quello che è avvenuto. Il Consiglio Regionale della Calabria non ha avuto coraggio, nemmeno di dire si alla riforma voluta dalla Lega. Già quella sarebbe stata una posizione chiara, comprensibile, non condivisibile da tutti, ma quanto meno schietta e coraggiosa.

Si è scelta la strada dell’ambiguità, dell’eterna attesa che altri decidano al posto dei calabresi, magari nella speranza che la Corte Costituzionale bocci il referendum e dire: noi l’avevamo detto!

È stata, lo dico con rispetto delle posizioni di tutti, una scelta miope perché il Consiglio Regionale così si è scollegato dalla sua gente, da coloro – e non sono solo quelli di sinistra, i sindacati e la Chiesa – che intravedono enormi pericoli nell’applicazione della legge voluta dalla Lega.

Studi molto seri, compiuti anche da istituzioni prestigiose, hanno dimostrato che la Calderoli produrrà effetti devastanti nei sistemi della sanità e dell’istruzione, dove si registrerà una contrazione dei finanziamenti in ragione dell’elevata spesa storica. Ma c’è di più. L’effetto più drammatico, secondo Svimez, sarà la desertificazione del Sud e della Calabria, con un esodo molto significativo verso il nord e le grandi città metropolitane.

Ma che succederà se le cose prenderanno una piega diversa da quella auspicata dalla maggioranza di Palazzo Campanella? E se il referendum sarà ammesso, come affermano prestigiosi costituzionalisti? E se, in caso di voto, il si all’abrogazione – come ha profeticamente detto il presidente Roberto Occhiuto – vincerà con il 90% in Calabria? Sarebbe la delegittimazione del Consiglio Regionale, bocciato dalla sua gente. Lucio Battisti direbbe: lo scopriremo solo vivendo! (sd)