Copagri Calabria: I Consorzi di Bonifica sono una risorsa fondamentale per agricoltura calabrese

Francesco Macrì, presidente di Copagri Calabria, ha ribadito come i Consorzi di Bonifica sono una risorsa fondamentale per l’agricoltura calabrese e, per questo ha ribadito la necessità «che il sistema dei Consorzi di Bonifica va modificato, corretto, aggiornato».

«I nostri agricoltori chiedono – ha ricordato – servizi efficienti, ricevere l’acqua per produrre cibo sano pagandola ad un prezzo giusto, partecipare alla manutenzione e alla salvaguardia del proprio territorio e dell’ambiente in cui lavorano e vivono. Mantenere la propria identità. Insieme, Istituzioni in primis, Organizzazioni Agricole, tutte, Sindacati dei lavoratori tutti, dobbiamo scegliere  il miglior modello organizzativo».

«Un modello partecipato, capace di mantenere i sani principi della Collegialità – ha detto ancora – della Trasparenza amministrativa, della Legalità, dell’Efficienza e della Sostenibilità. Certamente se le Organizzazioni Sindacali organizzano un convegno dove si usa la parola “insieme” e poi si fanno scelte discriminatorie nei confronti di una grande confederazione agricola come la Copagri, presente nel Cnel ed in tutti i tavoli regionali, forse un problema c’è».

«E il problema c’è – ha proseguito –. Un problema figlio dei tanti anni in cui non ci siamo parlati, non c’è stato dialogo, non ci siamo mai interrogati sulle cose giuste e opportune che dovevano servire ad una agricoltura moderna e globale che è cambiata in modo vertiginoso in questo ultimo decennio. Apprezziamo, anche se a gamba tesa, l’interessamento del Presidente Roberto Occhiuto e dell’assessore Gianluca Gallo».

«Lo abbiamo detto e lo ribadiamo – ha detto – “noi non siamo d’accordo sul consorzio unico”. Restiamo fortemente convinti che bisogna cercare una forma di autogoverno dei produttori agricoli che risponda alle esigenze della produttività e che salvaguardi l’ambiente e l’acqua come bene comune. Non c’è fretta».

«Non bisogna andare di fretta, siamo ad una svolta storica – ha concluso – facciamolo con prudenza ma con determinazione per dare vita a quel cambiamento che ormai è improcrastinabile». (rcz)

A Lamezia l’iniziativa della triplice “Insieme per il lavoro nel sistema della bonifica calabrese”

Si intitola Insieme per il lavoro nel sistema della bonifica calabrese la manifestazione in programma domani mattina, a Lamezia Terme, alle 10.30, nella sede di Unioncamere e organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria.

«In un territorio come quello calabrese, a forte vocazione agricola, ma fragile e segnato da fenomeni di dissesto idrogeologico – hanno dichiarato i segretari generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – è fondamentale investire adeguatamente nel lavoro, presidio umano e multifunzionalità del sistema della bonifica».

«Attualmente, le precarie condizioni economiche e amministrative, in cui si trova la gran parte degli Enti consortili calabresi – hanno aggiunto – non garantiscono l’efficienza dei servizi al settore agricolo, la tutela e sicurezza del territorio, e, inoltre, stanno determinando gravi ripercussioni su diritti economici e previdenziali di operai e impiegati.

«Con questa iniziativa – hanno continuato i rappresentati sindacali – vogliamo porre l’accento sulla necessità di instradare un concreto, serio e responsabile confronto sulla bonifica calabrese, che coinvolga tutti gli attori istituzionali e sociali interessati, anche in considerazione della prossima riforma regionale del settore. Su questi e altri temi, abbiamo predisposto un documento sindacale unitario contenente le nostre analisi e proposte, che sarà presentato nel corso dell’iniziativa».

«Riteniamo essenziale – hanno concluso Sapia, Vaiti e Barbalaco – superare emergenze e disfunzioni che hanno segnato la bonifica calabrese negli ultimi decenni, dare un fattivo contributo al fine di avviare una nuova stagione in questo settore, dando centralità agli Enti consortili, al lavoro delle maestranze, al capitale umano, al ricambio generazionale, alla qualità dei servizi e alla tutela del territorio e delle comunità, attraverso programmazione e pianificazione, adeguato utilizzo delle risorse europee e nazionali, innovazione e sostenibilità ambientale, coerente con le politiche green dettate dalla transizione energetica e il virtuoso utilizzo dell’importante risorsa idrica».

I lavori saranno presieduti dal Segretario Generale Uila Uil Calabria Pasquale Barbalaco, mentre la Segretaria Flai Cgil Calabria Federica Pietramala svolgerà la relazione introduttiva.

Previsti gli interventi del Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria Rocco Leonetti, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo, del Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis, del Presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti, del Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele Sapia, del Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, della Segretaria nazionale Flai Cgil Silvia Spera e del Presidente di Cia Calabria, Nicodemo Podella.

Le conclusioni saranno affidate alla Segretaria nazionale Fai Cisl, Raffaella Buonaguro(rcz)

Dai sindaci metropolitani un secco no al Consorzio di Bonifica unico proposto dalla Regione

È un senno “no” quello che i sindaci metropolitani hanno ribadito nei confronti della proposta di legge regionale per l’istituzione di Un Consorzio Unico di Bonifica.

La Conferenza metropolitana, inoltre, ha dato mandato al sindaco f.f. della Metrocity Rc, Carmelo Versace, di richiedere un incontro al Governatore, Roberto Occhiuto, allargato ai sindacati, ai presidenti dei Consorzi di Bonifica reggini ed ai presidenti delle aree omogenee del comprensorio, per «auspicare un coinvolgimento maggiore e diretto nella definizione della riforma di settore».

Allo stesso modo, verrà chiesto un confronto con la presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, cui Versace ha formulato gli auguri per la recente elezione.

L’assemblea, dunque, ha contestato l’ipotesi di accorpamento degli enti pubblici economici che gestiscono il complesso delle opere di bonifica ed irrigazione del territorio ed ha rivendicato «autonomia e partecipazione nelle scelte».

«Questo – ha specificato il sindaco facente funzioni Versace – non vuole essere un messaggio di contrapposizione alla Regione, ma una richiesta di concertazione che arriva dalla viva voce di sindaci ed amministratori alle prese, quotidianamente, con le criticità dei territori. Non si può pensare che in Calabria si possa davvero commissariare ogni cosa. Serve un dibattito, un’apertura alle realtà locali utile a sostenere, soprattutto, chi ha lavorato bene. L’ennesimo colpo di mano, invece, potrebbe creare forti disagi».

Prima del sindaco facente funzioni, è intervenuto il consigliere delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, parlando dei Consorzi di Bonifica come «una vera e propria risorsa per l’Ente».

«Non solo garantiscono la pulizia dei torrenti, intervengono in caso di frane e curano l’irrigazione dei campi – ha spiegato – ma sono parte fondamentale del progetto di riforestazione urbana approntato dalla Città Metropolitana».

«Bisogna migliorare il dialogo con la Regione – ha aggiunto – farle comprendere che la riforma sul Consorzio unico deve essere maggiormente ponderata. Fra i dipendenti degli enti economici cresce la preoccupazione, così come aumenta il disorientamento per i sindaci e le comunità».

«Possiamo capire la spinta che da Catanzaro vogliono dare al comparto – ha proseguito Fuda – ma non possiamo certo condividere una strategia che punta ad accentrare tutto. È già successo con l’idrico e i rifiuti ed il quadro che abbiamo davanti è una società, Arrical, ancora incompiuta e ferma al suo commissariamento».

Riserve alla riforma sono arrivate anche dal presidente del Consorzio Basso Jonio, Giandomenico Caridi, al quale hanno fatto seguito quelle della Cisl, intervenuta con Nino Zema e Romolo Piscioneri. Successivamente hanno preso la parola i sindaci e gli amministratori di Motta San Giovanni, Roccaforte del Greco, Montebello Jonico, Ciminà e Cardeto. L’unanimità dell’assemblea ha, quindi, approvato le proposte del sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, chiamato adesso ad interagire direttamente con il presidente della Regione e con Anci.

La seduta odierna della Conferenza si è aperta con il consigliere metropolitano delegato alle Finanze, Giuseppe Ranuccio, che ha illustrato lo Schema di rendiconto del bilancio 2022, già discusso in Consiglio e prossimo al passaggio definitivo in aula.
«Possiamo dire – ha affermato – che il documento economico è in linea con le previsioni e con quanto previsto dalla normativa. Le entrate correnti sfiorano il 95% e l’avanzo totale, di oltre 4 milioni, sarà destinato ad investimenti e priorità dei territori, in particolare sulla rete viaria a fronte di risorse derivanti da trasferimenti statali che non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che ricevevano le ex Province. Bene, poi, l’aumento sulla riscossione della Tefa che passa da 1 a 2,5 milioni. Sul fronte delle spese, 25 milioni sono stati destinati agli investimenti e registriamo un avanzo libero di 660 mila euro da distribuire fra viabilità, edilizia scolastica e ambiente».
«Il lavoro fatto – ha concluso Ranuccio – ci consegna un Ente solido, frutto di un’opera di pulizia sul bilancio e di un’attività meticolosa di riordino dei residui attivi e passivi. Un ringraziamento, dunque, non può che andare al dirigente Enzo Cuzzola, a tutto lo staff del settore Finanze ed al direttore generale, Umberto Nucara». (rrc)

Consorzi di Bonifica, il sindaco di RC Brunetti: Regione ascolti allarme del territorio

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha lanciato un appello alla Regione, affinché ascolti l’allarme del territorio in merito alla riforma dei Consorzi di Bonifica.

«Condivido pienamente – ha aggiunto – le preoccupazioni sollevate dai rappresentanti dei Consorzi di Bonifica calabresi circa il progetto di riforma, a carattere fortemente accentrativo, proposto dalla Regione Calabria e dal Presidente Roberto Occhiuto. Non è certo una questione di campanile, che non appartiene al nostro modo di intendere la politica come attività di servizio nei confronti della comunità e come strumento per migliorare la vita quotidiana delle persone, ma l’accorpamento proposto dalla Cittadella rischia di produrre pericolosi vulnus amministrativi e pesanti disfunzionalità gestionali che finirebbero per determinare una grave battuta d’arresto per un settore strategico nelle dinamiche dello sviluppo calabrese».

«Il progetto di accorpamento degli attuali undici organismi in un unico centro regionale – ha spiegato Brunetti – produrrebbe infatti un allontanamento sostanziale dalle istanze territoriali che la Calabria, ma soprattutto i calabresi, non possono in alcun modo permettersi, specie in un ambito nevralgico come quello della difesa del suolo, del contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico e della gestione del patrimonio idrico che in Calabria costituisce un asset strategico spesso salito agli onori della cronaca per la necessità di implementare strumenti e risorse a disposizione».

«Se qualcosa non funziona – ha aggiunto Brunetti – in una delle strutture ad oggi presenti, è chiaro che va sistemato, ma non possiamo gettare via il bambino con l’acqua sporca mortificando il brillante lavoro promosso in questi anni dalle autorità territoriali, come ad esempio quella del Basso Jonio reggino, efficacemente governata dal Presidente Giandomenico Caridi, che intendo ringraziare per aver promosso questa battaglia di merito e per aver coinvolto, ben al di là di ogni appartenenza politica, esponenti politici, sindacali ed istituzioni territoriali, che si sono espressi in maniera unanime ed in modo del tutto univoco contro la riforma regionale».

Brunetti ha ribadito che «non ci convince la proposta di una riforma totalmente calata dall’alto che nei fatti produce il rischio di creare l’ennesimo carrozzone a trazione regionale, improduttivo e disfunzionale rispetto alle reali esigenze di un territorio vasto e variegato come quello calabrese, che peraltro andrebbe a determinare un pesante difetto nella gestione contabile, azzerando debiti e crediti delle attuali strutture e quindi mettendo in ginocchio migliaia di agricoltori ed operatori del settore con pesanti interrogativi anche per ciò che riguarda i livelli occupazionali». (rrc)

Uil Calabria: Serve una riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica

Al dibattito organizzato dal Consorzio di Bonifica del Basso Jonio Reggino, svoltosi a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria, ha partecipato anche il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo.

«Durante il nostro intervento – ha detto il sindacalista – abbiamo ricordato che il tema dal quale partire, per una forestazione che non sia solo finalizzata allo svolgimento di attività in emergenza ma anche alla valorizzazione, alla cura territorio e al recupero delle aree interne, e il tema del lavoro, delle assunzioni di personale in comparto, da cui attingono anche i consorzi di bonifica, che in questi anni è stato spolpato e per il quale siamo scesi in piazza lo scorso 12 maggio ricordando alla Regione come il nodo occupazionale sia quello da risolvere immediatamente se si vuole pensare alla forestazione del domani».

«Se questo tema non diventa prioritario nell’agenda del governo regionale – ha evidenziato – è chiaro che il rischio immediato peri consorzi di bonifica, enti che, fra gli altri, hanno compiti fondamentali in manutenzione e nell’irrigazione del suolo, sia quello di non poter più garantire lo svolgimento corretto delle proprie attività con grave nocumento per il territorio regionale. Allo stesso tempo, poi, siamo convinti che in Calabria vi sia la necessità di addivenire ad una riorganizzazione dei consorzi di bonifica, ma che la stessa non possa prendere le forme di una riforma squisitamente ragionieristica che rischi di tagliare anche quelle esperienze produttive, quale il Consorzio del basso ionio reggino, che si stanno distinguendo in una fase di delicata transizione».

«Su questi temi stiamo chiamando al confronto la Regione – ha proseguito – nella convinzione che se una riforma si deve fare non la si deve pensare contro qualcuno ma, per migliorare le prestazioni di un comportato importante per il territorio calabrese, sia necessario rispettare il merito e, quindi,  quelle espressioni professionali che hanno dimostrato di saper lavorare e non possono essere soppresse per ragioni di natura ragionieristica. Se una riforma vuole essere portata avanti è necessario che lo si faccia seguendo criteri oggettivi e trasparenti, che non vediamo dentro il progetto avanzato dalla giunta regionale, altrimenti il rischio concreto è quello di poter essere tacciata come strumentale e di parte».

«La Regione Calabria, poi – ha detto ancora – deve affrontare i temi del finanziamento delle attività di bonifica, deve individuare il modo di potenziare la partecipazione di questo comparto all’utilizzo dei fondi previsti dalla programmazione europea. Ma, soprattutto, abbiamo tenuto a dire senza giri di parole che le riforme ad invarianza di spesa, come quella del ministro Calderoli sul regionalismo differenziato contro la quale siamo scesi in piazza lo scorso 12 dicembre – ha concluso – non ci convincono perché siamo convinti che nascondano interessi che nulla hanno a che fare con la crescita del territorio calabrese ed il miglioramento della qualità della vita delle calabresi e dei calabresi». (rrc)

Riforma regionale Consorzi, la protesta da Palazzo Alvaro: Da Regione ipotesi scellerata

Da Palazzo Alvaro di Reggio Calabria monta la protesta contro la riforma regionale dei Consorzi di Bonifica, che prevede di accorpare gli attuali 11 enti in un unico organismo con sede a Catanzaro.

Di questa riforma se ne è parlato nella Sala “Perri” di Palazzo Alvaro con il presidente del Consorzio Basso Jonio reggino, Giandomenico Caridi, alla presenza del sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, insieme ad altri rappresentanti del Comune reggino, degli altri presidenti dei consorzi del territorio, Domenico Cannatà e Pasquale Brizzi, di quello del tirreno vibonese, Domenico Piccione, di numerosi sindaci e consiglieri regionali, dei rappresentanti dei sindacati, degli agronomi, degli agricoltori, degli allevatori, oltre ad una vasta platea di lavoratori.

«Si ripresenta – ha detto Versace – l’identico scenario che, soltanto un anno fa, ha portato all’approvazione di una legge regionale, in appena sette minuti, che ha stravolto il sistema di gestione dei rifiuti e dell’idrico in Calabria. La Regione, con un colpo di spugna, vuole accentrare i poteri creando un’unica unità di sistema e mortificando la storia, l’attività, l’impegno e il sacrificio dei nostri Consorzi di bonifica».
«Mi appello alla sensibilità dei consiglieri regionali – ha aggiunto – affinché non perdano di vista la tutela del territorio. Io sarò al loro fianco, in chiave propositiva, per affrontare ogni battaglia che interessa il comprensorio». A tal proposito, il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, ha annunciato di voler «convocare, a stretto giro, la Conferenza metropolitana dei sindaci affinché ogni amministratore, indipendentemente dal proprio orientamento politico o partitico, possa assumersi le proprie responsabilità di fronte alla proposta di legge della Regione».

Versace ha, dunque, criticato il metodo che si è imposto la Cittadella per «affrontare un tema che va sicuramente approfondito e rivisto». «Soltanto ora – ha spiegato – stiamo iniziando a pagare le conseguenze della legge sull’Ato unica per i rifiuti e l’idrico, con la perdita della gara, da 21 milioni di euro, per la discarica di Siderno. Quell’esperimento, in due materie così importanti, sta creando un cortocircuito che non vorremmo fosse riproposto anche sul destino dei Consorzi di Bonifica. Bisogna discuterne, si deve approfondire e sentire la viva voce dei territori e delle comunità. Non si può pensare che, se c’è un consorzio gestito male ed un altro virtuoso, si possa procedere ad azzerare debiti e crediti, creando una disfunzione nel modello».

Secondo il sindaco facente funzioni, quindi, «è bene che si intervenga prima che sia troppo tardi, con sensatezza e fuori da ogni polemica».
«L’appello che rivolgo al presidente Roberto Occhiuto – ha aggiunto – è quello di aprire uno spiraglio al dialogo. Ed ai Consiglieri regionali dico di rimboccarsi le maniche e lavorare per un territorio che, per troppo tempo, è stato spogliato delle sue funzioni cardine».

Rivolgendosi ai sindacati, cui è andato il ringraziamento per la partecipazione ed il supporto, Carmelo Versace è stato categorico: «Visto che l’iter su questa legga mi sembra ormai spianato, non ci lamentiamo a posteriori se i lavoratori finiranno in mezzo ad una strada o se questo ente, come altri, non riuscirà a dare le giuste risposte. Serve aprire subito un tavolo istituzionale e dare sostegno ai Consorzi che, da soli, non ce la faranno. Avremo, infatti, un secondo problema che riguarderà i lavoratori e la soluzione non potrà essere quella di farli migrare in Calabria verde».

Il presidente del Consorzio Basso Jonio, Giandomenico Caridi, ha parlato di «scelerata ipotesi», immaginando l’accorpamento degli attuali 11 organismi in un unico ente regionale.

«La Regione – ha detto – mortifica il ruolo di autogoverno dei Consorzi, crea un’insanabile frattura tra i consorziati e gli organismi di governo con riverberi sugli agricoltori, specie per gli utenti irrigui. La proposta di riformanon può essere calata dall’alto, ma deve avere la più larga condivisione con gli attori reali del territorio, ponendo al centro l’agricoltura e la difesa idrogeologica delle aree. Tende, invece, a produrre una struttura burocratica elefantiaca, ingessata per l’alto numero di dipendenti, con un ragionevole e prevedibile incremento del contenzioso tributario ed un grave pregiudizio per l’erogazione dei servizi. Noi stessi abbiamo presentato una proposta alla VI Commissione consiliare regionale, ma ancora attendiamo i risultati di questa attività. Arriva, invece, un progetto di legge che viola l’intesa Stato- Regioni e che potrebbero vedere vanificati gli sforzi dei Consorzi sulla progettazione del Pnrr».

C’è, infine, un altro aspetto sottolineato dal presidente Caridi: «I Consorzi hanno maturato ingenti crediti nei confronti della Regione, accertati dall’unanimità dello stesso consiglio di “Palazzo Campanella” in 56 milioni di euro. Soltanto il Basso Jonio, per esempio, ne vanta circa 15,2 milioni. Non vorremmo che, un’idea di questo tipo, sia intesa ad eludere questa mole debitoria». (rrc)

La consigliera Katya Gentile: Pronto il disegno di legge per riformare i Consorzi di Bonifica

La consigliera regionale e presidente della VI Commissione, Katya Gentile, ha reso noto che è pronto il disegno di legge per la riforma dei Consorzi di Bonifica.

«Quello proposto nel testo della riforma – ha detto – di cui abbiamo discusso lunedì scorso  insieme alle Organizzazioni professionali di categoria e all’Anbi, durante un incontro  informale promosso dall’assessore Gianluca Gallo tenutosi presso il Dipartimento Agricoltura, prevede un modello di Consorzio unico, snello, funzionale, efficiente e  sostenibile, che contempera la giurisprudenza in materia, si ispira alle buone pratiche  attuate in altre regioni e soprattutto è conformato alle esigenze ed alle peculiarità  della nostra agricoltura e dei nostri territori».

«Dopo il grande lavoro svolto dalla Commissione – ha aggiunto – in un clima di grande armonia e  collaborazione, uniti dal comune senso di responsabilità e dalla voglia di contribuire a  risolvere una problematica atavica e spinosa che prima di noi nessuno aveva voluto  affrontare, ho approfondito la materia in tutti i suoi aspetti. Ho avuto modo di  ascoltare le dichiarazioni di tutti i rappresentanti istituzionali del settore  dell’agricoltura e della bonifica, le testimonianze di tanti lavoratori, ho letto e studiato  personalmente insieme al mio staff, che non smetterò mai di ringraziare per avermi  supportato e sopportato in questo lungo periodi, atti, bilanci, leggi, statuti, sentenze,  avendo sempre ritenuto che solo entrando nel merito di una questione, specie  quando è così spigolosa e complicata, se ne riescono a cogliere i punti di forza da  valorizzare e le problematiche sulle quali è necessario intervenire».

«Tutto questo immane lavoro – ha proseguito – è stato racchiuso in una proposta di legge che ho voluto mettere a  disposizione del Presidente Roberto Occhiuto, il quale ha una visione precisa e si  aspetta di intervenire segnando una svolta epocale per la Calabria. La proposta,  arricchita dei contributi dell’assessore Gianluca Gallo, del Direttore del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo e del Dott. Luigi Bulotta, è stata integrata con la proposta di legge del Segretariato generale di Giunta,  appresentato dall’avv. Eugenia Montilla, con cui ci siamo trovate perfettamente  allineate». 

«È una proposta di legge immediatamente applicabile – ha spiegato ancora – pensata per non lasciare spazio  a periodi scoperti o eventuali interruzioni dei servizi. Il nuovo modello calabrese mira a rivoluzionare l’attuale sistema, regolamentato  attualmente da una legge regionale oramai inidonea e superata. Nell’ottica di una  maggiore razionalizzazione, omogeneizzazione degli interventi e di un miglioramento  fondiario e dell’irrigazione e seguendo i desiderata del Presidente Occhiuto, è stata  concepita la riorganizzazione dei Consorzi di bonifica in un unico ente denominato  Consorzio di Bonifica della Calabria, la cui articolazione in comprensori consente, da  un lato, di preservare l’omogeneità delle unità idrografiche ed idrauliche per la difesa  del suolo e la gestione delle acque, dall’altro, di garantire una valida dimensione  gestionale che assicura la funzionalità operativa e di presidio e l’adeguata  partecipazione da parte dei consorziati».

«L’obiettivo è creare una gestione  trasparente, democratica e partecipativa dell’attività consortile al fine di restituire il  giusto riconoscimento e la giusta dignità al ruolo del sistema consortile. Per quanto cambiamenti così radicali creino inevitabilmente iniziali scetticismi e resistenze – ha  concluso la Presidente Gentile – vedere tutti i protagonisti dell’agricoltura e della  bonifica calabrese sedersi a dialogare per la prima volta attorno ad un tavolo è un  primo importantissimo risultato. È insieme che si vincono le grandi sfide per il bene  della nostra terra, specie quando si parte da posizioni distinte, ma non distanti». (rrc) 

Il PD Calabria presenta proposta di legge per riforma dei Consorzi di Bonifica

Il Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha annunciato che depositerà una proposta di legge per i Consorzi di Bonifica. Nello specifico, tale proposta sarà finalizzata ad avere una più efficace razionalizzazione organizzativa di questi enti, e la conseguente modifica della Legge regionale 11/2003.

Il testo normativo prevede, come punto di partenza, la soppressione e la messa in liquidazione degli attuali undici consorzi seguita da un disegno di delimitazione di nuovi consorzi comprensoriali e un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sociali e datoriali maggiormente rappresentative.

«Riteniamo – spiegano in consiglieri del Pd  – che l’idea di costituire un Ente unico non sia la migliore risposta alla governance dei processi e non terrebbe conto della estensione del territorio calabrese con le sue differenze ed eterogeneità morfologiche e ambientali. Per questo abbiamo previsto che i singoli consorzi operanti su porzioni di territorio omogenee, possano organizzarsi in Distretti di comprensorio. Siamo convinti, allo stesso tempo, che l’attuale struttura organizzativa non sia più funzionale ad una gestione virtuosa anche dal punto di vista economico-finanziario, alla luce degli scioperi che hanno interessato alcuni di questi enti negli ultimi mesi e che hanno restituito l’immagine di un settore completamente allo sbando».

«Avvieremo fin da subito – concludono i rappresentanti del Pd a palazzo Campanella – una fase di consultazioni con le parti sindacali e datoriali al fine di capire se l’approccio da noi messo in campo sia utile ad una riorganizzazione più efficace ed efficiente di questi enti fondamentali non solo per l’attività agricola, quanto per la difesa del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico anche alla luce dei cambiamenti climatici che siamo chiamati a fronteggiare». (rrc)

Consiglio regionale, approvato stop ai pagamenti ingiusti a Consorzi di Bonifica per immobili extragricoli

È stata approvata, in Consiglio regionale, la proposta di legge che da lo stop ai pagamenti ingiusti ai Consorzi di bonifica per gli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali.

Lo ha reso noto Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione regionale Sanità e proponente della Legge.

«La norma approvata – ha spiegato la presidente della terza commissione regionale Sanità – va a modificare una legge regionale del 23 luglio 2003 (“Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica”) così da inquadrare più chiaramente l’interpretazione degli immobili “extragricoli”. In sostanza non si considerano più tali tutti quelli che ricadono nelle aree urbane e già soggetti al pagamento dei tributi comunali».

Questa legge non produce nuovi oneri a carico del bilancio regionale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione sul Burc.

«Un risultato importantissimo per i contribuenti – ha concluso Pasqualina Straface – per cui ringrazio tutti i consiglieri regionali che, approvandola all’unanimità, hanno impresso grande forza alla legge. Ho inteso avanzare questa proposta in Assise anche in considerazione delle istanze provenienti dai territori. Molti calabresi, infatti, sono interessati da pagamenti di balzelli a volte non dovuti al consorzi, come in questo caso. Ed in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando, questa mia legge assume valenza sociale, alleggerendo famiglie e contribuenti». (rrc)

Consorzi di Bonifica, Statti (Confagricoltura): Fallito progetto Coldiretti

Il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, è intervenuto sulla situazione degli Enti Consortili, dichiarando «fallito il Progetto Coldiretti».

«Negli ultimi 20 anni – ha spiegato – i Consorzi di Bonifica in Calabria hanno avuto un preciso orientamento, a gestirli, (s)governarli e considerarli come una sorta di giardino di casa è stata la Coldiretti, che ancora oggi mantiene salda la presa sulla governance consortile. In moltissime occasioni Confagricoltura ha denunciato un andazzo generale connotato da inefficienza e fatti più o meno gravi di malcostume».

«Come dimenticare – ha continuato Statti – l’utilizzo di fondi dei Consorzi per garantire numeri e presenze a manifestazioni di parte e autocelebrative, come non ricordare gli incarichi esterni lautamente pagati, l’occupazione manu militari di ogni attività consortile al solo fine di garantire consenso ai gestori agricoli, le assunzioni prive di ogni logica di sostenibilità economica e finanziaria, le squadre dei Consorzi usate quasi esclusivamente per la manutenzione o il restyling di villette o parchi comunali».

Statti ha ricordato le «denunce pubbliche che ci hanno anche portato, lo ricordiamo ai corti di memoria, a non partecipare alle elezioni consortili o, ad esempio, a sottolineare il fatto che alcune Commissioni tributarie provinciali fossero letteralmente seppellite sotto una mole di ricorsi per tributi consortili del tutto scollegati dalla realtà. Nonostante i nostri ripetuti appelli la situazione lungi dal migliorare si è, invece, incancrenita. I servizi alle aziende agricole sono pochi o quasi inesistenti, basta chiedere alle centinaia e centinaia di agricoltori che provvedono direttamente alla manutenzione di opere consortili. Il contributo al governo del territorio poi è anche paradossale, lungi dal mitigare quello idrogeologico gli enti consortili hanno aggiunto a quello il loro di dissesto».

«I fatti delle ultime settimane e degli ultimi giorni – ha proseguito il presidente di Confagricoltura Calabria –, dunque, non ci sorprendono, così come non ci meravigliano le dichiarazioni fatte o le iniziative assunte con una logica che sa molto di resa dei conti all’interno del gruppo, più o meno ampio, di persone che nell’ultimo ventennio ha (s)governato i Consorzi, portando al totale fallimento quello che era stato descritto come un progetto ambizioso. Fallimento certificato, peraltro, dall’analisi compiuta e messa nero su bianco dalla sesta commissione del Consiglio Regionale. La resa dei conti di questi ultimi giorni registra contrapposizioni ma anche una malcelata e comune visione, quella di addebitare alla Regione ciò che non va, uno sciocco quanto scontato scaricabarile che è in evidente contrasto con la natura dei Consorzi che è, per definizione, di autogoverno».

«Fin qui – ha detto ancora  – quello che ci auguriamo sia il passato. Ora è tempo di ragionare su un possibile futuro, magari partendo dall’esperienza di consorzi virtuosi. Siamo d’accordo con la definizione di carrozzoni usata da Roberto Occhiuto ma siamo anche certi che il Presidente della Giunta Regionale sia pienamente consapevole del fatto che non sia possibile buttare, come si è soliti dire, il bambino e l’acqua sporca».

«I Consorzi sono infatti essenziali per lo sviluppo ed il consolidamento di un sistema agricolo – ha sottolineato – che sta dimostrando una straordinaria capacità di resistenza alla crisi ed un dinamismo certificato dai numeri; oggi l’immagine della Calabria veicolata dall’export è nei fatti affidata per buona parte alle nostre impareggiabili produzioni agroalimentari. Enti consortili, dunque, essenziali sì ma bisognosi di una radicale e definitiva riforma che dovrà avvenire con la consapevolezza di ciò che è accaduto ma anche con la responsabilità di percorsi che abbiano nell’ascolto e nel confronto la cifra distintiva. Confagricoltura è pronta a scelte di coraggio, di merito e di prospettiva».

«Se i Consorzi devono essere, ed è giusto che lo siano, uno dei tasselli di una Calabria rinnovata, moderna ed efficiente, noi ci siamo», ha concluso. (rcz)