Grande successo per la prima assemblea della Consulta della Cultura di Reggio: 300 le adesioni

È stata un vero e proprio successo, la prima assemblea della Consulta della Cultura di Reggio Calabria, una iniziativa voluta da Eduardo Lamberti Castronuovo, che ha raccolto 300 adesioni e presenze e i primi risultati.

Infatti, «saranno eliminati tutti i gazebi, peraltro abusivi, costruiti su tutti i marciapiedi della Città. Lo  ha solennemente e pubblicamente affermato il Sindaco ff. di Reggio Calabria. Vigileremo» viene spiegato in una nota, in cui viene annunciato che «sarà a breve rimesso in funzione e saranno avviati i lavori di completamento del tapis roulant.  Lo ha assicurato l’assessore ai lavori pubblici del Comune. Controlleremo».

Tra gli altri risultati ottenuti, si conta l’approvazione, dalla Commissione Toponomastica, dell’intitolazione a San Paolo del Porto di Reggio Calabria; l’avvio delle pratiche legali per l’acquisizione degli Atti relativi al cambio di  destinazione del Teatro Siracusa e del Teatro Margherita.

Ancora, «è stata avviata la procedura per la stipula della Convenzione tra il Comune ed il  Conservatorio per l’utilizzo del Teatro Cilea. Si sta seguendo la volontà dell’assessore al ramo per l’acquisto di un pianoforte gran coda per  dotare il Teatro Cilea», continua la nota, in cui viene spiegato che «si è ipotizzata, e bisogna insistere, per la realizzazione, di un teatro tenda alla Villa Comunale  per alleggerire l’uso del Cilea».

«L’assemblea – viene detto ancora nella nota di Lamberti – ha deliberato di manifestare con una catena umana per Piazza De Nava ove  dovessero iniziare i lavori. Sarete tutti informati su tempi e modi.   Insomma, in breve tempo, abbiamo sortito effetti a dir poco inimmaginabili fino ad oggi. La  Consulta, per la sua assoluta libertà ed apartiticità, sta mietendo successi.  Ma, non bisogna illudersi. Tanti sperano che si tratti di un fuoco di paglia.  Per dimostrare che facciamo sul serio e per votare altre proposte, è necessario andare alla  organizzazione di una seconda riunione prima che scoppi l’estate. Ascoltando i consigli di  tanti, si è pensato di convocare per un venerdì sera , visto che sabato pomeriggio e domenica si  tende a dedicarsi alla famiglia».  

«Stiamo seguendo tutte le altre richieste e sarà mia cura tenervi informati, passo dopo passo – ha proseguito Lamberti –.   È tempo di dimostrare che facciamo sul serio: sarebbe un dramma senza rimedio, un flop. Mi  permetto di raccomandare la presenza. La riunione, come la prima ,sarà cronometrata e finirà  alle ore 20,15. Inizierà con assoluta puntualità.   Da oggi possono essere inviate le prenotazioni per gli interventi, rispondendo a questa email.  Sarà seguita la cronologia».

La Consulta, poi, si riunirà venerdì 27 maggio, alle 18.15, al Teatro sullo Stretto di Rtv.

«Siamo sulla strada giusta. Reggio Metropolitana aspettava  questo momento , sta a noi non deludere le aspettative dei nostri giovani. Se vanno via, la  responsabilità è nostra», ha concluso Lamberti. (rrc)  

 

LA CULTURA SALVA REGGIO E LA CALABRIA
IL MODELLO CONSULTA DIVENTA VINCENTE

di SANTO STRATI – La formidabile partecipazione all’incontro promosso da Eduardo Lamberti Castronuovo a Reggio per costituire una “Consulta per la Cultura” è il segnale più evidente che ci sono centinaia di reggini (singoli, associazioni, gruppi) che intendono fermare il degrado (culturale e di conseguenza ambientale e cittadino) cercando un “risveglio” di cui la Città sente proprio la necessità. Lamberti Castronuovo è un imprenditore “illuminato” (ha uno dei più innovativi istituti di diagnostica di tutt’Italia), ma è soprattutto un uomo di cultura, innamorato del bello e incazzatissimo (al pari di molte migliaia di abitanti di Reggio) nel vedere avanzare il disinteresse e l’abbandono più deteriore degli amministratori pubblici (non solo locali) che ormai avvolge non solo Reggio ma tutta la Calabria.

Se è vero che “con la cultura non si mangia” è altresì assodato che solo attraverso iniziative culturali e la Cultura (con la C maiuscola) si può avviare un processo di riscatto di tutto il territorio calabrese. Già, perché  il problema non è limitato e circoscritto a Reggio: in tutta la regione ci sono centinaia di organizzazioni culturali, associazioni, enti e privati cittadini che lavorano gratuitamente e con impegno ammirevole per far circolare le idee e abituare all’idea di cultura come germoglio di crescita e di avanzamento sociale nella società. Eppure tutti questi sforzi si scontrano, molto spesso purtroppo, con l’indifferenza quando non con la “miseria” culturale di chi regge, a vario titolo, le sorti di comuni, province, regione. E il modello proposto da Eduardo Lamberti Castronuovo di una Consulta “cittadina” in realtà andrebbe mutuato in tutto il territorio regionale: dovrebbe essere preso a modello e a esempio di come ci siano tantissime idee, nemmeno prese in considerazione per incompetenza o incapacità, che vengono dal territorio e dal suo capitale umano.

È un percorso da seguire perché è un’idea brillante: niente di nuovo, per carità, (sappiamo come vanno a finire abitualmente i gruppi di consultazione), ma l’innovazione consiste nel coinvolgimento delle risorse umane – trasversalmente a posizioni politiche o partitiche – con il fine ultimo di esaltare il bello che ci è stato tramandato dalla civiltà magnogreca (che non dimentichiamolo è partita da qui e ha “educato” il mondo) attraverso l’utilizzo della cultura. Occorre fermare i purtroppo tanti esempi di sottocultura e di analfabetismo artistico, letterario, culturale e offrire ai nostri giovani una possibilità di riscatto, attraverso un percorso vitale e importante che stimoli gli interessi di ciascuno e permei le personalità di idee e opinioni che derivano dalla conoscenza. Non si può tollerare che i teatri dismettano la loro missione originaria per ospitare fast food o negozi di moda, come non si possono sprecare opportunità irripetibili come il cinquantenario del ritrovamenti dei Bronzi e non chiedere al territorio, alle personalità della cultura, ai professionisti, agli imprenditori, ma soprattutto a chi fa di mestiere il marketing manager, cosa si può organizzare per sfruttare al meglio un’occasione del genere. Il pretesto è (sarebbe stato) uno straordinario attratto di turismo e di cultura da propagandare a 360 gradi in tutto il pianeta. Invece, da quanto si vede, si è trasformato in una sorta di sagra paesana di cui interessa poco persino ai cittadini stessi. In qualsiasi altra parte del mondo avrebbero tappezzato (almeno da un anno) tutte le città (non solo calabresi) di striscioni, poster, gigantografie, avrebbero riempito stazioni, aeroporti e punti di interesse nelle principali capitali mondiali. A Reggio si è scelto di non scegliere: un logo adatto alla peggio per una scatola di cioccolatini, eventi di spessore pari allo zero (culturalmente parlando) e iniziative (a pochi mesi dalla ricorrenza) di discutibile risultato. Guardate cos’hanno fatto a Matera quando venne selezionata come Capitale europea della Cultura: la città dei Sassi è diventata un attratto incredibile di eventi culturali e, ovviamente, di visitatori e turisti.

Per questa ragione occorre dare il massimo appoggio all’iniziativa di Eduardo Lamberti Castronuovo, con una flebile speranza e un forte auspicio: che la Consulta della Cultura diventi un’abitudine della Regione Calabria (intesa come ente istituzionale) ma anche della Calabria stessa nell’interessa del suo territorio. Tante idee, dalla base, il confronto dialettico e, soprattutto, l’ascolto da parte dei decisori. La cultura non si compra un tanto al chilo ed è un delitto che là dove è nata la civiltà magnogreca che ha modellato il mondo occidentale di cultura non solo non si campa, ma nemmeno la si coltiva. (s)

 

REGGIO – Si riunisce per la prima volta la Consulta della Cultura

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 16, al Teatro sullo Stretto, si riunirà, per la prima volta, la Consulta della Cultura, una iniziativa di Eduardo Lamberti Castronuovo.

«La Consulta – ha spiegato Lamberti Castronuovo alla Gazzetta del Sud – nasce dall’esigenza di riappropriarsi della cultura»  e si tratta di «un momento di assoluta democrazia, che non vuole opporti a nessun’altra consulta. Non ci saranno né presidenti, né segretari, né tesorieri per la sempre ragione che tutti avranno la possibilità di discutere, proporre, intervenire».

Una vera e propria rivoluzione, insomma, il cui cuore pulsante è la cultura e le «proposte che saranno indirizzate a chi può prendere decisioni in merito».

«La Consulta – ha spiegato ancora – nasce per far rivivere una città che è già in stato di decomposizione. Sono certo che ogni cittadino vorrebbe avere un momento culturalmente valido». (rrc)