COSENZA – L’evento “Dieta Mediterranea e cucina delle radici: salute e tradizione”

Nella Sala Convegni di Villa Fabiano Palace Hotel di Rende, domani, alle 10.30, si terrà l’evento Dieta Mediterranea e cucina delle radici: salute e tradizione, organizzato dalla Delegazione cosentina dell’Accademia Italiana della Cucina.

L’evento trova collocazione tra le iniziative inserite nell’ambito della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, cui ha dato avvio la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Esteri, con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare la cucina italiana, promuovere l’eccellenza della cultura enogastronomica a livello globale e i valori fondamentali di qualità, inclusione e collaborazione che rappresentano un pilastro importante per le produzioni del nostro Paese. 

Per il delegato dell’Accademia Italiana della Cucina Rosario Branda l’iniziativa ha la finalità di “presentare la cucina del territorio ponendo in evidenza le nostre radici e le usanze tramandate in linea di continuità con il riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile”.

Nel corso dell’evento, verranno consegnati il diploma di Buona Cucina ed i premiDino Villani, Massimo Alberini e Giovanni Nuvoletti 2024” assegnati dall’Accademia Italiana della Cucina rispettivamente all’imprenditrice Flora Fabiano per il Ristorante Quasimodo del Villa Fabiano, al produttore Ernesto Madeo di Madeo Industrie Alimentari per il Prosciutto di Suino Nero di Calabria, al maestro Alberto Vitaro dell’esercizio commerciale La Cremeria Vitaro ed allo scrittore ed enogastronomo Pinuccio Alia.

I lavori verranno aperti dal Prefetto della provincia di Cosenza Rosa Maria Padovano cui seguirà l’introduzione allo svolgimento dell’evento a cura di Rosario Branda nella qualità di responsabile della Delegazione cosentina dell’Accademia Italiana della Cucina, verranno arricchiti da interventi dei rappresentanti delle istituzioni tra cui il presidente della Provincia Rosaria Succurro, il commissario prefettizio del Comune di Rende Santi Gioffrè e il sindaco di Cosenza Franz Caruso, mentre a trarre le conclusioni sarà l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo

Toccherà al professor Marcello Maggiolini presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD dell’Università della Calabria evidenziare gli aspetti scientifici del tema legati agli accertati riflessi positivi del cibo buono sulla salute di ognuno. Di sicuro e stimolante interesse l’intervento del saggista gastronomo Francesco Maria Spanò che illustrerà ruolo ed importanza del vino, in questo contesto. (rcs)

COSENZA – Il concerto del duo Minella-Brunetto

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18, al Museo dei Brettii e degli Enotri, si terrà il concerto dal titolo Architetture e magie della musica del duo composto dal violinista Silvano Minella e dalla pianista Flavia Brunetto.

L’evento rientra nell’ambito della 25esima edizione della Stagione Concertistica Internazionale “Autunno Musicale”, promossa dall’Associazione “The Brass Collection” e patrocinata dal Comune di Cosenza.

Una formazione, quella del duo violino e pianoforte, che è alla base della musica da camera. In programma preziosissimi brani dal ricchissimo repertorio dei due strumenti. Dall’Architettura di Bach, insieme alla genialità di Mozart, con un pò di magia nordica della musica del norvegese Grieg. (rcs)

COSENZA – Il Rotary Club Sette Colli aderisce alla Giornata nazionale della Colletta

Il Rotary Club Cosenza Sette Colli ha aderito alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si celebra il 16 novembre, prestando il loro servizio, come volontari, nell’intera giornata al supermercato Eurospin a Cosenza in via Popilia.

La Giornata è promossa dalla Fondazione Banco Alimentare sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Il loro compito sarà quello sia di informare i clienti presenti nel punto vendita invitandoli ad acquistare prodotti a lunga conservazione da riservare a persone meno fortunate, sia di occuparsi dell’inscatolamento dei cibi che saranno poi consegnati al centro di smistamento cittadino del Banco Alimentare. Una scelta, quella del RC Cosenza Sette Colli, che si pone in linea con l’impegno di service che è alla base dell’essere rotariani.

L’edizione 2023 della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare ha visto l’adesione di 11.800 punti vendita dislocati su tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento di 140.000 volontari. In quell’occasione sono state raccolte e distribuite ben 7.350 tonnellate di alimenti. I prodotti di cui si ha maggiormente bisogno sono olio, verdure e legumi in scatola, conserve di pomodoro, tonno e carne in scatola e alimenti per l’infanzia.

 

COSENZA – Ramificazioni Festival, venerdì al Rendano “Le Immortali Amate”

Il 15 novembre, al Teatro Rendano di Cosenza, in scena “Le immortali Amate – Turandot, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca”, con le Compagnie Create Danza, Equilibrio Dinamico, Cornelia e Oltrenotte, su coreografie di Filippo Stabile, Roberta Ferrara, Nyko Piscopo e Lupa Maimone.

Lo spettacolo rientra nell’ambito delll’ottava edizione di Ramificazionii Festival, il più importante festival dedicato alla danza d’autore in Calabria. Ideato e prodotto dall’Associazione Italìa & Co, prima e unica associazione di riferimento della danza nel territorio calabrese, riconosciuta dal Ministero Della Cultura e sostenuta dalla Regione Calabria.

Lo spettacolo, una produzione di Ramificazioni Festival, è composto da quattro atti liberamente ispirati a 4 delle figure femminili più note di Giacomo Puccini, nei 100 anni dalla sua morte e sulle musiche delle sue stesse opere rielaborate magistralmente con una visione contemporanea. Un viaggio emozionale attraverso le pagine più note e amate di Giacomo Puccini, in cui i “corpi” diventano “voce”, e in qualche modo una possibile e suggestiva narrazione visiva prende forma. La fruizione del pubblico a sua volta diventa esperienza e interpreta simboli e personaggi in una condivisa visione fantastica dello spettacolo dove, nel solco della contemporaneità, si sperimentano intersezioni di gesto, suono, immagine, parola.

Ramificazioni, poi, propone per il 16 novembre, nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia, alle 20.30,  un doppio spettacolo: “Simple Love” di Equilibrio Dinamico, un duetto sulle relazioni di coppia, nel quale l’intento coreografico di Roberta Ferrara si sviluppa con coerenza attraverso molteplici livelli di senso, abbracciando un’ampia gamma di sfumature; “Puzzle” di ResExtensa, un lavoro che prende ispirazione dai racconti di Italo Calvino, labirinto di voci, narrazioni in danza che si incontrano, incastrano, scontrano e accompagnano per le coreografie di Elisa Barucchieri.

Domenica 17 novembre, sempre all’interno del Palazzo della Provincia, ma questa volta dalle 18, in programma “Tracce di Passione”, una serata esclusiva dedicata al mondo del tango. Protagoniste la compagnia Create Danza con “Fuga dal Tango”, uno spettacolo di danza innovativo e coinvolgente che esplora la relazione tra amore, libertà e trasformazione attraverso la fusione di stili differenti, il tango, la danza contemporanea e la pole dance, su coreografie di Filippo Stabile e Ciccio Aiello; la compagnia Naturalis Labor con “Le Tango des Malfaiteurs”, un ironico spettacolo sulle complicazioni umane delle relazioni e dell’amore, su coreografie di Luciano Padovani. A completare la serata, dalle 19:30 presso l’Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza la degustazione “Gusto e Arte”, accompagnata dalla milonga “La Elegante” a cura di Ciccio Aiello e Luciano Padovani.

Tra gli altri nomi che arricchiranno nelle prossime il cartellone di Ramificazioni Festival 2024 trovano spazio artisti di primo piano del mondo coreutico internazionale come: il coreografo americano Garrett Smith, già al lavoro con alcune tra le più importanti compagnie al mondo (Houston Ballett, Norwegian National Ballet, Bolshoi Ballet) che sarà ospite il 30 novembre con “Whispers Of Him”, in programma al Teatro Comunale di Catanzaro, danzato dalla ArtGarage Dance Company di Napoli; Roberto Zappalà, uno tra i più importanti coreografi italiani, che torna ospite del festival con con “Romeo e Giulietta”, il 6 dicembre al Teatro Manfroce di Palmi (RC). E ancora spazio negli altri appuntamenti a: Balletto di Roma, Dancehaus Company, e altri ancora. (rcs)

Cosenza celebra il fotografo Mario Carbone con una grande mostra antologica

di PINO NANOMario Carbone. I racconti di una vita. Fotografie dal 1954 al 1990”. Una grande mostra diffusa in 4 sedi diverse, una più prestigiosa dell’altra, celebrano da ieri a Cosenza una delle figure più rappresentative della fotografia e del cinema documentario italiano del XX secolo. Questo in onore di Mario Carbone è certamente uno degli eventi più seguiti e ammirati di questi mesi alla Galleria Nazionale di Cosenza, che si avvale per giunta del patrocinio della Sede RAI della Calabria. 

«La mostra “Carbone 100” – dice Marilena Sirangelo che ne ha curato il progetto generale – intende celebrare l’eredità culturale di Mario Carbone attraverso un’esposizione diffusa in più sedi e vuole rendere omaggio ad uno dei più grandi fotografi documentaristi del secolo”. Moderatrice della serata di gala la giornalista Francesca Pecora, presente Roberto Carbone, il figlio dell’artista, che ha spiegato ai presenti il perché “papà non è qui con noi, ma ha compiuto 100 anni e i medici gli hanno consigliato di restarsene nella sua casa a Roma dove ormai vive da sempre». 

Si parte appunto dalla Galleria Nazionale di Cosenza che da ieri accoglie il nucleo centrale del progetto, con foto e documentari che raccontano il rapporto di Carbone con artisti e performer che hanno segnato il mutare dello scenario artistico del Novecento.

«Tra le opere più significative – sottolinea Marilena Sirangelo – la documentazione delle performance tenutesi in occasione del Decennale del Nouveau Réalisme a Milano nel 1970 e della Settimana Internazionale della Performance a Bologna nel 1977».

Erano mesi che Cosenza non viveva un evento così appassionante e così affollato, ed erano mesi che la Galleria Nazionale non ospitasse una Mostra di respiro così internazionale. Il progetto, vi dicevo, porta la firma di Marilena Sirangelo, la mostra è stata curata da Martina Cavallarin, assistenti alla curatela Antonio Caruso e Rossella Ciciarelli, e a fare gli onori di casa è stata la direttrice della Galleria Nazionale Rossana Baccari che ha introdotto la rassegna conl lo stile dei grandi eventi.

Ne segue un viaggio davvero straordinario e unico nel suo genere nell’Italia meridionale “vista attraverso immagini che ne ritraggono riti e tradizioni”, un’esperienza che si compie visitando il RiMuseum dell’Università della Calabria che espone foto dal grande valore antropologico.

Mercoledì 13 novembre alle ore 17.00 alla Biblioteca Stefano Rodotà del Liceo Classico Bernardino Telesio troveremo gli scatti di Mario Carbone e del suo viaggio in Lucania compiuto con Carlo Levi, foto e immagini d’autore che testimoniano i luoghi raccontati dallo scrittore di “Cristo si è fermato a Eboli.

E infine al Maon – si terrà una giornata di studio sabato 14 dicembre alle ore 18.00 –, che ospiterà una riflessione moderna e aggiornata sulla resilienza e sul legame fra arte e rinascita, con un focus sulle fotografie dedicate al terremoto del Belice del 1968 e successiva ricostruzione, e la realizzazione a Gibellina nel 1990 dell’installazione La montagna di sale di Mimmo Paladino.

Ma chi era nei fatti Mario Carbone?

«Era nato a San Sosti, a due passi da Cosenza, nel 1924, e oggi – sottolinea Marilena Sirangelo al grande pubblico intervenuto ieri sera a palazzo Carbone – è una delle figure più rappresentative della fotografia e del cinema documentario italiano del XX secolo. Il suo obiettivo ha catturato con sensibilità e acume i grandi mutamenti sociali e artistici del Dopoguerra, raccontando per immagini la realtà italiana con uno sguardo che ha saputo unire la testimonianza visiva all’analisi sociale».

Dopo gli anni di apprendistato svolti a Cosenza prima, e Milano poi, nel 1955 – ricorda la curatrice della mostra – Mario Carbone si stabilisce a Roma dove avvia una prolifica carriera come operatore cinematografico, direttore della fotografia e regista di documentari, collaborando con importanti registi quali Libero Bizzarri, Romano Scavolini e Raffaele Andreassi. La sua produzione abbraccia temi di grande rilevanza sociale come la situazione meridionale, le lotte studentesche e gli eventi politici degli anni Sessanta-Ottanta. Tra i suoi lavori più noti vi è il docufilm sull’alluvione di Firenze del 1966, Firenze, novembre 1966, che gli vale prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio San Marco al Festival di Venezia e il Nastro d’Argento per la miglior fotografia in bianco e nero.

Ma c’è molto di più nella vita di questo grande artista del ‘900. Il legame di Carbone con il mondo dell’arte, rafforzato anche dalla moglie Elisa Magri direttrice della Galleria Ciak, lo porta a documentare l’attività della Scuola di Piazza del Popolo, ritraendo artisti come Mario Schifano, Tano Festa, Giosetta Fioroni e Franco Angeli con il quale realizza il suo primo cortometraggio Inquietudine (1960).

«Negli anni Settanta poi – aggiunge Marilena Sirangelo – immortala la scena della Performance Art, realizzando documenti visivi di eventi epocali come il Decennale del Nouveau Réalisme a Milano (1970) e la Prima Settimana Internazionale della Performance a Bologna (1977).Ecco perché le fotografie e i filmati di Mario Carbone, di straordinaria importanza per il loro valore culturale, storico e artistico, non sono solo documenti visivi, ma rilevanti strumenti di riflessione sulla società e sull’arte italiana del secondo Novecento».

Di più non si sarebbe potuto immaginare per onorare un artista del suo calibro, per giunta ancora vivo e ancora perfettamente lucido, in grado di raccontare quella che è stata la sua epopea. (pn)

Sabato a Cosenza in piazza per la sanità pubblica

Sabato 9 novembre, a Cosenza, si terrà una manifestazione per salvare la sanità pubblica indetta dal Comitato per la Sanità Pubblica.

«“Salviamo il servizio sanitario pubblico” è un imperativo, un richiamo al dovere per chi vive in Calabria soprattutto se lavora dentro il sistema sanitario», ha detto Giuseppe Valentino, segretario generale Filcams Cgil Calabria, che ha aderito alla manifestazione.

«Noi che organizziamo le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti sanitari – ha spiegato – che garantiscono la pulizia, l’igiene, la sicurezza, la ristorazione e che subiscono paradossalmente più degli operatori sanitari le storture di un sistema malato e che non garantisce il diritto universale alla Salute».

«I tagli alla spesa sanitaria ricadono sulle tasche di chi lavora – ha proseguito – sul proprio reddito e sulle prospettive di miglioramento della condizione di vite propria e della famiglia; hanno reso il lavoro di molte persone povero, poverissimo, non garantendogli il minimo necessario per una vita dignitosa».

«Questo significa offrire un servizio sanitario scadente e non dignitoso – ha evidenziato – che non garantisce ai cittadini il diritto a curarsi, la prevenzione e l’assistenza».

«Difendere la sanità pubblica significa per noi difendere il lavoro e, quindi – ha concluso – il diritto a vivere dignitosamente nella nostra terra, ecco perché la Filcams Cgil sarà in piazza accanto a chi vuole cambiare e far progredire la Calabria.

Alla manifestazione sarà presente anche la Fillea Cgil Calabria, guidata da Simone Celebre, che ha sottolineato come l’iniziativa «rappresenta un momento cruciale di mobilitazione per rivendicare il diritto alla salute, un diritto universale che deve essere garantito a tutte e a tutti, senza distinzione alcuna».

«In un periodo in cui la nostra sanità pubblica attraversa difficoltà sempre più gravi, è fondamentale – ha evidenziato il segretario generale della Fillea Cgil Calabria – lavorare insieme per il rilancio della medicina del territorio. È imperativo garantire che le strutture sanitarie territoriali siano adeguatamente organizzate e rispondano in modo efficace ai bisogni della comunità».

«La nostra Regione – ha continuato Simone Celebre – ha urgentemente bisogno di una riorganizzazione della rete ospedaliera, che possa offrire servizi di qualità e tempestivi, abbattendo le interminabili liste d’attesa che costringono i cittadini a lunghe attese e incertezze. È inaccettabile che l’accesso alle cure dipenda da fattori economici quando il diritto alla salute deve essere un pilastro fondamentale di una società equa».

«Siamo fortemente critici – ha detto – e ci opporremo con tutte le nostre forze alla privatizzazione selvaggia dei servizi sanitari, che porta a una diminuzione della qualità dell’assistenza e a un aumento delle disuguaglianze. È tempo di dire basta a questo modello che mette al primo posto il profitto e non il benessere dei cittadini».

«Pertanto, invitiamo le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini a partecipare alla manifestazione di sabato prossimo. Insieme – ha concluso – possiamo far sentire la nostra voce e chiedere un cambiamento reale e duraturo, affinché la difesa del diritto alla salute e della sanità pubblica diventi una priorità per le Istituzioni». (rcs)

COSENZA – Domani l’assemblea cittadina per dire no alla fusione

Domani pomeriggio, alle 17, al Royal Hotel di Cosenza, si terrà un’assemblea cittadina per dire No alla Città Unica, organizzata dal Comitato di Cosenza No alla Fusione.

Interverranno Battista Sangineto, Nadia Gambilongo, Sergio Nucci, Franco Salatino, Francesco Intrieri e Paolo Veltri. I lavori saranno moderati dal giornalista Filippo Veltri.

«In questi giorni, nell’area urbana – si legge – il tema della fusione dei comuni è diventato finalmente centrale. La scorsa settimana si è tenuta la prima riunione di coordinamento a Cosenza di tutti coloro che hanno deciso di fare fronte comune per dire no ad una fusione dei comuni condotta in maniera antidemocratica. Domani sarà importante mettere in evidenza che la fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero non nasce da un percorso condiviso e maturato tra i cittadini dell’area urbana, non è espressione dalla volontà e delle decisioni delle comunità interessate, ma è il frutto di una scelta scellerata calata dall’alto con una decisione assunta dalla Regione Calabria del tutto incostituzionale che ha esautorato dalla possibilità di scegliere le amministrazioni comunali».

«Da tutto questo i cittadini e i comuni si sono dovuti difendere con la carta bollata – viene ricordato dal Comitato – presentando ricorsi al Tar (a breve si saprà come si determinerà rispetto al referendum). La legge regionale 15/2006 ha esautorato i comuni dal potere, garantito dalla costituzione, di decidere sul proprio territorio e sulla comunità d’appartenenza; di fatto, cancellando la possibilità di partecipare attivamente ai processi decisionali di unione tra gli stessi, di avviare una programmazione partecipata e di individuare i tempi e i modi per arrivare alla realizzazione di una comunità variegata, ma condivisa tra i comuni interessati, che sono con molta evidenza non soltanto Cosenza, Castrolibero e Rende. Esistono e sono potenzialmente interessati al processo di unione anche le realtà della cintura a Sud di Cosenza e l’area collinare, ad esempio Mendicino, nonché il Comune di Montalto. È necessario, pertanto, allargare la consultazione e la partecipazione con tempi necessariamente più lunghi e democratici. Si è preferito, invece, avviare un tentativo di fusione a freddo ai limiti dell’alchimia amministrativa, su cui i comuni e i comitati dei cittadini hanno presentato ben quattro ricorsi». 

«Inoltre – prosegue la nota – non esiste un progetto condiviso che fotografi l’esistente e prefiguri un’area urbana allargata con un piano urbanistico, del verde, del traffico, dei trasporti degni di questo nome. Non è dato sapere – e rimane un mistero – cosa si farà dopo la fusione e come lo si realizzerà. Progetti di cementificazione e di impermeabilizzazione del suolo incombono, mentre i cambiamenti climatici ci dicono chiaramente che dobbiamo cambiare direzione. Si dice, per la verità senza cognizione di causa, che la fusione porterà vantaggi economici ai comuni, ma le cifre non sono attendibili, non ci sono studi socioeconomici che le avvalorino, gran parte dei docenti dell’Unical sono sbigottiti di fronte a un disegno di fusione senza studi e proiezioni, e le dichiarazioni del rettore lasciano il tempo che trovano».

«L’area Sud di Cosenza e il suo prezioso centro storico da tempo sono dimenticati e in degrado – conclude la nota – bisognerebbe riportare Cosenza al centro di un progetto; invece, viene ignorata la sua storia e la fusione renderebbe il suo ruolo ancor più marginale rispetto allo sviluppo dell’area Nord. Non esiste un progetto condiviso sui servizi sociosanitari. Mentre l’Ospedale dell’Annunziata attende di essere potenziato con risorse e personale, nel frattempo si avviano altri studi di fattibilità. È necessario fare comunità con una progettazione partecipata dal basso, di questo si discuterà nell’assemblea cittadina aperta a tutte». (rcs)

COSENZA – La Cgil presenta la manifestazione “Salviamo il servizio sanitario pubblico”

Domani mattina, a Cosenza, alle 10.30, nella sede della Cgil Calabria, sarà presentata la manifestazione Salviamo il servizio sanitario pubblico, in programma per sabato 9 novembre.

La Cgil Cosenza, con diverse altre associazioni e realtà del territorio ha aderito all’evento promosso dal Comitato per la Sanità Pubblica, perché tante sono le ragioni da portare in piazza e per le quali chiedere, ancora una volta, ascolto.

Dal diritto alla salute equo e universalistico, al  rilancio della medicina del territorio, alla riorganizzazione della rete ospedaliera e delle strutture sanitarie territoriali, all’abbattimento delle interminabili liste d’attesa,  al contrasto alla privatizzazione selvaggia dei servizi sanitari.

Saranno presenti associazioni, partiti e componenti del comitato organizzativo. (rcs)

Il Console Naccari alla presentazione del progetto Maalema “sartoria artigianale tessile marocchina”

È stato presentato, a Cosenza, dall’Associazione Dawa, il progetto “Maleema” per realizzare una sartoria artigianale tessile marocchina.

L’incontro ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione, dott. Ahmed Berraou, del Vescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Giovanni Checchinato, dell’assessore al Welfare del Comune di Cosenza, dott.ssa Veronica Buffone, del dottor Antonio Chiappetta, presidente dell’Associazione “Insieme odv” che ha moderato i lavori e dell’avv. Domenico Naccari, Console Onorario del Regno del Marocco per la Regione Calabria.

L’assessore al Welfare ha ricordato come il Comune di Cosenza, guidato dall’avvocato Franz Caruso, è da sempre vicino e di supporto alle attività che tendono alla inclusione dei cittadini ,presenti sul territorio, provenienti da altri stati.
Il Vescovo di Cosenza-Bisignano ha evidenziato la grande sintonia e collaborazione tra la comunità cattolica e quella musulmana a Cosenza con una serie di attività comuni ultima tra tutte lo scambio di auguri Pasqua-Ramadan.
Il presidente dell’associazione interculturale Dawa ha menzionato, con orgoglio, le molteplici attività svolte dalla sua organizzazione nel corso dei dieci anni di attività nel campo della solidarietà e dell’accoglienza, del volontariato, della formazione, dell’assistenza legale, del supporto educativo  e dell’assistenza ai profughi.
Ha indicato poi, nel concreto, quello che può considerarsi il fiore all’occhiello dell’associazione, ovvero il progetto Maalema, che tende a contrastare la grave crisi lavorativa che sta investendo l’occupazione femminile in Calabria.  Ha spiegato che Maalema sarà una sartoria gestita da ragazze e donne marocchine che realizzerà capi con materiali derivanti dal riuso o con tessuti naturali provenienti dal Marocco come: agave, lana, cotone o lino.
Ha concluso i lavori il Console Naccari il quale, su sollecitazione del moderatore, ha indicato i tratti caratteristici della nazione da lui rappresentata oltre alle peculiarità della comunità marocchina in Calabria.
Ha rivendicato, con orgoglio, che in Marocco convivono pacificamente le tre religioni  più diffuse ovvero i mussulmani, i cattolici, e gli ebrei.  Ha approfondito poi quelli che sono i dati di un’economia solida con un Pil previsto per il 2024 pari al 3,1 per cento che colloca il Marocco al vertice delle economie africane e nella lista di uno dei paesi più attraenti per il commercio.
Il Console ha affrontato, altresì, l’aspetto della comunità marocchina in Calabria composta da circa 15.000 membri presenti ormai da circa trent’anni che si sono distinti per laboriosità e perfetta integrazione nel tessuto sociale calabrese.
Ha ricordato, altresì, che, in virtù di questo perfetto inserimento, il Comune di Gioia Tauro ha destinato dei locali da adibire a sede del Consolato Onorario del Regno del Marocco in Calabria che saranno inaugurati il 30 novembre.
L’ interessante incontro si è concluso con la consumazione del tradizionale cous cous e del tè alla menta. (rcs)

COSENZA – Riqualificata la storica fontana di Piazza Spirito Santo

È stata riconsegnata, ai cittadini di Cosenza, la storica fontana di Piazza Spirito Santo, completamente riqualificata e rimessa in funzione. La piazza, inoltre, è stata abbellita con nuovi decori urbani ed una nuova illuminazione.

«Questi lavori – ha detto il sindaco Franz Caruso – sono il frutto di una sinergia importante instaurata con il Comitato Piazza Spirito Santo e con tanti amici innamorati di Cosenza e che vogliono sostenere la mia amministrazione per rendere la nostra città sempre più bella ed accogliente. E’ il caso di  Giannino Dodaro e di Gianni Ziccarelli. Quest’ultimo sta anche recuperando tante panchine rotte che stiamo posizionando in città in una gestione dell’Ente da buon padre di famiglia, che non sperpera le risorse, ma che anzi le mette a frutto e le ammortizza».
«È questa una cosa bellissima e di grande valore – ha aggiunto – perché  mette insieme  le passioni ed  i sentimenti del cittadino con la freddezza delle Istituzioni che, però, sono rappresentate dagli uomini e quando gli uomini delle istituzioni  ci mettono lo stesso sentimento dei cittadini si  verifica quanto sta accadendo stasera nella storica Piazza dello Spirito Santo. Una piazza che era abbandonata al degrado, che ha subito anche furti di opere importanti, l’aggressione di incivili e che veniva occupata per il parcheggio delle automobili. Oggi, invece, grazie a queste sinergie e collaborazioni questo importante luogo è stato restituito alla sua naturale funzione di unione e di condivisione dei suoi residenti, restituendolo alla sua antica bellezza anche con la messa in funzione della fontana».
Franz Caruso ha, quindi, informato i presenti del programma di recupero di tutte le fontane della città, attraverso il quale si sta già lavorando alle Fontane di Piazza Loreto, abbandonate da decenni, a quelle di via Arabia e della scalinata dei due Leoni, per fare solo pochi esempi. Il primo Cittadino si è, poi, soffermato sul prestigio del Centro Storico, ricordando che è destinatario del più grande investimento di sempre pari a circa 123 milioni di euro, che va addirittura ben oltre i finanziamenti della sindacatura del compianto Giacomo Mancini, con 24 cantieri aperti tra Cis e Agenda Urbana, molte opere già inaugurate, altre che si stanno ultimando. Tutte, comunque, saranno chiuse entro il 31 dicembre 2025.  F
ranz Caruso, rispondendo, poi, ad alcune domande dei cittadini sull’ex hotel Jolly, per il quale ha annunciato  una conferenza stampa nella prossima settimana, ha affermato:  «Se avessi potuto avrei realizzato il Museo di Telesio, di Parrasio, di Serra o di tanti altri nostri illustri conterranei, non certo quello di Alarico. Ma il finanziamento lo ha chiesto la passata amministrazione ed è stato concesso sul Museo di Alarico che, quindi, deve essere realizzato pena la perdita dello stesso finanziamento».
«Ma non solo – ha aggiunto –. Sono state già spese risorse cospicue per abbattere il Jolly e se perdessimo il finanziamento il Comune dovrebbe restituire quelle cifre che, peraltro, non ha. Quindi, cosa dovrei fare? Penalizzare ulteriormente i miei concittadini che già pagano un dissesto finanziario ed un debito pubblico degli anni passati a lacrime e sangue? No, non si può fare. Amministrare è una cosa seria e deve  tutelare innanzitutto la comunità. Per cui stiamo cercando di salvare il salvabile nel rispetto della cosa pubblica e della città che non può subire altri disagi ed ulteriori difficoltà. Peraltro, senza risorse pubbliche, come potrei recuperare quella parte  della città che è la porta d’ingresso al Centro Storico, oggetto di degrado su cui interveniamo continuamente?».
Detto ciò, il sindaco Franz Caruso, rivolgendosi nuovamente ai cittadini presenti ha invitato tutti all’unità ed alla condivisione, perché « insieme – ha detto – faremo grandi cose per Cosenza. Tanto abbiamo realizzato fino ad oggi, in soli 3 anni, tanto altro faremo iniziando ad offrire della nostra città e del nostro Centro storico anche una immagine di sicurezza e di bellezza. Nonostante piccole situazioni di disagio la nostra città è, infatti, sicura oltre che accogliente».
La serata è, quindi, proseguita all’insegna della convivialità e della buona musica.