COSENZA – Welfare, verde e salute come elementi chiave dell’Agenda Urbana Cosenza-Rende

Si conclude con una due giorni di seminari e dibattiti, organizzata dalla Cooperativa sociale “L’Alba”, il progetto afferente ad “Agenda Urbana Cosenza-Rende”, impegnato nella fase relativa all’attuazione delle operazioni gestite dall’Amministrazione comunale di Cosenza.

L’evento di studio e confronto dedicato ai temi cruciali del welfare, ambiente e salute, si è svolto con successo presso i locali dell’Enoteca regionale di Cosenza.

Nell’occasione, il presidente della cooperativa, Emilio Sessa, ideatore e regista dell’evento, è riuscito a mettere insieme attorno ad un tavolo i rappresentanti istituzionali e del mondo sociale, della scuola e dell’alta formazione della provincia di Cosenza, insieme ad agronomi, architetti e psicologi, che in un incontro di sapienze, esperienze, visioni e prospettive hanno confermato la volontà di procedere collegialmente verso la costruzione di un’interessante sinergia progettuale.

La prima giornata dei lavori, coordinata dal giornalista Giorgio Durante, ha rappresentato un momento di sintesi e chiarimenti sull’impatto del Pnrr nei diversi ambiti della società civile, dell’ambiente, dell’impresa e delle istituzioni.

Il tavolo degli esperti relatori ha visto alternarsi gli amministratori della Città di Cosenza, nelle persone dell’Assessora al Welfare, Veronica Buffone, e di Francesco Alimena del Coordinamento Pnrr, con il rappresentante dell’Ente provinciale di Cosenza, il dirigente Gianni Amelio, a cui si sono succeduti il rappresentante di Confcooperative Calabria, Rocco Sicoli, il rappresentante del Csv, Gregorio Crudo, e di Banca Etica, Maria Antonietta Mazzei, la referente Pnrr Orientamento scolastico e professionale dell’Uai, Desiré Emmanuela Chirico, e Rosa Maria Paola Ferraro, dirigente dell’Ics Gullo di Cosenza.

Un tavolo interdisciplinare estremamente qualificato che ha reso trasparente il rapporto tra istituzioni e mondo del sociale e che ha evidenziato molte istanze che, nelle parole degli amministratori presenti, troveranno presto risposte concrete grazie alle attività previste dal Piano Nazionale di Resilienza.

I lavori della seconda giornata, assegnati alla moderazione e coordinamento del giornalista Valerio Caparelli, sono stati dedicati nello specifico al tema “Verde e Salute” e alla presentazione di nuove modalità di professionalizzazione dei giovani attraverso l’Its Iridea Academy.

La prima parte si è aperta con i saluti istituzionali dell’Assessora all’Urbanistica del Comune di Cosenza, Pina Incarnato, che oltre a portare i saluti del Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha introdotto uno spaccato di quanto si sta realizzando nella città dei bruzi rispetto al tema dei lavori. La sua partecipazione è servita anche ad introdurre la relazione dell’Assessora alle Politiche della Salute del Comune di Cosenza, Maria Teresa De Marco, che ha illustrato un interessante excursus sul valore del verde in campo medico.

La sessione dei saluti istituzionali è stata conclusa dalla Presidente di Assoverde, Rosi Sgaravatti, che ha così introdotto gli interventi dell’architetto Silvia Giuffrida e dell’agronomo Antonino Currò, referenti dell’associazione, che hanno presentato la pianificazione e la cultura del verde attraverso il Libro Bianco del Verde, strumento utile e coadiuvante per la filiera del verde.

Due importanti contributi sulla discussione del tema e sulle prospettive da attuare rispetto agli elementi del verde e della salute sono stati prospettati dal Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, Michele Santaniello, che ha illustrato le attività poste in essere per rendere l’ambiente urbano più consono alla vivibilità dei residenti, e dal professore ordinario della Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Domenico Passarelli, incaricato dal presidente provinciale Pasquale Costabile di rappresentare nell’occasione l’Ordine degli Architetti di Cosenza.

Di sostanza anche gli interventi e le esperienze rappresentate dal responsabile di Alessco, Antonio Iaconetti, e da Alessandra Bresciani della Commissione Verde Pubblico del Comune di Cosenza, a cui sono state fatte seguire le relazioni tecniche di Stefano Scalercio del Crea e di Francesco Curcio, Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila, che si sono soffermati sulla necessità di coordinamento a tutti i livelli nel progettare soluzioni per il verde urbano, visto che nel passato le scelte non sono state sempre felici o in linea con le tecniche forestali.

La prima parte dei lavori è stata infine conclusa con gli interventi e le proposizioni del neo Commissario dell’Arsac, Fulvia Caligiuri, e della Presidente della Commissione consiliare per agricoltura e foreste della Regione Calabria, Katya Gentile.

La sessione pomeridiana si è aperta con i saluti istituzionali del Segretario regionale dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, Marco Pingitore, che ha rivolto ai presenti anche i saluti del Presidente Armodio Lombardo, mentre lo psicologo Tommaso Francesco Anastasio ha spiegato i benefici che ogni individuo può trarre da un punto di vista psicologico e sanitario attraverso il contatto con la natura e con il verde.

Atteso e molto dibattuto l’intervento della Garante del Verde del Comune di Cosenza, Nadia Gambilongo, che ha illustrato l’importanza del ruolo dei garanti nella città bruzia, secondo Collegio istituito in Italia, formato da professionisti provenienti da diverse discipline.

Tutti i soggetti istituzionali, professionali, scolastici e sociali intervenuti nella due giorni di lavoro, evidenziando il ruolo cruciale di un contesto salutare per il benessere psicologico, hanno offerto preziose prospettive sul legame tra ambiente e salute e dato interessanti input sulle azioni da intraprendere per la costruzione di una migliore qualità della vita.

Tutti i convenuti hanno così potuto esplorare collegialmente soluzioni innovative per la progettazione di spazi atti a favorire il benessere individuale e collettivo, sottolineando l’importanza di pratiche agricole sostenibili anche in area urbana, da trasmettere alle nuove generazioni anche attraverso la scuola iniziando da quella primaria.

Infine, la presenza dei rappresentanti dell’Istituto Tecnico Superiore Iridea Academy, nella persona dell’agronomo Carmela Pecora, che nel portare i saluti della presidente dell’Its, Felicita Cinnante, di cui ha letto un messaggio, ha contribuito all’insieme dei lavori offrendo una prospettiva tecnica e applicativa circa gli interessanti temi trattati: un’opportunità che passa proprio dall’alta formazione, visto che il verde, soprattutto quello pubblico, necessita di professionalità in linea con alte competenze e innovazione tecnologica. E da questo punto di vista gli Its Academy sono pronti a dare il loro contributo.

«Queste due giornate – ha dichiarato il presidente Emilio Sessa – si sono rivelate un’occasione unica per promuovere il dialogo interdisciplinare e la condivisione di conoscenze tra professionisti provenienti da settori diversi, istituzioni, organi di rappresentanza e il sistema bancario sociale. Grazie ai loro saggi interventi è emersa la volontà tra le stesse istituzioni coinvolte di voler collaborare e condividere le proprie prerogative al fine di perseguire il fine comune. Ci auguriamo che questo incontro possa stimolare ulteriori iniziative collaborative, promuovendo la consapevolezza e l’azione per un futuro sostenibile». Il progetto è stato finanziato dal Por Calabria Fesr‐Fse 2014‐2020 Asse 10 ‐ Inclusione Sociale (OT9 – FSE) Strategia Urbana Cosenza‐Rende. Azione 9.7.1 – Promozione di progetti e di partenariati tra pubblico, privato e privato sociale finalizzati all’innovazione sociale, alla responsabilità sociale d’impresa e allo sviluppo del welfare community Comune di Cosenza. (rcs)

ZUMPANO (CS) – Omnia è: «Educare alla qualità dei consumi»

«La Calabria, rispetto al dato nazionale che conta oltre 2 milioni di famiglie in povertà energetica (Fonte: Associazione Artigiani e piccole imprese – Cgia), vede oggi oltre 304 mila calabresi (16%) vivere ancora in abitazioni scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi. Puntare sulle comunità energetiche come ha fatto la Regione Sicilia che ha stanziato 100 milioni di euro destinati principalmente ai piccoli comuni, è la strada maestra per svestirsi di questa maglia nera e guidare, dal basso la sfida della transizione energetica che deve e può partire dall’entroterra. Serve educare alla qualità dei consumi energetici».

È quanto dichiara l’amministratore delegato di Omnia É, Vincenzo D’Agostino apprezzando la sensibilità e l’attenzione al tema dimostrata nelle scorse settimane dalla Presidente dell’Anci Calabria Rosaria Succurro che riveste anche il ruolo di Presidente della Provincia, quella di Cosenza, con il più alto numero di comuni, molti dei quali distribuiti nell’entroterra.

«Condivido la Presidente Succurro quando sostiene che le comunità energetiche rappresentano un’opportunità da cogliere rapidamente, soprattutto nell’attuale momento di crisi, in cui i costi energetici sono purtroppo destinati a salire, anche attraverso una proficua sinergia pubblico-privato. La Calabria dimostra quotidianamente di avere risorse imprenditoriali e intellettuali per sviluppare alla massima potenza il campo delle energie rinnovabili. Si colga questa opportunità come punto di non ritorno per una industrializzazione ecosostenibile, d’avanguardia che possa far diventare la nostra Regione 100% green e sostenere concretamente il processo di transizione dell’intero continente europeo. Occorrono, oggi più che mai – continua l’Amministratore Delegato di Omnia Energia – coraggio, intraprendenza, consapevolezza e visione nelle scelte».

«Una regione come la Calabria che – Conclude D’Agostino – in Italia, come ci ricorda World Weather è seconda solo alla Sicilia per maggiore esposizione diurna al sole, è naturalmente predisposta a cogliere l’opportunità del fotovoltaico». (rcs)

RENDE (CS) – Laboratorio civico protesta: «Il Tar del Lazio non ci fa vedere gli atti»

Il Laboratorio Civico di Rende protesta contro il Tar del Lazio che «ha rigettato la nostra richiesta di accesso agli atti: ad oggi ci viene impedito di conoscere i motivi dello scioglimento del Comune di Rende. Noi non ci fermiamo. Pronti a fare i nomi di chi ha voluto ciò».

«È stato notificato da parte del Tar del Lazio – continua la nota di Laboratorio Civico – il provvedimento con il quale si rigetta la richiesta da noi formulata di accesso agli atti per conoscere il contenuto della relazione dei commissari che ha portato allo scioglimento del comune di Rende. Ciò non ci impedirà di proseguire la ricerca di una verità giudiziaria che appare oggi avvolta ancor più nel mistero di fittissime nebbie. Il Tar ha argomentato tale scelta evidenziando che si tratterebbe di documenti secretati».

Continua la nota: «Questo accade oggi nel nostro Paese: le amministrazioni comunali vengono sciolte senza conoscerne le cause. Una notizia che fa ancora più specie se si pensa che a pagarne le conseguenze è stato uno dei comuni più virtuosi della Calabria, il terzo della regione a ricevere maggiori finanziamenti dai fondi Pnrr. Ciò nonostante, continueremo ricorrendo a giurisdizioni superiori e relazioneremo su chi ha voluto lo scioglimento e per quali ragioni». (rcs)

CASSANO (CS) – ArticoloVentuno: «I fatti restano fatti, le polemiche restano polemiche»

di ARTICOLOVENTUNO – Questo è un gran bel paese, la natura è stata generosa per le bellezze che ha voluto donarci e noi cosa ne abbiamo fatto? Una discarica immensa con più di 20 camion al giorno che scaricano spazzatura, a volte fumante, proprio a testimoniare che c’è con l’idea di costruirne addirittura altre.
Abbiamo avuto interrati materiali e sostanze altamente tossiche che, nonostante gli affascinatori non credano alla correlazione (pare per le percentuali in linea con la media) e fanno finta di non capire che, oltre alle morti per tumori accertati, esistono anche i casi in corso.

Anziché nascondersi dietro letterine e burocrazia, se si è convinti che a Cassano non ci sia “allarme tumorale”, una volta per tutte, perchè non si comunica ufficialmente alla gente che ferrite e discarica fanno bene alla salute e portano alla crescita della comunità? Non si è ipotizzata una convenzione con le Terme per accompagnare i pazienti, subito dopo una seduta di aerosol, in gita alla discarica e sui siti delle ferrite?

Perché non si informa la città su come sono stati spesi i fondi di svariati milioni di € avuti come risarcimento per il danno subito e che ancora subiamo a causa delle ferriti di zinco? Perché i quasi 5 milioni di euro non sono stati destinati per la prevenzione o per fornire un sostegno economico ai cittadini malati di tumori? La Consigliera delegata alla Sanità cosa ne pensa?

La natura è stata così benevola nei nostri confronti che c’ha dotati di 10 km di costa, tra le più belle del mezzogiorno. Però la domanda sorge spontanea: la politica cosa ha fatto per tutelare questo bene inestimabile?
Basti pensare, ad esempio, che dopo 20 anni il più grande villaggio, Marina Di Sibari, è senza il bene primario dell’acqua potabile e con gravi carenze igienico-sanitarie e si dovrebbe vergognare chi ne parla o chi non ha la responsabilità di non aver fatto niente per cambiare le cose?

Per di più, le straordinarie Grotte di Sant’Angelo chiuse per 8 anni, solo ora si ci ricorda di appaltare i lavori in questa fase di frenetica ansimante e costosa passerella quotidiana, in vista della campagna elettorale? Così si rischia di offendere pesantemente l’intelligenza dei cassanesi!

Un metodo provinciale della vecchia politica che non tiene conto che la gente è attenta, intelligente e riflette. Per qualcuno parlare di queste cose è come offendere il paese. Noi invece , se ne parliamo ,è per il mero fatto che vogliamo aprire una discussione per uscire da questo pantano.

Cosa si offre alla futura classe dirigente? I concorsi fatti e da fare appannaggio del ‘giglio magico’, mentre centinaia di disoccupati cercano fortuna altrove e continuano ad emigrare separandosi dai loro affetti.
Un modus operandi che non può più andare tenendo conto dell’andamento sempre più degradante del nostro paese: si preferiscono sperperare milioni di euro per gli immigrati, che ormai occupano gran parte del centro storico, per poi lasciati vivere in condizioni disumane, prede di avvoltoi che lucrano su questi nostri fratelli. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere il senso dell’accoglienza e dell’integrazione.

Tutto questo mentre la nostra gente è costretta ad emigrare, mai un ritorno e mai un centesimo speso per loro, solo gite oltre alpi o promesse elettorali.

Se per qualcuno la politica dello sperpero e del populismo è una politica di crescita (probabilmente inteso come crescita del consenso e del suo potere), poi però risponda delle proprie azioni politiche davanti alla città senza nascondersi.

Come si fa a dire che tutto va bene quando vengono bruciate case, auto e ci sono episodi che sfiorano le Istituzioni ma non se ne parla? Mentre si cerca di mostrare i muscoli con chi non la pensa allo stesso modo con toni e metodi deprecabili, questi sono fatti.

È legittimo dissentire da un modo di fare politica non condivisibile? In un paese civile e democratico quale siamo noi sì, e quando lo riterremo opportuno lo faremo. Sempre, senza se e senza ma. Cittadini aiutateci ad aiutarvi! (av)

CASALI DEL MANCO (CS) – Presentato il libro di Erminia Barca “Tu porti gioia”

di ANNA MARIA VENTURA – Casali del Manco è sempre più fucina culturale per le numerose manifestazioni che si svolgono nei suoi borghi grazie alla presenza di uomini e donne di cultura che abitano il territorio e lo rendono vivo e ricco di sempre nuovi stimoli. Scrittori, poeti, musicisti, pittori e artisti sono nati in questa terra o l’hanno attraversata, lasciando la loro impronta per poi passare il testimone alle nuove generazioni. La cosa sorprendente è proprio questa: che una popolazione giovane, invertendo la tendenza che caratterizza il Sud del Bel Paese, ormai depauperato delle sue forze più giovani e più intellettualmente dotate, rimane nei Casali, studia, s’impegna, cerca nuove strade, si organizza in cooperative, fa tesoro dell’enorme patrimonio di cultura e tradizioni che la storia di questi Casali tramanda e delle ricchezze naturali e paesaggistiche, che il territorio offre.

Il comprensorio di Casali del Manco, con i suoi 170 km quadrati, comprende meravigliosi borghi e importanti aree del Parco nazionale della Sila. Per conformazione insediativa, per densità di relazioni e pratiche locali e per spirito di comunità questo territorio era da ritenersi da tempo un unico contesto abitato. E’ come se una seconda identità diffusa, quella degli storici casali siti nel Manco del fiume Crati, si intessesse alle realtà comunali, a ben vedere anch’esse già multiple. Infatti ognuno dei 5 Comuni originali (Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio, Spezzano Piccolo e Trenta che nel 2017 si sono fusi nell’unico Comune di Casali del Manco) era l’insieme di più casali storici. Oggi l’aggregazione comprende un territorio che va da Cosenza sin sulle vette della Sila Grande, una ventina di località abitate e una pluralità di identità locali che tuttavia tutte si ritrovano nell’elemento comune di essere i Casali del Manco. Un territorio diffuso, variegato e plurale, che mette al centro diverse identità locali e crea relazioni di forza.

Fra i borghi c’è Pedace, di suggestiva bellezza, per le sue piazze, strade, vicoli, edifici di culto. Di pregio la chiesa dei SS. Pietro e Paolo con l’annesso campanile, costruito staccato dall’edificio religioso. Poco distante dal centro storico, isolato, sorge il convento di San Francesco di Paola. Il complesso si compone della chiesa dell’Annunziata e dell’ex Convento dei frati minimi; entrambi sorgono su di un grosso masso che sporge sulla vallata sottostante del fiume Cardone. Pedace è ricca anche di storia e di personaggi che l’hanno espressa,come Cesare Curcio e Rita Pisano.

Il primo nacque a Pedace nel 1904 e lì morì nel 1961. Fu Sindaco del paese nel 1948. Consigliere Provinciale nel 1952. Deputato nel Parlamento Nazionale dal 1953 al 1957. Noto protagonista della lotta antifascista, diresse la Gioventù Comunista della sezione di Pedace. Venne arrestato più volte dal regime fascista e condannato per l’attività di propaganda. Ospitò nella sua casa di montagna il clandestino Pietro Ingrao, uno dei massimi dirigenti del Pci e futuro Presidente della Camera dei Deputati. Fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1961, si dedicò al lavoro politico nel partito e alle organizzazioni dei contadini presilani.

Rita Pisano è stata una grande donna, visionaria e al contempo capace di realizzare sogni e visioni in politica e nella vita quotidiana. Non si è mai tirata indietro di fronte alle battaglie per i valori in cui credeva fermamente, dimostrando forza d’animo e volontà di migliorare le sorti della sua Terra. Nacque nel 1926 a Pedace. Aderì giovanissima al Pci e alla scuola del partito, conseguendo in poco tempo la licenza media e il diploma dell’istituto Tecnico Femminile. Assunse progressivamente gli incarichi di dirigente della federazione del partito a Cosenza, di segretario provinciale del Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa) e di consigliere comunale. Inflessibile contro le ingiustizie sociali e le diseguaglianze, lottò per l’emancipazione della donna, nella difficile situazione storico sociale del dopoguerra. Il più importante artista del ‘900, Pablo Picasso, incontrandola, decise di farle un ritratto, al quale diede il titolo di: “Jeunne fille de Calabre”. Era il 30 ottobre del 1949, Rita aveva 23 anni e si trovava a Roma, in occasione della celebrazione del congresso mondiale per la pace, dove raccontò i travagli dei contadini calabresi. È un periodo complesso per la storia italiana: dal ’47 i comunisti non sono più al Governo, lo scontro politico è molto aspro, l’opposizione dei partiti della sinistra coinvolge con proteste, scioperi e manifestazioni l’intero Paese. In questo clima di tumulti, seduti in un ristorante, Picasso rimase incantato dal bel volto di Rita, tanto da prendere carta e matita e realizzare un ritratto. Rita continuò l’azione politica nella sua Calabria, dove fu eletta sindaco di Pedace nel 1964. Incarico che mantenne, per vent’anni, fino al 1984, anno della sua prematura morte. Da sindaco ha dato vita ad un’amministrazione esemplare del bene pubblico. Amante della cultura, è riuscita, attraverso l’organizzazione degli “Incontri Silani”, a dare un’impronta di qualità ad iniziative letterarie, cinematografiche ed artistiche. Nella sua Pedace diede vita nel 1968 alla Biblioteca Comunale, consapevole che solo attraverso la cultura un popolo si potesse emancipare dai bisogni e dalla povertà, non solo per salire socialmente, ma soprattutto per conquistare la libertà del pensiero e dell’azione e diventare arbitro del proprio destino. La sua attenzione era rivolta soprattutto ai giovani. Costruì scuole, per assicurare loro una formazione culturale che consentisse di aspirare ad un futuro migliore.

E proprio nei locali della Biblioteca di Pedace, fondata da Rita Pisano, giorno 11 Novembre 2023, l’Associazione culturale “LaBiblioteca “ha presentato il libro “Tu porti gioia” di Erminia Barca, Editore “ilfilorosso”, 2023. Al tavolo dei lavori: Giulia Leonetti, Assessore alla Cultura del Comune di Casali del Manco ha porto i saluti istituzionali, il Professore Romeo Bufalo, già Docente di Estetica all’Unical, ha dissertato magistralmente sul libro, Battista Bruno ha svolto le funzioni di moderatore, intervenendo con riflessioni puntuali e pertinenti, l’autrice Erminia Barca ha fatto l’intervento conclusivo, dicendo le ragioni che l’hanno indotta a scrivere il suo libro, il tempo in cui l’ha scritto,le fonti letterarie cui si è ispirata e i destinatari dell’opera. Molti gli interventi anche da parte del pubblico numeroso e coinvolto.

Il lbro, scritto durante la pandemia causata dal Corona virus comprende poesie e meditazioni, scaturite nel corso di un anno, dal Marzo 2020 al Marzo 2021. Si apre con una lunga dedica alle due nipotine dell’autrice: «Care bambine Chloe Libera e Sebastiana Mia vi dedico queste mie riflessioni, a volte espresse in versi altre volte in prosa, scritte durante un periodo storico particolare che verrà ricordato per la diffusione di un virus chiamato Coronavirus (Covid 19), che ha seminato per tutto il 2020 grande paura e morte. Ho voluto dedicarvi questa lunga lettera perché voi, creature venute al mondo, cariche di innocenza e di bellezza, siete espressione della vita che si afferma su ogni forma di annientamento, di decadenza morale e materiale e su tutte le negatività di questo nostro tempo…».

“Tu porti gioia” è un libro «per non dimenticare» la buia congiuntura storica che ha avvolto tutto il mondo. E gli artisti in genere hanno il dovere di mantenere viva la memoria storica degli avvenimenti. Nell’intenzione artistica dell’autrice Barca le parole poetiche sono testimonianza e monito. Rendono evidente l’aspirazione a dare speranza e spirito di resilienza nel momento angosciante e difficile dell’era pandemica.

Le tensioni emotive dei momenti poetici, in continuità con il messaggio etico e sociale delle parti narrative in prosa dell’autrice di Pedace, vengono espresse mirabilmente con parole che riescono ad esprimere bene “la paura del poi”, la dimensione del tempo che passa facendolo apparire amico-nemico, il dolore, il disagio psicologico, ma anche la speranza e l’amore per la vita. Come, prima che gli umani inventassero il fuoco, le uniche cose che illuminavano la notte erano la luna, le stelle e le lucciole, così la poesia e la bellezza delle parole di Erminia Barca hanno illuminato anche i momenti più bui della Grande Pandemia del 2020, allontanando solitudine e paura, alimentando fiducia e speranza e spargendo semi di futuro. Il libro nasce con il duplice intento di testimoniare da un lato il tempo di una esperienza tragica e dolorosa e dall’altro di affermare, ancora con più forza, il potere salvifico delle parole e della poesia come bisogni primari dell’animo umano.

È un viaggio in treno la scrittura di Erminia Barca, dove si leggono parole e poi, mettendo in pausa le pagine, si guarda fuori dal finestrino e ci si lascia sorprendere dal paesaggio.

Il libro rafforza la convinzione dell’autrice che dai momenti negativi, in questo caso dalla sventura della malattia, nasce la bellezza della poesia. L’eterna danza tra il bene ed il male, la luce e l’oscurità, il giorno e la notte, che segnano ogni singolo istante del nostro vivere. Un insieme di versi e di prose che raccontano la speranza, la voglia di ricominciare nonostante la paura, di ritornare a una vita normale dopo più di un anno dall’inizio della pandemia e la consapevolezza della preziosità della vita. Tutto questo, verso dopo verso, riflessione dopo riflessione è un omaggio ai lettori, un simbolo di rinascita. Rappresenta l’ennesimo ossimoro, il dolce e l’amaro, il male della malattia da cui scaturisce il bene della poesia, che danza senza sosta in questa imprevedibile esistenza che viviamo. Le parole di questo libro sono per tutti noi, per il nostro impegno, per la vita che ci parla, per chi non ce l’ha fatta, per chi, invece, può raccontarlo, per chi si è preso cura di noi, per le nostre solitudini condivise. “Tu porti gioia”, versi liberi e spontanei pensieri, è un’avventura composta da immagini espresse a parole e disegni di una bambina che ha trascorso il tempo del lockdown fra colori e matite a disegnare.

E’ soprattutto un libro vero, quel vero che solo l’arte sa raggiungere. Romeo Bufalo, nella suo dotta e profonda relazione ha saputo ben delineare la “paradossalità” della poesia, che è espressione lirica, pura elegia, perciò strettamente legata alla sfera intima del poeta, alla sua anima, al suo modo di avvertire i sentimenti, eppure raggiunge l’altro in maniera potente, contiene un messaggio che valica i confini dello spazio e del tempo, trasmettendo emozioni universali, condivisibili con l’intera umanità. La poesia più è pura, più contiene qualcosa di nostro, di familiare. Il libro di Erminia Barca – continua Bufalo – è un libro di speranza, di fiducia nella scienza e nell’uomo, un libro che inneggia alla solidarietà. E’ un inno alla vita e all’amore, come tensione che caratterizza l’essere umano in quanto tale. Una tensione rigenerante, che dà la vita e ogni vita è una rigenerazione nuova. Vita e amore s’incontrano nella poesia. E alla poesia bisogna dare un valore etico, non solo estetico. E, se la poesia è vita, la vita diventa un valore da difendere, come qualcosa di “absolutum”. L’assoluto è la vita. Bisogna mantenere l’umano che è in noi. I tempi della scrittura del libro – dice ancora Bufalo – sono tempi di povertà, da intendere come mancanza di socialità, fame di carezze e di scambi affettivi. E ancora- si chiede il relatore- come si concilia la poesia, che è bellezza con la morte e la distruzione? La risposta è che i poeti non parlano il linguaggio normale, strumentale, ma sanno andare al di là della povertà del tempo e della frantumazione, parlando una lingua poetica e vedendo oltre la contingenza. I poeti sono quei mortali che cantando il “Dio dell’ebbrezza” seguono le tracce degli Dei che sono fuggiti in mondi a noi sconosciuti. Bella ed entusiasmante la ”Lectio magistralis” di Romeo Bufalo. Bello e altamente educativo il libro di Erminia Barca. Intenso e ricco di emozioni il pomeriggio culturale organizzato dall’Associazione “LaBiblioteca” a Pedace di Casali del Manco. (amv)

COSENZA – “Tra vino e moda” per celebrare gusto, passione e creatività

Una bellissima bottiglia di vino calabrese può interessare la moda d’eccellenza? Due mondi diversi possono rivelarsi affini? La risposta è sì, senza alcun dubbio. Vino e moda abbracciati l’uno all’altro, a Cosenza.

Merito dell’idea dei giovani fratelli Filice, titolari della piccola azienda Cerzaserra, che ha guadagnato una medaglia d’argento al Concorso de Bruxelles per i vini, e di Luigia Granata designer identitaria che ormai non ha bisogno di presentazioni. Una bottiglia di ottimo vino, dunque, avvolta letteralmente da un foulard di alta moda.

«Il mio progetto di “abiti culturali”, che parlano di storie e luoghi, ben si sposa con l’attenzione e la cura per i vigneti e la ricerca di qualità dell’azienda Cerzaserra», racconta Luigia Granata, entusiasta della collaborazione.

«Tutto nasce da un’idea di un’amica comune che ama i nostri prodotti e voleva vederci assieme in una collaborazione commerciale. È giusto che due eccellenze del territorio si uniscano per portare avanti lo stesso obiettivo», afferma la Granata.

«Possiamo dimostrare che in Calabria si può fare bene e si può fare assieme. Passione per il lavoro e grande impegno e amore per la propria Terra: sono questi gli elementi chiave del progetto, che rimarca quelle che sono le peculiarità di una regione in evoluzione, ma che conserva fortemente le tradizioni legate anche ai dominatori che si sono succeduti nei secoli e che hanno reso questa una terra misteriosa e ricca di culture e di identità».

L’azienda Cerzaserra «nasce alla fine degli anni 20 quando i nostri bisnonni tornarono dagli Usa acquistando i terreni sui quali furono impiantati dei vigneti e delle piante di Ulivo sulle colline di Donnici a 500 mt slm》,raccontano i due fratelli. La cantina è sorta nel 2017 su di un lembo di terra in dialetto CerzaSerra in quanto un luogo di passaggio con la presenza di una quercia secolare. Ed ora? 《Con molti sacrifici e soprattutto con una forte passione e motivazione stiamo cercando di fare un prodotto di qualità con i nostri vitigni autoctoni, in prevalenza il magliocco».

Quale migliore idea allora se non un regalo di Natale, una dedica speciale, un pensiero particolare con vino e moda, abbracciati ed in amore tra loro? (rcs)

A Cosenza e Catanzaro la prima nazionale della Baroque Suite

Venerdì 17 e sabato 18 novembre, prima al Teatro Rendano di Cosenza e poi al Teatro Politeama di Catanzaro, andrà in scena, in prima nazionale, lo spettacolo Baroque Suite.

L’evento rientra nell’ambito di Ramificazioni Festival.

Baroque Suite è una coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia, un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, per la regia di Filippo Stabile. La Compagnia Create Danza di Cosenza incontra la Compagnia Colonna di Firenze  e la Damnedancers di Roma per una nuova e inedita creazione ispirata al Barocco Europeo, un connubio raffinato messo in risalto dalla musica dal vivo dell’Orchestra Sinfonica Brutia di Cosenzadiretta dal Maestro Patrizio Germone e con alcune incursioni di Musica Elettronica a cura del Maestro Francesco Perri. Un progetto che vede in scena 30 musicisti, la Soprano Tonia Langella e un corpo di ballo di 30 elementi, in cui passato, presente e futuro danzano riflettendosi nei lampi luminosi e nelle forme fluide tra la danza contemporanea, le danze urbane le arti performative aeree come la pole dance e il cerchio aereo.

L’aspetto fondamentale dello spettacolo è l’attenzione allo spettatore, al suo coinvolgimento emotivo, la sua partecipazione attiva. L’opera, ha la funzione specifica di suscitare un sentimento, di provocare una reazione, tutto concorre quindi alla presentazione, la luce, l’allestimento, l’effetto sorpresa e a volte persino la dissolvenza.

Il termine barocco viene applicato all’arte del seicento già a partire dal XVIII secolo, assumendo un significato dispregiativo indicando un’arte esagerata e bizzarra, anticlassica. Un significato che soltanto in tempi moderni viene in parte superato, riconoscendo il virtuosismo della produzione artistica barocca, la sua teatralità, il coinvolgimento attivo dello spettatore, la straordinaria ricchezza di forme e colori

L’arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l’animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali. Proprio per questo motivo il progetto “Baroque Suite” ha l’ambizione di mantenere tutta l’essenza storica del Barocco immergendo il pubblico in uno spettacolo di suggestioni ed evocazioni in cui tutto diventa possibile, una piéce della durata di 55 minuti, che si configura come una proposta teatrale innovativa con caratteristiche coreografiche disruptive nel panorama teatrale, che vedrà danzatori e atleti di aerial nella stessa cornice, in scena sulle musiche di Vivaldi, Albinoni, Bach, Handel, Purcell, Lully. (rcz)

COSENZA – Con Acli si parla di affettività e sessualità nella disabilità e autonomia differenziata

Si parlerà di affettività e sessualità nella disabilità e autonomia differenziata negli incontri in programma a Villa Rendano di Cosenza e promossi dalle Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Il primo incontro, in programma domani alle 16, sarà sul tema Da esisto ma non vivo a esisto e vorrei vivere, affettività e sessualità nella disabilità.

Sarà proiettato il cortometraggio Esisto ma non vivo di Marco Martire. Dopo i saluti di Walter Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani, Franz Caruso, sindaco di Cosenza, Caterina De Rose, presidente Acli Cosenza e il regista Martire, interverranno Antonella Valenti, ordinario di pedagogia speciale dell’Università della Calabria, Adriana De Luca, presidente Gli Altri siamo noi di Cosenza e Nunzia Coppedè, presidente Fish Calabria.

Seguiranno le testimonianze di Davide Carpino, presidente della Strana Famiglia e Gennaro Ponte, assistente sociale specialista. A moderare sarà Angela Gatto, vicepresidente nazionale Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia.

«Abbiamo scelto questo argomento delicato perché se ne parla troppo poco – ha dichiarato la presidente Acli Cosenza, Caterina De Rosela nostra mission è anche quella di supportare le persone nel loro benessere psicofisico, aiutandole a migliorare sempre la propria qualità della vita. La nostra neonata sezione Acli Arte e Spettacolo ha, altresì, come obiettivo quello di valorizzare il talento di tutti e di favorire la diffusione di un’arte sempre più inclusiva». 

Giovedì 16, invece, alle 10, sempre a Villa Rendano, sarà incentrato sul tema Autonomia differenziata per quale idea di Paese. Dopo i saluti di Walter Pellegrini, Franz Caruso, Filippo Moscato, presidente regionale ACLI, Caterina De Rose, Gianni Romeo, presidente CSV Cosenza, è prevista una tavola rotonda alla quale parteciperanno Piero Lupo, vicepresidente dell’associazione Socialmente, Rosa Principe, docente di diritto Coordinamento Democratico Costituzionale, Adolfo Noce, delegato Arci Cosenza, Massimiliano Ianni, segretario generale Camera del lavoro di Cosenza CGIL, Massimo Covello, Ufficio studi CGIL Calabria, Roberto Castagna, segretario regionale UILP e Franco Iacucci, vice presidente del consiglio regionale della Calabria. A moderare i lavori sarà l’economista Giuseppe Nicoletti.

Le conclusioni di entrambi gli eventi saranno affidate ad Antonio Russo, vicepresidente nazionale ACLI e portavoce nazionale dell’Alleanza contro la povertà.  

«Le Acli – ha concluso De Rose – sono impegnate, da tempo, in un dibattito itinerante e costante sul tema dell’autonomia differenziata, una riforma che potrebbe consegnarci un’Italia con 21 regioni a statuto speciale. La domanda che ci poniamo come associazione è se la differenza di condizioni sociali ed economiche tra Nord e Sud, permettano davvero uno strappo così forte». (rcs)

PALUDI (CS) – Carta regionale del formaggio, Fonsi si complimenta con Gallo

«Per contribuire a far crescere sempre di più nei nostri territori la consapevolezza che anche in tema di formaggi autentici e di qualità la Calabria non solo non teme confronti ma che anzi può e deve competere su scala nazionale ed internazionale serve intensificare l’informazione destinata alle famiglie ed alla ristorazione, al mondo della scuola ed a quello della distribuzione commerciale a tutti i livelli. Serve l’impegno convinto della rete imprenditoriale in sinergia con quella delle istituzioni. E servono iniziative virtuose, analoghe ad esempio a quella che tra le altre ha messo in campo di recente la Regione Calabria con Carta degli Oli Extravergine di Oliva Dop e Igp della Calabria a cura del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) primo esperimento del genere in Italia».

È quanto dichiara Luca Fonsi, dell’omonima e plurisecolare azienda, unici produttori in provincia di Cosenza, complimentandosi con l’assessore regionale all’agricoltura e con il direttore generale del dipartimento, Gianluca Gallo e Giacomo Giovinazzo per quanto già avviato ed auspicando che stessi metodo ed obiettivi ci si ponga insieme rispetto al prezioso patrimonio caseario regionale, arrivando progressivamente anche a una Carta dei Formaggi della Calabria, da far conoscere e distribuire in Calabria e fuori dai confini regionali.

Con questo stesso spirito e con questi contenuti, tutta la squadra aziendale Fonsi nei giorni scorsi ha accolto e guidato la troupe di Rai News 24 alla scoperta dei metodi di produzione del Pecorino Crotonese Dop Biologico, raccontata in uno speciale dedicato all’intera filiera che andrà in onda giovedì 16 novembre.

Dall’allevamento che conta più di 1000 pecore, passando dal pascolo su prato e negli uliveti, fino alle fasi di produzione con la lavorazione del latte, nel caseificio, che avviene subito dopo la mungitura; la cagliatura e rottura, la salatura e infine la stagionatura.

Dopo le riprese in azienda le telecamere di Rai 3 con la giornalista Emanuela Gemelli si sono spostate all’Alberghiero dove gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana guidato dal dirigente scolastico Saverio Madera, coordinati dai docenti Pietro Bloise e Antonio Farace hanno preparato e fatto degustare delle originalissime ricette identitarie, con protagonista il Pecorino Crotonese Dop: dalla mousse di pere e pecorino, al filettuccio di suino nero di Calabria su crostone di pane con fonduta di pecorino e patate silane; fino al risotto di clementine della piana di Sibari con pecorino.

Sapori e colori, la rubrica di approfondimento di Rainews24 (canale 48 del digitale terrestre) andrà in onda giovedì alle 11 e 45 ed in replica, sempre giovedì 16 novembre alle ore 22,15; sabato 18 alle ore 10 e domenica 19 novembre alle ore 17,45. (rcs)

COSENZA – La criminologa Bruzzone parla dei rischi della Rete

Mercoledì 15 novembre, dalle 9 alle 12, presso il Teatro Rendano di Cosenza, si terrà l’incontro formativo “Navighiamo sicuri nella rete e nella vita!” con la nota criminologa Roberta Bruzzone. L’evento, dedicato agli studenti delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado, è organizzato e promosso dall’Associazione Jole Santelli, in collaborazione con La Caramella Buona, onlus impegnata da oltre vent’anni nella lotta alla pedofilia e nella tutela dei minori.

“Navighiamo sicuri nella rete e nella vita!” è una formula vincente e ben radicata tra le scuole d’Italia. Un evento molto sentito, che appassiona un numero sempre crescente di adolescenti e adulti. Parte da un presupposto chiaro: il solo modo per arginare i pericoli che si insinuano nella rete è la conoscenza. L’unico strumento concreto, capace di prevenire i rischi del web, è la corretta informazione.

I temi che saranno affrontati sono vari: la navigazione sicura, strumenti e modalità di prevenzione; i profili utilizzati, le false identità; la rete intesa come spazio virtuale; il minore come preda; adescamento in rete, il reato previsto e simulazione di adescamento; lo scambio di informazioni; cosa si intende per dati sensibili; la figura del “predatore” in rete; pedopornografia on-line e revenge porn; cyberbullismo; consigli per i genitori e gli insegnanti; censurare o educare?

La giornata continua nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, presso il Cavò, in via Galliano a Cosenza. Roberta Bruzzone incontrerà genitori, categorie interessate e la cittadinanza tutta per confrontarsi su temi delicati quali pedofilia, bullismo, responsabilità genitoriale e revenge porn.

La manifestazione ha il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e del Comune di Cosenza. (rcs)