Mercoledì confronto tra Legambiente Calabria e i candidati alle elezioni europee

Mercoledì 29 maggio, a Crotone, alle 10.30, nella Sala Margherita del Comune, si terrà un confronto tra Legambiente Calabria e i candidati alle elezioni europee, dal titolo Un nuovo Green Deal per l’Europa.

L’evento vuole essere un momento di partecipazione democratica per attivare un confronto con i candidati dei partiti per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. L’Associazione del Cigno verde vuole così contribuire a realizzare la transizione ecologica che serve alla Calabria ed all’intera Nazione anche attraverso le proprie proposte per la prossima legislatura.

Sarà presente anche il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. Ad introdurre i lavori, Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. Dopo i saluti del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, inizieranno i lavori moderati da Rosaria Vazzano, presidente del circolo Legambiente Crotone. Interverranno al dibattito: Pasquale Tridico(M5S); Maria Pia Funaro(Alleanza Verdi Sinistra); Luigi Tassone(PD); Francesco De Nisi(Azione); Filomena Greco(Stati Uniti d’Europa); Filippo Mancuso(Lega). Non candidati, ma in rappresentanza dei partiti, parteciperanno Fabio Manica(Forza Italia) e Michele De Simone(Fratelli d’Italia). (rkr)

Palmisano (M5S): Un tavolo permanente in Europa assieme agli agricoltori

Valentina Palmisano, candidata alle elezioni europee con il Movimento Cinque Stelle nella circoscrizione Sud, ha evidenziato la necessità di «un tavolo di confronto permanente per analizzare quelle che sono le maggiori problematiche del settore e, contestualmente, introdurre a livello europei incentivi economici per le imprese che adottano pratiche sostenibili e nuovi posti di lavoro nell’ambito delle pratiche ‘verdi’».

«Fondamentale – ha aggiunto – dovrà essere un pacchetto di agevolazioni fiscali a partire da misure per i giovani che dovranno essere i protagonisti di un nuovo percorso che sappia coniugare il patrimonio storico della nostra agricoltura con le attuali sfide della sostenibilità».

«L’agricoltura è vita – ha concluso – e non possiamo dimenticarci del grido di dolore dei tanti produttori italiani e del Mezzogiorno. La vera battaglia sul loro futuro si gioca in Europa ed è per questo che il loro coinvolgimento nelle strategie future è essenziale». (rrm)

Funaro (Avs): Terzo Settore e Associazioni pilastri fondamentali per futuro di Calabria e Mezzogiorno

«Il Terzo settore e le associazioni sono il cuore pulsante del nostro tessuto sociale. In una regione come la Calabria, dove le difficoltà economiche e sociali sono particolarmente accentuate, queste realtà svolgono un ruolo insostituibile nel garantire servizi fondamentali, supportando le comunità locali e promuovendo l’inclusione sociale». È quanto ha detto Maria Pia Funaro, candidata nella Circoscrizione Sud alle elezioni europee per Alleanza Verdi Sinistra.

Per questo motivo Maria Pia Funaro ha voluto creare un vero e proprio laboratorio politico con le organizzazioni del Terzo settore per costruire una visione di welfare che metta al centro i valori della solidarietà e dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della sostenibilità. Funaro evidenzia come anche il programma di Alleanza Verdi Sinistra per le elezioni europee riconosca e valorizzi il ruolo del Terzo settore.

«Crediamo fermamente che una società equa e giusta passi attraverso il rafforzamento del Terzo settore. Le cooperative sociali e le associazioni rappresentano non solo un sostegno indispensabile per le fasce più deboli, ma anche un modello di sviluppo sostenibile e partecipato».

In Calabria e nel Mezzogiorno, il Terzo settore si distingue per la capacità di fornire servizi essenziali in ambiti come la sanità, l’istruzione, l’assistenza agli anziani e ai disabili, la tutela dei diritti delle donne e delle minoranze, oltre che nella promozione di iniziative culturali e ambientali.

«Queste realtà – ha aggiunto – sono spesso l’unica risposta concreta alle esigenze dei cittadini, soprattutto nelle aree interne e più svantaggiate».

Dal confronto con le realtà del Terzo Settore è poi emerso un sentire comune che Maria Pia ha fatto suo e condiviso: «La parola pace è risuonata in ogni intervento, un sentimento che ci accomuna tutti è quello di vedere l’Europa impegnata nella risoluzione pacifica dei conflitti, in primis nella Striscia di Gaza e in Ucraina, e poi nella creazione di un nuovo rapporto e di una nuova influenza, questa volta positiva e armonica, con il continente Africano, in cui le “micro-guerre” sono ormai quotidiane, numerose e tragiche per la popolazione, ben oltre la nostra percezione».

Alleanza Verdi Sinistra si impegna a: Sostenere e incentivare le attività del terzo settore, delle cooperative sociali e delle associazioni, attraverso politiche che ne favoriscano la crescita, la stabilità economica e i diritti di lavoratori e operatori sociali; Promuovere la collaborazione strutturale tra istituzioni pubbliche e terzo settore, per garantire una rete di servizi efficiente e capillare e forme di co-programmazione e co-progettazione; Rafforzare i finanziamenti destinati al sociale e all’accoglienza, assicurando che le risorse siano utilizzate per promuovere modelli di accoglienza virtuosi, come quello di Riace e di tante associazioni e cooperative che operano nella città di Cosenza, e per rafforzare i percorsi di seconda accoglienza.

E, ancora: Favorire la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dei servizi locali, promuovendo forme di economia sociale e solidale.; Migliorare l’accesso al credito delle persone svantaggiate e favorire gli strumenti di finanza etica, sostenendo la rete dei MAG e degli istituti finanziari che investono nello sviluppo sostenibile e responsabile dei territori; Promuovere il ruolo di mediazione dell’Europa nelle trattative di pace, per ottenere un immediato cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina ed impedire la preoccupante corsa al riarmo.


«Il nostro impegno è chiaro – ha concluso – vogliamo un’Europa che riconosca il valore del terzo settore e che investa nelle persone, nelle comunità e nell’ambiente. Solo così potremo costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile per tutti». (rrm)

Confagricoltura Cosenza: Serve politica europea più attenta ai bisogni del mondo agricolo

Ripensare la politica agricola comunitaria, rivedere il Green Deal e migliorare gli accordi commerciali con i Paesi terzi. Sono questi i punti prioritari su cui, secondo Confagricoltura Cosenza, guidata dalla presidente Paola Granata, i candidati alle elezioni europee dovrebbero intervenire.

«Il comparto agricolo provinciale e regionale è, da sempre, impegnato in sfide complesse poiché alle difficoltà ordinarie e straordinarie legate al territorio vanno ad aggiungersi quelle derivanti da un contesto geopolitico e macroeconomico estremamente sfavorevole», ha spiegato la presidente Granata nel corso della perioda riunione del Consiglio direttivo svoltosi nei giorni scorsi nella sede, in cui sono stati definiti quelli che sono i temi prioritari per l’agricoltura cosentina e italiana all’approssimarsi delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, le cui operazioni di voto saranno l’8 e 9 giugno.

«Le variazioni climatiche – ha aggiunto Granata  – che in questo momento riguardano l’assenza delle precipitazioni atmosferiche e l’aumento delle temperature stagionali; l’emergenza legata alla fauna selvatica, che oltre ai cinghiali ora interessa anche gli attacchi alle greggi ad opera dei lupi; l’inadeguatezza dei collegamenti, sono temi che interessano e condizionano negativamente il lavoro degli imprenditori agricoli locali».

«Inoltre, i recenti movimenti di protesta verificatisi in Italia e in altri paesi dell’Unione Europea – ed anche nella nostra provincia – hanno evidenziato una situazione di sofferenza che ha coinvolto tutti i settori dell’agricoltura e dell’industria agroalimentare – ha proseguito –.
In questo contesto, delineato con precisione nel corso della riunione e condiviso dalla dirigenza dell’Upa, è quanto mai urgente e necessario che i parlamentari che andranno a governare l’Europa nella prossima legislatura si facciano carico delle istanze del mondo agroalimentare assicurando una coesistenza equilibrata fra sostenibilità ambientale ed economica». (rcs)

«NON PIÙ SERVITORI MUTI» MA IMPEGNATI
IN UNA POLITICA NEL SEGNO DELLA LIBERTÀ

di PINO NANODi mons. Francesco Savino so quel tanto, o quel poco, che di solito si racconta in Vaticano di ogni altro Vescovo scelto in questi anni da Papa Francesco, e di lui in Vaticano – in Sala Stampa si sa sempre tutto – si dice sia un pastore di grande carisma e di grande intelligenza. Ma si dice soprattutto che Papa Francesco, ormai quasi dieci anni fa, lo abbia fortemente voluto alla guida della Diocesi di Cassano allo Jonio per la fermezza delle sue idee e per la severità con cui già da giovane sacerdote in Puglia, sua terra di origine, lui trattava e giudicava sé stesso.

Non mi meraviglia, dunque, il fatto che in queste ore lui abbia preso carta e penna e abbia deciso di scrivere una lettera-aperta alla politica, e a chi in queste ore si candida alle elezioni europee o comunali.

Francamente non accadeva da tempo. E non mi meraviglia affatto che questa sua lettera alla politica, lui l’abbia consapevolmente definita nel titolo di apertura che ne fa “Un atto politico”.

Un “atto politico” per un pastore della Chiesa come lui, per giunta Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana per il Sud, vuol dire una cosa importante. 

Vuol dire che è un appello a cui nessuno può sottrarsi.

Vuol dire che siamo in presenza di una riflessione che non può e non deve passare inosservata. Vuol dire che non è solo un monito per tutti, ma è anche una lezione di vita e di morale cristiana. Sono tre cartelle piene, di pensieri e parole, che fanno di questo “atto politico” una sorta di testamento spirituale per la storia di questa regione.

«Non è un atto di ingerenza in ambiti che non mi competono- sottolinea Mons. Savino- non è una indebita invasione di campo, né un tentativo di condizionamento delle scelte che farete, delle parole che pronuncerete, delle idee che porterete. Questa invece è la piena assunzione di responsabilità di chi, come me, convinto da sempre – come avrebbe detto don Lorenzo Milani – che “il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”, certamente avverte di non avere nessun titolo per dare lezioni a nessuno e nessuna presunta autorità sacrale nel nome della quale profondere elevati consigli, tuttavia si sente fortemente gravato dalla responsabilità di “sortire insieme» dai problemi che attanagliano gli uomini e le donne di queste nostre comunità.

«Un atto politico», lo chiama Mons. Savino. Forse, però, è molto di più che un “atto politico”. 

Direi, piuttosto, che è “Un atto di fede”.

«Prima ancora che da cristiano – dice mons. Savino – io vi scrivo da uomo che nella vita ha deciso di stare sulla terra con entrambi i piedi e di starci così come ci è stato l’Uomo dei Vangeli: schierato con la gente che fa fatica, dalla parte di chi è stato privato di ogni dignità e compagno di strada degli ultimi, di quanti sono costretti al silenzio, degli scomunicati, dei falliti, dei tanti che vivono ai margini».

Altro che un“Atto politico”. 

Questa di Mons. Savino è una denuncia sociale di dimensioni enormi. Se non altro, per come lui la argomenta e la spiega al mondo esterno.

«Guardo queste nostre comunità nelle quali, seppur con i miei limiti e le mie fragilità, cerco di mettercela tutta per contribuire a realizzare quel sogno di Terra impastata con il Cielo che il Maestro di Nazareth chiamava Regno di Dio, e non posso non pensare a quanti invece il cielo non sanno più guardarlo stanchi di tante promesse non mantenute, rassegnati per i tanti treni in partenza con figli che non faranno più ritorno, sopraffatti dalle angherie del malaffare, della furbizia, della violenza criminale e della volgarità ‘ndranghetista».

Rieccola, finalmente, la Chiesa del coraggio, la Chiesa della preghiera, la Chiesa della pietà, la Chiesa della speranza, la Chiesa degli altri.

«Seguo il dibattito politico che da tempo caratterizza la vita di questo nostro Paese e non posso non annotare -scrive il Vescovo- uno scadimento culturale e per certi versi anche etico che sta sdoganando un linguaggio sempre più violento e modalità sempre più irruenti di chi attraverso la politica dovrebbe dare testimonianza di rispetto, di garbo e di cortesia, e invece alimenta situazioni di tensione, rancore e spaccature».

Mi chiedo, ma come si fa a sintetizzare un testamento spirituale di questa portata senza però correre il rischio di tralasciare le parti più salienti del messaggio della Chiesa di Francesco?

Francamente non lo so, ma proverò a farlo.

«Vi confesso – scrive ancora Mons. Francesco Savino – che sento sempre più mie le parole di quell’inusuale e duro atto di accusa che tanti anni fa fece il santo vescovo Tonino Bello dinanzi ad una classe intellettuale silente e per certi versi complice di una politica che già allora involgariva i propri toni: “siete latitanti dall’agorà – scriveva don Tonino – è più facile trovarvi nelle gallerie che nei luoghi dove si esprime l’impeto partecipativo che costruisce il futuro. State disertando la strada. Per scarnificare la storia di ieri state abbandonando la cronaca di oggi che, senza di voi, è destinata a diventare solo cronaca nera (…). Vi siete staccati dal popolo, così che per la vostra diserzione, stanno cedendo nell’organismo dei poveri anche quelle difese immunologiche che li hanno preservati finora dalle più tragiche epidemie morali (…). E intanto la città muore».

Quante verità assolute nascondono queste dichiarazioni, e quanto coraggio deve avere avuto il vescovo di Cassano nel chiedere ad ognuno “Dove siete finiti?”

«Lasciate – aggiunge mons. Savino – che vi consegni, infine, la mia pena e la mia tristezza per quelle scene di violenza sempre più numerose che in questi ultimi tempi stanno caratterizzando le tante piazze nelle quali i nostri giovani ovunque in Italia – e non solo – manifestano il loro dissenso e la loro contrarietà ad ogni forma di discriminazione, di guerra, di aggressione all’ambiente. Scene che, come tanti fra voi, pensavo di aver relegato alla memoria della mia gioventù, a quando anche io volevo dire la mia per un mondo più giusto e solidale durante quelle stagioni piene di tensioni sociali che pensavamo non potessero più tornare. Ed invece eccole riaffiorare di nuovo come una specie di fiume carsico che in realtà non ha mai smesso di scorrere in silenzio sotto i nostri piedi».

Una denuncia dietro l’altra, ma che fanno di questa lettera-aperta ai candidati politici un documento di grande valenza nazionale.

«Da qui – sottolinea l’Uomo della Cei al Sud – la necessità di ribadire che la politica la facciamo tutti “insieme” e non voi soltanto, da qui il dovere di rigettare la logica delle deleghe in bianco, da qui la responsabilità da parte mia di rivolgermi a voi con una franchezza che, credetemi, lungi dal voler essere l’atto presuntuoso di chi pensa di avere sempre qualcosa da insegnare, è semplicemente la parresia del vangelo, quella che ti monta dentro quando incroci i volti della fatica, gli sguardi della rassegnazione, le lacrime della sottomissione, quella che ti fa parlare a nome di chi non ha più voce perché gli è stata strozzata in gola, e ha perso ogni speranza perché le speranze sono andate tutte deluse».

Ma come se ne esce Padre?

«Una sola cosa – scrive Mons. Savino nella sua lettera – mi limiterò a dirvi, anzi a chiedervi riprendendo proprio le parole di padre Ernesto Balducci, un religioso, filosofo e teologo al quale la mia formazione deve tanto, che negli anni Ottanta diceva che “la nostra premura è che le coscienze delle persone non diventino subordinate a noi”, qualcosa che io vivo quotidianamente sulla mia pelle come terribile responsabilità».

Rieccola, dunque, la Chiesa della speranza, del perdono, del futuro, dove ciò che davvero conta è la libertà di ognuno.

Questo passaggio conclusivo è bellissimo.

«Nella vostra azione politica e nel lavoro che ora andrete a fare in occasione di questa importante tornata elettorale – ripete mons. Savino – abbiate come sola premura «che le coscienze delle persone non diventino subordinate» a voi. Rifuggite piuttosto da certa politica clientelare che alimenta il “desiderio di dipendere, di consegnarsi in mano a qualcuno, di scaricarsi della responsabilità di scegliere”, e impegnatevi piuttosto per una politica che restituisca ad ogni persona «il desiderio di essere libero».

Un inno alla libertà individuale e collettiva, altro che “atto politico”. Un inno al rispetto dell’altro, altro che “atto politico”. Un inno alla ricerca del bene comune, altro che “atto politico”. 

«Quel grande teologo svizzero che è stato Hans Urs von Balthasar – conclude l’apostolo della Cei al Sud – esortava perché gli uomini e le donne che incrociamo ogni giorno non siano “più servitori muti di dèi muti”. Non vi nascondo che in questa frase io trovo ogni giorno il senso ultimo ma anche la bellezza del mio ministero. Auguro a voi di scoprire in queste parole il significato più profondo della vostra vocazione politica e la motivazione più radicata del vostro impegno».

Grazie Padre, per aver trovato il coraggio di essere sempre così diretto. (pn)

 

Santo Gagliardi: Scendo in campo per un’Europa più giusta nei confronti del Sud

Santo Gagliardi, candidato con Italia del Meridione, ha spiegato che scende in campo «per un’Europa più giusta nei confronti del Sud».

«In questi ultimi mesi – ha spiegato –mi sono chiesto, tante volte, cosa potessi fare direttamente per migliorare la mia Terra in un contesto europeo dal grande impatto per il nostro futuro. La risposta è stata decisa: scendere in prima persona nel mondo della politica ma… per farlo… c’era bisogno di un segnale forte, di un appoggio comune che potesse portarmi a sentire forte i valori che da sempre Italia del Meridione porta con se: dedizione al territorio; passione per i propri luoghi natii e soprattutto, la voglia di cambiare ciò che mi ruota intorno».
«Perché è sempre un’avventura unica – ha proseguito – provare a migliorare la propria Terra e, a maggior ragione – ha aggiunto – farlo in un contesto europeo, il quale, son convinto, deve cambiare per avere un ruolo di primo piano nel futuro. È vero come dice qualcuno che non ci sia Italia senza Europa ma son convinto che sia vero anche il contrario: non possiamo prescindere da un processo europeo che ci porti verso un nuovo domani ma l’Europa non può continuare ad ignorare le istanze del Sud e, per farlo, dobbiamo puntare su alcuni temi, i quali, nei prossimi giorni, vorrò affrontare insieme a tutte le persone che decideranno di credere in questo mio percorso».
«Faccio riferimento ad una visione delle nostre radici europeiste mirate a riforme necessarie – ha concluso –. Agli investimenti che ci attendono in una prospettiva internazionale fino ad una critica costruttiva dell’Europa. Ci attendono sfide sociali e politiche di grande rilievo che avranno come obiettivo comune, quello di migliorare la qualità della vita. Andrò nel merito di ogni questione e lo farò con trasparenza e la mia solita franchezza. Io sono pronto». (rrm)

Pd Calabria: Campagna elettorale condiziona pesantemente Istituzioni calabresi

Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha denunciato come «come la campagna elettorale continui a condizionare pesantemente le Istituzioni calabresi».

«Non soltanto la maggioranza di centrodestra continua a piegare le Istituzioni al proprio interesse – hanno spiegato i dem – rendendole teatro di campagna elettorale, con proposte di legge firmate da candidati alle prossime elezioni, ma non riesce neanche ad approvarle facendo volare, ancora una volta, gli stracci».

«Dopo la polemica tra la deputata europea Simona Loizzo e il governatore Roberto Occhiuto – hanno detto – accusato dalla stessa di governare da uomo solo al comando e senza alcuna concertazione, oggi in Aula l’ennesimo pessimo spettacolo che dimostra come la maggioranza sia implosa e che rimanga insieme soltanto per esercitare il potere».

«Lo scontro, stavolta – hanno spiegato – è avvenuto tra i consiglieri della Lega e il resto della maggioranza. Dopo l’approvazione di una proposta di legge volta a tirare la volata a Pasqualina Strafalace, candidata sindaco di Rossano, che già stata richiamata in Aula durante la seduta precedente e non approvata per la nostra opposizione e perché mancava la maggioranza qualificata, oggi un’ulteriore beffa. Mentre il consigliere Giuseppe Neri chiedeva l’inserimento all’ordine del giorno dell’ennesima proposta di legge dal sapore elettorale, alcuni consiglieri della Lega hanno abbandonato l’Aula facendo venire meno il numero legale».

«L’ennesima pagina indecorosa di questa legislatura – hanno concluso – che testimonia come la maggioranza di centrodestra non esista e che i partiti che la compongono abbiano costruito soltanto un cartello, senza nessuna comunione di intenti o comune visione, per conquistare e mantenere poltrone. Adesso che ognuno dei partiti ha necessità di ottenere consenso in solitaria, considerando che alle europee si vota con metodo proporzionale, i nodi vengono al pettine e il Consiglio regionale si trasforma in sede per comizi elettorali e regolamenti di conti». (rrc)

Venerdì il ministro Lollobrigida in Calabria per Denis Nesci

Venerdì 10 maggio il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, sarà in Calabria in occasione del lancio, ufficiale, della campagna elettorale dell’eurodeputato di Fdi Denis Nesci.

L’incontro si terrà alle 17 all’Hotel Marechiaro di Gizzeria. Nell’occasione, il ministro, in difesa degli agricoltori e pescatori, illustrerà i risultati del Governo italiano in Europa, su temi centrali per un comparto strategico del Paese.

Interverrà il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, il Sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro(rcz)

Da Reggio Tajani lancia la candidatura di Giusi Princi: Così la Calabria ha punto di riferimento a Bruxelles

«Pensiamo sia giusto promuoverla, e fare in modo che la Calabria possa avere un solido punto di riferimento a Bruxelles». È così che il vicepremier, ministro degli Esteri e presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, da Reggio ha lanciato la candidatura di Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria, alle europee.

Al fianco di Tajani, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il deputato reggino Francesco Cannizzaro e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

Una candidatura, quella della vicepresidente Princi, nata proprio perché «Giusi Princi sta facendo bene, perché ha dimostrato di saper lavorare molto bene», ha spiegato Tajani, ricordando che è da Bruxelles che «partono finanziamenti importanti, dove si decidono tante cose che riguardano il nostro Paese e quindi che riguardano anche la Regione Calabria».

«Forza Italia vuole crescere e superare il 10% dei voti – ha spiegato – e i segnali che giungono sono favorevoli. Proprio ieri in Calabria ben duecento amministratori locali di questa regione hanno aderito a Forza Italia, un grande movimento di donne e uomini che sentono il bisogno di avere una forza politica seria, affidabile, credibile e responsabile».

Per il presidente di FI, «il risultato delle elezioni europee non cambierà nulla negli equilibri di governo», in quanto «il Governo, così come tutte le forze del Centrodestra si rafforzerà».

«Abbiamo fatto liste competitive e individuato le persone migliori da far lavorare in Europa – ha detto il ministro –. In questa campagna elettorale punteremo al dibattito sui contenuti e non su chi si candida, senza sterili polemiche per parlare male dell’uno o dell’altro, perché i cittadini sono disgustati dalle risse».

«Abbiamo sempre detto che noi non siamo in guerra con la Russia e quindi non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina», ha poi detto il ministro degli Esteri, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron.

«Noi difendiamo – ha ricordato Tajani – il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente. Ma non siamo, lo ribadisco, in guerra con la Russia. La nostra posizione è sempre questa. Non abbiamo mai cambiato idea. Noi difendiamo la libertà, l’indipendenza, ma stiamo lavorando per costruire la pace».

«Sbaglia la Federazione russa ad attaccare l’Ucraina – ha proseguito Tajani –.Ha sbagliato e c’è una violazione del diritto internazionale – ha sottolineato il titolare della Farnesina – ma dobbiamo costruire la pace e per questo noi siamo tutti impegnati in questa direzione, come lo siamo in Medio Oriente. E come lo siamo nel Mar Rosso per difendere il traffico marittimo commerciale, visto che siamo un Paese esportatore. L’Italia, quindi, è protagonista della politica internazionale».

Tajani, poi, ha detto di essere «favorevoli» al Ponte sullo Stretto, opera per cui «il ministro Matteo Salvini lavorerà per fare in fretta».

«Ha il sostegno dalla Regione Calabria, dalla Sicilia e del Consiglio dei ministri. Il ponte si farà, dipende tutto da quello che deciderà il ministero che ha il nostro sostegno», ha detto.

In mattinata, poi, il ministro ha accolto il presidente dell’Albania, Bajram Begaj, attualmente in visita in Calabria, a Pallagorio.

«Da sempre siamo assolutamente convinti che il popolo albanese, fratello del popolo italiano, presto dovrà e potrà essere parte dei popoli dell’Unione Europea», ha detto Tajani, ricordando come «le relazioni tra Italia e Albania, mai come in questo momento sono così proficue. Siamo tra i principali interlocutori anche a livello economico, commerciale. Abbiamo approvato recentemente in Parlamento anche le norme che tutelano da un punto di vista pensionistico i lavoratori albanesi in Italia».

«Questo era un tema molto sentito da queste persone – ha aggiunto – molto sentito dall’Albania e questo è un altro segno di volontà dell’Italia di continuare a lavorare con voi nei prossimi anni. E la sua visita in questo territorio è un segnale di grande disponibilità, un segnale di amicizia, la voglia di continuare a tenere rapporti certamente con il popolo Arbëreshë».

«Il governo Italiano – ha detto ancora Tajani – sta studiando i modi per far studiare l’Arbëreshë nelle scuole elementari con delle lezioni speciali». In Calabria «il legame con l’Albania è forte nessuno vuole rinunciare alle proprie origini ed è giusto difendere la lingua, che rafforza l’identità calabrese, per questo ieri sera stavamo discutendo con il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, e stiamo studiando i modi per far studiare l’Arbëreshë nelle scuole elementari con delle lezioni speciali». (rrc)

Elezioni europee, i giovani di Forza Italia Calabria sostengono la candidatura di Giusi Princi

Elezioni europee, i giovani di Forza Italia Calabria sostengono la candidatura di Giusi Princi. «Accogliamo con entusiasmo e un pizzico di orgoglio la candidatura della vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi alle prossime elezioni europee dell’ 8 e 9 giugno».

In una nota i giovani di Forza Italia Calabria commentano la candidatura della vicepresidente Princi, annunciata congiuntamente dall’on. Francesco Cannizzaro e dal presidente Occhiuto, candidata con Forza Italia alle elezioni europee nella circoscrizione Sud, che comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia,

«Siamo certi che le qualità umane, manageriali e professionali della vicepresidente, già note a noi calabresi, potranno fare la differenza in Europa», dichiarano i giovani del coordinamento giovanile.

«Una grande professionista, che con abnegazione e grande senso del dovere riveste già un ruolo istituzionale di rilievo, ma che, siamo certi, al Parlamento Europeo potrà esprimere maggiormente le doti per cui noi calabresi abbiamo imparato ad apprezzarla: l’ impegno nel fare, ma sempre al servizio del prossimo», commentano i giovani forzisti.

«Noi giovani di Forza Italia saremo al suo fianco, non solo in questa campagna elettorale, ma per tutte le sfide che verranno: lo faremo per la Calabria, che mai come oggi è al centro del dibattito politico, orientato a una visione e ad un progetto di sviluppo; lo faremo per la nostra terra, che mai come oggi, con la candidatura della vicepresidente Giusi Princi, potrà essere al centro dell’ Europa, nelle sedi delle più rilevanti decisioni politico-economiche, in quelle di oggi e di domani», concludono i giovani calabresi di Forza Italia.