Legambiente Calabria: Servono piani di adattamento contro erosione costiera

«La Calabria ha urgente bisogno di piani di adattamento ai cambiamenti climatici che integrino misure per affrontare l’erosione costiera e ridurre i rischi per persone, infrastrutture ed economia. Solo un approccio sistemico può affrontare le crescenti criticità del nostro territorio». È quanto ha detto Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, sottolineando come «le nostre coste, un patrimonio ambientale, turistico e culturale, sono sempre più fragili a causa dell’antropizzazione e dell’abusivismo».

«In questi giorni – ha spiegato Legambiente – la Calabria è colpita da intensi fenomeni meteorologici che stanno causando notevoli disagi sul territorio. Soprattutto sul versante tirrenico, il mare agitato e i venti forti hanno ulteriormente aggravato una situazione già critica per l’erosione costiera».

«A rischio non solo la viabilità, con danni significativi alla Statale 18, ma anche le abitazioni più vicine alla costa: nel comune di Nocera Terinese, ad esempio, si sta valutando lo sgombero di alcune famiglie», ha riportato l’Associazione, che da tempo la gravità dell’erosione costiera in Calabria, un fenomeno destinato a peggiorare con l’aumento degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici.

Per questo l’Associazione ha chiesto alla Regione di fare chiarezza sull’attuazione del Master Plan 2017 e delle misure previste dalla Delibera n. 45 del febbraio 2024.

«Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima e del Rapporto Spiagge 2024 – ha riferito Legambiente – dal 2010 al 2024 in Calabria si sono verificati circa 100 eventi meteorologici estremi, la maggior parte lungo le coste. A fine novembre 2024 sono 109. Questo trend, che colpisce tutto il Paese, è particolarmente accentuato nel Sud Italia, con la Calabria al terzo posto dopo Sicilia e Puglia. Dai dati ISPRA emerge che su 613 km di coste basse della regione, quasi il 30% è soggetto a erosione».

«Già nel 2014 – ha proseguito Legambiente – l’ex Autorità di Bacino Regionale aveva approvato un Master Plan per la mitigazione del rischio di erosione costiera, suddividendo il territorio in 21 macro-aree e pianificando interventi di difesa delle coste. Successivamente, sono stati introdotti il Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera (PSEC) e il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), con misure specifiche per perimetrare le aree a rischio e stabilire priorità d’intervento».

«Nel 2017 – ha ricordato l’Associazione – la Giunta Regionale ha approvato un programma di mitigazione per oltre 600 milioni di euro, inclusi 65 milioni dal Por 2014-2020 mentre nel febbraio 2024 è stata adottata un’ulteriore delibera per il ripristino e il potenziamento delle opere di difesa costiera già esistenti e l’attuazione di nuove misure».

I«ntervenire ora è essenziale per evitare di affrontare queste emergenze solo in modo reattivo e frammentario. L’erosione costiera è solo uno degli effetti della crisi climatica che colpiscono la Calabria, regione considerata un hotspot dei cambiamenti climatici», ha ribadito Legambiente, sottolineando la necessità «di una strategia che segua i principi dell’Europa e del Ministero dell’Ambiente, bilanciando mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) e adattamento (aumento della resilienza dei sistemi naturali e socio-economici)».

«La sensibilizzazione è cruciale – ha concluso Legambiente –. Entro il 2050, i cambiamenti climatici trasformeranno profondamente il territorio, ed è necessario che la cittadinanza ne sia consapevole. In questa direzione si colloca il progetto di Legambiente “Calabria al Centro del Mediterraneo”, realizzato con il supporto della Regione Calabria e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali». (rcz)

A Palazzo Alvaro costituito il Tavolo tecnico di coordinamento sull’erosione costiera

Si è costituito, a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria, il Tavolo tecnico per il coordinamento dei soggetti istituzionalmente preposti alla mitigazione del fenomeno dell’erosione costiera nel territorio metropolitano’.

A presiederlo nel corso del primo incontro il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, d’intesa con il consigliere metropolitano delegato Salvatore Fuda e dalla dirigente del settore Domenica Catalfamo. Alla prima riunione erano presenti, tra gli altri, il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e i consiglieri metropolitani Giuseppe Marino e Antonino Zimbalatti.
Il ‘Tavolo’ è stato istituito, con delibera del sindaco metropolitano, lo scorso mese di luglio 2024, con una apposita delibera. Tra le motivazioni quelle del ‘continuo l’aggravarsi del fenomeno erosivo che sta interessando la fascia costiera del territorio regionale ed in particolare quello metropolitano’. La Regione Calabria nel riordino delle funzioni amministrative regionali e locali, ha demandato, tra l’altro, alle Province e alla Città metropolitana, le funzioni amministrative relative a interventi di difesa da fenomeni di dissesto, compresi gli interventi per la tutela delle coste e degli abitati costieri, realizzazione e manutenzione di opere idrauliche, in caso di assenza dei soggetti tenuti alla loro realizzazione.
Il Tavolo tecnico metropolitano è composto dai rappresentanti di: settore Tutela del Territorio e dell’Ambiente Città metropolitana di Reggio Calabria; settore Pianificazione-valorizzazione del territorio- leggi speciali- Città metropolitana di Reggio Calabria; Regione Calabria, dipartimento Infrastrutture LLPP settore Difesa del suolo; Regione Calabria, dipartimento Ambiente e territorio; Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale; Anas; Rfi; Mit, Direzione marittima- Capitaneria di Reggio Calabria.
Lo scopo del tavolo è di individuare sistemi comuni per una corretta e sostenibile gestione della fascia costiera e per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, anche in conformità e continuità a quanto previsto nel ‘Protocollo d’intesa per il Tavolo tecnico regionale permanente per il coordinamento dei soggetti istituzionalmente preposti alla mitigazione del fenomeno dell’erosione costiera in Calabria’.
«Questo tavolo dal punto di vista politico e istituzionale – ha detto il consigliere metropolitano Salvatore Fuda – ci aiuterà ad instaurare un dialogo tra le diverse autorità ed amministrazioni affinché il problema dell’erosione costiera, che è unito a quello del dissesto e delle fiumare, possa incominciare a trovare soluzioni».
«Le amministrazioni – ha aggiunto – possono usufruire e alcune ne stanno usufruendo, dei fondi di progettazione. Occorre però che non si lavori in maniera separata, necessita una regia unica per poter aumentare la loro efficacia».
«Questo  Tavolo appunto – ha concluso Fuda – coordinerà e pianificherà per dare risposte concrete a un territorio che ha numerose urgenze».
Per la dirigente della Città metropolitana Domenica Catalfamo l’avvio del Tavolo «Rappresenta un un punto di partenza, per rendere efficace una sinergia istituzionale e tecnica su una materia di elevatissima importanza. Il sindaco metropolitano, lo scorso mese di luglio, ha costituito questo Tavolo sull’erosione costiera e sulla salvaguardia delle coste, proprio perché si potesse innescare questa sinergia che ci porterà a rendere efficaci gli interventi e capire quali sono le priorità, ad intervenire in emergenza».
«Alla prima riunione erano presenti tutti i rappresentanti che, a vario titolo – ha concluso – sono stati già inseriti nell’omologo Tavolo istituito a livello regionale nel 2021 e di cui questa quest’area metropolitana vuole diventarne parte attiva, perché i nostri 220 km di costa rappresentano un quarto delle delle coste regionali». (rrc)

Il consigliere Lo Schiavo interroga Occhiuto sugli interventi contro l’erosione costiera nel Vibonese

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione scritta al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per sapere «a che punto siano gli interventi da lungo tempo già definiti» contro l’erosione costiera nel Vibonese.

Una interrogazione, dunque, per «conoscere se il Masterplan per gli interventi di mitigazione dell’erosione costiera, redatto nel 2014, è stato aggiornato alla luce degli interventi effettuati, degli effetti degli stessi ed alla luce dei nuovi ed ulteriori fenomeni erosivi registrati nei dieci anni successivi alla sua redazione».

Ma non solo: Lo Schiavo ha chiesto, anche, «il dettagliato stato di attuazione degli interventi relativi alla delibera di G.R. n. 355 del 31.07.2017; lo specifico stato della progettazione e del finanziamento degli interventi originariamente previsti nel tratto Ricadi-Joppolo-Nicotera; lo stato aggiornato di impiego di tutti i finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro del 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come l’Fsc o il Por con indicazione precisa delle risorse impegnate, di quelle già spese, di quelle che residuano alla data odierna».

Un’interrogazione nata «alla necessità di comprendere quale sia lo stato dell’arte di interventi programmati ormai da diversi anni, alla luce del fatto che il fenomeno erosivo continua a far sentire i suoi effetti dannosi lungo tutte le coste calabresi e, soprattutto, sul versante tirrenico dove si concentrano alcune tra le principali località turistiche della regione», ha spiegato il consigliere regionale, segnalando come i progressivi aumenti dei fenomeni erosivi che si sono registrati negli ultimi due anni abbiano generato una situazione particolarmente allarmante lungo tutta la costa vibonese, che rappresenta il punto di maggiore avanzamento dell’economia turistica, con importanti realtà come Pizzo, Tropea, Ricadi, Joppolo, Nicotera che vedono progressivamente scomparire tratti sempre più ampi delle loro spiagge».

«D’altra parte – ha aggiunto – si ripetono da tempo, anche a mezzo stampa, continui appelli da parte di sindaci, di singoli imprenditori, di associazioni di categoria che segnalano una situazione estremamente delicata ed allarmante».

«Considerato che il Dipartimento e l’Autorità di bacino regionale hanno predisposto un “Masterplan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria” che risale ormai al 2014; che le finalità degli interventi contenuti nel Masterplan sono state oggetto dell’Accordo di programma quadro siglato tra la Regione Calabria, il ministero dello Sviluppo economico ed il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; che, ancora, con delibera del Comitato istituzionale nel 2016 è stato adottato il piano di bacino stralcio di erosione costiera (Psec) e con delibera di Giunta regionale del 31.07.2017 sono stati indicati gli interventi in difesa del suolo a valere sui fondi Por, che prevedevano la messa in sicurezza di 43 chilometri di costa entro il 2023».

Comito (FI): Individuate le soluzioni per risolvere definitivamente erosione costiera a Ricadi

Sono state individuate le soluzioni per risolvere, definitivamente, il problema dell’erosione costiera a Ricadi. Ad annunciarlo il consigliere regionale di Forza Italia, Michele Comito, a seguito di un incontro, svoltosi in Cittadella regionale – si cui è stato promotore assieme al consigliere regionale Francesco De Nisi – con la partecipazione del Comune di Ricadi (rappresentato dal vicesindaco Domenico Lo Cane e dall’assessore e consigliere provinciale Nicola Lasorba, affiancati dall’ingegnere Gianluca Cantisani) e della Regione (nelle persone degli ingegneri del dipartimento Lavori pubblici, Mancuso e Romanò, esperti in erosione costiera).

«La Regione Calabria – ha sottolineato Comito – sta affrontando con serietà e pragmatismo la problematica dell’erosione costiera nel Comune di Ricadi, che per troppi anni, evidentemente, non è stata tenuta nella dovuta considerazione. Ma senza voler guardare indietro, ed anzi guardando avanti ed alla concreta risoluzione del problema, ho chiesto che si aprisse un tavolo alla Cittadella tra tutti gli attori in causa».

Nel corso della riunione sono state preliminarmente analizzate le situazioni di pericolo e i danneggiamenti presenti lungo tutti i 12 km del litorale di Ricadi, e si è passati poi ad individuare le azioni di contrasto. Si sono definite quattro azioni da realizzare già dal breve termine.

La prima azione riguarda il Progetto per il ripascimento stagionale delle spiagge erose in modo da avere uno strumento operativo già per l’estate 2025 e valido per il triennio 2025-2027, che potrà facilmente essere rinnovato negli anni successivi con l’aggiornamento del progetto. L’intervento seguirà la procedura PAUR regionale con il dipartimento Ambiente della Regione che raccoglierà tutti i pareri dagli enti interessati e darà il parere ambientale finale. Successivamente si potrà procedere alla esecuzione del ripascimento stagionale che necessità di un apposito Regolamento pubblico per permettere anche agli operatori privati di realizzarlo davanti ai propri lidi.

La seconda azione è relativa al Ripristino del trasporto solido fluviale del torrente Ruffa. Il torrente Ruffa è il corso d’acqua più importante che storicamente alimentava tutte le spiagge di Ricadi. Tutti ricordano che nell’inverno 2010-2011 due importanti piene hanno fatto avanzare la foce del Ruffa per oltre 50 metri e la sabbia si è poi distribuita sul litorale permettendo il ripascimento naturale delle spiagge di Ricadi per molti anni. Negli anni ’80 del secolo scorso sono state realizzate circa una decina di briglie in calcestruzzo nel tratto terminale del torrente che hanno modificato le pendenze bloccando l’apporto solido a mare. Il ripristino è un processo lungo in quanto l’abbassamento di tali briglie può avvenire solo gradualmente per evitare danni alle strutture ed infrastrutture presenti. L’intervento ha come obiettivo il ripristino delle condizioni naturali di apporto solido a mare del Ruffa e può considerarsi la soluzione definitiva al problema erosivo di tutto il litorale di Ricadi.

La terza azione riguarda gli interventi di protezione del litorale di Santa Maria. A Santa Maria fu realizzato un intervento dalla Provincia nel 2011-2013 con la realizzazione di una scogliera soffolta in mare. Era previsto anche il ripascimento però mai realizzato. Il progetto vuole quindi completare l’intervento con il ripascimento della spiaggia. Nel contempo essendo passati molti anni è necessaria anche una manutenzione della scogliera soffolta che deve contenere le sabbie versate vicino alla riva evitandone la dispersione al largo. L’intervento entro pochi giorni sarà avviato alla procedura PAUR ed i tempi saranno brevi in quanto si tratta di un completamento di altro intervento già autorizzato. Successivamente si potrà procedere alla esecuzione delle opere.

La quarta ed ultima azione riguarda gli interventi di protezione del litorale di Formicoli e Torre Marino. La Regione dall’anno 2014 ha attivato la progettazione ed esecuzione di un intervento di protezione del litorale del Tono in più lotti. Allo stesso modo il Comune di Ricadi può attivare la progettazione ed esecuzione di un intervento di protezione del litorale di Formicoli e Torre Marino danneggiati dalla mareggiata del 13 settembre 2024.

«In conclusione – ha detto il consigliere Comito – le azioni individuate vogliono sia dare una risposta all’emergenza in corso, sia andare verso una soluzione definitiva del problema erosivo di cui si conoscono le cause che possono essere rimosse ripristinando le dinamiche naturali che fino agli anni ’80 del secolo scorso garantivano l’alimentazione delle spiagge di Ricadi».

«Ci tengo a ringraziare – ha concluso – tutta l’amministrazione regionale ed i tecnici dei vari dipartimenti, oltre che l’ingegnere Cantisani, per l’approccio risolutivo mostrato su questa importantissima pratica, che sono certo porterà ad una risoluzione di un problema particolarmente sentito da tutta la cittadinanza di Ricadi e non solo». (rcz)

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Il delegato Bevacqua: Importanti risultati su erosione costiera e ripascimento

Rocco Bevacqua, delegato di Cannitello e delegato all’erosione costiera di Villa San Giovanni, ha reso note le novità in merito al lavoro attuato dall’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, guidata dalla sindaca Giusy Caminiti.

«La riunione in Prefettura della scorsa settimana – ha spiegato – convocata dalla dottoressa Antonella Surace con tutti gli Enti preposti (Regione Calabria, Città Metropolitana, comune di Villa San Giovanni e Capitaneria di Porto) ha sancito la correttezza dell’impostazione che quest’amministrazione si è data sin dall’inizio sul tema erosione costiera e ripascimento: sarà completato l’intervento tampone dei 400mila euro assegnato al comune; è stato riprogrammato il finanziamento del milione e ottocentomila euro di cui è beneficiaria Città metropolitana; la regione si si è impegnata a reperire un finanziamento per gli studi dell’intera unità fisiografica, indispensabili a programmare e progettare qualunque tipo di intervento».
«In prefettura il 26 marzo è stato riconosciuto che quest’amministrazione sta intervenendo con serietà – ha evidenziato –: il finanziamento del milione ed ottocento Mila euro dato a città metropolitana aveva scadenza al 31/12/2023 ed andava riprogrammato, cosa che la regione ha fatto nei fondi FSC che sono già al vaglio del Cipess dopo l’accordo siglato dal governatore Occhiuto e dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quel finanziamento non è stato speso e perciò nulla si poteva fare adesso se non riprogrammarlo. Chi dice e scrive il contrario ignora le fondamenta di quella linea di finanziamento: averne ottenuto la riprogrammazione dimostra, invece, come ci sia alta sensibilità istituzionale sul problema che vive il nostro abitato e la nostra costa».
«In Prefettura l’Ente ha chiesto ed ottenuto dalla Regione Calabria – ha proseguito – l’impegno al finanziamento per lo studio dell’intera unità fisiografica, che ad oggi mai è stato compiuto.  La Prefettura ha fatto i complimenti a questa amministrazione per l’operatività e l’attenzione che ha su questa tematica, agendo concretamente sulla problematica, come è stato fatto con la sistemazione idraulica del torrente Zagarella, che ha prodotto un ripascimento sul tratto di costa a Sud del torrente, riportando nella zona erosa la costa al metraggio originario di quel tratto pari a circa 20 metri. Abbiamo chiesto sempre nello stesso tavolo di far ‘parlare’ il progetto da 1,8 ml di euro con quello redigendo a valere sul finanziamento di 2.5 milioni di euro sul dissesto idrogeologico (scheda progettuale presentata dal nostro ufficio tecnico nel novembre 2022), che sarà concentrato nei tre torrenti a nord Santa Trada, Piria e Zagarella, in modo particolare alla fiumara Santa Trada».
«Sul Santa Trada si farà lo studio di tutta la fiumara – ha illustrato – dalla parte a monte fino al mare, con il ridisegno idraulico, la sistemazione degli argini, delle strade laterali e si penserà anche ad un attraversamento sicuro del torrente. Gli argini saranno rifatti in maniera preventiva rispetto ad un eventuale alluvione, in modo che tutto sia in sicurezza. Questa sistemazione idraulica della fiumara Santa Trada, darà aiuto al ripascimento della costa, visto che riprenderà il trasporto del materiale solido sulla costa, quindi ritornerà alla sua funzione originaria di trasporto solido. Questo finanziamento è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche: i tempi sono l’acquisizione del progetto entro maggio, entro agosto la gara d’appalto e per fine ottobre l’inizio lavori».
«Nello stesso ragionamento – ha detto ancora – è stato pensato ed approvato il Dip su Cannitello, che prevede la messa in sicurezza dei compluvi idraulici. Il documento ha l’obiettivo di annullare un eventuale squilibrio idraulico che comporterebbe problematiche all’edificio scolastico e agli impianti sportivi. Il tutto riqualificando l’intorno creando spazi verdi attrezzati, la sistemazione della parte sportiva ed un collegamento mare monte e la messa in sicurezza delle strade presenti».
«La nostra politica ha un occhio di riguardo verso l’ambiente – ha concluso –. Lo stiamo dimostrando rispetto al problema dell’erosione e continueremo in ogni intervento che programmeremo e realizzeremo in questo mandato». (rrc)

Erosione costiera, la consigliera Straface: in via d’esecuzione progetti per 6,8 mln

Sono in via d’esecuzione progetti per 6,8 milioni di euro per contrastare l’erosione costiera. Lo ha reso noto la consigliera regionale Pasqualina Straface, spiegando come «dopo diversi incontri ho aperto delle interlocuzioni con il Dipartimento regionale Infrastrutture e Lavori Pubblici e con l’Ufficio del Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico cercando di accelerare gli iter progettuali in corso avviati ormai da anni. Adesso finalmente i quattro progetti  in itinere stanno per diventare esecutivi e nei prossimi mesi saranno consegnati i lavori».

«Il primo progetto a partire a breve riguarda l’intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale tra Capo Trionto e la Foce del Fiume Nicà e interesserà i comuni di Crosia e Cariati – ha spiegato – per un importo di 2 milioni di euro provenienti dall’Accordo di Programma Quadro per l’erosione mentre un altro intervento da 800 mila euro, finanziato tramite POR, riguarderà l’area dei comuni di Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati. Per il litorale di Calopezzati sono previsti due interventi da complessivi 4 milioni di euro per la salvaguardia del litorale costiero. La consegna dei lavori di questi progetti è prevista entro l’estate».

«La salvaguardia del territorio è uno dei punti principali dell’azione di governo del Presidente Occhiuto – ha ricordato – che, insieme alle università calabresi, sta dando il via ad un piano di ricerche e studi sul fenomeno dell’erosione e sull’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio. Nel frattempo con lo sblocco dei fondi e dei progetti fermi da anni diamo risposte immediate ai sindaci e alle popolazioni dei comuni duramente colpiti dal fenomeno garantendo la sicurezza e scongiurando danni ai flussi turistici su cui si basa buona parte dell’economia di quei territori». (rrc)

Succurro (Anci) incontra Occhiuto per contrastare l’erosione costiera

La presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, ha incontrato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per discutere del contrasto e della prevenzione dell’erosione costiera, da molti anni insistente nel territorio calabrese.

«Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha dato piena disponibilità ad affrontare da subito il problema dell’erosione delle nostre coste, iniziando da studi approfonditi e con un masterplan di elevato livello che verrà redatto dagli esperti delle università di Reggio Calabria e di Cosenza», ha detto Succurro, dicendosi soddisfatta «per l’immediato ascolto del presidente Occhiuto e per il metodo che ha scelto di seguire».

«Con il presidente Occhiuto – ha detto ancora Succurro – abbiamo parlato a lungo della questione, proprio come ci avevano chiesto i sindaci dei Comuni interessati. Già dai prossimi giorni, insieme a tutti i primi cittadini, ci confronteremo con la Regione e parleremo del problema nella sua complessità, anche in relazione ai cambiamenti climatici, in modo da affrontarlo in maniera completa ed efficace e non con singole iniziative locali». (rcz)

Tavernise (M5S): Regione intervenga contro fenomeno dell’erosione costiera

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha presentato una interrogazione alla Regione Calabria, chiedendo quali iniziative sta assumendo «per rimuovere gli ostacoli che fino ad ora hanno impedito l’avvio e il veloce completamento di interventi urgenti e necessari come quello di difesa costiera e ricostruzione del litorale di Crosia?».

«Intende la regione attivarsi, a fronte dell’emergenza erosione costiera – ha chiesto – per conoscere la situazione dei vari interventi previsti dalla delibera di giunta regionale n. 355 del 31 luglio 2017, nonchè l’attuale effettiva disponibilità delle risorse, e ottenere precise indicazioni sul cronoprogramma degli interventi da attuare in favore delle spiagge calabresi con la messa in sicurezza al 31 dicembre 2023 di 42 chilometri di costa, finanziata con fondi Por Calabria 2014-2020?».

L’interrogazione, come ha sottolineato Tavernise, prende le mosse da un provvedimento della regione, la delibera di giunta regionale n. 355 del 31 luglio 2017, prevedente, tra gli altri, un progetto per il litorale di Crosia, in località Pantano e Centofontane per fronteggiare l’esteso fenomeno erosivo in atto, attraverso la realizzazione di pennelli, e per il ripascimento della spiaggia, mediante versamento di materiale proveniente dagli scavi per l’imbasamento dei pennelli e dalla scolmatura dell’alveo del fiume Trionto.

«Nonostante la grande disponibilità di risorse, il progetto di difesa costiera e ricostruzione del litorale di Crosia non è ancora stato avviato, e in località Pantano continua a sussistere il problema dell’accesso alle abitazioni lambite dalle acque dello Ionio che non sono più raggiungibili anche a causa della degradazione della strada realizzata a ridosso della scogliera. Un problema che interessa anche altre zone della Calabria. Rischiamo così di perdere i fondi europei senza aver realizzato gli interventi».

«Il litorale di Crosia – ha rimarcato il consigliere regionale – è interessato da un forte fenomeno erosivo che ha causato la quasi totale scomparsa della spiaggia in località Pantano e la riduzione della stessa in località Centofontane. Importante località balneare e dalle grandissime potenzialità di attrazione del turismo, il litorale risulta caratterizzato da spiaggia sottile e, in alcuni tratti, senza duna costiera a causa del fenomeno di antropizzazione, presenta una delle situazioni a maggior rischio della fascia jonica. Il processo erosivo in atto è tuttora in progressione, con decine di metri in meno rispetto alla linea di riva del 1957. Molte abitazioni sono state ormai raggiunte dal mare e a rischio scalzamento, senza che siano presenti opere di difesa organica del litorale».

«Senza un’accelerazione dei tempi – cha concluso Tavernise – si potrebbe andare incontro ad un possibile disimpegno delle risorse finanziarie, essendo queste relative alla programmazione 2014-2020. E questo sarebbe inaccettabile. I notevoli ritardi nella cantierizzazione degli interventi, inoltre, possono vanificare l’efficacia delle opere visto che, a distanza di anni, la situazione dei luoghi potrebbe trovarsi diversa, con peggioramenti che richiederebbero interventi e risorse aggiuntive rispetto a quanto previsto nel 2017». (rrc)

 

Il consigliere De Nisi (IC): Istituire una task force dedicata all’erosione costiera

Istituire una task force dedicata all’erosione costiera. È quanto ha chiesto il consigliere regionale Francesco De Nisi, esprimendo solidarietà alle comunità calabresi colpite  dal maltempo di questi giorni.

«Ancora una volta ci troviamo, purtroppo,  davanti a un film drammatico già visto – ha detto –. È un chiaro segno di debolezza e vulnerabilità del nostro territorio che deve essere messo in sicurezza con interventi efficaci e costanti di contrasto al dissesto idrogeologico».

Una situazione grave, che in alcuni tratti assume connotati tragici.

A Briatico, per esempio, la furia del ciclone che ha investito la Calabria Tirrenica ha lasciato dietro di sé il porto completamente devastato, il borgo marinaro pesantemente danneggiato e le criticità alle arterie stradali, alle pompe di sollevamento, ai lidi e agli arenili.

«Ecco che la prevenzione  – ha proseguito De Nisi – in un periodo di eventi climatici estremi diventa una questione di sicurezza dei cittadini.  È necessario che in tempi brevi venga dichiarato lo stato di calamità naturale affinché vengano erogati agli amministratori locali fondi e strumenti e per favorire interventi immediati a sostegno di aziende e cittadini colpiti economicamente».

De Nisi, ha evidenziato che «occorre guardare al futuro attraverso l’istituzione di una task force dedicata al fenomeno dell’erosione costiera sfruttando, con interventi mirati e dalla tempistica concretamente fattibile, le opportunità messe a disposizione dal Por 2021  – 2027».

Nel riaffermare la propria vicinanza alle popolazioni delle zone colpite dal maltempo, De Nisi ha concluso sostenendo con forza che «non è più sostenibile che i fondi destinati all’ erosione costiera vengano puntualmente non spesi e conseguentemente disimpegnati perché i tempi di completamento di un lavoro di erosione supera i dieci anni». (rvv)

Erosione costiera, Imbalzano (CI): Comune e Metrocity RC intervengano

Pasquale Imbalzano, Coordinatore politico di Coraggio Italia della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha chiesto al Comune di Reggio e alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di intervenire sulla drammatica situazione in cui vivono i residenti, gli operatori turistici e gli stabilimenti balneari che si affacciano sul litorale della zona sud della Città, individuati nella zona di Pellaro , Bocale I e II, ricomprendendosi la fascia costiera che si spinge  fino a Lazzaro, Capo d’Armi e Riace Capo a causa dell’erosione costiera.

L’erosione costiera, infatti, «sta mettendo a repentaglio non soltanto le abitazioni di tanti cittadini che hanno scelto quelle zone per dimorare , ma soprattutto i tanti operatori del settore balneare e turistico alberghiero che in vista della stagione estiva non intravedono prospettive favorevoli per la ripresa della loro attività economica ha spiegato Imbalzano.

«Benché queste località – ha proseguito Imbalzano – siano tra quelle che possiedono i più suggestivi arenili che il nostro territorio può esprimere in termini di bellezza naturale e paesaggistica, meta ogni estate di tanti visitatori reggini e non solo, tuttavia non sufficientemente  valorizzato dalle istituzioni sotto il profilo turistico, non può essere accettata la fase di stallo che registriamo rispetto all’ineludibile programmazione e cantierizzazione delle azioni di difesa costiera, proprio adesso che le circostanze imporrebbero al Comune di Reggio e alla Città Metropolitana il dovere politico di intervenire sia per non far ricadere sulla stagione estiva i disagi tecnici della realizzazione delle opere, ma, soprattutto, per offrire una risposta efficace rispetto a eventi climatici e mareggiate degli ultimi giorni che stanno inesorabilmente distruggendo quella minima parte di arenile  che era rimasta fruibile».

«In questo senso – ha detto ancora – già sul finire della scorsa estate i residenti di Bocale II promossero una giusta e condivisibile petizione/raccolta firme che vide il coinvolgimento di oltre 500 persone con la quale si chiese alle istituzioni locali (Comune di Reggio e Metrocity) di agire tempestivamente con interventi a carattere duraturo per la predisposizione di una efficace barriera frangiflutti con contestuale azione di ripascimento  lungo la suggestiva costa che va da Pellaro a Riace Capo, passando per Bocale I e II, respingendo definitivamente  la logica degli interventi tampone che nessun beneficio nel lungo periodo sono destinati a generare».

«Dunque – ha concluso – chiediamo agli Enti territoriali di Piazza Italia di sciogliere i lacci e lacciuoli che impediscono una forte, efficace e tempestiva azione di difesa costiera, che salvaguardi gli abitati dei quartieri e delle comunità a sud di Reggio,  nonché le attività turistico balneari – si badi bene – già duramente compromesse dagli effetti devastanti della direttiva Bolkestein avuto riguardo alla revoca anticipata delle concessioni balneari al 2023, liberando l’enorme mole di risorse disponibili, ma che senza una comprensibile motivazione politico-amministrativa risultano ferme al palo per via di una burocrazia scevra dal contatto con i bisogni della comunità». (rrc)