VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Il delegato Bevacqua: Importanti risultati su erosione costiera e ripascimento

Rocco Bevacqua, delegato di Cannitello e delegato all’erosione costiera di Villa San Giovanni, ha reso note le novità in merito al lavoro attuato dall’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, guidata dalla sindaca Giusy Caminiti.

«La riunione in Prefettura della scorsa settimana – ha spiegato – convocata dalla dottoressa Antonella Surace con tutti gli Enti preposti (Regione Calabria, Città Metropolitana, comune di Villa San Giovanni e Capitaneria di Porto) ha sancito la correttezza dell’impostazione che quest’amministrazione si è data sin dall’inizio sul tema erosione costiera e ripascimento: sarà completato l’intervento tampone dei 400mila euro assegnato al comune; è stato riprogrammato il finanziamento del milione e ottocentomila euro di cui è beneficiaria Città metropolitana; la regione si si è impegnata a reperire un finanziamento per gli studi dell’intera unità fisiografica, indispensabili a programmare e progettare qualunque tipo di intervento».
«In prefettura il 26 marzo è stato riconosciuto che quest’amministrazione sta intervenendo con serietà – ha evidenziato –: il finanziamento del milione ed ottocento Mila euro dato a città metropolitana aveva scadenza al 31/12/2023 ed andava riprogrammato, cosa che la regione ha fatto nei fondi FSC che sono già al vaglio del Cipess dopo l’accordo siglato dal governatore Occhiuto e dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quel finanziamento non è stato speso e perciò nulla si poteva fare adesso se non riprogrammarlo. Chi dice e scrive il contrario ignora le fondamenta di quella linea di finanziamento: averne ottenuto la riprogrammazione dimostra, invece, come ci sia alta sensibilità istituzionale sul problema che vive il nostro abitato e la nostra costa».
«In Prefettura l’Ente ha chiesto ed ottenuto dalla Regione Calabria – ha proseguito – l’impegno al finanziamento per lo studio dell’intera unità fisiografica, che ad oggi mai è stato compiuto.  La Prefettura ha fatto i complimenti a questa amministrazione per l’operatività e l’attenzione che ha su questa tematica, agendo concretamente sulla problematica, come è stato fatto con la sistemazione idraulica del torrente Zagarella, che ha prodotto un ripascimento sul tratto di costa a Sud del torrente, riportando nella zona erosa la costa al metraggio originario di quel tratto pari a circa 20 metri. Abbiamo chiesto sempre nello stesso tavolo di far ‘parlare’ il progetto da 1,8 ml di euro con quello redigendo a valere sul finanziamento di 2.5 milioni di euro sul dissesto idrogeologico (scheda progettuale presentata dal nostro ufficio tecnico nel novembre 2022), che sarà concentrato nei tre torrenti a nord Santa Trada, Piria e Zagarella, in modo particolare alla fiumara Santa Trada».
«Sul Santa Trada si farà lo studio di tutta la fiumara – ha illustrato – dalla parte a monte fino al mare, con il ridisegno idraulico, la sistemazione degli argini, delle strade laterali e si penserà anche ad un attraversamento sicuro del torrente. Gli argini saranno rifatti in maniera preventiva rispetto ad un eventuale alluvione, in modo che tutto sia in sicurezza. Questa sistemazione idraulica della fiumara Santa Trada, darà aiuto al ripascimento della costa, visto che riprenderà il trasporto del materiale solido sulla costa, quindi ritornerà alla sua funzione originaria di trasporto solido. Questo finanziamento è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche: i tempi sono l’acquisizione del progetto entro maggio, entro agosto la gara d’appalto e per fine ottobre l’inizio lavori».
«Nello stesso ragionamento – ha detto ancora – è stato pensato ed approvato il Dip su Cannitello, che prevede la messa in sicurezza dei compluvi idraulici. Il documento ha l’obiettivo di annullare un eventuale squilibrio idraulico che comporterebbe problematiche all’edificio scolastico e agli impianti sportivi. Il tutto riqualificando l’intorno creando spazi verdi attrezzati, la sistemazione della parte sportiva ed un collegamento mare monte e la messa in sicurezza delle strade presenti».
«La nostra politica ha un occhio di riguardo verso l’ambiente – ha concluso –. Lo stiamo dimostrando rispetto al problema dell’erosione e continueremo in ogni intervento che programmeremo e realizzeremo in questo mandato». (rrc)

Erosione costiera, la consigliera Straface: in via d’esecuzione progetti per 6,8 mln

Sono in via d’esecuzione progetti per 6,8 milioni di euro per contrastare l’erosione costiera. Lo ha reso noto la consigliera regionale Pasqualina Straface, spiegando come «dopo diversi incontri ho aperto delle interlocuzioni con il Dipartimento regionale Infrastrutture e Lavori Pubblici e con l’Ufficio del Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico cercando di accelerare gli iter progettuali in corso avviati ormai da anni. Adesso finalmente i quattro progetti  in itinere stanno per diventare esecutivi e nei prossimi mesi saranno consegnati i lavori».

«Il primo progetto a partire a breve riguarda l’intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale tra Capo Trionto e la Foce del Fiume Nicà e interesserà i comuni di Crosia e Cariati – ha spiegato – per un importo di 2 milioni di euro provenienti dall’Accordo di Programma Quadro per l’erosione mentre un altro intervento da 800 mila euro, finanziato tramite POR, riguarderà l’area dei comuni di Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati. Per il litorale di Calopezzati sono previsti due interventi da complessivi 4 milioni di euro per la salvaguardia del litorale costiero. La consegna dei lavori di questi progetti è prevista entro l’estate».

«La salvaguardia del territorio è uno dei punti principali dell’azione di governo del Presidente Occhiuto – ha ricordato – che, insieme alle università calabresi, sta dando il via ad un piano di ricerche e studi sul fenomeno dell’erosione e sull’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio. Nel frattempo con lo sblocco dei fondi e dei progetti fermi da anni diamo risposte immediate ai sindaci e alle popolazioni dei comuni duramente colpiti dal fenomeno garantendo la sicurezza e scongiurando danni ai flussi turistici su cui si basa buona parte dell’economia di quei territori». (rrc)

Succurro (Anci) incontra Occhiuto per contrastare l’erosione costiera

La presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, ha incontrato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per discutere del contrasto e della prevenzione dell’erosione costiera, da molti anni insistente nel territorio calabrese.

«Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha dato piena disponibilità ad affrontare da subito il problema dell’erosione delle nostre coste, iniziando da studi approfonditi e con un masterplan di elevato livello che verrà redatto dagli esperti delle università di Reggio Calabria e di Cosenza», ha detto Succurro, dicendosi soddisfatta «per l’immediato ascolto del presidente Occhiuto e per il metodo che ha scelto di seguire».

«Con il presidente Occhiuto – ha detto ancora Succurro – abbiamo parlato a lungo della questione, proprio come ci avevano chiesto i sindaci dei Comuni interessati. Già dai prossimi giorni, insieme a tutti i primi cittadini, ci confronteremo con la Regione e parleremo del problema nella sua complessità, anche in relazione ai cambiamenti climatici, in modo da affrontarlo in maniera completa ed efficace e non con singole iniziative locali». (rcz)

Tavernise (M5S): Regione intervenga contro fenomeno dell’erosione costiera

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha presentato una interrogazione alla Regione Calabria, chiedendo quali iniziative sta assumendo «per rimuovere gli ostacoli che fino ad ora hanno impedito l’avvio e il veloce completamento di interventi urgenti e necessari come quello di difesa costiera e ricostruzione del litorale di Crosia?».

«Intende la regione attivarsi, a fronte dell’emergenza erosione costiera – ha chiesto – per conoscere la situazione dei vari interventi previsti dalla delibera di giunta regionale n. 355 del 31 luglio 2017, nonchè l’attuale effettiva disponibilità delle risorse, e ottenere precise indicazioni sul cronoprogramma degli interventi da attuare in favore delle spiagge calabresi con la messa in sicurezza al 31 dicembre 2023 di 42 chilometri di costa, finanziata con fondi Por Calabria 2014-2020?».

L’interrogazione, come ha sottolineato Tavernise, prende le mosse da un provvedimento della regione, la delibera di giunta regionale n. 355 del 31 luglio 2017, prevedente, tra gli altri, un progetto per il litorale di Crosia, in località Pantano e Centofontane per fronteggiare l’esteso fenomeno erosivo in atto, attraverso la realizzazione di pennelli, e per il ripascimento della spiaggia, mediante versamento di materiale proveniente dagli scavi per l’imbasamento dei pennelli e dalla scolmatura dell’alveo del fiume Trionto.

«Nonostante la grande disponibilità di risorse, il progetto di difesa costiera e ricostruzione del litorale di Crosia non è ancora stato avviato, e in località Pantano continua a sussistere il problema dell’accesso alle abitazioni lambite dalle acque dello Ionio che non sono più raggiungibili anche a causa della degradazione della strada realizzata a ridosso della scogliera. Un problema che interessa anche altre zone della Calabria. Rischiamo così di perdere i fondi europei senza aver realizzato gli interventi».

«Il litorale di Crosia – ha rimarcato il consigliere regionale – è interessato da un forte fenomeno erosivo che ha causato la quasi totale scomparsa della spiaggia in località Pantano e la riduzione della stessa in località Centofontane. Importante località balneare e dalle grandissime potenzialità di attrazione del turismo, il litorale risulta caratterizzato da spiaggia sottile e, in alcuni tratti, senza duna costiera a causa del fenomeno di antropizzazione, presenta una delle situazioni a maggior rischio della fascia jonica. Il processo erosivo in atto è tuttora in progressione, con decine di metri in meno rispetto alla linea di riva del 1957. Molte abitazioni sono state ormai raggiunte dal mare e a rischio scalzamento, senza che siano presenti opere di difesa organica del litorale».

«Senza un’accelerazione dei tempi – cha concluso Tavernise – si potrebbe andare incontro ad un possibile disimpegno delle risorse finanziarie, essendo queste relative alla programmazione 2014-2020. E questo sarebbe inaccettabile. I notevoli ritardi nella cantierizzazione degli interventi, inoltre, possono vanificare l’efficacia delle opere visto che, a distanza di anni, la situazione dei luoghi potrebbe trovarsi diversa, con peggioramenti che richiederebbero interventi e risorse aggiuntive rispetto a quanto previsto nel 2017». (rrc)

 

Il consigliere De Nisi (IC): Istituire una task force dedicata all’erosione costiera

Istituire una task force dedicata all’erosione costiera. È quanto ha chiesto il consigliere regionale Francesco De Nisi, esprimendo solidarietà alle comunità calabresi colpite  dal maltempo di questi giorni.

«Ancora una volta ci troviamo, purtroppo,  davanti a un film drammatico già visto – ha detto –. È un chiaro segno di debolezza e vulnerabilità del nostro territorio che deve essere messo in sicurezza con interventi efficaci e costanti di contrasto al dissesto idrogeologico».

Una situazione grave, che in alcuni tratti assume connotati tragici.

A Briatico, per esempio, la furia del ciclone che ha investito la Calabria Tirrenica ha lasciato dietro di sé il porto completamente devastato, il borgo marinaro pesantemente danneggiato e le criticità alle arterie stradali, alle pompe di sollevamento, ai lidi e agli arenili.

«Ecco che la prevenzione  – ha proseguito De Nisi – in un periodo di eventi climatici estremi diventa una questione di sicurezza dei cittadini.  È necessario che in tempi brevi venga dichiarato lo stato di calamità naturale affinché vengano erogati agli amministratori locali fondi e strumenti e per favorire interventi immediati a sostegno di aziende e cittadini colpiti economicamente».

De Nisi, ha evidenziato che «occorre guardare al futuro attraverso l’istituzione di una task force dedicata al fenomeno dell’erosione costiera sfruttando, con interventi mirati e dalla tempistica concretamente fattibile, le opportunità messe a disposizione dal Por 2021  – 2027».

Nel riaffermare la propria vicinanza alle popolazioni delle zone colpite dal maltempo, De Nisi ha concluso sostenendo con forza che «non è più sostenibile che i fondi destinati all’ erosione costiera vengano puntualmente non spesi e conseguentemente disimpegnati perché i tempi di completamento di un lavoro di erosione supera i dieci anni». (rvv)

Erosione costiera, Imbalzano (CI): Comune e Metrocity RC intervengano

Pasquale Imbalzano, Coordinatore politico di Coraggio Italia della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha chiesto al Comune di Reggio e alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di intervenire sulla drammatica situazione in cui vivono i residenti, gli operatori turistici e gli stabilimenti balneari che si affacciano sul litorale della zona sud della Città, individuati nella zona di Pellaro , Bocale I e II, ricomprendendosi la fascia costiera che si spinge  fino a Lazzaro, Capo d’Armi e Riace Capo a causa dell’erosione costiera.

L’erosione costiera, infatti, «sta mettendo a repentaglio non soltanto le abitazioni di tanti cittadini che hanno scelto quelle zone per dimorare , ma soprattutto i tanti operatori del settore balneare e turistico alberghiero che in vista della stagione estiva non intravedono prospettive favorevoli per la ripresa della loro attività economica ha spiegato Imbalzano.

«Benché queste località – ha proseguito Imbalzano – siano tra quelle che possiedono i più suggestivi arenili che il nostro territorio può esprimere in termini di bellezza naturale e paesaggistica, meta ogni estate di tanti visitatori reggini e non solo, tuttavia non sufficientemente  valorizzato dalle istituzioni sotto il profilo turistico, non può essere accettata la fase di stallo che registriamo rispetto all’ineludibile programmazione e cantierizzazione delle azioni di difesa costiera, proprio adesso che le circostanze imporrebbero al Comune di Reggio e alla Città Metropolitana il dovere politico di intervenire sia per non far ricadere sulla stagione estiva i disagi tecnici della realizzazione delle opere, ma, soprattutto, per offrire una risposta efficace rispetto a eventi climatici e mareggiate degli ultimi giorni che stanno inesorabilmente distruggendo quella minima parte di arenile  che era rimasta fruibile».

«In questo senso – ha detto ancora – già sul finire della scorsa estate i residenti di Bocale II promossero una giusta e condivisibile petizione/raccolta firme che vide il coinvolgimento di oltre 500 persone con la quale si chiese alle istituzioni locali (Comune di Reggio e Metrocity) di agire tempestivamente con interventi a carattere duraturo per la predisposizione di una efficace barriera frangiflutti con contestuale azione di ripascimento  lungo la suggestiva costa che va da Pellaro a Riace Capo, passando per Bocale I e II, respingendo definitivamente  la logica degli interventi tampone che nessun beneficio nel lungo periodo sono destinati a generare».

«Dunque – ha concluso – chiediamo agli Enti territoriali di Piazza Italia di sciogliere i lacci e lacciuoli che impediscono una forte, efficace e tempestiva azione di difesa costiera, che salvaguardi gli abitati dei quartieri e delle comunità a sud di Reggio,  nonché le attività turistico balneari – si badi bene – già duramente compromesse dagli effetti devastanti della direttiva Bolkestein avuto riguardo alla revoca anticipata delle concessioni balneari al 2023, liberando l’enorme mole di risorse disponibili, ma che senza una comprensibile motivazione politico-amministrativa risultano ferme al palo per via di una burocrazia scevra dal contatto con i bisogni della comunità». (rrc)

Erosione costiera, Lo Schiavo: Si istituisca una task force

Il consigliere regionale di De Magistris Presidente, ha chiesto di istituire una task force per l’erosione costiera, in quanto «non si può perdere altro tempo nell’affrontare, con interventi concreti e risolutivi, il fenomeno dell’erosione costiera in Calabria».

«A seguito della mia interrogazione sul tema – ha spiegato – il Dipartimento Lavori pubblici ha chiarito come vi siano a disposizione ben 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni di euro per interventi di sistemazione fluviale. Dunque c’è da chiedersi perché le azioni messe in atto finora si siano rivelate precarie e insufficienti e c’è da chiedersi soprattutto come trovare al più presto adeguate soluzioni per non continuare a buttare, letteralmente, soldi a mare. Non fa ben sperare, infatti, il fatto che molti degli interventi attesi siano ancora in fase di progettazione o di acquisizione di pareri e altri siano stati solo parzialmente eseguiti, mentre le nostre spiagge arretrano di decine di metri e in diverse località rischiano addirittura di scomparire nel giro di pochi mesi».

«Il tempo per le nostre coste è tiranno – ha proseguito lo Schiavo – e lo sanno bene i residenti dei centri urbani rivieraschi e soprattutto gli operatori turistici e gli imprenditori della balneazione che vedono i litorali ridursi considerevolmente ad ogni mareggiata. Nei giorni scorsi ho raccolto le preoccupazioni degli operatori turistici vibonesi riuniti nell’associazione “Mare e spiagge Costa degli Dei”, che rappresentano l’ossatura imprenditoriale del principale distretto turistico della regione per numero di posti letto e che, supportati da professionisti e tecnici competenti, da tempo si sono uniti per dare il loro contributo con osservazioni documentate e con proposte mirate. Il presidente Occhiuto li riceva al più presto e raccolga dalla loro viva voce la gravità di un problema che rischia di mandare a gambe all’aria buona parte dell’offerta turistica e dunque uno dei principali asset dell’economia regionale».

«Bisogna sbloccare subito le opere cantierabili e quelle che, già in corso di esecuzione – ha illustrato – hanno subito un’impasse per ragioni burocratiche. Al contempo è necessario adeguare l’ormai datato Masterplan del 2014 alla nuova conformazione orografica delle coste per avere uno strumento più coerente rispetto allo stato dell’arte. È ormai evidente, poi, che i Dipartimenti competenti in materia debbano essere dotati di adeguate risorse umane. Si istituisca, pertanto, una Task force dedicata che possa superare anche le sovrapposizioni tra il Dipartimento Lavori pubblici e quello Ambiente, unificando le procedure»

«Va ripensato, a mio avviso – ha concluso – anche il ruolo del Tavolo tecnico istituito lo scorso anno e fare in modo che l’organismo entri realmente a regime, aprendolo anche alla partecipazione delle associazioni di categoria come “Mare e spiagge Costa degli Dei”, ai portatori d’interessi, agli ordini professionali. Sarebbe un segnale di serietà e di rinnovata volontà politica di affrontare una questione che, se ulteriormente dilazionata nel tempo, vanificherà sforzi e finanziamenti assestando un colpo mortale ad una parte importante della nostra economia perché – conclude Lo Schiavo -, semplicemente, non ci saranno più spiagge e litorali da difendere». (rcz)

Erosione costiera, Lo Schiavo presenta interrogazione: Sia priorità della Regione

Il consigliere regionale di De Magistris PresidenteAntonio Lo Schiavo, ha presentato l’interrogazione, a risposta scritta, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, riguardo lo stato di attuazione degli interventi a tutela del litorale calabrese dall’azione dell’erosione costiera.

«Un tema particolarmente sentito e problematico in moltissime località turistiche, ma anche negli insediamenti urbani costieri, che da anni si trovano a dover fronteggiare un fenomeno rispetto al quale vi è necessità di interventi decisi e non più rinviabili» ha spiegato Lo Schiavo, chiarendo che «la salvaguardia delle spiagge e quindi la difesa delle coste dall’azione delle mareggiate, essendo ambito che attiene non solo alla tutela dell’ambiente ma anche allo sviluppo economico e turistico, costituisce una priorità dell’azione politico-amministrativa della Regione Calabria».

«Si segnalano – si legge nella premessa dell’interrogazione –  particolari criticità nelle località della costa tirrenica centro-meridionale come Pizzo, Tropea, Nicotera nel Vibonese, Villa San Giovanni, Punta Pellaro, Bocale nel Reggino, oltre che del litorale ionico come Cirò Marina nel Crotonese, ma nessuna provincia può ritenersi esente da tale problematica; il fenomeno subisce un costante aggravamento dovuto ad una serie di cause di tipo naturale ed antropico rispetto alle quali il Tavolo nazionale sull’erosione costiera con il coordinamento tecnico dell’Ispra ha predisposto ed approvato nel 2018 le linee guida per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici».

Si osserva inoltre che: «sono continui gli appelli ad intervenire di associazioni di categoria e singoli operatori turistici in vista dell’approssimarsi della stagione estiva; il dipartimento e l’autorità di bacino regionale hanno predisposto un “Master plan  degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria” nel 2014; le finalità degli interventi in esso contenuti sono state oggetto dell’Accordo di programma quadro (Apq) siglato tra la Regione Calabria, il ministero dello Sviluppo economico ed il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; con delibera del comitato istituzionale nel 2016 è stato adottato il piano di bacino stralcio di erosione costiera (Psec); con delibera di G.R. n. 355 del 31.07.2017 sono stati indicati gli interventi in difesa del suolo a valere sui fondi Por che prevedono la messa in sicurezza di 43 chilometri di costa entro il 2023».

Quindi, si chiede di conoscere: «Lo stato di attuazione degli interventi relativi alla delibera di G.R. n. 355; quali sono le determinazioni assunte in sede di Tavolo tecnico, se si è pensato in particolare di allargare il suddetto organismo anche alle professioni tecniche; qual è lo stato di impiego dei finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come l’Fsc o il Por; se non si ritiene di aggiornare il Master Plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria adeguandoli alle linee guida predisposte dal tavolo Nazionale sull’erosione costiera». (rrc)

Lo Schiavo (Dema): Regione sblocchi l’impasse per l’erosione costiera

Il consigliere regionale di De Magistris PresidenteAntonio Lo Schiavo, ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per chiedere quali interventi siano previsti a salvaguardia delle coste calabresi.

«Salvaguardare le spiagge calabresi – ha spiegato Lo Schiavo – difesa primaria dall’azione delle mareggiate oltre che indicatore di qualità ambientale del territorio e motore per l’economia turistica, deve essere una priorità nell’azione politico-amministrativa della Regione Calabria, che ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera».

«Mentre cresce la preoccupazione da parte di amministratori locali e imprenditori balneari – ha proseguito – che vedono sempre più a rischio i loro investimenti economici minacciati dall’avanzare dell’erosione e dalla riduzione delle spiagge – aggiunge Lo Schiavo -, si assiste ad una preoccupante impasse da parte degli enti preposti, la cui azione si disperde in un dedalo di competenze e pareri spesso inconcludenti. In tale frangente il fenomeno subisce un costante aggravamento dovuto alla forte riduzione dei sedimenti che provengono dai corsi d’acqua, ai fenomeni d’innalzamento del livello del mare, ai cambiamenti climatici che comportano ripetute mareggiate, alla cementificazione selvaggia, a tutte quelle opere portuali realizzate senza alcun supporto tecnico meteo-marino».

«In tutto ciò – ha aggiunto – la strategia messa in campo dalla Regione Calabria si rivela del tutto inadeguata e insufficiente per non dire inesistente. Non esiste, infatti, un vero Piano di gestione integrata delle zone costiere e si fa riferimento unicamente al Masterplan del 2014 ormai superato dai continui cambiamenti orografici del territorio».

«Neanche il Tavolo tecnico istituito allo scopo – ha spiegato – nel quale erano riposte molte speranze, ha sortito i risultati sperati né risultano avviati interventi risolutivi nonostante gli ingenti investimenti destinati al ripascimento delle coste anche da parte dell’Unione europea».

«Su questo tema non si più tergiversare – ha concluso – L’erosione fa sentire i suoi effetti dannosi lungo tutte le coste calabresi e litorali particolarmente esposti come quello tirrenico, dove insistono alcune tra le principali località turistiche della regione, sono in grande sofferenza. In particolare, lungo la Costa degli Dei, da Pizzo a Nicotera passando per Tropea, non mancano gli appelli di associazioni di categoria e singoli operatori turistici che vivono nell’incertezza l’approssimarsi della stagione estiva e guardano con apprensione ogni singola mareggiata che potrebbe mettere a repentaglio anni di sacrifici economici».

Quindi il consigliere regionale annuncia: «Facendomi interprete di queste preoccupazioni, presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione al presidente della Giunta regionale per sapere quali sono le determinazioni assunte in sede di Tavolo tecnico; se si è pensato di aprire il suddetto organismo anche alle professioni tecniche; qual è lo stato d’impiego dei finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione».

Erosione costiera, Arpacal aderisce al tavolo tecnico della Regione Calabria

L’Arpacal ha aderito, formalmente, al Tavolo tecnico regionale permanente per il coordinamento dei soggetti istituzionalmente preposti alla mitigazione del fenomeno dell’erosione costiera in Calabria, istituito dalla Regione Calabria su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo.

L’istituzione del tavolo tecnico regionale si inserisce nel più ampio quadro nazionale regolamentato dal Protocollo d’intesa per la redazione di linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti climatici tra il Ministero della Transizione Ecologica (già Ministero dell’Ambiente) e le Regioni costiere, con il quale è stato istituito il Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera.

Il tavolo tecnico al quale ha aderito l’Arpacal, su delibera del direttore generale Domenico Pappaterra, è considerato uno strumento indispensabile per sviluppare un coordinamento tra la Regione, gli altri enti competenti e i principali portatori di interesse economico lungo le coste. Lo scopo è di individuare sistemi comuni per una corretta e sostenibile gestione della fascia costiera e per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Come è noto, l’intendimento della Regione è di procedere alla difesa del litorale dei comuni calabresi come obiettivo strategico, nell’ottica di fornire protezione e un grado sufficiente di sicurezza nel tempo alle strutture, alle infrastrutture ed ai beni storico-culturali e ambientali presenti a ridosso della linea di spiaggia.

Priorità alle aree attualmente classificate nel piano di Assetto idrogeologico della Regione Calabria a pericolosità elevata, puntando alla salvaguardia della spiaggia in quanto difesa naturale primaria dalle mareggiate, indicatore di qualità ambientale del territorio e motore per l’economia, fondata in prevalenza sull’attività turistica.

Nello specifico delle competenze riconosciute dalle legislazioni nazionali e regionali in materia, l’Arpacal intende proseguire nel proprio contributo di supporto tecnico-scientifico al sistema degli enti territoriali calabresi, in questo caso guidati dalla Regione Calabria, e nel dettaglio dall’assessorato alle Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità. (rcz)