Tavernise (M5S): Si vuole sperimentare treni a idrogeno su tratta in cui mancano i binari

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha espresso dubbi in merito alla decisione di sperimentare i treni a idrogeno sulla tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro, i cui lavori di adeguamento e messa in sicurezza sono fermi.

Per questo, Tavernise ha chiesto alla Regione in una interrogazione «quali iniziative sta assumendo a per ripristinare la percorribilità di tutta la tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro Lido, così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di una zona vasta e fondamentale della Calabria? Intende, la Regione, attivarsi per conoscere la situazione dei vari interventi previsti, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse impegnate negli anni, ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità dei progetti di riqualificazione e ammodernamento della tratta e sui tempi di completamento degli stessi?».

«La ferrovia Cosenza-Catanzaro Lido – ha ricordato Tavernise – è una linea ferroviaria locale a scartamento ridotto, gestita dalle Ferrovie della Calabria, di grande richiamo turistico per i paesaggi da essa attraversati, specialmente nelle aree interne della Sila. Lunga 113 km  ha sempre sofferto dei problemi derivanti dalla difficile idrogeologia. In particolare il tratto ferroviario, compreso tra Soveria Mannelli e Rogliano, è interrotto a causa di frane e smottamenti».

«Proprio su questa linea – ha proseguito – utilizzando i fondi del PNRR, si vuole sperimentare la transizione sostenibile, utilizzando treni ad idrogeno. Allo scopo sono previsti 280 milioni in favore delle Ferrovie della Calabria per interventi di potenziamento ed ammodernamento delle linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro. Un investimento importante che nella giornata di ieri ha iniziato ad assumere i contorni della concretezza, stante la firma dei due decreti ad opera del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, con la quale si dà il via alla sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario con la conferma dell’interessamento della tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro».

«Eppure – ha rilevato – oggi permangono molti dubbi sull’effettivo utilizzo dell’intero tratto ferroviario visto, ad esempio, che il progetto di adeguamento, messa in sicurezza e velocizzazione della linea Cosenza – Catanzaro per 53 milioni e mezzo di euro (già previsti dalla delibera CIPE n. 54/2016), derivanti dal fondo per lo sviluppo e la coesione relativo alla programmazione 2014-2020, risulta non avviato, nonostante la fine dei lavori prevista per il 30 giugno 2022. Risultano essere stati finanziati, poi, 74 milioni e 860 mila euro attraverso lo schema di convenzione tra Ministero, Regione e Ferrovie della Calabria approvato dalla Giunta Regionale ad ottobre 2020, per la realizzazione degli interventi di adeguamento della tratta agli standard di sicurezza nazionali. Altri fondi, poi, (8,5 milioni di euro) risultano essere stati stanziati per i movimenti franosi che hanno interessato la linea ferroviaria, per poter ripristinare la continuità della tratta il cui servizio è interrotto oramai da diversi anni».

«Senza un’accelerazione dei tempi – ha concluso il consigliere regionale – si andrebbe incontro ad un possibile disimpegno di quelle risorse finanziarie che, al momento, sembrano esserci. È indispensabile avere un collegamento ferroviario fra i due capoluoghi, sia per le esigenze di mobilità, sempre carenti nella nostra regione, sia per consentire un recupero all’accessibilità delle aree interne dei comprensori interessati». (rrc)

Pnrr, al via i treni a idrogeno: Tra gli investimenti anche la Cosenza-Catanzaro

La Cosenza-Catanzaro sarà tra le tratte ferroviarie su cui circolerà il treno a idrogeno, grazie a due decreti firmati dal ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che fissano le modalità per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno nel trasporto ferroviario e la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento dei mezzi di trasporto a idrogeno sulla rete stradale.

Nello specifico, sono stati stanziati 530 milioni di euro dal Pnrr per realizzare la sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, in ambito locale e regionale, e nel trasporto stradale, con particolare riferimento al trasporto pesante. Per entrambi gli interventi, una quota pari ad almeno il 40% è destinata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Le risorse previste per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario, pari a 300 milioni di euro, sono destinate a trasformare i servizi regionali o locali che attualmente vengono effettuati con treni a gasolio o altri idrocarburi di origine fossile altamente inquinanti. Il passaggio all’idrogeno consente, peraltro, di saltare la fase di elettrificazione delle linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture, evitando anche la sospensione del servizio. L’investimento interessa tutta la filiera: produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle stazioni di servizio, acquisto dei treni.

Le dieci stazioni di rifornimento di idrogeno dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026 e l’assegnazione delle risorse per la loro realizzazione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023. La localizzazione degli investimenti tiene conto, in via prioritaria, delle aree e delle esigenze già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti per l’implementazione dell’idrogeno, tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. I beneficiari delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio ferroviario oggetto degli interventi innovativi.

Le proposte progettuali allegate alle richieste di finanziamento, la cui modalità di presentazione sarà definita con un decreto della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e la mobilità pubblica sostenibile del Mims, devono prevedere una valutazione quantitativa integrata della filiera industriale e di quella operativa relativa alla conversione a idrogeno della linea ferroviaria, e includere un’analisi di fattibilità tecnico-economica della trasformazione dei servizi di trasporto locale e/o regionale con alimentazioni alternative.

La sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale, oggetto dell’altro decreto del Ministro Giovannini, stabilisce le modalità per attuare gli investimenti, che ammontano a 230 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sviluppare la sperimentazione dell’idrogeno attraverso la realizzazione di almeno 40 stazioni di rifornimento per veicoli leggeri e pesanti entro il 30 giugno 2026, prevedendo la notifica dell’aggiudicazione degli appalti entro il 31 marzo 2023.

«Per la localizzazione delle stazioni di rifornimento – si legge in una nota del ministero – si considerano come prioritarie le aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come le zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno. In particolare, le stazioni di rifornimento dovranno soprattutto rispondere alle esigenze dell’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste, dei corridoi delle reti europee Ten-T».

«Anche per i progetti delle stazioni di servizio sulla rete stradale – continua il ministero – le proposte progettuali dovranno presentare un’analisi quantitativa integrata delle filiere industriale e operativa. Con un successivo decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Mims, verranno definite le modalità di presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti». (rrm)

Tavernise (M5S): Approvata mozione per continuazione collegamenti “fast” nella tratta Reggio-Cosenza

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha reso noto che «è stata approvata nella seduta del consiglio regionale calabrese del 6 giugno, la mozione che “impegna la giunta regionale ad assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi di Trenitalia al fine di mantenere, sulla tratta ferroviaria Reggio Calabria – Cosenza i due collegamenti veloci”, trattandosi di collegamenti fondamentali per una regione come la Calabria con numerosi e strutturali problemi di trasporto pubblico locale».

La mozione è stata sottoscritta dai capigruppo: De Nisi, Laghi, Crino, Arruzzolo, Neri, Loizzo, Bruni, Bevacqua, Graziano. Da tutti i gruppi politici presenti nella massima assise regionale, che hanno poi votato in aula all’unanimità la mozione, un messaggio forte perché la Regione eviti, per come previsto a partire dal 13 giugno 2022, la cancellazione dei due collegamenti “fast”, nella tratta ferroviaria tra Cosenza e Reggio Calabria Centrale, espletati con convogli ETR 104 “Pop” di ultima generazione.

«La mozione – ha spiegato il consigliere regionale Tavernise – va ben oltre la missiva che nei giorni scorsi avevo inviato al Dipartimento turismo, marketing territoriale e mobilità della Regione, rappresentando un atto di indirizzo politico chiaro espresso dal consiglio regionale che impegna direttamente l’esecutivo calabrese. Una mozione, poi, rafforzata dal consenso trasversale di tutte le forze politiche, per cui mi aspetto nei prossimi giorni che la Regione, committente del servizio, indirizzi Trenitalia verso la permanenza delle due corse veloci, che hanno contribuito a migliorare il nostro trasporto pubblico regionale». (rrc)

LE DOLENTI NOTE DELLE FERROVIE AL SUD
E LA CALABRIA È DAVVERO ABBANDONATA

dalla REDAZIONE ROMANA – Rfi ha abbandonato la Calabria e le sue ferrovie, che sono vecchie, maltenute e insicure. È la denuncia di Nino Costantino, segretario generale della Filt -Cgil Calabria, che ha chiesto all’amministratrice delegata, Vera Fiorani, di venire in Calabria per incontrare sindacati e istituzioni e «e dimostri con i fatti di non considerarci l’ultima periferia dell’impero».

Una situazione, quella denunciata da Costantino, che è tristemente nota e che, invece di migliorare con l’arrivo dei Frecciarossa e di Italo, è peggiorata: «nei primi 10 mesi del 2021 ci sono stati 48 guasti alla linea che hanno prodotto 2377 minuti di ritardo, coinvolto 47 treni, cancellato, parzialmente, 94 treni e soppresso totalmente altri 40 treni» ha spiegato Costantino, che chiede «un cambiamento vero fra i dirigenti e una nuova strategia aziendale.

«Al di là delle risorse del Pnrr – ha dichiarato il segretario generale – che progetta una strana, incomprensibile e più lunga rete per l’Alta Velocità, le risorse per manutenere la rete ferroviaria calabrese sono state poche e spese male. RFI fa orecchie da mercante, parla di centinaia di migliaia di euro di investimenti in manutenzione con il risultato di un aumento dei guasti sulla linea che hanno prodotto rallentamenti, ritardi, cancellazione di corse, coinvolto centinaia di treni e provocato disagi a migliaia di passeggeri».

«La rete ferroviaria calabrese – ha proseguito – è un colabrodo che produce un disservizio che non ha paragone con alcuna altra regione del Paese mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri. Per RFI la Calabria è una regione canaglia, si può anche non tenere in considerazione. Per questo chiediamo al Presidente della Regione Occhiuto di farsi sentire, di fare come l’assessore regionale ai trasporti della Lombardia che pochi giorni addietro a causa di un guasto alla rete che ha provocato un ritardo di soli 15 minuti ha convocato l’Amministratrice delegata di Rfi».

«Solo per 15 minuti! Invece in Calabria dove in 10 mesi si sono accumulati, a causa della rete fatiscente, più di 2 mila e 300 minuti di ritardo per Rfi va tutto bene. L’AD di Rfi venga in Calabria e dimostri con i fatti di non considerarci l’ultima periferia dell’impero».

«Chiediamo anche alla deputazione calabrese di portare nelle aule parlamentari un serio dibattito sullo stato dell’infrastruttura ferroviaria, per verificarne il grave abbandono e per impegnare RFI ad un cambio di rotta immediato nella strategia aziendale e nel management che ha provocato e mantenuto tale situazione» ha concluso Costantino.

Una situazione, quella denunciata da Costantino, che cozza da quanto dichiarato da Rfi in replica a una denuncia, fatta nel mese di ottobre, dallo stesso sindacato in merito alla scarsa manutenzione, in cui veniva evidenziato che «nell’ultimo quadriennio, in Calabria – si legge in una nota – gli investimenti in manutenzione di RFI sono più che raddoppiati rispetto a quello precedente, raggiungendo i 430 milioni di euro».

Rfi, sempre nella nota, ha elencato gli interventi più recenti, che di sicuro non bastano per rendere funzionale una infrastruttura che necessita di essere sistemato in toto e che potrebbe risolvere uno dei più gravi problemi della nostra regione.

Come ricordato dall’Associazione Ferrovie della Calabria, non c’è solo l’Alta Velocità da pensare in Calabria: «il tema legato alla Ferrovia Jonica è ancora oggi caldissimo, scottante, considerando il pesante ritardo dei lavori di elettrificazione della tratta Sibari – Crotone – Catanzaro Lido, e la totale assenza di cantieri sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, lungo la quale, ricordiamo al neo presidente Roberto Occhiuto, è finanziata da anni la rettifica e la velocizzazione del tracciato e l’elettrificazione dello stesso che andrebbe quindi a creare un nuovo corridoio merci ma anche viaggiatori a lunga percorrenza, tra Reggio Calabria, Lamezia Terme Centrale, Catanzaro Lido, Crotone, Sibari con prosecuzione verso Taranto ed il corridoio Adriatico».

L’Associazione, poi, ha ricordato «l’importanza di rilanciare il trasporto pubblico locale su rotaia, anche alla luce dell’eccellente Contratto di Servizio (per il quale sono stati stanziati circa 1,5 miliardi di euro in 15 anni!),n essere tra Regione Calabria e Trenitalia. Riteniamo, per esempio, non accettabile discutere ancora oggi di soppressioni di collegamenti ferroviari tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale, tratta di estrema importanza per il collegamento tra il versante jonico calabrese ed i servizi ferroviari a lunga percorrenza ed Alta Velocità che servono in corridoio tirrenico».

«Potremmo ancora discutere di Ferrovie della Calabria – ha scritto l’Associazione – per la quale finalmente sono state investite ingenti risorse per garantire il rilancio della vocazione ferroviaria della stessa, ed auspichiamo una rapida accelerazione dei lavori di ripristino della continuità della ferrovia Catanzaro – Cosenza, da oltre 10 anni interrotta tra Soveria Mannelli e Rogliano a causa di movimenti franosi. Ricordiamo la Ferrovia Silana, facente parte delle 17 linee ferroviarie di interesse turistico individuate a livello nazionale dalla Legge 128/2017 relativa alle Ferrovie Turistiche: una tratta ferroviaria di immenso valore paesaggistico, da 2016 nuovamente percorsa dal Treno della Sila sul tratto Moccone – San Nicola Silvana Mansio, sul quale la nostra Associazione, in convenzione con Ferrovie della Calabria sulla base della Legge 71 dell’11/07/2019 , organizza corse speciali tematiche, che mirano alla valorizzazione del territorio silano».

«Non dimentichiamo – ha detto ancora Ferrovie in Calabria – rimanendo in tema Ferrovie della Calabria, le Ferrovie Taurensi: anch’esse sospese da oltre un decennio, nonostante la notevole valenza in termini di trasporto pubblico locale ed anche di servizi ferroviari turistici, tracciati per i quali da anni la nostra Associazione si sta da anni battendo assieme al Comitato Pro Ferrovie Taurensi».

«Ed in tema di turismo ferroviario – ha  non va dimenticato il successo nazionale avuto la scorsa estate Il Treno degli Dei: il ritorno dei treni turistici di Fondazione FS Italiane, organizzati dall’Associazione Ferrovie in Calabria in collaborazione con la Regione Calabria sulla relazione Paola – Reggio Calabria passando da Tropea, ha portato ad una totalizzazione di numeri da record, con corse in gran parte dei casi sold out nonostante si fosse trattato di servizi spot, dopo oltre un decennio di assenza».

Per Ferrovie in Calabria, dunque, si dovrebbe puntare sul turismo ferroviario, che «può fare la differenza per la Calabria, per una Regione che dovrà fare del turismo la propria industria». (rrm)

Da Trenitalia investimenti di 300 milioni di euro per le Ferrovie calabresi

Sono 300 milioni di euro la somma che Trenitalia ha intenzione di investire per il miglioramento del trasporto ferroviario in Calabria. Lo ha reso noto Rosa Silvana Abate, deputata del Gruppo Misto che, in videoconferenza, ha incontrato i dirigenti di Trenitalia, deputati alla gestione e all’organizzazione del traffico regionale della Calabria e ai rapporti col Parlamento, «per discutere sia del Contratto che regola i servizi ferroviari di trasporto pubblico per la Regione Calabria, sia, sopratutto, per per parlare di quanto sia previsto per la linea jonica che negli ultimi vent’anni ha subito un vero e proprio depauperamento a favore del trasporto su gomma».

«Durante l’interlocuzione – ha spiegato – mi è stato riferito che il Contratto di Servizio prevede una serie di iniziative che porteranno ad un innalzamento della qualità del servizio di trasporto, e coinvolgeranno tutte le aree geografiche della Calabria. La principale novità è rappresentata dal fatto che verranno investiti circa 300 milioni di euro per migliorare l’offerta di servizi ai pendolari della Calabria. La maggior parte di essi riguarderà l’acquisto e la messa in servizio di ventisette nuovi treni che garantiranno la riduzione dell’età media della flotta dagli attuali trenta anni ad otto nel 2026 mentre all’interno vi è anche un ulteriore impegno per favorire le attività industriali e produttive del territorio».

«Per quanto riguarda, più specificatamente, la linea jonica, invece – ha aggiunto – è previsto sia un rinnovamento della flotta attualmente in uso che un incremento dell’offerta. Saranno, infatti, acquistati tredici nuovissimi treni ibridi, il cui arrivo è previsto a partire dal prossimo anno ed entro il 2024. Si tratta di convogli che consentiranno di viaggiare sia su linee elettrificate che a diesel, anche con percorsi misti, puntando ad un abbattimento dei consumi energetici e ad una riduzione delle emissioni di CO2/rumore».

«Ciò – ha proseguito – consentirà, quindi, di poter collegare anche località della linea ionica e tirrenica (ad esempio la linea ionica Catanzaro Lido-Crotone-Sibari con la linea Cosenza-Castiglione-Paola) con un servizio unico e senza cambio treno, pur in attesa della realizzazione delle operazioni di elettrificazione in corso da parte di Rete Ferroviaria Italiana. E in questa direzione va l’istituzione di un treno regionale sulla tratta Crotone-Sibari che collegherà le due città (con partenza alle 5 da Crotone e al ritorno poco dopo le 22,30 e fermate intermedie a Cirò, Cariati, Rossano e Corigliano) dal 13 giugno in coincidenza col Frecciargento Sibari-Bolzano (via Roma Termini). Si tratta di un altro risultato importante da me ottenuto, dopo aver lottato tanto per l’istituzione del suddetto collegamento del settembre del 2019 e in attesa che venga completata l’elettrificazione della tratta Sibari-Crotone per far partire il Frecciargento dalla città Pitagorica».

«Ma non solo: ai nuovi treni ibridi – ha concluso – si affiancheranno undici treni Swing, di cui tre già in servizio ed ulteriori otto in trasferimento da altre Regioni entro il 2026. Si tratta di treni a trazione diesel di nuova generazione, dotati di soluzioni tecnologiche che consentono di assicurare un elevato livello di comfort ai viaggiatori. Il mio impegno per il rilancio della linea ferroviaria jonica non si ferma qui: già nei prossimi giorni avrò un altro nuovo incontro per fare il punto, invece, sulla questione dell’infrastruttura e dell’elettrificazione della tratta Corigliano-Rossano/Melito Porto Salvo». (rrm)

L’assessore Catalfamo: Sulla fascia jonica realizzate per circa l’80% le opere di rinnovo dei binari

Sulla fascia jonica, sono state realizzate per circa l’80% le opere di rinnovo dei binari. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, nel corso del vertice con i rappresentanti della Rete Ferroviaria Italiana sullo stato di attuazione del protocollo per l’adeguamento e la velocizzazione della linea ferroviaria jonica.

Il provvedimento, è stato sottoscritto nel 2017 tra la Regione Calabria, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete ferroviaria italiana, con l’obiettivo di creare, a completamento degli interventi, le condizioni infrastrutturali per un miglioramento dei livelli qualitativi e quantitativi del servizio.

«Dall’incontro, al quale ha partecipato anche il dirigente regionale del settore Infrastrutture, Giuseppe Liritano – ha spiegato l’assessorato –, è emerso un quadro molto vario dello stato degli interventi. Risultano realizzate per circa l’80% le opere di rinnovo dei binari sull’intera linea Jonica, nella tratta Rocca Imperiale-Catanzaro Lido-Melito Porto Salvo, finalizzate all’incremento dei livelli di affidabilità e a creare le condizioni per l’upgrading tecnologico previsto. In particolare, al fine di consentire un graduale incremento della velocità, sono in corso di verifica le opere presenti sulla linea».

«Sono stati, o sono in corso di completamento – è stato precisato – nove Piani regolatori generali di stazione, con relativo adeguamento delle tecnologie, che consentono di velocizzare i principali itinerari di stazione. Sono stati, o sono in fase di realizzazione, quattro nuovi sottopassi di stazione e altri quattro sono in fase di progettazione. È stato soppresso un passaggio a livello e sono in corso lavori per la chiusura di altri otto. È in fase di rinnovo l’infrastruttura di telecomunicazioni, nell’intero tratto tra Melito Porto Salvo e Catanzaro Lido».

«È stata conclusa – si legge ancora – la progettazione definitiva del potenziamento tecnologico della tratta Sibari-Catanzaro Lido-Lamezia Terme per l’implementazione del nuovo sistema di gestione della circolazione Accm/Sccm la cui attivazione è prevista, per fasi, entro il 2026».

Le attività in corso – ha sottolineato l’assessorato – puntano all’elettrificazione graduale dell’intera linea e al contestuale incremento della velocità media di percorrenza. Entro il 2026, periodo di eleggibilità della spesa sui progetti finanziati con il Recovery fund, l’intera tratta Sibari-Catanzaro-Lamezia sarà completamente elettrificata e saranno avviati gli interventi di elettrificazione dei tratti a Sud di Catanzaro, la cui progettazione, accantonata negli ultimi 15 anni, è finalmente ripresa grazie anche alla pressanti sollecitazioni che negli ultimi mesi la Regione Calabria ha rivolto alla struttura centrale di Rfi».

L’assessore Catalfamo, pur apprezzando un adeguato stato di avanzamento degli interventi già previsti, ha chiesto a Rfi ogni possibile sforzo «per confermare e accelerare la programmazione di breve-medio periodo di tutti gli interventi sul tratto a Sud, parallelamente al completamento degli interventi in corso».

Il prossimo incontro con Rfi, previsto per la metà di marzo, «sarà propedeutico per la sottoscrizione del nuovo protocollo, per valutare ulteriori sviluppi, con un approfondimento sulla tratta a Sud di Catanzaro e sui progetti che il nuovo Governo riterrà di inserire nella programmazione del Recovery fund». (rcz)

Abate (M5S) incontra l’assessore Catalfamo sui trasporti nella fascia jonica

La senatrice del Movimento 5 StelleRosa Silvana Abate ha incontrato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, per discutere della problematica dei trasporti sulla fascia jonica.

«Durante l’ampio dibattito – ha dichiarato – nel corso del quale sono intervenuti anche i dirigenti dei settori, interessati dalle mie richieste e oggetto di tutti quei dossier di cui mi occupo sin dall’inizio del mio mandato, abbiamo discusso, in particolare, della Statale 106 e della Ferrovia Jonica per fare il punto della situazione e vedere dove si può intervenire per sbloccare alcuni nodi cruciali».

«Per quel che concerne la Ss 106 – ha spiegato – proprio ieri mattina, il Capo Dipartimento della Direzione Trasporti del Mit, al quale avevo indirizzato anche varie sollecitazioni in merito, ha dato riscontro alla nota del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, chiedendo all’Anas di avviare e/o riprendere, sulla base delle risorse disponibili a valere sul Contratto di Programma 2016-2020, la progettazione di fattibilità tecnica ed economica della tratta degli ex Megalotti 8 (Sibari-Mandatoriccio) e 9 (Mandatoriccio-Crotone). Nello studio delle possibili alternative, potranno essere valutate anche quelle che prevedono l’adozione di una sezione di tipo “B” (a quattro corsie), extraurbana principale, ove giustificate da studi di traffico aggiornato. Proprio dell’ex Megalotto 8 della Statale 106 parleremo insieme a tutti i sindaci della Sibaritide e del Basso Jonio lunedì alle 10,30 a Corigliano-Rossano».

«All’iniziativa – ha proseguito la Abate – hanno già aderito tutti i primi cittadini dei Comuni interessati da questa nuova infrastruttura, che toglierà ancora di più quest’area, di cui fa parte la terza città della Calabria, dall’isolamento alla quale è stata costretta dalla vecchia politica. All’incontro hanno confermato la loro presenza anche il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, e, compatibilmente ai propri impegni, lo stesso assessore Regionale Domenica Catalfamo».

«Abbiamo, poi – ha detto ancora – affrontato la questione della completa sostenibilità a mercato del Frecciargento Sibari-Bolzano via Roma Termini. Tale progetto, presenta un’ottima riuscita e si registrano numeri che possono giustificare il mantenimento a mercato dell’intera corsa. Sempre in riferimento al suddetto Frecciargento, abbiamo anche discusso della costruzione della futura stazione di Montalto Uffugo, che andrebbe a completare il progetto iniziale, per la quale ho chiesto di avere un approfondimento per fare, con l’Assessore e i tecnici regionali, delle successive valutazioni».

«Elemento di discussione – ha spiegato ancora – è stata anche una strada che ritengo fondamentale per il rilancio delle aree costiere e delle aree interne: la Sila-Mare. Il completamento è subordinato ad un pezzo di strada di competenza regionale. Il dirigente responsabile mi ha assicurato che l’intervento prosegue in collaborazione con l’Anas».

«S’è parlato, infine – ha concluso – anche di portualità e, nello specifico, del Porto di Corigliano-Rossano, ma di questo torneremo a discutere nelle prossime settimane così come continuerà anche la nostra interlocuzione e collaborazione che, con l’incontro di questi giorni, è solo all’inizio». (rp)