È nata la Conferenza dei Delegati calabresi di Forza Italia

È stata istituita la Conferenza dei Delegati calabresi di Forza Italia. Si tratta di un vero e proprio Laboratorio azzurro fortemente voluto dal presidente della Regione e vice segretario nazionale di Fi, Roberto Occhiuto, e dal vice capogruppo alla Camera e coordinatore regionale della Calabria, Francesco Cannizzaro, per dare maggiore forza alla voce del territorio, nonostante non sia previsto dallo Statuto del partito.

L’idea di Occhiuto e Cannizzaro è quella di consolidare la dirigenza azzurra ed alimentare il dibattito interno, anche in vista della formazione ufficiale del Coordinamento regionale, altro organismo interno (questo però obbligatorio per statuto di Forza Italia) di cui presto la Calabria si doterà. 

Dopo una prima fase della riunione aperta agli organi di informazione, si sono susseguiti numerosi interventi dei delegati, sviscerando strategie politiche ed istanze per dare risposte ai problemi dei calabresi. 

«La Conferenza dei Delegati è un appuntamento che si ripeterà spesso», hanno precisato Occhiuto e Cannizzaro.

Oltre ai Coordinatori delle diverse realtà, alla Componente Giovanile, ai consiglieri ed agli assessori regionali, questa Conferenza è infatti formata da tutti e 86 i membri della Delegazione Calabria al Congresso nazionale, nominati da ciascun Coordinamento provinciale, quindi rappresentando di fatto ogni area della regione.  (rcz)

Occhiuto vicesegretario Forza Italia, le congratulazioni di Giannetta (FI)

Arrivano anche dal consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta i complimenti a Roberto Occhiuto per il suo nuovo incarico di vicesegretario nazionale di FI.

«La Calabria mai così incisiva nella politica nazionale. Rientriamo dal congresso di Forza Italia con una grande carica di energia, di entusiasmo e consapevolezze. La Calabria – dichiara Giannetta – ha in Roberto Occhiuto un leader nazionale che affiancherà il segretario Antonio Tajani in questa nuova pagina della storia del partito, che – continua – con grande rispetto per il proprio passato, sta già costruendo il futuro.
Dell’Italia e d’Europa».

«Un futuro – dice ancora Giannetta – che si misura sui grandi temi che animano il dibattito politico e che vedrà rafforzato il protagonismo della Calabria, nella voce autorevole del proprio governatore».

«Tutta la nutrita delegazione calabrese al congresso romano – evidenzia il consigliere forzista – ha fatto sentire il proprio sostegno e affetto nei confronti del presidente Occhiuto e ha vissuto con grande orgoglio, questo momento storico. Forza Italia – incalza – ha una forte identità, fatta dai valori che il presidente Berlusconi ha voluto imprimere e che oggi, più di prima, ci animano nel nostro impegno politico quotidiano».

«Siamo pronti – dichiara Giannetta – a sostenere il lavoro che Occhiuto, da vice Segretario nazionale, condurrà, per aiutare il nostro leader, Antonio Tajani, nella guida di questa straordinaria stagione che ci vedrà impegnati a rafforzare l’area moderata che guarda a Forza Italia come ideale contenitore politico, a rafforzare il progetto italiano nel PPE in Europa e – continua – per tutte le sfide che ci aspettano».

«Dal Ponte sullo Stretto, all’Autonomia differenziata e – conclude Giannetta – a tutti i temi su cui si gioca il futuro della Calabria e dei calabresi. Auguri a Roberto Occhiuto. Auguri alla Calabria». (rrc)

Roberto Occhiuto eletto vicesegretario di Forza Italia

Prestigioso riconoscimento per Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, che è stato eletto vicesegretario di Forza Italia. Assieme a lui, nominati Alberto Cirio, Deborah Bergamini e Stefano Benigni, a conclusione del congresso di FI a Roma.

Marco Siclari, invece, è stato nominato al Consiglio nazionale.

«Sono profondamente onorato per questo incarico – ha detto Occhiuto –, ringrazio i tanti delegati che hanno sostenuto la mia candidatura, e sono pronto da domani a impegnarmi al massimo per rafforzare il partito al Sud e in tutto il Paese, dapprima in vista delle elezioni europee e dopo per affrontare al meglio tutte le sfide che ci attendono».

Il presidente, poi, ha voluto rivolgere le proprie congratulazioni al segretario e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «acclamato in modo chiaro e unanime da tutto il Congresso nazionale di Forza Italia».

«Dal 12 giugno – ha ricordato – abbiamo vissuto momenti complicati. Nelle prime settimane dopo la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi eravamo spaesati, orfani del nostro leader».

«Antonio ha preso per mano il movimento azzurro e lo ha condotto, con intelligenza e saggezza – ha evidenziato – a questo storico appuntamento. Si è dimostrato la persona giusta al posto giusto, e sono certo che confermerà anche in futuro quanto di positivo fatto in questi mesi».

«Buon lavoro a Tajani, e buon lavoro a coloro – ha concluso – che insieme a me lo affiancheranno come vice segretari del partito: Deborah Bergamini, Alberto Cirio e Stefano Benigni».

Grande soddisfazione è stata espressa da Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega: «La nomina per Roberto Occhiuto e per Marco Siclari dimostra che la nostra regione ha una classe dirigente capace e che può fare la differenza. Anche nella dialettica politica e nelle diverse posizioni di idee è necessario riconoscere i meriti che rafforzano il centrodestra».

«Quindi, congratulazioni per tali nomine – ha aggiunto – e un augurio di buon lavoro per una crescita e sviluppo della Calabria, che potrà contare su politici che amano la propria terra e sono collocati anche a livello nazionale. La nostra regione è stata lasciata nel disastro da gestioni fallimentari del centrosinistra ed ora bisogna sempre più rafforzare l’odierno governo regionale per consentire un celere recupero, per quanto possibile, del divario creato negli anni e aumentato con l’amministrazione precedente».

«Un rafforzamento che dovrà ulteriormente consolidare l’attenzione verso il Sud – ha concluso – e per il recupero di quei livelli che possiedono già molte altre regioni. Con l’attuazione degli investimenti che Salvini e la Lega hanno riservato alla Calabria, questa potrà sempre più crescere avendo, allo stato, un’ottima classe dirigente. Dopo aver seminato tanto, finalmente, si potranno cominciare a raccogliere, nei prossimi mesi, i frutti di una politica diversa e che pensa solo al territorio». (rrm)

Ryanair, i consiglieri regionali di Forza Italia plaudono al lavoro di Occhiuto

La decisione di Ryanair di investire sull’aeroporto di Reggio Calabria per i consiglieri regionali di Forza Italia è sintomo di grande credibilità istituzionale per la Regione.

«Una base Ryanair in Calabria, all’aeroporto di Reggio Calabria, è una grande opportunità non solo per l’Area Metropolitana reggina, ma per tutta la nostra regione. Stiamo parlando di un colosso mondiale e leader nel mercato del low cost, che sta realisticamente insediando nel nostro territorio una base logistica per gli aeromobili. Si tratta di un grosso investimento per migliorare la mobilità e l’accessibilità di questa area d’Italia e, al contempo, anche una decisione dalle ricadute importanti in termini occupazionali e di indotto. E tutto ciò grazie al grande lavoro ed impegno del Presidente Roberto Occhiuto, che ha nettamente migliorato gli standard di accessibilità di tutta la regione e quindi il livello di credibilità della Calabria agli occhi degli investitori internazionali».

A dirlo sono gli esponenti del Gruppo di Forza Italia in seno al consiglio regionale della Calabria, Michele Comito, Katya Gentile, Pasqualina Straface, Domenico Giannetta, Giacomo Crinò e Salvatore Cirillo, intervenendo sulle ultime novità relative all’Aeroporto di Reggio Calabria.

«Prima il rafforzamento dello scalo di Lamezia Terme, poi il rilancio dell’aeroporto di Crotone e ora questa bella notizia per Reggio Calabria… Sono tutte strategie mirate e lungimiranti che si devono alla determinazione del nostro Governatore. La scelta dell’azienda irlandese di insediare uno dei due nuovi hub italiani in Calabria rappresenta un punto di svolta per tutto il sistema aeroportuale calabrese, in chiave di sviluppo turistico. È una prospettiva che ci auguriamo possa concretizzarsi nel più breve tempo possibile».

QUANT’È AZZURRA LA CALABRIA: MODELLO
PER LA VOGLIA DI CENTRO CHE HA IL PAESE

di SANTO STRATI – I congressi provinciali di Forza Italia che si sono svolti nei giorni scorsi in Calabria confermano una forte voglia di centro (moderato) e assegnano alla regione un ruolo importante nello scenario politico attuale. Che la Calabria fosse la regione più azzurra d’Italia si era già notato alle elezioni del 2022: se Forza Italia ha conquistato 22 seggi alla Camera (8,11%) e 9 al Senato (8,27%) lo deve soprattutto al sorprendente risultato calabrese: 16,25% al Senato e 15,64% alla Camera. Per intenderci, in Lombardia alle stesse elezioni il partito-non partito di Berlusconi superava di poco il 7%.

Cosa è che ha fatto diventare così “azzurra” la Calabria? Ma soprattutto come ha fatto questa terra, troppo spesso trascurata e dimenticata dal Nord ricco e opulento, a dare nuovo impulso a una formazione che, alla scomparsa di Berlusconi, sembrava inevitabilmente destinata all’estinzione? Pensateci bene: alla morte di Berlusconi gli osservatori politici più attenti presagivano una vera e propria fuga di parlamentari verso gli altri due partiti della coalizione, Fratelli d’Italia e Lega. Al contrario, non solo la fuga non c’è stata, ma l’ottimo lavoro di Antonio Tajani (su cui nessuno scommetteva un centesimo) ha fatto in modo di far ritornare l’orgoglio azzurro dei primi tempi dell’ex cavaliere, conquistando nuove simpatie nell’elettorato di centro destra.

Il segnale più evidente di questi congressi nelle cinque province calabresi, che hanno puntato sul territorio e hanno espresso nuovi – motivati – segretari provinciali, è la manifesta voglia di centro che l’elettorato (non solo calabrese) sta esprimendo, in un momento storicamente fallimentare per le politiche di partito alla vecchia maniera. Non è vero che non ci sia la voglia di fare politica, di partecipare, impegnarsi, ma i riscontri e le indicazioni (negative) che ogni giorno arrivano da maggioranza e opposizione, decisamente, scoraggiano ogni ardimento. Soprattutto i giovani, che mostrano più degli anziani una innata curiosità verso la politica, rischiano di venirne allontanati da atteggiamenti e polemiche giornaliere che sono una terribile cartina di tornasole per misurare la crisi della politica.

Intanto, c’è da dire che la tradizionale dicotomia destra-sinistra non ha più molto senso: negli ultimi trent’anni, dopo “Mani pulite”, la crisi della politica, intesa come schieramenti opposti ma in grado di dialogare, è esplosa in maniera irreversibile. Il risultato si tocca con mano guardando le percentuali del cosiddetto partito del non-voto. Scoramento, noia, rabbia hanno prevalso sulla passione politica e invitato gli elettori a disertare le urne. Con il governo di centrodestra della Meloni la sinistra (ma c’è ancora?) sta mostrando una debolezza estrema e l’incapacità di cogliere i segnali che arrivano dal territorio. La sinistra è diventata una sorta di partito d’élite che ha dimenticato le nobili origini e si diletta in abominevoli quanto inutili polemiche su chi (e non cosa) è “meglio” . Lo scontro dialettico ha lasciato il posto a insulti a volte velati e spesso mistificati da poco sottili ironie, senza poter offrire un minimo di contributo costruttivo. Il Paese va a rotoli (soprattutto per quanto riguarda i giovani, le donne, il lavoro – nonostante i tiepidi segnali di ripresa) ma si discute di aria fritta e si polemizza su qualunque cosa offra il pretesto per accusarsi a vicenda. Le cosiddette “armi di distrazione di massa”.

Il Paese non subisce né ha subito un governo di centro-destra: gli elettori hanno scelto democraticamente da chi volevano farsi governare, ma l’attuale momento con i fuochi di guerra che vanno dall’Ucraina al Medio Oriente meriterebbe un lavoro di squadra e non bisticci sul sesso degli angeli. Certo, allo stato, è solo utopia pensarlo, ma il Paese non vuole promesse e chiacchiere, ma provvedimenti seri in grado di cavalcare la crisi.

Questo governo, poi, va a corrente alternata: prima pensa di tassare i superprofitti delle banche, poi fa marcia indietro. Si ascrive una politica di welfare e per le famiglie, ma aumenta le tasse su pannolini e assorbenti (quindi penalizzando donne e famiglie). Annuncia roboanti misura per la crescita infrastrutturale, ma si perde nei vortici della burocrazia (la Zes unica che doveva partire il 1° gennaio è slittata – salvo nuovi impedimenti – a marzo) penalizzando imprese e deprimendo nuovi investimenti. Ma a queste defaillances della destra soprattutto meloniana (che ancora non ha deciso cosa farà da grande) non ci sono proposte serie, concrete, non si notano iniziative da parte dell’opposizione. E lo scenario della conservazione delle poltrone e del rispetto delle tradizionali cambialette elettorali (ancora in pagamento) si ripercuote sul Paese. Basti guardare alla scelta dei candidati per le Regioni che andranno al voto a breve. Una rissa continua, da una parte e dall’altra. Per non parlare, poi, della squallida messinscena della Giunta comunale di Reggio Calabria dove Falcomatà ha, alla fine, vinto la sua personale scommessa di potere sul suo stesso partito (il PD) che lo voleva fuori dai giochi. La partita – nonostante le accuse di antidemocraticità – gravissime, vista la provenienza – mosse dalla segretaria cittadina del PD, si è ricomposta non certo nel nome di un “volemose bene” a favore della città, bensì di una reciproca garanzia del mantenimento – fino a fine consiliatura – delle ricche prebende per assessori e consiglieri comunali. Scusate, ma bisogna dirlo: e quando gli ricapita?

In tutto questo, l’inaspettato segnale che arriva dalla Calabria, come Forza Italia, diventa un elemento cardine per gli scenari futuri: è stato presente a tutti i congressi provinciali il segretario nazionale nonché ministro degli Esteri Antonio Tajani il quale – è opportuno sottolinearlo – ha ben capito che dal Sud, anzi dalla Calabria, verranno indicazioni utili per una rigenerazione politica di un centro moderato. La cui guida – è ovvio – spetterebbe, con grave disdoro di Salvini e Meloni – a Forza Italia. È un segnale inequivocabile, quello della voglia di un centro moderato, non troppo vicino a nostalgie destrorse e a sogni leghisti di autonomia differenziata a danno del Sud.

Non dimentichiamoci che il presidente Occhiuto è di Forza Italia ed è un consumato politico, come di larga esperienza risulta il coordinatore regionale Francesco Cannizzaro. Se sanno cogliere l’occasione, saranno loro due i protagonisti di un crescendo importante dell’elettorato (azzurro) di centro. Per guidare la Calabria a diventare un modello centrista cui il Paese (quello che va a votare e non ama la sinistra) possa ispirarsi. (s)

La Destra contro Falcomatà: pronta la mozione di sfiducia

Dopo la presentazione della Giunta parziale e le dichiarazioni di distanza del partito democratico, a Reggio cresce il malumore con le scelte del Sindaco Falcomatà.

Hanno destato molto rumore le dichiarazioni della segretaria cittadina del PD, Valeria Bonforte, secondo la quale «ancora una volta si è registrato un atteggiamento di continui ed estenuanti cambi di criteri che non consente al Partito di svolgere quel ruolo guida e di indirizzo politico che gli è proprio. Abbiamo ricevuto da Falcomatà la comunicazione di scelte lesive dell’autonomia del partito e del gruppo consiliare: un fatto grave, inedito e  seriamente divisivo, un inspiegabile atto ostile nei riguardi della democrazia e della città. Il PD con amarezza e incredulità prende atto di un modo di operare antidemocratico e individualista che non favorisce la costruzione del “gioco di squadra”».

Ieri, a Reggio, s’è svolta un’affollata assemblea nella sede di Forza Italia presieduta dal deputato reggino Francesco Cannizzaro con la partecipazione dei tre consiglieri comunali forzisti Federico Milia, Antonio Maiolino e Roberto Vizzari.

«Considerando – si legge nel documento presentato – le ultime incredibili vicissitudini del Comune di Reggio Calabria, ostaggio di una sempre più evidente incapacità politica ed amministrativa del CentroSinistra, che dopo tanta attesa hanno portato solo all’incompleta formazione di una nuova “semi Giunta” Falcomatà;

considerando le ovvie, conseguenti ripercussioni negative sull’intera vita pubblica di Reggio Calabria causate da questo stato di cose, che dimostrano plasticamente l’inadeguatezza di questa Amministrazione, facilmente dimostrabile con esempi come:

– la disastrosa gestione delle attività per le festività natalizie, con sperpero di denaro pubblico e nessun risultato;

– le politiche sociali ferme al palo;

– i tributi più alti d’Italia;

– la vita culturale in totale stato di abbandono;

– le decine di opere pubbliche strategiche in fase di stallo;

– la ripetuta perdita negli anni, di fondi regionali, nazionali ed europei destinati alla Città, a causa di incompetenza amministrativa e mancanza di programmazione;

– la generale qualità della vita che tutti gli indicatori nazionali ed europei stimano tra le peggiori d’Italia;

– le ripetute inchieste giudiziarie;

– l’impossibilità del Sindaco di firmare atti, come per assurdo i decreti di nomina dei nuovi assessori della “semi giunta”, perché sospeso da Anac;

– la totale assenza di interlocuzione con egli enti sovracomunali (Regione, Parlamento, Governo, UE), rapporti che per una Città Metropolitana dovrebbero essere frequenti e proficui, nell’interesse sociale, economico ed istituzionale dell’intero territorio metropolitano;

– la mancanza di regolarità nella fornitura dei servizi primari per i cittadini (igiene e decoro urbano, erogazione dell’acqua, raccolta rifiuti).

Per tutte queste concrete ragioni, visto l’articolo 32 dello Statuto della Città di Reggio Calabria e visto l’articolo 52 del Testo Unico degli Enti Loclai (Tuel) i tre consiglieri chiedono di inserire all’odg del prossimo Consiglio comunale la mozione di sfiducia al Sindaco». (rrc)

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E FRATELLI D’ITALIA PREPARA LA SFIDUCIA

Fratelli d’Italia ha dato mandato al capogruppo Demetrio Marino di valutare se ci siano le condizioni per la  predisposizione di una mozione di sfiducia condivisa da almeno 13 componenti delle minoranze. Per poter depositare una mozione di sfiducia serve che la stessa sia sottoscritta da almeno i 2/5 dei componenti del consiglio, che corrisponde a 13 consiglieri comunali; questo perché serve un’azione concreta, e non solo mediatica, che ponga le basi per chiudere una stagione politica – a conduzione centrosinistra – che sarà ricordata per i disastri amministrativi e per le brutte figure. Successivamente chiederemo al PD e ai gruppi di maggioranza che hanno esplicitamente dichiarato che il sindaco ha comportamenti antidemocratici ed individualistici, di unirsi alla minoranza e votare insieme la mozione e quindi voltare pagina, una volta per tutte, per il bene della città.  Al tempo stesso, offriremo la possibilità a Pd, Dp e Socialisti di dimostrare che quello che scrivono sui giornali corrisponde al loro reale pensiero.  Anche per loro è giunto il momento di uscire fuori dall’ equivoco; perchè ormai è chiaro a tutti che l’ amministrazione comunale è al capolinea!”

VILLA SAN GIOVANNI – La conferenza stampa “V. San Giovanni oggi snodo cruciale di domani”

Si intitola Villa San Giovanni, oggi snodo cruciale di domani la conferenza stampa in programma domani mattina, alle 10.30, nella Sala Conferenze dell’Hotel “La Conca” di Villa San Giovanni e organizzata da Forza Italia – Coordinamento Villa San Giovanni.

La cittadina dello Stretto si conferma, giorno dopo giorno, incrocio e spesso anche epicentro di fondamentali attività istituzionali. E infatti, tra i temi principali affrontati ci saranno il G7 sul commercio internazionale, da poco ufficialmente confermato dal Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani; le infrastrutture, con in testa il Ponte sullo Stretto; la coesione territoriale, che porta in dote mobilità e quindi diverse prospettive.

Alla conferenza stampa prenderanno parte Sindaci ed Amministratori di Forza Italia dell’Area dello Stretto; interverranno i Consiglieri comunali villesi di Forza Italia, Marco Santoro, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco; a concludere sarà l’on. Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati e neo Coordinatore regionale della Calabria. (rrc)

Francesco Cannizzaro nuovo coordinatore di FI in Calabria

Prestigioso incarico per il deputato Francesco Cannizzaro, che è stato nominato nuovo coordinatore di Fi in Calabria. La sua nomina arriva dopo le dimissioni di Giuseppe Mangialavori.

«Un ruolo che ho svolto con impegno e passione», ha detto Mangialavori, dopo aver consegnato al segretario nazionale di Fi, Antonio Tajani. Una decisione avvenuta a causa dell’incarico di presidente della Commissione Bilancio alla Camera che «mi impedisce – ha spiegato Mangialavori – di dedicare all’attività di partito della mia Regione l’attenzione che un compito così complesso e impegnativo richiede e merita».

Lo stesso Mangialavori ha rivolto i suoi auguri a Cannizzaro, «certo che saprà guidare Forza Italia nel migliore dei modi. Un partito, il nostro, che in Calabria è sempre stato, e resta tuttora, un punto di riferimento per l’intero centrodestra».

«Conosco bene la complessità del ruolo e sono convinto che Francesco abbia tutte le qualità umane e politiche per interpretarlo al meglio», ha concluso.

«Un sincero augurio di buon lavoro all’ on. Francesco Cannizzaro, neo coordinatore regionale di Forza Italia. Non dubito che saprà mettere a valore l’ importante esperienza, politica e istituzionale, maturata nelle Istituzioni regionali e in Parlamento, per contribuire, assieme alle altre forze politiche, a potenziare lo slancio verso il cambiamento della Calabria e ad assicurarle realistiche prospettive di sviluppo sostenibile», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

Per il consigliere regionale Michele Comito «Francesco Cannizzaro è la figura giusta per continuare a perseguire obiettivi sempre più ambiziosi che confermino il ruolo di guida di Forza Italia in Calabria».

«A lui giungano i più sentiti auguri di buon lavoro da parte di tutto il gruppo consiliare», ha detto Comito, evidenziando «la passione, le doti politiche e la propensione al dialogo di Francesco saranno gli ingredienti che consentiranno al nostro partito di consolidarsi quale riferimento di tutta l’area moderata calabrese, cogliendo le richieste della società ed affiancando la Regione nel percorso di crescita della Calabria».

«Un lavoro che Francesco Cannizzaro – ha concluso Comito – saprà svolgere al meglio, prendendo in mano un partito già lanciato verso obiettivi importanti grazie allo straordinario lavoro condotto sin qui da Giuseppe Mangialavori, con la cui guida Forza Italia ha ottenuto grandi risultati che sono oggi la base su cui fondare una crescita sempre più importante».

Il coordinatore provinciale di FI Cosenza, nonché assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, ha evidenziato come «per le sue doti umane e politiche, è la persona giusta per guidare con successo il partito nelle sfide che lo attendono».

«Il segretario nazionale Tajani – ha detto Gallo – ha scelto bene, avvalendosi di una persona che ha dimostrato di possedere virtù preziose, quali la competenza e l’equilibrio per i quali si è peraltro già distinto sia in Parlamento, sia come responsabile nazionale di FI per il Sud». Prosegue Gallo: «Senza dubbio, Cannizzaro saprà essere sicura guida per FI in Calabria proiettandola con determinazione anche sugli scenari nazionali, nell’ambito dei quali la Calabria, per gli ottimi risultati di governo ottenuti sul piano delle riforme dal Presidente Occhiuto, sta conquistando spazi e attenzioni sempre più importanti».

«Nel rivolgere auguri di buon lavoro a Cannizzaro – ha concluso – ritengo doveroso salutare anche il coordinatore uscente, il parlamentare Giuseppe Mangialavori: a lui va un sincero ringraziamento per l’impegno profuso ed i risultati ottenuti». (rrm)

Il centrodestra reggino: Reggio non ha presentato piano per dimensionamento scolastico

Il Coordinamento Provinciale di Forza Italia, Fratelli d’Italia e La Lega hanno denunciato come «Reggio Calabria è l’unico Comune dell’Area Metropolitana a non avere presentato la proposta di piano di dimensionamento scolastico alla Città Metropolitana».

«Assurdo, ma vero – dicono i Coordinamenti –. È solo a termini abbondantemente scaduti che la Giunta comunale guidata dal Sindaco f.f. Paolo Brunetti, in particolare nella persona dell’assessore Lucia Anita Nucera, si è ricordata di deliberare il piano di dimensionamento, e senza previo confronto con le parti».

«Da fonti molto attendibili abbiamo appreso, infatti – continua la nota congiunta – che è solo in una tarda notte di qualche giorno fa che il Comune di Reggio ha partorito, nelle segrete stanze di Palazzo San Giorgio, la delibera sul piano di dimensionamento scolastico del territorio di riferimento, vale a dire a termini già scaduti e soprattutto senza avere  ascoltato i dirigenti scolastici e senza avere quindi permesso alle scuole (e relativi genitori dei Consigli di istituto) di deliberare la loro proposta. Ha attuato, sostanzialmente, una scelta “unilaterale”».

«La cosa assume fattezze ancor più sconcertanti – hanno detto ancora – se si considera che è dall’estate che l’assessore al ramo, Nucera, blatera sull’argomento creando solo confusione, appellandosi a deroghe numeriche inesistenti e promettendo ciò che non avrebbe mai potuto garantire per legge. Nel frattempo, ha dimenticato però di allestire un piano adatto alle esigenze reali del territorio. Se invece di incaponirsi, l’Assessore avesse approfondito la questione, con buon senso, avrebbe potuto tutelare il Comune che rappresenta, che – scandaloso dirsi – è l’unico di tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria a non avere presentato alla Città Metropolitana una proposta di dimensionamento entro i termini previsti». 

«Qualche notte fa, messa alle strette dai fatti e capendo che comunque la Città Metropolitana aveva già elaborato – si legge – sostituendosi all’Amministrazione e quindi all’Assessore al ramo, una proposta di piano anche per il Comune di Reggio, non solo ne ha fatto deliberare uno fuori tempo massimo, non solo non ha dato alle scuole la possibilità di rappresentare le proprie esigenze come avrebbe dovuto fare, ma ha presentato una proposta che tende a tutelare solo le scuole degli “amici”».

«Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare – viene evidenziato – mentre la Città Metropolitana, pur con le difficoltà legate al momento non facile, si è comunque confrontata con i territori e con i sindacati, il Comune invece ha preferito non ascoltare gli indirizzi, i bisogni, scegliendo prima la strada del non fare e poi quella del fare in ritardo, salvaguardando gli “interessi di bottega”».

«Lucia Nucera farebbe bene ad interessarsi seriamente di Scuola – hanno rilanciato – con cognizione di causa e competenza, perché le scuole del Comune di Reggio Calabria  sono totalmente allo sbando: mensa scolastica non ancora avviata; bambini disabili a cui non è stata assicurata l’assistenza specialistica; studenti della scuola “Pitagora” letteralmente in mezzo ad una strada in quanto il Comune chiudendo la loro scuola per inagibilità, non ha ancora provveduto a trovare contestualmente una soluzione alternativa. Chi come l’Assessore invoca la Costituzione su cose inesistenti, dovrebbe piuttosto sapere che non possono essere lasciati a casa per giorni gli studenti senza  garantire loro locali alternativi, senza tutelare il loro diritto allo studio. È questa la Costituzione a cui si appellano le famiglie di centinaia di ragazzi ad oggi lasciati in mezzo alla strada. È questa la Costituzione che il CentraDestra intende tutelare, non quella dell’improvvisazione e del supporto ai conoscenti»

«Alla luce di tutto ciò, pertanto, come Coordinamenti provinciali reggini della Coalizione di CentroDestra, congiuntamente chiediamo a gran voce le dimissioni immediate dell’assessore comunale – hanno concluso – colpevole di una condotta non certo all’altezza delle circostanze». (rrc)

Occhiuto da Paestum: intitolare a Berlusconi il Ponte sullo Stretto

Dalla convention azzurra di Paestum convocate per celebrare il compleanno di Berlusconi (avrebbe compiuto 87 anni), scomparso tre mesi fa, il Presidente Occhiuto ha lanciato una proposta che, ovviamente, ha raccolto immediati consensi tra gli esponenti di Forza Italia.

«Mi piacerebbe – ha detto il Governatore della Calabria – che il Ponte sullo Stretto, che sarà la più importante opera pubblica d’Italia, potesse essere intitolata al grande uomo che l’ha ispirata: Silvio Berlusconi. È stata un’opera osteggiata per tanti anni in quanto era diventata ideologica, come se fosse il Ponte di Berlusconi.
Contrastata dalla sinistra più per questo che non per ragioni pratiche.
Ha ragione il presidente Schifani quando dice che è un’infrastruttura molto importante per la Calabria e per la Sicilia, anche dal punto di vista occupazionale.
Sarebbe bello che il Ponte potesse essere un attrattore di altre importanti infrastrutture. Così come avvenne con la realizzazione dell’Autostrada del Sole, quando all’epoca si disse che si andava a costruire una grande opera in assenza delle strade ordinarie. Poi, invece, con l’autostrada furono fatte anche le altre infrastrutture viarie.
Per cui, io sono convinto che il Ponte possa essere un grande attrattore anche di altre opere. Ringrazio, infatti, il governo perché sono riuscito ad ottenere 3 miliardi di euro per la Statale 106, e sto cercando ora ulteriori fondi per un tratto dell’A2.
Il Ponte non deve rappresentare una cattedrale nel deserto, bensì un’opera pubblica che accelera la realizzazione di altre infrastrutture complementari. Sarebbe bello che oggi, insieme a Salini, due presidenti di Regione di Forza Italia, realizzassero questo sogno di Berlusconi».(rp)