Lunedì 19 agosto, a Gambarie d’Aspromonte, alle 17, è in programma il reading de La Parola Disobbedente, omaggio a Rodolfo Chirico di Daniela Scuncia.
L’evento, che rientra nell’ambito della rassegna Gambarie da Leggere, coordinata da Giovanni Suraci, si ripercorreranno alcuni passi della sua vita e riascoltare la parola poetica del poeta e drammaturgo Rodolfo Chirico insieme a due sue allieve le attrici Sonia Caruso e Cinzia Messina, con lo scrittore e poeta Carlo Menga e con l’autrice.
Fu fondatore e Presidente di Amici del Piccolo Teatro prima del Teatro Calabria dopo, Rodolfo Chirico opera a Reggio Calabria fin dal 1970 e nel 1998 insegna arte drammatica come attraversamento e ricreazione di poesia e drammaturgia, curando le regie delle produzioni teatrali. Tra i sui testi vanno ricordati Il Professore, L’arcobaleno dei Titani, Punto e Virgola, Dove sei?, La scatola della Saggezza, Chi ha assassinato la Suora che “Gridava” il vangelo ,Poesia -Teatro per non recitare, Cenerentola con gli occhiali, Lenticchia, il dramma di un attore, alcuni dei quali sono stati realizzati a cura del Teatro Stabile della Calabria e del Teatro popolare di Roma da diversi registi tra i quali Alessandro Giupponi, Italo Annunziata, Adriana Innocenti, Riccardo Reim, Roberto Guicciardini. Ricordarlo nella sua opera non può esaurire il suo lascito.
Proporre nella rassegna Gambarie da Leggere questo reading rappresenta il desiderio dell’amministrazione di Santo Stefano di voler guardare più lontano proponendo un reading vibrante di vita e di poesia.
«Questo spettacolo – ha spiegato Scuncia – nasce dal desiderio di ricordare la sperimentazione e il lavoro sulle avanguardie portato avanti da Chirico per tutto il suo percorso, assieme a una vita intensa determinata a creare delle proposte artistiche e delle figure professionali tali da confrontarsi con l’Italia intera. Una figura tutta da rileggere, riscoprire e non solo ricordare. Un’occasione per ritrovarci a parlare di nuovo del prof. Chirico e della sua poesia perché il suo ricordo come fatto privato serve a pochi, la sua poesia come fatto pubblico serve a tutti».
Sono trascorsi quasi undici anni dalla sua morte, un lungo periodo di silenzio e raccoglimento, che hanno messo alla prova del tempo la poesia di Rodolfo Chirico, e oggi ci appare più necessaria che mai, capace di portarci dentro all’angoscia dell’essere vivi, fin quando non emerge il fanciullo che ciascuno porta con sé, tra infiniti sconquassi di risa e paradossali ammiccamenti. (rrc)