Giulia Melissari responsabile gruppo giovani Centro Comunitario Agape e coordinatrice progetto Mettiamoci una croce sopra ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sua venuta a Pizzo Calabro per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2021-2022.
«A nome degli studenti delle 13 scuole calabresi che hanno partecipato al percorso di educazione civica Mettiamoci una croce sopra, che ha ricevuto il Suo apprezzamento personale, – scrive la Melissari – Le esprimo gratitudine per avere scelto una scuola della Calabria per l’inaugurazione del prossimo anno scolastico. La Sua presenza nella nostra martoriata terra che soffre le tante emergenze sociali che la pandemia ha ulteriormente aggravato, ma che ha anche tante risorse che attendono di essere valorizzate, è per noi giovani di conforto e d’incoraggiamento. Come Le ho scritto qualche mese fa ci sentiamo viaggiatori senza meta e senza biglietto, tradotto senza sogni e senza opportunità. Gli studenti calabresi, come emerge dalla ricerca da noi svolta tra quanti andranno per la prima volta a votare, chiedono alle istituzioni ascolto, vicinanza e un reale interesse alla loro formazione. In particolare dalla scuola che nonostante l’impegno dei docenti ha proposto una didattica a distanza che ha azzerato le relazioni, accresciuto i disagi e l’abbandono scolastico. Su questa agenzia educativa il governo deve investire maggiormente per colmare divari e disuguaglianze ma che va ripensata e adeguata alle nuove esigenze dei ragazzi affinché li aiuti a formarsi ed a inserirsi nel mondo del lavoro.
Caro Presidente, con il nostro progetto assieme ai docenti abbiamo cercato di stimolare gli studenti, di aiutarli dopi questa terribile pandemia a riacquistare fiducia in sé stessi e nella politica e gli abbiamo chiesto nonostante le delusioni di andare a votare. In concomitanza alla sua visita presenteremo ai candidati a governatore della Calabria di sottoscrivere un manifesto di proposte elaborato da tanti gruppi giovanili e da singoli ragazzi e soprattutto di avviare un profondo rinnovamento ed una discontinuità con le scelte ed i comportamenti dei precedenti governi regionali che purtroppo hanno aggravato la crisi della nostra Calabria. Queste elezioni sono forse l’ultima possibilità per le forze politiche di riacquistare anche agli occhi dei giovani credibilità .
A lei chiediamo di continuare a fare tenere dal Governo e dal Parlamento i fari accesi sulla Calabria e su noi giovani in particolare (siamo circa 250.000 quelli che dai 18 ai 30 anni saremo chiamati al voto). Noi vogliamo restare in Calabria ma per potere fare questa scelta abbiamo bisogno che ci siano date concrete opportunità di formazione e di lavoro».