Legambiente Calabria: Nessuna contraddizione tra i dati di Legambiente e di Arpa. Si intervenga sulle fonti dell’inquinamento

Legambiente Calabria ha ribadito e chiarito che «i punti di campionamento di Arpacal e di Legambiente non coincidono e non vi è nessuna contraddizione tra i rispettivi dati. Legambiente e Arpa, nel caso specifico Arpacal, utilizzano gli stessi protocolli e indagano gli stessi parametri ma in luoghi diversi e con diversi obiettivi».

«L’obiettivo del monitoraggio di Legambiente – viene ricordato – pone l’attenzione al rischio d’inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione e dalla presenza di scarichi che si riversano nelle acque marine. Le analisi di Goletta Verde integrano e non sostituiscono quelle delle autorità competenti. Differenti sono infatti i punti di campionamento: vengono prelevati in mare, per valutarne la balneabilità, quelli analizzati dalle Arpacal, mentre le analisi di Goletta Verde si concentrano sulle foci dei fiumi e, come sempre ribadito, non sono rappresentative della qualità delle acque di balneazione».

«Inoltre, Legambiente puntualizza che il dato del 58% si riferisce ai punti campionati e non alle acque di balneazione», ha continuato l’Associazione, ricordando come «le analisi e il monitoraggio di Legambiente hanno l’obiettivo di scattare delle fotografie istantanee di una determinata situazione in un determinato momento e non vogliono sostituirsi alle autorità competenti in materia di controlli e di balneazione».

L’associazione ambientalista, poi, riporta l’attenzione sull’importanza di agire in maniera efficace e stringente, con incisività e determinazione su tutte le possibili cause di inquinamento del mare: efficientando i sistemi di depurazione, incrementando il collettamento fognario anche per uscire dalle procedure di infrazione comunitaria, agendo in un’ottica di prevenzione, controllo e sanzione sugli scarichi illegali.

I prelievi di Goletta Verde e Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Per la Goletta Verde, il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.  (rcz)

Legambiente: In Calabria il 58% dei punti lungo le coste sono oltre i limiti di legge

Il mare calabrese non gode di ottima salute. Lo certifica Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente che analizza i tratti di mare del nostro Paese.

In Calabria il 58% dei punti campionati da Goletta Verde lungo le coste è oltre i limiti di legge: è quanto emerge in sintesi dai dati del monitoraggio realizzato da Legambiente lungo le coste calabre. I dati sono stati presentati in conferenza stampa in occasione dell’ultima giornata di tappa di Goletta Verde a Crotone alla presenza di Rosaria Vazzano, presidente del circolo Legambiente Crotone; Antonio Michele Lanatà, presidente circolo Legambiente Le Castella; Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria; Vincenzo Voce, sindaco di Crotone; Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde; Sergio Fasson, Istituto chimico Donegani di Crotone; Emilio Errigo, commissario straordinario Arpacal; Salvatore Siviglia, dirigente Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente della Regione Calabria e Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

  I campionamenti sono stati effettuati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente tra 28 giugno 17 luglio, che hanno monitorato le acque di 24 punti lungo le coste della Calabria: 17 in punti critici come foci di fiumi, canali, scarichi, fiumare, e i restanti 7 in mare. Sono ben 14 i punti che hanno oltrepassato i limiti di legge, più del 58% del totale dei punti monitorati, di cui 13 Fortemente inquinati e 1 inquinato. 

Nella provincia di Cosenza sono 7 i punti campionati, di cui 1 fortemente inquinato, la foce del torrente Colognati a Marina di Rossano. 3 punti nella provincia di Catanzaro, di cui 1 è risultato fortemente inquinato, la spiaggia c/o Foce del Corace sulla Via Lungomare Stefano Pugliese a Catanzaro Lido e 1 punto inquinato tra Montepaone Lido e Soverato, la foce del fosso Beltrame.  Nella provincia di Crotone 2 punti su 3 sono risultati fortemente inquinati, la foce del fiume Esaro a Crotone e il punto presso la Foce del canale nella Spiaggia a destra del Castello di Le Castella.  6 i punti monitorati nella provincia di Reggio Calabria, di cui 4 fortemente inquinati, la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro, la foce del Torrente Sfallasà presso il campo sportivo a Bagnara Calabra, la foce del torrente Annunziata nei pressi del lido comunale di Reggio Calabria, lo sbocco Fiumara Sant’Elia a Montebello Jonico.  Vibo Valentia fa l’en plein, con i suoi 5 punti campionati tutti fortemente inquinati: la foce Fiume Angitola a Pizzo, la Foce Trainiti a Vibo, Foce del torrente Murria a Briatico, foce del torrente Ruffa a Ricadi e foce del canale sulla spiaggia di Coccorino a Marina di Nicotera. 

«Il quadro che dipinge il monitoraggio di Goletta Verde è, ancora una volta, poco rassicurante – dichiara Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria –. Come sempre sono le foci dei fiumi che presentano le maggiori criticità, indice del fatto che esistono problemi irrisolti su cui occorre agire in maniera incisiva».

«La situazione in Calabria, soprattutto in alcune zone – ha spiegato ancora – presenta problemi ormai divenuti cronici. Persistono infatti punti fortemente inquinati in tutte le province, in particolare sulle coste di Vibo Valentia e Reggio Calabria ai quali si aggiungono anche i punti storici della foce del torrente Caserta a Reggio Calabria e la foce del fiume Mesima a San Ferdinando. La Regione Calabria ha attivato alcuni processi sia per efficientare i sistemi di depurazione sia in un’ottica di controllo sugli scarichi illegali, sui quali diamo un giudizio positivo, ma è indispensabile agire con celerità e con maggiore determinazione a tutela del nostro mare, degli ecosistemi e della salute dei cittadini oltre che dell’economia regionale». 

«Ben 12 punti monitorati da Goletta Verde – dichiara Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde – risultano essere non campionati o con balneazione vietata temporaneamente per inquinamento secondo i dati del Portale Acque, il sito del Ministero della Salute che informa i cittadini sulla qualità delle acque di balneazione e dove poter fare il bagno. A dimostrazione che le criticità sono note e risapute. Continuiamo a pagare in bolletta le sanzioni imposte dalla Comunità Europea, e la Calabria, con i suoi depuratori, contribuisce in maniera significativa. Soldi che potrebbero essere usati per sanare un ritardo che ci allontana dall’idea di Paese civile che abbiamo».  

Rispetto ai cartelli sulla qualità delle acque di balneazione sono presenti sono in due punti campionati. Necessario uno sforzo da parte delle autorità locali di informare i cittadini in modo più attento e consapevole delle acque di balneazione sulla costa calabrese. 

 Secondo il Piano di Gestione delle Acque dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione puntuale significativa per il 71% dei corpi idrici superficiali (fluviali, lacustri, di transizione e delle acque marino-costiere), mentre tra le pressioni diffuse gli “scarichi non allacciati alla fognatura” incidono sulla qualità del 28% dei corpi idrici superficiali calabresi. Queste due tipologie di pressione, da sole o congiuntamente ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60). 

  Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario unico depurazione in Calabria sono 150 gli agglomerati su cui insistono più di 2 milioni e mezzo abitanti equivalenti, in cui si stanno svolgendo lavori per uscire dall’infrazione sulla depurazione, per un importo complessivo di circa 500 milioni di euro. Questi lavori porteranno a risolvere parte delle situazioni che avevano portato ad avere 188 agglomerati in Calabria (dati aggiornati a maggio 2020), in infrazione comunitaria. (rkr)

Goletta Verde di Legambiente arriva a Crotone

Golette Verde, la storica campagna estiva di Legambiente in difesa delle acque e delle coste italiane fa tappa a Crotone, con una due giorni dedicate alla qualità delle acque interne e l’eolico offshore.

Giunta alla 37esima edizione, Goletta Verde è realizzata con le partnership principali di Anec, Conou, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.

Si inizierà venerdì 21 con il Flash Mob Photo opportunity, Legambiente porta in spiaggia una cartolina… dal futuro! durante il quale gli attivisti e le attiviste di Goletta Verde inviteranno bagnanti e cittadini/e a constatare con i propri occhi come si vede un impianto eolico offshore a largo della costa.

Alle 15.30,a bordo di Goletta Verde ormeggiata Presso Club Velico Crotone – Via Molo Porto Nuovo, i laboratori didattici “Alla scoperta del mare”.

Anche quest’anno la Goletta Verde ospita i laboratori di educazione ambientale per ragazzi e ragazze, bambini e bambine. Salite a bordo per un viaggio alla scoperta del nostro mare, delle specie che vi abitano e dei rischi per la biodiversità. Grazie ai progetti Life Delfi e Life Elife impareremo come comunicano i delfini tra di loro, perché non dobbiamo avere paura degli squali, come evitare che restino impigliati nelle reti e tante altre curiosità sulla vita di questi meravigliosi animali.

Alle 18.30, al Club Velico di Crotone, l’incontro Ritorno al futuro. Trasformare la crisi climatica, energetica e sociale in opportunità: il ruolo dell’eolico off shore in Calabria 

Saluti del Club Velico di Crotone. Introduce e modera Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde.

Intervengono Rosaria Vazzano, Presidente del circolo Legambiente Crotone, Ottavia D’Agostino, Ufficio Energia Legambiente Nazionale, Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, Manuela Asteriti, Presidente Cooperativa Pescatori di Crotone, Enzo Scalese, Segretario Generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Salvatore Mancuso, segretario Generale Cisl Magna Graecia Catanzaro, Crotone, Vibo, Fabio Tomaino, Segretario UIL Crotone, Mario Spanò, Confindustria Crotone

Le conclusioni sono a cura di Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria.

 

Si proseguirà sabato 22 alle ore 11 presso la Lega Navale di Crotone dove verranno presentati, in una conferenza stampa, i dati del monitoraggio delle acque svolto dai volontari e dalle volontarie di Legambiente sulle coste calabresi Presenta Antonio Anastasi, Giornalista de Il Quotidiano del Sud. Saluti della Lega Navale di Crotone e del Club Velico Crotone e di Gerardo Sacco, Maestro orafo
Intervengono Rosaria Vazzano, Presidente circolo Legambiente Crotone, Antonio Michele Lanatà, Presidente circolo Legambiente Le Castella, Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria, Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde, Sergio Fasson, Istituto Chimico Donegani di Crotone, Emilio Errigo, Commissario Straordinario Arpacal, Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria. Si attende conferma da Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria.

A seguire, alle 17, a bordo della Goletta Verde, i Laboratori didattici Alla scoperta del mare.

I due pomeriggi della tappa calabrese saranno dedicati all’educazione ambientale con i laboratori didattici, realizzati grazie ai progetti Life Delfi e Life Elife, durante i quali i volontari e le volontarie di Goletta Verde racconteranno tante curiosità sugli squali e cercheranno di sfatare alcuni luoghi comuni su questi interessantissimi animali. (rkr)

 

 

DEPURAZIONE IN CALABRIA, NON CI SIAMO
BEN 11 PUNTI SONO OLTRE I LIMITI DI LEGGE

La Calabria sul filo del rasoio per la qualità delle acque che sono irrimediabilmente inquinate. Dei 21 campioni d’acqua prelevati da Goletta Verde di Legambiente, 11 campioni sono risultati oltre i limiti di legge. È quanto è emerso dalla presentazione dei risultati raccolti avvenuta a Catanzaro, in cui è stato evidenziato che di questi 11, tutti alle foci dei fiumi, di cui 10 risultati fortemente inquinati e 1 inquinato. 

A prendere parte all’incontro vi sono stati Andrea Dominijanni, presidente Circolo Legambiente Catanzaro; Alice De Marco, portavoce Goletta Verde; Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria; Caterina Cristofaro, direttrice Legambiente Calabria; Domenico Pappaterra, direttore generale ARPACAL; Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro; Giusi Iemma, vicesindaco di Catanzaro; Maurizio ArcidiaconoResponsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest; Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Tutela Ambiente della Regione Calabria.

Quello che è emerso dal rapporto di Goletta Verde, dunque, è una Calabria divisa in due, dove da una parte c’è un mare “malato”, dall’altra, uno pulito che è una gioia non solo per i calabresi, ma anche per i turisti.

Alla luce di ciò, è alquanto evidente che «la depurazione rimane il problema principale che mina la qualità delle acque e del turismo in Calabria – ha rilevato Legambiente –. Non è un caso se tutti i punti giudicati oltre i limiti di legge ricadono presso 11 delle 12 foci campionate. L’89% degli “agglomerati” calabresi (circa 188) è sotto infrazione comunitaria e circa i due terzi della popolazione sono serviti da impianti di depurazione non più al passo con i tempi».

Andando nel dettaglio, è stato rilevato che «6 cUn pampioni sono stati prelevati rispettivamente lungo la costa nella provincia di Reggio Calabria e 6 a Cosenza, 5 in quella di Vibo Valentia, 3 in quella di Catanzaro e 1 di Crotone».

Complessivamente 11 i risultati oltre i limiti di legge secondo il giudizio di Goletta verde, tutti alle foci dei fiumi, di cui 10 risultati Fortemente inquinati e 1 Inquinato. Si tratta del punto presso la foce del canale sulla spiaggia a destra del Castello nel comune di Isola di Capo Rizzuto, località le Castella (KR); il punto tra Montepaone lido e Soverato (CZ), alla foce del fosso Beltrame.

Il punto presso la foce del torrente Caserta presso il lido comunale di Reggio Calabria; a Bagnara Calabra (RC), presso la foce del torrente in prossimità del campo sportivo; la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro (RC); la foce del fiume Mesima a San Ferdinando (RC); a Ricadi (VV), in località Torre Ruffa la foce del torrente Ruffa; a Briatico (VV), alla spiaggia della torretta, la foce del torrente Murria; a Pizzo (VV), la foce del fiume Angitola; a Catanzaro Lido, nel comune di Catanzaro, la foce del fiume Corace. Il punto risultato inquinato, invece, è quello tra il comune di Gizzeria (CZ) e Lamezia Terme, in località Marinella/Gizzeria Lido, presso la foce del torrente Spilinga.

«Dai monitoraggi effettuati nell’ambito della Campagna Goletta Verde – ha dichiarato Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – risulta che la situazione delle acque calabresi non è migliorata rispetto allo scorso anno anzi risulta un lieve peggioramento. È paradossale che alcuni dei punti risultati fortemente inquinati presentino da anni, se non da decenni, le medesime problematiche».

«Negli ultimi mesi – ha aggiunto – la Regione Calabria ha compiuto passi in avanti, ad esempio, sulla gestione dei fanghi di depurazione le cui anomalie la nostra associazione ha sempre denunciato. Anche l’azione della Magistratura è stata incisiva e meritoria e speriamo conduca alla punizione dei colpevoli per come consentito dalla legge n. 68/2015 sugli eco-reati. Tuttavia, vista la grave situazione del sistema depurativo calabrese ed il verificarsi dei troppi sversamenti illegali si tratta di progressi insufficienti».

«È prioritario ed estremamente urgente che tutte le Amministrazioni competenti effettuino controlli rigorosi e continui sul territorio ed intervengano celermente per risolvere le criticità a tutela dell’ambiente, della salute ed a salvaguardia dell’economia della Regione – ha evidenziato –. In Calabria verranno assegnati 24,7 milioni di euro dai fondi del Pnrr destinati alla depurazione (su un totale di 600 milioni a livello nazionale), speriamo che anche grazie a questi fondi si potrà cambiare passo per permettere l’adeguamento impiantistico ove presente, il collettamento fognario e un adeguato trattamento delle acque dove invece ancora manca».

«Goletta Verde, ancora una volta – ha detto Alice De Marco, portavoce Goletta Verde – intende denunciare la mala depurazione come problema cardine dello stato d’acqua della nostra Nazione. L’89% degli agglomerati calabresi è sotto infrazione comunitaria e due terzi della popolazione sono serviti da impianti di depurazione ormai obsoleti».

«La gravità della situazione – ha concluso – non può più aspettare e tutti siamo chiamati a denunciare tale questione prioritariamente per la Calabria, ma, in generale, per tutte le coste italiane. Confidiamo nelle amministrazioni locali e nazionali e nei fondi europei per l’adeguamento di cui c’è bisogno».

Il direttore Pappaterra, ha parlato di «un lavoro complementare e non sostitutivo rispetto a quello svolto da Arpacal», in quanto sovrapponendo i dati e le criticità elencate dall’associazione ambientalista con i dati della campagna di monitoraggio Arpacal non si può non notare che le zone critiche sono spesso coincidenti; va inoltre ricordato che degli 11 punti inquinati o fortemente inquinati presentati da Legambiente quasi tutti si trovano alle foci dei fiumi dove per legge è vietata la balneazione.

«Dai dati in nostro possesso – ha proseguito il dg Pappaterra – il 94% delle acque analizzate è in qualità eccellente e solo il 3% in qualità scarsa»;  questi numeri ci restituiscono una fotografia di una regione dalle potenzialità spesso inespresse e che ha i propri punti deboli nel sistema depurativo ma anche negli scarichi illegali di aziende agricole o industriali, villaggi turistici e proprietà private.

Proprio questa approfondita conoscenza delle criticità e grazie alle iniziative di alcune Procure e associazioni, dalla sinergia con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto e dalla determinazione del Presidente della Regione del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, si è potuta creare, già nell’inverno scorso, una task force per il mare che sta operando sul mar Tirreno nel tratto compreso tra Tortora e Nicotera permettendo un netto miglioramento dei parametri rispetto al passato.

«Certo il lavoro da fare è ancora tanto – ha concluso Pappaterra – ma facendo nostro lo slogan della campagna di Goletta Verde 2022 “non ci fermeremo mai” vogliamo perseguire come obiettivo la diminuzione degli illeciti ambientali al fine di custodire e conservare la biodiversità in Calabria e poter usufruire al 100% di un mare pulito e cristallino». (rrm)

Goletta Verde di Legambiente fa tappa a Catanzaro

Da domani, fino a martedì 26 luglio, la 36esima edizione di Goletta Verde di Legambiente, storica campagna estiva in difesa delle acque e delle coste italiane, fa tappa a Catanzaro.

Quest’anno tema di primo piano sarà anche quello dell’eolico off-shore: un tassello importante per dare soluzioni concrete alla crisi energetica in atto e per la lotta ai cambiamenti climatici contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, ma anche una grande occasione di innovazione e sviluppo per il territorio calabrese

E proprio dell’eolico off-shore se ne parlerà nel corso del dibattito pubblico in programma domani, alle 17.30, al Best Western Plus Hotel Perla del Porto.

Intervengono Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, Andrea Dominijanni, presidente circolo Legambiente Catanzaro, Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, Leo Spina,Comandante Ufficio circondariale marittimo di Soverato/Guardia Costiera, Umberto Surace,comandante Ufficio Locale Marittimo di Catanzaro/Guardia Costiera, Lorenzo Sibio, Legacoop Calabria
Salvatore Vatrano– Presidente Cooperativa Pescatori Catanzaro, Marcello Manna, presidente Anci Calabria  e Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

Sono stati inoltre invitati, Roberto Occhiuto, presidente Regione Calabria, Filippo Mancuso,presidente Consiglio Regionale, i sindaci dei Comuni di Badolato, Borgia, Botricello, Cropani, Crotone, Cutro, Davoli, Guardavalle, Isca sullo Jonio, Isola Capo Rizzuto, Montepaone, Monasterace, Montauro, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, San Sostene, Santa Caterina dello Jonio, Satriano, Sellia Marina, Simeri Crichi, Soverato, Squillace, Stalettì.

Eolico offshore, lotta alla crisi climatica e alle fonti fossili, depurazione dei reflui, aree marine protette, bonifiche dei territori inquinati, contrasto all’inquinamento da plastica in maree difesa della biodiversitàsono gli argomenti portanti della campagna 2022.

Goletta Verde sarà anche l’occasione per parlare della tutela delle specie a rischio grazie al Life Delfi, progetto cofinanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea, a cui partecipano enti di ricerca, università, associazioni ambientaliste e aree marine protette nell’intento comune di sviluppare soluzioni e modelli di gestione sostenibili delle interazioni fra delfini e mondo della pesca. Iniziative, dibattiti, dolphin watching e laboratori didattici: quest’anno la Goletta Verde si trasformerà in una vera e propria Goletta dei Delfinicon l’obiettivo di tutelare i cetacei e di sensibilizzare pescatori, amministrazioni e cittadini sugli strumenti che possiamo mettere in campo per conservare la nostra preziosa biodiversità marina.

Goletta Verde si avvale del prezioso aiuto di centinaia di volontari e volontarie, dediti al campionamento delle acque a caccia di inquinamento e situazioni critiche. Si tratta di un’incredibile operazione di citizen scienceper capillarità e presenza su tutto il territorio nazionale. Fondamentale il contributo dei cittadini che tramite il form di SOS Goletta potranno segnalare a Legambiente situazioni sospette di inquinamento di mare, laghi e fiumi, fornendo all’associazione e ai suoi centri di azione giuridica informazioni essenziali che permetteranno di valutare le denunce alle autorità competenti.

Lunedì 25, invece, alle 11, al Porto di Catanzaro, è in programma la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio delle acque di Goletta Verde lungo le coste della Calabria.

Si parte con i saluti di AndreaDominijanni, presidente Circolo Legambiente Catanzaro.
Intervengono: Alice De Marco, portavoce Goletta Verde, Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria, Caterina Cristofaro, direttrice Legambiente Calabria, Domenico Pappaterra, direttore generale Arpacal, Umberto Surace, comandante Ufficio Locale Marittimo di Guardia Costiera di Catanzaro/Ufficio circondariale marittimo di Soverato e Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. (rcz)

GOLETTA VERDE, IL NOSTRO MARE MALATO
INQUINAMENTO E DEPURAZIONE MANCATA

Il mare della Calabria è inguaribilmente inquinato. È quanto emerge dal monitoraggio di Goletta Verde di Legambiente, che ha rilevato che, dei 24 punti monitorati delle coste calabresi – di cui 12 in prossimità di foci di corsi d’acqua, 9 sono risultati oltre i limiti di legge, e 8 fortemente inquinato, e 1 inquinato.

Goletta Verde, infatti, nei giorni scorsi è stata a Crotone, dove sono stati presentati i dati del monitoraggio, il cui obiettivo è quello di «individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua che sono il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da insufficiente depurazione arriva in mare».

Un quadro desolante per la nostra regione, che fa del mare e i suoi 800 kilometri di costa uno dei punti più suggestivi e importanti a livello turistico, oltre che «una fonte economica troppo importante per la nostra terra», come sottolineato da Innocenza Giannuzzi, presidente di Confartigianato Imprese Turismo Catanzaro, che ha spiegato come l’inquinamento marino «rappresenta, ormai, un problema atavico della costa tirrenica: ogni estate riaffiora e nessuno, fino ad oggi, è riuscito a risolverlo, o forse non si è mai impegnato realmente per evitare che il nostro mare “cambiasse colore».

Per la Giannuzzi, infatti, il problema non dovrebbe essere affrontato solamente durante la stagione estiva, ma tutto l’anno «se veramente si vuole risolvere il problema».

Ma non è solo il mare il problema: degli 8 punti giudicati fortemente inquinati, 6 riguardano foci e 2 sono stati campionati in prossimità degli sbocchi a mare.

Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio calabrese rivelano che, negli anni, i punti critici, soprattutto nelle foci dei fiumi, continuano a rappresentare una criticità del sistema di depurazione regionale. La presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) è un marker specifico di inquinamento dovuto da scarsa o assente depurazione.

I punti fortemente inquinati riguardano 6 foci e 2 punti in prossimità a mare; si tratta della spiaggia presso il torrente Passovecchio e la foce del fiume Esaro a Crotone, la spiaggia fronte lo sbocco del canale a destra del Castello a Isola di Capo Rizzuto – località Le Castella (KR), la foce del torrente Annunziata presso il lido comunale di Reggio Calabria, quella del torrente presso il campo sportivo a Bagnara Calabra (RC), la foce del fiume Mesima a San Ferdinando (RC), quella del torrente Ruffa a Ricadi (VV) e la foce del torrente Murria a Briatico (VV). La foce del Petrace a Gioia Tauro (RC) è risultata inquinata.

«Purtroppo ancora una volta constatiamo i problemi legati a mala depurazione e non lo dice solo Legambiente, ma anche la Commissione Europea. Allo stato attuale l’89% degli agglomerati presenti in Calabria ricadono in procedura di infrazione per la depurazione: si tratta di 188 agglomerati non conformi con impianti che servono oltre 3,1 milioni di abitanti equivalenti. – ha dichiarato Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria –. La nostra regione deve affrontare il problema, enorme, della depurazione. Per superare lo stato di infrazione sono stati messi in campo sostegni economici per gli investimenti infrastrutturali e strutture commissariali per supportare le amministrazioni locali, ma la situazione non migliora».

«Sappiamo – ha concluso Parretta – che la depurazione dei reflui non è l’unico problema della Calabria Mare Monstrum 2021 ha evidenziato che le forze dell’ordine e le Capitanerie di Porto hanno accertato 458 reati legati al ciclo dei rifiuti e in genere a fenomeni di inquinamento marino che costituiscono il 6,6% del totale nazionale: oltre a depuratori inesistenti o mal funzionanti anche scarichi fognari abusivi e sversamenti illegali di liquami e rifiuti con 635 persone denunciate e arrestate e 275 sequestri. Ci auguriamo che le amministrazioni si impegnino a lavorare per l’efficientamento dei sistemi depurativi, per la lotta all’illegalità e per mettere in campo azioni risolutive per la drammatica situazione degli scarichi abusivi».

I dati nel dettaglio dei campionamenti effettuati

In provincia di Cosenza, tutti i 6 punti campionati risultano entro i limiti di legge: la spiaggia di fronte al Canale del pescatore a Villapiana Lido, quella presso la Foce del fiume Crati a Laghi di Sibari a Cassano Jonio, la spiaggia di fronte al torrente Coriglianeto a Marina di Schiavonea a Corigliano Calabro, la foce del torrente Colognati a Marina di Rossano, la spiaggia presso la foce del fiume Bagni vicino via Cristoforo Colombo al confine tra le località Pantana – Santa Rosalia – Macchia e Marina di Guardia Piemontese al confine tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, e la spiaggia presso la foce del fiume Noce a Tortora Marina.

A Crotone, tutti e tre i punti sono risultati fortemente inquinati. La spiaggia presso la foce del torrente Passovecchio e la foce del fiume Esaro a Crotone, la spiaggia presso il canale a destra del Castello a Le Castella, Isola di Capo Rizzuto.

I punti campionati nella provincia di Reggio Calabria, che sono risultati entro i limiti, sono: la spiaggia presso la Fiumara Torbido a Marina di Gioiosa Ionica, la spiaggia presso la foce del fiume Pantano Grande in località Sabbie Bianche a Brancaleone Marina, la quella libera ad Annà di Melito a Melito di Porto Salvo.

Tre i punti risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Annunziata sul Lido Comunale di Reggio Calabria, quella del Torrente presso il campo sportivo a Bagnara Calabra e la foce del fiume Mesima a San Ferdinando.

Unico punto risultato inquinato nella provincia di Reggio Calabria è la foce del Petrace a Gioia Tauro.

A Vibo Valentia, i punti risultati fortemente inquinati sono due: la foce del torrente Ruffa in località Turiano a Ricadi e quella del torrente Murria a Briatico presso la spiaggia Torretta. La foce del Torrente Britto a Marina di Nicotera, la spiaggia presso la foce del fosso Sant’Anna a Bivona e la foce del fiume Angitola a Pizzo sono risultati nei limiti di legge.

In provincia di Catanzaro, i tre punti campionati, la foce del torrente Spilinga al confine tra Lamezia Terme e Gizzeria, quella del fiume Savuto a Nocera Terinese e la spiaggia presso il fosso Beltrame al confine tra Montepaone Lido e Soverato sono risultati entro i limiti di legge.

Inoltre, è stato rilevato come i volontari e le volontarie di Legambiente non hanno rinvenuto né cartelli di divieto di balneazione né cartelli informativi sulla qualità delle acque, obbligatori già da qualche anno, in nessuno dei 24 punti monitorati. 12 dei 24 punti non sono campionati dalle autorità competenti, essendo di fatto delle acque abbandonate e di conseguenza non balneabili, e altri 3 punti, secondo il portale acque (un’applicazione realizzata dal Ministero della Salute che offre informazioni aggiornate sullo stato di balneazione di tutte le coste italiane), sono temporaneamente inibiti alla balneazione per inquinamento.

Una disinformazione verso i cittadini e i turisti che non è più giustificabile, anche in virtù del fatto che la foce dell’Esaro a Crotone, la foce del torrente Annunziata presso il lido comunale di Reggio Calabria, la foce del Mesima a Gioia Tauro e la foce del torrente Ruffa a Ricadi sono state giudicate costantemente oltre i limiti di legge dal 2010 ad oggi. Questi fiumi sono malati cronici di inquinamento, che minano la qualità ambientale delle acque in cui sfociano e, soprattutto, la salute dei bagnanti.

«Goletta Verde solca i mari italiani da 35 anni, denunciando ancora una volta la mala depurazione. Dobbiamo attuare una gestione razionale delle risorse idriche – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – perché il trattamento delle acque reflue è un passaggio fondamentale per assicurare la salute e la protezione dell’ambiente. Due delle quattro procedure di infrazione  europee per il mancato adeguamento alla direttiva europea sui reflui si sono già tramutate in condanne che ora stiamo pagando con multe salatissime che ammontano a 60 milioni di euro all’anno: una cifra che potremmo spendere molto più utilmente aprendo cantieri e creando nuovi posti di lavoro per il ciclo integrato delle acque».

«Continuiamo – ha proseguito – a non essere in grado di migliorare l’efficientamento dei sistemi depurativi e il nostro Paese registra un ritardo cronico dal momento che ben 1 cittadino su 4 non è servito da un sistema di depurazione efficiente. Dobbiamo lavorare per correre ai ripari, attraverso una pianificazione e una programmazione di investimenti importanti per efficientare i depuratori già esistenti, costruirne di nuovi e contrastare con ogni mezzo l’illegalità. È una delle grandi opere pubbliche necessarie per il Paese e non più rinviabile da realizzare anche con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Goletta Verde a Crotone, serve la bonifica e riqualificazione del Sito di Interesse Nazionale Crotone – Cassano – Cerchiara

Un altro punto su cui si è incentrata Goletta Verde, è stato chiedere la bonifica e la riqualificazione del sito di interesse nazionale Crotone-Cassano-Cerchiara che, nonostante nel 2002 sia stato incluso nell’elenco dei siti di bonifica di interessa nazionale, da 20 anni aspetta di essere bonificata. Un gravissimo ritardo che rappresenta «un pericolo per l’ambiente, per l’economia sana della regione ma anche, e soprattutto, per la salute della popolazione. I progetti di messa in sicurezza approvati finora, a distanza di 20 anni, riguardano solo il 25% dei suoli e il 13% della falda».

«In questi 20 anni si sono tenute 54 Conferenze di Servizi, 25 istruttorie e altrettante decisorie e 4 decisorie in regime semplificato. Lo stato di attuazione degli interventi di caratterizzazione e bonifica per le aree comprese nel S.I.N. è ancora in una situazione di stasi inaccettabile – ha spiegato la presidente Parretta –. Le aree su cui sono stati presentati i risultati della caratterizzazione sono solo il 50% del totale, i progetti di messa in sicurezza approvati riguardano il 25% dei suoli e addirittura solo il 13% della falda, mentre la bonifica è conclusa solamente per il 13% dei terreni e l’11% delle acque sotterranee. Non possiamo più aspettare, lo dobbiamo al popolo inquinato che da vent’anni aspetta di poter vivere in territori bonificati».

«Lo studio Sentieri – ha spiegato ancora – accerta che vi è un nesso tra i territori contaminati e il tasso di mortalità, con un eccesso di malattie respiratorie nella popolazione femminile, e ospedalizzazione, con eccessi di malattie degli apparati digerente, di malattie dell’apparato circolatorio negli uomini e tumore maligno del colon retto nelle donne. Questi dati sono reali, e queste persone sono reali. Le istituzioni devono dare delle risposte chiare, e devono farlo ora».

«Non smetteremo mai – ha detto il presidente di Legambiente, Ciafani – di gridare a gran voce che le bonifiche devono essere portate avanti, e che abbiamo bisogno di una transizione ecologica per i molti  territori dimenticati per decenni. Lo dobbiamo ai 6 milioni di cittadini e cittadine che vivono in territori da bonificare nel nostro Paese».

«Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – ha spiegato – dimentica molte situazioni che non possono essere lasciate a sè stesse, dobbiamo finalmente affrontare il problema dei territori da bonificare per tutelare la salute delle persone che continuano da anni a convivere con una situazione di inquinamento preoccupante. Anche a Crotone bisogna passare dalle parole ai fatti. Deve essere chiaro che non ci può essere transizione ecologica se non chiudiamo le ferite ancora sanguinanti sul territorio. Bisogna mettere in campo un’azione seria ed efficace che riparta dai territori, che gli dia protagonismo, utilizzando le risorse europee e nazionali per permettere al Sud di recuperare quel gap che ha nei confronti del Centro-Nord, a partire da un inadeguato sistema dei controlli da parte delle Agenzie Regionali causato delle carenti risorse messe a disposizione dalle Regioni».

«Vanno rafforzati i controlli su tutto il territorio – ha concluso Ciafani – con azioni di prevenzione e repressione: dobbiamo utilizzare gli strumenti della legge sui delitti ambientali, la legge 68 del 2015, che prevede anche il reato di omessa bonifica, da utilizzare sempre meglio, anche per accelerare i processi di risanamento ambientale». (rrm)

REGGIO – Sorgonà sulla foce del torrente Annunziata sul Lido Comunale inquinata

Sasha Sorgonà, presidente del Comitato Spinoza, ha commentato i dati del monitoraggio di Goletta Verde, che ha indicato, per Reggio Calabria, tre punti fortemente inquinati: si tratta della foce del torrente annunziata sul Lido Comunale di Reggio, del torrente al Campo sportivo di Bagnara Calabra e la foce del fiume Mesima a San Ferdinando.

«Da quanti anni – ha detto Sorgonà – si perpetua una triste situazione di degrado nel nostro Lido Comunale? Credo che nessuno riesca a ricordarlo con certezza. Quello che dovrebbe essere il gioiello del centro di Reggio Calabria, biglietto da visita pronto ad accogliere turisti dal resto d’Italia e del mondo, è invece un luogo abbandonato a se stesso».

«Invece che sopravvivere a stento – ha aggiunto – trascinandosi faticosamente anno dopo anno, il Lido Comunale dovrebbe rinascere dalle proprie ceneri come fosse un Araba Fenice. Immagino quel luogo come l’epicentro del turismo balneare reggino, con turisti provenienti da ogni parte del mondo». 

«Cabine vere (e non le attuali baracche) – ha proseguito Sorgonà – ad ospitare reggini, servizi di qualità e strutture ricettive a incorniciare il Lido, impreziosito da un mare ‘Bandiera Blu’ e non fortemente inquinato.  Queste sono considerazioni relative all’estate 2020, perfettamente sovrapponibili anche al 2021. Sino a quando la situazione del Lido Comunale sarà quella triste e degradata degli ultimi anni, ritengo fuorviante oltre che fantasioso leggere le dichiarazioni da parte delle istituzioni relative a ‘Reggio città turistica’ o di qualsiasi altro tipo di progetto legato al rilancio e sviluppo del nostro territorio». 

«Non si può costruire un grattacielo – ha concluso – se mancano le fondamenta, e non ci si può accontentare del Waterfront se a pochi metri esiste una struttura a pezzi con l’acqua inquinata. Il tempo a disposizione è terminato, oggi purtroppo vale quanto detto un anno fa: per tramutare il sogno in realtà di un Lido Comunale all’altezza delle proprie potenzialità bisogna iniziare a costruirlo da oggi. Il primo obiettivo da parte di chi ci amministra dovrebbe essere quello di non vedere cittadini e turisti costretti a ripetere le stesse cose anche nel 2022». (rrc)

Venerdì arriva a Crotone la Goletta Verde di Legambiente

Venerdì 23 luglio, a Crotone, arriva la Goletta Verde di Legambiente, la storica campagna estiva per la difesa delle acque e delle coste, che è partita da Genova a inizio luglio e si concluderà in Friuli Venezia Giulia a metà agosto.

 

Il motto di quest’anno, Non ci fermeremo mai, accompagna l’imbarcazione nel suo viaggio in difesa delle coste e del mare. Dallo scorso anno Goletta Verde si avvale del prezioso aiuto di centinaia di volontari e volontarie impegnati nel campionamento delle acque: uno straordinario esempio di citizen science, che coinvolge giovani da tutt’Italia. Bonifiche dei territori inquinati, erosione costiera e dissesto idrogeologico, beach e marine litter, porti, eolico off-shore, lotta alla crisi climatica e alle fonti fossili, depurazione dei reflui, aree marine protette,  contrasto all’inquinamento da plastica in mare sono i grandi temi della campagna di quest’anno.

Il programma

Venerdì 23 luglio

Ore 11 – Appuntamento presso gli ormeggi del Circolo Velico di Crotone. In navigazione a bordo di Goletta Verde, un flash mob costeggiando il Sin di Crotone Liberi dai Veleni: Bonifica Subito!

*Visto il numero limitato di posti a bordo, si richiede l’accredito entro domani 22 luglio alle ore 17, inviando una mail a golettaverde@legambiente.it La partenza è prevista alle ore 11 dagli ormeggi del Circolo Velico di Crotone e il rientro alle ore 12,30 circa.

Ore 17 – Sala consiliare del Comune di Crotone, Piazza della Resistenza 1 “Bonifica Subito”, presentazione dell’approfondimento di Legambiente sullo stato dell’arte della bonifica del Sito di Interesse Nazionale Crotone – Cassano – Cerchiara.

Introduce e coordina: Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria

Partecipano Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente Fabrizio Bianchi, epidemiologo Cnr di Pisa, Vincenzo Voce, Sindaco di Crotone, Rosario Aloisio, Arpacal, Filippo Sestito, coordinatore territoriale Csv, Cristiana Biondo, Portavoce di Goletta Verde.

Sabato 24 luglio 

Ore 11 Circolo Velico di Crotone, via Molo Porto Vecchio, conferenza stampa di presentazione dei risultati del monitoraggio delle acque effettuato da Goletta Verde e Legambiente Calabria lungo le coste della regione.

Partecipano Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria, Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, Cristiana Biondo, Portavoce di Goletta Verde ,Caterina Cristofaro, Direttrice di Legambiente Calabria, Domenico Pappaterra, Direttore generale Arpacal, Mariano Baldoni, Direttore Tecnico Operativo Conou, Vincenzo Voce,  Sindaco di Crotone, Sergio De Caprio, assessore regionale Tutela dell’Ambiente.

Domenica 25 luglio 

Alle 10.30, si terrà l’incontro Il rilancio della Area Marina protetta Capo Rizzuto nella strategia europea per la biodiversità e per l’attuazione del Pnrr.

Parteciperanno: Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria, Antonio Nicoletti, Responsabile Aree Protette e Biodiversità di Legambiente , Antonio Michele Lanatà, Presidente circolo Legambiente Le Castella

Sono stati invitati: Vincenzo Voce,  Sindaco di Crotone; Maria Grazia Vittimberga, Sindaco di Isola Capo Rizzuto; Vincenzo Lagani, Presidente Provincia di Crotone; Alfonso Cortese, Dirigente Provincia; Vittorio Aloi, Comandante Capitaneria di Porto Crotone; Emilio Cellini, Direttore Centro Regionale Strategia Marina Arpacal.

Dalle 9.30, si terrà la tappa crotonese di RiciclaEstate, la campagna di Legambiente e Conai per informare e sensibilizzare sulla corretta raccolta differenziata anche in vacanza! Saranno organizzati laboratori e attività didattiche presso la spiaggia libera antistante il Circolo Velico di Crotone. (rkr)

Al via in Calabria il tour della Goletta Verde di Legambiente

«Sali a bordo! Insieme difendiamo il mare e i laghi da inquinamento, illegalità, fonti fossili e rifiuti». È questo il leitmovit della 34esima edizione della Goletta Verde di Legambiente, che vede la Calabria protagonista della decima tappa, che prenderà il via oggi da Catanzaro lido fino a lunedì 27 luglio.

«La Goletta Verde e la Goletta dei Laghi – si legge in una nota – nascono, come ogni campagna Legambiente, per monitorare, informare e sensibilizzare, difendendo i beni comuni e migliorando la vivibilità del territorio». Quest’anno, però, il viaggio della Goletta, a causa delle normative anti covid, sarà virtuale per le spiagge di Squillace Lido, Corigliano Rossano e Villapiana Lido.

L'immagine può contenere: una o più persone, fotocamera, testo e spazio all'aperto

Già nei giorni precedenti un team di tecnici e volontari dell’Associazione hanno effettuato i campionamenti e analisi microbiologiche sulle coste della regione. L’ufficio scientifico di Legambiente si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. Sono infatti citizen science e territorialità le parole chiave che coinvolgono centinaia di volontarie e volontari già al lavoro per raccogliere campioni di acqua e scovare le situazioni più critiche di inquinamento legate alla cattiva depurazione dei reflui.

Inoltre, lunedì 27 luglio, a Corigliano Rossano, è in programma la conferenza stampa di presentazione del monitoraggio scientifico di Goletta Verde sulle coste della Calabria, che verrà trasmessa in diretta Facebook anche sulla pagina di Legambiente Calabria.

Fondamentale, come sempre, il contributo dei cittadini cui è dedicato il claim dei viaggi sulle coste marine e lacustri: Quest’anno la Goletta più importante sei tu. Tramite il form di SOS Goletta, sarà possibile segnalare a Legambiente situazioni sospette di inquinamento di mare, laghi e fiumi per consentire all’associazione e ai suoi centri di azione giuridica di valutare la denuncia alle autorità. Cittadini protagonisti anche grazie alla sfida social dell’estate, la #GolettaChallenge: Legambiente invita a ripulire dai rifiuti anche un piccolo pezzettino di spiaggia e a condividere la foto sui social, sfidando tre o più amici a fare altrettanto. Per aderire basta taggare Legambiente e inserire #GolettaChallenge nel post, contribuendo a una catena di buone azioni in difesa del pianeta. (rrm)