IL FOTOVOLTAICO E IL CONSUMO DEL SUOLO
PERPLESSITÀ SULLA LEGGE DELLA REGIONE

Dal 3 luglio 2024 sono in vigore i criteri del Ministero dell’Ambiente che devono essere usati dalle Regioni per individuare le aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili dando priorità all’obiettivo generale di sviluppo loro assegnato. 

Il territorio regionale sarà così classificato: aree idonee con procedimento autorizzatorio accelerato; aree non idonee dove specifiche tipologie di impianti non si potranno realizzare; aree ordinarie dove gli impianti si potranno realizzare con il previsto procedimento autorizzatorio; aree dove sarà vietato installare impianti fotovoltaici a terra.

Le aree idonee e non idonee saranno individuate dalle Regioni con apposita legge da approvare entro il 30 dicembre 2024 (180 giorni dall’entrata in vigore del Dm 21 giugno 2024). Superato tale termine scatteranno i poteri sostitutivi statali. 

Abbiamo avuto in via preliminare la Proposta di legge regionale che fissa tale disciplina e non poche sono le perplessità e le preoccupazioni derivanti dall’aumento del consumo di suolo che ne deriverebbe, dalla mancanza di valutazioni di quanto la Calabria ha già dato in appoggio al Decreto Fonti di Energia Rinnovabile (Fer) ai fini del raggiungimento degli obiettivi 2030, e non solo.

Il nostro senso civico e la nostra sensibilità di cittadini ci obbligano a prendere posizione in merito a questo pericolo e, pertanto, invieremo la seguente lettera aperta al Presidente della Regione Calabria, al Presidente del Consiglio Regionale, agli Assessori e Consiglieri Regionali della Calabria.

“Prendo a prestito le parole di un amico che, come noi, ha a cuore le sorti della Calabria:  «Quei mostri, paradigma dell’ipocrisia di chi usa artatamente la parola rinnovabile come falso sinonimo di sostenibile, inquinano la terra e le acque con cemento tossico, falcidiano avifauna, allontanano le api, impoveriscono interi territori vocati al primario, arricchiscono pochissimi a spese di tutti, favoriscono corruzione e dinamiche mafiose, attuano un danno culturale che richiederà decenni per essere riparato (ammesso che sia riparabile). Il vero rinnovabile sostenibile sta nella microproduzione diffusa su edifici già esistenti. Questo sì, genererebbe ricchezza e posti di lavoro diffusi, sostenibilità sociale ed economica, cultura della dignità ed orgoglio locale. L’eolico industriale è una menzogna gravissima e delinquente».

Dunque, al consumo di suolo si sommano la perdita dei servizi ecosistemici, la diminuzione della qualità dell’habitat, la perdita della produzione agricola, lo stoccaggio di CO2, gli eventi climatici estremi, la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico con danni stimati di oltre 400 milioni di euro all’anno per il nostro Paese.

Ci preoccupa che i prati spontanei, i pascoli ed i tratti distintivi delle nostre campagne e delle nostre colline, siano classificati come “superfici agricole non utilizzabili” e dunque come “aree idonee”; Mentre sappiamo bene che boschi, macchia mediterranea, garighe, prati, calanchi, pascoli, incolti, fossati, ecc., sono giacimenti vitali di biodiversità per piante spontanee, fauna selvatica a rischio di estinzione; 

Ci preoccupa che le stesse aree agricole, che dovrebbero essere al sicuro se sono inserite come tali nei piani regolatori, e le altre aree classificate non idonee, possono comunque essere asservite all’attraversamento dei cavidotti che comportano disboscamento, realizzazione di piste, scavi, distruzione, ecc.; 

Ci preoccupa che in caso di vincoli paesaggistici, l’autorità dovrà esprimersi entro trenta giorni, mentre oggi il termine è di almeno 45 giorni. E nel caso di interventi di rifacimento o ripotenziamento di impianti esistesti o già autorizzati, a prescindere dalla collocazione dell’impianto, non occorre neanche l’autorizzazione paesaggistica. Mentre nei procedimenti di autorizzazione di impianti su aree idonee, il parere obbligatorio per la Valutazione di Impatto Ambientale non è vincolante ed i termini delle procedure di autorizzazioni sono ridotti di un terzo. Mentre sappiamo bene che la Soprintendenza, da molti anni con molta fatica e non sempre con risultati ottimali, tenta di limitare gli impatti sui beni culturali e paesaggistici;

Ci preoccupa che Alle Regioni è attribuita la possibilità di stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela, fino a un massimo di 7 chilometri di ampiezza e che tale fascia di rispetto dovrà essere discrezionalmente (ma non si sa con quale criterio) differenziata a seconda della tipologia di impianto Fer e proporzionata al bene oggetto di tutela;

Ci preoccupa che il rispetto dei principi della minimizzazione degli impatti sul territorio, sul capitale naturale, sul patrimonio culturale e sul paesaggio, è secondario agli obiettivi e alla sostenibilità dei costi correlati al raggiungimento di tali obiettivi;

Ci preoccupa che “al fine di tutelare la risorsa mare, caratterizzata dal grande valore paesaggistico/panoramico nonché economico delle coste della Calabria, sono state classificate aree non idonee le fasce costiere per una profondità di 5 km, calcolate prendendo come riferimento le strade costiere panoramiche statali SS 18 Tirrena Inferiore e la SS 106 Statale Ionica. 

Dunque, cosa succederà dopo questi 5 Km?

Ci preoccupano le fasce di rispetto dal perimetro dei parchi come il Pollino, l’Aspromonte, la Sila, le Serre, e quelli istituendi, che è ristretta a 500 metri dai confini dei parchi per gli impianti fotovoltaici ed a 5 km per gli impianti eolici o altre fonti; 

Ci preoccupa che siano classificate idonee le aree agricole distanti meno di 500 metri da impianti o stabilimenti industriali e le aree collocate entro 300 metri dalle autostrade, a prescindere se si tratta di aree di pregio; 

Ci preoccupa che nei siti, ove sono già installati impianti per produzione di energie rinnovabili, siano possibili interventi di modifica, anche sostanziale, per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione, eventualmente abbinati a sistemi di accumulo, fino ad un aumento dell’area del 20 per cento;

Ci preoccupa che a circa 20 giorni dalla scadenza per la presentazione della proposta di legge, non siano stati opportunamente convocati e coinvolti gli enti locali;

Ci preoccupa che nella nostra Costituzione, si attribuiva la sovranità al popolo nei limiti e nelle forme previste dalla stessa Costituzione, e si desumeva il conseguente principio della partecipazione dei privati al procedimento amministrativo….in un’ottica di imparzialità tra l’interesse pubblico con quello dei soggetti privati coinvolti…

Mentre oggi si esercitano i “poteri sostitutivi” per imporre la sovranità delle multinazionali con conseguenze sul piano della tutela dei diritti e del bene pubblico, calpestati e annientati a vantaggio di privati e, ancor peggio, sacrificando aree vitali, devastando, prima di produrre, cancellando ogni forma di vita vegetale o animale e contribuendo significativamente al consumo di suolo.  

A causa della ipercementificazione selvaggia si accrescono, dunque, i rischi di cambiamenti irreversibili, il punto di non ritorno che fa presagire uno scenario di progressivo peggioramento della crisi climatica negli anni a venire che si inserisce in un territorio particolarmente fragile con trombe d’aria, frane, mareggiate, grandinate, temperature eccezionali, piogge intense, alluvioni ed esondazioni, siccità e incendi, gestiti faticosamente ed economicamente inaccettabili con logiche emergenziali. 

La minimizzazione o peggio la negazione della realtà che stiamo vivendo può risultare tragica se non agiamo con intelligenza seguendo le indicazioni dell’Ispra, secondo le quali si può e si deve evitare altro consumo di suolo nella realizzazione degli impianti senza venire meno agli impegni di produzione da rispettare entro il 2030, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali, di edifici pubblici e privati, di strutture sanitare, edifici scolastici, parcheggi pubblici (leggi cittadella regionale, università, ospedali) e privati (leggi centri commerciali, autostrade, distributori carburante) ecc. 

Sarebbe sufficiente per la Calabria attenersi al Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (QTRP) che ha valore di piano urbanistico-territoriale con valenza paesaggistica, riassumendo le finalità di salvaguardia dei valori paesaggistici ed ambientali di cui all’art. 143 e seguenti del D.Lgs n. 42/2004.

È necessario che l’energia prodotta nel Mezzogiorno e nelle Isole sia destinata al fabbisogno locale, evitando l’ulteriore impoverimento dei nostri territori a favore di soggetti esterni e di altre aree del Paese. In quest’ottica un sostegno deciso al fotovoltaico familiare non solo non consuma suolo e non inquina, ma afferisce risorse direttamente nelle tasche delle famiglie che lo adottano.

È necessario favorire piuttosto che pregiudicare la difesa degli ecosistemi, dei paesaggi e della biodiversità nel rispetto dei nostri luoghi, della nostra storia che, secondo la nostra Costituzione, è un compito fondamentale della Repubblica.

(Italia Nostra sezione Alto Tirreno Cosentino, Vibo Valentia, Lamezia Terme, Crotone e Soverato-Guardavalle)

CATANZARO – Consegnati i Premi “Catanzaro Nostra”

Ernesto Alecci, Eugenio Attanasio, Collettivo Sagitta, Aldo Costa, Roberto Colica Stefania FrustaciSalvatore GullìNatalina Raffaelli sono i vincitori della prima edizione del Premio Catanzaro Nostra, riconoscimento fortemente voluto dalla sezione di Catanzaro dell’Associazione ambientalista “Italia Nostra” e svoltosi al Complesso Monumentale del San Giovanni.

Un Premio istituito per mettere in luce e celebrare l’impegno di chi opera nel rispetto dei valori sanciti dall’articolo 9 della Costituzione Italiana, promuovendo lo sviluppo culturale, la tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

Dalla presentazione del ricorso gerarchico al Ministro della Cultura contro la dichiarazione di inesistenza di valore storico dell’ex Scuola Maddalena (per il quale è stato ottenuto l’apposizione del vincolo storico culturale), alla proposizione di un ricorso alla Capitaneria di Porto di Crotone avverso l’installazione di un parco eolico off shore nel Golfo di Squillace, sono state tante le iniziative condotte da “Italia Nostra” in questi anni, svolte per sollecitare maggiore attenzione su vari temi e argomenti propri delle finalità statutarie per chiedere una adeguata tutela complessiva della città di Catanzaro.

Un premio, quello istituito da “Italia Nostra Catanzaro” che, come ha sottolineato, la sua presidente Elena Bova aprendo i lavori è destinato «alle persone che, nel corso del 2023, hanno affiancato con la loro attività e le loro iniziative l’impegno proprio di Italia Nostra». Di fatto, un premio all’amore per la propria città, propensione «importante perché la società sia effettivamente civile, per esercitare una cittadinanza attiva in una città più bella, più accogliente e curata nella manutenzione laddove necessita. Vorremmo che questo riconoscimento sia anche da stimolo – ha detto Bova nel ricordare alcune delle battaglie intraprese, dalla Maddalena alle Dune di Giovino, alle petizioni contro le pale d’Eolo e per la caserma Triggiani – per promuovere altre iniziative che mettano in luce altre figure portando a una successiva edizione del premio che vuole essere annuale».

A consegnare il riconoscimento ai premiati e leggere le motivazioni i componenti del direttivo della sezione: oltre alla presidente Elena Bova, il vice presidente Aldo Ventrici, la segretaria Rossella Greco, la tesoriera Maria Teresa La Vitola e la componente Marisa Gigliotti. Il direttivo ha voluto ringraziare la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, guidata dalla dottoressa Stefania Argenti, e il rettore dell’Università Magna Graecia, prof. Giovanni Cuda, per il sostegno all’iniziativa.

Oltre ad interessanti video sulle Dune di Giovino, il trailer del film Figli del Minotauro, storie di Uomini e Animali e del documentario Il ritorno dedicato a Mimmo Rotella, le premiazioni sono state intervallate dalle note della giovanissima violoncellista Luana Wu allieva del lametino Liceo “Campanella”.

Le motivazioni per i premiati

Ernesto Alecci è stato premiato per essersi «schierato  contro la costruzione selvaggia di impianti eolici e fotovoltaici, ha il grande merito di avere presentato una proposta di legge regionale per l’istituzione della Riserva Naturale Regionale “Dune di Giovino”, sita nel territorio di Catanzaro, mirata a preservare questa area ad alto tasso di naturalità che è, purtroppo, un ecosistema tra i più vulnerabili e più seriamente minacciati dalla colonizzazione umana». Premiato con “Catanzaro Nostra” «per la sua attività svolta in campo socioeconomico e in difesa del patrimonio naturale».

Eugenio Attanasio per il suo ultimo film, ‘Figli del Minotauro, storie di Uomini e Animali’, affronta e svela magistralmente il mito e la leggenda che permeano l’antichissima tradizione della civiltà pastorale calabrese; con un racconto filmico intenso e suggestivo, che lascia trasparire il substrato storico e culturale che lo alimenta, affronta e risolve mirabilmente la relazione esistente tra l’uomo e il bovino, il cui comune cammino è iniziato millenni or sono con la domesticazione e prosegue ai giorni nostri con gli allevatori che praticano la transumanza, tradizionale forma di trasferimento di animali e uomini dal mare alla montagna”. Premiato con Catanzaro Nostra 2024 «per la sua instancabile e preziosa attività svolta in difesa del patrimonio storico e culturale».

Sagitta, collettivo studentesco e sociale, apartitico, formato da giovani studenti della provincia di Catanzaro, ha lo scopo di «essere un ambiente positivo per chiunque voglia unirsi, e aperto a qualunque confronto di idee, dichiarandosi contro ogni tipo di estremismo che limiti la libertà dell’individuo. Il nome e il simbolo di ‘Sagitta’ esprimono il concetto di uno spirito sempre in movimento e orientato verso il futuro, che racchiudono nel motto ‘Istruitevi, Agitatevi e Organizzatevi’, diffuso sui loro cartelli. Il loro entusiasmo e la loro determinazione spingono a riconoscere la loro presa di coscienza sociale e ambientale e il merito di avere promosso delle manifestazioni per dire basta alla violenza contro le donne e alla proliferazione selvaggia degli impianti eolici e fotovoltaici che occupano e deturpano le nostre terre e i nostri mari».  Catanzaro Nostra 2024 è conferito «per l’attività svolta in campo sociale e in difesa del patrimonio naturale».

Aldo Costa, già vicesindaco della città, direttore generale della Fondazione Politeama, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, tra i più attivi e longevi operatori culturali calabresi: «A lui riconosciuto il grande merito di avere ottenuto che l’Ateneo di Alta Formazione Artistica e Musicale di Catanzaro venisse intitolato al Maestro catanzarese Mimmo Rotella, tributando il giusto riconoscimento ad un artista che rappresenta il simbolo del genio e della creatività della nostra città di Catanzaro, ed è annoverato tra i maggiori artisti del novecento, esponente di punta della pop-art, ideatore del décollage e legato al movimento del Nouveau Realisme». Catanzaro Nostra 2024 «per la sua attività svolta in favore del patrimonio artistico e culturale».

Roberto Colica, avvocato, cassazionista dal 1992, consigliere nazionale dell’Associazione Forense, di cui è stato fondatore a Catanzaro:, è stato «relatore e organizzatore di numerosi convegni, per ultimo sul tema ‘Il nuovo processo civile di cognizione: compatibilità sulla trattazione scritta’. Nell’impegno civile e nella solida preparazione giuridica messa a servizio di Italia Nostra Catanzaro, si rintracciano le motivazioni per conferirgli il Premio Catanzaro Nostra 2024 per la sua attività svolta pro bono per il bene della Città di Catanzaro».

Stefania Frustaci, fashion designer, docente e di ricercatrice della storia del costume e dei tessuti, Premio ‘Elmo dei Bretti’ per i costumi nella prima edizione di Archeo Cinema Città di Tiriolo, è stata costumista del lungometraggio “Figli del Minotauro” di Eugenio Attanasio, presentato al Festival internazionale del cinema di Salerno, al Festival du Pastoralisme di Grenoble e premiato al Catania Film Fest. Premiata con Catanzaro Nostra 2024 «per la sua attività svolta in difesa del patrimonio Storico e Culturale».

Salvatore Gullì, avvocato del Foro di Catanzaro, ha studiato chitarra classica, scrive testi musicali, compone musica, incide album, ultimo ‘La Rotta del Tempo’. «Nell’esercizio della sua professione, combatte per la difesa dei diritti e per la tutela dell’ambiente. Ha lavorato al fianco di Italia Nostra nel 2023, redigendo un corposo e circostanziato atto di opposizione alla Capitaneria di porto di Crotone, competente per quel tratto di mare, finalizzato a bloccare l’iter autorizzatorio di una concessione demaniale per l’installazione di un parco eolico off-shore nel Golfo di Squillace. Per tale obiettivo ha prestato la sua opera professionale pro bono». Premio Catanzaro Nostra 2024 «per il suo impegno nella difesa dell’ambiente, del paesaggio e dei diritti civili».

Natalina Raffaelli, avvocato, esercita in materia civile, amministrativa contabile e tributaria, discendente da Giuseppe Raffaelli, succeduto a Cesare Beccaria nella cattedra di diritto a Brera e autore della Nomotesia Penale, nipote dell’illustre notaio Cosco.

È «tra i promotori dei ricorsi contro le leggi elettorali Porcellum e Rosatellum, anche innanzi alla Corte europea dei diritti dell’Uomo; ha difeso il diritto degli studenti al libero accesso contro il numero chiuso; ha difeso i dipendenti ex Isef, ottenendo il mantenimento del posto di lavoro; ha difeso il personale Ata ex Enti locali, ottenendo dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo un dovuto risarcimento; si è impegnata perché fosse riconosciuto il diritto all’insegnante di sostegno a tanti ragazzi, cui era stato negato».

Catanzaro Nostra 2024 per «il grande merito di avere più volte rappresentato pro bono l’Associazione, affiancandola con convinzione nelle battaglie sostenute in difesa della storia, della cultura e dell’ambiente». (rcz)

TORTORA (CS) – Italia Nostra: Rimossi i rifiuti al fiume noce

Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino, ha annunciato che sono stati rimossi tutti i rifiuti che inquinavano il Fiume Noce a Tortora.

«Si conclude in modo positivo un vicenda che dimostra come la cittadinanza attiva di singoli cittadini e dei volontari di un’ Associazione, può dare dei buoni risultati nell’interesse del Territorio» ha detto l’Associazione, spiegando che «dopo le segnalazioni indirizzate alle autorità tra cui il comune di Tortora, la prima il 26 luglio 2022 e la seconda il 29 agosto 2022 in merito al notevole quantitativo di rifiuti sversati nel fiume Noce, e dopo l’attenzione che sulla vicenda hanno suscitato i social e la stampa, nella giornata del 30 o 31 agosto 2022 il comune di Tortora ha provveduto alla rimozione di tutti i rifiuti».

Italia Nostra, poi, ha voluto fare delle riflessioni sulla vicenda, ossia che «i rifiuti che persone da definire delinquenti è dir poco, se non rimossi dal letto del fiume sarebbero finiti in mare; il mare è la risorsa più importante che abbiamo, inquinarlo ulteriormente vanificando gli sforzi che si stanno compiendo per un mare pulito significa essere autolesionisti e miopi; tutte le amministrazioni comunali del territorio devono avere la massima attenzione e controllo sui corsi d’acqua da cui proviene una buona parte dell’inquinamento marino».

E ancora: «sulla base della nostra esperienza maturata in questi anni sul territorio, vi diciamo, cari sindaci, chiudete tutti gli accessi all’alveo dei fiumi, dei canali e dei torrenti, e posizionate foto trappole per scovare chi potrebbe riaprirli come è avvenuto: è da questi accessi che passa la gran parte dei rifiuti che vengono scaricati nell’alveo dei fiumi; per quanto riguarda i rifiuti presenti nel fiume Noce, si è fatto appena in tempo, in quanto le fortissime precipitazioni di queste ore alimentando la piena del fiume avrebbero potuto trasportare tutto in mare, come certamente sarà avvenuto per gli altri fiumi, torrenti e canali presenti sul territorio».

«Il Comune di Tortora – ha spiegato l’Associazione dovrebbe chiedere la restituzione delle somme spese per la rimozione dei rifiuti dal fiume Noce al Dirigente della Regione Calabria Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, in virtù della circolare n. 10 del 16 giugno 2022 del Presidente Occhiuto che prevedeva a carico del citato Dipartimento gli interventi da attuarsi per la rimozione dei rifiuti abbandonati nelle aree di pertinenza dei corpi idrici. Il Dipartimento in questione avvertito altre un mese fa non ha fatto niente». (rcs)

PRAIA A MARE (CS) – Italia Nostra: Bene intervento di bonifica di Guardia Costiera all’isola di Dino

Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino, ha reso noto che la Guardia Costiera di Maratea ha rimosso, dai fondali antistanti l’isola di Dino, ben 39 massi di cemento di varie dimensioni posizionati abusivamente ed utilizzati come “corpi morti” per l’ormeggio delle imbarcazioni.

«Inoltre – si legge nella nota – sono stati rimossi una decina di pneumatici, circa 200 metri di cime e cavi di grosse dimensioni con relative boe e gavitelli di ancoraggio, una batteria e tanto altro materiale inerte. Inoltre i subacquei della Guardia Costiera hanno effettuato una ricognizione dei fondali nello specchio di mare in località Porto Rifugio antistante la Torre Crawford già da tempo oggetto di attenzione e segnalazione da parte di Italia Nostra di cui parleremo a parte».
«Italia Nostra – continua la nota – riconferma l’apprezzamento dell’intervento della Guardia Costiera di Maratea già manifestato direttamente e formalmente con il documento del 15 marzo 2022 e l’invio di un’ampia documentazione fotografica dei fondali, non solo perché la bonifica dei Fondali dell’Isola Dino corrisponde ad una battaglia storica di Italia Nostra iniziata precisamente il 13 novembre 2015, ma anche perché dopo l’intervento diretto della nostra Associazione nella pulizia dei fondali svoltosi per oltre 15 giorni nell’ottobre del 2019 e la nostra richiesta pressante di proseguire tale attività di bonifica anche con la rimozione dei massi di cemento utilizzati come ancoraggio delle imbarcazioni che costituivano una minaccia per la Posidonia Oceanica, l’unico soggetto pubblico che ha manifestato interesse e che ha ritenuto di intervenire nell’ambito del programma di tutela dell’ambiente marini e costiero è stata appunto la Guardia Costiera di Maratea che nuovamente ringraziamo».
«Ci auguriamo ora – conclude la nota – non solo che l’attività di bonifica iniziata nel 2021 proseguirà fino al suo completamento, se non avvenuto come crediamo, ma che soprattutto vengano acquisiti i risultati ottenuti e prevenute, con gli appropriati controlli soprattutto delle autorità locali, attività illecite finalizzate al posizionamento abusivo di altri apparati di ancoraggio con corpi morti cementizi che deturpano il panorama marino e gli habitat presenti». (rcs)

CROTONE – Italia Nostra ricorda Umberto Zanotti Bianco

Domani pomeriggio, a Crotone, alle 17, al Parco Zanotti, Italia Nostra – Sezione Crotone Umberto Zanotti Bianco e Italia Nostra, ricordano Umberto Zanotti Bianco a 58 anni dalla scomparsa.

Introduce e modera Teresa Liguori, presidente sezione di Crotone e vicepresidente nazionale di Italia Nostra con Umberto Zanotti Bianco (1889 – 1963) e Vincenzo Scaramuzza (1885-1968): Personalità coeve della cultura italiana, modelli di vita per le giovani generazioni.

Intervengono Angela Floccari, pianista, compositore e socia della sezione di Crotone, con la presentazione del libro, da lei curato, dal titolo Vincenzo Scaramuzza. Dialoghi. intorno all’uomo e all’artista, edito da Fondazione d’Ettoris. Ad arricchire l’evento, l’ascolto del brano musicale del Maestro Scaramuzza, dal titolo Io amo un fiore, eseguito in prima assoluta europea dal soprano Teresa Cardace e dalla pianista Angela Floccari.

Partecipano il Maestro Francesco De Siena, direttore artistico del progetto Vincenzo Scaramuzza, genio internazionale della musica e le delegazioni delle sezioni calabresi di Italia Nostra.

Distrutti i gigli di mare sull’arenile di Praia, un inaccettabile oltraggio alla natura

La sezione Alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra segnala un’ingiustificabile devastazione negli arenili di Praia a Mare, con la distruzione dei gigli di mare. È un vero e proprio oltraggio alla natura che – secondo i responsabili territoriali di Italia Nostra – non ha alcuna giustificazione.

«Nel vedere – scrivono in una nota – lo spettacolo desolante della distruzione e cancellazione di una estesa area di gigli di mare, pronti per la fioritura estiva, abbiamo avvertito una sensazione , di incredulità e di rabbia per l’inciviltà, per l’arroganza, per l’ignoranza e per il disprezzo della natura e dell’ambiente che da troppo tempo regna in questo paese .
Migliaia di piante sono state rasate, cancellate da un’ infernale macchina tritatutto che viene usata sull’arenile e che deve rendere assolutamente piatte ed informi le nostre spiagge eliminando
abusivamente ogni forma di vegetazione, ogni forma di biodiversità protetta. Avevamo segnalato tale area naturalistica già dal 27 marzo 2018 inviando con una nota certificata al
comune di Praia a Mare, Alla Regione Calabria, all’ Orto Botanico dell’Unical, ai Carabinieri Forestali, all’Agenzia del Demanio, alla Guardia Costiera di Maratea un accurato studio e foto dei Gigli di Mare a Praia a Mare con la individuazione delle aree di popolamento tra cui questa sotto l’ex Onda Sud ora distrutta».

«Una successiva segnalazione dell’area e foto è stata nuovamente trasmessa a mezzo pec al comune di Praia a Mare ed ad altre amministrazioni in data 18 marzo 2019, all’indomani dell’uscita della L.R. n. 1/2019 che rendeva operativa la legge di tutela della flora protetta della Calabria, la L.R. n. 47/2009 nel cui allegato è ricompreso anche il Giglio di Mare (Pancratium Maritimun).
Nei mesi successivi ed anche recentissimamente abbiamo sempre segnalato al comune di Praia a Mare l’attenzione che bisognava dedicare a queste piante protette dalla L.R n. 47/2009 e s.m.i. proprio a causa dell’utilizzo di questo mezzo che sarebbero in dotazione anche del comune di Praia a Mare. Malgrado tutti queste segnalazioni ed attenzioni da parte della nostra Associazione , il risultato incredibile, inaccettabile e veramente grave e vergognoso è sotto gli occhi di tutti».

«L’area interessata dalla devastazione è un’ampia area demaniale non impegnata da concessioni, quindi è di diretta competenza e gestione del Comune di Praia a Mare. L’intervento distruttivo della flora protetta dei Gigli di Mare compiuto tra il Lungomare di Praia a Mare fino e alcuni lidi , di fronte l’ex Parco Onda Sud, ha richiesto il lavoro di varie ore di questa macchina infernale per la pulizia della spiaggia che verrebbe vietata in base ad una raccomandazione della Regione Calabria del 22.05.2020 n. 172249.
Le piante dei Gigli di Mare già erano in fiore ed avrebbero abbellito ed arricchito quel tratto di spiaggia. La difesa di questa pianta protetta dalla legge per noi era il simbolo di una terra che vuole cambiare il suo rapporto con l’ambiente, la natura e con la bellezza, lasciandosi definitivamente alle spalle la brutta pagina della speculazione , della cementificazione , dello sfruttamento indiscriminato e dissennato delle risorse naturali ed ambientali che ha riguardato le nostre coste e il mare». (mp)

CROTONE – Italia Nostra aderisce alla petizione per intitolare il Teatro Comunale al Maestro Scaramuzza

Italia Nostra, l’Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, ricorda, in occasione del 135esimo anniversario della nascita, il Maestro crotonese Vincenzo Scamaruzza.

Inoltre, l’Associazione ha aderito appello lanciato da Associazioni e cittadini al Comune di Crotone, che chiede di intitolare il Teatro Comunale all’artista, «con l’auspicio che tale rilevante bene culturale possa essere aperto quanto prima possibile».

«Solo così – si legge in una nota – potremo tributare all’illustre Maestro crotonese i più che meritati onori dopo lunghi anni di oblio da parte della sua città natale».

Italia Nostra, inoltre, non è nuova a iniziative rivolte all’artista crotonese: nel 2018, infatti, s’inaugurava il Parco Scamaruzza – un tempo il Parco delle Rose -, un giardino che la stessa Associazione aveva creato nel 1980 u un terreno degradato ed incolto, in collaborazione con le scuole cittadine e con il Comune, seguendo il “Principio di Sussidiarietà” – articolo118 della Costituzione Italiana. (rkr)