Si respirava tanta aria di Calabria ieri pomeriggio nella nuova Aula dei Gruppi parlamentari di Montecitorio, nel ricordo dell’indimenticata Jole Santelli. Commemorata a tre anni dalla scomparsa con la pubblicazione, a cura della Camera, dei suoi scritti e suoi discorsi da parlamentare.
Sono già passati tre anni da quella orribile mattina del 15 ottobre 2020, quando si diffuse la notizia della morte della Presidente Jole. Da tutta la Calabria ci fu un grande, sincero e autentico cordoglio comune. In molti sapevano del male che l’aveva aggredita, ma, fedele al suo stile di vita, aveva affrontato con determinazione la gravità della malattia, lavorando fino all’ultimo momento della sua esistenza.
Per presentare la pubblicazione degli scritti e dei discorsi, alla Camera, moderati dalla giornalista Giancarla Rondinelli (che aveva cordialissimi rapporti di amicizia e affetto con la Santelli) si sono alternati il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente emerito della Camera Luciano Violante e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano.
È stata una commemorazione sobria, che sarebbe piaciuta alla Santelli. È stata ricordata, soprattutto da Antonio Tajani, la sua determinazione e la sua grande passione politica, che aveva al centro la Calabria, la sua terra. Il suo slogan, da quando era entrata nella politica attiva da deputata prima, da sottosegretaria poi, e infine, da Presidente della Regione, la prima donna a guidare la Giunta, è sempre stato: «Bast a lacrime! La Calabria si deve risvegliare». E se Violante ha sottolineato come da deputata la Santelli avesse saputo coniugare territorio e amore per il Paese, superando le tentazioni di localismo piagnone, il ministro Tajani ha ricordato il suo carattere schietto e disinvolto. Aveva il culto della sua terra – ha evidenziato Tajani –: quando fu pronto un video sulla Calabria insistette perché lo vedessi con lei diverse volte. Era entusiasta come una bambina felice perché vedeva i colori della sua terra, ne annusava i sapori e voleva che le stesse suggestioni venissero condivise da chiunque non conosceva la Calabria o ne aveva un’immagine distorta.
Una donna forte che anche davanti alla sfida più grande – ha detto Tajani – quella che l’avrebbe sconfitta, non si è tirata indietro per offrire la sua capacità, le sue competenze, la sua passione al servizio della Calabria.
Le persone forti – ha detto il ministro Tajani – sono quelle che hanno paura ma la paura la vincono: Jole Santelli era tutto questo. «Riflettere sui suoi scritti sarà certamente utile, non solo per i suoi compagni di partito ma anche per chiunque sia interessato alla politica. Credo che arricchisca ognuno di noi. Era una donna che si batteva per quello in cui credeva e lo faceva sempre con il sorriso.
«Jole sapeva essere una persona divertente, era donna di parte e delle istituzioni. Riusciva a essere contemporaneamente tutte queste cose. Ed era apprezzata e rispettata anche dagli avversari politici. Questo è il miglior riconoscimento».
Il sottosgeretario Mantovano, che ha portato il saluto della Presidente Giorgia Meloni, parlando della Santelli ha insistito sulla sua preparazione e la sua determinazione.
«Questi due elementi – ha detto Mantovano – hanno attraversato la sua breve, vita, metà della quale al servizio delle istituzioni, e si ritrovano costantemente nei suoi discorsi che mostrano una sorprendente attualità». Mantovano ha ricordatoo quando Jole Santelli decise di dimettersi da sottosegretario al Lavoro del governo Letta a seguito della decisione di Forza Italia di togliere l’appoggio, mentre altri suoi colleghi restarono nell’esecutivo e fondarono un altro partito. «Lungi da me sindacare scelte fatte da altri, ma permettetemi di dire che ho molto apprezzato la sua scelta»
Il Presidente emerito della Camera Luciano Violante, oggi presidente della Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, ha riferito, su sollecitazione di Giancarla Rondinelli, delle sue frequenti conversazioni con la Santelli, nel rispetto di due diverse posizioni politiche.
«La cosa di cui abbiamo parlato spesso – ha detto Violante – è la questione meridionale, di questo meccanismo di rappresentanza politica che piange in Calabria e ride a Roma, cioè di un parlamentare meridionale che non si impegna per lo sviluppo della regione ma si limita a fare da mediatore puramente e semplicemente tra il lamento meridionale e le risorse nazionali. Lei questo lo contestava profondamente». La giustizia era l’altro tema di cui discutevamo – ha proseguito il presidente emerito della Camera – «e ci trovavamo perfettamente d’accordo sul tema della terzietà del magistrato». Violante ha poi voluto sottolineare l’attaccamento della Santelli con la sua terra: «È molto difficile essere parlamentare del territorio e parlamentare nazionale, molti fanno una scelta, lei faceva le due cose insieme. Caso rarissimo».
Il suo impegno politico degli anni parlamentari è testimoniato da questo libro, ma il suo impegno da Presidente è una grande eredità lasciata alla Calabria. Una terra che rispecchia molto il suo carattere: forte, determinata, mai doma. Il suo lascito è nell’aver indicato che «si può fare» purché ci sia volontà politica e grande determinazione, senza condizionamenti o favoritismi, ma con l’obiettivo di centrare il percorso di crescita che la Calabria ha davanti. Un percorso che troppi ostacoli esterni (a cominciare dalla burocrazia tiranna) rendono difficile per chiunque. Non lo sarebbe stato per la Presidente Jole, che ha tracciato un solco preciso per i suoi successori. «La Calabria ce la può fare, ce la farà!».
Alla cerimonia, oltre alle sorelle di Jole, Roberta e Paola Santelli, hanno preso parte tra gli altri, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, la presidente di Azione Mara Carfagna, grande amica di Jole, i deputati calabresi Francesco Cannizzaro e Giuseppe Mangialavori, l’ex sottosegretario Mario Tassone, la deputata Matilde Siracusano, il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio ammiraglio Andrea Agostinelli, il quale ha voluto partecipare all’evento di commemorazione della Santelli «quale segnale doveroso verso una Presidente che tanto ha fatto per il porto di Gioia Tauro e per l’intero territorio regionale». Tra gli altri ospiti, il prefetto Gianni De Gennaro, l’ex sottosegretario Pino Soriero e l’ex deputato Maurizio D’Ettore. (rrm)