Saccomanno (Lega): Il ministro Salvini troverà una soluzione per traffico Jonio-Tirreno

Il commissario regionale della Lega, è certo che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, troverà una soluzione per il traffico della Jonio-Tirreno.

«Gli Uffici tecnici dell’Anas –  su impulso del Ministro Salvini, stanno lavorando alacremente per trovare una soluzione sostenibile che impedisca la chiusura della Galleria della Limina. Un lavoro certosino che dovrà contemperare la sicurezza e gli interessi di mobilità del territorio».

«Una scelta non facile che, però – ha detto ancora – sta trovando una soluzione che consentirà di garantire entrambe le esigenze indicate. A giorni sarà, infatti, indicata la strada che si percorrerà e che farà respirare tutti i sindaci e cittadini di tale area».

«Ma, questo non dovrà sopire nessuno – ha concluso – in quanto è indispensabile che si pensi a tutti i lavori che si dovranno programmare per rendere tale importante arteria maggiormente sicura e percorribile senza gli attuali pericoli. Anche su questo la Lega lavorerà per trovare soluzioni e i finanziamenti necessari». (rcz)

OCCHIUTO: LA LIMINA NON SARÀ CHIUSA
FORSE SALVO IL TRAFFICO JONIO-TIRRENO

di FRANCESCO CANGEMI – Buone nuove per chi si deve mettere in marcia, quotidianamente e non, sulla statale Jonio-Tirreno. La galleria Limina, secondo fonti ben accreditate, potrebbe non chiudere del tutto. La fonte, in questo caso, è autorevole e porta il nome del governatore della Calabria Roberto Occhiuto che ha dato la notizia ad una delegazione di sindaci del reggino andati da lui proprio per scongiurare una chiusura che metterebbe in ginocchio tutto il territorio e che costringerebbe automobilisti e mezzi pesanti a utilizzare strade poderali che, diciamoci la verità, non sono proprio la stessa cosa.

«Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane, con un tavolo permanente tra Regione e Anas – dice il presidente della giunta regionale della Calabria Roberto Occhiuto al termine dell’incontro – Sono molto felice perché quasi sicuramente la galleria Limina non chiuderà, e così nessuna parte della Calabria rimarrà isolata. La Regione, con il direttore generale Claudio Moroni, ha avanzato una proposta: mettere in sicurezza la galleria lasciandola aperta al transito dei veicoli. Con questo schema ci saranno solo chiusure notturne e limitate: le ambulanze, invece, potranno sempre passare. Abbiamo verificato questa possibilità con Anas, e questa nostra idea sembra praticabile. Con l’impegno, la professionalità e l’abnegazione, anche le situazioni più complesse possono essere risolte. Siamo ottimisti». Un ottimismo che scongiurerebbe la chiusura per oltre 20 mesi della galleria risparmiando non pochi disagi. Anzi, tantissimi disagi a tutto il territorio coinvolto.

La politica ha cercato di smuovere mari e monti per impedire la chiusura totale della statale Jonio-Tirreno e, pare, che al momento si può cantare vittoria. Giusto pochi giorni fa c’era stata l’ennesima mobilitazione, stavolta da parte della Città metropolitana. «La Strada grande comunicazione “Jonio-Tirreno” non può chiudere se non prima saranno chiari, definiti e fattibili percorsi alternativi che evitino ogni disagio alla popolazione». Questo era quanto stabilito dal consiglio metropolitano di Reggio Calabria, convocato in via straordinaria a Gioiosa Jonica in forma aperta alla partecipazione di sindaci, cittadini, associazioni, sindacati e altre forze sociali, preoccupati per la paventata chiusura della galleria di valico “Limina”, per lavori di manutenzione straordinaria e ripristino, previsti da Anas.

«La chiusura di questa strada – aveva tuonato Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi. Come istituzioni del territorio abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria».

Dal punto di vista tecnico l’ente metropolitano, con il dirigente del settore Viabilità, Lorenzo Benestare aveva illustrato le proposte tecniche proposte ed inviate al Mit, Anas e Regione Calabria, che riguardano il rafforzamento e messa in sicurezza della Sp1 (Locri-Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzazione di un bypass che aggiri la galleria.

«Si tratta di una vicenda che stiamo seguendo con attenzione da diversi mesi – ha detto il consigliere Domenico Mantegna – per cercare di trovare delle soluzioni a questi lavori di ammodernamento della galleria. Questo incontro di confronto servirà anche per dare maggiore impulso e sensibilizzare i vertici nazionali, quindi il governo, perché si tratta di una vicenda che non interessa solo il territorio locrideo ma l’intera area metropolitana. Il governo centrale si deve fare carico di questo problema. Non è assolutamente accettabile un isolamento per venti mesi».

«Regione ed Anas, con un’interlocuzione che non ha avuto pausa neanche nel mese di agosto, stanno valutando diverse soluzioni al fine di ridurre al minimo situazioni di disagio». È quanto disse l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, intervenendo in merito all’ipotesi di chiusura della Galleria della Limina giusto pochi giorni fa.

«Ad oggi, dopo un mese di verifiche, sopralluoghi e confronti, possiamo tranquillamente dire che la chiusura eventuale della galleria della Sgc Ionio Tirreno non ha ancora una data e tempi certi», ha detto Calabrese, ricordando come «la prima chiusura della Sgc Ionio-Tirreno per i lavori nella galleria ‘Torbido’ era stata programmata in una prima fase per il periodo da fine maggio e fino (forse!) al 31 luglio. Intervento poi posticipato grazie ad al confronto con Anas che ha ripianificato in modo diverso l’intervento programmato».

«Abbiamo la certezza – ha aggiunto – che, oltre a completare l’intervento nella galleria del Torbido, serve un importante intervento nella galleria della Limina che oggi non presenta criticità ma potrebbe averne quasi in futuro per come emerso dallo studio tecnico effettuato da Anas e da successiva progettazione».

«Con il presidente Roberto Occhiuto – ha proseguito – sensibile e attento alla problematica, abbiamo già incontrato Anas per i necessari approfondimenti e per evidenziare le gravi conseguenze derivanti dell’ipotesi di una chiusura di lungo periodo dell’unica arteria che mette in collegamento due importanti e popolosi territori della Calabria. Anche il Governo nazionale con il Ministro Matteo Salvini ed il viceministro Galeazzo Bignami hanno dato massima disponibilità a individuare con Regione ed Anas la migliore soluzione tesa a non penalizzare territori che già hanno altri atavici problemi. Al termine delle verifiche sarà il governatore Occhiuto a convocare l’opportuno e necessario tavolo di confronto con i rappresentanti degli Enti locali, categorie produttive e sindacati».

«Certamente il presidente Occhiuto e il governo regionale non lasceranno sole la locride e la Piana di Gioia Tauro – ha assicurato – solo dopo aver concertato il tipo di intervento e la durata dello stesso verranno avviate tutte le necessarie “misure di salvaguardia” per i territori interessati. Fino a quel momento tutte le ulteriori iniziative rischiano di essere sterile e semplice demagogia finalizzata a creare solo inutile confusione inopportuna in questo momento».

Ora le parole del governatore Occhiuto che fanno ben sperare sulla Limina. (fc)

Il Consiglio Metropolitano approva la soluzione alternativa alla chiusura della Jonio-Tirreno

Rafforzare e mettere in sicurezza la Sp1 (Locri-Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzare un bypass che aggiri la galleria. È questa la soluzione alternativa a cui il Consiglio metropolitano aperto, svoltosi a Gioiosa Jonica, è arrivato per la chiusura della Jonio-Tirreno.

Soluzioni illustrate dal dirigente del settore Viabilità, Ing. Lorenzo Benestare, e che sono state inviate al Mit, Anas e Regione Calabria.

Il Consiglio metropolitano è stato aperto e coordinato dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, che ha chiarito la volontà dell’Ente di tutelare al massimo le istanze del territorio, pretendendo chiarezza sul progetto di Anas.

«La chiusura di questa strada – ha detto Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi».

«Come istituzioni del territorio – ha concluso – abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria».

Nel corso degli interventi, come anche nel documento approvato dal Consiglio metropolitano, è stato chiesto il raddoppio della galleria Limina, con un provvedimento straordinario da parte del governo, come fatto per altre opere pubbliche, sul ‘modello Genova’ che dia la possibilita’ di procedere con maggiore velocità e più fondi.

Chiarito anche che al momento non c’è pericolo di crollo da parte della galleria. Gli interventi da parte della platea hanno coinvolto: Geppo Femia sindaco di Gioiosa Jonica, Aldo Polisena del comitato Jonio-Tirreno, Romolo Piscioneri, segretario generale Cisl, Domenico Gattuso associazione INdiCA Ingegneria di Calabria, Giovanni Pittari sindaco di San Giovanni di Gerace, Stefano Raschellà sindaco di Mammola, Fabio Giubilo direttore Confcommercio, Domenico Vecchio presidente Confindustria, Nicola Limoncino consigliere unione della Valle del Torbido, Domenico Modafferi sindaco di Africo, Vittorio Zito sindaco di Roccella, Maurizio Reale direttore associazione Operatori turistici Jonica Holidays, Ilario Ammendolia, la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni, Giorgio Imperitura presidente del Comuni del Torbido, Antonella Jerace assessora del Comune di Caulonia.

Nel corso dei lavori sono interventi tutti i consiglieri metropolitani presenti: Domenico Mantegna, Giuseppe Ranuccio, Giuseppe Giordano, Rudi Lizzi, Giovanni Latella, Salvatore Fuda, Rocco Campolo, Michele Conia. Alla fine dei lavori il Consiglio metropolitano ha approvato, ad unanimità, il documento sulle richieste relative dell’Ente per superare le criticità dei lavori di ammodernamento della galleria Limina.

«Si tratta di una vicenda che stiamo seguendo con attenzione da diversi mesi – ha detto il consigliere Domenico Mantegna – per cercare di trovare delle soluzioni a questi lavori di ammodernamento della galleria. Questo incontro di confronto servirà anche per dare maggiore impulso e sensibilizzare i vertici nazionali, quindi il governo, perché si tratta di una vicenda che non interessa solo il territorio locrideo ma l’intera area metropolitana».

«Il governo centrale – ha concluso Mantegna – si deve fare carico di questo problema. Non è assolutamente accettabile un isolamento per venti mesi”. Per il consigliere metropolitano Rudi Lizzi “da questo incontro occorre lanciare un messaggio, ossia pretendere da Anas, dal governo e dalla Regione Calabria, considerazione e rispetto per il territorio e per i cittadini che noi rappresentiamo».

«Pretendiamo – ha concluso – un provvedimento straordinario da parte del governo che eviti l’isolamento di questo territorio».

«Pensare ad una chiusura della Limina è pensare all’assurdo, è la cosa peggiore che si possa pensare, è una mancanza di rispetto totale verso gli imprenditori che stanno lavorando sul territorio, sia della Piana sia della Locride», ha dichiarato Vecchio al Corriere della Calabria.

Per Vecchio «è una cosa assurda che l’Anas esca fuori con un discorso del genere, senza aver minimamente consultato le categorie imprenditoriali e la classe politica. Ma un altro aspetto ci preoccupa – ha spiegato – è quello che non conosciamo il motivo per il quale l’Anas vuole chiudere la galleria, perché prima ci dice che ci sono pericoli di crolli urgenti, poi ci dice che possiamo rinviare di mesi. Si metta in sicurezza quello che abbiamo in questo momento e si prenda in considerazione l’idea di fare una seconda galleria dove andare a mettere in sicurezza l’intero complesso del territorio».

«I rischi sono quelli del fallimento di persone, di imprenditori, di famiglie – ha continuato – che hanno investito in funzione di un collegamento ionio-terreno, in funzione di un discorso imprenditoriale turistico che oggi verrà meno, perché con la chiusura della galleria della Limina ci sono già le associazioni di categorie che hanno rappresentato quello che significa in termini di perdita economica nei confronti del territorio. Significa il fallimento della Calabria, in particolar modo la nostra provincia di Reggio Calabria, non si può permettere questo». (rrc)

Chiusura Galleria Limina nel Reggino, Cisl Calabria: Ridurre disagi e completare interventi in tempi brevi

I segretari generali di Cisl Calabria e dell’Ust Cisl di Rc, rispettivamente Tonino RussoRomolo Piscioneri, hanno ribadito, in merito alla chiusura della Galleria Limina nel Reggino, che è «necessario ridurre i disagi per i cittadini e completare interventi in tempi brevi».

«Come Cisl – dicono i sindacalisti – riteniamo che la sicurezza di un’arteria stradale sia una priorità, ma che per raggiungere tale obiettivo non si possano privare due aree, il Tirreno e lo Ionio del Reggino, dell’unica strada di collegamento veloce. Per la realizzazione dell’opera vanno, dunque, individuate tutte le soluzioni tecniche che possano consentire di ridurre i disagi e completare gli interventi nei tempi più brevi, con turni h24, con l’impiego di mezzi e maestranze straordinari, sull’esempio di quanto avvenuto a Genova per la realizzazione del nuovo Ponte Morandi dopo il crollo della precedente struttura».

«Oltre alla velocizzazione dei tempi di realizzazione e rifacimento dell’opera – hanno aggiunto – occorre con una certa urgenza rivedere la viabilità e organizzare possibili lavori di messa in sicurezza sulla vecchia via di collegamento Mammola-Limina, ex strada statale 281, oggi provinciale 5, utile a non isolare le comunità sia della Locride sia della Tirrenica e mantenere per quanto possibile una certa vivacità economica e sociale delle comunità interessate».

«Inoltre, c’è l’esigenza di rafforzare i collegamenti con i treni sulla tratta ferroviaria Catanzaro/Reggio Calabria – hanno ricordato –. Nello stesso tempo, riteniamo urgente un incontro sul tema con il Governatore Occhiuto, al fine di trovare soluzioni che riducano i disagi per i cittadini e che non facciano tornare indietro, a 30 anni fa, le lancette dell’orologio per la mobilità di quel territorio». (rrc)

 

Cgil Calabria: Metrocity RC disponga tavolo al Mit per impedire chiusura della Jonio Tirreno

Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria e il responsabile del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti Cgil Calabria, rispettivamente Simone CelebreNino Costantino, hanno evidenziato come «la Città Metropolitana di Reggio Calabria debba reagire prontamente alla chiusura della Jonio-Tirreno proponendo un tavolo tecnico autorevole e serio presso il ministero dei Trasporti, coordinato dal Ministero dell’Interno, perché una chiusura così lunga potrebbe causare non solo disagi ma anche una insofferenza sociale a cui va data immediata risposta».

«La nostra attenzione sulla Strada di grande Comunicazione Tirreno Ionio – hanno spiegato – oltre alle tante ripercussioni sul lavoro, sulla sua durata e sicurezza, sulla sua qualità, è dovuta anche alla nostra storia. Fu il sindacato a spingere negli anni Sessanta e Settanta per un’arteria che non costringesse i cittadini della provincia di Reggio e della Calabria a “circumnavigare” la punta dello stivale ma che tagliasse quel tratto di montagna tra l’Aspromonte e le Serre per aprire una via diretta e più moderna per la mobilità dell’intera area».

«E, infatti, il sindacato confederale calabrese – viene ricordato in una nota – dopo una serie di manifestazioni, il 6 ottobre 1977 tenne un incontro con la Comunità Montana che aveva il compito di occuparsi dei progetti della strada. I lavori finirono però solo dopo 13 anni con delle opere come i guard rail già allora, appena dopo l’inaugurazione, fuori norma. Da allora fino ad oggi tanti interventi tampone per una strada, comunque, tanto utile quanto pericolosa che ha provocato tantissime morti e che va radicalmente manutenuta soprattutto nelle gallerie della Limina e del Torbido».

«L’utilità della Bovalino-Bagnara oggi si dimostra in tutta la sua necessità – hanno continuato Celebre e Costantino –. Pensare, però, di interrompere completamente la circolazione per circa due anni è senza dubbio sbagliato perché contrasta con gli interessi di intere popolazioni che quotidianamente la percorrono per lavoro. Sarebbe per altro un colpo durissimo all’economia già pesantemente colpita, aggiungendo un altro macigno alle condizioni di insufficiente ammodernamento di un’area che ha bisogno come il pane, invece, di essere raccordata al resto della Calabria».

«Solo per fare un esempio – hanno detto ancora – un cittadino di Vibo Valentia che deve raggiungere Marina di Gioiosa Ionica oggi ci impiega solo 59 minuti, con la chiusura della Jonio Tirreno 3 ore. Riteniamo inimmaginabile una ipotesi di questo tipo. Pensiamo, invece, che tecnicamente ci siano tutte le condizioni per prevedere cantieri mobili, a senso alternato, notturni, garantendo sicurezza e diritti dei lavoratori, ma in grado cioè di garantire durante le fasi più complicate dell’appalto un grado minimo e sufficiente di circolazione».

«È impensabile ritenere – hanno concluso – che l’intera area ritorni agli anni ‘80, è improponibile che una generazione di studenti non possa spostarsi per continuare gli studi, è inaccettabile che chi lavora sia costretto ad orari lunghi e intollerabili. È medievale credere che non si possa trovare una soluzione alternativa per avviare i lavori di ammodernamento senza la chiusura totale». (rcz)

L’OPINIONE / Mariateresa Fragomeni: Giù le mani dalla Jonio-Tirreno

di MARIATERESA FRAGOMENIGiù le mani dalla Jonio Tirreno: difendiamo la Locride!

Ancora una volta, c’è qualcuno che pensa che questo territorio sia sacrificabile, cancellabile con un colpo di penna. Dopo avere tolto treni, desertificato mezzi di collegamento, mai completato arterie fondamentali e opere pubbliche, adesso si decide di chiudere per due anni l’unica strada che permette a questa zona di essere collegata con il resto della Calabria.

Su questa vicenda vige una coltre di nebbia difficile da diradare: prima 3 mesi, poi 14, adesso addirittura 20  mesi di chiusura della Jonio Tirreno.

La sicurezza è la prima cosa, certo!

Ma per fare quali lavori? Non è dato sapere!

Da quella strada passano lavoratori, ambulanze, persone che devono raggiungere con urgenza ospedali hub come Catanzaro e Reggio Calabria, studenti che devono sostenere esami e costruirsi un futuro. Ci sono attività che saranno costrette alla chiusura forzata, perché da lì non passerà più nessuno. A tutte queste persone, diremo di aspettare venti mesi perché bisogna fare dei lavori di messa in sicurezza così urgenti e indifferibili che si possono addirittura programmare da gennaio 2024 in poi. Un traffico stimato di 120 mila auto al mese che dovrà essere riversato su piccole e impervie strade provinciali.

Adesso però è troppo, la misura è colma!

Pretendiamo di avere delle risposte.

Da Anas, vogliamo sapere quali sono questi lavori urgenti che impediscono di tenere aperta la Jonio Tirreno. 

Ci mostrino i dati, i carotaggi, le misurazioni sulle quali si afferma che va messa in sicurezza quella galleria e che non è possibile farlo lavorando su chiusure notturne o su altre alternative.

Pretendiamo di sapere quali sono le misure alternative.

Pretendiamo, senza più tergiversare, di sapere qual è il progetto immediatamente esecutivo e cantierabile che ha portato alla decisione di chiudere un’arteria fondamentale.

Alla Regione ed al Governo  invece, chiediamo di non abbandonare questo territorio.

Non lasciateci nell’isolamento. Non permettete ai figli di questa terra di svegliarsi la mattina e sentirsi figli di un dio minore. Non facciamo scoprire a questi ragazzi che in questi anni, dopo avere tagliato ferrovie, servizi, strade, non e’ stato realizzato un piano di viabilità alternativa.

Si sono  temporaneamente affrontate le carenze  di organico con i medici cubani: magari, se si può, il presidente Occhiuto chiami qualche grande ditta giapponese per rifare tutta la Jonio Tirreno in pochi mesi, il Governo assuma decisioni straordinarie e che so, valuti di utilizzare il genio militare.

Si apra un confronto reale e concreto con tutti gli attori del territorio per individuare risorse e provvedimenti utili a sostenere famiglie ed imprese come nel periodo di crisi Covid.

La nostra terra non gode dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, le forze politiche e le Istituzioni devono affrontare questo enorme tema.

Adesso è venuto il momento di difendere la Locride, serve lottare: dopo sarà troppo tardi. (mf)

[Mariateresa Fragomeni è sindaca di Siderno]