REGGIO – Migliaia di cittadini alla cerimonia di apertura del Parco del Vento

Sono stati migliaia i cittadini che hanno partecipato all’inaugurazione del Parco del Vento, il nuovo lungomare di Punta Pellaro, una delle zone marine paesaggisticamente più belle del territorio comunale reggino.

Un vero e proprio paradiso del kitesurf, dove per tutto l’anno si ritrovano tanti appassionati degli sport acquatici, anche a livello agonistico, richiamati nella città dei Bronzi, da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Il nuovo Parco del Vento è un progetto voluto dal sindaco Giuseppe Falcomatà frutto di un confronto preliminare tra i consiglieri e assessori del territorio di Pellaro con le associazioni che operano in quell’area.

Il progetto ha visto la realizzazione di una pista ciclabile e di un’area pedonale per passeggia, una zona fitness all’aperto, un’area ludica per bambini, rampe di accesso al mare per persone con disabilità, un ampio parcheggio per residenti e turisti, circa 50 nuove alberature, con piantumazione di palme per una cornice verde e accogliente, un nuovo sistema di illuminazione pubblica, dissuasori per separare la pista ciclabile dalla strada, docce pubbliche per i bagnanti e fontane decorative.

Il nuovo lungomare di Punta Pellaro, consegnato in anticipo rispetto al cronoprogramma, è stato inaugurato al pubblico con una partecipata cerimonia che ha assunto i contorni di una bella festa per tutta la comunità, aperta con la benedizione del parroco don Pascal Nyemb e la solennità dell’inno nazionale eseguito dal maestro tenore Aldo Iacopino e gli interventi dal palco dei rappresentanti del Comune, guidati dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Paolo Brunetti, i consiglieri comunali delegati, Giovanni Latella, Giuseppe Marino e Massimiliano Merenda.

Presenti inoltre gli assessori Anna Briante, Lucia Nucera, Giuggi Palmenta, il presidente del Consiglio comunale Enzo Marra e i consiglieri comunali, Franco Barreca, Marcantonino Malara, Nancy Iachino. A seguire spazio alla musica, con i Kalavria e i Peddaroti, e anche alla danza, con la presenza delle scuole d i danza del quartiere: Danzantes, Bailando, Salsabor, Jazz Ballete Maddy’s Club. In chiusura di giornata la cerimonia di premiazione del primo torneo ‘Parco del Vento’ di beach tennis, promosso dal Cis.

«Siamo contenti perché questo nuovo lungomare a Punta Pellaro è un altro tassello di un puzzle più ampio che prende forma sempre di più. Anche sul litorale Sud abbiamo iniziato la riqualificazione dell’area del torrente Fiumarella, ora c’è il Parco del Vento, l’obiettivo è andare più avanti e riqualificare la successiva parte di Punta Pellaro e trasformare la nostra Reggio da città sul mare a città di mare. Per fare questo bisogna programmare per tempo le azioni, individuare le risorse, progettare ed avviare i lavori. Tutto questo si riesce a fare se c’è una squadra presente e che segue tutte le diverse tappe. In questo caso voglio ringraziare il vicesindaco Brunetti, i consiglieri Latella, Marino, Merenda e Barreca, tutti coloro che per competenza, materie e territorio, hanno seguito da vicino questi lavori, naturalmente anche la ditta Pellicanò, i nostri uffici tecnici dal dirigente Doldo, al Rup Megale, a tutti i funzionari e dipendenti coinvolti in questo progetto». Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che aggiunge: «In questi mesi l’opera si è realizzata, grazie alla buona volontà di tutti e alla voglia di superare tutte normali difficoltà che spesso si verificano sui cantieri».

«Quando si riescono a incastrare tutti questi elementi – ha aggiunto – si riescono a realizzare opere belle funzionali come queste. Per il Parco del Vento non possiamo parlare di riqualificazione del lungomare, ma di una nuova realizzazione. Ora ci sono tutte le  condizioni minime affinché questa parte di città possa attrarre sempre più sportivi del vento, turisti e cittadini. Si può godere ed usufruire di un’area più facilmente raggiungibile e comoda per ogni esigenza, con una spiaggia tra le più belle del nostro vasto territorio comunale».

«Non ci vogliamo fermare qui – evidenzia il primo cittadino – nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, altri pezzi del puzzle si aggiungeranno, consentendoci di realizzare, davvero, quell’idea di ‘Reggio bella e gentile’, che non è soltanto nelle nelle opere pubbliche, ma è anche nei modi delle persone e nel modo di intendere ed affrontare la politica. Noi – conclude Falcomatà – lo facciamo, come cita una canzone di De Gregori, rimanendo ‘sempre e per sempre dalla stessa parte». (rrc)

Al via il Catanzaro Jazz Fest

Prende il via sabato, a Catanzaro, a Villa Margherita, la 25esima edizione del Catanzaro Jazz Fest.

L’evento, in programma anche domenica, rientra nell’ambito dell’iniziativa Ci vediamo da Margherita, in occasione della Festa della Musica, si inserisce quest’anno in un più ampio progetto nazionale, dal titolo “Trasform-azioni: a passo di jazz”, che promuove il connubio tra la musica jazz e il cammino a passo lento.

A partire dall’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, che ricorreva nel 2024, il progetto Trasform-Azioni “A passo di jazz” punta a offrire una nuova visione del paesaggio italiano attraverso il dialogo tra arte e scienza, con un programma che vede il coinvolgimento di 9 regioni italiane e oltre 30 tra associazioni e comuni. Un’occasione per riscoprire il patrimonio culturale e paesaggistico attraverso concerti jazz, camminate, installazioni sonore e attività inclusive, tutte legate al tema della diffusione della musica attraverso le onde radio, simbolo dell’eredità di Marconi. Un aspetto innovativo che si concretizzerà nella produzione del podcast “A passo di jazz”, curato dalla giornalista Valentina Lo Surdo, che accompagnerà il pubblico alla scoperta dei territori e dei festival protagonisti del progetto.

Il Festival presenterà un doppio concerto il 21 giugno: alle 20,30 il Tchaikovsky Jazz Trio, formato da Francesco Cerullo pianoforte (17 anni), Giacomo Cerullo contrabbasso e basso elettrico (13 anni) e Guido Rovere batteria (20 anni), ospiterà la voce di Diletta Carrozzino (22 anni), una giovanissima formazione che si è fatta notare nell’ambito delle “Jam Session a Palazzo Stella”, iniziativa nata in collaborazione con il Conservatorio di Nocera Terinese-Catanzaro, che dal 27 gennaio al 3 maggio ha visto le esibizioni di studenti e docenti del Conservatorio e non solo.

A seguire, alle 21.30, il Lorenzo Iorio Trio, un progetto calabrese di musica strumentale, composto da: Lorenzo Iorio, chitarra elettrica; Alessio Iorio, basso e contrabbasso, Maurizio Mirabelli, batteria, e nasce con l’intenzione di proporre principalmente musica inedita con la forte passione per la ricerca e la sperimentazione nell’ambito del suono e della composizione, ispirata al grande Bill Frisell, già ospite del primo CJF (1997). Sarà presentato l’ultimo disco del trio, Anatomy of a Dream (Filibusta Records, 2024), registrato in presa diretta in modalità analogica negli spazi di “At the Place Studio” di Alessandro Guido, socio di Atlantide e storico fonico del Catanzaro Jazz Fest.

Questa XXV edizione si avvale inoltre della collaborazione di WeStart, Centro di Produzione Musica del Piemonte Orientale, per il progetto Ballad for a Tree, domenica 22 giugno alle 20.30, un viaggio sonoro acustico meditativo dove l’elemento principale è l’albero insieme alla natura circostante, con la partecipazione del sassofonista Francesco Caligiuri.

Il Festival sarà introdotto dall’itinerario “Le Vie della Seta”, a cura della guida turistica dott.ssa Angela Rubino che, con partenza e arrivo in Villa Margherita, dalle ore 17 alle 20 del 21 giugno, condurrà i visitatori alla scoperta di quartieri, palazzi e chiese del centro storico che recano le tracce dell’antica arte che nell’antichità ha reso celebre Catanzaro nel mondo. (rcz)

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Torna il primario di Medicina

Dopo cinque anni, il Reparto di Medicina dell’Ospedale civile di San Giovanni in Fiore ha di nuovo il suo direttore: ha preso, infatti, servizio il dottore Vitaliano Spagnuolo, nominato Primario a seguito di apposito concorso. 

A darne notizia è l’Assessore comunale alla Salute, Claudia Loria, che esprime grande soddisfazione per «un traguardo atteso da tempo e finalmente raggiunto, a conferma dell’impegno concreto dell’Amministrazione guidata dalla Sindaca Rosaria Succurro nella difesa della sanità pubblica e nella valorizzazione dell’ospedale di San Giovanni in Fiore». 

«La presenza del Primario Spagnuolo – aggiunge l’assessore Loria – segna un balzo in avanti nel percorso di rafforzamento dell’organico e dei servizi ospedalieri, reso possibile anche grazie alla determinazione del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e alla disponibilità del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano». 

Negli ultimi mesi, il Presidio sanitario di San Giovanni in Fiore ha visto un innegabile e visibile miglioramento: dall’arrivo dei medici cubani per rafforzare il Pronto soccorso e il Reparto di Medicina, all’attivazione dell’Elisoccorso; dal lavoro straordinario del dermatologo Pietro Morrone, con oltre 200 interventi eseguiti, alla presenza stabile del gastroenterologo, fino al potenziamento della Radiologia. 

«Questi risultati – conclude l’assessore Loria – dimostrano che, quando si lavora in sinergia tra istituzioni, la sanità può e deve tornare a essere un diritto garantito anche nei territori interni e montani come il nostro». (rcs)

REGGIO – L’assessore Romeo: “Cantiere Ibico attivo, lavorazioni in corso”

L’Assessore alla Programmazione del Comune di Reggio Calabria Carmelo Romeo, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate da un gruppo di cittadini del quartiere Santa Caterina, ha precisato che il cantiere della Scuola Ibico, sul quale l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà ha programmato un cospicuo finanziamento finalizzato alla ristrutturazione dell’immobile, risulta in attività.

Ogni altra ricostruzione, non supportata da valutazioni tecniche, in capo ai responsabili del procedimento, alla direzione lavori ed all’impresa esecutrice dell’intervento, rischia di ingenerare confusione e di essere bollata come valutazione strumentale.

Il Responsabile Unico del Procedimento, del Settore Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, ha diffidato dal diffondere notizie false, tecnicamente inesatte, non supportate da dati, volte unicamente a generare confusione in chi, leggendo, potrebbe credere ad un immotivato stop dei lavori.

«Credo che tutti i cittadini dovrebbero riconoscere gli sforzi di questa Amministrazione – ha affermato l’Assessore Romeo – che ha concentrato sul quartiere di Santa Caterina una lunga serie di interventi, destinando somme importanti nella programmazione dell’Ente e dei fondi comunitari, come non avveniva da lunghissimo tempo in quel quartiere. Con questo non voglio affermare che siamo perfetti o che i problemi non esistano. Possono sorgere problematiche, varianti, difficoltà ed imprevisti».

«Ma non possiamo accettare – ha concluso – che si diffondano notizie completamente errate e fuorvianti. Siamo al lavoro, sull’Ibico così come su tanti altri cantieri, in tanti quartieri della Città. Ci sono dei tempi tecnici, definiti appunto dagli uffici e dalle imprese. I cittadini fanno bene a vigilare, come d’altronde siamo noi i primi a farlo, – ha concluso – ma devono avere anche la pazienza di dare il tempo necessario a chi sta effettuando le lavorazioni». (rrc)

LONGOBUCCO (CS) – Successo per la tappa di Transumando

È stata una giornata all’insegna della natura, dei pastori e delle tradizioni, la seconda tappa di Transumando, il progetto ideato dal Gal Sila per promuovere le antiche vie della transumanza e i territori rurali della Calabria e svoltosi a La Fossiata, nel comune di Longobucco.

La tappa, dunque, ha offerto un’esperienza immersiva tra natura, cultura e sapori autentici. La giornata si è aperta con un’escursione guidata a cura delle Guide ufficiali del Parco Nazionale della Sila, che hanno condotto i partecipanti lungo i sentieri di Santa Varvara, illustrando la ricchezza di biodiversità e gli ecosistemi dell’altopiano silano.

Protagonisti indiscussi dell’evento sono stati i pastori transumanti e le loro mandrie, veri e propri custodi di una cultura che ancora oggi lega l’uomo alla montagna e al ritmo lento della natura. Le mandrie, stazionate nei pressi dell’area picnic, hanno attirato l’attenzione di adulti e bambini, offrendo uno spaccato autentico della vita pastorale.

Grande spazio all’enogastronomia locale nell’area ristoro dove i Pastori Custodi hanno deliziato i presenti con una selezione di eccellenze silane: formaggi freschi, mozzarelle filate al momento, caciocavallo, salumi e il caratteristico hamburger di podolica, per un pranzo che ha trasformato la transumanza in un viaggio sensoriale nei sapori della Sila. Un’atmosfera autentica resa unica dalla dai “I Cantori della Transumanza”, che con i loro canti popolari hanno animato la giornata.

«La tappa de La Fossiata, insieme alle prossime del Cerviolo e di Camigliatello – ha dichiarato soddisfatto Antonio Candalise, presidente del Gal Sila – rappresentano un’occasione significativa per promuovere e per valorizzare i percorsi di turismo lento, sostenibile e comunitario immersi nella splendida natura del Parco Nazionale della Sila».

Sulla stessa scia Francesco De Vuono, direttore del Gal Sila: «I partecipanti di oggi hanno capito i motivi che hanno portato l’Unesco ad inserire la transumanza all’interno del patrimonio immateriale dell’umanità. Non solo un percorso millenario, ma un rito condiviso tra i pastori che non resta chiuso, ma si apre al mondo oggi come esperienza per grandi e piccini»

Il prossimo appuntamento con Transumando 2025 è fissato per domenica 22 giugno a Longobucco, in località Cerviolo, per una nuova giornata di immersione nella storia rurale e montana della Sila. (rcs)

REGGIO – Successo per il concorso “Giornalista per un giorno”

Ha riscosso grande successo “Giornalista per un giorno”, il concorso indetto dal Tecnico industriale “Panella-Vallauri” e dal Panathlon Club di Reggio Calabria, che ha avuto come argomento il fair play nello sport e nella vita.

Vi hanno partecipato gli allievi delle terze classi, sotto la guida degli insegnanti di scienze motorie, affiancati dalla preside dell’Istituto Teresa Marino e dai dirigenti dello stesso Panathlon con in testa la presidente Irene Pignata.

Il progetto si è sviluppato nell’arco di tre mesi attraverso incontri, attività di ricerca e di approfondimento, finalizzati alla cura del linguaggio, alla crescita educativa e formativa dei ragazzi.

Larghissima la partecipazione del pubblico alla cerimonia di premiazione dei migliori elaborati che si è svolta al Circolo Tennis Polimeni. Tra gl’intervenuti la parlamentare europea Giusy Princi, il presidente regionale del Coni,Tino Scopelliti (con i componenti della giunta Andrea Guarna e Antonio Eraclini) il dirigente di “Sport e Salute” Walter Malacrino, l’assessore comunale allo sport Gianni Latella, il consigliere internazionale del Panathlon Antonio Laganà, il vicepresidente dell’associazione italiana stelle al merito sportivo Riccardo Partinico, la responsabile provinciale della stessa associazione Paola Tripodi.

Ha fatto gli onori di casa il presidente onorario del Circolo, Igino Postorino. Nei loro interventi tutti hanno posto l’accento sul fair play come valore fondamentale per il rafforzamento degli ideali sportivi e come pilastro sul quale deve poggiare la crescita della società civile. Di ottimo livello gli elaborati presentati dagli allievi.

Dovendo approfondire gli aspetti e l’importanza del fair play molti, nella stesura dei testi, si sono soffermati sugli esempi che gli atleti di grande fama hanno dato nella vita, incarnando virtuosi modelli di comportamento da indicare ai giovani. Difficile il lavoro di scrematura svolto dalla giuria. Alla fine sono stati selezionati gli articoli che hanno illustrato le carriere, il coraggio e la filosofia di vita di miti come Muhammad Alì, il barone De Coubertin, il bobista Eugenio Monti, la ginnasta americana Simon Biles. Menzione speciale per l’elaborato che riguardava i risultati sorprendenti della squadra di Basket in carrozzina di Reggio Calabria.

La serata è stata allietata  dalla proiezione di un filmato di sintesi del progetto, dagli intermezzi musicali a cura della professoressa Luisa Chiovaro, dalla sfilata di abiti creati dalle classi del corso di Moda dell’Istituto e dalla presentazione delle attività sportive  svolte dagli allievi che hanno preso parte ai campionati studenteschi. Una Kermesse nella quale buona scrittura, cultura sportiva, musica e creatività hanno trovato una fusione misurata e felice.   (rrc)

CATANZARO – Il 17 giugno torna daMargherita

Prende il via il 17 giugno, a Catanzaro, daMargherita, il contenitore di cultura e intrattenimento che, per la sua settima edizione, diventa “festival” proponendo un calendario di sei giornate, ad ingresso gratuito, all’insegna della contaminazione nello storico luogo di incontro e di aggregazione di Villa Margherita.

La manifestazione, promossa con la compartecipazione del Comune di Catanzaro ed il patrocinio della Regione Calabria, partirà, alle 18, con la presentazione del libro “Gli uomini che hanno parlato con Dio. Ennio Morricone e Fabrizio De Andrè. Le musiche e le parole che sono arrivate al Cielo” di Sergio Dragone e Mons. Antonio Staglianò. Proprio quest’ultimo, presidente della Pontificia Accademia di Teologia, il famoso “vescovo con la chitarra”, discuterà con Marcello Barillà sul rapporto di due grandi artisti italiani con Dio, analizzando le loro opere e riflettendo sulla loro visione del mondo e della fede. La prima serata di daMargherita segnerà, inoltre, l’inizio di un nuovo percorso di ricerca e valorizzazione del cinema breve con la proiezione di “Hidden Time” di Giovanni Soldi a cui seguirà, mercoledì 19 giugno, la sera dei corti promossa in collaborazione con il Calabria Movie – International Short Film FestivalCinema sotto le stelle che proporrà anche la visione di nuovi e vecchi titoli come “The Holdovers”, “Un colpo di fortuna”, “Monsieur Lazhar” e “FolleMente”.Il cartellone offrirà alcuni live musicali di grande interesse come quello di Anastasio, l’artista già vincitore di X Factor, tornato sulle scene con la sua opera rap “Le macchine non possono pregare”; la cantante italo-palestinese TÄRA con il suo Arab’nB che rappresenta un ponte tra culture; Catanzion, Kuanito e Maddawg che porteranno il reggae e il ritmo calabrese; il giovane cantautore it-pop Speedy. In villa risuoneranno anche le note dei dischi messi su dai dj Pazz e dj Red, Lubrano, Luca Sorrentini, Mbatò.

talk letterari vedranno in programma anche Letteraturap di Alessio Mariani – in arte Murubutu  docente e narratore, che offrirà l’occasione per riflettere sulle potenzialità espressive e didattiche del rap. Altro ospite sarà Matteo Gallello, curatore e autore di Bromio Magazine, pubblicazione cartacea a cadenza semestrale sulla cultura del vino e del cibo in Italia. Spazio anche al sociale e alla salute con il progetto “Dalla cura al prendersi cura”, dedicato ai pazienti oncologici, portato avanti all’ospedale Dulbecco dall’associazione Angela Serra, sezione “Stefanizzi” di Catanzaro.

Nell’ambito di daMargherita si rinnova, ancora, la collaborazione con Catanzaro Jazz Fest che quest’anno, in occasione della Festa della musica, si inserisce nell’ampio progetto nazionale, dal titolo “Trasform-azioni: a passo di jazz”, coordinato dalla rete nazionale I-Jazz e finanziato dal MIC, che riunisce i più importanti festival jazz italiani connettendo musica, territorio e innovazione tecnologica. In programma tra il 21 e 22 giugno i concerti del Tchaikovsky Jazz Trio, formazione di giovani talenti del Conservatorio di Catanzaro, del Lorenzo Iorio Trio e del sassofonista Francesco Caligiuri. Il Festival sarà introdotto dall’itinerario nel centro storico “Le Vie della Seta” con partenza e arrivo in Villa Margherita.

«L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Fiorita non ha voluto far mancare il proprio abituale sostegno ad un’iniziativa che, anno dopo anno, si è saputa distinguere per aver riportato interesse e partecipazione attorno a Villa Margherita, coniugando identità, tradizioni e sperimentazioni», ha sottolineato l’assessore al Turismo del Comune di Catanzaro Vincenzo Costantino.

«Un impegno  – ha aggiunto – che si rinnova attraverso un programma ricco e variegato che parla al territorio e che raccoglie la sfida di coinvolgere, specialmente i più giovani, in un percorso delle arti a cielo aperto».

«Ci vediamo daMargherita è lo slogan che ci ha accompagnato fin dal primo anno, contribuendo in maniera importante alla riscoperta e al rilancio di un luogo simbolo della città», ha commentato il Presidente dell’associazione da Margherita, Vincenzo Nocita.

«In questa edizione – ha concluso – abbiamo cercato di alzare ancora il tiro, portando a Catanzaro esperienze culturali diverse e innovative che si sposano con la mission del nostro progetto. Parlando di attualità ed intercettando gusti e tendenze di ogni fascia di pubblico, auspichiamo ancora di vivere un’intensa settimana di sana aggregazione». (rcz)

REGGIO – Sabato il corteo dei Poeti per la pace

Sabato a Reggio, alle 18, nella Chiesa di San Giuseppe al Corso, si terrà l’incontro dei “Poeti per la pace”, per la presentazione di una raccolta di poesie curata da Padre Giuseppe Sinopoli, proposte nelle prime due edizioni del concorso letterario nazionale “Poesia per la pace”.

Seguirà il “Corteo della Pace” che, dalla Chiesa di San Giuseppe al Corso si dirigerà verso Piazza Italia, dove sarà donata una copia dell’antologia poetica, dal titolo “Cento e più poeti per la Pace” ed. Pace, alla Città di Reggio Calabria, tramite il primo cittadino avv. Giuseppe Falcomatà. Il concorso letterario che gode del patrocinio del Comune di Santo Stefano in Aspromonte, guidato dal sindaco dr. Francesco Malara, vede riuniti annualmente un considerevole numero di poeti nel suggestivo scenario della pinetina di Gambarie e si pone l’obiettivo di mettere al centro delle riflessioni la Pace. Già nell’estate di due anni fa gli organizzatori hanno intuito che una pericolosa deriva guerrafondaia stava aleggiando in ogni angolo del mondo. La previsione era fondata e già da allora i poeti avevano intuito che solo attraverso il dialogo si poteva uscire dalla spirale di violenza che in questi anni ha portato solo distruzione e morte. La cultura è sì un processo di formazione individuale fondato sull’apprendimento dei saperi, il cui scopo è lo sviluppo equilibrato e completo della personalità, ma è anche l’insieme dei modi di vivere, esprimersi e pensare che caratterizzano un qualsiasi gruppo umano; ecco perché i poeti non potevano rimanere in silenzio e dalla pineta di Gambarie hanno detto con forza: basta alle guerre. La poesia inoltre, in questo momento di disconnessione umana, ha il grande compito di unire i cuori e di esternare, attraverso i versi, i sentimenti più reconditi di ogni persona. Dove germoglia la poesia infatti non alberga il male e il tema della pace, oggi più che mai, dovrebbe essere in ogni occasione, incontri, convegni al centro delle riflessioni culturali. Mentre il mondo della politica è presente in modo strumentale sull’argomento, gli intellettuali hanno il dovere di svegliarsi dal torpore. In questi anni nei dibattiti pubblici l’argomento purtroppo è stato lateralizzato. Si vede solo adesso dopo centinaia di migliaia di morti qualche timido segnale di attenzione al drammatico problema. Nei programmi televisivi e sui giornali si ipotizzano solamente scenari di guerra e non si riesce a pensare che ogni ostilità tra i popoli ha la necessità di essere guidata e governata da politici che abbiano una visione diversa rispetto ai predominanti interessi particolari. Ecco perché la società civile ha l’obbligo di svegliare le coscienze e  non rimanere indifferente rispetto alle tragedie che oggi avvolgono l’umanità. Ecco quindi la netta presa di posizione dei “Poeti per la pace” il cui appello ha raccolto l’adesione di oltre quaranta associazioni culturali e sportive della città e di tutta la Calabria. Associazioni che hanno aderito  all’appello che i “Poeti per la Pace”, coordinati dallo scrittore-poeta, Giovanni Suraci, hanno lanciato, invitando per la manifestazione di sabato, non solo il mondo della cultura, ma anche giovani, studenti, semplici cittadini a partecipare al “Corteo della Pace”.

Tarsia aderisce alla Carta degli Oli

Tarsia ha aderito al progetto Carta degli Oli, consapevole di come questa possa essere una grande opportunità per i ristoratori locali e per l’intera filiera olivicola della Media Valle Crati. Lo ha reso noto il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, sottolineando la rilevanza di questa nuova iniziativa voluta e cercata dallEsecutivo civico.

«Dobbiamo puntare alla qualità  – ha sottolineato – promuovendo al meglio la nostra offerta gastronomica che rappresenta uno dei must della nostra eccellenza produttiva. Siamo convinti, infatti, che l’olio non è soltanto un alimento dal valore nutraceutico fondamentale e salutare ma anche attrattore turistico, culturale ed identitario del territorio».

L’adesione a Carta degli Oli offre un’opportunità unica ai ristoranti delle Città dell’Olio. Questo progetto è stato ideato per valorizzare e promuovere l’Olio evo di alta qualità, un pilastro della nostra gastronomia. Con un contributo di soli 150 Euro, i ristoratori potranno avviare un percorso nel mondo dell’olio d’eccellenza, ricevendo un pacchetto completo che include 24 bottiglie di Olio evo (da 100 ml ciascuna), una selezione pregiata da aziende premiate al Concorso Ercole Olivario, e un corso online di formazione base per assaggiatori, tenuto dalla Fondazione Evoo School di Unaprol. Avranno inoltre accesso a una guida e assistenza per l’App Carta degli Oli, uno strumento intuitivo per creare una vetrina digitale dedicata al loro Olio evo.

«Siamo convinti – ha detto i primo cittadino – che investire in progetti come la Carta degli Oli porterà i nostri operatori enogastronomici ad ambire una clientela più ampia e sicuramente selezionata, tutto questo con ricadute economiche positive che riguarderanno tutta la filiera».

«Limpegno e, allo stesso tempo, la sfida dellAmministrazione comunale – ha sottolineato – è quello di puntare tutto su questo strumento. Il resto dovranno farlo lingegno e la capacità dei nostri ristoratori. Entrare in questa grande rete di eccellenza tra produttori e consumatori ci permette di valorizzare ulteriormente il nostro patrimonio olivicolo e di posizionare Tarsia in un contesto di pregio e riconoscimento a livello nazionale.

SOVERIA MANNELLI – Il Festival del Lavoro nelle aree interne

Da mercoledì 11 a venerdì 13 giugno, a Soveria Mannelli, nelle Industrie Rubbettino, si terrà la terza edizione del Festival del Lavoro nelle aree interne, promosso da RESpro, la rete di storici per i paesaggi della produzione, da Fondazione Appennino e da Rubbettino.

In una densa tre giorni di incontri e dibattiti, oltre 40 studiosi provenienti da ogni parte d’Italia (e non solo) discuteranno di impresa e memoria, di quanto i territori che hanno dato origine al modello italiano oggi si siano riscoperti fragili e necessari di tutela e custodia. Non solo analisi, ma anche progetti e proposte per il futuro che mettano insieme produzione e cultura, industria e design, produzioni identitarie e nuove economie.

Il panel dei relatori è variegato e composto da giovani ricercatori, professionisti e affermati studiosi, in uno scambio continuo di idee, visioni ed esperienze.

In particolare, si segnala la partecipazione di Pierluigi Sacco, economista, specializzato in economia della cultura, sviluppo territoriale, industria creativa e politiche culturali; Veronica Macchiavelli, regista del documentario “L’ultima neve” che verrà proiettato nel corso del festival presso lo storico Lanificio Leo; Cristina Garzillo (ICLEI Europe), esperta internazionale di sostenibilità urbana e territori in transizione; Lucia Nardi, vicepresidente di Museimpresa e responsabile cultura d’impresa per Eni; Ludovico Solima, economista della cultura e studioso dei modelli di gestione e sostenibilità del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle aree marginali; Paolo Scaramuccia, responsabile nazionale delle cooperative di comunità e delle aree interne di Legacoop; Vito Teti, antropologo e voce autorevole sulla questione meridionale;

Numerosi gli eventi e i talk in programma che comprendono non solo la condivisione di percorsi di studio e di ricerca ma anche di esperienze, come l’evento di networking “Radici rotte”, previsto per la serata del 12 giugno, un momento dedicato all’incontro e al dialogo tra attori del territorio: imprenditori, associazioni, professionisti e cittadini si confronteranno per condividere esperienze, creare connessioni e costruire nuove sinergie. Un’occasione per intrecciare storie, idee e prospettive sul futuro delle aree interne.

La discussione sulle aree interne e il loro futuro è più che mai necessaria in questo momento storico «Il tema delle aree interne – osserva Augusto Ciuffetti, docente di Storia economica presso l’Università Politecnica delle Marche, e membro del comitato scientifico del Festival – continua ad essere al centro del dibattito culturale e degli studi, mentre sta progressivamente scomparendo dall’agenda politica del nostro Paese. Né la SNAI, né il PNRR, nonostante i progetti e le risorse finanziarie messe a disposizione, hanno prodotto risultati degni di nota.

Nello stesso tempo è cambiato il contesto generale. Allo spopolamento delle aree interne corrisponde l’eccessiva urbanizzazione e la cementificazione degli spazi costieri, con una densità abitativa delle città in costante crescita, mentre il declino demografico è ormai un fenomeno che riguarda l’Italia intera. Tale situazione sta permettendo a grandi multinazionali di mettere in atto nuovi atteggiamenti predatori nei confronti della dorsale appenninica. Sembra che il futuro, per quest’ultima, non possa che corrispondere alla realizzazione di enormi parchi eolici, in nome di una distorta visione della transizione energetica, la quale assicura enormi guadagni solo alle società di progettazione, oppure a nuove ipotesi di sviluppo turistico di massa legate alla costruzione di impianti di risalita, che ignorano completamente le conseguenze del mutamento climatico.

Al turismo, considerato come una sorta di illusoria panacea, spesso responsabile, invece, della totale devastazione di territori e spazi urbani, oppure legato esclusivamente a prospettive del tutto inconsistenti o imposte dalle mode del momento, come il cosiddetto turismo delle origini, si dovrebbe sostituire la vera riscoperta dei mestieri e dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità locali, in particolare di quelli culturali».

«Questa terza edizione del Festival del Lavoro nelle Aree Interne – ha dichiarato l’Editore Florindo Rubbettino – vuole dare un contributo a un futuro in cui la cultura sia riconosciuta come leva strategica per lo sviluppo locale. La cultura nei territori fragili rappresenta infatti un driver potente e sottovalutato per la rigenerazione e lo sviluppo locale. Spesso, in queste aree, si trovano patrimoni materiali e immateriali soggetti ad abbandono, ma con un grande potenziale. L’approccio interdisciplinare alla conservazione e al miglioramento del costruito storico, così come la rigenerazione del paesaggio culturale raccontato attraverso esperienze concrete, i casi di musei, archivi e biblioteche come patrimonio culturale di prossimità sono alcune delle traiettorie per ragionare su forme di lavoro e sviluppo sostenibile anche in contesti di fragilità».

«L’obiettivo del Festival – per Gianni Lacorazza – cofondatore e vicepresidente di Fondazione Appennino – è quello di rafforzare una identità pragmatica e concreta, ponendo attenzione alle reali esperienze, con i rischi e le opportunità che le caratterizzano. La sfida è quella di un percorso nuovo, lontano da letture ancora affidate a vecchi luoghi comuni o a sempre meno efficaci approcci di analisi datati e autoreferenziali. Servono soluzioni e non più solo consigli, protagonismo reale delle comunità e dei mercati, sguardi dall’interno e non all’interno.

Il festival diventa così un luogo per interrogarsi su numeri e fatti, per capire se ancora ci sono più persone che parlano di aree interne rispetto a quelle che ci vivono o, peggio ancora, che se ne occupano concretamente. Con la consapevolezza che sono proprio queste ultime a poter dare un contributo fondamentale».

«Il Festival – sostiene Roberto Parisi, presidente di RESpro e docente di storia dell’architettura e del paesaggio presso l’Università del Molise – è una importante conferma della validità e della qualità di un approccio metodologico alla questione delle aree interne fondato sulla centralità della storia. Un approccio, concepito e sostenuto sul piano scientifico dalla nostra Associazione fin dai suoi esordi, che in questa occasione si misura sul tema della difesa e della salvaguardia di archivi, biblioteche e musei ancora presenti in molti territori dell’Italia interna. Si tratta di patrimoni culturali molto fragili, la cui sopravvivenza raramente rientra tra gli obiettivi perseguiti dalle cosiddette imprese culturali. Un piccolo grande deposito di storie e di memorie del lavoro che a stento resiste ai processi rigenerativi in atto e che invece dovrebbe essere considerato un imprescindibile presidio territoriale per le stesse comunità locali». (rcz)